Oggetto del Consiglio n. 977 del 15 ottobre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 977/XV - Ritiro di mozione: "Impegno del Governo regionale per la revoca o revisione delle delibere di autorizzazione all'uso della discarica di Pompiod in Comune di Aymavilles. (Approvazione di una risoluzione)".
Rini (Presidente) - Punto n. 1 all'ordine del giorno. La parola al collega Aggravi per l'illustrazione.
Aggravi (LEGA VDA) - Questa mozione - come vi ricorderete - era stata presentata sotto forma di risoluzione e, oltre all'impegnativa che andiamo a reiterare, conteneva anche la richiesta di accogliere le proposte fatte dal Comitato "Discarica Sicura Pompiod", che si sono poi tradotte appunto nella petizione oggi in carico alla III Commissione. A seguito della trasmissione della petizione la risoluzione fu ritirata, ma si tenne e si tengono ancora due punti che oggi andiamo qui a proporre in questa mozione. Prima di arrivare all'impegnativa, però, credo sia opportuno cercare di seguire un po' il percorso che ha portato alla costruzione, all'insediamento di questa discarica.
La discarica per rifiuti speciali inerti è ubicata nel comune di Aymavilles, in località Pompiod; è stata anche oggetto di altri interventi fatti da altri gruppi di questo Consiglio ed è stata realizzata all'interno della vecchia area di cava utilizzata a suo tempo dalla società di gestione dello smaltimento Cogne. La discarica è stata realizzata nel 1998, la prima DGR è del dicembre 1998 e, successivamente, con un ulteriore provvedimento dirigenziale è stata concessa a favore della Monte Bianco Spurghi. Con l'entrata poi in vigore nel 2003 del decreto legislativo n. 36, che ha sintetizzato e disciplinato al meglio la realizzazione e la gestione delle discariche, è stato presentato un piano di adeguamento approvato poi il 13 giugno 2005. Secondo la nuova disciplina la discarica è stata riclassificata come discarica di seconda categoria tipo A, ovvero una discarica per rifiuti speciali inerti a cui è stata rilasciata l'autorizzazione della gestione per cinque anni. Cinque anni dopo, nel dicembre 2010, tramite un provvedimento dirigenziale, è stata rilasciata alla stessa società autorizzata il rinnovo dell'autorizzazione dell'esercizio per ulteriori 10 anni, tempistica prevista dall'articolo 208 del decreto legislativo n. 152. Nel luglio 2016, con una delibera di Giunta, è stato approvato un nuovo progetto per il potenziamento dell'adeguamento tecnico della discarica nonché rilasciata la nuova autorizzazione alla realizzazione delle opere e alla gestione. Con una nuova autorizzazione è stata altresì approvata la concessione alla deroga di alcuni valori limite di accettazione di alcuni rifiuti.
Nel marzo 2017, tramite un provvedimento dirigenziale, è stata trasferita la titolarità dell'autorizzazione rilasciata alla società di cui prima a una nuova impresa, la Ulisse 2007 S.r.l., per l'esecuzione anche delle opere e di ulteriore adeguamento tecnico, nonché di gestione della discarica. Qui vorrei fare un piccolo inciso che poi riguarda gli ulteriori due passaggi che citerò. Questo passaggio è avvenuto tramite un provvedimento dirigenziale. È bene considerare che le autorizzazioni, o meglio l'utilizzo dei provvedimenti dirigenziali in tal senso, sono condotte in forza del dispositivo della delibera di Giunta n. 1853 del 2017, che al punto 12 statuisce di stabilire che, oltre agli atti che sono attribuiti dalla legge 22/2010 (articolo 3) e da altre specifiche disposizioni normative, restano riservati alla Giunta gli atti di approvazione di progetti per la realizzazione di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti ai sensi del "152". Fondamentalmente quindi l'autorizzazione è in capo alla Giunta perché questo disposto lo prevede, ma tutti gli ulteriori passaggi, come per l'appunto il trasferimento di titolarità, sostanzialmente vengono demandati a dei provvedimenti dirigenziali che, si sa, non passano al vaglio della Giunta bensì sono in capo alla dirigenza. Questo è il caso del marzo 2017. Perché dico questo? Perché abbiamo ritenuto abbastanza importante questo passaggio, in quanto l'autorizzazione per l'utilizzo e la costituzione di una discarica avviene attraverso una delibera di Giunta e ha un soggetto autorizzato. Il passaggio successivo, ovvero il subentro ad un nuovo soggetto per "n" motivazioni però avviene con un altro documento, ovvero con un provvedimento dirigenziale che ha comunque una forza dal punto di vista di diritto amministrativo differente rispetto alla delibera di Giunta. È bene considerare che quest'autorizzazione è stata rilasciata a seguito dell'esecuzione da parte della struttura competente di tutte le verifiche, almeno da quello che è stato possibile appurare, sul possesso dei requisiti tecnici e morali da parte della nuova impresa, tra cui i certificati necessari per concludere l'istruttoria. Inoltre il nuovo titolare - sempre da quello che si è appreso - ha provveduto a realizzare opere di adeguamento tecnico previste nel progetto a cui è seguita la verifica di conformità tecnica delle deputate strutture, in particolare ARPA e Corpo forestale.
Ai fini dell'avvio della gestione della discarica, a seguito dell'okay delle due autorità, il titolare ha presentato la garanzia finanziaria delle attività di conduzione dell'impianto previsto dalla normativa. A tal riguardo vorrei dare uno spunto di riflessione ulteriore. Il calcolo delle garanzie finanziarie avviene in forza della delibera di Giunta n. 3284 del 2006. Qui all'interno dell'allegato A), se non erro, si va a suddividere un tariffario per le esecuzioni di questo tipo di attività, in particolare al punto C, laddove è rubricato come "Discarica", in particolare operazioni D1 che, come visto dalle autorizzazioni, riguardano nella fattispecie la discarica di Pompiod, applica una tariffa relativa al punto C.1.a, ovvero una discarica per rifiuti inerti che prevede "moltiplicando la quota di tre euro per la capacità autorizzata complessiva della discarica espressa in metri cubi, così come indicata nell'atto autorizzativo". In particolare, per quanto riguarda Pompiod, i 3 euro sono moltiplicati per 213.000 metri cubi per un ammontare di 640.000 euro circa. È la stessa tariffa - visto che sono stati oggetto di iniziative sempre di questo Consiglio - che viene applicata per la discarica di Issogne, quindi 3 euro. Lo do come spunto all'Aula per fare una valutazione, ma potremmo sicuramente parlare successivamente della validità o comunque dell'opportunità oggi di questo tariffario, che ha comunque delle particolarità riguardo a rifiuti che forse andrebbero approfonditi maggiormente rispetto al 2006, perché sono passati più di 13 anni.
Con il passaggio del febbraio 2018, sempre con un provvedimento dirigenziale, viene per l'appunto formalizzata l'accettazione della garanzia finanziaria nell'ammontare che ho indicato in precedenza e, in particolare - passaggio non banale -, viene rettificato il punto 3 del dispositivo autorizzatorio della delibera di Giunta n. 909 del luglio 2016. Viene infatti previsto che al completamento della gestione delle operazioni di ripristino ambientale dovrà essere avviata, previa autorizzazione della struttura regionale competente, una gestione post operativa di durata di almeno 5 anni. Cito anche questo passaggio, perché è stato uno dei passaggi che sia durante le audizioni di Commissione, sia anche nel corso dell'incontro pubblico organizzato ad Aymavilles è stato oggetto del contendere tra il Comitato e, appunto, le strutture deputate. Di fatto si può dire che l'attività di discarica è iniziata solo successivamente al febbraio 2018. Vi è un ultimo PD del giugno 2018 in cui sono state apportate delle modificazioni alla lista dei rifiuti ammessi allo smaltimento in deroga. Sapete che uno dei punti che il Comitato pone all'attenzione della Commissione tramite la petizione riguarda appunto le tipologie dei rifiuti che vengono stoccati e trattati nell'impianto.
Presidente - Un po' di silenzio, colleghi, per cortesia.
Aggravi (LEGA VDA) - La petizione, come sappiamo, è firmata da più di 1.000 cittadini ed è al vaglio della III Commissione consiliare. Come dicevo, vi è già stata un'audizione del Comitato, in particolare di un rappresentante di Legambiente - poi tornerò al termine della mia esposizione su questo passaggio - ed è stato organizzato anche un sopralluogo presso la discarica organizzato dalla Commissione.
Ora, perché noi abbiamo reiterato la presentazione di questa mozione? Perché abbiamo sicuramente concordato con l'appunto fatto dagli uffici del Consiglio correttamente: quello che veniva chiesto in seno alla mozione - quindi parlo del dare corso alle richieste del Comitato - dovrà essere gestito in seno della petizione che la III Commissione sta e starà valutando. Questo è corretto, in modo tale che si potranno, al di là di un'iniziativa in Aula, fare degli approfondimenti in Commissione che qui, in Aula, sicuramente non possiamo fare, e sicuramente il sopralluogo è uno di questi. So che ci sono delle novità la prossima settimana e sicuramente il Presidente di Commissione ce le dirà, ed è per quello che giustamente abbiamo ritenuto corretto dover ritirare la prima parte dell'impegnativa.
A compendio di quest'analisi, abbiamo però ritenuto che fosse utile aggiungere un passaggio ai lavori della Commissione e, soprattutto, al Governo regionale. L'impegnativa di questa mozione infatti impegna il Governo regionale a valutare, con il supporto da parte dei competenti uffici, la percorribilità giuridico-tecnica della revoca o revisione delle delibere di autorizzazione all'uso della discarica, della revisione delle delibere di autorizzazione successive all'originaria. Tutti i passaggi di cui ho sinteticamente dato lettura hanno incrementato le tipologie di rifiuti che potevano essere per l'appunto stoccati e quindi il secondo punto prevede la revisione delle delibere di autorizzazione successive all'originaria per valutare la possibilità di tornare all'autorizzazione originaria e, a seguito di questa valutazione, presentare alla Commissione competente i risultati. Noi diamo circa un 20 giorni dall'approvazione della mozione, ma comunque che sia in tempo utile affinché si arrivi verso la conclusione dell'iter della III Commissione, in maniera tale da avere, oltre agli approfondimenti che dovrebbero dare una risposta alla petizione, una valutazione di natura giuridico-tecnica utile sia al Governo, sia alla Commissione, che possa mettere in luce e rendere chiare le conseguenze di eventuali revoche, revisioni o revisioni verso l'originaria della deliberazione. Non è null'altro che una forma di valutazione - l'ho già detto più volte con altre mozioni - e, in parte, di autotutela per l'Amministrazione, per comprendere quali possono essere le problematiche relative ad azioni conseguenti che possono scaturire magari anche da verifiche condotte sul sito e che daranno origine a delle considerazioni, situazioni tra l'altro messe parzialmente in luce anche durante gli incontri pubblici e durante le audizioni in Commissione.
Come dicevo precedentemente, una delle audizioni che ha riguardato la III Commissione ha coinvolto, oltre al Comitato, un referente di Legambiente. È notizia - lo dico già, perché così è meglio prevenire piuttosto che poi rispondere successivamente ai giornali - che il sottoscritto con il collega Cognetta ha presentato un esposto al Corpo forestale, direi un esposto di evidenza. Ovvero, a seguito dell'audizione e soprattutto della ricezione della nota del tecnico di Legambiente, ci si trova di fronte ad un'incongruenza: il soggetto interessato e audito ha posto in luce una problematica relativa all'impermeabilizzazione e all'isolamento della discarica rispetto al progetto presentato. Di fronte ad un'incongruenza di questo tipo abbiamo ritenuto di chiedere alle competenti autorità di valutare ed indagare sulla situazione. Attenzione, è una semplice richiesta in modo tale da avere contezza di questa incongruenza che comunque è agli atti ed è stata non soltanto detta in Commissione, ma sottoscritta in una nota ufficiale pervenuta all'organo consiliare. È uscito sulla stampa, lo dico già in modo tale che l'ho citata. È però un elemento che va al di là dell'obiettivo di questa mozione perché - come ho detto precedentemente - questa mozione non ha nessun tipo di effetto applicativo, se vogliamo, sull'attuale rapporto con il gestore della discarica e con il percorso che la Commissione consiliare farà, che la petizione farà e, soprattutto, che l'Assessorato potrà e farà. È una richiesta di valutazione funzionale a predisporre un ulteriore studio-lavoro utile alla Commissione e ai decisori politici per le eventuali azioni che potranno essere messe in campo.
Io mi auguro che, al di là delle posizioni politiche, il dibattito su questa mozione vada al di sopra e si possa anche concentrare su quella che potrà essere la scelta di appoggiare o meno questo atto ma, ripeto, sempre a tutela dell'Amministrazione, perché l'impegnativa va al di là di una scelta politica. È una scelta espressamente tecnica a tutela dell'Amministrazione.
Presidente - La discussione è aperta. La parola al collega Cognetta.
Cognetta (MOUV') - Solo a breve integrazione di quanto esposto dal collega Aggravi rispetto a questa mozione.
Io chiedo all'Aula di aggiungere sin da subito alla discussione un emendamento che riguarda la delibera n. 1853 del 2017. Questa delibera in particolare assegnava, o per meglio dire non assegnava alcune funzioni alla Giunta rispetto a quello che viene invece prescritto dai provvedimenti dirigenziali. In particolare al punto 12.17 in questa delibera viene detto che gli atti di approvazione di progetti per la realizzazione di impianti di trattamento e di smaltimento dei rifiuti, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni, sono fatti direttamente dalla Giunta, mentre non sono fatti dalla Giunta; come ha già detto il collega, le eventuali modifiche rispetto a quanto viene stabilito sono fatte con provvedimenti dirigenziali.
Noi pensiamo che questo punto sia da togliere in delibera e che debba restare in capo alla Giunta pure la decisione di fare modifiche su quanto già deliberato. Credo sia importante che un atto anche di natura amministrativa, coerente con le decisioni di una Giunta, sia valutabile dalla popolazione, non demandando quindi esclusivamente a un dirigente. Di conseguenza chiediamo - lo aggiungeremo rispetto a quanto scritto nell'impegnativa, e ho visto che anche altri colleghi presenteranno altre modifiche - di aggiungere anche questo punto, ovvero un punto che stabilisca di eliminare questo specifico punto della delibera n. 1853 del 2017.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Mossa.
Mossa (M5S) - Abbiamo ritenuto un po' scarna questa mozione, sia nelle premesse che nell'impegno, di quelli che sono gli elementi sostanziali che evidenzino le reali criticità ruotanti intorno alla discarica di Pompiod, nonché di quelli che potrebbero essere anche i margini d'azione del Governo al fine di andare al fondo sull'idoneità della stessa, sia per quanto riguarda la parte relativa al collaudo e messa a norma della discarica, sia sulla regolarità della tipologia del materiale già conferito all'interno della cava, problema giustamente sollevato dai cittadini di Aymavilles e Jovençan. Per questo abbiamo proposto degli emendamenti che evidenziano la disarmonia della discarica con l'ambiente e le attività circostanti e che impegnano la Giunta, per quanto di competenza, ad attivare un'iniziativa ispettiva da parte del Comando dei Carabinieri Tutela ambientale, al fine di verificare la fondatezza delle preoccupazioni emerse e, nel caso, tranquillizzare la popolazione residente in merito alle attività svolte nella discarica di Pompiod.
Mi preme sottolineare che gli altri membri di minoranza, anche quelli che si vogliono distinguere ritenendo di essere più democratici degli altri, hanno deciso di escludere le nostre iniziative dal Consiglio straordinario di oggi ritenendole probabilmente poco importanti, e parliamo di problemi ambientalistici derivanti dai cambiamenti climatici e problemi inerenti la nostra sanità, che potevano anche essere messi in coda, ci mancherebbe, ma l'esclusione, a nostro avviso, è un chiaro segnale di indifferenza nei confronti di questi temi.
Detto questo, però, il nostro gruppo consiliare, che non pondera le sue decisioni in base a giochetti politici ostruzionistici o strumentali, ma entra sempre nel merito di tutte le questioni usando come unico criterio di scelta il buon senso, ha ritenuto giusto apportare un contributo a questa iniziativa da noi assolutamente condivisa.
Al di là di quello che sarà il risultato finale di questa mozione, vorrei però evidenziare una cosa che, a mio avviso, è molto grave. Questa cava è stata riempita solo per il 4 percento della sua capacità; per fare questo ci sono voluti 500 camion provenienti da tutta Italia carichi di materiale di scarto da conferire che hanno transitato in entrata e in uscita sul nostro territorio. Visto che vi è l'intenzione da parte del gestore del sito di riempire interamente la cava, dal facile calcolo approssimativo questo equivarrebbe a far transitare sul nostro territorio ben altri 48.000 camion carichi di materiale da conferire con quel che ne comporta in termini di traffico e di inquinamento.
Mi chiedo quindi come sia possibile che la stessa Giunta, così sensibile ai problemi ambientali, che persegue l'obiettivo del carbon fossil flue free, che ha permesso appena pochi giorni fa di approvare una legge per ridurre il numero dei mezzi più inquinanti sostituendoli con quelli più virtuosi, possa permettere un tale disagio ambientale mettendo in croce i nostri cittadini. Chiediamo pertanto alla Giunta di fare un passo indietro e mettere fine a questi scempi sul nostro territorio. Chiediamo che il nostro ambiente e i nostri cittadini siano tutelati.
Presidente - Ci sono altri interventi in discussione generale? La parola alla collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Il disagio e le preoccupazioni del Comitato per la discarica di Pompiod, che abbiamo condiviso fin dall'inizio, anzi direi da prima ancora che il Comitato stesso si costituisse, chiedendo - lo ricordo - delle informazioni e dei chiarimenti già nell'estate del 2018, i temi evidenziati nella petizione, nell'incontro pubblico di luglio che si è tenuto proprio a Pompiod, ci pongono un problema serio che va sicuramente affrontato in modo incisivo. Il rilascio delle autorizzazioni a cui si fa riferimento è stato, a nostro avviso, un atto incauto e poco attento rispetto alle esigenze degli abitanti che vivono in prossimità della discarica, però adesso c'è evidentemente un pregresso. Queste autorizzazioni sono state rilasciate, esistono, e noi crediamo che occorra individuare un percorso di uscita o di mitigazione di quello che viene evidenziato come un danno e che sia fattibile sul piano tecnico e giuridico. In questa prospettiva i controlli, i campionamenti e i prelievi sono necessari, anzi sono indispensabili, per poi immaginare un percorso che porti ad una revisione o addirittura ad una revoca delle autorizzazioni rilasciate. Questo, secondo noi, non esclude delle valutazioni sull'impianto e sulle sue dimensioni, anche a prescindere dai controlli, perché effettivamente si tratta di un impianto molto, molto grande e usato per il momento ancora in modo limitato.
