Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 898 del 18 settembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 898/XV - Interrogazione: "Determinazioni procedurali per l'ampliamento del Parco naturale del Mont Avic".

Rini (Presidente) - Punto n. 6 all'ordine del giorno. La parola all'Assessore Chatrian per la risposta.

Chatrian (AV) - Il collega mi dà la possibilità di aggiornare tutto il Consiglio proprio su un dossier che stiamo cercando comunque di accompagnare a seguito di richieste fatte nell'ultimo periodo, perché c'è un'intenzione robusta di ampliare i confini del nostro Parco regionale del Mont Avic. L'ampliamento del parco è stato formalmente richiesto dal Comitato promotore, quindi da una parte di privati di cui fanno parte privati cittadini, proprietari di aree situate nella zona della Val Clavalité e dal Comune di Châtillon. Pertanto ufficialmente la richiesta parte da un blocco di privati e per circa 1.800 ettari - per dare degli ordini di grandezza, se a qualcuno può interessare - dal Comune di Châtillon. Il confronto sul progetto è stato avviato il 9 aprile 2019 con un primo incontro dei rappresentanti del Comitato promotore, del Comune di Châtillon, del Parco Mont Avic con il sottoscritto e con il dipartimento. Al termine di quell'incontro il Comune di Châtillon si è reso disponibile a sensibilizzare i Comuni limitrofi, l'Ente parco a produrre una scheda tecnica destinata ai Comuni e la struttura regionale competente per le aree naturali protette a predisporre una proposta di perimetrazione per avviare il confronto con tutte le realtà coinvolte. A livello di metodo abbiamo quindi a questo punto sensibilizzato gli altri Comuni, abbiamo una prima planimetria, diciamo una proposta di avvio di procedura, e l'11 giugno 2019 è stata presentata agli interessati una prima proposta di ampliamento comprendente i territori indicati dal Comitato promotore, quelli del comune di Châtillon e altre aree situate nei comuni limitrofi al fine di definire un perimetro coerente. L'estensione totale dell'ampliamento immaginato, proposto - utilizzo questi vocaboli, collega, perché è iniziato l'iter amministrativo - è pari a circa 5.500 ettari, di cui 1.800 ettari appartenenti ai componenti del Comitato promotore dei privati. Oggi, a livello di superficie, il nostro Parco regionale del Mont Avic conta all'incirca circa 5.500 ettari.

Con nota in data 24 giugno 2019, come Assessorato abbiamo chiesto a tutte le parti la disponibilità a partecipare ad un tavolo tecnico nel quale esaminare le criticità e le potenzialità del progetto di ampliamento, per individuare le soluzioni maggiormente rispondenti alle diverse realtà territoriali e, in ultimo, per elaborare una proposta in grado di raccogliere il più ampio consenso possibile. Tutti i Comuni hanno risposto positivamente - positivamente vuol dire che hanno indicato o un Assessore o un Sindaco o un Consigliere dei Consigli comunali - e abbiamo organizzato un tavolo tecnico che è stato convocato per questo pomeriggio alle 14:30. Cerco ora di rispondere puntualmente nel merito ai tre quesiti.

Alla sua prima domanda "se l'ampliamento del Parco verrà fatto anche nel caso in cui le Amministrazioni comunali di Châtillon, Fénis, Pontey e Chambave non fossero d'accordo", la risposta più naturale è che in ogni caso le richieste già pervenute, vale a dire quella del Comitato promotore e l'altra del Comune di Châtillon, saranno comunque prese in considerazione. Pertanto in ogni caso, pur se ridotto, un allargamento dei confini sarà comunque portato a termine nei modi, nei tempi e - mi lasci dire - anche dal punto di vista scientifico che sia sostenibile.

Alla seconda domanda "fino a quando si resterà in attesa di una proposta definitiva da parte delle Amministrazioni comunali di Châtillon, Fénis, Pontey e Chambave", posso dirle intanto che nell'incontro dell'11 giugno è stato ipotizzato un percorso che prevede di elaborare, entro fine anno, una proposta condivisa a livello di tavolo tecnico. Quello sarà il momento in cui si avranno le idee un po' più chiare, per tutti quanti, in primis i Comuni, per cui delle decisioni in un senso o nell'altro dovranno essere prese - io credo - nei primi mesi del 2020.

Per quanto concerne l'ultima domanda, che riguarda i tempi di conclusione della procedura, bisogna tener conto che i Comuni dovranno presentare il progetto alla popolazione e che, successivamente, andrà avviata tutta la fase amministrativa di acquisizione di tutti i pareri tramite una Conferenza di servizi. Stiamo quindi facendo una pre-organizzazione, chiamiamola quasi una pre-conferenza dei servizi, per arrivare ad avere una fotografia attendibile, in modo che poi singolarmente i Comuni, anche dal punto di vista scientifico, abbiano la possibilità di esprimersi e decidere il prosieguo. Questo pomeriggio inizia l'iter tecnico dalle 14:30 e, come ho risposto nella prima domanda, l'intenzione è assolutamente di creare tutte le condizioni a livello di metodo e di sostanza. Penso sia anche un bel segnale dal punto di vista politico. Calcolate che più del 30 percento della nostra superficie oggi è tutelata e parzialmente valorizzata, e che da parte di diversi Comuni e da privati cittadini c'è l'interesse di creare tutte le condizioni per ampliare i confini di un nostro parco. Penso che questo sia anche un orgoglio per l'Amministrazione regionale.

Dalle ore 9:42 assume la presidenza il Vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - La parola al collega Cognetta per la replica.

Cognetta (MOUV') - Assessore, la genesi di questa richiesta parte da prima, come lei sa, dall'Amministrazione precedente alla vostra. Ci furono dei privati che chiesero - a me in prima battuta e poi portai la richiesta all'Assessore competente di allora, il collega Gerandin - come fare per riuscire, da privati, ad entrare nella possibilità di donare l'usufrutto di 1.800 ettari, quindi una grossa porzione di territorio. È un'iniziativa partita dal basso in questo caso, perché partita da privati i quali poi hanno contattato altri privati che in quel momento non erano ancora a conoscenza della cosa. Questi privati si sono riuniti e si sono ampliati fino ad arrivare a questo valore. Dopodiché l'Amministrazione giustamente disse: "Visto che c'è un'amministrazione comunale ma ce ne sono anche altre, proviamo a fare un discorso univoco, in sostanza a raddoppiare la grandezza del Parco". Questo è poi l'obiettivo finale. Però, siccome ci sono delle resistenze da parte di alcuni Amministratori locali - le ho potute verificare, perché ho seguito alcune riunioni fatte periodicamente da questo Comitato e quindi ho visto che, al di là del fatto che le varie Amministrazioni hanno incaricato degli Assessori, dei referenti, non tutte sono poi ben disposte verso questo ampliamento -, da qui arrivano queste domande. Capisco che all'interno dei comuni ci siano persone favorevoli e altre meno, però a questo punto dobbiamo tutelare innanzitutto tutti i privati che hanno dato un segnale di questo tipo e anche le Amministrazioni che sono d'accordo. Se sono d'accordo, a questo punto andiamo avanti. Ben venga quindi il fatto di andare avanti, ben venga che ad un certo punto si superino questi ostacoli e si cerchi di arrivare alla conclusione del percorso che prevedrà un ampliamento. Se non sarà di 5.500 ettari, spero sia almeno superiore ai 1.800, a quello dei privati.