Oggetto del Consiglio n. 860 del 25 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 860/XV - Interrogazione: "Notizie in merito al rilascio di autorizzazioni al prelievo di materiale ghiaioso nell'alveo della Dora Baltea".
Rini (Presidente) - Punto 8 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore Borrello.
Borrello (SA) - Risponderò solo in parte ai suoi quesiti e poi le fornirò tutti i dati, perché ci sono tanti allegati che sono sicuramente interessanti per capire la finalità della sua interrogazione. Occorre premettere che l'attività di asportazione del materiale litoide degli alvei dei corsi d'acqua risulta fortemente limitata da specifiche disposizioni e atti pianificatori adottati a livello del bacino padano, finalizzati a contrastare l'abbassamento del livello medio dei fiumi e finalizzati anche a contrastare l'erosione delle coste del litorale Alto Adriatico, derivante dalla scarsità dell'apporto di sedimenti a seguito dell'attività di escavazione in alveo avvenuta fino agli anni '90 dello scorso secolo.
Nella nostra regione quest'attività è disciplinata dalla disposizione della legge regionale n. 5 del 2008, così come di recente modificata dalla legge regionale n. 23 del 2017, concernente le disposizioni collegate alla legge di stabilità. L'articolo 27, comma 2, della legge n. 23 del 2017 ha previsto a carico della Giunta regionale l'adozione dei criteri e delle modalità di presentazione delle domande, nonché delle norme tecniche e amministrative per il rilascio dell'autorizzazione all'attività di asportazione dei materiali litoidi dagli alvei. Tali criteri, che devono essere descritti all'interno della deliberazione della Giunta regionale, sono stati approvati nel febbraio 2018; una DGR con la quale sono state anche revocate le disposizioni relative a materia analoga, contenute nella deliberazione n. 66 del 2009, che lei cita nella sua argomentazione. In base alle disposizioni di detta deliberazione, redatte in ossequio alla pianificazione del bacino del fiume Po, sono autorizzabili interventi di prelievo di materiale inerte dei corsi d'acqua finalizzati esclusivamente al ripristino delle sezioni di deflusso, per garantire idonee condizioni di sicurezza ai territori circostanti. La struttura regionale che gestisce i procedimenti istruttori sono incardinati all'assessorato dell'ambiente e noi abbiamo tutta una serie di rendicontazioni che le formulerò, per quanto riguarderà gli atti autorizzativi.
Quali sono gli interventi finalizzati al ripristino delle sezioni di deflusso? Lei mi ha chiesto tutta una serie di dati: non farò un elenco e le dirò solo i macronumeri. A seguito dell'emanazione delle predette disposizioni delle strutture nel corso della primavera 2018, quindi a seguito della DGR che definisce i requisiti, la struttura ha formulato un documento nel quale sono state individuate le situazioni dove si rendeva necessario l'intervento per il ripristino della sezione. È un allegato che le fornisco e che è sicuramente di interesse: ci sono le foto e tutto quanto ed è già depositato presso la struttura. Sono riepilogati nel seguente elenco diciannove siti dove c'è necessità di intervenire. Poiché il materiale prelevato in alveo dei corsi d'acqua ha anche un valore commerciale - quindi è stata fatta la delibera di Giunta per i requisiti e abbiamo pubblicato i diciannove siti dove c'è necessità di fare il ripristino della sezione dell'alveo - il 21 maggio abbiamo pubblicato un pubblico avviso, affinché chiunque avesse intenzione di procedere all'acquisizione del suddetto materiale formulasse la propria candidatura all'ufficio gestione demanio idrico. Nell'avviso ci sono anche esplicitati i criteri di preferenza nel caso di presentazione di una pluralità di richieste per il medesimo tratto di alveo. A seguito della presentazione della domanda sono state invitate a formulare istanza a procedere all'esecuzione dell'intervento per sedici tratti: diciannove pubblicati, sedici sono stati assegnati. Non risultano essere assegnati tre tratti: Nus, Montjovet, Verrès-Issogne.
C'è anche un'esplosione rispetto agli atti autorizzativi, quindi ai provvedimenti dirigenziali, ma non sto a citarli. L'ultimo passaggio che lei mi chiede è per quanto riguarda il discorso delle opere di presa. Come già indicato in precedenza, le disposizioni approvate con deliberazione della Giunta regionale del febbraio 2018 prevedono anche la possibilità di autorizzare interventi di prelievo di materiale inerte nell'alveo dei corsi d'acqua, finalizzati a garantire la funzionalità delle opere. Nel corso del 2019 abbiamo avuto due richieste per quanto riguarda le opere di presa: in località Melignon del comune di Rhêmes-Saint-Georges e località Les Iles del comune di Jovençan, entrambi già autorizzati con provvedimento dirigenziale.
Nel corso del presente anno non si è espresso alcun parere negativo riguardante le richieste per l'autorizzazione del prelievo del materiale inerte nell'alveo. La documentazione è molto interessante e spero di aver dato un'esaustiva illustrazione dell'oggetto dell'interrogazione.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Grazie per i dati che mi ha fornito e la ringrazio anche per la documentazione che mi farà avere. È chiaro che nell'alveo della Dora non è che si possa fare tutto ciò che si vuole, perché comunque le regole del magistrato del Po è ovvio che devono essere applicate. Non penso che per i casi che ho riportato, soprattutto per le zone che magari ho citato, si tratti di interventi mirati ad abbassare l'alveo. Siamo di fronte a nascite di isolotti con vegetazione che nascono all'interno dell'alveo della Dora e la mia richiesta era proprio in questo senso. Bisognerà intervenire piuttosto in fretta, prima che magari qualcuno identifichi poi quegli isolotti con vegetazione come aree boscate, per cui dovremo magari un domani anche addirittura renderci conto che all'interno del bacino dell'alveo della Dora ci sono degli isolotti che vengono considerati aree boscate. Se aspettiamo che cresca ancora un po' la vegetazione siamo a quei limiti.
Grazie di tutto quello che mi ha detto. Sono contento che qualcosa si muova e gliene do atto: sono stati autorizzati diciannove tratti e per sedici sono già stati pubblicati gli avvisi. Non lo ha detto, ma sarei davvero curioso di sapere come mai nei tre tratti, che io penso siano i più delicati in assoluto, vale a dire Nus, Montjovet e Issogne-Verrès, non sia stato ancora pubblicato l'avviso. Ritengo che siano i tre tratti più pericolosi in assoluto! Io insisterei su questi tre tratti perché, al di là di tutto, è chiaro che si tratta anche di un ritorno economico. Se vengono autorizzati questi prelievi, poi di fatto ci sono anche degli introiti per le casse della Regione. Di questi tempi tutto fa brodo, per cui benissimo se riusciamo a introitare qualcosa. Ma attenzione, le pongo un quesito, Assessore: se nessuno fa domanda in questi tratti che sono in assoluto i più pericolosi, che facciamo? Penso che un disalveo vada comunque fatto in questi tratti, anche se non c'è manifestazione di interesse; penso che vadano fatti a tutela dell'incolumità e del bene pubblico. Le chiederei davvero di ripubblicare questi bandi e se non ci fosse nessuna domanda, di prevedere l'inserimento dei disalvei all'interno degli interventi per messa in sicurezza del territorio a cura dell'Amministrazione regionale.
Dalle ore 9:53 assume la presidenza il vicepresidente Distort.