Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 783 del 4 luglio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 783/XV - Interpellanza: "Eventuale revisione dell'autorizzazione allo smaltimento nella discarica di Pompiod, in comune di Aymavilles, di rifiuti speciali inerti".

Distort (Presidente) - Punto successivo all'ordine del giorno, il punto n. 56. Per l'esposizione, la parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Nel 2016, con delibera di Giunta regionale n. 909, è stato autorizzato nella già esistente discarica di Pompiod, in comune di Aymavilles, lo smaltimento di rifiuti speciali inerti. In particolare, il punto 3C della delibera fa riferimento all'obbligo del rispetto della seguente prescrizione, cito: "nella discarica potranno essere smaltiti, senza caratterizzazione preventiva, tutte le tipologie indicate all'articolo 5, tabella 1, del decreto ministeriale 27 settembre 2010, nonché alcune tipologie di rifiuti non pericolosi, da ammettere allo smaltimento previa caratterizzazione, nel rispetto del citato articolo 5, tabella 2, del decreto ministeriale 3 agosto 2005". C'è l'elenco. Il decreto legislativo n. 36 del 2003, denominato "Attuazione della direttiva 99/31 della Comunità europea", all'articolo 7: "Rifiuti ammessi in discarica", prevede che "nelle discariche per rifiuti inerti possono essere ammessi esclusivamente i rifiuti inerti che soddisfano i criteri della normativa vigente". Lo stesso decreto legislativo, all'articolo 4.E, definisce i rifiuti inerti, ovvero "rifiuti solidi che non subiscono trasformazione fisica, chimica o biologica significativa, rifiuti inerti che non si dissolvono, non bruciano, né sono soggetti ad altre reazioni fisiche e chimiche, non sono biodegradabili e, in caso di contatto con altre materie, non comportano effetti nocivi tali da provocare inquinamento ambientale o danno alla salute umana. La tendenza a dar luogo a percolati e la percentuale inquinante globale dei rifiuti, nonché l'ecotossicità dei percolati devono essere trascurabili e, in particolare, non danneggiare la qualità delle acque superficiali e sotterranee".

La definizione "rifiuti speciali inerti" non è reperibile in tutta la normativa vigente e risulta quindi, a nostro avviso, essere un'anomalia valdostana, introdotta con la delibera di Giunta regionale n. 1853 del 2005, che è successiva al decreto legislativo n. 36 del 2003. Anche il decreto ministeriale del 27 settembre 2010, modificato dall'altro decreto del 24 giugno 2015, all'articolo 5 "Impianti di discarica per rifiuti inerti", prevede la possibilità di smaltire nelle discariche per rifiuti inerti esclusivamente dei rifiuti inerti, definiti dall'articolo 2, comma 1, lettera e), del decreto che ho citato precedentemente. Ci sono poi stati dei provvedimenti dirigenziali con cui si è modificata l'autorizzazione all'impresa che gestisce la discarica per rifiuti speciali inerti, aggiornando l'elenco dei rifiuti autorizzati, con l'inserimento di ulteriori tipologie: ceneri leggere di torba e legno non trattato, rifiuti da dissabbiamento, fanghi prodotti da altri trattamenti di acque reflue e minerali.

