Oggetto del Consiglio n. 864 del 25 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 864/XV - Interrogazioni: "Tempistica per la consegna dei treni bimodali e loro utilizzo a seguito dell'elettrificazione della tratta ferroviaria" e "Tempistica per la consegna dei treni bimodali".
Rini (Presidente) - Per la risposta alle due interrogazioni, la parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - Visto che ci sono due iniziative, se siete d'accordo risponderei ai motivi dei ritardi, che è un quesito presente in entrambe le interrogazioni. Poi c'è una domanda relativa alla nuova data di consegna, da parte del Movimento 5 Stelle, un'altra rispetto alle penali, da parte dei colleghi del MOUV', e poi, infine, cosa fare dei treni bimodali. Intanto inquadrerei la situazione, così da dare le informazioni e poi rispondo alle domande.
Quali sono i motivi del ritardo nella consegna? La società Stadler avrebbe dovuto consegnare il primo treno bimodale nel maggio 2018 e completare la flotta dei cinque treni acquistati dalla Regione con il mese di settembre 2018. L'iter per giungere all'autorizzazione di messa in servizio, che si chiama AMIS, ha richiesto delle tempistiche notevolmente superiori a quelle ipotizzate dalla società in sede di offerta. Parte dei ritardi è dovuta a modifiche normative nei procedimenti per il rilascio delle AMIS, emanate a seguito dei gravi incidenti ferroviari avvenuti nel territorio italiano nell'anno 2016. Rispetto a questo la Regione, in data 9 maggio 2018, ha concesso una proroga dei tempi contrattuali, con la quale è stato posticipato il termine per la consegna per il primo treno al 31 dicembre 2018 e dei quattro treni successivi al 16 novembre 2018. Il fornitore, con nota in data 27 settembre 2018, ha rappresentato la sussistenza di ulteriori ritardi che ha giustificato con la mancata messa a disposizione da parte del gestore dell'infrastruttura delle tracce per l'esecuzione delle prove in linea e con la medesima nota ha chiesto una seconda proroga dei tempi per la consegna dei treni. Tale richiesta è stata poi rigettata il 26 ottobre 2018, non rientrando le motivazioni addotte tra quelle ammissibili ai sensi dell'articolo 4, comma 6, del contratto. Le prove in linea sono poi terminate relativamente alla trazione singola con il mese di dicembre e con l'anno 2019 sono stati elaborati i risultati e predisposta tutta la documentazione necessaria alla richiesta di autorizzazione di messa in servizio, AMIS, da parte dell'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, prima ANSF, adesso ANSFISA.
L'ANSF ha rilasciato l'AMIS per il primo treno in data 7 giugno 2019 e per il secondo in data 13 giugno 2019. Per il terzo treno il fornitore ha comunicato che, a seguito dell'entrata in vigore del 26 giugno 2019 del decreto n. 57 del 14 maggio 2019, che ha introdotto una nuova disciplina per il rilascio delle AMIS, e della successiva pubblicazione in data 28 giugno di nuove linee guida per la gestione delle distanze di AMIS, attraverso il sito dell'Agenzia europea per le ferrovie, ERA, si è reso necessario presentare una nuova richiesta di AMIS per la quale si è a oggi in attesa di riscontro. Per il quarto e il quinto treno hanno terminato le prove della configurazione in doppia composizione, che è prevista diversamente dalla configurazione singola, e secondo quanto comunicato da Stadler uno di essi verrà predisposto per la richiesta di AMIS, mentre l'altro sta completando l'effettuazione di un ulteriore test per i parametri di manutenibilità.
A partire dal mese di luglio, in questa fase in cui i treni sono a disposizione, si è aggiunta la trattativa con Trenitalia, la quale a oggi è l'impresa individuata per utilizzare i treni, che ha ulteriormente proposto alcune difficoltà legate a proprie procedure standard, che la Regione però non riconosce, perché evidentemente non rientrano nelle autorità di sicurezza che ha rilasciato l'emissione in servizio dei tre treni. Quindi a oggi si sta lavorando per mettere in condizione queste ulteriori richieste di Trenitalia di essere effettuate, ma al di fuori del contratto di servizio. C'è stata anche in questi giorni corrispondenza al riguardo.
Questa è la situazione a oggi. Per dare una data di consegna - ho sentito ancora ieri mattina, perché pensavamo l'iniziativa sarebbe stata trattata nella giornata di ieri - il 7 e 8 agosto ci sarà un sopralluogo di Trenitalia con i propri responsabili dei lavoratori e la prenotazione delle tracce, che è stata spostata da luglio ad agosto e viene spostata da agosto ai primi di settembre. I primi di settembre - notizia di ieri mattina, però evidentemente la riferisco per come viene riportata - i primi tre treni potranno circolare sulla tratta valdostana, sempre che tutte le cose che ci siamo detti trovino la loro soluzione. Dopo il 7 e 8 agosto dovrebbe potersi effettuare la corsa prova, che doveva essere effettuata al mese di giugno e poi realizzarsi l'utilizzo dei primi tre treni.
