Oggetto del Consiglio n. 877 del 25 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 877/XV - Interpellanza: "Azioni di prevenzione e di controllo dei casi di aggressione di cani incustoditi".
Rini (Presidente) - Punto 31 all'ordine del giorno. La parola al collega Mossa per l'illustrazione.
Mossa (M5S) - Presumo di rivolgermi al Presidente della Giunta... no? All'Assessore alla sanità? Va bene, pensavo che per le funzioni prefettizie se ne occupasse il Presidente.
Premetto che adoro i cani, anche se ho portato questa iniziativa. Ne ho due di piccola taglia, ma è proprio perché li adoro che, prima di adottarli, ho acquisito tutte le informazioni necessarie sulle norme e sulla custodia corretta. L'adozione di animali da compagnia è una grossa responsabilità che spesso purtroppo, forse anche per un'insufficiente campagna informativa in materia, viene presa un po' alla leggera. C'è chi li abbandona quando parte in vacanza, o semplicemente perché si rende conto che il mantenimento comporta dei sacrifici e non sono quei giocattoli di pelouche che credeva quando li ha presi. C'è chi non rispetta le norme igieniche quando li porta a passeggio creando disagi ad altri cittadini nel minore dei casi, ma a volte possono sfociare in drammi, o addirittura avere degli epiloghi tragici per le vittime e per i proprietari. La guida dei mezzi di trasporto, ad esempio, se non eseguita nei dovuti modi, può diventare un'arma micidiale. Per questo sono previsti esami teorici e pratici che, se non superati, non consentono l'abilitazione alla guida. La stessa cosa è necessaria anche per chi adotta i cani, soprattutto quelli di determinate razze che, pur mantenendo da sempre un'indole mansueta, possono improvvisamente diventare aggressivi e pericolosi. Queste caratteristiche aggressive sono note per razze come ad esempio i molossi, ma l'inconsapevolezza di chi li adotta può diventare dannosa per l'incolumità propria e altrui.
Riporto alcuni casi avvenuti negli ultimi anni in Valle d'Aosta. Questi sono i casi più noti perché riportati dai media, anche se è ipotizzabile che gli incidenti siano molti di più, solo perché non denunciati. Nel luglio 2013 un ventiseienne residente in un comune della Plaine ha lasciato all'esterno il proprio cane di razza Pitbull, sprovvisto di guinzaglio e museruola, e all'improvviso l'animale ha aggredito un bambino mordendolo al volto e procurandogli delle lesioni giudicate guaribili in 10 giorni. Il 7 novembre 2017, in Corso Battaglione, una donna, nel tentativo di difendere il suo cagnolino dall'attacco di un Pitbull di un venticinquenne residente ad Aosta, lo ha preso in braccio ed è stata aggredita e morsicata ripetutamente dal cane che le ha causato gravi lesioni (in Pronto soccorso ci sono voluti una quarantina di punti, oltre alla diagnosi di una frattura ossea). A dicembre 2018 una donna ha lasciato liberi sei cani nell'area verde del comune di Gressan e un uomo che si trovava a transitare in quella zona, dove atleti e sportivi si allenano quotidianamente, è stato circondato da tre o quattro cani; uno di questi, un meticcio lupo, lo ha azzannato al ginocchio sinistro e la donna si è data alla fuga seguita dai cani. Sempre a Gressan, il mese scorso, un uomo ha provato a difendere il suo cane di piccola taglia prendendolo in braccio, ma non è riuscito a salvargli la vita: un Pitbull lo ha azzannato e lo ha ucciso. Altri casi li scopriamo per caso sui social: poco tempo fa una donna cercava su Facebook il proprietario di un cane che aveva aggredito suo figlio perché, provata dallo spavento dell'aggressione, aveva scordato il suo nome. Certo, a seguito di questi episodi spesso sono state inflitte condanne e risarcimenti dei danni anche pesanti. Qualcuno è stato chiamato a risarcire fino a 95.000 euro, oltre a mesi di reclusione, ma se ci fosse stato un controllo più efficiente a monte del problema, probabilmente avremmo evitato questi drammi prima del loro insorgere.
L'articolo 27 della nostra Costituzione prevede le pene come uno strumento rieducativo e non punitivo nei confronti di chi non rispetta le norme. È proprio l'intransigenza di chi vigila ed utilizza adeguatamente questi strumenti che disincentiva la cattiva condotta dei cittadini, ma se chi è deputato al mantenimento della sicurezza non interviene efficacemente a monte della cattiva condotta, si rischia che i cittadini si sentano quasi autorizzati a trasgredire le regole, perché maturano la consapevolezza che tanto, male male che vada, nel peggiore dei casi, rischiano un ammonimento verbale e che questo quasi mai si tramuta in una contravvenzione.
