Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 861 del 25 luglio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 861/XV - Interrogazione: "Situazione del centro di ricerca denominato 'Human Technopole Valle d'Aosta'".

Distort (Presidente) - Punto 9 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore Testolin.

Testolin (UV) - I consiglieri Manfrin e Spelgatti interrogano la Giunta regionale per conoscere se siano pervenute domande riguardanti la deliberazione della Giunta regionale n. 594 del 2018, di approvazione dell'avviso per la creazione e lo sviluppo, nel territorio regionale, di un centro di ricerca denominato "Human Technopole Valle d'Aosta" e quale sia a oggi lo stato di avanzamento del centro di ricerca. Intanto ringrazio per l'interrogazione, perché ci dà modo di dare alcune delucidazioni in merito allo sviluppo di questo bando, anche se in realtà la consigliera Spelgatti dovrebbe avere già coscienza di quello che è stato l'iter dello stesso provvedimento.

Per partire dall'inizio, in risposta all'avviso per la creazione e lo sviluppo nel territorio regionale di un centro di ricerca dedicato alla medicina personalizzata preventiva e predittiva, denominato "Human Technopole Valle d'Aosta", approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 594 del 14 maggio 2018, sono pervenute nei termini previsti dall'avviso stesso il 28 agosto due domande di contributo presentate dai seguenti organismi di ricerca: fondazione Istituto Italiano di Tecnologia con i seguenti partner: Engineering DIAB, Università della Valle d'Aosta, Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS; il secondo era composto dall'Università degli Studi di Torino con i seguenti partner: AizOn Consulting, Fondazione Cavaleri Ottolenghi, Fondazione del Piemonte per l'oncologia, TransTec S.r.l., Bioindustry Park Silvano Fumero S.p.a. e il Politecnico di Torino.

Già nel 2017 con la deliberazione n. 686 era stato istituito un gruppo di lavoro interassessorile che aveva valutato positivamente l'opportunità di creare nel territorio regionale un centro di ricerca dedicato alla medicina personalizzata, che potesse promuovere la salute e qualificare in senso innovativo il settore regionale della ricerca e della sanità, costituire un importante opportunità per la crescita dei ricercatori valdostani, creare un polo di attrazione per ricercatori con esperienza e per il personale sanitario regionale ed inoltre favorire lo sviluppo e il trasferimento di conoscenze e competenze. Tutto ciò anche grazie alla cooperazione con i centri di alta formazione operanti nel territorio valdostano, implementando e rafforzando la capacità di ricerca delle imprese locali. Tale progetto è recepito nella delibera di approvazione dell'avvio dal costo massimo di 15 milioni di euro in cinque anni, cofinanziati anche da FESR e FES e per almeno il 20 percento dal raggruppamento assegnatario, e si poneva quindi l'obiettivo di promuovere la salute mediante la ricerca, con particolare riferimento ad alcune malattie neurodegenerative e oncologiche.

La commissione di valutazione composta da esperti in vari ambiti, nominata con provvedimento dirigenziale n. 4933 del 6 settembre 2018, si è riunita per esaminare le proposte presentate nelle giornate del 16, 17, 18 e 19 settembre 2018. La stessa, dopo un'approfondita analisi, ha giudicato non sufficienti entrambi i progetti di ricerca presentati. L'esito negativo della valutazione a conclusione del procedimento è poi stato comunicato ai proponenti.

Con la deliberazione n. 1588 del 10 dicembre 2018 la Giunta regionale, presieduta dalla stessa interrogante, all'esito delle risultanze del precedente avviso e considerata la valenza strategica del progetto, approvava un nuovo avviso modificato in alcune parti, al fine della creazione di un centro di ricerca ugualmente dedicato alla medicina personalizzata preventiva e predittiva denominato, in questo caso, CMP3 Valle d'Aosta. Il termine per la presentazione delle domande scadeva il 15 marzo 2019. A questo secondo avviso hanno risposto gli stessi due raggruppamenti rappresentati dai rispettivi capifila, quindi la Fondazione Istituto Italiano di tecnologia e l'Università degli Studi di Torino. La commissione di valutazione, nominata con il provvedimento dirigenziale n. 2585 del 13 maggio 2019, si è riunita nelle giornate del 28, 29 maggio e del 12 giugno e la stessa ha valutato positivamente entrambi i progetti, formulando la graduatoria approvata con provvedimento dirigenziale n. 3764 del 26 giugno 2019. Il vincitore, il primo classificato della graduatoria, risulta la Fondazione Istituto Italiano di tecnologia con il progetto denominato 5000genomi@VdA, mentre al secondo posto è risultata l'Università degli Studi di Torino con il progetto Aosta Institut Digital Genomics. L'esito della valutazione stato comunicato ai proponenti in data 28 giugno e ai sensi dell'articolo 20 dell'avviso: "il proponente collocatosi al primo posto in graduatoria, ossia la Fondazione Istituto Italiano di tecnologia, entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione dell'esito della valutazione dovrà comunicare l'accettazione del contributo e costituire l'associazione temporanea di scopo o il consorzio e trasmettere l'atto costitutivo tramite le procedure previste all'Amministrazione regionale. Nello stesso tempo dovrà stipulare un accordo di collaborazione con l'ASL Valle d'Aosta che recepisca il Piano di relazioni stabili e strutturate con l'azienda Valle d'Aosta in merito alla proposta progettuale". Direi dunque che il percorso sta per chiudersi e confidiamo che a breve possa vedere finalmente avvio operativo questo impegnativo, importante e strategico progetto.

