Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 874 del 25 luglio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 874/XV - Interpellanza: "Interventi di manutenzione della pista ciclabile denominata 'Vélo Doire'".

Rini (Presidente) - Punto 27 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Restano.

Restano (GM) - Ritorniamo a parlare di pista ciclabile, non di un luogo preciso come abbiamo fatto poco fa relativamente al tratto tra Chambave e Pontey, ma di tutta la sua lunghezza o almeno gran parte della sua estensione. Sicuramente le piste ciclabili stanno crescendo in tutta Italia, sono diventate un'attrattività e sono sempre più frequentate, da noi prevalentemente da un'utenza locale. Però il rilievo turistico di queste strutture cresce di giorno in giorno, a tal punto da poter essere paragonate alle strutture sportive.

In Valle D'Aosta, lo abbiamo detto prima, le Unités des Communes hanno competenza sulle piste ciclabili pur non avendone la proprietà e queste sono state definite di interesse regionale, quindi non hanno le risorse necessarie per intervenire direttamente sulla manutenzione ordinaria della tratta di pista ciclabile di loro competenza.

Quello che a chi frequenta la pista ciclabile balza agli occhi è la mancanza di segnaletica. Per lunghi tratti vi è la segnaletica orizzontale, in altri tratti questa è del tutto assente. Mi riferisco al tratto che da Pontey, credo 2750 metri da Pontey, va verso Fénis e al tratto che da Aosta va verso Sarre. A questo si aggiunge in alcuni tratti l'asfalto assai sconnesso. Forse la presenza di radici fa gonfiare parte dell'asfalto, diventando pericoloso per chi frequenta la pista in bicicletta, per chi lo fa con i pattini, per chi lo fa con altre attrezzature a ruote, anche se forse credo che alcune di queste non siano consentite. Tanto è vero che, se si va a fare un sopralluogo, in presenza di un buco c'è una scritta a vernice "frattura della clavicola", che allerta gli utenti!

È anche simpatico questo, però il quesito che le poniamo, Assessore o Assessori, è se è possibile, essendo a conoscenza di quanto ci è stato da poco detto, intervenire in tal senso. Vale a dire, sulle parti che riguardano l'asfaltatura l'eliminazione di eventuali pericoli - guardo anche l'Assessore alla sanità, perché questi pericoli poi si trasformano in spese sanitarie - ripristinando il manto d'asfalto e invece per quanto riguarda più l'aspetto della segnaletica verticale - mi ricordo che avevamo già parlato di questo ed erano già state fatte delle riunioni anche con dei rappresentanti degli enti locali - di dotare di segnaletica verticale i comuni interessati da queste tratte. Chi frequenta la città di Aosta, in questo caso soprattutto i turisti, deve sapere che esiste una ciclabile, qual è il percorso per raggiungere la ciclabile, se vogliamo convogliarli verso questa importante struttura sportiva. Sarebbe opportuno effettuare delle riunioni di coordinamento e addivenire a una segnaletica verticale comune. So che una Unité des Communes ha già provveduto a fare la segnaletica e ha scelto giustamente la segnaletica che voleva. Sarebbe bello essere coordinati e avere tutti la stessa segnaletica. Su questo aspetto ero già intervenuto in passato, più di un anno fa, e avevo fatto le dovute segnalazioni. Nulla si è mosso. Durante il governo Spelgatti, insieme a lei, qualcosa avevamo fatto. Vorrei sapere a che punto siamo e, se ancora non si è provveduto, capisco che non è possibile intervenire su tutti i fronti contemporaneamente, se si intende procedere in tal senso, malgrado la complessità della faccenda.

Presidente - La parola all'assessore Borrello.

Borrello (SA) - La pista ciclabile denominata Vélo Doire riguarda il percorso di competenza dell'Unité des Communes Mont-Émilius ed è compresa tra i comuni di Gressan e Fénis e poi ha un collegamento per Aosta e Sarre. Il tratto di pista ciclopedonale di competenza della Mont-Cervin, tra i comuni di Chambave e Saint-Vincent, è invece denominata Dora Baltea. Entrambe le piste e le infrastrutture sono classificate di interesse regionale. È importante sottolinearlo proprio per far riemergere quello che ho detto precedentemente e che abbiamo detto in maniera trasversale tutti: Comuni e Unités des Communes hanno la responsabilità per quanto riguarda gli interventi di carattere manutentivo ordinario e poi c'è la Regione che può partecipare alle spese, proprio in virtù del fatto che è un'infrastruttura definita di interesse regionale; lo può fare tramite la legge regionale n. 16 del 2007.

Detto questo, le domande che lei a posto. In ragione di quanto riportato in premessa, l'assessorato può intervenire innanzitutto se viene formulata una richiesta in tal senso da parte di amministrazioni locali e se l'intervento richiesto non si configura come manutenzione ordinaria. Poi bisogna capire la tipologia di intervento sul manto stradale, perché se è semplice usura rientra nella manutenzione ordinaria, se invece è un qualcosa di differente l'ente gestore può fare richiesta con il cofinanziamento della regione tramite la legge n. 16, proprio in virtù del fatto che è di interesse regionale.