Noi crediamo che oggi sarebbe positivo, sarebbe bene, approvare una posizione di tutto il Consiglio che prenda atto della gravità del problema, e questo non deve essere soltanto un impegno a tutela della Regione come qualcuno ha evidenziato, ma io direi soprattutto a tutela dei cittadini. Bisogna individuare un percorso per intervenire. È a questo scopo che abbiamo concordato e sottoscritto un testo che è stato distribuito e che recepisce, in sostanza, la sollecitazione della mozione; un testo che nelle sue premesse ricostruisce in maniera puntuale la storia amministrativa della discarica, prende atto del disagio che si è manifestato, evidenzia che sono in corso dei controlli, perché effettivamente questi controlli sono in corso, e contiene un impegno della Giunta di riferire rapidamente in Commissione sull'esito di questi controlli; ma anche di compiere delle ulteriori valutazioni sull'intera tematica, senza escludere nessuna delle soluzioni possibili, ivi comprese le modifiche o le revoche delle autorizzazioni, dei provvedimenti successivi già rilasciati. Questo è quello che contiene l'impegno del testo proposto. Ovviamente però questo non può essere fatto in 20 giorni, come viene richiesto dalla mozione presentata. L'appuntamento, a nostro avviso, deve essere spostato nel momento in cui si concluderà l'iter della petizione, nel momento in cui arriverà in quest'Aula la petizione popolare che è già all'esame della Commissione consiliare competente. L'impegno che noi riteniamo essere più adeguato a quella che è la situazione è proprio quello di tenere conto di tutte queste verifiche sulle matrici ambientali ed è importante che i dati vengano resi pubblici. Nell'impegno che noi abbiamo contribuito a sottoscrivere c'è scritto questo: i dati devono essere resi pubblici e, successivamente, occorre individuare le azioni correttive che dovessero rendersi necessarie, compresa la revoca o la revisione dell'autorizzazione attualmente in vigore. A me sembra che questo testo, di cui si può leggere anche tutta la parte del dispositivo che, come dicevo, è articolato, tenga conto di tutte le esigenze che sono state sottolineate, sia da parte del Comitato nelle audizioni durante il sopralluogo, sia anche dalla popolazione nell'incontro di luglio, così come delle riflessioni che sono state fatte successivamente.
Presidente - La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - La cronistoria della discarica in località Pompiod, che originariamente era una cava a ridosso di miniere dismesse tra i comuni di Aymavilles e Jovençan, è lunga e articolata. Le gallerie della parete rocciosa venivano sfruttate in origine per estrarre il calcare, la castina, utile nella lavorazione dei metalli presso lo stabilimento Cogne. Il sito di Pompiod è stato adibito a discarica per inerti già negli anni Novanta, definiti oggi inerti speciali nel senso di non urbani, non domestici e non pericolosi; il che però non è sinonimo per forza di non nocivi, questo è bene specificarlo. Nella sua storia è stata anche chiusa, a suo tempo, per gravi irregolarità di gestione.
Noi vorremmo però ora focalizzare l'attenzione sulle motivazioni, tante e più che giustificate, che ci fanno impegnare da tempo a raccogliere tutti gli elementi per condividere le preoccupazioni dei residenti di Aymavilles e Jovençan, e non solo, e ritenere inopportuna la scelta di conferire in un sito di importanza naturalistica ben 70 tipologie di materiali tra sostanze e rifiuti industriali di ogni genere e inopportune, secondo noi, anche le deroghe sulla quantità di sostanze contaminanti provenienti per lo più da fuori Valle, dal nord Italia.
Vediamo questa serie di motivi che ci fanno impegnare a fondo.
Il primo (adesso forse sorriderete, ma credo non ci sia tanto da sorridere): sfogliando il documento della valutazione ambientale (VAS) e il rapporto ambientale sullo studio per la valutazione di incidenza ambientale (VINCA) del Piano regionale dei rifiuti della Regione Valle d'Aosta, quello del 2015, scopriamo una cosa molto interessante: l'area di Pompiod rientra tra i siti costituenti la Rete Natura 2000. La Rete Natura 2000 costituisce la più importante strategia di intervento dell'Unione europea per la tutela del territorio e per la conservazione della biodiversità. I siti che compongono la rete sono rappresentati da siti di importanza comunitaria e da zone di protezione speciale. Per darvi solo un'idea dell'importanza e del rilevante valore parliamo delle Grotte di Pompiod. Lì c'era questo complesso minerario dismesso che oggi, già da alcuni anni, si presta ad essere un luogo ideale per ricoveri di almeno otto specie di chirotteri, che poi sarebbero i pipistrelli per chi non conoscesse questo animale. Questi chirotteri si sono stabiliti a Pompiod, hanno scelto Pompiod come loro casa già dal 1993. Nel documento della VAS alla voce "Valutazione delle potenziali interferenze" si legge, testuali parole: "Attualmente l'esercizio della discarica è sospeso - ma si parla di questo documento del 2015 - e pertanto si esclude la presenza di qualsiasi tipo di impatto anche indiretto. Per le discariche di inerti ai centri di conferimento comunali, i principali potenziali impatti indiretti sulla fauna, che potrebbero generarsi, sono legati alla produzione di rumore e alla contaminazione di corpi idrici e suolo". Questo nel 2015. L'appartenenza del sito di Pompiod a questa rete ecologica europea, secondo noi, sarebbe già di per sé sufficiente a escluderlo dalla destinazione di discarica per inerti speciali. Ma andiamo al secondo motivo, perché tanto se non ci interessano gli umani figuriamoci i pipistrelli!
Secondo motivo: la località di Pompiod negli ultimi anni è sempre più apprezzata per il suo percorso del Ru Arbérioz, che sulle tracce dell'antico canale lungo 11 chilometri e insieme alla Maison Des Anciens Remèdes hanno contribuito a valorizzare il Comune di Jovençan. Lo sa molto meglio di me il nostro Assessore al turismo - che purtroppo non c'è e potrebbe confermare -, perché lui è indigeno. I lavori di recupero del percorso pedonale sono iniziati nel 2014 e avevano lo scopo di favorire il turismo pedonale ciclabile e ippico. Se qualcuno di voi volesse fare questa tranquilla passeggiata potrà trovare un pannello che illustra la storia del Ru Arbérioz e questo pannello si trova proprio in corrispondenza della discarica privata. Lo so che non vi è piaciuta questa proposta che avevo già fatto per il Castello di Issogne, la discarica che purtroppo si chiama Chalamy, ma anche qui potremmo fare un dépliant integrato per i turisti mettendo Ru Arbérioz e la discarica, magari sui due lati.
Terzo motivo: accanto alla cancellata della discarica, proprio a pochi metri, si scorge l'entrata di una cava adibita alla stagionatura delle fontine. Vi abbiamo trovato numerose tavole di legno, proprio circa un mese fa, lasciate lì ad asciugare al sole ed erano appoggiate alla rete che delimita l'area della discarica. Abbiamo provveduto a fotografare il tutto, anche perché sembrava sinceramente un'immagine pittoresca, quasi da cartolina; senonché, a due passi, si individuavano cumuli di terra e polveri delle lavorazioni di processi tecnico industriali da fonderia lasciate lì per giorni in balia degli agenti atmosferici, nonostante l'obbligo di cui abbiamo parlato sia in Commissione che durante il sopralluogo, di bagnare e di coprire per abbattere appunto queste polveri, perché il vento non perdona e le diffonde. Va però detto che quando abbiamo fatto il sopralluogo non c'era più traccia di questi cumuli che avevamo fotografato.
Quarto motivo. Scusate, mi sto scaldando. Tutto intorno la vista è bellissima, mozzafiato: ci sono stalle di bovini, prati coltivati a foraggio, vigneti doc a perdita d'occhio, frutteti e diciamo che, al di là di queste sostanze rifiuto che hanno l'autorizzazione ad essere conferite tutte e 70 insieme appassionatamente, c'è anche da chiedersi se il passaggio di questi mezzi pesanti e numerosi per la loro portata - si tratta di camion - su quelle stradine di campagna non abbia già di per sé un impatto ambientale dannoso per le colture che sono ad altezza d'uomo o anche più basse. Noi siamo stati lì per tre giorni a fare osservazioni e abbiamo contato in poche ore una media di 12 camion al giorno tra polveri sollevate, emissioni di carburante e ci chiedevamo chissà come stanno quei grappoli d'uva che stanno cercando di maturare e che poi diventeranno un ottimo vinello. Forse è per quello, ci siamo detti, che la chiamano "agricoltura eroica".
Quinto motivo, dulcis in fundo: a circa 80 metri dalla discarica ci sono delle abitazioni e questo, secondo noi, rende proprio impossibile per un amministratore non mettersi nei panni degli abitanti, perché chi lì vive continua a denunciare una gestione inaccettabile delle polveri scaricate dai mezzi; continuano a dire che le pompe d'acqua vengono usate limitatamente, solo per pochi veicoli e poi testimoniano di emissioni odorigene, di odori sgradevoli che obbligano questi abitanti residenti a vivere con le finestre chiuse. Io vi dico sinceramente, poiché soffro di claustrofobia da quando mi sono trovata in viaggio d'istruzione con i ragazzi ad Auschwitz, per me sarebbe un motivo sufficiente per cambiare casa. Quelle persone le capisco proprio molto bene. Stiamo parlando di fanghi e di scarti da lavorazioni metalliche, di raschiamenti di camini da processi tecnico industriali, polveri che provengono da varie zone del nord Italia secondo questo lungo elenco di 70 codici CER che definiscono queste sostanze che normalmente il medico... almeno, la mia dottoressa di famiglia non mi dice di usare questi codici per l'aerosol, non so il vostro medico. Ci chiediamo anche e crediamo che sia legittimo quanto gli amministratori dei due comuni coinvolti abbiano veramente colto il rischio per un habitat così delicato nel momento in cui hanno concesso queste autorizzazioni per la realizzazione della discarica e per il conferimento di tutti questi rifiuti insieme. Eppure, gli adempimenti, gli obblighi di legge sono molto chiari e rigorosi; pensiamo solo al decreto legislativo del 2003, che prevede 15-20 anni di bonifica ambientale post mortem della discarica contro i 5 anni a cui sono soggetti gli inerti intesi come materiali provenienti dalla demolizione di edifici. È previsto un piano di monitoraggio specifico, la copertura di tutte le pareti e non solo della parte superiore con una guaina impermeabile, non solo il fondo come per gli inerti; cinque strati di terra nelle operazioni di chiusura contro i tre previsti per gli inerti. La caratterizzazione dei materiali è un obbligo di legge che viene assolto dal conferitore e dal gestore a sua volta, che chiaramente è tenuto a controllare.
Diciamo ancora che le autorizzazioni speciali e le deroghe concesse alla discarica di inerti di Pompiod hanno avviato un'intensa affluenza di rifiuti industriali perché in Valle d'Aosta diciamo che è tutto un po' speciale, perfino le deroghe. Tutto questo viavai sembra creare un mercato dello smaltimento e una situazione anche di dumping, nel senso che vengono attirati rifiuti che vengono prodotti a grande distanza dalla nostra regione e allora viene da chiedersi spontaneamente perché. Come mai questi camion sono pronti ad affrontare un viaggio anche lungo e costoso per venire tra le nostre montagne a conferire? Ci viene da rispondere che evidentemente le tariffe di conferimento sono più vantaggiose rispetto a quelle fatte da altre discariche, altrimenti non sappiamo spiegarci il motivo. In più ci chiediamo ancora come possiamo stare tutti tranquilli sulla base delle analisi che sono state fatte nel famoso pozzo, profondo circa 4 metri, quando l'esperto che era venuto in Commissione - poi ne abbiamo parlato anche durante il sopralluogo - diceva che quel pozzo non è sufficientemente profondo perché quelle analisi siano davvero tranquillizzanti. Ci chiediamo ancora perché non si proceda poi a questi famosi carotaggi che sono stati chiesti, come facciamo a sapere che cosa c'è sotto se non si procede con le analisi, perché l'Assessorato non li richiede, come mai poi ci vuole - noi lo sappiamo, e lo dicevano anche i colleghi prima - una barriera geologica, un substrato che abbia uno spessore notevole e a Pompiod questa barriera non risulta. Ci chiediamo ancora perché le associazioni ambientaliste non possano fare dei controlli indipendenti che davvero tranquillizzerebbero tutti, e perché poi non si possono fare analisi urgenti per escludere, per la tranquillità della comunità, tutta la presenza di amianto e di uranio nel cosiddetto smarino, che non è l'assenza di mare come uno potrebbe pensare, ma è il materiale proveniente dallo scavo nelle gallerie.
Insomma, in definitiva, la ragione per cui è stata fatta la scelta di fare delle nostre splendide zone della Valle d'Aosta una pattumiera per i rifiuti industriali dell'Italia del nord occidentale sinceramente resta per noi un mistero e non ci sembra convincente dire: "vabbè, siamo immersi in un'economia capitalista che è inarrestabile, vabbè a te piace Marx, però fattene una ragione, l'economia capitalista non ci guarda in faccia come cittadini". A noi questo sembra francamente inaccettabile e tra l'altro a questo cercheremo di dedicare un momento di dibattito pubblico venerdì a Issogne. La presenza di questa discarica a Pompiod e il prossimo riempimento della molto più estesa discarica di Issogne, sempre per rifiuti inerti speciali cosiddetti non pericolosi, ma non è detto non nocivi, accresce in noi la preoccupazione nella convinzione che si stia facendo strada - l'abbiamo già detto anche in un'interrogazione - un sistema diffuso su tutto il territorio valdostano dove sono gli interessi dei privati a essere tutelati ben prima e forse a discapito degli interessi dell'intera comunità. Noi puntiamo l'attenzione sul principio di precauzione, perché è quello che dovrebbe guidare le nostre scelte per il bene di tutti, per la tutela dell'ambiente. D'altronde non è che lo diciamo noi, ce lo dice l'Unione europea e lo stabilisce come principio guida.
Per concludere, perché credo di aver già stressato abbastanza almeno qualcuno, non esiste alcun obbligo di legge nell'applicazione delle deroghe; si chiamano deroghe appunto perché le diamo in deroga, quindi sono delle concessioni date in alcuni casi eccezionali a favore di qualcuno. La nostra preoccupazione è che questo tipo di deroghe si diffonda e venga concesso ad altre discariche. Pensiamo - e chiudo veramente - che tranquillizzare i cittadini non voglia dire sminuire le problematiche, dire: "bravo, bravo", magari un buffetto sulla spalla, "dormi pure tranquillo". Rispettare i cittadini - che possiamo anche noi cittadini, mi pare - significa pubblicare puntualmente i dati sui materiali, sui conferitori e sui gestori, non tenere nulla nel mistero. Scusate la polemica, ma ho bevuto un po' troppo caffè forse prima di venire qua, noi davvero vorremmo capire dove sono finiti gli orgogliosi autonomisti, quelli che normalmente ai nostri occhi sono persino troppo pronti a difendere il territorio. "Non possiamo rifiutare i rifiuti - scusate il gioco di parole - che arrivano da fuori Valle" ci ha detto un giorno l'Assessore, perché comunque anche noi li esportiamo. Ma noi quanti rifiuti esportiamo? Esportiamo così tanti rifiuti tossici? Questo ci sembra che sia il momento di alzare la testa del galletto o la criniera del leone. Ci sembra strano che lo debba fare chi non ha né criniere, né creste, perché - e chiudo veramente - nessuna amministrazione che voglia davvero fare gli interessi dei propri cittadini può consentire di danneggiare l'ambiente, l'economia e forse perfino la salute di chi ci fa stare qua dentro, perché noi non dobbiamo dimenticare che siamo stati eletti.
Presidente - La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Volevo centrare il mio intervento sulle richieste fatte dai cittadini di Aymavilles e Jovençan con la loro petizione. Noi, per venire incontro a questa loro esigenza, li abbiamo accompagnati in un sopralluogo presso la discarica, grazie al Presidente della Commissione, Nogara, il 26 di settembre. Oggi è il 15 ottobre, sono passati 19 giorni, quasi tre settimane e, rispetto a quel sopralluogo, quanto possiamo tranquillizzare la popolazione che ha firmato la petizione? Vediamo che cosa è stato chiesto in occasione del sopralluogo.
I tecnici dell'ARPA ci hanno spiegato che i carotaggi erano particolarmente costosi, imprecisi, non si poteva individuare un'area, che se si voleva si poteva fare a campione in uno, due o tre punti, che però farlo in modo complessivo non sarebbe stato esaustivo, sarebbe stato troppo costoso. Ci hanno detto che comunque l'analisi di eventuali componenti solubili in acqua si sarebbero rivelati comodamente e chiaramente dall'analisi sul percolato, che veniva regolarmente preso e che loro avevano già campionato ai fini di controllarlo, e che comunque per tranquillizzare la popolazione si erano fatti tenere da parte due cumuli, cioè il conferimento di due dei camion che sono venuti, per poter analizzare che quello che veniva dichiarato nella documentazione corrispondesse esattamente a quanto veniva conferito. Sempre in quell'occasione noi abbiamo chiesto, trattandosi di un numero di codici CER spropositato, quelli dell'autorizzazione come integrata - stiamo parlando di 90 codici specifici più una decina di codici base per cui vale qualunque tipologia di rifiuto che discenda da quelli, stiamo parlando di centinaia e centinaia di diversi tipi di rifiuti -, ebbene, gran parte di questi hanno quello che è il cosiddetto "codice CER a specchio". Questo vuol dire che esistono due codici diversi: uno contenente sostanze pericolose e uno non contenente sostanze pericolose. La differenza fra l'uno e l'altro la fa solo la verifica e l'analisi del contenuto, perché la definizione del rifiuto è la stessa identica e quindi si tratta di fare analisi su quello che viene espressamente portato e verificare che non contenga sostanze pericolose. Sulla scorta di questo, alcuni dei codici CER previsti che fosse consegnato in quella discarica sono - cito un esempio qualunque - fanghi prodotti dalla pulizia dei filtri degli impianti di incenerimento dei rifiuti. Capite bene che i fanghi prodotti dalla pulizia dei filtri e degli impianti di incenerimento possono contenere sostanze nocive veramente di qualunque tipologia e quindi ci siamo permessi di chiedere ai tecnici dell'ARPA presenti queste analisi che stavano facendo, che naturalmente per ragioni di evidenza di costo non vanno a cercare qualunque sostanza pericolosa, ma a quali facessero riferimento e quali erano le sostanze sulla base delle quali venivano tranquillizzati i cittadini.
