Oggetto del Consiglio n. 869 del 25 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 869/XV - Interpellanza: "Destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata nella Regione".
Farcoz (Président) - Point 18 à l'ordre du jour. Pour illustration, la parole à la collègue Nasso.
Nasso (M5S) - Non è di certo la prima volta che approda in Consiglio regionale questa tematica e purtroppo casca di nuovo in questa settimana particolarmente triste, visti i recenti fatti che sono accaduti nella nostra regione. Ricordo che anche nel 2015 l'associazione antimafia Libera chiedeva rapidità per il riutilizzo sociale delle proprietà passate allo Stato e dichiarava su La Stampa: "È una buona notizia, ora si proceda per garantire che l'iter di riutilizzo sociale dei beni appartenuti e confiscati a Giuseppe Nirta si compia nel più breve tempo possibile. Il miglior modo per testimoniare un impegno diretto ed efficace contro le organizzazioni criminali è quello di trasformare presidi di malaffare e violenza in occasioni di riscatto civile, sociale e di sviluppo economico". Questo, come ho detto prima, si leggeva su La Stampa.
Qui in Valle D'Aosta ci sono molti beni confiscati e io credo che forse i cittadini ne abbiano poca contezza. Credo sia importante sottolineare che da uno studio dello scorso anno, proprio dello scorso autunno, emerge che in Valle D'Aosta vi è una sensazione diffusa di corruzione, con un terzo degli intervistati che dichiara di conoscere personalmente o di aver conosciuto in passato qualcuno coinvolto in pratiche corruttive. È questo il dato davvero grave che emerge dalla ricerca svolta da Libera sulla percezione e la presenza delle mafie e della corruzione in Valle d'Aosta e il tutto era stato tra l'altro presentato in una conferenza stampa, qui presso il salone Maria Ida Viglino. È una percezione che si indirizza verso la sfera politica e che non sembra aver fiducia nello strumento della denuncia, purtroppo.
Ho ritenuto opportuno portare questo cenno per evidenziare che i valdostani, al di là delle grandi inchieste degli ultimi tempi, come ho anticipato prima, hanno percezione di questo fenomeno. Quindi, prendiamo atto che in Valle d'Aosta i beni confiscati alla criminalità organizzata sono ben 31, alcuni comprendono solo particelle catastali tra beni in gestione e destinati, e che le abbiamo a Gaby, a Courmayeur, ad Aosta, a Valtournenche, a Challand-Saint-Victor e a Quart. Questo che le dico si può trovare sul sito ufficiale www.benisequestraticonfiscati.it, che ho anche menzionato nella stesura della mia interpellanza: "sottolineato che il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata è un fatto importante per la comunità, non per il valore economico del bene ma per una questione morale, di legalità e un riutilizzo sociale di tali beni è auspicabile; considerato che è dal 2015 l'Agenzia nazionale per l'Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata sta analizzando il dossier delle confische nella nostra Regione; richiamato il fatto che la criminalità organizzata ha agito e agisce in Valle d'Aosta e ciò non deve essere un "tabù" - mai! - per gli amministratori - in primis -, si deve instaurare un dialogo di trasparenza su questa tematica con la popolazione - tutta -; evidenziato che un impegno diretto ed efficace contro le organizzazioni criminali è anche quello di manifestare la volontà di trasformare ex-presidi di malaffare in occasioni di riscatto civile e sociale e i beni confiscati alla criminalità bene si prestano a questo fine". Poi come non citare, l'ho già fatto prima e mi ripeto, le due recenti indagini Geenna e Altanus, e quelle più in là nel tempo come Lenzuolo, Tempus venit e Minotauro. Queste ci danno ampia dimostrazione di ciò che avviene nel nostro tessuto sociale.
È per tutte queste motivazioni che interpello il Governo regionale, nella figura credo del presidente Fosson, per conoscere "gli ultimi riscontri dell'Agenzia nazionale per l'Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata nella nostra Regione; ad oggi l'uso e lo stato dei beni presenti sul territorio valdostano; come questo governo intenda procedere per diffondere questi dati alla popolazione; con quali criteri i beni destinati vengono restituiti alla collettività", penso a usi sociali, tramite dei bandi, dei concorsi o altro.
Président - Pour la réponse, la parole au président Fosson.
Fosson (PNV-AC-FV) - Intanto penso anch'io che questa normativa che trasferisce i beni sequestrati alla mafia ai cittadini comuni, ai comuni e ad associazioni, sia molto importante perché è lo Stato che vince su un'associazione mafiosa e sulla capacità di queste associazioni di raccogliere beni e sostanze. È vero che forse non si ha abbastanza la sensazione che lo Stato e le istituzioni stiano procedendo in queste iniziative, anche perché sono processi abbastanza complessi (adesso gliene darò un racconto) e anche perché la materia dipende tutta, attraverso la struttura Affari di prefettura, dall'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, vale a dire che per determinare tutti questi procedimenti c'è proprio un'agenzia nazionale.