Il provvedimento dirigenziale n. 3242 ha concesso anche la deroga ai valori limite di concentrazione sull'eluato ai valori limite di accettabilità per i composti organici in discarica per i rifiuti inerti, deroga che a noi pare discutibile, soprattutto per una discarica che è situata in prossimità di nuclei abitati. Ci sono arrivate molteplici segnalazioni da parte di cittadini residenti nel comune di Aymavilles, da associazioni ambientaliste che operano sul territorio, relativamente alla presenza di un notevole, importante traffico di camion provenienti anche da fuori valle - in alcuni periodi sono stati contati più di 50 passaggi al giorno - e alla comprensibile necessità di chiarimenti e rassicurazioni sulle tipologie di rifiuti trasportati e sulla loro provenienza; rifiuti che poi sono sversati nella discarica di Pompiod. Ho fatto un sopralluogo: la strada di accesso alla discarica e ai nuclei abitati circostanti risulta oggi particolarmente dissestata, chiaramente dal passaggio di mezzi con carichi notevoli. Dopo la presentazione di questa nostra interpellanza, so che è anche stata consegnata una petizione con le firme di oltre 1100 cittadini, consegnata, appunto, il 5 giugno. Il territorio circostante alla discarica di Pompiod ospita numerose attività agricole e pastorali e, in particolare, a fianco della discarica, è presente un magazzino di stoccaggio della fontina, degli allevamenti di bovini, ettari di vigneti, colture foraggere, agriturismi, impianti di irrigazione e abitazioni, per i quali è forte la preoccupazione di eventuali contaminazioni delle falde da componenti potenzialmente inquinanti di questi rifiuti scaricati. Su questo tema, peraltro, avevamo già fatto un'interrogazione all'allora Assessore Gerandin l'11 luglio del 2018 e le risposte erano state abbastanza vaghe. Sottolineo che in passato anche l'ARPA, in un parere rilasciato in Conferenza dei servizi, sin dal 2010 esprimeva valutazione negativa rispetto all'autorizzazione e al conferimento di diverse tipologie di rifiuto, che poi successivamente sono state autorizzate.

Ricordo infine che il sito che ospita l'attuale discarica di Pompiod era già stato adibito in passato a zona di deposito di rifiuti e che la storia di questa discarica è quanto meno travagliata, perché ha richiesto anche l'intervento della Magistratura. È comprensibile che tutto questo generi nella popolazione degli interrogativi pressanti, delle preoccupazioni, a parere mio più che legittime, circa la natura dei rifiuti realmente smaltiti e l'idoneità al loro conferimento in discarica. Per questi motivi l'interpellanza che proponiamo è volta a conoscere quali siano le motivazioni per cui si è ritenuto opportuno autorizzare una discarica per rifiuti speciali inerti a Pompiod, una classificazione che non è prevista dalla normativa vigente, con conseguente smaltimento di rifiuti non pericolosi, che normalmente è vietata in questo tipo di discarica secondo quanto disposto dall'articolo 7 del decreto legislativo n. 36 del 2003 e dall'articolo 5 del decreto ministeriale 27 settembre 2010, poi modificato nel giugno 2015. Secondariamente ciò che vorremmo sapere è la provenienza di questi rifiuti smaltiti in discarica e, più precisamente, i dati relativi alle tipologie e ai quantitativi dei rifiuti che provengono dal nostro territorio, ma anche da fuori valle. Inoltre: se, quando, da chi e con quali modalità sono state fatte delle analisi specifiche e accurate dei rifiuti smaltiti; se sono previste da adesso in poi delle ulteriori azioni puntuali in tal senso e anche che cosa si pensa di fare per la prevenzione del rischio idrogeologico durante l'esercizio e al momento di chiusura della discarica. Infine, se è intenzione di quest'Amministrazione stabilire in autotutela anche di rivedere i termini di questa autorizzazione che, com'è stato evidenziato, riporta parecchie criticità.

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Chatrian.

Chatrian (AV) - Cercherò di rispondere in maniera puntuale a questa interpellanza della collega Minelli visto e considerato che abbiamo ricevuto qualche settimana fa una lettera firmata da un centinaio di persone, come annunciava poc'anzi la collega, proprio sulla discarica di Pompiod. L'interpellanza si riferisce a una discarica per rifiuti speciali inerti, quindi mi sembra necessario specificare che i rifiuti inerti rientrano nella definizione, come diceva anche la collega, di rifiuti speciali; in particolare sono definiti inerti i rifiuti solidi che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica significativa, per fare qualche esempio, rientrano tra gli inerti i prodotti da attività costruttive o da demolizioni, la loro caratteristica è che non si dissolvono, non bruciano, né sono soggetti ad altre reazioni fisiche o chimiche, non sono biodegradabili e, in caso di contatto con altre materie, non comportano rischi di inquinamento ambientale o di danni alla salute umana. La tendenza a dar luogo a percolati e la percentuale inquinante globale dei rifiuti, nonché l'ecotossicità dei percolati stessi è trascurabile, tale da non danneggiare la qualità delle acque superficiali e sotterranee. La risposta che darò oggi in aula è una risposta tutta tecnica, che mi è stata fornita dall'Assessorato. Di politico non c'è nulla, quindi mi limiterò a elencare le risposte nel merito, cercando poi invece da ultimo di portare qualche elemento in più, anche a seguito della relazione che è stata inviata, entro i termini di legge, cioè entro il 28 febbraio 2019 proprio dai concessionari. Avrò modo di informarvi anche su questo.