Vediamo che cosa è successo in questi 19 giorni. Ci sono due possibilità: o l'ARPA ha fornito queste indicazioni all'Assessore Chatrian e l'Assessore Chatrian fa fatica a fornircele a causa di una certa quale omertà particolarmente diffusa presso il suo Assessorato, oppure l'Assessore Chatrian, come noi, non ha nessuna autorità sull'ARPA o l'ARPA non ha la possibilità di fare le analisi e quindi i cittadini aspettano tre settimane per sapere se le sostanze depositate lì, e sulle quali nella data del sopralluogo i prelievi erano già stati fatti, sono pericolose o non sono pericolose. Nel frattempo con la media dei camion arrivati in questi 19 giorni sono arrivati circa altri 15 camion, cioè molto di più di quello che stavamo analizzando e probabilmente non abbiamo nessuna possibilità di stare dietro alle verifiche se i tempi con cui facciamo le analisi sono queste. Sulla scorta di questo, ci siamo permessi di presentare una mozione per chiedere un aiuto, confidando che invece il problema non sia di cattiva volontà nel dare informazioni ma proprio di insufficienti risorse e strutture per avere delle analisi adeguate, di chiedere la collaborazione ai nuclei che fanno le verifiche ambientali diciamo in modo più attento, soprattutto per quello che riguarda i rifiuti pericolosi.
Diciamoci la verità: in Valle d'Aosta - a parte questi due casi - non abbiamo mai fatto né facciamo di solito analisi sui rifiuti pericolosi, perché le uniche due discariche presenti, al di là di quelle di cui stiamo parlando, ricevono solamente o rifiuti urbani oppure rifiuti inerti e comunque, nel caso della discarica di Pontey, con un indice di pericolosità nullo e una possibilità di contaminazione - prendendo se non ricordo male solo 5 o 6 diversi codici CER -, la possibilità di verificare se siano pericolosi i rifiuti conferiti in discarica dei rifiuti speciali di Pontey è facilmente effettuabile. Diversa è una discarica come quella che è stata autorizzata a Pompiod e quella che è in fase di autorizzazione... se non ho capito male, presto cominceranno i conferimenti in quel di Issogne, sulla quale probabilmente conviene farsi aiutare da chi fa analisi in questo tipo di discariche in modo più diffuso e ha più anni di esperienza, magari anche delle strutture che ci permettono di contenere i costi, perché quando all'ARPA abbiamo chiesto più analisi ci è stato evidenziato direttamente in fase di sopralluogo che le analisi erano particolarmente costose, come se la tutela dei cittadini fosse solo una questione di prezzo.
Veniamo allora alle discariche. Sempre in occasione del sopralluogo, noi abbiamo chiesto quante discariche per rifiuti speciali ci sono - perché qui continuiamo tutti a chiamarli inerti, ma da quando sono stati aumentati i codici CER il termine di inerti, cioè rifiuti da demolizione edile non hanno più nessun significato - e ci è stato detto direttamente dai tecnici della discarica: 2 in Piemonte, 2 in Veneto, 3 o 4 in Lombardia, nessuna in Emilia-Romagna, nessuna in Toscana e nessuna neanche in tutte le altre regioni più a sud della Toscana. Questo vuol dire che noi, su un territorio che corrisponde approssimativamente al 2 percento del territorio nazionale, abbiamo all'incirca il 10 percento del totale di questo tipo di discariche. Probabilmente per lo sviluppo futuro dell'economia della Valle d'Aosta intendiamo avvalerci di questa importantissima risorsa che è l'importazione dei rifiuti. Riteniamo personalmente che lo sviluppo della Valle d'Aosta debba seguire altre strade, che la presenza di un numero di discariche particolarmente abbondante sul territorio rispetto al resto della nazione... stiamo seriamente parlando di un numero in scala che è pari a quello del Piemonte, una regione molto più grande della nostra e del Veneto, una regione a sua volta con molti più abitanti ancora del Piemonte, stiamo parlando di una regione che ha 120.000 abitanti e che si prende la briga di raccogliere il 10 percento del totale di questi rifiuti prodotti in Italia.
Sulla scorta di questo, il nostro Movimento, come già annunciato da Luciano Mossa in precedenza, intende appoggiare la richiesta della mozione presentata ed esprime delle perplessità sul fatto di posticipare eventuali azioni aspettando pazientemente di avere dei risultati di analisi che, come vediamo, da parte di questa Giunta non sono sollecitate con il dovuto impegno.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Nogara.
Nogara (AV) - Devo dire che come Presidente di Commissione ho l'impressione di essere stato un po' preso in giro, perché non so da quanto tempo sentiamo in quest'Aula che le Commissioni dovrebbero essere la base, il fulcro di tutto quello che si fa all'interno anche di questo Consiglio, ma da una parte e dall'altra si cerca di bypassare tutto il lavoro che, secondo me, è un onesto lavoro - lasciatemi dire questo - che sta cercando di fare la Commissione. Tra l'altro tante cose che ho sentito dire ieri e anche oggi qui, in quest'Aula - è il solito problema, probabilmente è l'effetto telecamere e l'effetto microfono -, in Commissione non le ho sentite dire, però quando si è qua in Consiglio si cerca di enfatizzare un po' tutto. Fortunatamente io, come Presidente di Commissione... ma guardate, io mi sento pure di parlare a nome della Commissione, poi se c'è da smentirmi fatelo pure: si sta cercando di fare un lavoro onesto, si cerca di vedere se ci sono delle problematiche importanti e, alla prima problematica importante, vi assicuro che la Commissione - parlo di nuovo di "Commissione" - bloccherà o prenderà dei provvedimenti rilevanti se ci sarà la motivazione per farlo.
Non sono qui per difendere né la discarica di Pompiod, né qualsiasi altra discarica si volesse fare, ma sto parlando dei fatti oggettivi di cui stiamo discutendo oggi. Ho sentito soprattutto i sempre coloriti interventi della Consigliera Pulz, che ha parlato di cose che non so, ma lei, quando era su all'incontro che abbiamo fatto a Aymavilles - ed eravamo tutti lì per la discarica -, a un certo punto ha preso e se n'è andata perché aveva una conferenza stampa che aveva organizzato, e probabilmente ha perso dei pezzi, poiché ha detto cose che invece sono state spiegate lì, proprio lì, sulla discarica. Se si vuole giocare... parlate sempre di giochini politici; ora io non so che giochini fate, ma io sto parlando proprio di questioni tecniche.
Parliamo dell'ARPA? Parliamo dell'ARPA. Ci è stato distribuito il verbale n. 19 dell'11 luglio 2018 e là si dice che si ha la massima fiducia dei servizi regionali che abbiamo, sia del Corpo forestale che dell'ARPA. Allora se c'è qualcosa che non funziona, Consigliera Pulz, abbia il coraggio di dirlo, perché a me un mese fa ha detto che quelli dell'ARPA erano bravissimi. Adesso, siccome forse hanno detto cose che a lei non vanno a genio, non bisogna più tenere conto dei tecnici dell'ARPA, bisogna far fare dei prelievi a qualcun altro, dobbiamo fare altre cose, il tecnico di Legambiente ha detto... Noi non abbiamo bloccato e non abbiamo voluto fermare le iniziative proprio per la discarica di Pompiod... e qua mi riferisco a quello che ha detto il collega Vesan... sì, siamo andati 15 giorni, ma lì siamo rimasti d'accordo che ci saremmo ritrovati di nuovo dopo che il tecnico di Legambiente avesse stilato tutte le domande. Me le ha date lunedì. Siccome sapete benissimo che come Commissione non è che siamo lì a far niente e abbiamo tante altre incombenze da portare avanti, per martedì prossimo ho nuovamente organizzato l'incontro con tutti gli attori, all'interno dell'Aula consiliare del Consiglio, per non avere poi un qualcuno che dica: "ma io non ho detto, io non ho fatto". Vi esorto, quando saremo qui, con tutti, a prendere la parola e spiegare bene quello che si pensa, e non solo qua, perché altrimenti davvero ci stiamo prendendo in giro! Ricordatevi poi di una cosa: noi stiamo parlando di pregresso. Qui non stiamo parlando di aprire una discarica, noi stiamo parlando del pregresso e stiamo vedendo se c'è un qualcosa che non funziona. Io mi sono studiato tutti i documenti, perché volevo essere preparato come cerco di essere sempre, ma tante volte non ce la faccio, però mi sono letto tutto. Mi sono letto tutte le Conferenze di servizio da quando c'è quella discarica lì. Trovatemi una Conferenza di servizi in cui qualcuno dice: "no, è terribile, è pericoloso". Sono i nostri servizi dell'Amministrazione regionale che hanno fatto questo lavoro. C'è stata una discussione - perché è giusto che sia chiaro davanti a tutti - tra l'ARPA e l'Assessorato su 4 codici che l'ARPA non era così d'accordo ad inserire ma che poi sono stati inseriti, e su una Conferenza di servizi c'è anche la spiegazione del perché sono stati inseriti. Se volete vi leggo tutti i nomi, tutte le cose e tutti i servizi che hanno studiato per degli anni questa discarica, compresi i Comuni.
A questo punto io vi voglio davvero leggere quello che ho chiesto all'ARPA e all'Assessorato come Presidente di Commissione. Come Commissione ci siamo segnati tutti i problemi e tutti i dubbi che c'erano: la provenienza del materiale che viene portato, chiaramente, perché deve essere tutto caratterizzato, ci devono essere i documenti, i controlli della caratterizzazione, i singoli trasporti di camion, le analisi dei carotaggi. I tecnici dell'ARPA ci hanno spiegato perché... non è che non vogliono fare i carotaggi, loro dicono "facciamoli pure, però per avere un dato oggettivo bisognerebbe fare un carotaggio ogni 5 centimetri per tutta l'area", perché se facciamo dei carotaggi a campione, se c'è qualcosa che non va magari lo trovi se hai tanta fortuna, altrimenti non lo trovi. Per carità, sono tutte cose che si possono fare, per la salute pubblica e per tranquillizzare la popolazione sono cose che si dovrebbero e si potrebbero fare.
Si è poi parlato di aria e qua mi riferisco di nuovo alla Consigliera Pulz. I tecnici dell'ARPA ci hanno spiegato che hanno messo le centraline per un anno intero nel centro di Pompiod, vicino alla discarica, e cosa è venuto fuori? Che le polveri fini lì sono a 0,4 (il massimo dovrebbe essere 0,10). L'aria è molto più pulita lì che qui ad Aosta e in altri posti della Valle. Capite che con tutte queste cose o diciamo che c'è qualcuno in malafede e ci racconta delle storie, ci dà delle documentazioni sbagliate o false, o sennò mi sembra che parlare così sia un po' come dire delle cose gratuite, dare delle colpe a qualcuno che magari forse non le ha neanche.
Ribadisco una cosa che abbiamo sempre detto in Commissione: noi saremo attentissimi e rigidissimi su qualsiasi dato, su qualsiasi documentazione, su qualsiasi segnalazione che ci verrà data, e saremo i primi a comunicare a chi di dovere se ci arrivano segnalazioni particolari. Mi sento di dire questo e penso di essere anche un po' alla fine di questo percorso, perché bene o male noi, come Commissione, abbiamo 90 giorni di tempo per tornare qui, in Aula, e ridiscutere sulla discarica di Pompiod. Abbiamo 90 giorni di tempo, ma io vorrei proprio concludere anche prima, non tanto per fare le cose in fretta, quanto perché capisco la preoccupazione da parte della popolazione.
L'unico rammarico che ho è che noi, come Commissione, abbiamo preso questo lavoro seriamente, ma dagli interventi svolti praticamente sembra che la Commissione non esista neanche, che sia bypassata, bellamente bypassata! Anche quello che ha dichiarato il collega Aggravi, che è stata fatta una segnalazione... okay, è stata fatta una segnalazione... Noi abbiamo chiesto all'Assessorato e all'ARPA tutte queste cose che vi ho elencato, e non le ho finite, perché abbiamo la barriera geologica, abbiamo chiesto di fare un controllo, di sapere qualcosa di più sulla barriera geologica, l'analisi della radioattività, abbiamo chiesto anche questo. Noi abbiamo fatto il possibile. Mi fa specie che ogni tanto le Commissioni vengano beatificate al punto che dovrebbero prolungarsi per degli anni o dei mesi perché vengono considerate la cosa più importante che c'è, ma in questo caso, questa Commissione, che a mio parere si è data da fare - e non perché la presiedo, ma perché tutti si stanno dando da fare al suo interno -, praticamente è stata bypassata, e mi viene da dire che forse è stata anche un po' ridicolizzata.
Presidente - Vi ricordo che siamo in discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - In apertura di questo mio intervento volevo semplicemente rispondere al collega Mossa che ci colpevolizzava per non aver voluto iscrivere delle iniziative del Movimento 5 Stelle in questo Consiglio straordinario. Primo: caro collega Mossa, lei aveva l'opportunità di discutere le iniziative nello scorso Consiglio semplicemente non votando l'inversione dell'ordine del giorno. Secondo: la volta scorsa e lo scorso Consiglio avevamo chiesto di convocare un Consiglio straordinario per discutere esclusivamente la legge sulla mobilità sostenibile e non avete voluto portare avanti quell'iniziativa, quindi evidentemente non è che noi non diamo il giusto peso alle vostre iniziative. Noi ritenevamo che ci fossero iniziative di peso - che sono quelle che discutiamo oggi - e voi ritenevate che fosse più importante discutere la legge sulla mobilità sostenibile, mettendo le vostre iniziative in secondo piano. Questo è stato fatto e chi è causa del suo mal pianga sé stesso.
Venendo invece a quanto ha detto il collega Nogara, nonché Presidente della III Commissione, comprendo lo scoramento di un Presidente che magari cerca di convocare e cerca di approfondire... Io la comprendo, Presidente, però i sopralluoghi hanno la pregevole caratteristica di poter permettere di verificare con mano sul terreno le condizioni di una determinata area, di una determinata zona, di una determinata criticità. Se dovessi dire che quel sopralluogo e che le spiegazioni forniteci hanno fugato i miei dubbi non potrei assolutamente sostenerlo e così, insieme a me, i colleghi che hanno sottoscritto questa iniziativa. Lei ci ha detto: "L'ARPA ha giustificato il fatto di non poter fare dei carotaggi perché bisognerebbe farne uno ogni 5 centimetri". In realtà io credo che tanti colleghi, anche all'interno di quest'Aula e che erano presenti sul posto, si siano accorti, come me, dell'atteggiamento un pochino scostante da parte della collega dell'ARPA che è intervenuta e di cui adesso non ricordo il nome, la quale, ad un certo punto, ha detto: "Non possiamo fare i carotaggi, perché altrimenti se non troviamo nulla poi voi non siete soddisfatti". Mi è sembrata sinceramente una giustificazione che definire puerile è dire poco. Quando io mi trovo di fronte ad una reticenza e ad una giustificazione di questo tipo sinceramente non posso dire di essermi tranquillizzato rispetto alle criticità sollevate da coloro che abitano in quella zona. Non posso essere nemmeno tranquillizzato dalle informazioni che ci vengono date, ovvero che i controlli vengono fatti solo su base documentale. Ci è stato detto: "No, ma noi facciamo controlli sui documenti che ci vengono forniti". Grazie, ma io credo che difficilmente se una persona commette delle illegalità le scriva anche sui documenti! Pertanto anche questo non è un elemento di certezza, ma un elemento di dubbio. Non è un elemento di certezza anche quanto ci è stato detto da uno dei responsabili della discarica: "Sì, sì, noi l'abbiamo visto il Corpo forestale che faceva i controlli, erano lì, erano là...". Quando si effettuano dei controlli tendenzialmente bisognerebbe farli e non bisognerebbe notarli questi controlli, altrimenti io posso porre in essere degli accorgimenti atti a evitare che vengano evidenziati certi miei comportamenti che non rispettano le regole, eppure è questo che ci è stato detto direttamente da coloro che gestiscono la discarica.
Ha sollevato il problema delle polveri, della rilevazione dei dati e della rilevazione dell'ARPA. Benissimo, però anche su questo la rilevazione in loco ci ha permesso di vedere che, nonostante le dichiarazioni di coloro che lavorano all'interno della discarica e che dicono: "Ma noi facciamo l'abbattimento delle polveri con questi irrigatori", gli irrigatori sembravano nuovi di zecca, installati da pochissimo. Questi stessi dati ce li ha forniti la popolazione che era lì, perché effettivamente ci ha detto: "Noi questi irrigatori li abbiamo visti installare pochi mesi fa". Anche questo è un dato che io credo molto importante. Nel momento in cui si dice "noi abbattiamo sempre i fumi" e poi in realtà questi sistemi per abbattere le polveri sono nuovi di pacca, probabilmente un dubbio viene. Vengono dubbi guardando anche soltanto visivamente i materiali che si trovavano all'interno della discarica, perché si poteva vedere benissimo affiorare un elenco di plastica abbastanza importante, pezzi di vetro e tutto il resto, che tendenzialmente non risultano proprio degli inerti.
È quindi evidente che, proprio a supporto di queste motivazioni e delle preoccupazioni degli abitanti che ogni giorno guardano e si confrontano con queste criticità, sia giusto chiedere e percorrere le impegnative che abbiamo inserito all'interno di questa iniziativa, perché riteniamo che possa andare nella direzione di tutelare i cittadini e le persone che vivono nella zona.
Presidente - La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Volevo rispondere al collega Nogara, ma il collega Manfrin mi ha anticipato e quindi merita anche lui una risposta, perché lasciarlo privo di questo mio parere? Il collega Manfrin tende a ricordare della Conferenza dei Capigruppo solamente le parti di discussione e di votazione favorevoli alle sue teorie.
Il nostro Movimento ha espressamente chiesto in Conferenza dei Capigruppo, fin dal primo giorno, di procedere con la seduta notturna in entrambe le giornate, visto che vi era la certa possibilità di non arrivare in fondo che a pochissimi argomenti - come si era potuto verificare - e alla nostra espressa richiesta anche il Capogruppo della Lega e i suoi colleghi si sono espressi con un parere contrario. Pertanto la volontà di affrontare tutti i punti probabilmente viene fuori solo in certe occasioni e in altre no, a seconda di quanto fa comodo e di quanto i punti che si vogliono affrontare sono quelli che interessano la singola forza politica.
Vengo invece a dare una risposta al Consigliere Nogara, nei confronti del quale io mi ero espresso positivamente ringraziandolo per il sopralluogo, ma non ho capito perché ha voluto precisare tutti questi punti per cui si vuole addirittura scavalcare il lavoro della Commissione. Quello che io ho chiesto, in realtà, l'ho chiesto fondamentalmente all'Assessore, visto che la sua stessa richiesta è andata in quella direzione. In fondo dal giorno del sopralluogo ci siamo riuniti in III Commissione ben tre volte: il primo ottobre abbiamo parlato del lupo, di contratto dei rifiuti e di altri punti rinviati che non riguardavano Pompiod; l'8 ottobre di nuovo del lupo e delle proposte di legge n. 38 e n. 39 e questa stessa mattinata di nuovo del lupo e del disegno di legge sui lavori pubblici. In nessun momento è stato mai discusso qualcosa sulla discarica di Pompiod e quindi, sulla scorta di questo, io confido che la documentazione da lei richiesta all'ARPA e all'Assessorato non sia ancora entrata in possesso della III Commissione, perché altrimenti ce l'avrebbe data subito.
