Oggetto del Consiglio n. 887 del 25 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 887/XV - "Ritardi nell'effettuazione dei controlli in merito alle imprese beneficiarie di contributi regionali".
Distort (Presidente) - Punto 38 all'ordine del giorno. La parola alla proponente, collega Spelgatti, per l'esposizione.
Spelgatti (LEGA VDA) - Da una verifica delle deliberazioni della Giunta, ce ne sono saltate all'occhio alcune che hanno tutte lo stesso identico tenore. Nell'interpellanza ne ho riportate per iscritto due, che cito, giusto per fare un esempio del problema rilevato. Deliberazione n. 599 del 10 maggio 2019: con questa deliberazione la Giunta ha revocato ad un'impresa un contributo in conto capitale erogato ai sensi della legge regionale n. 19 del 4 settembre 2001, "Interventi regionali a sostegno delle attività turistico-ricettive e commerciali" e in particolare, leggendo il paragrafo d) della suddetta deliberazione, si legge: "Preso atto che a seguito di accertamento eseguito in data 27 febbraio 2019 presso il Registro delle imprese di Aosta, è emerso che l'impresa X ha cessato l'attività in data 14 novembre 2015". Vista poi un'altra deliberazione, la n. 601 del 10 maggio 2019, con la quale la Giunta regionale nuovamente ha revocato ad un'impresa sempre un contributo in conto capitale erogato ai sensi della medesima legge regionale n. 19 del 4 settembre 2001, leggendo lo stesso paragrafo d), leggiamo: "Preso atto che, a seguito di accertamento eseguito in data 7 febbraio 2019 presso il Registro delle imprese di Aosta, è emerso che l'impresa X ha cessato l'attività in data 31 dicembre 2014".
Noi chiediamo allora quale sia l'ufficio competente ad effettuare i suddetti controlli e per quali ragioni i controlli vengono effettuati con tanto ritardo, al punto che l'Amministrazione regionale si accorge, a 5 anni di distanza, di cessazioni di attività relativamente ad imprese a cui sono stati concessi dei contributi.
Presidente - La parola al Presidente Fosson per la risposta.
Fosson (PNV-AC-FV) - Scuso l'assenza dell'Assessore Viérin che ha dovuto assentarsi per motivi istituzionali. Risponderò pertanto io leggendo quanto è scritto, per una cortesia nei suoi confronti.
"Quale sia l'ufficio competente ad effettuare i suddetti controlli": la struttura regionale responsabile dei procedimenti di concessione, rigetto e revoca delle agevolazioni previste dalla legge regionale n. 19 del 4 settembre 2001 è la struttura "strutture ricettive e commercio". Tale struttura organizzativa pertanto è responsabile di tutti i controlli e verifiche previste dalla citata legge regionale, sia per la concessione delle agevolazioni, sia per la corretta destinazione dell'uso dei beni finanziati.
Lei poi chiede "per quali ragioni i controlli vengono effettuati con tanto ritardo". Ai fini di un compiuto riscontro al quesito posto, risulta necessario effettuare un esame del contesto in cui l'attività di controllo viene esercitata. La legge regionale n. 19, citata prima, finanzia gli investimenti in beni mobili, immobili ed immateriali effettuati sul territorio valdostano da parte delle imprese turistico-ricettive alberghiere, extralberghiere, nei complessi ricettivi all'aperto, commerciali, della somministrazione di alimenti e bevande e che esercitano altre attività economiche nei settori dei servizi per un aumentare complessivo di imprese potenzialmente beneficiarie pari a circa 4.000, ovvero circa un terzo del tessuto produttivo valdostano. Dal 2002 al 2013 le agevolazioni sono state concesse sia in forma di contributo in conto capitale, sia di mutuo a tasso agevolato; dal 2014 esclusivamente in questa seconda forma. Dal 2002 all'anno 2018 sono pervenute alla struttura strutture ricettive e commercio un totale di 7.211 domande di agevolazione in forma di contributo in conto capitale e 502 domande di mutuo a tasso agevolato per un totale complessivo di 7.713 domande di agevolazioni presentate.
Nel ritenere che comunque l'attività prioritaria della struttura organizzativa debba continuare ad essere supporto tecnico agli investimenti delle imprese e alla scelta delle fonti finanziarie più appropriate per la loro realizzazione, soprattutto tenendo conto del crescente carattere di concorrenzialità dei mercati turistico-ricettivi e commerciali in cui le nostre imprese si trovano a competere, appare evidente come l'attività di controllo di una storia amministrativa, costituita da più di 7.700 domande di agevolazioni, sia un compito complesso. A tale conclusione si giunge anche in considerazione del fatto che il presupposto della revoca dell'agevolazione non è costituito solamente dalla chiusura dell'attività, ma anche dall'alienazione separatamente dell'azienda o dal mutamento di destinazione anche di uno solo dei beni finanziati. Per un controllo sistematico e tempestivo dell'uso corretto di tutti i beni finanziati con 7.713 domande di agevolazioni sarebbe necessario un numero enorme di controllori. In prima istanza è bene sottolineare che ogni impresa beneficiaria, all'atto della presentazione della domanda, si impegna formalmente a comunicare alla struttura competente, entro trenta giorni dalla data del suo verificarsi, qualsiasi modificazione soggettiva ed oggettiva rilevante ai fini della concessione e delle agevolazioni e ai fini del mantenimento della stessa, impegno che viene rispettato solamente da poche imprese. Nonostante l'elevato grado di inadempienza da parte di imprese, ogni singola domanda di agevolazione comunque è sottoposta a verifica, ma ciò, tenuto conto della dotazione organica e della disposizione della struttura, può avvenire dopo la scadenza dei vincoli di destinazione previsti appunto dalla legge n. 19. È questo il motivo per cui ci può capitare che il provvedimento di revoca sia adottato anche qualche anno dopo il verificarsi del presupposto. Parallelamente a tale approccio sistematico, sono comunque effettuati nel corso dell'anno dei controlli a campione attraverso appositi sopralluoghi presso le unità locali delle imprese beneficiarie e delle agevolazioni.
Nel sottolineare infine che ogni procedimento di revoca può comportare un costo amministrativo significativo, anche in ragione del fatto che occorre assicurare all'impresa un contraddittorio - e di questi ce ne sono molti -, spesso la ricostruzione dei fatti aziendali risulta anche essere complessa. Appare opportuno informare che nel periodo 2002/2018 sono state adottate 543 deliberazioni di revoca per un ammontare complessivo di somme revocate, oltre agli interessi pari ad euro 2.727.461 unitamente ad euro 361.573 di sanzioni amministrative. Chiaramente sono imprese che chiudono perché non vanno bene. Nel caso in cui l'impresa non restituisca le somme revocate entro i termini prescritti, il fascicolo viene trasmesso all'Avvocatura regionale per l'avvio delle conseguenti azioni di recupero del credito.
Presidente - La parola alla collega Spelgatti per la replica.
Spelgatti (LEGA VDA) - La ringrazio e ringrazio gli uffici per la risposta che hanno predisposto. È chiaro che il problema è estremamente complesso, essenzialmente perché c'è carenza di personale; nel momento in cui le domande sono tante e il personale a disposizione è quello che è non possono fare i miracoli. Per il futuro bisognerà in ogni caso cercare di trovare delle soluzioni alternative, perché comunque anche la fase del controllo è importantissima perché comunque stiamo parlando di denaro pubblico; per cui, come viene erogato, bisogna anche controllare quando si deve revocare. Capisco benissimo le difficoltà degli uffici, però bisognerà in qualche modo trovare poi una soluzione per il futuro.