Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 879 del 25 luglio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 879/XV - Interpellanza: "Ritardo nell'erogazione alle istituzioni scolastiche del fondo di istituto per il periodo gennaio-agosto 2019".

Rini (Presidente) - Possiamo tornare al punto 30 all'ordine del giorno. La parola alla collega Pulz per l'illustrazione.

Pulz (ADU VDA) - Gli addetti ai lavori, in particolare, sanno bene che in ogni istituzione scolastica esiste un cosiddetto "fondo di istituto", che viene assegnato dall'Amministrazione regionale al fine di finanziare le fondamentali attività complementari all'insegnamento. Da questo anno scolastico 2018/2019 i fondi contrattuali vengono chiamati con il nuovo acronimo "MOF" - perché la scuola è specialista nella creazione continua di nuove simpatiche sigle - che significa "Miglioramento dell'Offerta Formativa" e raccoglie le seguenti voci: fondo delle istituzioni scolastiche, attività complementari di educazione fisica, funzioni strumentali al piano dell'offerta formativa svolte da alcuni docenti nominati dal Collegio docenti; misure incentivanti per progetti relativi alle aree a rischio a forte processo immigratorio e contro l'emarginazione scolastica; la valorizzazione del personale docente, nonché i turni notturni e festivi al Convitto Chabod. Ogni istituzione scolastica ha siglato già nello scorso mese di marzo il proprio contratto integrativo d'istituto, contratto che viene siglato tra gli insegnanti, i cosiddetti RSI e i dirigenti scolastici, e sono stati assunti precisi impegni di pagamento sulla base della lettera del 16 novembre 2018 con la quale la Sovraintendenza aveva comunicato che i fondi sarebbero stati erogati alle scuole entro il mese di giugno. Ha quindi suscitato grande preoccupazione il ritardo nell'erogazione del fondo d'istituto da parte dell'Amministrazione regionale per il periodo gennaio-agosto 2019. Consideriamo però che in molte scuole solo alla fine dell'anno vengono pagate tutte le attività aggiuntive svolte nel corso dell'anno scolastico dal mese di settembre. Le scuole restano a tutt'oggi in attesa che venga liquidato il finanziamento complessivo.

A suscitare rabbia e sconforto tra gli insegnanti e quindi tra tutti i sindacati di categoria - FLC, CGIL, CISL, SAVT e SNALS - è stata la comunicazione da parte dell'Amministrazione di un rinvio per una carenza nella formulazione dell'articolo 7 dell'ultima legge di stabilità regionale, che impone un intervento di modifica a livello legislativo. Questa comunicazione è risultata infatti ingiustificabile considerando che trattasi di un iter consolidato da molti anni e non certo di una novità per la burocrazia regionale, semmai la novità - ma neanche quella recente - è che le somme risultano sempre più risicate ormai da diversi anni. Il prezioso lavoro svolto per lo più dagli insegnanti con impegno e dedizione e già purtroppo bistrattato a livello sociale, dove nutre ingiustamente sempre minore considerazione, crediamo che debba essere almeno ricompensato nei tempi pattuiti e quindi attesi perché - se mi permettete - gli insegnanti tengono in piedi troppo silenziosamente la formazione e l'educazione dei nostri figli e la disfatta della società tutta. E in cambio cosa ricevono? Ricevono delle briciole, e pure in ritardo!

Noi interroghiamo allora l'Assessore competente per conoscere quali sono le ragioni di questo grave ritardo che, appunto, non permetterà di coprire le tante indispensabili attività aggiuntive, perlomeno non nei tempi previsti, secondo gli impegni di pagamento stabiliti da questo contratto integrativo d'istituto. Ci chiediamo sostanzialmente chi non abbia vigilato abbastanza nell'Amministrazione su una prassi che tuttavia è consolidata da anni. Vorremmo poi conoscere i provvedimenti che si intendono mettere in campo - che forse si sono già messi in campo - per risolvere questa problematica e quindi quale sia la nuova tempistica prevista.

Dalle ore 16:32 assume la presidenza il Vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - La parola all'Assessore Certan per la risposta da parte del Governo.