Il problema vero, che ho evidenziato - e quindi non ho capito perché si sia preso la briga di rispondermi - è che in 19 giorni dei dati concreti sulla pericolosità di Pompiod non li abbiamo avuti. L'ARPA ha detto che aveva prelevato l'acqua del percolato della discarica e che era in attesa dei risultati delle analisi, ma questi risultati non li abbiamo avuti. Non ho sentito da lei citare nella sua lettera di richiesta i risultati delle analisi del percolato. Magari non li abbiamo avuti solo perché non li abbiamo espressamente richiesti, e probabilmente non è stato capito nemmeno dai colleghi dell'ARPA quando li abbiamo chiesti a voce durante il sopralluogo. Però sono analisi importanti, proprio perché loro, dicendo che non aveva tanto significato fare un'analisi con i carotaggi sul posto, hanno evidenziato che questo era superato dai valori che si riscontravano nel percolato, il quale veniva estratto periodicamente e portato via con enormi autocisterne, quindi in quantitativi non da poco. Tuttora non sappiamo se la discarica sia perfettamente impermeabile; sappiamo che produce un quantitativo di percolato consistente, ma non abbiamo nessuna certezza sulla pericolosità di questo percolato. È questo il punto che ho evidenziato. Questa risposta i cittadini la stanno aspettando da mesi e noi non siamo riusciti, in tre settimane, neanche dopo aver campionato le cose, a dire se sono pericolose o non sono pericolose. Questa è assoluta inefficienza da parte della pubblica amministrazione.
Sorvoliamo poi dal punto di vista delle analisi, quando abbiamo chiesto quali erano i parametri di pericolosità oggetto di analisi. I parametri di pericolosità oggetto di analisi sono quelli sui quali si stanno già facendo le analisi ed è un elenco che, mettendoci tanto, si può fornire nel giro di 24 ore. Noi, però, dopo 19 giorni e 3 riunioni della III Commissione, questa informazione non l'abbiamo. Questo è il limite della scarsa risposta che diamo nei confronti dei cittadini. Non sto dicendo con questo che la III Commissione non lavori e che il suo impegno come Presidente sia lacunoso; sto dicendo che non abbiamo risposte dal nostro organo tecnico, che è l'ARPA, e non abbiamo risposte dal nostro Assessorato competente in materia di tutela dell'ambiente. Tutto lì. Il tempo è passato, le riunioni le abbiamo fatte, le informazioni non le abbiamo avute noi, non sono state date agli organi di stampa, non sono state pubblicate come tutti sognavamo succedesse, e quindi la paura degli abitanti di Jovençan e di Aymavilles non può dirsi completamente risolta dalle dichiarazioni alla stampa dell'Assessore Chatrian, che tendono a tranquillizzare tutti quanti ma senza avere i risultati in mano.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Manfrin, che mi segnala per fatto personale.
Manfrin (LEGA VDA) - È stato detto che la LEGA ha votato contro la seduta notturna in Conferenza dei Capigruppo e voglio semplicemente dire che non corrisponde a verità, quindi che si dica ovviamente il vero e non si affermi il falso.
Presidente - Siamo in discussione generale, ha chiesto la parola il collega Restano. Prego.
Restano (GM) - Solamente per alcune precisazioni. Io non faccio parte della III Commissione, per motivi di tempo devo fare delle scelte, come ho già avuto modo di dire, e quando si è soli non si può essere ovunque, a presenziare ad una Commissione piuttosto che ad un'altra. In alcuni casi, però, come proprio in questo, non aver partecipato alla Commissione mi permette di fare una valutazione un pochino diversa e di puntualizzare alcuni aspetti.
Non voglio entrare nel merito delle mozioni e degli emendamenti successivamente presentati, però mi permetto di dire che la Commissione ha un ruolo politico e credo che sia stato egregiamente svolto dal Presidente di Commissione, che siano stati fatti i dovuti approfondimenti; poi vi sono i ruoli tecnici, chiamiamoli così, che vengono svolti dall'ARPA e il ruolo di vigilanza che viene svolto in questa regione dal Corpo forestale valdostano. A tale proposito intendo esprimere la nostra totale fiducia e apprezzamento nel lavoro che svolgono questi due organi: ARPA e Corpo forestale valdostano. Noi ci caratterizziamo per svolgere in prima persona queste competenze e quindi ritengo doveroso che queste vengano portate avanti da chi noi abbiamo scelto per svolgere questo lavoro, di non doverlo delegare ad altri organi dello Stato che godono comunque della nostra totale stima e fiducia, ma se qua sono state fatte delle scelte di campo, era stato formato del personale, ritengo che debbano continuare a svolgere il loro lavoro e non si debba delegare ad altri. Mi permetto di rispondere che è altrettanto giusto, se ci sono dei problemi di salute pubblica, che gli organi tecnici intervengano al di là dell'opinione e della discussione politica; hanno il dovere, in primis l'obbligo, ma soprattutto la sensibilità professionale di comunicare immediatamente le risultanze analitiche ai vari organi preposti ad intervenire. Io non credo che qualcuno abbia omesso di fare il proprio dovere perché, quale funzionario pubblico che svolge proprio un'attività in questo settore, ho totale fiducia in questi organi regionali. Mi permetto anche di dire che non sono giochi politici alle spalle di chi purtroppo in questo momento vive una situazione di disagio. Ognuno svolge il proprio ruolo, svolge i propri approfondimenti e, a seconda delle proprie sensibilità politiche e personali, porta avanti le proprie istanze in quest'Aula. Mi premeva precisare solo questo.
Presidente - La parola, per secondo intervento, al collega Nogara.
Nogara (AV) - Vorrei collegarmi subito a quanto detto dal Consigliere Restano, che condivido in pieno. Non vorrei che da quest'Aula uscisse il messaggio che la discussione sulla discarica di Pompiod è una discussione politica, perché qui stiamo tutti dicendo la stessa cosa: che vogliamo avere chiarezza e che vogliamo fare le cose più presto possibile.
Consigliere Vesan, io non mi riferivo a lei, probabilmente guardavo da una parte e dall'altra. L'unica cosa riferita a lei e che volevo chiarirle è solo il fatto che noi aspettavamo - perché eravamo rimasti d'accordo così - che il Comitato ci mandasse la relazione da parte del loro tecnico; in base a quella relazione, vagliata poi dall'Assessorato, avremmo immediatamente convocato una Commissione ed è quello che è successo. Le do perfettamente ragione, noi abbiamo una mancanza che è quella delle analisi perché, come le sta aspettando lei, le stiamo aspettando anche noi della Commissione, e spero che al più presto l'ARPA ce le dia, proprio per renderle pubbliche e per tranquillizzare - speriamo - la gente del posto.
Un'altra cosa che mi era sfuggita è la questione dei pozzi. Qui si fa un po' di confusione con i pozzi, Consigliera Pulz. C'è un pozzo che raccoglie il percolato, che non è il percolato della discarica, perché una discarica di inerti, se sono inerti, non fa percolato. Il percolato che va in quel pozzo è l'acqua piovana, come oggi per esempio, che passa attraverso tutta la terra che c'è, arriva sul telone, ci sono i tubi, e viene incanalata nel pozzo. Da quello che ho capito - perché chiaramente non sono un tecnico -, i tecnici ci hanno detto che analizzando quell'acqua puoi già avere delle indicazioni, puoi già avere delle idee. Perciò con tutte le analisi che hanno fatto di quell'acqua, di quel percolato, chiamiamolo così, non sono mai emerse problematiche sotto questo punto di vista di elementi pericolosi. I pozzi che dice lei sono più profondi e dovrebbero essere fatti, da come aveva detto il tecnico di Legambiente, al di sotto della discarica, a profondità superiore a 4 metri per capire se al limite il percolato della vecchia discarica - non quello di adesso, ma della vecchia discarica - può avere dei problemi. Qui c'è il discorso della barriera dei 50 centimetri, c'è il discorso del telo che è stato messo. Queste sono cose che devono essere verificate e vi assicuro che come III Commissione - non parlo di me personalmente, ma della Commissione -, quando avremo delle notizie in tal senso, se è il caso ci metteremo di traverso, altrimenti non so che cosa si può fare.
Presidente - Altri in discussione generale? La parola al collega Peinetti.
Peinetti (UV) - Io sarò brevissimo nel mio intervento, anche perché non sono un esperto, ma sono un membro della III Commissione.
Non sono qui a difendere il Presidente Nogara o il lavoro che è stato fatto in Commissione, però su una cosa mi trovo perfettamente d'accordo: il lavoro svolto è stato molto serio e noi - un po' come neofiti, io almeno come tale - ci siamo impegnati per cercare di capire quali potevano essere le reali criticità che emergevano dalla discarica di Pompiod, soprattutto in relazione alla petizione portata avanti da più di 1.000 residenti. Credo che il lavoro sia stato fatto in maniera molto seria e molto approfondita. Sono emersi dati che ad oggi sono abbastanza inequivocabili, altri che devono - come ha fatto rilevare il Consigliere Vesan - ancora giungere, e siamo tutti in attesa che giungano al più presto, però hanno sgomberato il campo, almeno in questo momento, da un equivoco. Ci è stato detto chiaramente dai tecnici dell'ARPA, in maniera più o meno corretta, se vogliamo, dal punto di vista formale - io credo che ci stato anche uno scambio di opinioni un po' colorito, ma assolutamente nei limiti della normale dialettica - che in questo momento la discarica di Pompiod, secondo i tecnici dell'ARPA, non rappresenta un problema per la salute pubblica. In particolar modo non rappresenta un problema nella parte relativa a tutti quegli eventuali disturbi respiratori che venivano in parte adombrati e che non ci sono, perché l'aria in quel posto dovrebbe essere - almeno da quello che dice l'ARPA - assolutamente sotto controllo. È indubbio che tutte le verifiche che dovranno essere fatte o che verranno fatte sono benvenute e, come ha detto il Presidente della Commissione, credo sia nostro compito, nel momento in cui ci fosse anche solo un dubbio, al di là dei discorsi forse anche un po' coloriti che abbiamo sentito qui, in quest'Aula, immediatamente segnalare questo al Governo regionale affinché si prendano i dovuti provvedimenti.
Ho avuto occasione per puro caso di incontrare alcuni membri del Comitato promotore. Ebbene, loro mi hanno detto, dopo l'incontro svoltosi a Pompiod, che sono stati molto soddisfatti dell'incontro che c'è stato, perché hanno avuto la percezione che il mondo politico - non il Governo, ma il mondo politico rappresentato in quest'Aula - si sia finalmente interessato e mosso in maniera adeguata ed erano molto rammaricati - cosa che abbiamo anche fatto rilevare - che il loro tecnico, il tecnico di Legambiente, non fosse presente quel giorno, perché sarebbe stato sicuramente utile al dibattito verificare con i tecnici regionali e con il tecnico di Legambiente quali potevano essere le eventuali contraddizioni emergenti da questo tipo di ragionamento. Credo che il tempo per poter valutare tutti i possibili rischi ambientali ci sia e sarà compito di quest'Aula, della Commissione, ma anche di tutti i Consiglieri e del Governo, monitorare che ciò avvenga; questo nell'interesse non solo ovviamente di coloro i quali hanno firmato la petizione, ma nell'interesse di tutti i cittadini e credo anche proprio nell'interesse di una politica che debba essere una volta tanto un po' diversa dal fatto di tirare la giacchetta da una parte dall'altra e fare magari bella mostra di sé.
Io credo che sia utile portare il nostro contributo in maniera seria, ognuno con i propri limiti e con le proprie sensibilità, al lavoro che verrà ancora fatto, mi auguro il più rapidamente possibile, e in questo credo di associarmi a quanto detto prima dal Consigliere Vesan. Noi siamo indubbiamente a disposizione per questo e speriamo di riuscire a chiudere il più presto possibile, così come auspicava il Presidente della Commissione.
Presidente - La parola al collega Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Ho sentito spesso dire in quest'Aula, colleghi, che se c'è il minimo dubbio bisogna farsi sentire. Io ringrazio questo Comitato che ha raccolto le 1.300 firme, perché effettivamente non avremmo neppure discusso in quest'Aula se non ci fosse stato il loro impegno e la ricerca della verità da parte loro.
Io qui però oggi voglio parlare più che altro dell'Amministrazione di Jovençan e di Aymavilles perché, a quanto risulta... da quando nel 1998 è stata autorizzata questa discarica, tutte le autorizzazioni sono state rilasciate con deliberazione di Giunta regionale; le Amministrazioni comunali di Aymavilles e Jovençan hanno preso parte alle Conferenze dei servizi - Jovençan mi risulta solo dal 2016 -, quando gli Amministratori erano preoccupati appunto per quanto stava succedendo in discarica, ma non hanno fatto alcun atto autorizzativo e mai è stato loro richiesto, e quindi non hanno mai avuto modo né di rilasciare, né di negare questi atti, essendo totalmente e unicamente regionale la competenza in materia, ai sensi del decreto legislativo n. 152.
La discarica dei rifiuti speciali di Pompiod, realizzata nel 1998 poi ha visto successive ordinanze e provvedimenti, a seguito dell'entrata in vigore del decreto del 2003. Il titolare della discarica ha dovuto presentare alla Regione il Piano di adeguamento richiesto, piano che è stato approvato con la delibera del 2005; nel 2010 poi, come sappiamo tutti, il rinnovo è stato rilasciato per 10 anni ancora con un provvedimento dirigenziale. Nulla ne potevano i Comuni e questo per dieci anni, appunto, nel giugno del 2010. Lo stesso provvedimento stabiliva che al soggetto gestore spettava la presentazione del Piano della gestione operativa, del Piano di sistemazione finale di recupero ambientale, del Piano della gestione post operativa, del Piano di monitoraggio e di controllo, del Piano economico finanziario e tariffario; veniva inoltre concesso lo smaltimento di alcune tipologie di rifiuti non pericolosi da ammettere allo smaltimento previa caratterizzazione.
Nel 2016, a seguito di una prima convocazione di un tavolo tecnico, i rappresentanti di Jovençan e Aymavilles, Sindaci e Assessori, hanno richiesto diversi incontri per conoscere e approfondire meglio il progetto gestionale della discarica. In un primo momento si era convinti che la discarica fosse ancora chiusa - parlo del 2016 - e che la Conferenza si incentrasse su una richiesta di apertura della stessa, tant'è che i Sindaci di Aymavilles e Jovençan avevano informalmente espresso all'Assessore regionale - che, se non sbaglio, all'epoca era Luca Bianchi - il loro parere contrario a quella che credevano essere una nuova apertura della discarica prima di scoprire che la realizzazione, l'esercizio e la gestione dell'impianto di smaltimento dei rifiuti inerti in questione erano già stati autorizzati con questo provvedimento dirigenziale. Come indicato sul provvedimento, la dirigente del servizio regionale competente ha ritenuto non motivate dal punto di vista tecnico le esclusioni che l'ARPA aveva indicato, tenuto conto che dalle verifiche effettuate, sia da quest'ultima che dalla suddetta struttura regionale, emergeva che tali tipologie di rifiuto sono invece ammesse in discarica per i rifiuti speciali inerti ubicati in altre regioni del nord Italia e quindi non può essere a tale scopo rilevante che una parte dei rifiuti faccia riferimento a lavorazioni che non sono assolutamente presenti in Valle d'Aosta.
Tra le varie richieste che le Amministrazioni comunali avevano avanzato alla struttura regionale ve ne voglio ricordare alcune, alle quali la dottoressa Mancuso aveva risposto puntualmente, come ad esempio la possibilità di definire gli orari precisi per il transito dei camion, soprattutto nel periodo delle vendemmie. La Mancuso aveva risposto: "Sicuramente in alcuni periodi dell'anno si potranno concordare con il gestore orari di conferimento che siano compatibili con le esigenze particolari quali la vendemmia". Avevano richiesto la verifica periodica del manto stradale, delle opere di sostegno e della struttura a protezione della carreggiata, visto che passano camion che tengono completamente la sede stradale e anche a questa richiesta la Mancuso aveva risposto: "È una prescrizione che si può proporre". Però altri quesiti non hanno ottenuto risposte tanto incoraggianti, sulla "concessione della deroga solo per alcune tipologie di inerti" è stato risposto: "È già così come riportato nel documento integrativo". Alla richiesta di adozione di modalità di accettare esercitazioni attuate ad esempio alla discarica di Pontey è stato risposto: "Solo quelle che ora sono proposte nel Piano di gestione operativa". Alla richiesta di mappature delle zone di smaltimento in base al tipo di inerte è stato risposto: "Anche questo è già indicato nel Piano di gestione operativa" Altre due richieste non hanno ottenuto risposta positiva.
Sulla richiesta di realizzazione di due terrapieni ai lati est-ovest per limitare l'innalzamento delle polveri, sia in fase di conferimento che di inattività, essendo la zona molto ventosa... Collega Nogara, garantisco che l'aria di Pompiod è eccezionale, tra l'altro ha sposato una ragazza di Pompiod ed è bella come il sole, proprio perché l'aria è eccezionale. Però se ci sono scarichi di materiale che fa polvere è chiaro che poi la qualità cambia. Le garantisco che l'aria di Pompiod era eccezionale... certo, se non scaricano è chiaro che l'aria rimane integra.
Dicevo, sulla richiesta dei terrapieni ai lati est e ovest, la Mancuso risponde: "Questo aspetto l'ho verificato con i progettisti, non è possibile attuarlo. La morfologia della discarica non lo consente. Peraltro, si può prescrivere la bagnatura delle aree di discarica con regolarità soprattutto nei periodi da marzo ad ottobre, quando il vento è sempre più o meno presente con bagnature anche nei giorni di chiusura". L'ultima richiesta era quella di monitoraggi frequenti, ma la Mancuso risponde: "Quelli previsti nel Piano di monitoraggio e controllo sono previsti dalla normativa del decreto legislativo del 2003 e credo che, piuttosto che aumentare i monitoraggi, sia importante far rispettare la prescrizione della bagnatura della discarica costante". Alla richiesta di posizionamento di ulteriore telo si risponde: "Questa prescrizione non ha tecnicamente alcun senso. La normativa prevede che vi sia uno strato di impermeabilizzazione di 50 centimetri di origine naturale tipo argilla. Quanto proposto dai progettisti è molto di più di quanto previsto dalla normativa. Già un solo telo, quello già presente, sarebbe sufficiente". I progettisti ne prevedono altri due con uno strato intermedio di geocomposito e materiale drenante di cui abbiamo già parlato prima e sicuramente ne parleremo ancora in Commissione.