Lei mi chiede gli ultimi riscontri. Le ultime comunicazioni ricevute dall'Agenzia riguardano una procedura di sgombero forzoso di beni confiscati definitivamente nel comune di Quart. Si precisa che lo sgombero coatto, programmato per la data del 14 marzo 2017, non si è reso necessario, avendo gli occupanti liberato spontaneamente gli immobili consegnando le chiavi nella data prevista per lo sgombero; secondo, il trasferimento al patrimonio indisponibile del Comune di Challand-Saint-Victor dei beni confiscati con comunicazione del 28 dicembre 2017; terzo, la determinazione dell'indennità di occupazione abusiva a carico di due persone proprietarie nella quota di sei settimi di un alloggio categoria A3 con area pertinenziale e di un alloggio categoria A2 ubicati nel comune di Quart, rispetto ai quali la restante quota di un settimo, a seguito di confisca, risulta di proprietà dell'Erario dello Stato - divisioni di millesimi non poi facili per una destinazione -. La richiesta di pagamento risulta notificata ai destinatari in data 13 gennaio 2019.
La seconda domanda dell'interpellanza: "ad oggi l'uso e lo stato dei beni presenti sul territorio valdostano". Dalla consultazione recente della banca dei dati dell'agenzia (openregio dell'ANBSC) risulta che nel complesso i beni confiscati sul territorio regionale sono i seguenti. Due terreni e cinque fabbricati rurali siti nel comune di Challand-Saint-Victor: si tratta degli unici beni presenti sul territorio regionale che dopo la confisca definitiva sono stati già destinati dall'Agenzia, nel caso in questione mediante devoluzione al patrimonio indisponibile del Comune di Challand-Saint-Victor per scopi sociali. I beni sono attualmente in stato di ristrutturazione, al termine della quale il Comune provvederà ad assegnarli per quegli usi che ho definito prima.
Quattro terreni agricoli, due appartamenti e tre autorimesse siti nel comune di Quart, due magazzini siti nel comune di Aosta e un'autorimessa nel comune di Charvensod, oltre a due appartamenti con annessa area pertinenziale siti nel comune di Quart, confiscati solo per la quota di un settimo. I fabbricati in questione risultano definitivamente confiscati e liberi dal mese di marzo del 2017, ma non ancora destinati dall'Agenzia. Si precisa che non formeranno oggetto di destinazione i due immobili confiscati solo nella misura di un settimo, per i quali l'agenzia ha provveduto a richiedere ai comproprietari il versamento di un'indennità di occupazione. Tali beni sono da ritenersi pertanto fuori gestione.
Un appartamento e tre autorimesse site nel comune di Valtournenche. Tali beni risultano definitivamente confiscati in data 15 maggio 2019, come si evince dalla comunicazione del Tribunale di Milano, Sezione misure di prevenzione, del 23 maggio. Rispetto agli stessi, però, non risulta ancora pervenuta alcuna comunicazione dall'Agenzia.
Un appartamento, un'autorimessa e due cantine siti nel comune di Courmayeur. Rispetto a tali beni si è a conoscenza dello stato di confisca definitiva, grazie a una comunicazione del Tribunale di Milano, Sezione misure di prevenzione, del 17 maggio 2016. Dall'agenzia non si è ancora ricevuta alcuna notizia a riguardo.
Inoltre un terreno agricolo sito nel comune di Gaby: rispetto a tale bene non è stato possibile reperire ancora ulteriori notizie. Un'azienda operativa nel settore delle costruzioni: rispetto a tale bene ancora non è stato possibile avere notizie dall'Agenzia. Un'autovettura che risulterebbe essere stata demolita.
Il terzo quesito chiede come questo governo intenda procedere per diffondere questi dati. In relazione alla questione si segnala, per quanto di interesse, che l'articolo 48 del decreto legislativo n. 159 del 2011 prevede l'onere in capo agli enti territoriali destinatari di beni confiscati di formare un apposito elenco dei beni a essi trasferiti, da aggiornare con cadenza mensile e da pubblicare, sempre a carico dell'ente del Comune, sul sito internet istituzionale. L'elenco deve contenere i dati concernenti la consistenza, la destinazione e l'utilizzazione dei beni nonché, in caso di assegnazione a terzi, i dati identificativi del concessionario, gli estremi, l'oggetto e la durata della concessione. Nessun onere informativo è previsto in capo ai Prefetti né tantomeno alla Presidenza della Regione. Accettando questa sua stimolazione, che mi sembra molto corretta, sarà comunque mia cura sensibilizzare i comuni destinatari ulteriormente con una comunicazione, perché diano la massima pubblicità prevista ai sensi di legge.
Quarto quesito, "con quali criteri i beni destinati vengono restituiti alla collettività".