Certan (AV) - Collega Pulz, ha fatto bene a precisare che, come è scritto nelle premesse della sua interpellanza, non è solo il fondo d'istituto, poiché da quest'anno c'erano anche altri fondi, altre misure incentivanti che venivano inserite nello stesso ed è proprio questo, il numero dei macro aggregati del fondo d'istituto e del MOF, delle nuove misure, che ha creato poi il disguido. Ci sono alcune inesattezze sulle quali ritorno dopo aver risposto alle domande.

La ragione che ha causato il rinvio dell'erogazione alle istituzioni scolastiche dei finanziamenti in questione è legata ad un aspetto contabile determinatosi in seguito al bilancio armonizzato e devo dire lei ha precisato che sono fondi aggiuntivi del periodo gennaio-agosto 2019, perché in effetti generalmente vi è scritto che questi fondi devono essere liquidati entro la fine dell'anno scolastico, che in questo caso, per quest'anno, è il 31 agosto 2019. È vero che abitualmente al termine della scuola, e quindi entro il mese di giugno, era prassi che le strutture liquidassero alle istituzioni questo fondo, ma ripeto (e lo ha detto anche lei): da gennaio ad agosto vuol dire che il periodo compreso è da gennaio ad agosto, quindi al 31 agosto 2019, tempo per il quale saranno erogati i fondi. C'è stato un ritardo, sì, ma un ritardo rispetto alla prassi che prevede la liquidazione entro giugno.

In particolare, l'obbligo di applicare a decorrere dal 2019 i principi contabili armonizzati anche alle spese per il personale ha determinato un considerevole incremento della complessità nella gestione contabile di tali spese e la necessità di inserire nella legge regionale di stabilità 2019/2021 alcune deroghe per mitigare gli impatti, almeno per i primi anni. Questo infatti era stato inserito nel comma 6 dell'articolo 7 della legge di stabilità 2019/2021 che abbiamo approvato a dicembre 2018 e autorizzava la Giunta regionale, in fase di prima applicazione, alla disaggregazione delle spese di personale ad effettuare tutte le variazioni compensative tra le dotazioni delle missioni e programmi riguardanti le spese per il personale, ivi compreso e incluso quello scolastico, al fine di snellire l'attività amministrativa. Tale accorgimento, tuttavia, non è stato sufficiente per assicurare il trasferimento dei suddetti finanziamenti alle istituzioni scolastiche nei tempi previsti di giugno, poiché la citata disposizione di legge, nell'elencare puntualmente i macro aggregati di spesa per i quali è possibile effettuare le variazioni compensative, con deliberazione della Giunta regionale non ha esplicitato anche il macro aggregato, come vi ho spiegato ieri, "104 - Trasferimenti correnti", a cui appartengono i capitoli di spesa relativi ai finanziamenti in questione, perlomeno una parte, quelli relativi al MOF. Si è quindi reso necessario predisporre una modifica di quel comma 6 e aggiungere questo numero. L'iter è stato prontamente attivato e avviato e la Giunta regionale, nella seduta del 12 luglio, ha approvato la proposta di modifica in questione contenuta nell'articolo 10 del disegno di legge che abbiamo approvato ieri con 19 voti favorevoli, che era il secondo provvedimento di variazione.

Per quanto riguarda le tempistiche, la legge è stata approvata ieri e, una volta approvata, essendo dichiarata urgente, entrerà in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione. Dall'entrata in vigore della legge gli uffici regionali competenti potranno eseguire tutti gli adempimenti tecnici necessari per assicurare il trasferimento alle istituzioni scolastiche nel più breve tempo possibile e si prevede il trasferimento entro la fine del mese di agosto. Mi preme evidenziare che, appena emersa la problematica, la Struttura personale scolastico ha provveduto ad informare le istituzioni scolastiche del rinvio dell'erogazione, nonché le organizzazioni sindacali e, congiuntamente alla struttura competente in materia di bilancio, a dare prontamente avvio all'iter per la modifica della norma. È stato quasi uno scrupolo avvisare immediatamente e non per creare una preoccupazione, ma per informare le istituzioni di questo ritardo.