Salterei la parte legata al quadro normativo, anche perché la collega l'ha già riassunto.

Per quanto riguarda in modo particolare la Regione Valle d'Aosta, allo scopo di salvaguardare le discariche per i rifiuti speciali di inerti già presenti sul territorio regionale, prima dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 36 del 2003, principalmente a titolarità pubblica e destinate a ricevere unicamente rifiuti derivanti dalle attività di costruzione, demolizione e scavo, la Giunta regionale, con deliberazione n. 3332 del 2004, aveva approvato una direttiva regionale contenente i criteri per l'applicazione delle disposizioni tecniche riferite alle discariche per rifiuti inerti. Tale direttiva era conseguente alla deliberazione della Giunta regionale n. 4219, del 10 novembre 2003, ratificata dal Consiglio regionale con deliberazione n. 309/XII, del 18 dicembre 2003, e notificata alla Commissione europea.

Vado alle risposte ai quesiti che sono stati posti. Domanda n. 1: come ho specificato nell'introduzione, la discarica per rifiuti inerti è destinata a ricevere rifiuti classificati dalla normativa come speciali. Nella discarica per rifiuti inerti sono pertanto ammessi allo smaltimento sia i rifiuti espressamente riportati all'articolo 5, tabella 1, del citato decreto del 2010, nonché tutti i rifiuti che rispondano alle caratteristiche dei rifiuti inerti. In particolare vengono definiti inerti i rifiuti solidi che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica significativa, la cui caratterizzazione analitica risulti conforme alla tabella 2 e 3 dell'articolo 5 del decreto ministeriale medesimo.

Per quanto riguarda la seconda domanda, nella tabella fornita dal gestore della discarica risulta l'elenco dei soggetti conferitori, la provenienza dei rifiuti e la tipologia degli stessi. Da quell'elenco non risulta affatto, come emerso da notizie apparse sui quotidiani on-line, che vi siano conferimenti di rifiuto dall'estero. Cosa peraltro assolutamente improbabile, per non dire praticamente impossibile, visto che l'importazione di rifiuti dall'estero è strettamente disciplinata da un Regolamento comunitario che impone una procedura e dei vincoli molto restrittivi, oltre a un'apposita notifica e una conseguente specifica autorizzazione da parte della Regione. Nessuna notifica del genere è mai pervenuta alla Regione in merito ai rifiuti conferiti nella discarica di Pompiod.