La domanda la rivolgevo al Presidente nelle sue funzioni prefettizie, ma visto che mi risponderà l'Assessore Baccega, io ho maturato una mia idea che lei forse smentirà in tutto o in parte. Questi incidenti continuano a verificarsi per tre motivi: uno, è la mancanza di controlli preventivi efficaci da parte degli organi deputati alla vigilanza e alla sicurezza; due, la mancanza di un documento di abilitazione, come ad esempio il patentino - anche se sarebbe meglio quasi definirlo un porto d'armi - conseguito a seguito di un esame con il quale l'eventuale candidato all'adozione dell'animale dimostra di conoscere le caratteristiche della razza e le norme di condotta previste per il mantenimento e la corretta gestione dell'animale; tre, la mancanza o forte carenza di una campagna informativa con la quale si istruiscano i cittadini di tutte le età sui pericoli che può comportare una cattiva e non corretta gestione di questi animali.
Concludo e chiedo all'Assessore: quanti casi di aggressione da parte di cani custoditi si sono verificati negli ultimi tre anni; il numero di sanzioni elevate ai proprietari di cani per mancata custodia sul territorio regionale negli ultimi tre anni; quali misure intende adottare al fine di assicurare un'effettiva azione di prevenzione e di controllo; se ritenga opportuno attivare una campagna di sensibilizzazione rivolta ai proprietari di cani.
Presidente - La parola all'Assessore Baccega per la risposta.
Baccega (UV) - Collega Mossa, lei ha superato un record: è l'interpellanza più corposa che abbia mai ricevuto in 5 anni di Assessorato e questo quindi richiama una relazione approfondita. Poi eventualmente le posso anche dare una copia, se lei non riesce a seguire e a prendere appunti.
La premessa è che il corretto trattamento degli animali di affezione sul territorio regionale è assicurato dalla legge n. 37 del 22 novembre 2010, che ha recepito tutte le disposizioni contenute nella legislazione nazionale ed europea, nonché le ordinanze concernenti la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani (articolo 9), con creazione presso l'azienda USL dell'elenco dei cani a rischio di elevata aggressività. Inoltre ai sensi dell'articolo 4, comma 2, sono state adottate le deliberazioni n. 1731 del 24 agosto 2012 e n. 1162 del 28 giugno 2013 contenenti le linee guida alle quali attenersi nella cura degli animali di affezione per assicurare loro le condizioni di salute e di benessere.
Per rispondere al primo quesito, la tabellina è parecchio articolata e riuscire ad illustrarla senza averla di fronte diventa complicato. Comunque i dati sono riferiti alle comunicazioni di morsicature pervenute alla Struttura complessa sanità animale dell'azienda USL dal Pronto soccorso. Le do il numero totale diviso per strutture, poi lo leggerà. Nel 2016 sono state 158, 157 nel 2017 e 170 nel 2018, quindi c'è sicuramente un incremento. Si precisa che nella segnalazione dell'episodio di morsicatura comunicato a posteriori alla sanità animale è previsto il campo relativo al proprietario che deve sostenere le misure di profilassi previste. Su tali soggetti è inoltre effettuata la valutazione prevista dalle varie ordinanze ministeriali sulla tutela dell'incolumità pubblica; incolumità pubblica, aggressione dei cani, quindi con una valutazione della classe di rischio e iscrizione in elenco regionale. Invece nei casi di aggressione per i quali ai cani non è stato possibile abbinare un proprietario, i soggetti sono indicati come sconosciuti e segnalati come soggetti vaganti al Comune e alla Stazione forestale di competenza. Le segnalazioni di aggressioni da cani per morsicature provengono quasi esclusivamente dall'azienda USL e non ci sono al momento segnalazioni specifiche presso i Comandi forestali.
Quesito n. 2: "il numero di sanzioni elevate ai proprietari di cani per mancata custodia". La competenza in merito alle sanzioni è in capo alle Polizie locali dei Comuni e al Corpo forestale della Valle d'Aosta. I dati relativi alle sanzioni elevate dalla Polizia locale dei Comuni non sono attualmente disponibili, perché la raccolta degli stessi richiede tempo non essendo prevista una raccolta centralizzata dei dati, ma ce la faremo dare. Il Celva, come ente di riferimento dei Comuni, su nostra richiesta a seguito della presentazione di questa iniziativa, ha provveduto a coinvolgere i Comuni, in particolare gli uffici di Polizia locale, nella raccolta dei dati relativi alle sanzioni elevate nell'ultimo triennio per cani vaganti. Purtroppo non è stato possibile raccogliere il riscontro di tutti i Comuni in così poco tempo. Le sanzioni elevate nel 2016 sono 5, 26 nel 2017, 23 nel 2018 e nel primo semestre 2019 sono 10 (in questo è compreso il Comune di Aosta). Il numero di catture di cani vaganti per mancata custodia, lasciati liberi sul territorio con o senza padrone, da parte di Avapa, nell'ambito delle convenzioni stipulate con il Celva, sono state 160 dal 1° giugno 2016 al 31 maggio 2017, 106 dal 1° giugno 2017 al 31 dicembre 2017 e 218 del 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018; quindi c'è più attenzione, si riscontra un incremento. I dati delle sanzioni elevate dal Corpo forestale della Valle d'Aosta per cani vaganti sono: 26 nel 2016, 36 nel 2017, 35 nel 2018 e finora, nel 2019, 31. Anche da parte del Corpo forestale c'è maggiore attenzione, non ci sono più cani vaganti in giro.