Ai sensi sempre dello stesso decreto n. 159 del 2011, articolo 45, i beni confiscati in via definitiva alla criminalità organizzata sono innanzitutto acquisiti al patrimonio dello Stato. Una volta che gli stessi risultano liberi è l'Agenzia a provvedere alla loro destinazione. Riguardo ai beni immobili l'articolo 48 individua diverse alternative ai fini della destinazione del bene, stabilendo che lo stesso possa: a) essere mantenuto al patrimonio dello Stato per finalità di giustizia, di ordine pubblico e di protezione civile e per altri usi governativi; b) essere mantenuto al patrimonio dello Stato e utilizzato dall'Agenzia per finalità economiche; c) essere trasferito per finalità istituzionali o sociali in via prioritaria al patrimonio indisponibile del Comune ove si trova l'immobile e in via residuale ad altri enti territoriali. Gli enti territoriali destinatari dell'assegnazione possono amministrare direttamente il bene o assegnarlo in concessione a titolo gratuito a comunità, a enti e ad associazioni rappresentative degli enti locali, a organizzazioni di volontariato, cooperative sociali e comunità per il recupero dei tossicodipendenti, ad associazioni di protezione ambientale, agli enti parco. I beni che non sono assegnati a seguito di procedura a evidenza pubblica possono essere impiegati dagli enti territoriali per finalità di lucro e i relativi proventi devono però essere utilizzati per finalità sociali; d) essere assegnati dall'Agenzia direttamente alle associazioni e agli enti sopra richiamati; e) essere trasferiti prioritariamente al patrimonio indisponibile dell'ente locale o della Regione se l'immobile risulta confiscato per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; in ultimo, se la destinazione o il trasferimento del bene per finalità di pubblico interesse non risulta possibile, l'Agenzia destina i beni immobili confiscati alla vendita.
Per quanto riguarda i beni aziendali, le aziende sequestrate, sono mantenuti al patrimonio dello Stato. Riguardo agli stessi l'Agenzia può disporne l'affitto, la vendita o la liquidazione. Per i beni immobili invece possono essere utilizzati sempre dalla stessa Agenzia in attività istituzionali o destinati ad altri organi dello Stato, a enti territoriali, ad associazioni.
Le farò avere tutta una documentazione di questo, che è un pochino complesso e che ho voluto definire. Direi che è tutto un procedimento determinato dall'Agenzia. Quello in cui noi possiamo intervenire, oltre a riferire sulla quantità e l'entità dei sequestri effettuati in Valle d'Aosta, è sicuramente di spingere i Comuni e gli enti a dare maggior pubblicità a questo, perché mi sembra che sia un'attività, un procedimento molto utile, come dicevo prima, per far vedere che lo Stato vince e che lo Stato si riappropria di quanto è stato sottratto in modo illegale.
Président - Pour la réplique, la parole à la collègue Nasso.
Nasso (M5S) - La ringrazio, Presidente, per la sua risposta e vorrei soffermarmi su alcune questioni. Nel primo quesito, dove appunto le chiedevo i recenti aggiornamenti, lei mi parlava del 2017. So bene che è una burocrazia, che è un iter particolarmente complicato e complesso in alcuni punti, ma laddove fosse possibile, secondo me, un sollecito da parte sua, nelle sue funzioni di presidente e prefetto, sarebbe auspicabile sia per il bene in sé sia per il forte messaggio che si manderebbe. In più è vero che ci sono dei beni già destinati in Valle D'Aosta, come ha detto lei e non sto a ripeterlo.
Secondo me durante l'assegnazione si poteva quasi - oso un po' - organizzare una festa, perché quello è un presidio. So che un'associazione aveva avanzato questa proposta, poi declinata perché sappiamo bene che le manifestazioni comportano in seguito dei problemi burocratici, non burocratici, organizzativi, eccetera. Però quando viene tolto un bene alla criminalità organizzata, che poi sono due parole per dire mafia, credo sia una festa per tutti e anche per le istituzioni. Dobbiamo cercare di pubblicizzarlo il più possibile, perché è una conquista importante, è una vittoria della legalità sull'illegalità ed è nostro compito, per quanto ci sia possibile, dirlo, gridarlo ai cittadini fuori.
In più, volevo aggiungere sulla questione dei criteri. È vero, lei ha parlato di enti, di società, eccetera. Io so che un bene confiscato è stato destinato a un'attività ludico-sportiva, che è sicuramente un'iniziativa lodevole, e si parla di un piccolo comune, quindi è sicuramente anche un centro di aggregazione ed è una situazione positiva. È però altrettanto vero che forse sarebbe stata più forte una destinazione più sociale, ma va bene così ed è solo un rimando personale: si tratta di un comune piccolo; fosse in un comune più grande sicuramente si poteva pensare ad altro.
In ultimo, per concludere, credo che - lei l'ha detto e io cercherò di osservare questa sua dichiarazione - dobbiamo dirlo di più. I mezzi ce li abbiamo, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta deve lavorare insieme a tutti gli enti che collaborano, per affrontare questa questione e credo che davvero debba esserci collaborazione da parte nostra. La mia e la nostra attenzione sarà sempre alta su questa tematica. Inoltre i fatti di questi tempi che ci lasciano sempre sgomenti, ma io dico non sorpresi, devono davvero creare una sensibilità più forte. Concludo qui e ribadisco: la nostra attenzione sarà sempre alta.