Oggetto del Consiglio n. 876 del 25 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 876/XV - Interpellanza: "Difficoltà di reperimento di personale addetto ai servizi di assistenza domiciliare presso le Unité des Communes".
Rini (Presidente) - Alla presenza di 27 Consiglieri possiamo riprendere i lavori.
Siamo al punto 29 all'ordine del giorno. La parola al collega Manfrin per l'illustrazione.
Manfrin (LEGA VDA) - Questa iniziativa parte da un dato che mi è balzato agli occhi relativo all'Unité du Grand Paradis; però, chiaramente partendo poi da quello, ho voluto un po' allargare lo sguardo. Nell'ambito di questa Unité ho notato che c'è stato un susseguirsi di chiamate pubbliche che sono andate regolarmente deserte. Ad esempio nel 2018 sono state effettuate 7 chiamate pubbliche e nel 2019 altre due chiamate pubbliche - di cui l'ultima il 3 aprile - al fine di coprire 6 posti, ma ne sono stati coperti solo due. Ovviamente queste chiamate pubbliche sono riferite al personale addetto ai servizi di assistenza domiciliare. È quindi abbastanza evidente che c'è una mancanza di personale, c'è una richiesta di servizi, ma se poi questa richiesta di servizi purtroppo non si traduce in assunzioni, se il rischio è la mancanza di questo personale, ovviamente questo si scarica inevitabilmente sul servizio e quindi sugli utenti finali.
Partendo da questo dato, ho quindi approfondito il tema parlando con le operatrici di quell'Unité: per esempio ho scoperto che le OSS che prestano servizio lì vengono sottoutilizzate con orari inferiori all'80 percento, a volte del 60, a volte anche sotto il 50 percento. Peraltro, con la questione che non tange la Regione ma è indicativa, i servizi sono disposti per ogni operatrice in comuni differenti l'uno dall'altro, costringendo magari chi ha il solo servizio part time a frequenti spostamenti durante il turno che aggravano solo i costi sul lavoratore e producono ritardi sugli utenti. Il punto, quindi, è la saturazione degli orari. Perché non far saturare gli operatori già in servizio nel proprio orario portandolo oltre l'80 percento, in maniera di avere più ore di servizio prima di fare chiamate pubbliche? Ci sono degli operatori - mi pare che adesso sommino tra i 40 e i 50 -, fra coloro che effettivamente lavorano con chiamata pubblica e quelli che sono assunti a tempo indeterminato, che già sono presenti, ma qualcuno fa un orario addirittura inferiore al 50 percento delle ore disponibili e vengono banditi dei concorsi in più per coprire quei pezzi di servizio che però non si riescono mai a coprire perché il personale non si trova. Ho quindi chiesto anche ad alcune strutture il perché di questo disguido e mi è stato spiegato che il problema è insito nella deliberazione della Giunta regionale n. 716 del 23 maggio 2014, la quale disciplina le modalità di assunzione e impiego delle OSS nelle varie Unité. Secondo le disposizioni contenute, se al momento del concorso e l'inserimento in graduatoria il personale aveva indicato una percentuale, quella rimane, e rimane nella graduatoria e non può essere aumentata. Per questo motivo si è obbligati a ricorrere alle chiamate pubbliche.
