Oggetto del Consiglio n. 862 del 25 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 862/XV - Interrogazione: "Previsione di una chiusura per periodi limitati dell'ufficio turistico di Pont-Saint-Martin".
Distort (Presidente) - Punto 10 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore Viérin.
Viérin (AV) - Si chiede in questa iniziativa quale sia l'eventuale possibilità di una chiusura dell'ufficio di informazione turistica di Pont-Saint-Martin. Prima di rispondere al quesito puntuale cercherò di inquadrare la riorganizzazione che sta avvenendo sul territorio e che fa parte degli obiettivi che abbiamo dato al direttore dell'Office. Qual è questo obiettivo? È un obiettivo di riorganizzazione sul territorio. Non solo una riorganizzazione territoriale, tenendo conto dell'analisi dei flussi e della prospettiva evolutiva che oggi devono avere i nostri uffici territoriali, ma anche di una rivisitazione delle funzioni che il mondo del turismo cambiato oggi impone. Perché diciamo che il mondo del turismo è cambiato? Oggi chiaramente, con l'evoluzione tecnologica, con l'online, con i social, il contatto diretto con l'utenza è una delle azioni che si mettono in campo, quindi la mission è semplicemente stata quella di dire: benissimo, si fa un'analisi puntuale dei flussi, della distribuzione e delle funzioni in prospettiva evolutiva e prima di assumere delle decisioni si elabora una proposta. Chiaramente non è in autonomia che si fa questo lavoro, visto che è uno dei quesiti. C'è stato già un primo incontro al CELVA il 14 maggio 2019 e, anche qui, c'è stata un'analisi di come il web, i social media hanno stravolto ciò che avviene. Arriverò poi puntualmente alla zona di riferimento, perché questa analisi viene fatta zona per zona.
Si sta sicuramente lavorando a una riorganizzazione. Perché noi diciamo funzioni? Perché oggi gli uffici, al di là del dare informazioni, proprio perché le informazioni spesso oggi vengono reperite attraverso i siti e il web, noi stiamo cercando di diventare sempre di più erogatori di servizi. Per esempio abbiamo iniziato a mettere a disposizione, cioè in vendita, i manifesti della nostra Foire de Saint Ours, i manifesti delle mostre e abbiamo iniziato a convenzionarci sull'erogazione effettiva di servizi. Per esempio, stiamo facendo una operazione con il musée Petit Monde di Torgnon, dove abbiamo recuperato un incredibile lavoro della maestra Perrin e stiamo lavorando a un catalogo che sarà molto importante. Quindi interverremo come amministrazione ma, al di là di trovare il catalogo all'interno del museo Petit Monde, sarà possibile poi ritrovarlo in vendita nei nostri punti informazione. Quindi non sono più punti informativi, ma saranno punti di accoglienza e di erogazione dei servizi turistici sul territorio.
Questo in premessa per dire che la riforma del nuovo ente unico di promozione turistica viene accompagnata da un pacchetto turismo che prevedrà - ne parleremo con il collega Vesan - la legge sugli affitti brevi e la questione della tassa di soggiorno rivisitata, in modo da avere una riforma organica da qui all'autunno che possa avere una visione di insieme.
Veniamo invece alle questioni puntuali. Intanto, la zona di riferimento sicuramente è, come le altre, oggetto di attenzione. Che cosa abbiamo fatto, per esempio, nella zona di Etroubles, dove c'era un punto che era aperto tutto l'anno? Nella zona di Etroubles lo abbiamo rimodulato sul territorio, per farlo diventare in parte stagionale su Etroubles, ma questo ci ha dato la possibilità di aprire Valpelline e soprattutto qualche giorno fa il punto al colle del Gran San Bernardo, tra l'altro in condivisione con gli amici del Valais. Abbiamo uno chalet dove ci sono i cani San Bernardo di fronte all'Hospice, che è al 50 percento con una nostra dipendente e con un dipendente del Valais. Quindi abbiamo potuto fare una rimodulazione, perché sappiamo benissimo che i dipendenti sono quelli che sono, nel senso che sono codificati, e abbiamo degli stagionali in estate nei periodi di affluenza. Però, dai report che abbiamo, una riorganizzazione funzionale in quella zona sta funzionando e ci ha dato la possibilità di avere tre punti informativi invece che uno, modulando semplicemente. Non ci sono state territorialmente delle chiusure che abbiano fatto mancare quel punto di riferimento sul territorio, ma è stato rivisitato nella zona anche in quel caso, chiaramente di intesa con il territorio.