Vorrei precisare alcune tra le varie inesattezze che ho udito in questo periodo. Non è un grave ritardo, ripeto, è un ritardo di un mese rispetto alla prassi, ma non si tratta di non erogazione degli stipendi come ho letto par-ci, par-là , bensì sono ore aggiuntive... certo, da valorizzare, sono d'accordo con lei, e anche da incrementare, se eventualmente si potesse. Purtroppo su alcune cose non possiamo intervenire, però, ripeto, non sono stipendi che non sono stati erogati. Inoltre il problema, come ha ben capito, non è di mancanza di risorse, poiché gli uffici hanno tutte le risorse e le strutture possono liquidare; il problema è contabile, è stato bloccato il pagamento in quanto non era inserito quel codice nella legge, quindi non si poteva procedere. Le risorse sono però tutte pronte per essere date alle istituzioni e forse le istituzioni che hanno risorse di cassa teoricamente potrebbero - adesso che la legge è già stata approvata e quindi ci saranno i trasferimenti - anche già liquidare in questo momento. Solo per una precisazione, perché si fa in fretta a scrivere "grave ritardo", mentre poi, in realtà... Bisogna anche avere l'accortezza, a mio avviso, soprattutto da parte nostra, di circoscrivere e di spiegare bene quali sono poi i dettagli e i contorni.

Dalle ore 16:37 assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole à la collègue Pulz.

Pulz (ADU VDA) - La ringrazio, Assessore, per la sua precisa risposta. Le dico però molto sinceramente che, da insegnante quale sono stata per 29 anni e sono ancora nell'anima, mi fa un po' arrabbiare questo problema, sebbene una soluzione sia stata trovata e le attività aggiuntive saranno senz'altro pagate agli insegnanti entro la fine delle vacanze estive. Mi fa arrabbiare, perché mi imbarazza molto la mancanza di una maggiore attenzione per una categoria - alla quale tra l'altro apparteniamo tutte e due - che deve già sopportare tutta una serie di pregiudizi sociali, oltre che di maltrattamenti economici e di promesse mai realizzati dai vari Ministri - anche l'attuale - di aumenti per un giusto adeguamento degli stipendi dei docenti alla media europea, che invece sono stati molto penalizzati da questi anni di crisi; infatti come insegnanti risultiamo essere tra i più poveri tra i lavoratori pubblici.

Il bassissimo livello degli stipendi del personale della scuola emerge con grande forza confrontando la situazione dei colleghi dei principali Paesi europei che, infatti, investono molto di più nell'istruzione perché hanno idea che c'è un futuro da garantire. Eppure noi parliamo di un lavoro decisamente impegnativo e fondamentale, perché tutto orientato a formare le nuove generazioni e quindi il futuro della nostra società.

Avrei sinceramente preferito sentire delle scuse molto semplici e non osservazioni che si tratta in fondo di un piccolo ritardo, "cosa vuoi che sia", rispetto alla prassi in fondo solo di due mesi. Queste osservazioni - mi scusi se mi permetto - risultano inopportune dette da chi lavora certo tantissimo ma a fronte di uno stipendio lauto che non è paragonabile a quello di un insegnante che, ve lo assicuro per esperienza molto diretta, deve ingiustamente fare conti molto oculati e stretti per poter arrivare a fine mese, a fronte di lunghi anni di precariato dopo la laurea, di una carriera sempre meno facilmente realizzabile malgrado laurea, master, dottorati, specializzazioni e quant'altro. Non ci consola sapere che questo ritardo lo condividiamo con i colleghi delle altre regioni italiane perché non c'è stato un coordinamento tra il Ministero dell'Istruzione, quello dell'Economia e delle Finanze nel trasferire i finanziamenti alle scuole. Viene spesso da chiedersi, e ve lo dico con altrettanta franchezza che mi caratterizza, quali siano in fondo i vantaggi della scuola valdostana e della sua tanto rivendicata "autonomia" che purtroppo non ci impedisce, in questo come in molti altri casi, di fare gli stessi rischiosi e spesso perdenti percorsi della scuola nazionale.