Per quanto riguarda la domanda n. 3, è bene che si sappia che le analisi di caratterizzazione dei rifiuti devono essere eseguite a cura del soggetto conferitore, che deve avvalersi di un laboratorio terzo accreditato. Il gestore della discarica deve eseguire campionamenti per i diversi conferimenti ed effettuare controanalisi per verificare la conformità dei rifiuti conferiti secondo le modalità stabilite sia dalla normativa che dal proprio piano di gestione operativa. Nel caso della discarica di Pompiod, il soggetto gestore, in ottemperanza all'autorizzazione rilasciata dalla Regione, trasmette alla stazione forestale competente per territorio tutte le analisi dei rifiuti conferiti soggetti a preventiva caratterizzazione. Per quanto concerne la prevenzione del rischio idrogeologico, tutte le azioni da porre in atto sono riportate nei piani della gestione operativa, della gestione post operativa e di sorveglianza e controllo. Il gestore è inoltre tenuto a trasmettere annualmente, entro il 28 febbraio, una relazione alla Regione, al Comune e all'ARPA, che la valuta, nella quale devono essere riportate tutte le misure eseguite per dare puntuale attuazione ai vari piani. Se vi può interessare, vi do qualche dato e qualche numero di questa relazione: capacità autorizzata complessiva 213.000 metri cubi, capacità residua al 31 dicembre 2018 208.936 metri cubi, il delta in quell'anno è stato di 4.064 metri cubi. Sono state accettate solo sette tipologie di rifiuti e la relazione risulta dettagliata e riporta in modo puntuale tutte le procedure poste in atto per le diverse fasi. La capacità residua al 31 dicembre 2018 è pari a 208.936 metri cubi, quindi la differenza ammonta a 4.064 metri cubi. Le procedure poste in essere sono: il ricevimento e controllo amministrativo dei documenti; il controllo tecnico visivo ed eventuale stoccaggio per caratterizzazione aggiuntiva alla fine dell'accettazione; l'indicazione puntuale delle zone di discarica in cui sono state smaltite le diverse tipologie dei rifiuti e mappatura; i risultati di tutti i monitoraggi ambientali eseguiti (acque sotterranee, emissioni in atmosfera); la rilevazione dei dati meteo-climatici per confronti sulle emissioni; il monitoraggio quali-quantitativo del percolato prodotto; l'elenco di tutte le manutenzioni e le verifiche sull'integrità delle recinzioni e dell'attrezzatura, degli impianti a servizio della discarica.

Per quanto riguarda la quarta domanda (quella di prima è un'integrazione che ho fatto, che mi sembrava potesse essere utile a livello di ordine di grandezza rispetto a quanto è stato autorizzato): posso rispondere che non esistono al momento i presupposti per rivedere i termini dell'autorizzazione rilasciata per la gestione della discarica per i rifiuti inerti di Pompiod e ciò per queste motivazioni: i diversi sopralluoghi e ispezioni eseguite dal personale del Corpo forestale della Valle d'Aosta non hanno ad oggi rilevato alcun problema gestionale. Tanto per dare qualche dato su cui riflettere: dall'apertura della discarica, avvenuta a marzo 2018, ad oggi sono state eseguite diverse visite, di cui 11 sono state da aprile all'inizio di giugno 2019, nell'arco di due mesi e mezzo. Le deroghe concesse dalla Regione sulla concentrazione ammissibile per taluni contaminanti, potenzialmente presenti nei rifiuti, sono state applicate puntualmente solo ed esclusivamente quelle consentite dall'articolo 10 del citato decreto ministeriale 2010, previa esecuzione dell'analisi di rischio sito-specifica per ciascun contaminante e per ciascuna deroga concessa, come stabilito dal citato articolo 10. L'analisi di rischio specifica per il sito è stata regolarmente esaminata e approvata in sede di conferenza dei servizi dai diversi soggetti componenti: Dipartimento di prevenzione dell'Azienda USL e ARPA, nonché i Comuni, ed è stata ritenuta corretta in relazione alle deroghe richieste.

Per quanto riportato nelle premesse dell'interpellanza, in merito a un parere negativo dell'ARPA sull'accettazione di talune tipologie di rifiuti, è bene precisare che il parere dell'ARPA afferiva non già alla qualità o presunta pericolosità dei rifiuti, ma al fatto che si trattava di rifiuti non riconducibili ad attività produttive presenti in regione, come risulta chiaramente dagli atti adottati in conformità alle risultanze della conferenza di servizi. Come stabilito dalle disposizioni comunitarie, i rifiuti speciali seguono la disciplina della libera circolazione delle merci e la Regione non può porre limiti all'accettazione di rifiuti provenienti da fuori regione. In merito al presunto rilevante traffico di automezzi verso la discarica, tale affermazione risulta essere contraddittoria, in parte almeno, rispetto agli esiti dei diversi controlli eseguiti proprio dal corpo stesso. In merito la struttura ha indicato che la mole di rifiuti conferiti presso l'impianto risulta essere nettamente limitata.