Dico questo perché, al di là di Pont-Saint-Martin, in quella zona abbiamo il Forte di Bard, per esempio, e abbiamo il Parco del Mont Avic. Avere un punto di informazione nei luoghi di maggior affluenza sicuramente aiuta un contatto diretto fra l'utenza e il punto stesso. Sicuramente questa rivisitazione ci sarà e non significherà una chiusura. L'ipotesi sarà comunque vista con il territorio, soprattutto sarà vista qui nella presentazione della riforma turistica, per la quale sarà interessante partire dai dati. Qualche mese fa, alcuni colleghi erano presenti, abbiamo fatto la fotografia aggiornata dei dati del turismo in Valle d'Aosta a quella data, cioè abbiamo preso tutti gli arrivi, tutte le presenze, mercato per mercato, grazie anche non solo ai canali dell'amministrazione, ma attraverso chi può accedere per esempio ai dati di booking o ad altri canali privati. Abbiamo avuto una fotografia perfetta nel dire: il mercato francese arriva da queste zone; il turista francese ha queste inclinazioni; al turista francese piace questo; quanto spende al giorno; quanto si ferma; quanto disdice e cancella prima. Abbiamo avuto il capello spaccato in quattro di ogni mercato turistico.
Quello studio ci ha dato la possibilità - lo faremo in queste settimane - di individuare i mercati dove investire. Ci sono dei mercati dove non investivamo e avevamo dei ritorni, altri dove si investiva, ma probabilmente investivamo con delle pratiche desuete. È anche per capire dove si sta andando e come vengono utilizzati i nostri soldi. Quest'anno investiremo sul mercato americano, spagnolo e polacco dove, appunto, ci sono grandi ritorni, a fronte di non investimenti. Questo per fare degli esempi.
Arrivo ai dati dell'ufficio di Pont-Saint-Martin. Prendiamo il 2018, così siamo attuali: ha avuto tutto l'anno, cioè 365 giorni, 1614 passaggi, 187 mail, 927 telefonate. Ci sono quattro mesi di punta con un flusso maggiore: luglio, agosto, settembre, ma anche dicembre. In otto mesi abbiamo avuto quindi 6,6 contatti al giorno, mentre nel mese di febbraio abbiamo avuto 67 passaggi, che vuol dire circa 2 contatti al giorno. Da questi dati stiamo partendo, analizzando i comuni e i flussi. Ricordo che si investe comunque 100 mila euro l'anno su quella sede. Se riusciamo a distribuire territorialmente in quella zona della bassa Valle una presenza codificata nei periodi, rapportata alle presenze che sono maggiormente confluibili in questi punti, sicuramente facciamo qualcosa di interessante. Ricordo che Pont-Saint-Martin, con 6073 arrivi e 9182 presenze, è il comune con minore affluenza turistica della regione e nella Basse Valle è uno di quelli che effettivamente è deboluccio. Io dico sempre che non ci sono comuni non turistici, non ci sono stagioni non turistiche: tutto l'anno la Valle d'Aosta è vivibile e ogni comune ha la sua peculiarità. Per questo stiamo lavorando alla ribrandizzazione, o meglio all'attualizzazione del brand per zona, per comune e per località, perché tutti hanno un potenziale.
Però, collega Minelli, volevo semplicemente dire che è un lavoro in itinere e nulla è deciso. Sicuramente è una delle zone, insieme ad altre, dove l'attenzione particolare viene rivolta a una strategia di insieme, sapendo che abbiamo anche dei luoghi come il Forte di Bard e come il Parco di Mont Avic, ma anche grandi manifestazioni come la Festa del lardo tra tutte, che potrebbero essere occasioni effettivamente importanti per avere una flessibilità dell'informazione. Sappiamo che c'è la fidelizzazione al luogo, ma esistono anche nuovi modi per trovare i punti di informazione e per accedere ai servizi. Sarà una rivisitazione che terrà in conto di una territorialità, come è avvenuto in altre zone, per ottimizzare e senza voler penalizzare nessun territorio, ma andando a ottenere i miglior benefici e i più efficaci strumenti per promuovere effettivamente tutto il nostro territorio, soprattutto l'offerta integrata e turistica della Valle d'Aosta.
