Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 910 del 18 settembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 910/XV - Interrogazione: "Cause della moria della fauna ittica nel torrente Messuère in Comune di Brusson".

Rini (Presidente) - Punto n. 19 all'ordine del giorno. La parola all'Assessore Chatrian per la risposta.

Chatrian (AV) - I colleghi mi chiedono in maniera abbastanza puntuale la fotografia rispetto a quello che è successo ad inizio agosto; cercherò di rispondere altrettanto puntualmente nel merito.

Il 6 agosto, a seguito di segnalazione, gli agenti del Corpo forestale della stazione di Brusson si sono recati in località Moulin de Robatot, dove hanno riscontrato una situazione di messa in secca del torrente Messuère con presenza, in due distinte pozze totalmente prosciugate, di circa 60 trote fario morte. Allo stato attuale sono ancora in corso accertamenti con l'ausilio di personale tecnico per appurare la causa della moria che, molto probabilmente, è avvenuta per asfissia dovuta alla totale mancanza d'acqua nel corso d'acqua. Le cause della messa in secca del tratto del torrente sembrano riconducibili ad un eccessivo prelievo d'acqua effettuato attraverso le opere di captazione poste a monte della zona in cui sono state trovate le trote. Si tratta della presa del Ru Gran Riva, di competenza del Consorzio del miglioramento fondiario di Brusson e della captazione delle acque date in concessione alla centralina idroelettrica di proprietà della società Messuère Energie S.r.l. La sera del 6 agosto entrambe le derivazioni erano attive. Sul tratto interessato quindi sono autorizzate due captazioni al prelievo idrico, di cui una riconosciuta al Ru Gran Riva sulla base di un antico diritto al prelievo pari a 164 litri al secondo nel periodo interessato e senza alcuna prescrizione in materia di deflusso minimo vitale. All'epoca della concessione non era ancora previsto. La seconda, concessa alla società Messuère Energie e autorizzata con provvedimento di VIA, prevede invece nel periodo di interesse - mese di agosto - un obbligo di rilascio di DMV pari a 165 litri al secondo. La quantità d'acqua utile a garantire il funzionamento di entrambe le opere di presa, nel tratto compreso tra le due captazioni, avrebbe dovuto essere almeno pari alla somma dei due quantitativi previsti, perché a valle della seconda opera di presa fossero rispettate le condizioni minime di sussistenza dell'ecosistema torrentizio, vale a dire la presenza di un quantitativo di acqua sufficiente ad evitare il verificarsi di morie come quella di cui stiamo parlando.

Anche per la struttura gestione demanio idrico dell'Assessorato alle opere pubbliche del collega Borello, che ha partecipato agli accertamenti congiuntamente alla stazione forestale di Brusson e al Consorzio Pesca, la moria di pesci pare ascrivibile ad una messa in secca del corso d'acqua. Nel corso del sopralluogo di tale struttura, svolto il giorno dopo, in data 7 agosto, è stato riscontrato il mancato rilascio del corretto quantitativo di DMV a valle della derivazione in capo alla società Messuère Energie; di conseguenza è stato avviato l'iter per la combinazione della sanzione amministrativa prevista per questo tipo di irregolarità. Considerato che l'asta torrentizia del torrente Messuère è soggetta a regime vincolistico ai sensi del decreto n. 42/2004 - per la precisione l'articolo 142 - e che la messa in asciutta del torrente con la conseguente moria dei pesci ha causato il deturpamento di bellezze naturali, è stata ipotizzata da parte del Corpo forestale la violazione dell'articolo 734 del Codice penale, reato per il quale è stata inoltrata un'informativa all'autorità giudiziaria per le determinazioni di competenza. Attualmente sono in corso gli accertamenti dovuti da parte della suddetta Polizia giudiziaria. Penso di aver risposto in maniera puntuale ai quesiti che i colleghi mi hanno posto.

Présidente - La parole au collègue Luboz pour la réplique.

Luboz (LEGA VDA) - Sicuramente il fatto è di una gravità abbastanza rilevante, a mio giudizio, ma non è l'unico che è successo e succede in questa Valle. C'è un detto del filosofo Francis Bacon, Francesco Bacone, "niente provoca più danni in uno stato che i furbi passino per saggi". In campo idroelettrico, ahimè, sono tanti i saggi che, invece, in realtà sono furbi e si arrogano il diritto quasi di depredare le risorse che dovrebbero essere pubbliche.

Ho letto la relazione fatta dal Corpo forestale di Brusson, dove i titolari della seconda opera di presa, quella irrigua, segnalano una situazione di perdurante scarsità idrica. Sicuramente l'allarme è diffuso e la notizia che è comparsa sugli organi d'informazione è quella della moria delle trote, però la scarsità idrica lamentata dei gestori del Consorzio di miglioramento fondiario forse non ha un'eco così importante ma è assolutamente grave anche quella.

Mi chiedo, già anche alla luce di una risoluzione che avevo visto presentata da colleghi presenti in quest'Assemblea nel 2015, se non sia il caso di valutare un aumento delle sanzioni per coloro che abusano della loro concessione idroelettrica. Il patois ritorna sempre utile in certi casi ed è curioso il toponimo della zona di presa di questa centrale idroelettrica: Robatot. Probabilmente l'esercente della concessione ha preso un pochino troppo alla parola il toponimo e ha pensato di portare via tutto.