Un'altra questione riguardante sempre questo tipo di servizio connesso alla delibera n. 716/2014 è per esempio un pezzo che sancisce che l'orario del servizio deve essere funzionale alle esigenze degli utenti: di norma l'ente deve erogare il servizio tutti i giorni della settimana nella fascia oraria dalle 7:00 alle 22:00. Il problema di questo orario - anche questo mi è stato fatto notare chiaramente da chi lavora - è l'inevitabile compressione dei turni per rientrare nelle fasce. Prendiamo una persona che fa un orario part time: potrà fare servizio dalle 7:00 fino all'orario suo definitivo, ma non si può spezzare l'orario e quindi fare due ore al mattino e due ore la sera o tre ore al mattino e tre ore la sera. Il problema, intercorrendo un così ampio range di orario tra la fine del turno e il suo inizio, è che non si potrà utilizzare per esempio chi avanza delle ore al mattino e alla sera, ma si dovrà concentrare in un turno unico. Il dilemma è che la maggior parte dei servizi sono concentrati chiaramente alle alzate e all'allettamento dell'utente, quindi il massimo afflusso, la massima necessità del personale sono al momento appunto quelli dell'alzata e il momento di allettamento dell'utente. L'avere questa fascia rigida di orari non consente quindi di avere una flessibilità che permetterebbe di utilizzare del personale in più su altre fasce. Per esempio l'orario massimo è alle 22:00, quindi al massimo entro le 22:00 l'allettamento deve essere effettuato. Questo produce - anche questo mi è stato spiegato da chi si occupa del servizio - che per esempio i ragazzi giovani che purtroppo hanno delle disabilità e devono ricorrere a questi servizi debbono essere allettati alle 19:00, ma come potete comprendere, i ragazzi che chiaramente hanno 20-30 anni non è che hanno proprio voglia di essere messi a letto alle 19:00. Eppure c'è questo blocco che non permette di ritardare, proprio per evitare che non si possa più lavorare, quindi sforare l'orario di servizio. Modificando invece questa delibera e tarandola sulle necessità provenienti dal territorio e dalle varie Unité, sugli utenti si potrebbe, da una parte, ampliare i turni e quindi permettere di saturare magari gli orari o di trovare disponibilità ulteriori dagli operatori e, dall'altra parte, venire incontro ad esigenze degli utenti che fanno questo tipo di richiesta.
Considerando che mi sono concentrato a titolo di esempio sull'Unité du Grand Paradis a causa di queste numerose chiamate deserte, benché questo problema possa essere stato registrato anche in altre Unité e che tutto dipende da questa specifica direttiva della Giunta - poi mi auguro che magari ci sia anche un approfondimento da questo punto di vista, perché sono riuscito a trovare pochi spunti su questo specifico problema -, con questa interpellanza chiedo se l'Amministrazione regionale sia a conoscenza delle criticità sollevate e se sia intenzione dell'Amministrazione porre in essere una risoluzione della problematica summenzionata verificando la sussistenza del problema anche su altre Unité des Communes.
Presidente - La parola all'Assessore Baccega.
Baccega (UV) - Per rispondere a questa sua interpellanza, collega Manfrin, è sicuramente necessario andare un po' indietro nel tempo. Certamente l'Amministrazione regionale ha più volte ricevuto segnalazioni da parte degli enti gestori dei servizi di assistenza a persone anziane o inabili proprio in merito alle difficoltà di reperimento del personale formato da adibire ai servizi di assistenza domiciliare e, in generale, all'assistenza delle persone anziane.
Per far fronte a queste difficoltà, nel tempo l'Amministrazione ha avviato una procedura concorsuale conclusasi nel 2017 con una graduatoria approvata con provvedimento dirigenziale e l'ammissione di 91 candidati suddivisi in graduatorie specifiche e prioritariamente rivolte alle Unité richiedenti proprio personale. Purtroppo, seppur ancora in corso di validità, questa graduatoria concorsuale, con 27 candidati di cui 7 che non accettano il tempo determinato, si è rivelata insufficiente a coprire le richieste di personale provenienti dagli enti gestori, in particolar modo per le assunzioni a tempo determinato volte alla sostituzione di personale assente a vario titolo con diritto alla conservazione del posto. Questo tipo di soluzione e di lavoro viene spesso rifiutata e non solo dalle persone che sono in questa graduatoria, ma anche in altri contesti. Alcuni idonei non accettano le offerte di lavoro a tempo determinato perché sono in attesa di eventuali assunzioni in altri contesti in strutture non gestite dall'Unité o gestite da cooperative.