Presidente - Per la replica, la parola alla proponente collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Grazie all'Assessore per la risposta e per i dati che ha fornito. L'iniziativa nasce dalla segnalazione che è stata fatta sul territorio, sia da alcuni amministratori locali, sia da operatori che usufruiscono dei servizi dell'Office, la quale in prima battuta in qualche modo paventava la chiusura di questo ufficio per periodi significativi e si parlava addirittura di chiusura di interi mesi.
Se si parla di una riorganizzazione, questa va valutata in tutte le sue sfaccettature e in tutti i suoi aspetti. È vero che questo è un ufficio che ha un numero di passaggi non alto come altri, però lei ha citato 1607 passaggi all'Office di Pont-Saint-Martin e io ho anche i dati di Valtournenche, che è un'altra realtà dal punto di vista turistico, e sono 1685, quindi non c'è questa enorme differenza. A Saint-Vincent più Châtillon insieme, dove ci sono anche più persone, sono 1300. In una realtà come Gressoney-La-Trinité che, voglio dire, non è Pont-Saint-Martin dal punto di vista turistico, i passaggi sono 2202. Non stiamo parlando di situazioni che hanno dei dati molto diversi: Pont-Saint-Martin è parificato in questo senso a Valtournenche; Saint-Vincent è ancora un'altra realtà. I dati bisogna prenderli non in modo scorporato, ma cercando di fare poi un'analisi globale in questo senso.
Faccio anche riferimento a un'altra questione. È vero che il mercato del turismo è cambiato e che tutti utilizziamo molto di più il web e i social per programmare visite, vacanze e via di questo passo. Questo ufficio che si trova a Pont-Saint-Martin e che, non a caso, quando ancora era un'azienda di iniziativa, di promozione turistica e di accoglienza - anche il termine accoglienza era felice, secondo me, in quella dizione che aveva avuto allora tutto il sistema degli uffici - era stato denominato "Porta della Valleé" e non fa un servizio che copre i quattordici comuni che fanno riferimento a questo ufficio, ma fa un'azione di promozione turistica che è più a largo raggio, perché copre la regione. C'è un turismo particolare: lo so perché ho una famiglia che ha un'attività turistica e ci siamo anche appoggiati all'ufficio in alcune situazioni. È un ufficio che cura in particolare il turismo di prossimità, il quale molto spesso, proprio perché c'è un'affezione a certe località, non utilizza così tanto i social, ma si reca all'ufficio e chiede informazioni.
C'è un altro aspetto, che lei ha sottolineato e che riprendo, che riguarda la visione per il futuro di questi uffici che non devono essere soltanto i punti informativi, ma di accoglienza e di gestione di servizi sul territorio. In questo ufficio già attualmente si vendono, per esempio, i permessi di pesca che in tutta quella zona adesso non ci sono più; prima c'era un negozio di ferramenta che vendeva i permessi. Sono stata in questo periodo alcune volte a vedere la situazione e ho incontrato - mi sono stupita tantissimo - diverse persone che si fermavano proprio per questo. All'interno dell'ufficio è stato allestito anche, credo che sarà così anche in altri uffici, una zona che rappresenta i prodotti dell'artigianato: ci sono delle strutture in legno in esposizione, che non sono in vendita perché non si fa questo servizio, così come dei prodotti locali di tipo enogastronomico. Quindi c'è già questa tendenza a fare della promozione, che è un pochino diversa dal classico ufficio turistico.
Si dice che l'obiettivo è anche in qualche modo di portare i dipendenti al Forte di Bard. Le ultime informazioni dicono che il sabato e la domenica all'ufficio dovrebbe rimanere sempre chiuso. Ora, un ufficio che rimanga sempre chiuso il sabato e la domenica mi pare una cosa che va in controtendenza con le presenze dei turisti e va anche in contraddizione, se così sarà, con quanto è stato scritto nel POA del 2019, il documento approvato dal CELVA e dalla Giunta, che a pagina 89 riporta che i giorni di maggiore afflusso turistico sono proprio per questo ufficio il sabato e la domenica. Credo che tutta la questione, di questo come degli altri uffici, vada vista in un'ottica che preveda anche il confronto con gli operatori del territorio, gli amministratori e il personale degli uffici.
Dalle ore 10:20 assume la presidenza la presidente Rini.