Oggetto del Consiglio n. 897 del 18 settembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 897/XV - Interrogazione: "Interventi per la messa in sicurezza dell'alveo del torrente Comba Grala sito fra i Comuni di Gressan e Charvensod".
Rini (Presidente) - Punto n. 5 all'ordine del giorno. La parola all'Assessore Chatrian per la risposta.
Chatrian (AV) - Ringrazio ancora i colleghi che hanno deciso di rinviare i punti nell'ultimo ultimo Consiglio.
L'interrogazione del collega chiede se l'Amministrazione sia al corrente delle criticità sollevate nel torrente Comba Grala e se siano stati programmati interventi da parte dell'Amministrazione per la messa in sicurezza delle aree oggetto della presente iniziativa ispettiva. Per quanto riguarda la risposta, il torrente Comba Grala scorre nel suo tratto finale al confine tra i comuni di Gressan e di Charvensod raccogliendo le acque dal comprensorio di Pila. Allo sbocco sulla piana di fondovalle è stato contenuto con tubazioni interrate al di sotto di una strada comunale per poi riemergere nel suo tratto finale in una zona agricola e infine per confluire in Dora attraverso la strada regionale.
Già dal 2016 si sono verificate una serie di situazioni e di criticità in occasione di eventi temporaleschi con fuoriuscite di acqua da alcuni pozzetti posti in corrispondenza della strada comunale, che hanno interessato le abitazioni adiacenti al tratto stradale, ma anche edifici posti più lontani e raggiunti dalle acque che percorrevano la rete stradale di Gressan. Dal 2016 al 2018 ad ogni evento piovoso un po' abbondante si verificava la situazione di criticità sopra descritta. Su richiesta dell'Amministrazione comunale di Gressan, le strutture tecniche del dipartimento, dopo aver analizzato la situazione, hanno valutato necessario intervenire sulla capacità di smaltimento della tubazione posata a suo tempo sotto la strada, con diametro di appena 40 centimetri, aggravata da una serie di pozzetti di derivazione irrigua strutturati malamente che generavano vortici con fuoriuscite praticamente di acqua. Probabilmente è una situazione che si è aggravata con il tempo. Si può anche ipotizzare un mutamento delle condizioni idrauliche del bacino idrografico con un incremento di afflusso in particolare di acque bianche stradali e dai numerosi piazzali, nell'alveo originario, con un aumento del trasporto di materiale solido, quindi dalle caratteristiche erosive, il che ha contribuito ad aggravare ulteriormente le condizioni di deflusso nel tratto finale. Praticamente nella parte finale è un imbuto.
In occasione dell'evento meteorico critico di fine ottobre 2018, i tecnici del Dipartimento risorse naturali poterono verificare l'estrema criticità delle infrastrutture interrate portando alla luce le stratificazioni di vecchi interventi strutturali a più livelli e, oltretutto, anche i sottoservizi che rendevano particolarmente complicato intervenire. Di conseguenza, accodandosi all'intervento effettuato prima dal Comune, procedevano all'attivazione di un intervento in somma urgenza volto al ripristino delle condizioni sufficienti di deflusso idraulico e all'eliminazione delle condizioni di pericolo infrastrutturale. Vado alla chiusura del cerchio. Questo era quello che si è fatto. I lavori in somma urgenza sono consistiti nel posizionamento di una nuova tubazione di diametro doppio rispetto alla precedente, nell'isolamento della vecchia tubazione dei pozzetti irrigui e nella pulizia anche del tratto a valle dove la tubazione passa sulla cabina elettrica. I lavori sono quindi praticamente conclusi, quella parte lì è terminata.
Per il prosieguo la struttura ha in previsione di inserire nel nuovo piano lavori 2020/2022... oltretutto ieri abbiamo iniziato l'iter procedurale e amministrativo, e questo è un auspicio, ma poi gradiremmo raggiungere l'obiettivo... di approvare entro la fine del mese di gennaio o i primi di febbraio del 2020 e di inserire nel piano lavori la realizzazione di vasche di laminazione di pozzetti di decantazione nel tratto a monte, oltre alla sistemazione idraulica del tratto finale nell'area agricola sottostante ad integrazione dei lavori eseguiti recentemente in somma urgenza. Si è quindi data una risposta in somma urgenza. Adesso pianifichiamo il secondo intervento che deve essere programmato e realizzato al 99 percento nel 2020. Spero di essere stato chiaro e soprattutto utile.
Presidente - La parola al collega Manfrin per la replica.
Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore ovviamente per la risposta fornita. Ovviamente non possiamo dirci soddisfatti, nel senso che è stato fatto un panorama dei lavori eseguiti in quella zona, però le persone che vi abitano ci dicono che in realtà le criticità permangono, e sono anche gravi, e il rischio che l'avvicinarsi delle piogge crei dei danni importanti è ancora molto alto.
Ci sono fotografie che ci arrivano di lavori lasciati a metà, tavole messe di traverso, appoggiate su queste nuove vasche che dovrebbero essere fatte per il contenimento dell'acqua, di griglie sghembe e buttate un po' alla rinfusa. Il fenomeno richiede assolutamente attenzione perché - come è già stato evidenziato, sia all'interno dell'iniziativa consiliare, sia durante la risposta dell'Assessore - è già stato interessato da diversi eventi calamitosi, il primo di questi appunto quello in occasione dell'alluvione del 2000, ma ci sono stati anche altri numerosi eventi che hanno creato sicuramente allarme fra gli abitanti nella zona. Adesso giustamente lei mi ha detto che è stata posta in sicurezza la zona diciamo della cabina elettrica, che era la principale fonte di preoccupazione, e noi verificheremo che questo effettivamente sia stato fatto. Rimane da fare un po' il punto sui lavori che ancora restano da effettuare sul rifacimento del torrente interrotto, sullo scarico delle cunette di cui si parlava prima. Il fatto di lavorare sul tratto inferiore risolve un po' poco o nulla il problema che abbiamo evidenziato.