Oggetto del Consiglio n. 858 del 25 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 858/XV - Interrogazione: "Verifica dell'efficacia degli interventi di sistemazione dei terreni effettuati dal Consorzio di miglioramento fondiario "Rivo Val" nel Comune di Nus".
Rini (Presidente) - Punto 6 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore Viérin.
Viérin (AV) - Grazie ai colleghi per questa iniziativa. Avevo avuto modo di effettuare personalmente un sopralluogo nel 2017 nella zona di Plantayes, che è uno dei riordini che è stato oggetto di finanziamento negli anni, come ricordato nelle premesse dell'interrogazione. È un intervento che, assieme ad altri effettuati nel passato, ha un iter attraverso un finanziamento, come ricordato, che poi nelle percentuali è stato modificato negli anni. È un intervento che viene fatto a fronte di un finanziamento al consorzio stesso, ovviamente di diritto privato molto importante sul territorio come realtà, che si occupa poi di inserire una serie di puntuali interventi che vengono effettivamente poi verificati, sia da parte degli uffici, ma anche per quanto riguarda la direzione lavori. Esistono delle linee guida sull'ammissibilità al contributo rispetto alle opere di miglioramento fondiario, quindi il compendio tecnico agronomico che è stato approvato nel 2012 è quello che poi va un po' a regolare tutto quello che avviene in termini di intervento.
I soggetti che sono ammessi, tra cui i consorzi, hanno in questo caso sistemato e migliorato i terreni agrari in un territorio che aveva effettivamente delle difficoltà, essendo un intervento che prima dell'esecuzione presentava nel comprensorio di Plantayes una morfologia molto accidentata, con pendenze che avevano elevate percentuali. I terreni, che erano ex vigneti abbandonati da anni ed erano in buona parte colonizzati da vegetazione arbustiva. Considerata la vocazione a vigneto del comprensorio e le aspettative dei proprietari, sia nell'assemblea dell'ottobre del 2005, sia nelle varie sedi e nell'assemblea di novembre 2013, il progetto prevedeva il rimodellamento del territorio con riduzione delle pendenze, realizzazione di una viabilità rurale tra i fondi, costruzione di murature in pietrame, malta in sostituzione degli antichi muretti e realizzazione di idoneo impianto irriguo con bocchetti di erogazione.
Ho cercato di fare ricostruire ai tecnici un po' la ratio di quell'intervento che, ripeto, ero andato a visitare personalmente, perché c'erano dei problemi di completamento sul secondo lotto. È una zona per la quale ci sono delle difficoltà anche a trovare delle persone interessate effettivamente a coltivare a vitigno. Era questo il motivo per cui era stato effettuato quel sopralluogo.
Riguardo alle segnalazioni di alcune criticità che sono emerse dopo l'ultimazione dei lavori si può sicuramente asserire, questo dicono i tecnici, che il progetto finanziato ha rispettato le operazioni previste in casi similari, cioè la fase dello scotico di materiale fertile, perché non sempre è consentito per le norme ambientali il riporto di terreno non compatibile con la morfologia del luogo. Lo scotico del materiale fertile disponibile e la sua omogenea distribuzione su tutta l'area di cantiere è stata in qualche modo, assieme allo spietramento superficiale effettuato, consono al progetto originario. Eventuali ulteriori opere di spietramento profondo, mediamente di 80 centimetri, sono da ritenersi operazioni agronomiche e culturali a carico della singola azienda agricola e non del consorzio, a meno che non ci sia, appunto, una rivisitazione d'insieme da parte del consorzio di miglioramento fondiario.
Per quanto riguarda l'attecchimento delle viti, ho richiesto ai tecnici di mettere in campo le probabili cause. Vengono codificate in questo caso le cause di mortalità delle barbatelle, che possono essere molteplici e non sono facilmente deducibili, considerando che tale fenomeno non ha interessato l'intero comprensorio, ma solo alcune zone.
Tutto ciò premesso, per venire concretamente alle richieste, intanto sarà mia cura effettuare un nuovo sopralluogo. Per quanto riguarda ciò che è stato fatto, il controllo che le prescrizioni progettuali siano rispettate e che l'esecuzione dei lavori sia corretta è demandato, oltre che al consorzio di miglioramento fondiario nella sua qualità di committente, al direttore dei lavori nominato dallo stesso consorzio, con la collaborazione in questo caso del RUP (responsabile unico del procedimento) incaricato come supporto della direzione lavori. Dopodiché, visto che l'importo complessivo era consistente, il consorzio, prima di liquidare il saldo dei lavori all'impresa esecutrice, ha richiesto il collaudo tecnico amministrativo delle opere, ai sensi della normativa vigente in materia di appalti pubblici, a un tecnico libero professionista qualificato.
Il controllo amministrativo della pratica, ai fini della liquidazione del relativo contributo da parte del responsabile dell'istruttoria, è avvenuto secondo le modalità previste dalla delibera del novembre 2018, allegato a). Il controllo amministrativo prevede all'articolo 43 anche alcuni controlli in loco, eseguibili a ogni stato di avanzamento dei lavori.
Per ciò che concerne la seconda questione, nella richiesta di riattivazione dei riordini fondiari in corso prevista dalla legge n. 20 del 2012, il consorzio promotore del riordino ha richiesto il finanziamento per il completamento del secondo e ultimo lotto dei lavori. Tali opere sono similari a quelle del primo lotto già eseguito e prevedono la sistemazione e il miglioramento dei terreni destinati a essere coltivati a vigneto, la realizzazione di apposita viabilità rurale e la costruzione di un impianto di irrigazione. Il progetto esecutivo delle opere è in fase di stesura definitiva, dopodiché potrà essere inoltrato agli uffici competenti. Io credo che sarà importante magari raccogliere puntualmente le questioni sollevate, laddove ci potessero effettivamente essere delle criticità. Sarà nostra cura effettuare un ulteriore sopralluogo, anche in base al secondo e ultimo lotto che completerà quello che è stato uno dei riordini che negli anni sono stati finanziati.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Non entrerò nel dettaglio di questo intervento specifico che ha evidenziato palesemente dei problemi, come rilevato anche da lei. Addirittura c'è il rischio di non trovare delle persone che coltivino questi terreni, anche perché l'intervento realizzato potrebbe alla fine non ottenere i risultati voluti, che corrispondevano al recupero dell'intera zona a uso vinicolo. Perciò, al di là della questione specifica che ha evidenziato dei problemi, c'è anche un aspetto generale: con gli interventi importanti e necessari, dobbiamo però raggiungere degli obiettivi precisi. Per questo, eventualmente, bisogna attivare una serie di interventi in grado di permettere di raggiungere questi obiettivi, controllando in modo preciso questi interventi che, come sottolineava lei, sono anche da un punto di vista finanziario importanti. L'obiettivo finale deve essere il recupero del terreno e degli appezzamenti in questione. Il rischio, con questi interventi, è che poi alla fine questi terreni rimangano abbandonati come lo erano in precedenza. Nel caso specifico vi sarà un ulteriore intervento nel settore ed è bene che si metta riparo a quanto si è fatto sinora, cercando - come dicevo - di raggiungere gli obiettivi che dovrebbe avere questo intervento.