Tra l'altro, collega Nogara, devo dire che io ho apprezzato tantissimo il lavoro della Commissione, siamo diventati dei grandi esperti in questo settore, proprio perché sono state fatte tante audizioni e non è stato fatto un dibattito, poiché giustamente è questa l'Aula del dibattito. Non trovo nulla di strano se ci sono posizioni contrastanti. Termino dicendo che da giugno 2016 sono stati fatti innumerevoli incontri da parte delle Amministrazioni di Aymavilles e Jovençan - lo voglio ancora ripetere -, che poco possono incidere in questa problematica, ma tanto a mio avviso hanno cercato di fare, pur potendo concretamente dare poche risposte.
Volevo concludere sulle importazioni di rifiuti speciali. Collega Pulz, la richiamo sul fatto che si pronuncia "Arbérioz" e non Arberiòz, Arbérioz e "Chalamy", come lo avevo già detto la volta scorsa, comunque la nostra sarà una sfida infinita. Se questo Governo autonomista si caratterizza, con i precedenti governi unionisti, per importare porcheria e rifiuti di cui non conosciamo bene l'origine e, nello stesso tempo, dare pochissima competenza, anzi nulla ai Comuni, pur dicendo che c'è una grossa attenzione agli enti locali, ecco che forse non siamo sulla strada giusta.
Termino dicendo soltanto che ci siamo appuntati una bandiera della Catalogna e una del Kurdistan proprio per ricordare le sofferenze di questi popoli che cercano solo la libertà.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Marquis.
Marquis (SA) - Non mi addentrerò nei dettagli tecnici, vorrei fare alcune considerazioni di carattere più generale.
Sicuramente il tema è molto sensibile per la comunità, perché quando si parla di rifiuti spesso e volentieri si va a pensare alle ricadute ambientali, si parla di sanità pubblica e quindi è ovvio che, laddove c'è un sito destinato allo stoccaggio di rifiuti ancorché siano speciali e non pericolosi, si possano generare delle preoccupazioni nella popolazione che vive nelle sue vicinanze. A questo riguardo credo che sia importante anche la petizione che è stata raccolta, dimostra la sensibilità di una comunità che ha voluto cercare di fare chiarezza su una situazione sicuramente articolata e complicata.
A questo riguardo credo sia importante anche il ruolo della politica. La Commissione si è presa carico di fare un'istruttoria, di cercare di capire quali sono le problematiche che può generare questo tipo di attività sul territorio e in merito a questo ha fatto tutta una serie di attività istruttoria, di richieste agli uffici tecnici competenti in materia riguardo alla sicurezza della sanità pubblica e anche del rispetto dell'ambiente.
Trovo però un po' singolare che si venga a portare in Aula un argomento per la discussione politica prima che l'istruttoria sia completata. Generalmente sarebbe più utile e corretto, soprattutto per dare concretezza poi all'azione della politica per far sì che un argomento così complesso e delicato possa essere trattato, che vi siano delle conclusioni che possano essere divulgate, perché diversamente tutto questo dibattito può essere anche positivo, ma di fatto può generare ulteriori allarmismi oppure disinformazione a tutti coloro che sono interessati dalla questione di cui stiamo parlando.
A mio avviso sarebbe stato forse sufficiente aspettare ancora qualche giorno, aspettare le risultanze e gli esiti di queste istruttorie che vengono fatte negli uffici, completare il lavoro della Commissione per poi portare la materia in Aula per la discussione politica in funzione delle evidenze che vi sarebbero o che potrebbero emergere. Dalle evidenze possono emergere diverse situazioni: una è che non ci siano problemi di compatibilità di questa attività con la vita che viene svolta nelle vicinanze oppure possono anche emergere altre situazioni che meritano degli approfondimenti e che possano portare anche a quello che poi è stato anche avanzato da qualcuno di voi, a revisioni di concessioni o, in subordine, nell'ipotesi peggiore, anche a risoluzioni di contratti. Credo quindi che sia molto opportuno procedere con serietà su questo argomento dal momento che il nostro ruolo è un ruolo politico perché, se ci fossero pericoli imminenti - come è già stato sollevato ed evidenziato da qualche collega intervenuto prima di me -, credo che ci siano degli uffici che per loro dovere devono prendere immediatamente delle determinazioni sull'argomento. Il nostro - bisogna ricordarselo - è uno stimolo politico, è un gestire un dossier alla luce delle emergenze che vengono evidenziate. Pertanto credo, al di là delle conclusioni di questo momento di dibattito, che l'importante sia aspettare gli esiti di tutte queste valutazioni in corso per poi fare una sintesi e fare un giusto dibattito politico che può portare a trattare questo argomento nell'interesse definitivo delle comunità, dei paesi di Jovençan, di Aymavilles e di coloro che vivono nelle vicinanze o che possono anche avere delle ripercussioni da questa presenza, ma farlo con cognizione di causa e con contezza, avendo a disposizione tutti gli elementi necessari per dare una soluzione concreta.
Presidente - La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Scusate, colleghi, è metà pomeriggio e mi pare che ci sia un po' un calo di palpebra e allora ne approfitto per raccontarvi che la vicenda della discarica di Pompiod mi ha così intimamente coinvolta che sabato notte l'ho sognata e, se mi permettete, vorrei descrivervi la scena onirica perché, pensandoci, non credo che sia estranea al nostro discorso, tant'è che al risveglio, appena aperto un occhio, me la sono subito appuntata perché dormo con un block notes sul comodino e ho sempre paura che i pensieri notturni - i migliori che ho, devo dire - mi scappino dalla mente. Chiaramente qualsiasi riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale.
Vi devo raccontare che in sogno mi sono comparse due strane figure. Il primo mi si è presentato come il proprietario di una cava dismessa e mi ha detto che quella cava si chiama Cava di Vattelapesca. Questo signore era molto triste perché il suo terreno non valeva più nulla, non poteva né edificare, né coltivarlo e allora stava pensando di farci una bella discarica per inerti. All'improvviso poi questo signore nel sogno è diventato felice, perché tutti volevano portare lì i rifiuti e c'era un gran viavai nel paese, anche il sindaco era tutto contento. Dopo un po' però si è accorto che non si divertiva più abbastanza perché, come ogni gioco nuovo, poi ci si annoia. Allora ha pensato di rendere più vivace questa discarica e ha chiesto l'autorizzazione di metterci tanti codici CER di rifiuti classificati come non pericolosi e nel sogno questi codici CER erano tutti colorati, ballavano e rendevano molto allegra questa discarica. Poi si è sviluppato nel sogno - penso che capiti a tutti, io spesso i discorsi me li scrivo di notte, come si può notare - un discorso, un dialogo tra questo signore e un signore enorme che lavorava presso l'Assessorato. Questo signore enorme era una specie di gigante buono - non so se voi avete mai letto Roald Dahl, io lo leggevo prima di dormire a mia figlia -, era il Grande Gigante Gentile, il GGG. In questo caso era il GDG, il Grande Dirigente Gentile. Era un dirigente. Allora c'è questo dialogo. "Buongiorno", gli ha detto il primo, "sono il proprietario della discarica di Vattelapesca. Vorrei un centinaio di codici CER di rifiuti classificati come non pericolosi. Su una quindicina, se possibile, veda lei, mi piacerebbe avere anche la concessione di deroghe in modo da innalzare dal 200 al 300 percento la percentuale di contaminanti. Se lei mi facesse questa cortesia, io tra l'altro avrei risolto tutti i problemi economici che ho. C'è infatti una grossa richiesta di discariche per rifiuti inerti speciali che accettino di smaltire rifiuti industriali non pericolosi a buon mercato, così lei non solo si assicurerebbe la mia riconoscenza ma, pensi un po', anche quella di tutti gli industriali italiani". E qui il GDG, il Grande Dirigente Gentile riflette un po', ma non tanto, per cui risponde velocemente e gli dice: "Egregio signor di Vattelapesca, certo che lei ha veramente un gran toupet, a chiedere a me, che sono qui per tutelare l'ambiente e la salute dei miei concittadini, un'interpretazione così distorta della legge. Se mettessimo insieme così tante sostanze diverse non potremmo escludere che alcune di esse possano reagire tra di loro dando luogo a composti pericolosi. Guardi che nelle regioni del nord Italia non esistono altri esempi di discariche che accettino così tanti tipi di rifiuti diversi. Perché io dovrei prendermi la responsabilità di contravvenire al principio di precauzione, quello che ci impone l'Europa, e che impone in caso di dubbio la soluzione più conservativa. Permettere lo smaltimento a buon mercato di rifiuti inquinanti in una discarica per inerti andrebbe poi contro il principio "chi più inquina più paga" e quel principio le dico mi è molto caro. Poi li paga lei i costi per smaltirli? Se sono rifiuti pericolosi non vorrà mica metterli nelle discariche per rifiuti non pericolosi? È una contraddizione in termini. Cosa direbbe Aristotele? Guardi che così poi lei non educa gli industriali ad adottare processi produttivi meno inquinanti e genera anche concorrenza sleale che premia chi inquina. Se aderissi alle sue assurde richieste farei accorrere nella discarica di Vattelapesca un numero considerevole di autotreni che intaserebbero le strette vie di accesso alla sua discarica. Ciò genererebbe disagi che indurrebbero la popolazione a prendere coscienza di quello che sta succedendo. I più attenti del paese comincerebbero indagare e non sentendosi sufficientemente tutelati comincerebbero a raccogliere firme per una petizione. E poi va lei a dire all'Assessore che la gente direbbe che favoriamo gli interessi di un privato a danno della comunità? No, ma dico, lo conosce lei l'Assessore? Ma lei lo sa, caro signore, che c'è uno specifico articolo della Costituzione che afferma che in caso di contrasto l'interesse pubblico supera quello dei privati? Eh? Senta un po', la sua richiesta è irricevibile. Se ne vada, mi scusi, torni nella discarica di Vattelapesca e si accontenti di gestire in modo corretto gli inerti veri, che ce n'è anche un gran bisogno".
Il sogno finisce qui e mi sono svegliata tutta accaldata e poi l'ho raccontato ai miei compagni che mi hanno vietato l'uso di qualsiasi tisana prima di dormire e insieme abbiamo poi proposto una sorta di autoemendamento che però vi illustro dopo. Apro solo una breve parentesi finale per questo sogno che avrei voluto raccontarvi meglio. Il problema qual è stato? Che io ho fatto un accesso agli atti per avere tutte le documentazioni del caso, come diceva il Presidente Nogara, e questo accesso agli atti l'ho fatto il 10 settembre. Purtroppo i dati non mi sono ancora arrivati e anche nel mio caso, come nel caso del collega Vesan, si tratta di fotocopie che probabilmente si fanno in 10 minuti. Che cosa ho chiesto in questo accesso agli atti? Ho chiesto i dati delle analisi dell'acqua raccolta nel pozzo, quello profondo circa 4 metri che l'esperto Legambiente ci ha detto che non è abbastanza profondo - e volevo dire al Presidente Nogara che io sto attenta, sono una persona seria, anche se lui forse ritiene di no - e poi ho chiesto il parere negativo dell'ARPA perché un tempo ormai lontano l'ARPA aveva dato un parere negativo e trattasi della Conferenza dei Servizi del 10 giugno 2010. Questi dati spero che mi arriveranno in tempo per potervi aggiornare meglio.
Dalle ore 16:56 assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Président) - La parole au collègue Restano.
Restano (GM) - L'intervento del collega Peinetti mi ha stimolato e in effetti quanto da lui detto corrisponde al vero: gli esiti analitici dell'area hanno dato determinati riscontri.
Permettetemi però una suggestione. In questi casi, se noi avessimo riguardo all'Assessorato alla sanità una struttura semplice di Epidemiologia all'interno del Dipartimento di prevenzione, potremmo chiedere i dati epidemiologici e potremmo dire e rispondere oggi, in questa sede, che "non vi sono patologie dal 1998 ad oggi, non vi sono broncopatie, non vi sono altri tipi di malattie", quindi i dati analitici dell'aria trovano riscontro in quelli che sono i dati epidemiologici. Purtroppo questa struttura ad oggi, dopo parecchie sollecitazioni, non è ancora presente e quindi non possiamo dare questa risposta.
Président - Collègue Vesan, pour? Lo espliciti.
Vesan (M5S) - Relativamente alla dichiarazione del collega Manfrin, che mi ha accusato di citare falsità in Aula.
Presidente - Prego.
Vesan (M5S) - Il verbale della Conferenza dei Capigruppo del 2 di ottobre non è ancora disponibile agli atti, quindi le chiedo scusa se le rispondo con così grave ritardo rispetto alla sua asserzione, però sono andato a verificare la bozza e in data 2 ottobre il Movimento 5 Stelle ha chiesto, vista l'importanza e il consistente numero di punti da affrontare, di procedere in seduta notturna in entrambi i giorni del Consiglio. Non c'è una presa di posizione della LEGA in forma assoluta, né una votazione, ma il Vicepresidente Distort in quell'Aula dichiarò che non valeva assolutamente la pena di infierire nei confronti del personale del Consiglio andando in seduta notturna, ma che sarebbe stato meglio invece affrontare i punti mancanti grazie ad un Consiglio straordinario. Abbiamo potuto verificare quale sia l'intenzione dei colleghi della LEGA su quali sono i punti da affrontare nei Consigli straordinari.
Président - Manfrin pour? Lo espliciti.
Manfrin (LEGA VDA) - Come anche il collega Vicepresidente Distort potrà affermare in maniera chiara, e come ha affermato lei stesso, non vi è traccia di votazione contraria rispetto alla proposta di seduta notturna da parte del Movimento 5 Stelle e quindi la LEGA non ha votato contro la notturna. Per giunta non è stato neanche proposto un Consiglio straordinario. È stato proposto di aggiungere un giorno di Consiglio in più, motivo per cui appunto non abbiamo certo detto che non volevamo lavorare, ma che volevamo trattare tutti i punti aggiungendo un giorno di Consiglio, che non è un Consiglio straordinario, è semplicemente un giorno di Consiglio in più. Pertanto anche i verbali smentiscono quello che lei ha affermato.
Presidente - La parola al Vicepresidente, immagino per fatto personale.
Distort (LEGA VDA) - Confesso che mi imbarazza occupare lo spazio di quest'Aula per una questione così marginale. Ribadisco semplicemente questo fatto: lo spirito era questo, chiariamolo una volta per tutti, così ci rassereniamo e andiamo avanti: era quello di non caricare i lavori in seduta notturna per evitare di impegnare il personale proponendo, in alternativa, un giorno in più. Questa è la nostra linea e questo è espresso. Questa è la chiarezza, adesso la questione è chiara. Io direi che la questione può essere considerata chiusa, quindi andiamo avanti con gli argomenti. Comunque grazie di avermi nominato e dato questa occasione per poter effettuare questo chiarimento, ma era in questa linea costruttiva. Poi altre elucubrazioni le lascio ad altri ambiti e spero fuori da quest'Aula, perché avremmo altro lavoro da portare avanti. Grazie a tutti, comunque.
Président - Nous sommes en discussion générale. La parole au collègue Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Vorrei anch'io fare il mio primo intervento dopo la presentazione per fare alcune considerazioni e poi, al termine del mio intervento, chiedere gentilmente una sospensione... Lascio la parola, ma volevo solo comprendere se non chiudiamo la discussione generale... perfetto, benissimo.
Collega Mossa, è vero, la mozione magari era scarna, ma è stata a disposizione per molto tempo e soprattutto è stata a disposizione della vostra firma senza nessun tipo di problema, al vostro contributo per arricchirla, poteva tranquillamente arrivare. Sono curioso di sentire tutti i membri del vostro gruppo pronunciarsi su questo aspetto, perché sinceramente vedere oggi la vostra proposta di emendamento, mi perdoni, che arriva presentata da un uomo d'arme che chiede tramite una mozione ad altri uomini d'arme di agire... Io penso che lei ci possa insegnare che il modus operandi, laddove ci sia un dubbio o un'incongruenza, come è stato fatto magari senza attendere la fine lavori di III Commissione... ma con il collega Cognetta abbiamo ritenuto di fare una segnalazione all'autorità competente, senza la necessità di dover passare da una mozione, perché le mozioni hanno altri obiettivi sinceramente. Però, ripeto, c'è chi è sempre più bravo degli altri e quindi mi premeva sottolinearglielo. Mi stupisce che venga proprio da lei.
Per quanto riguarda invece in generale le considerazioni fatte, l'avevo detto in sede di presentazione, speravo sinceramente che l'impegnativa fosse compresa un po' da tutti e soprattutto il suo obiettivo. Ricordo, visto che qualcuno ne ha fatto questione di tempi, che la risoluzione prima e la mozione poi arriva da lungo corso, non è stata presentata oggi. Purtroppo - lo sappiamo - negli ultimi tempi le mozioni finiscono sempre per essere ribaltate ai Consigli successivi, spesso anche perché qualcuno prende delle lunghissime sospensioni e poi accusa altri di non aver votato le notturne, ma questo è un altro paio di maniche, à chacun sa méthode.
Collega Minelli, capisco che in una maniera un po' populistica - visto che i populisti sono i leghisti - è bene dire che al di là della tutela della regione vale la tutela dei cittadini; per carità di Dio, questo è vero, ma l'ho detto in precedenza: sono la Commissione e le autorità competenti che faranno le dovute valutazioni sulla salute e sulla tutela dei cittadini. Questa mozione - qualcuno ha giocato a mischiare le due cose - non ha questo obiettivo, ne ha uno a livello amministrativo: fare una valutazione tecnica su quello che potrebbe avvenire in caso di revoca o di modifica dell'autorizzazione. Non prendiamoci in giro e non facciamo del puro populismo o comunque cerchiamo di strizzare l'occhio a chi abbiamo magari ha fatto delle promesse al di fuori di quest'Aula. Sono 20 giorni, non sono molti. Di pareri legali ne sono arrivati in maniera rapida e spesso dolorosa, non indolore. Penso che 20 giorni per un buon legale... penso che abbiamo delle strutture molto valide in questo Palazzo, 20 giorni sono ampiamente capienti e sicuramente possono essere fatte tutte le valutazioni necessarie. Non è una questione di tempo, è una questione di volontà politica in questo caso.