La terza domanda dell'interrogazione del Movimento 5 Stelle, " quando sarà effettuata l'elettrificazione della tratta ferroviaria, quale sarà il destino e come avverrà l'utilizzo dei treni bimodali". Sono mezzi che hanno doppia trazione, quindi una volta elettrificata la linea potranno continuare a percorrerla viaggiando in elettrica o potranno, se verranno fatti i lavori di ridefinizione del carico assiale sulla tratta Aosta-Pré-Saint-Didier, utilizzati anche su quella tratta fino a quando non verrà elettrificata anche quella.
Per quanto riguarda invece le penali, che sono la domanda numero due da parte di MOUV'. In relazione alle penali, il contratto stipulato con Stadler prevede all'articolo 29 una serie di penali connesse a possibili inadempimenti contrattuali. In particolare il comma 3 disciplina le penali da applicare in caso di ritardo nella consegna dei rotabili che ammontano: comma a) per i primi tre mesi di ritardo allo 0,25 percento del valore dei rotabili non consegnati per ogni quindicina e frazione di essa maturata; comma b) per i mesi successivi allo 0,5 percento del valore dei rotabili non consegnati per ogni quindicina e frazione di essa maturata. La penale di cui al comma a) a oggi raggiunge un valore complessivo di 649.953 euro e la penale di cui al punto b) ammonta a 43.130 euro per ogni treno, per ogni quindici giorni di ritardo successivi ai tre mesi iniziali. Chiaramente, la definizione della quantificazione definitiva sarà oggetto di completa valutazione, una volta consegnati tutti i materiali rotabili.
Per inquadrare in termini di importo il valore delle cose di cui stiamo parlando, l'acquisizione dei cinque treni ha un valore di 43 milioni di euro (43.130.241, iva esclusa). Il contratto di servizio è di circa 86 milioni di euro per i cinque anni, sempre iva esclusa. Sono contratti importanti, valori importanti, obiettivi sui quali stanno lavorando Stadler, Trenitalia, la Regione, gli uffici legali, chiaramente l'Assessorato e tutte le strutture. C'è un costante presidio nella situazione, evidentemente con tutte le variabili vanno verificate per situazioni innovative come questa. Ricordiamo che sono i primi treni bimodali che circoleranno in Italia. Ricordiamo anche, in passato non so se questo è stato detto in modo così preciso, che i cinque treni non risolveranno il problema della linea nell'immediato, perché la linea oggi è presidiata e dà il servizio con nove treni. Per avere risoluzione completa di tutti i disagi che oggi crea la rottura di carico ci sarà la necessità, per quello che riguarda l'infrastruttura, che è quello che abbiamo rinforzato in quest'ultimo anno, di andare avanti nell'elettrificazione e sarebbe stato interessante già essere in fase più avanzata rispetto a questo tipo di investimento. Per quanto riguarda invece l'utilizzo del servizio con i treni bimodali, ci sarà la necessità da parte di Trenitalia di fornire i treni che mancano - questo è previsto a oggi nel contratto di servizio - e la Regione ha in riserva una commessa per un'ulteriore acquisizione di tre treni bimodali già finanziati, che andrà valutata rispetto a tutto quello che stiamo cercando di fare, cioè completare l'infrastrutturazione e gli investimenti attraverso l'elettrificazione e la gestione e l'assegnazione del contratto. Completo dicendo che la notizia ieri mattina è che i primi tre treni bimodali faranno il loro lavoro in Valle d'Aosta a partire dai primi di settembre. Spero di aver risposto a tutte le domande.
Presidente - La parola alla collega Russo.
Russo (M5S) - Siamo davanti a una serie, dal mio punto di vista, di nonsense niente male. Per ricostruire un pochino bene la questione, sono andata anche a riprendermi i resoconti dei vecchi consigli regionali in cui avevate parlato dei treni bimodali. Effettivamente in questi resoconti - avevo seguito i dibattiti, ma leggendomi bene bene i verbali si capisce come stiamo ragionando in modo assolutamente scollegato - nel 2013, quando si è iniziato a parlare di bimodali, in questo Consiglio quasi tutte le forze di minoranza, nel momento in cui si stava valutando l'opportunità di comprare i bimodali, dicevano: se compriamo i bimodali sicuramente tutta la questione dell'elettrificazione sarà interrotta, perché effettivamente sembra che siano due cose una in contraddizione con l'altra. In realtà oggi siamo in una situazione paradossale, per cui abbiamo acquistato i bimodali, per i quali abbiamo speso 43 milioni di euro più tutti i costi del contratto, e contemporaneamente stiamo investendo anche in una elettrificazione, che evidentemente è una cosa che deve essere fatta, ma chiaramente andiamo incontro proprio a una contraddizione in termini. Abbiamo dei treni che abbiamo pagato tantissimo, per cui abbiamo chiesto un progetto speciale perché avessero due tipi di modalità, sia quella a trazione elettrica sia quella diesel. Li utilizzeremo in doppia modalità probabilmente per un anno, un anno e mezzo, due, tre? Non lo so...