Quesito n. 3. Dal 2015 viene stipulata una convenzione tra la Regione, il Celva, l'azienda e l'Ordine dei veterinari per ripartire le funzioni ai fini del controllo del randagismo e favorire la collaborazione tra le parti. In carico all'azienda è prevista la tenuta del registro dei cani classificati, a seguito di eventi di morsicatura e di valutazione comportamentale, ad elevato rischio di aggressività, che sono attualmente in numero di 21. A tale proposito vi sono alcune azioni di prevenzione attuate per ridurre tale fenomeno, quali ad esempio la realizzazione di percorsi formativi per la Polizia locale per l'assolvimento dei compiti in tale ambito, l'identificazione e registrazione degli animali d'affezione nell'anagrafe e nel controllo della riproduzione, l'organizzazione di un percorso formativo e informativo nel triennio rivolto al mondo scolastico in tutte le scuole secondarie di primo grado e la promozione nel triennio di una campagna di sensibilizzazione per la lotta al randagismo e all'abbandono degli animali d'affezione (questo a carico dell'Avapa). Inoltre tra le misure adottate per fronteggiare il fenomeno delle morsicature vi è la valutazione della classe di rischio potenziale su cani definiti a elevato rischio di aggressività, con l'adozione dei seguenti provvedimenti commisurati a livello di rischio per i casi di particolare gravità. Sempre in base alla convenzione sopracitata, in carico ai Comuni sono previsti: la dotazione a favore del servizio associato di Polizia locale di almeno un lettore microchip isocompatibile e di attrezzature idonee alla cattura, al trasporto e alla custodia temporanea degli animali; l'individuazione dell'allestimento di un box diffuso all'interno dell'ambito territoriale sovracomunale; la cattura degli animali d'affezione vaganti in ambito urbano da parte del servizio associato di Polizia locale e l'attuazione di azioni mirate al controllo dell'identificazione e registrazione degli animali; la pianificazione e attuazione delle attività di vigilanza, di prevenzione e accertamento. È una normativa piuttosto complessa.
Vedo che il tempo stringe, ma in conclusione voglio dirle semplicemente - perché non riuscirei a leggerla tutta, quindi io la relazione gliela do affinché si possa da questo punto di vista accontentare di una relazione scritta - che questa è una risposta ad un'interrogazione scritta. Posso dirle tranquillamente che mi sembra che il percorso da noi tracciato preveda tutta una serie di controlli e i provvedimenti che sono in atto vanno proprio nella direzione di migliorare sempre più le attenzioni che le Forze dell'ordine e gli organi preposti stanno mettendo in campo per questa tematica. La questione del patentino bisognerà valutarla con più attenzione. Sulla questione della campagna informativa, come le ho detto l'Avapa ne dovrà fare una, ma auspichiamo che l'Assessorato nel bilancio 2020 possa avere delle risorse per avviare, anche lì, una campagna, in quanto quelle per le campagne di comunicazione di prevenzione sono già tutte impegnate per il 2019.
Presidente - La parola al collega Mossa.
Mossa (M5S) - Grazie Assessore per la sua risposta. Francamente lei mi ha dato dei numeri che non mi aspettavo. Pensavo che ci fossero tanti casi di aggressione nella nostra regione, ma addirittura una media di circa 170 aggressioni all'anno è un numero che sinceramente non mi aspettavo. In realtà la risposta al problema me l'ha in parte data, perché il fatto stesso che ci sia un numero limitato di contravvenzioni anche in una cittadina come Aosta, che non arriva alla trentina all'anno a fronte di più di 150-160 aggressioni, significa che i controlli non vengono fatti in maniera sufficiente. Poi le chiedo: per avere quei dati che oggi non è riuscito a fornirmi, devo fare un accesso agli atti oppure me li fa avere direttamente? Perfetto, la ringrazio.
L'unica cosa di cui sono contento è che ci sono questi percorsi formativi per le scuole, ma occorrerebbe farli magari per i proprietari dei cani che sono i primi deputati a essere formati per capire... è previsto anche per loro? Ne sono felice di questo, la ringrazio. Che dire? Se non vengono fatti i controlli adeguati e si multano le persone che tengono condotte poche corrette, dovremmo tutti munirci di uno spray al peperoncino per poter andare in giro per la nostra regione.