Mi spiace invece che il Presidente della III Commissione abbia parlato di presa in giro e del fatto che non si voglia lavorare in Commissione. So che mi ascolterà dal di fuori, ma nessuno ha voluto prendere in giro nessuno. Ripeto: questa mozione ha iniziato il suo percorso molto prima. Come ho già detto e lo ripeto, abbiamo voluto giustamente togliere la parte relativa all'impegnativa che derivava dalla petizione proprio perché la petizione è in valutazione alla III Commissione. Abbiamo avuto presentare due punti ulteriori, diciamo tre, visto che ci sarà una proposta di emendamento sicuramente per quanto riguarda quanto detto dal collega Cognetta e poi valuteremo tutte le proposte che sono comunque arrivate; la volontà era di integrare il lavoro e rendere il lavoro della Commissione completo anche dal punto di vista amministrativo. Ripeto, eravamo partiti da prima e non vedo perché avremmo dovuto rinunciare a presentare questa mozione che riteniamo molto importante. Non abbiamo voluto prendere in giro nessuno.
Ha detto bene il collega Restano: sono le autorità deputate che devono operare per valutare il rischio della salute pubblica. L'esposto che di cui parla la stampa è stato fatto proprio perché quell'incongruenza che è stata rappresentata in Commissione ci sembrava qualcosa di molto serio e appunto non abbiamo aspettato una mozione per chiedere che l'autorità del Corpo forestale, in cui abbiamo piena fiducia, possa fare luce sull'avvenuto fra le sue considerazioni, ma abbiamo agito in questo senso. Ripeto: l'obiettivo della mozione non era assolutamente quello di mortificare il lavoro delle Commissioni, non era assolutamente quello di fare una chiarezza sull'ambito della salute pubblica, perché sono altre sedi e altri percorsi che lo devono fare. Era ed è semplicemente una volontà di natura politica per cercare di comprendere dal punto di vista tecnico quali possono essere i rischi e le opportunità che quest'Amministrazione può giocarsi sulla vicenda.
Président - La parole au collègue Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Davvero è stato detto tanto e vorrei tornare un po' su quelle che possono essere delle considerazioni più di carattere politico.
Questa discarica viene autorizzata a luglio del 2016 con delibera di Giunta regionale e a partire da quella data, chiunque abbia ricoperto il ruolo di Assessore competente in materia, è stato sollecitato a rispondere. Per un breve periodo è toccato anche a me, adesso tocca all'Assessore Chatrian e, prima di me, a qualcun altro. Però all'epoca siamo stati sollecitati a chiarire e a verificare un po' qual è stato l'iter, soprattutto come si era arrivati a questo tipo di autorizzazione. Dico questo perché oggi penso che i contenuti di questa mozione siano altri. Non si chiedono più delle informazioni o si manifestano legittime preoccupazioni come quelle dei firmatari della petizione; immagino che oggi siamo di fronte ad un tentativo da parte della politica di riprendersi quel ruolo fondamentale, per una regione piccola come la Valle d'Aosta, che non può permettersi di avere una discarica con questi metri cubi autorizzati, con queste 70 tipologie e codici da poter conferire. Io penso sia questo il vero problema che questa mozione evidenzia. Non possiamo permettercelo per la discarica di Pompiod e men che meno potremo in prospettiva, tenuto conto che sto parlando di una discarica in fase di autorizzazione, permettercelo per la discarica di Issogne, ex area Follioley.
Da oggi probabilmente si aprirà un percorso. Immagino che ci sia la volontà di tutti, le preoccupazioni di tutti... sono stato presente in Commissione, sono stato presente al sopralluogo, e sono state condivise da tutti, per cui in questo momento torno dire che la politica deve fare un passo avanti. In una regione come la Valle d'Aosta due discariche di questo genere, di circa 600.000 metri cubi, non hanno senso di esistere. Se da altre parti, in altre regioni, discariche simili non ne hanno autorizzate neppure una, probabilmente qualche ragione c'è, qualche ragione c'è.
Quando io dico che la politica deve tornare a farsi parte fondamentale delle scelte - e questa io ritengo sia una scelta politica - allora, a maggior ragione, bisogna approvare questa mozione che dà soprattutto due indicazioni molto chiare; per esempio il punto 3, quello che abbiamo aggiunto, laddove si dice di modificare i contenuti della delibera di Giunta e di riportare all'organo politico tutte le varie fasi autorizzative, non solo quella definitiva, ma tutte le fasi. Non voglio fare processi a chi nel 2016 ha autorizzato o era presente politicamente, ma forse abbiamo sbagliato a delegare troppo ai dirigenti. Io immagino che non ci siano atti illegittimi, tutto era legittimo, tutto era possibile, ma i dirigenti valutano sulla base di cosa? Probabilmente sono valutazioni tecniche, di Commissioni, di Conferenze di servizio e quant'altro, non fanno scelte politiche. Noi, in questo momento, con questa delibera chiediamo di fare una scelta politica, vale a dire di verificare la percorribilità giuridica e tecnica per vedere se c'è magari la possibilità non di revocare, ma almeno di limitare le tipologie conferibili. Pertanto è una scelta assolutamente importante.
Non se ne abbia a male, collega Minelli, ma quello che lei ha firmato è tutt'altro, perché di scelta politica ce n'è davvero poco. Voi chiedete delle risultanze analitiche. Se ci fosse qualcosa di non conforme alle risultanze analitiche non c'è bisogno della nostra mozione per dire che questa discarica qua va chiusa il giorno dopo. Per cui, quando voi citate al punto 2 dell'impegno "in base alle risultanze ottenute" vuol già dire che se questa discarica non dovesse avere dei risultati analitici non conformi continuerà a portare e a conferire esattamente come adesso, che non è quello che vogliamo. Noi vogliamo fare una verifica per vedere se c'è la possibilità, una percorribilità giuridico tecnica per riscontrare se per questa discarica, al di là che abbia o meno delle risultanze analitiche diciamo conformi, si può limitare il conferimento, se vengono limitate le tipologie da conferire. È tutt'altra cosa quello che voi avete scritto, è tutt'altra cosa! Non occorre alcuna delibera, alcuna mozione per fermare eventualmente un conferimento in una discarica qualora non vengano rispettati i termini di detto conferimento.
Non voglio dilungarmi oltre, ma lo ripeto: questo è il momento di fare una scelta di carattere politico, se vogliamo responsabilizzare. Siete entrati in questa maggioranza, volete incidere? Allora chiedete di fare questa verifica, dopodiché scatterà una scelta politica, se possibile; lo dico, attenzione, "se possibile". Se possibile, scatterà una scelta politica che va al di là del dire: "Chiudiamo la discarica qualora i rifiuti non vengano conferiti in maniera legale o comunque non con tutte le caratterizzazioni necessarie". Questa è la partita, come la partita vera - glielo dico, Assessore - è quella di riportare in seno alla politica le scelte. Torno a dire: non mi interessa far processi a chi, all'epoca, era politicamente più esposto, ma qualcuno sicuramente ha delegato troppo e qualcuno si è ritenuto in dovere di non fare scelte, bensì esclusivamente di leggere le tabelle possibilmente conferibili. Sono sicuro che altre Regioni hanno fatto scelte diverse, che non ci sono discariche autorizzate di questo tipo; la responsabilità politica l'hanno presa e probabilmente qualche indicazione ai dirigenti l'hanno data, ma al momento opportuno.
Président - La parole au collègue Mossa.
Mossa (M5S) - Per fatto personale.
Presidente - Lo espliciti.
Mossa (M5S) - Sono stato citato dal collega Aggravi e volevo semplicemente chiarire la questione.
Presidente - Prego.
Mossa (M5S) - Collega Aggravi, le rispondo. La mozione inizialmente, se si ricorda, l'avevamo firmata anche noi quattro. Poi c'è stata un'altra volontà, e non sappiamo il motivo per il quale avete deciso di ritirarla e ripresentarla, senza prima confrontarsi con noi. Ne avremmo parlato, ne avremmo discusso e probabilmente ci avremmo lavorato insieme, non è soltanto la richiesta di una firma all'ultimo momento che può cambiare le cose. Non so se questi sono i soliti giochetti a cui ormai siamo abituati... ma vabbè. In ogni caso può andare a verificare negli atti e vedrà che la prima mozione che era stata presentata ha in calce anche le nostre quattro firme. Detto questo, veniamo un attimino a quello che riguarda l'impegno della nostra mozione.
Presidente - Mi scusi, collega, vuole intervenire come secondo intervento oppure vuole continuare per fatto personale? Immagino che questo...
Mossa (M5S) - Fa sempre parte della risposta sul fatto personale, perché sono stato citato anche in veste della mia divisa...
Presidente - Non lo ha esplicitato all'inizio. Vuole integrare il fatto personale per?
Mossa (M5S) - Appunto perché sono stato citato come militare delle Forze dell'ordine.
Presidente - Prego.
Mossa (M5S) - Come ha già evidenziato il collega Vesan, vista l'inerzia dell'organo amministrativo e la lentezza delle risposte dell'organo deputato al controllo, abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere un organo terzo specializzato proprio in questo settore semplicemente per snellire l'attività di indagine e dare una risposta concreta in tempi brevi ai nostri cittadini, né più, né meno.
Presidente - Collega Aggravi, immagino per fatto personale.
Aggravi (LEGA VDA) - Anche nell'interesse degli uffici del Consiglio. Come avevo esplicitato a chi avevo proposto di firmare la mozione, ho detto che gli uffici del Consiglio hanno giustamente fatto notare che quella mozione conteneva un'impegnativa su un contenuto che sarebbe poi stato messo ad analisi della III Commissione. Per questo è stata ritirata la versione originaria, ripresentata la versione di oggi e sottoposta alla vostra firma. Io non lo so poi perché non l'avete firmata. Questa è una scelta vostra. Specifico il perché e come sono avvenute le cose, se poi vogliamo raccontarcela va benissimo. Sul fatto dell'uomo d'arme, le ho già detto che se ci sono dei dubbi ci sono procedure molto più snelle da poter mettere in atto.
Président - La parole au collègue Bianchi.
Bianchi (UV) - Non è un fatto personale il mio, anche se chi ha parlato prima di me ha cercato in ogni caso, in maniera molto velata, di ripercorrere dei passaggi.
Voglio partire intanto con un ringraziamento e riconoscere l'onestà intellettuale del collega Lucianaz, perché ha ripercorso, prendendo dei punti se non sbaglio della delibera del Comune di Jovençan del 31 luglio 2019, tutta una serie di passaggi. Intellettualmente la ringrazio, non come chi ha parlato dopo di lei che dice che l'autorizzazione è stata data nel 2016, quando si sa benissimo invece che è del 2010, dura per 10 anni, e quindi scade nel 2020. Sicuramente non era quello che avrei voluto dire intervenendo nella spiegazione, perché a mio avviso non si tratta solo di una questione; il problema delle discariche esiste, il problema dei rifiuti anche, e in ogni caso bisogna cercare di dare delle risposte. Poi giustamente, come bene o male ha detto chi è intervenuto, tutti devono rispettare le autorizzazioni che sono state date loro.
Torno alla delibera del Comune di Jovençan, perché tra tutta la documentazione che abbiamo, a mio avviso è quella che ripercorre in maniera molto puntuale tutto quanto è stato fatto. Parlo sicuramente di Amministrazioni, ma potrei dire sia il sindaco di Aymavilles che il sindaco di Jovençan, che già nel 2016 - prima non posso, non c'ero - hanno cercato, per quanto loro possibile, di mitigare - e parlo di mitigazione perché l'autorizzazione era già stata data fino al 2020 -, quanto questa discarica potesse portare problemi al territorio confinante ed è stata riportata puntualmente tutta una serie di punti.
Collega Gerandin, non vorrei fare un caso di nuovo personale, però lei sa benissimo che ci sono delle leggi puntuali e che la modifica di alcuni codici CER non è avvenuta nel 2016. Se vuole proprio ripercorrere le cose, le deve dire tutte perfettamente, ma non voglio entrare in questo perché nella delibera di Jovençan - ora la ripercorro - c'è un suo incontro con le Amministrazioni, comunque con i sindaci di Aymavilles e Jovençan, per una riunione con l'ARPA, il Corpo forestale e i gestori della discarica, incontro che loro chiedono di organizzare il 7 agosto e che avviene l'11 novembre del 2018. Bene o male ha preso anche lei quindi tutto il tempo; anzi, molto verosimilmente, se da quell'incontro del 2018 ci fossero state risposte più adeguate, molto probabilmente non ci sarebbe stata neanche la raccolta delle firme.
Detto questo, e tralascio questa parte più puntuale che non avrei voluto ripercorrere, parto dal presupposto che se all'interno della discarica di Pompiod vengono portati dei rifiuti che non sono consoni, questo deve essere verificato, cosa che l'Assessorato si impegna a fare. Qui vorrei evidenziare quanto a mio avviso siano importanti le collaborazioni sia con l'ARPA che con il Corpo forestale, e li ringrazio per il lavoro che fanno, perché sono professionali. Sono sicuro che si arriverà ad un qualcosa di concreto nel valutare, diciamo in maniera definitiva, se i rifiuti conferiti erano consoni o no. Chiaramente io vado avanti: ci sarà la scadenza nel 2020, sappiamo quali sono le leggi e sappiamo quali sono le modalità. Voi chiedete di verificare una revoca. È indubbio che avrebbe già potuto essere stata fatta, lo potrei dire, anche in un breve passato, ma in ogni caso io immagino che si debbano fare tutte le opportune valutazioni, e l'Assessorato le sta facendo. Sicuramente l'Assessore sarà più preciso di me. Le tempistiche non dipendono politicamente da chi siede in quest'Aula, ma stiamo tutti aspettando con trepidazione, perché a tutti è caro l'aspetto sia ambientale che di salute. Sotto quel profilo, per chi oggi ha evidenziato tutta una serie di cose, per chi fa dei sogni... spero che nel breve futuro i sogni siano di altra natura, collega Pulz, perché ero fermo a quando sognava un mio collega ed erano sicuramente sogni migliori; le chiederei di tornare a quelli. Comunque mi auspico che nel più breve tempo si possa fare chiarezza e, nello stesso tempo, che sicuramente questo Consiglio, per quanto sia possibile con l'Assessorato e la Commissione competente, possa valutare in maniera concreta anche in funzione alla raccolta delle firme che ci sono state, così come possa valutare se quel sito è consono ai codici CER, quindi se sono stati portati dei rifiuti compresi nell'elenco dei codici CER oppure se non rispondono a questi. Se si è su una strada benissimo, se si è sull'altra sicuramente la strada è già tracciata di cosa succederà. Sotto quell'aspetto, quindi, io non aggiungerei altro.
Président - La parole à la collègue Minelli.
Minelli (RC-AC) - Io volevo entrare un attimo nel merito di quello che i colleghi hanno cercato di spiegare per quanto riguarda l'impegnativa della mozione.
Voi ci avete detto che puntate all'attenzione sulla percorribilità giuridico tecnica da valutare con il supporto dei competenti uffici e quindi, in base a questa percorribilità, dite di prendere poi delle decisioni. Nella vostra mozione non si tiene conto quindi delle analisi, e lo avete spiegato: avete detto che dipende dalla Commissione, dall'ARPA e dall'Assessorato fare le verifiche e quindi analizzare i risultati di tali verifiche. Se però si vuole fare un'azione amministrativa e quindi anche arrivare ad una valutazione giuridico tecnica, a mio avviso le indagini e i controlli in corso non sono ininfluenti. Nel momento in cui si deve valutare una percorribilità giuridico tecnica lo si deve fare sulla base di risultanze concrete, che non sono soltanto "idee". È questo che non capisco: non è soltanto la percorribilità giuridica, che è l'atto con cui si può revocare o meno un'autorizzazione, una delibera, un provvedimento, perché qui si parla di percorribilità giuridico tecnica. Io credo che all'interno di una valutazione - poi voi parlate di "valutazione" di questa natura, delle risultanze delle analisi che si stanno facendo, che l'ARPA e il Corpo forestale sono stati deputati a fare e di cui a tutt'oggi non abbiamo ancora degli esiti, almeno io non li ho - le due cose non siano disgiunte.
Lei ci ha spiegato che questa è una delibera di tipo chiamiamolo più tecnico per valutare i percorsi; però, secondo me, per fare questo, chi deve dare un parere sulla percorribilità lo deve fare sulla base di qualche atto concreto. Io credo che tra questi atti concreti ci debbano essere "anche" le risultanze, tant'è vero che in quel testo che abbiamo chiesto di prendere in esame e su cui io inviterei a fare una riflessione comune - l'ho già detto e lo ripeto -, quello che secondo me è significativo è l'impegno che abbiamo cercato di condividere.
Due sono le cose importanti che vengono direttamente da ciò che era stato richiesto, ricordo sia in sede dell'incontro di luglio, a Pompiod, sia durante l'audizione e anche durante il sopralluogo. Una è questa: rendere pubblici i dati relativi. Io questa cosa non l'ho trovata nell'altra mozione e mi sembra importante rendere pubblici i dati relativi alle risultanze. La seconda cosa è individuare le azioni, compresa la revoca o la revisione dell'autorizzazione attualmente in vigore.
Ora lei ha sicuramente più competenze di me, collega Aggravi. Io non sono un tecnico, però, per quanto capisco io, se si deve fare una verifica di percorribilità tecnico giuridica c'è bisogno anche dei risultati delle indagini e quindi dovevano essere inseriti. In un qualche modo c'è quindi un limite in questo senso. Lo dico fuori da ogni polemica, proprio perché questa questione credo che interessi davvero tutti: possiamo provare allora a ragionare su un testo che funzioni e che tenga insieme le cose? A mio avviso quello che dovrebbe uscire di qui è una presa in carico, come già sta facendo la Commissione che sta svolgendo il suo lavoro; però, se vogliamo, una presa in carico ulteriore su quello che riguarda un'eventuale revoca o revisione delle autorizzazioni e le successive modifiche delle autorizzazioni.
Président - La parole au collègue Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Due considerazioni.
Nel mio intervento ho cercato di non essere polemico, di non andare a cercare capri espiatori; però, quando poi qualcuno pensa di poter predicare omettendo quello che è stato fino ad oggi l'iter, penso che qualche risposta sia doverosa. È vero, quando ero Assessore mi fu chiesto un incontro dai sindaci. All'epoca non conoscevo bene qual era la situazione, per cui la prima cosa che feci fu quella di provare ad informarmi. Quando ebbi un po' di indicazioni in più - tra l'altro sollecitai l'ARPA, il Corpo forestale e quant'altro -, convocai, e le diedi più o meno le informazioni che avevamo all'epoca e che non risultavano, sono un po' quelle che sono state fornite in quest'Aula. Io fui anche oggetto di un'interpellanza e di un'interrogazione all'epoca e risposi più o meno quello che risposi qui, in quest'Aula.
Sentirmi però rimproverare da Bianchi, che all'epoca dell'8 luglio 2016 era l'Assessore del momento, colui che è l'artefice di questa scelta politica, scelta autorizzativa, colui che deliberò quella fatidica delibera di Giunta dell'8 luglio 2016, sentirmi rimproverare perché io ho messo magari un mese e mezzo o due per convocare, proprio perché ho dovuto ripercorrere l'iter, sinceramente mi fa un po' specie. Non ho voluto essere polemico, ma ho provato a chiedere invece una risposta politica a questo, e la rinnovo anche dopo il suo intervento, collega Minelli.