In merito a questa segnalazione sulle difficoltà di reperimento di personale e di saturazione degli orari delle operatrici di servizio, si rappresenta che il servizio di assistenza domiciliare è articolato e copre - giustamente come ha ribadito lei - dalle 7:00 alle 22:00 per 7 giorni su 7, così come dallo standard definito dalla delibera n. 716/2014. Pertanto le assunzioni effettuate con percentuale di lavoro part time nel caso citato sono state disposte dall'ente gestore per garantire la copertura delle fasce orarie a maggiore richiesta, per contenere i costi e le fasce orarie (notoriamente sono la prima mattinata e il tardo pomeriggio). Riguardo alla possibilità di aumentare la percentuale di presenza in servizio da parte di operatori assunti a tempo parziale, questa possibilità è praticabile solo nel rispetto delle regole definite proprio in fase di assunzione. Per chiarire meglio, se un lavoratore è stato assunto ricoprendo un posto previsto part time - lo ha detto anche lei -, non è possibile aumentare la percentuale definita in fase di assunzione senza andare a ripercorrere la graduatoria concorsuale, in quanto verrebbe compromesso il rispetto delle prerogative dei candidati utilmente posizionati in graduatoria che potrebbero aver rifiutato un posto part time ma essere interessati. Quando sono arrivato in Assessorato, dopo aver avuto un confronto nel mese di febbraio con i Presidenti delle Unité, questa problematica è venuta fuori molto forte. Devo dire che ci siamo confrontati più volte, tant'è che la Giunta regionale, con una delibera passata venerdì scorso, ha predisposto un nuovo concorso per andare a definire nuovi posti a tempo indeterminato in questa logica. Perché? Perché - l'avevo già evidenziato lo scorso Consiglio - si era prodotta una valutazione del fabbisogno necessario. Vi è una necessità di 100 nuove assunzioni per il 2019 che, in parte, saranno fatte attingendo da graduatorie esistenti e, in parte, dal concorso che verrà messo in atto.
Devo dire che l'Assessorato della sanità ha avviato diversi corsi di formazione finanziati con il Fondo sociale europeo volti ad aumentare la platea di persone in possesso della qualifica necessaria a ricoprire i posti di operatore sociosanitario. Mi riferisco al progetto SAN Formazione di base OSS 2017 che prevede una scheda-azione comprendente due corsi, uno concluso e uno in corso, al termine del quale saranno qualificati circa 25 corsisti. Il secondo è il progetto Formazione di base per operatore sociosanitario destinato a giovani - è ancora da realizzare - per ulteriori 25 posti, che sarà avviato il 26 settembre 2019. Infine la nuova scheda progetto è in fase di predisposizione e in attuazione della delibera n. 744 del 2018 volta all'attivazione di 4 corsi da realizzarsi negli anni scolastici 2019/2020 e due negli anni scolastici 2020/2021 per un massimo di 60 persone; i corsi che saranno destinati a un massimo di 15 persone per ciascun corso. Diciamo che la proiezione che si è voluta dare in questo percorso ci porterà inevitabilmente ad andare a rivedere la delibera del 2014, perché era riferita probabilmente ad esigenze di quel momento.
Sulla base dei confronti avuti con l'Unité des Communes di questi ultimi mesi, è evidente che questa delibera vada rivalutata, rivista e riaggiornata rispetto alle reali esigenze delle Unité. Sicuramente andremo a valutare come riposizionare in collaborazione con i Presidenti delle Unité des Communes, con i quali c'è già un confronto approfondito anche per la gestione delle strutture per anziani.
Presidente - La parola al collega Manfrin per la replica.
Manfrin (LEGA VDA) - Bene, sono lieto di sapere di aver sollevato un problema sollevato anche dall'Unité.
A questo punto però faccio un passo ulteriore e chiedo: in questi incontri che ci sono stati con l'Unité saranno state formulate altre richieste o le maggiori criticità si concentrano solo su questo settore? Perché secondo me sarebbe magari il caso di approfondire anche questo tema in Commissione e vedere quali sono effettivamente le criticità di questo servizio, magari raggrupparle e poi fare un confronto eventualmente sulle modifiche da apportare su questa delibera di Giunta.
La ringrazio se, unitamente al Presidente della V Commissione, vorrete fare un approfondimento su questo tipo di criticità, per poter affrontare insieme un problema che purtroppo tocca delle persone che spesso non riescono a manifestare il proprio disagio e sul quale sicuramente un intervento è di assoluta necessità.
Presidente - Punto 30 all'ordine del giorno: non c'è l'Assessore, quindi lo spostiamo, colleghi.