Invece, è sicuramente molto più interessante avere un quadro di insieme dal punto di vista programmatorio, per la finalità che lei ha in mente di promozione turistica delle piste ciclabili, la risposta al secondo punto, quello della segnaletica. Dal punto di vista puntuale la segnaletica è un nuovo intervento e questo può essere finanziato con la legge n. 16, quindi l'Unité des Communes Mont-Cervin potrebbe chiedere un finanziamento per fare la segnaletica. Ma qui io pongo un quesito, che le è stato già posto ieri dal collega Bertschy e che lei ha introdotto nella sua esplicitazione dell'interpellanza, che è quello di avere una visione di insieme, la quale si ha nel momento in cui si fa un ragionamento programmatorio sugli interventi, non lasciando, tra virgolette, l'attività decisionale alle singole Unités des Communes. Dico questo perché nello specifico si evidenzia che l'esistente segnaletica orizzontale e verticale presente nell'Unité des Communes Mont-Émilius è stata realizzata nel tratto Vélo Doire con risorse esclusivamente dell'Unité des Communes, quindi l'hanno fatto in autonomia con proprie risorse. All'epoca la struttura regionale ne ha verificato la compatibilità con la tipologia di segnaletica esistente e coerente con quelle che sono le esigenze di sicurezza. Analogamente è stato fatto anche nell'ambito dei progetti di completamento dei tratti ciclabili finanziati da progetti FESR, quale per esempio il percorso balteo, o sostenuti da progetti nazionali quali il fondo di sviluppo e di coesione, i quali prevedono tutti la redazione di una segnaletica verticale orizzontale coerente con quanto già realizzato nell'ambito della Vélo Doire.

Il ruolo della Regione dovrebbe essere quello, oltre che di finanziarie qualora gli enti ce lo chiedano, proprio in virtù del fatto che sono nuovi interventi di segnaletica, qualora non siano previsti negli interventi iniziali, di avere una programmazione generale di natura turistica e di mobilità, con un'omogeneità delle tipologie di segnaletica da eseguire nei percorsi ciclopedonali. Io penso che abbiamo tutti la stessa idea nel dover definire un organismo, un qualcosa di interassessorile, che vada a coordinare questa tipologia di interventi dal punto di vista della programmazione della visione generale della nostra pista ciclopedonale della Valle d'Aosta. Dico questo perché poi il tutto si traduce con progetti e ricerca di finanziamenti: la legge n. 16 prevede i nuovi interventi e poi siamo noi l'ente esecutore. Penso che il combinato disposto di quello che ha detto il collega ieri e questo di oggi possa essere una risposta, ma nell'immediato basta che l'Unité des Communes Mont-Cervin ci faccia richiesta: noi cofinanziamo, ma bisogna farlo con un progetto che sia omogeneo su tutto il nostro percorso ciclopedonale. Quindi io penso che ben venga questa interpellanza perché, integrata con le parole espresse ieri dal collega Bertschy, magari riusciamo a fare una programmazione unitaria ai fini turistici. Altra cosa, invece, è la manutenzione ordinaria da valutare caso per caso.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Restano.

Restano (GM) - Grazie, collega. Lei mi ha dato una risposta che giudico parzialmente soddisfacente. Sono soddisfatto per l'aspetto che le compete e in parte mi aveva risposto ieri, anticipando la mia interpellanza di oggi, il collega Bertschy. Manca un attore, che è quello del turismo: me ne rammarico perché poteva dire qualcosa di importante in merito.

Quella che si voleva era una risposta politica, non tecnica. Qual è il futuro che noi vediamo politicamente per la pista ciclabile? Ieri abbiamo parlato di inserire in variazione di bilancio, con un emendamento, 250 mila euro per proseguire la pista ciclabile. Il quesito che sorge spontaneo è: ma noi cosa vogliamo? Se andiamo a vedere negli articoli di giornale le quindici più belle piste ciclabili in Italia, partiamo dalla Sicilia, andiamo a Spoleto, si passa verso la Val Pusteria, Sorrento, Napoli, il Veneto, il Piemonte, Bari, l'Alto Adige, L'Aquila, ma la Valle d'Aosta non è citata. Forse si tratta di una strategia di marketing per poi avere accesso al giornale, forse si tratta di altri tipi di aderenze per poter essere presenti. Vi è un dato di fatto: la manutenzione e lo stato della nostra pista ciclabile non è soddisfacente. Non lo è per l'utenza locale, ma non è attrattivo dal punto di vista turistico. Quindi secondo noi vi è un'urgenza. Da un lato è un'urgenza non così importante, come ha detto ieri il collega Bertschy, nella progettazione del futuro. Qui guardo soprattutto i colleghi che invocano nuove piste e nuove ciclovie, ma cominciamo a tenere bene quelle che abbiamo! Cominciamo a fare la giusta segnaletica e la giusta promozione. Poi magari arriviamo già a quei 30-40 chilometri che ci permettono di essere presenti sul mercato del ciclismo, perché questo è l'obiettivo: attrarre dei ciclisti. Lo stiamo facendo organizzando importanti eventi, ma lo dobbiamo anche dall'altra parte fare manutenendo nelle dovute maniere il percorso per eccellenza, che è il percorso ciclabile che abbiamo costruito per questo. La ringrazio per il suo intervento e saremo sempre attenti sull'argomento.