Noi chiediamo un'altra cosa. Torno a dire: se ci sono risultanze che dicono che ci sono dei conferimenti analitici, conferimenti non conformi o che comunque il tutto non viene rispettato, è chiaro che si va in quella direzione e c'è una revoca. Noi chiediamo qualcosa in più. Riteniamo, visto che voi siete stati tra coloro che hanno fatto la battaglia sul discorso dell'ecosostenibile e tutto il discorso della mobilità sostenibile o quant'altro... ma vi rendete conto che, se mettiamo assieme le due discariche, sono 600.000 metri cubi in Valle d'Aosta di rifiuti che vengono da fuori Valle, da fuori Valle? Allora c'è la possibilità o meno di verificare... Torno a dire: non abbiamo chiesto tout court la revoca, ma abbiamo chiesto di fare approfondimenti di percorribilità giuridico tecnica per vedere se ci sono margini: uno, eventualmente per rivedere la conferibilità di tutti i codici alla discarica di Pompiod; due, per neanche mai aprire - e lo dico perché sarò oggetto comunque del prossimo Consiglio - la discarica di Issogne. Questo è un messaggio politico chiaro. Se invece diciamo "sulla base delle risultanze ottenute", vuol dire che quello che farà testo sarà il fatto che sia più o meno confacente o pericoloso il conferimento di quei materiali su da noi. Noi vorremmo qualcos'altro, sinceramente!
Président - La parole au collègue Luboz.
Luboz (LEGA VDA) - Anch'io ho due brevi considerazioni; sarò molto breve, però ci tengo a farle.
Sicuramente do atto al Presidente della Commissione, Nogara, di aver lavorato accuratamente per cercare di sviscerare tutti quanti i problemi di questa discarica e potenzialmente anche della discarica che si vorrà aprire ad Issogne.
Il 26 settembre siamo stati a Pompiod e nel sopralluogo a cui abbiamo partecipato sinceramente sono rimasto un pochino sconcertato dall'atteggiamento dei tecnici dell'ARPA - lo dico con tutta franchezza -, perché parevano in qualche modo titubanti, reticenti, apparentemente a voler operare carotaggi che, secondo me, sarebbe stato magari appropriato fare, soprattutto in considerazione del fatto che ogni scarico di inerti è opportunamente mappato, quindi si sa quale camion arriva e da quale zona ha scaricato, in quale punto della discarica. Se ci sono sospetti di versamenti non conformi presumibilmente si può anche sapere da quale camion e da quale zona può essere giunto questo, probabilmente ci può anche essere un punto preciso da indicare. Questo atteggiamento è stato a mio giudizio un pochino anomalo.
Quello che ha sconcertato è anche il fatto che sicuramente - come è stato evidenziato - la gran parte dei conferimenti giunge da fuori Valle, mentre dalla Valle d'Aosta neanche rocce e terre possono essere conferite. Andiamo quindi ad aprire discariche per interessi non valdostani e questo è un altro punto su cui riflettere. Un'altra cosa sulla quale probabilmente poi l'Assessore magari risponderà è se sarà possibile avere una relazione geologica in contraddittorio rispetto a quanto fattoci pervenire dal geologo nominato da Legambiente su incarico del Comitato della discarica di Pompiod. Sulla sua relazione si è letto della necessità di avere questa barriera geologica dal franco di una certa dimensione, che sicuramente non è quella fornita dal progetto firmato dal progettista della ditta Ulisse. Sono perplessità che sicuramente devono essere chiarite e, a mio giudizio, questo Consiglio, quest'Assemblea, come anche i lavori che andranno a seguire poi in III Commissione, dovranno dare luce e dare chiarezza.
Président - La parole au collègue Peinetti.
Peinetti (UV) - Io intervengo solo rapidissimamente per una precisazione.
Io non ho avuto, a differenza del collega Luboz, questa impressione. C'è stato, come dicevo prima, uno scambio anche vivace di opinioni, soprattutto con un tecnico dell'ARPA, ma assolutamente nel rispetto della dialettica. Dagli altri tecnici dell'ARPA io ho ricevuto informazioni estremamente puntuali su tutta una serie di dubbi che potevamo avere. Uno di questi, secondo me, riguarda proprio i carotaggi che sono stati più volte citati, non tanto sul fatto che sia inutile farli, ma sul fatto che qui c'è stato un malinteso. Io penso che quello che loro abbiano voluto significare è il fatto che noi non ci possiamo aspettare di essere tranquillizzati da un carotaggio negativo, perché il carotaggio negativo non significa nulla, rischierebbe di dare una falsa informazione su una cosa che, invece, in realtà probabilmente potrebbe anche non essere tale. Il carotaggio potrebbe quindi essere un po' inutile, questo è stato detto. Oltretutto è stato fatto anche un riferimento ai costi: è vero, c'è stato questo riferimento, ma è un riferimento che bisogna in qualche modo tenere presente, fermo restando il fatto che l'impressione che abbiamo avuto noi è che il carotaggio non risolve il problema, anche qualora fosse negativo.
E poi un'ultima cosa: mi associo a quello che ha detto il collega Restano sulla vicenda relativa all'Osservatorio epidemiologico, perché credo sia molto utile l'osservazione fatta da lui. Mi pare anche che su questo l'Assessore avesse già in qualche modo fatto un cenno in uno dei passati Consigli. Io penso che sia un dato fondamentale e credo che questo ci debba anche probabilmente spingere a rivedere il prossimo atto aziendale dell'azienda per inserire l'Osservatorio epidemiologico all'interno del nuovo organigramma dell'azienda, perché è importante. Purtroppo forse in questo momento l'Osservatorio epidemiologico ci potrebbe dare delle risposte più in là nel tempo in quell'area geografica, ma di sicuro è utile ed è importante la sollecitazione, e credo che l'Assessore l'abbia già colta tempo fa.
Président - La parole à l'Assesseur Chatrian.
Chatrian (AV) - Siamo ancora in discussione generale e se poi ci sarà la volontà di confrontarsi ulteriormente penso sia comunque importante e utile, perché la salute delle nostre comunità e del nostro ambiente ritengo sia alla base di ogni discussione ed è anche apprezzabile che un Consiglio regionale cerchi di trovare una sintesi importante.
Detto questo, ho ascoltato in maniera molto attenta quali sono stati gli interventi più costruttivi, quelli più profondi da parte di qualche collega che ha voluto entrare nel merito anche per una competenza tecnico giuridica specifica che ha o piuttosto perché interessato alla questione. Penso comunque che da parte di tutti ci sia la volontà di trovare, a seguito di un percorso dell'Amministrazione regionale, la miglior soluzione, e alle criticità che sono state messe in evidenza io penso che la politica, il Consiglio regionale tutto, debba dare delle risposte.
Prima di entrare nel merito delle argomentazioni contenute nella mozione, ringrazio i colleghi che hanno voluto presentare questo atto e ci hanno permesso pure di presentare subito una risoluzione, in modo che sia chiaro anche nel dibattito. In effetti mi sembra utile il fatto di avere avuto la possibilità di presentare subito la risoluzione - che non è del governo, ma è di questa maggioranza - perché in questi giorni ho avuto modo di sentire i vari colleghi che hanno presentato questa mozione, se c'era già la possibilità di trovare un punto di incontro, soprattutto legato all'impegnativa. Detto questo, io penso sia fondamentale fare anche un po' di chiarezza su determinati passaggi e sul percorso seguito in questi anni.
L'area su cui è stata realizzata la discarica era un tempo una cava di calcare dolomitico - è stato detto - utilizzato come fondente castina nell'altoforno della società Cogne di Aosta. Confesso però che quando nelle nuove vesti di Assessore all'ambiente ho approfondito la materia "discariche pubbliche e private" sono rimasto anche un po' stupito della collocazione di una discarica in quella zona, e non possiamo negarlo, perché è stato detto praticamente da tutti.
La discarica per rifiuti speciali inerti di Pompiod in comune di Aymavilles è stata autorizzata ed è in esercizio dal 1998. Si tratta quindi di un impianto attivo tra alti e bassi in quella zona, dove da quasi vent'anni le autorizzazioni sono state emesse con cadenza quinquennale fino al 2010 - questo penso sia un altro passaggio importante -, anno in cui, partendo per la precisione dal 15 settembre 2010, sono state rinnovate per dieci anni. Queste sono le tre date più importanti del passato. Il collega Restano ha fatto prima un passaggio proprio su questo: 1998-2010, con rinnovo comunque decennale. Nel 2017 la titolarità dell'autorizzazione è stata trasferita all'impresa Ulisse 2007 S.r.l. La discarica nel corso degli anni non ha cambiato la propria classificazione e non è neanche conseguente la tipologia dei rifiuti ammessi allo smaltimento: era ed è tutt'ora una discarica per rifiuti speciali inerti. L'impianto era già elencato nel Piano regionale di gestione dei rifiuti del 2003 fra le discariche per rifiuti inerti e lo è tutt'ora nell'attuale Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con la legge regionale 22 dicembre 2015, n. 22. Il riferimento normativo è l'ultimo piano approvato dei rifiuti, quello di fine dicembre del 2015.
La questione sollevata dalla petizione non è stata nella maniera più totale sottovalutata né dal Governo regionale, né dal sottoscritto, tant'è vero che dopo aver consultato i due sindaci nei due comuni interessati, nel giro di poche settimane ho accettato di confrontarmi pubblicamente con la popolazione di Aymavilles. Sapevo perfettamente che la questione era delicata e che da diversi mesi - per non dire anni - era comunque in discussione nella comunità, in quella zona, in quella frazione. Ho capito perfettamente il loro disagio e lo capisco tutt'ora. Da un lato ho capito quanto il problema era sentito localmente, dall'altro ho tranquillizzato la gente dando garanzie sul fatto che la Regione si sarebbe fatta carico di agire con i mezzi a sua disposizione se fossero emerse irregolarità nella gestione della discarica. In questo anno e mezzo comunque, oltre alle verifiche di legge che deve fare il gestore, l'accelerazione è stata fatta a fine agosto 2019. La sensazione personale che ho ricavato durante quella serata è stata di una forte esasperazione degli animi, in parte forse dovute a percezioni reali, perché capisco nel merito e nella forma le criticità delle persone che abitano a poche centinaia di metri, ma nello stesso tempo è giusto mettere un punto e specialmente declinare chi fa che cosa, in che maniera, con che tempi, soprattutto senza strumentalizzare da una parte, né fare demagogia dall'altra. Qualcuno - ma fa parte anche un po' della dialettica, della politica - si è appropriato dei timori nascenti o latenti delle persone che eventualmente cercavano di enfatizzare, persone non del loco, che forse non sapevano neanche dov'era Pompiod, però penso che sono cose che sappiamo, le conosciamo, anche se poi bisogna avere la capacità e il coraggio di affrontarle. Nel corso di quell'incontro ho ascoltato molti interventi, qualcuno più spontaneo e altri meno, e al termine mi sono assunto l'impegno di far eseguire ulteriori controlli rispetto a quelli di routine, proprio per verificare se il gestore dell'impianto si attenesse alle disposizioni contenute negli atti autorizzativi e se i piani di gestione della discarica fossero rispettati scrupolosamente, perché anche qui non dobbiamo uscire dal seminato: c'è un percorso e ci sono state delle autorizzazioni. Praticamente quasi tutti avete ripercorso l'iter amministrativo dal 2010 a metà maggio-giugno 2018: chi ha fatto che cosa, cosa è stato scaricato, chi ha approvato che cosa, come sono stati autorizzati, le Conferenze di servizio, chi non ha detto niente e chi ha detto tutto. Io penso non ci sia nient'altro da aggiungere rispetto a tutte le informazioni che mi sembra avete messo molto bene in evidenza.
Voglio essere estremamente chiaro: io non intendevo e non intendo assumere la difesa di ufficio della discarica di Pompiod, che sia chiaro, e credo di poter dire altrettanto a nome di tutto il Governo regionale. Le preoccupazioni della gente di Aymavilles e Jovençan sono però le nostre preoccupazioni. Io penso che questo sia un passaggio fondamentale e, da come ho potuto attentamente ascoltare, sono preoccupazioni di tutti. Se davvero dovesse emergere che la gestione della discarica non è conforme alle norme di legge, se la discarica - pur se gestita in conformità alla normativa - dovesse comunque risultare in qualche modo causa di problemi igienico-sanitari o ambientali, non ci saranno esitazioni da parte nostra nel mettere in atto tutte le procedure necessarie per far cessare immediatamente alla base delle lavorazioni le attività che ne risultassero le cause.
Per fugare in parte anche la cattiva informazione che c'è stata sulla questione, c'è una precisazione da fare in merito ai monitoraggi ambientali e ai controlli previsti dalla normativa e che vengono svolti regolarmente sulle discariche, perché è anche stato messo in dubbio l'atteggiamento della Regione nei confronti di queste e di altre discariche, insinuando la sensazione che ci sia della malafede o, peggio ancora, che ci sia una sorta di collusione tra l'Amministrazione pubblica e i gestori privati a danno dei cittadini e per chissà quali interessi. Se qualcuno di voi - dato che l'ho sentito da parte di qualcuno - ha delle certezze, faccia quello che si deve fare in questi momenti, perché altrimenti le chiacchiere o il sentito dire io penso che non servano a nulla. Mi riferisco soprattutto - dato che ho ascoltato attentamente - agli atteggiamenti adottati anche in maniera superficiale nella discussione di qualche minuto fa. Io penso sia giusto, se ci sono questioni non corrette, che siano comunque messe in evidenza.
Nelle discariche dei rifiuti speciali inerti la normativa stabilisce che ogni singolo conferimento in discarica debba essere accompagnato dalla documentazione che dimostri la provenienza del materiale e la tipologia del rifiuto. Il gestore è obbligato a tenere un registro di carico/scarico in cui vengono annotati i singoli conferimenti. I dati del registro vengono poi trasmessi annualmente alla Camera di Commercio e vanno a comporre la dichiarazione ambientale. Il gestore è anche tenuto a far eseguire analisi chimiche di omologa del rifiuto conferito che ne controllano la classificazione, la caratterizzazione e l'ammissibilità. Sia i prelievi che le analisi devono essere eseguiti da laboratori terzi, indipendenti ed estranei nel perimetro aziendale. I controlli di monitoraggio ambientale della discarica sono eseguiti dal Corpo forestale della Valle d'Aosta a cui sono stati trasmessi i rapporti analitici dei rifiuti omologati.
Devo dire che prendo le distanze dalla proposta che il Movimento 5 Stelle ha fatto, dal momento che abbiamo un Corpo forestale regionale che ha la capacità tecnica, operativa; andiamo fieri del loro apporto a livello di competenza e a livello di capacità. Dobbiamo eventualmente creare altre condizioni per altri corpi, affinché facciano il lavoro che dovrebbero fare e che attualmente fa il nostro Corpo forestale sul nostro territorio. Come da impegni assunti nel corso dell'incontro pubblico ho comunque disposto, per il tramite del Corpo forestale e dell'ARPA, che fossero messe in atto ulteriori immediate attività ispettive nel corso delle quali sono stati prelevati dei campioni sia di materiali conferiti nella discarica che del percolato prodotto dal loro dilavamento per l'effettuazione delle opportune analisi da parte di ARPA. Data la complessità delle analisi ambientali, soprattutto quelle sui rifiuti per il fatto che comportano più passaggi tecnici in relazione alla tipologia di analiti da controllare, ad oggi da parte di ARPA sono stati comunicati alla Regione in via informale solo i risultati provvisori relativi alle analisi delle acque sotterranee sul percolato e questi primi dati sembrano confermare il rispetto dei valori limite stabiliti dalle norme. I dati ufficiali saranno comunque resi noti quando saranno validati i valori rilevati ed emessi i certificati di analisi.
Per quanto riguarda le indagini analitiche sui rifiuti, dato l'alto numero di analisi da ricercare, le prove sono ancora in corso. Al momento posso dirvi che sono risultate favorevoli le indagini eseguite dal laboratorio di ARPA sulle emissioni di polveri: tutti i valori relativi al pm10, pm5 e pm2,5 sono risultati ben inferiori al limite di legge. Anche i rilievi radiometrici richiesti dal Comitato Discarica Sicura non hanno rilevato alcun problema riconducibile alla presenza e all'attività della discarica di Pompiod. Questo è quanto mi è stato trasmesso. È intenzione comunque proseguire negli approfondimenti avviati con il Corpo forestale della Valle d'Aosta e con l'ARPA attraverso un'intensificazione del monitoraggio ambientale, analisi della falda e soprattutto del percolato della discarica, da effettuare anche in base alle condizioni meteo, in maniera tale che possa essere rilevato in modo ancor più puntuale quale sia l'effetto di dilavazione dovuto dalle piogge abbondanti sui rifiuti presenti nella discarica, il cosiddetto percolato. È nostra intenzione anche proseguire con ulteriori campionamenti sui rifiuti conferiti presso la discarica ampliando la tipologia di CER fino ad ora controllati. Queste indagini ulteriori saranno disposte direttamente dalla struttura regionale avvalendosi per le fasi operative anche del Corpo forestale della Valle d'Aosta incaricando espressamente un laboratorio terzo accreditato. Sarà quindi nostra cura rendere pubbliche tutte le risultanze dei controlli eseguiti in modo da dare la massima diffusione alle informazioni acquisite.
Mi è spiaciuto sentire da qualche collega che stiamo perdendo tempo, non stiamo dando dei dati, stiamo dormendo. Mi sembra anche veramente disonesto - posso dirlo? - nei confronti delle strutture che stanno lavorando, è stato detto in maniera anche brutta, poco educata. Io penso che ci vada del rispetto e poi, nel momento in cui ci saranno i dati certificati, ognuno trarrà le sue conseguenze.
Il nostro primo dovere credo sia quello di tutelare la salute delle persone e l'ambiente. Ciò non toglie che la Regione abbia anche l'obbligo di non intralciare lo svolgimento di un'attività che viene esercitata sulla base di un'autorizzazione rinnovata nel 2010, che non presenta, allo stato, dubbi di legittimità o di irregolarità. Se così non sarà, io penso - non penso, sono certo - e non per le vie brevi, ma di legge e di normativa interna, che ognuno dovrà fare il suo pezzo. Faremo comunque tutti gli accertamenti del caso anche dal punto di vista amministrativo e, qualora dovessero emergere elementi comprovati di non rispetto delle disposizioni di legge, procederemo in applicazione a quanto previsto dall'articolo 208, comma 3, del decreto legislativo n. 152/2006, il quale prevede tre gradi di intervento in relazione alle irregolarità riscontrate. Questo è il percorso, se può interessarvi, dal punto di vista giuridico amministrativo ad oggi. Qual è il percorso possibile? Il percorso possibile è questo: la diffida, stabilendo un termine entro il quale devono essere eliminate le inosservanze; la diffida e contestuale sospensione dell'autorizzazione per un periodo determinato nel caso in cui si siano rilevate situazioni di pericolo per la salute pubblica e per l'ambiente, e la revoca dell'autorizzazione in caso di mancato adeguamento, prescrizione imposta con la diffida in caso di reiterate violazioni che determinano situazioni di pericolo per la salute pubblica e per l'ambiente. Questo è l'iter normativo nel momento in cui la Regione - che ha autorizzato comunque tale società - ha la possibilità, in base ai risultati in questo senso non positivi, di iniziare l'iter comunque di diffida per poi arrivare eventualmente fino alla revoca.