Presidente - Per la replica, la parola al proponente, collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per averci spiegato l'evolversi della situazione, anche perché c'è la novità recente del 28 giugno, cioè l'assegnazione a questi istituti. Quello che possiamo dire è che ovviamente accogliamo con favore il fatto che si inizi questo percorso, a cui la giunta Spelgatti aveva dato un impulso determinante per l'avvio. Quello che vogliamo esprimere è una certa cautela per alcuni particolari, che chiediamo che la Giunta possa affermare.

Qual è la cautela verso questi particolari? Tendenzialmente, lo scopo di questo progetto è di creare entro il 2020, anche tramite un finanziamento europeo denominato Horizon 2020, una piattaforma di analisi genomica costruita attorno a un sequenziatore, che è Illumina NovaSeq 6000, per il sequenziamento di campioni di DNA provenienti dagli ospedali valdostani, per uno screening della popolazione possibili marcatori genetici di interesse clinico e predittivo, in parallelo ai progetti di ricerca-analisi dei vincitori del bando di concorso.

La criticità che ci è stata sollevata da chi aveva interesse in questo progetto è la preoccupazione - lei ha citato all'interno dei due progetti anche una presenza valdostana; non so se sia nel il primo o nel secondo dei progetti che si sono visti assegnare questo contributo - che venissero assegnati questi milioni di euro a delle strutture fatte da consorzi tra università e altri enti e non a una startup indipendente che abbia, invece, una completa base qui in Valle d'Aosta. La parte più critica sarebbe che le operazioni di lavoro e di assegnazione, per esempio, del personale sarebbero tutte a carico dei vincitori del bando e questa selezione verrebbe gestita da un ulteriore bando interno dell'ente a cui viene assegnato questo contributo. Il rischio è che alla Valle d'Aosta spettino poche posizioni tecniche di basso livello, di bassa retribuzione e che di certo non contribuirebbero, per esempio, a quello che potrebbe essere, secondo me, un assoluto valore, cioè il rientro di ricercatori valdostani che oggi sono all'estero e che potrebbero invece tornare in Valle d'Aosta e contribuire in maniera determinante a questo progetto che è di assoluto interesse.

Un'altra delle criticità è che risulta molto plausibile che i vincitori del bando abbiano un forte interesse a utilizzare la strumentazione di ultimo modello per i loro progetti di ricerca, limitandosi sul fronte della Valle d'Aosta alla prevista creazione di una banca dati di sequenze di DNA proveniente dalla popolazione locale. Quindi, da una parte sarebbe positivo l'utilizzo di alta tecnologia, ma dall'altra parte ci sarebbe la limitazione dell'innovazione e di inclusione in alti progetti benefici per il popolo valdostano. È altresì probabile che l'analisi dei dati generati venga effettuato presso istituti di ricerca vincitori del bando e quindi ad Aosta sarebbe presente un solo staff tecnico ridotto responsabile della ricezione dei campioni, della loro preparazione per il caricamento sul sequenziatore, oltre alle normali attività di manutenzione. Quindi sarebbe limitata la possibilità di espandere l'attività o i servizi forniti dalla piattaforma in futuro. Siamo assolutamente contenti che questo bando abbia trovato una partecipazione. Quello che chiediamo è una maggiore attenzione verso una struttura valdostana, che possa permettere da una parte il rientro o la partecipazione delle eccellenze locali della Valle d'Aosta e dall'altra parte che ci permetta di avere una nostra struttura dedicata a questo importantissimo progetto.