Voce fuori microfono
... da cinque a sette?
Stiamo parlando di investimenti di milioni di euro, non stiamo parlando di duecentomila euro! Poi invece a quel punto non potremo più assolutamente utilizzare la parte diesel, perché chiaramente non avrà più senso, e si utilizzerà solo quella elettrica.
Nel sito della Regione c'è una ricostruzione precisissima di tutta la cronistoria del protocollo d'intesa con Trenitalia, dell'appalto e di com'è andata. Si dice chiaramente che i treni bimodali potranno continuare a percorrere la modalità elettrica, in questo caso di potrà rimuovere il gruppo motore diesel, ubicato su una cassa a sé stante, in modo da alleggerire il treno e ridurne i consumi. Ma questo avrà certamente dei costi. Quindi è chiaro che siamo davanti a una situazione per cui spendiamo una quantità di milioni di euro infinita, perché è veramente infinita, però utilizzeremo in quella modalità dei treni, che ancora non sono arrivati e che abbiamo pagato tantissimo, solo per pochissimi anni.
Vi chiedo solamente una cosa, Assessore. Stiamo parlando di una modalità di trasporto importantissima per i cittadini valdostani, ma anche in futuro per il trasporto. Chiedo davvero che questa modalità venga controllata e monitorata con attenzione, perché ho paura che anche l'elettrificazione ci porterà davanti a una serie di investimenti economici che saranno sicuramente superiori a quelli che abbiamo già preventivato. Controlliamo in modo preciso tutto quello che avviene anche sull'elettrificazione, per favore, perché questa è una cosa fondamentale per i cittadini valdostani e per il nostro futuro del turismo.
Presidente - La parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Grazie, Assessore. Ci ha dato alcune informazioni, anche perché noi eravamo pronti a partecipare all'evento ad hoc annunciato già ad aprile di quest'anno, in cui avremmo finalmente utilizzato questi treni. Sulle contraddizioni e le scelte fatte a suo tempo, penso che ognuno qua abbia già detto a suo tempo quali erano le proprie posizioni e non posso che essere d'accordo con la collega Russo, anche perché noi ci avviamo a utilizzare i primi tre treni, ne avremo poi altri due e sono già finanziati ulteriori tre treni. Da altre parti i bimodali sono già superati, ci sono già i treni a idrogeno, per cui probabilmente siamo addirittura già quasi fuori mercato prima di fare l'ordine. Detto questo, è chiaro che determinate scelte si fanno, i contratti si firmano, le convenzioni si firmano, i protocolli si firmano e speriamo almeno che vengano fatti rispettare.
Da quello che ci ha detto, mi pare che ci sia l'intenzione da parte dell'Amministrazione regionale di procedere almeno all'applicazione delle penali previste. Se quelle che ha detto sono riferire a ogni treno e qua parliamo già di cinque treni in questo momento, sono cifre comunque importanti. Io direi che sarebbe importante cominciare a non dargliele tutte queste risorse. Magari teniamocele in attesa di contenzioso, perché una volta che avremo pagato l'intero ammontare sarà, immagino, un po' più difficile eventualmente recuperare le somme delle penali. Per cui magari un accantonamento vediamo di farlo preventivo. Immagino che se la Regione andrà in questo senso, applicando le penali previste, ci saranno quantomeno dei ricorsi da parte dei fornitori delle ditte, perché verrà accampata ogni sorta di giustificazione per non pagare le penali.
Sul resto vedremo. Ci auguriamo tutti che questa elettrificazione vada avanti e vada avanti al più presto. Come tutte le cose in Valle, ci sono poi i ritardi e ognuno scarica sugli altri: le omologazioni, i rapporti con Trenitalia o quant'altro. Non è una situazione facile. Davvero ci terremmo che quella del 1° settembre sia una data da rispettare, soprattutto da monitorare per quello che riguarda l'Amministrazione regionale, perché siamo già in palese ritardo e, torno a dire, stiamo fornendo delle tecnologie che da altre parti sono già state superate.