Detto questo, rivendico e rivendichiamo come governo qui, pubblicamente, di non aver mai sottovalutato la questione posta dagli abitanti di Aymavilles e di Jovençan; l'abbiamo dimostrato con i fatti, non tanto con le chiacchiere, che poco ci interessano, così come rivendichiamo la buona volontà e gli interessi messi in campo dal Presidente della Commissione e da tutti i Commissari che sono interessati non solo a conoscere - non basta conoscere -, ma a trovare delle soluzioni. È su questo che vorrei soffermarmi terminando il mio breve intervento. I colleghi che hanno deciso di presentare la mozione avevano come obiettivo - se ci sarà la disponibilità o meno lo vedremo magari tra un momento - di incaricare il Governo regionale a valutare con il supporto da parte dei competenti uffici la percorribilità giuridico tecnica, ma la percorribilità giuridica tecnica c'è già, quella percorribilità c'è già.
Quello che noi andiamo a proporre e abbiamo depositato all'inizio della discussione mi sembra che vada a cogliere qual è in questo momento la principale criticità, che è quella di relazionare all'interno della competente Commissione consiliare sugli esiti e sulle verifiche eseguite dall'ARPA, dal Corpo forestale, dalla struttura regionale, nonché sulle matrici ambientali, quindi: acqua, aria, suolo, radioattività, sulla qualità dei rifiuti conferiti presso la discarica di Pompiod e a rendere pubblici i dati relativi. Io penso che sia un passaggio comunque molto, molto importante. Secondariamente, anche se non è banale, occorre individuare in base alle risultanze ottenute le azioni correttive che dovessero rendersi necessarie per adeguare alla gestione della discarica le esigenze igienico-sanitarie ed ambientali, compresa la revoca o la revisione o l'autorizzazione attualmente in vigore. Cosa vuol dire il punto n. 2? Il punto n. 2 mi sembra scritto abbastanza in maniera chiara: se ci dovessero essere delle criticità, il passaggio da diffida a revoca potrà essere anche lenta o rapidissima, ma all'interno c'è un'ampia possibilità di riduzione eventualmente dei codici CER, c'è una possibilità di andare a rimodulare l'autorizzazione, c'è la possibilità di salvaguardare, che è l'obiettivo principale comunque di questa nostra risoluzione che abbiamo depositato e scritto a più mani, che ci ha dato la possibilità comunque oggi di confrontarci su un tema assolutamente delicato. In questi mesi ho avuto modo di confrontarmi su questo, e non solo sulla discarica di Pompiod, per addivenire ad un atto di natura politica, ad una risoluzione, ad una mozione che ci dia una traccia, un'indicazione che obblighi comunque l'Amministrazione regionale, il pubblico, a fare dei passi avanti quali quello della pubblicità, quello degli ulteriori controlli, proprio per garantire sia l'ambiente che la salute dei cittadini, di chi ci abita e non solo di chi ci abita. Terzo: c'è comunque anche la possibilità di cui al punto n. 2. Io penso che vada bene come è stato esplicitato il punto n. 2: creare il percorso, le condizioni, la possibilità o ridurre i codici o eventualmente arrivare fino alla revoca se a monte ci sono comunque delle criticità che non solo devono essere valutate, ma devono essere azzerate.
Termino dicendo questo: qualche collega ha citato anche la discarica Issogne. Sono andato a vedermi qualche atto che era stato approvato qualche anno fa quando si parlava ancora di termovalorizzatore, quando si parlava prima del pirogassificatore e l'idea era quella di fare una discarica a Issogne molto simile a quella di Pontey e c'era stato l'avvallo praticamente di quasi tutti i sindaci della zona. Stiamo parlando di 10-12 anni fa. Qual è lo stato dell'arte di questa discarica? Lo stato dell'arte - l'ho detto nell'ultimo Consiglio, ma vorrei ribadirlo perché anche su questo le chiacchiere, il millantare eventualmente cose non vere, cose false tanto per fare "mounté la cramma" [traduzione dal patois: "montare la crema"], si dice così, no? E poi vedremo. Però a far così io penso che alla fine l'Amministrazione regionale non ne esca bene, al di là di chi governa, al di là di chi è in maggioranza o all'opposizione o al di là di chi legifera. Se a qualcuno può interessare, farei solo un ultimo passaggio: ad oggi l'autorizzazione è la stessa dell'ottobre 2014, è un'autorizzazione per inerti.
Concludo e apro solo un'ultima parentesi per quanto riguarda le terre da scavo. Forse è il collega Luboz che, nel suo intervento, aveva messo in evidenza le criticità che abbiamo... sì, le criticità ci sono, stiamo elaborando comunque un piccolo disegno di legge per poter dare delle risposte puntuali ai nostri artigiani.
Dalle ore 17:50 riassume la presidenza la Presidente Rini.
Rini (Presidente) - La parola, per il secondo intervento, al collega Mossa.
Mossa (M5S) - Assessore, mi pare di capire che l'impegno della nostra mozione sarà rigettato; se ho capito bene, perché non è stato chiaro questo punto. Comunque, visto che prevedevamo che il nostro impegno in questa mozione non sarebbe stato accolto da questo Governo, e a quanto pare - da quello che ho sentito - anche dagli altri membri di minoranza, probabilmente perché non c'è la reale volontà di fare luce sulla questione o forse, ancora più probabile, perché certi scheletri forse è meglio tenerli ben chiusi a chiave negli armadi, la nostra Deputata Elisa Tripodi, che ha anch'essa a cuore le questioni ambientali legate alla nostra regione, sta presentando proprio in questo momento un'iniziativa con lo stesso impegno che oggi voi state rigettando, ovvero chiederà al Ministro dell'ambiente di attivare un'iniziativa ispettiva da parte del Comando dei Carabinieri per la tutela ambientale. A tal proposito vorrei ricordare in quest'Assise che il Ministro Costa, oltre ad essere il Generale di Brigata dei Carabinieri e Forestali, è legato con l'inchiesta sulla Terra dei Fuochi, che dai primi anni 2000 ha permesso di fare luce su una serie di attività illecite legate proprio allo smaltimento di rifiuti tossici, questo nell'area tra le province di Caserta e Napoli. Oltre ad essere un Ministro altamente competente in questa materia, prevediamo che la questione non passerà di certo inosservata, e quando finalmente faremo luce ed andremo realmente a fondo su tale questione allora capiremo se siamo noi quelli polemici che accusano ingiustamente l'inerzia dell'Assessore, degli organi deputati al controllo o se, invece, come ha accennato prima l'Assessore, ci sia effettivamente malafede o addirittura collusione.
Presidente - Siamo ancora in discussione generale. Colleghi, ci sono altre richieste? La parola al collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Presidente, volevo chiedere una sospensione per una riunione fra i firmatari della mozione.
Presidente - Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 18:06 alle ore 19:11 e alla ripresa dei lavori assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Président) - On reprend les travaux. La parole à l'Assesseur Chatrian.
Chatrian (AV) - Dopo questa interruzione abbiamo avuto modo di confrontarci anche con i colleghi che avevano presentato la mozione e abbiamo trovato, a mio avviso, a nostro avviso come Governo regionale e come maggioranza, una sintesi. Avremmo quindi emendato la risoluzione che abbiamo presentato questo pomeriggio e, se siete d'accordo, leggo i tre punti che praticamente abbiamo condiviso. L'impegno del Governo regionale è: "relazionare nella competente Commissione consiliare sugli esiti delle verifiche eseguite da ARPA per conto del Corpo forestale della Valle d'Aosta, sia sulle matrici ambientali (acqua, aria, suolo e radioattività) che sulla qualità dei rifiuti conferiti e del relativo percolato presso la discarica, e a rendere pubblici i dati relativi; valutare la percorribilità della revoca o revisione degli atti di autorizzazione all'uso della discarica con il supporto dei competenti uffici; individuare, in base alle risultanze delle attività di cui ai due punti precedenti, le azioni correttive che dovessero rendersi necessarie per adeguare la gestione della discarica alle esigenze igienico-sanitarie ed ambientali, compresa la revoca o la revisione dell'autorizzazione attualmente in vigore". Questo è il testo che praticamente è stato condiviso con tutti i gruppi. Mi pare una buona sintesi, che sia principalmente utile poi a quello che penso abbiamo tutti a cuore: la tutela totale della salute e del nostro ambiente. Soprattutto che ci sia anche quella franchezza e quell'onestà intellettuale nell'affrontare questi temi, che sono comunque delicati, perché sono temi che toccano le persone. L'Amministrazione su questo deve cercare di fare la differenza in quanto amministrazione, sia dal punto di vista dell'efficacia che dal punto di vista dell'efficienza.
Président - La parole au collègue Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per aver dato lettura all'impegnativa. Avete visto che alla fine ci siamo detti di tutto in Aula, però penso che abbiamo raggiunto un buon risultato, sia per chi proponeva il binario tecnico, sia per chi, invece, puntualizzava sulla parte di analisi e quindi poi sulla chiusura delle risultanze per comprendere e decidere che cosa fare sulla base delle due analisi. In più - qui poi chiederei all'Assessore solo una conferma, ma ne parlerà penso anche il proponente, che era il collega Cognetta - avevamo proposto un emendamento che a questo punto andremo a ritirare - ve ne parlerà il collega - riguardante il punto 12.17 della DGR n. 1853 del 2017. È necessario fare sicuramente degli approfondimenti per comprendere anche cosa fanno altre realtà, quali possono essere i giusti correttivi e, se un correttivo deve essere magari anche in forza di una nuova legge o di una normativa, sicuramente siamo i primi a essere disposti a discuterne per trovare un percorso condiviso che possa finalmente metterci al passo, soprattutto su questo tipo di procedura rispetto ad altre realtà.
Président - Nous sommes encore en discussion générale. S'il n'y a plus d'interventions, je ferme la discussion générale. Je crois que les répliques ont été déjà faites. La parole à l'Assesseur Chatrian.
Chatrian (AV) - Come ho avuto modo di dire ai colleghi pochi minuti fa, per quanto riguarda la questione legata alle competenze tra Giunta e l'apparato tecnico avremo modo di approfondire rispetto a cosa si fa in questo momento, a come si stanno confrontando anche le altre Regioni, sia a Statuto speciale che ordinario, proprio per entrare nel merito e dividere i due ruoli.
Mi assumo comunque l'impegno, da una parte, di verificare e, dall'altra, anche di confrontarci per le vie brevi o in Commissione. La questione non è inerente solo ai rifiuti, è inerente all'amministrazione in generale: fino a dove c'è l'indirizzo della Giunta, quindi della politica con un supporto di natura tecnica e dov'è, invece, il confine della parte più applicativa, più tecnica del provvedimento dirigenziale, diciamo della parte più tecnica dove non c'è nulla di politico o comunque viene meno la parte di natura più di indirizzo. Per fare un esempio proprio sulla questione dei rifiuti, in diverse Regioni il Governo regionale non delibera neanche più sui progetti, l'iter amministrativo è tutto in capo o al segretario generale o alla dirigenza tutta. Al di là di cosa fanno le altre Regioni avremo modo di confrontarci, soprattutto perché è un atto importante che viene approvato dopo l'approvazione del bilancio di questo Consiglio; la delibera successiva al posizionamento del Consiglio è la più importante, perché è lì che si dividono praticamente i due compiti, quello della Giunta regionale - e quindi del Governo - rispetto agli atti invece di natura amministrativa che sono i provvedimenti dirigenziali.
Président - La parole au collègue Cognetta.
Cognetta (MOUV') - Grazie, Assessore, perché l'approfondimento credo sia opportuno e necessario, in quanto è vero che in altre Regioni succede questo, ma noi siamo molto diversi dalle altre Regioni, in tutti i sensi: sia per il nostro Statuto, sia per la nostra storia, che per la nostra dimensione e per tutto quello che rappresentiamo. È quindi chiaro che questo spunto, preso su questo argomento, vale per tutto quanto l'impianto.
Noi vogliamo capire effettivamente dove sono stati messi i limiti, ma soprattutto vorremmo discutere di questi limiti. Se bisogna fare una discussione su quali sono i limiti da dare alla Giunta e quali invece ai provvedimenti dirigenziali, vorremmo che venisse fatta una discussione da tutto il Consiglio, perché credo che una decisione di questo tipo investa tutto il Consiglio, non soltanto il Governo. Ritengo poi che su alcuni argomenti debba restare in capo al Governo - se non addirittura al Consiglio - la possibilità di fare determinate scelte, altrimenti troppo spesso vengono fatte scelte che sono imputate alla politica ma che di fatto sono solo scelte tecniche. Mi sembra opportuno fare un chiarimento definitivo su chi fa che cosa. Per fare un esempio banale, ma che in questo caso va a suo favore, non è lei che autorizza determinate cose, cosa mettere o cosa non mettere, perché è un provvedimento che salta completamente tutta la parte politica. Va detto questo, e va detto molto chiaramente. Io non sono d'accordo su questo tipo di scelta, però attualmente è così, quindi è bene che si sappia e, nel caso in cui si debba fare un ragionamento, secondo me bisogna tornare indietro e far decidere alla Giunta che se ne assume ovviamente la responsabilità, anche se sono scelte tecniche inderogabili, ma lo deve fare.
Président - La parole au collègue Restano.
Restano (GM) - Per ringraziare della disponibilità l'Assessore e il Governo regionale a trovare una soluzione, a trovare un percorso per questa mozione - con la buona volontà di tutti ci siamo riusciti -, ma soprattutto per evidenziare la disponibilità ad approfondire l'ultimo emendamento proposto. Sempre più l'Amministrazione pubblica necessita di dare evidenza dei percorsi che vengono attuati. Siamo fermamente convinti che il percorso corretto è quello di disporre di buone norme e poi di altrettante valide procedure che definiscono i ruoli, ciò che compete alla politica e ciò che compete alla parte amministrativa. Solo così facendo, si avrà la massima trasparenza. Spero che questi approfondimenti ci porteranno in questo senso.
Président - La parole à l'Assesseur Chatrian.
Chatrian (AV) - Presidente, solo un passaggio per chiarire su cosa stiamo discutendo, anche perché abbiamo fatto degli esempi, ma magari chi ci segue non sta capendo cosa stiamo affrontando, poiché è una questione molto tecnica, ma nello stesso tempo molto politica. Cosa fa il Governo regionale? Ogni anno, praticamente, con la deliberazione di approvazione del bilancio di gestione - questo la settimana dopo che il Consiglio regionale approva il bilancio -, viene inserito un punto in cui sono esplicitati gli atti di competenza della Giunta regionale e gli atti di competenza dell'organo tecnico, vale a dire dei dirigenti. Vista la delicatezza, io chiederei eventualmente al Presidente della II Commissione - perché penso vada ben oltre la questione rifiuti, all'interno c'è anche la questione dei rifiuti e delle discariche, ma non solo - di aprire eventualmente un confronto in Commissione con il Presidente, o comunque con tutti coloro che hanno competenza in materia per approfondire la tematica.
Président - La parole à la collègue Minelli pour l'explication de vote.
Minelli (RC-AC) - Brevemente anche da parte mia per esprimere soddisfazione per il risultato ottenuto, con i ringraziamenti per le disponibilità che ci sono state da più parti e anche per sottolineare che la mozione, così emendata nella sua parte dispositiva e nella parte dell'impegnativa, è sicuramente migliorativa, con tutte le cose che sono state aggiunte. In apertura di giornata, quando avevo fatto il mio intervento, avevo sottolineato proprio che sarebbe stato auspicabile un lavoro in questo senso e con soddisfazione noto che siamo andati in quella direzione.
Président - D'autres pour l'explication de vote? La parole au collègue Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Monsieur le Vice-président, soltanto per sottolineare il fatto che ovviamente noi in questo momento appoggeremo la versione emendata nel nuovo testo. Soltanto questo, quindi quello che abbiamo presentato decade.
Président - La parole au collègue Vesan.
Vesan (M5S) - Pur dispiaciuti per la mancata accoglienza del nostro emendamento, confidiamo che comunque questo sia un passo nella direzione giusta. Siamo particolarmente soddisfatti del fatto che quest'Aula e l'Amministrazione regionale abbiano finalmente dato la debita attenzione a questa problematica. Abbiamo avuto indicazioni anche dagli abitanti che... non fosse altro a causa della numerosa attenzione nei confronti della discarica, il flusso dei camion, che era stato praticamente consistente prima, da quando si sa che i controlli vengono effettuati si è ridotto sensibilmente. Non vorremmo pensare male, ma anche questo ha tranquillizzato almeno in parte la popolazione. Confidiamo che i dati che saranno resi disponibili e pubblicati non saranno solo quelli dell'ARPA, ma anche quello dei laboratori terzi accreditati citati dall'Assessore o di altre provenienze.
Voteremo comunque favorevolmente al testo della risoluzione concordata fra i presentatori e la maggioranza.
Président - D'autres interventions? S'il n'y a pas d'autres interventions, je donne la parole à la collègue Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Noi invece ci asteniamo, perché riteniamo questa soluzione comunque blanda rispetto all'emendamento che avevamo presentato.
Ribadiamo, secondo il principio di precauzione che stabilisce che, in assenza di un'indagine indipendente e attendibile... il che significa di carotaggi, che continuiamo a non capire perché non siano ancora stati fatti, e di un'ulteriore perizia geologica che dimostri l'assoluta sicurezza di questa discarica di inerti di Pompiod ad accogliere rifiuti non inerti, che la discarica, secondo noi, alla fine debba accogliere solo esclusivamente inerti. Ci richiamiamo all'articolo 41 della Costituzione, il quale dice chiarissimamente che se c'è contrasto tra interesse privato e pubblico ovviamente a vincere è l'interesse pubblico. Noi, quindi, sulla base di questo ragionamento, pensiamo di doverci astenere.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, allora mettiamo in votazione la risoluzione emendata. La votazione è aperta. Invito i colleghi a votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti : 33
Favorevoli: 33
Astenuti: 1 (Pulz)
Il Consiglio approva.