Un'ultima considerazione e termino, Presidente: proprio a seguito dell'iniziativa che è stata posta da numerose persone ad Aymavilles, e non solo, ho intenzione, insieme al Sindaco di Aymavilles, e probabilmente anche il Sindaco di Jovençan, insieme ai tecnici, di organizzare al più presto un incontro con tutta la popolazione, in modo da potersi confrontare e tecnicamente spiegare cosa si sta facendo, in che maniera e quali sono le regole del gioco.

Dalle ore 17:54 riassume la presidenza la Presidente Rini.

Rini (Presidente) - Per la replica, la parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - La ringrazio Assessore, le chiederò, cortesemente, se è possibile avere poi i dati di quanto ci ha appena esplicitato, quindi se è possibile avere copia della sua risposta. Devo dire che ci sono cose che mi lasciano perplessa nella sua esposizione. Lei mi ha detto, giustamente, che avrebbe dato una risposta tecnica e non politica: io credo invece che su questo tema dei rifiuti e delle discariche in generale la politica dovrà approfondire in modo più puntuale di quanto non abbia finora fatto. Mi è stata spiegata la questione dei rifiuti speciali inerti e dei rifiuti inerti. Per quelli che sono stati i miei approfondimenti, davvero questa classificazione di rifiuti speciali inerti, quindi il doppio uso degli aggettivi, è qualcosa che non si ritrova nelle altre normative, ed è stato proprio introdotto nella nostra regione, cosa che continua a farmi specie.

Seconda cosa: lei mi ha detto essere una notizia infondata il fatto che ci sia l'arrivo di rifiuti dall'estero. Io non ho citato l'estero, per quanto siamo una petite Patrie, però i confini sono ancora altri... dicevo rifiuti provenienti da fuori valle, se era possibile avere una differenziazione, un elenco dei dati relativi alla provenienza di rifiuti all'interno del territorio regionale e all'estero.

Terza cosa: mi è stato spiegato che le analisi dei rifiuti sono a cura del conferitore, che si deve affidare a un laboratorio terzo, e poi che il gestore della discarica fa delle altre verifiche che vengono trasmesse alla Regione, al Comune e all'ARPA, se ho capito bene, quindi non è previsto che ci siano delle altre analisi, a campione, fatte periodicamente da soggetti che non siano né i conferitori, né i gestori. Anche questo, nell'ambito di quelle che devono essere le decisioni che una Regione deve prendere, mi pare sia un aspetto da rivedere, perché non mi sembra che garantisca che effettivamente i rifiuti che vengono sversati in discarica siano rifiuti assolutamente sicuri. Questo a me preoccupa abbastanza.

Lei poi ci ha detto che sono state sette le tipologie di rifiuti accettate: ecco, a mio avviso, bisognerebbe verificare che queste sette siano esattamente quelle ammissibili, che siano solo quelle sette e non ce ne siano state altre, però mi viene da dire che, se le analisi sono a cura soltanto del conferitore e del gestore della discarica, non abbiamo la certezza, la sicurezza... certamente ci possiamo fidare, ma io sono come San Tommaso, mi fido poco e quindi preferirei che ci fossero controlli altri.

Altra cosa: non ci sono i presupposti per chiedere la revisione dell'autorizzazione. Non lo so, ovviamente questa è una cosa che valutate voi. A me tutta la vicenda di Pompiod lascia perplessa. I dati che sono stati forniti in chiusura: 11 visite da aprile a giugno 2019, bene, mi viene da dire, da aprile 2019 a giugno 2019 evidentemente c'è stata un'attenzione maggiore, immagino grazie anche al fatto che si sia attivata la popolazione. Era in corso una raccolta firme, che è corposa e che dà il metro di come questo argomento sia sentito e preoccupi i cittadini. Le ultime informazioni che abbiamo dicono che nel periodo tra maggio e questi ultimi giorni i dati dei camion in transito sono effettivamente calati, ma i 50 e più che per giorni e giorni hanno transitato su quella strada sono stati contati dagli abitanti che vivono lì e non ho motivo di credere che abbiano raccontato qualche bufala.

Ritengo infine positivo ciò che lei ci ha detto in conclusione e cioè che verrà fatto al più presto un incontro con la popolazione e con i Sindaci dei Comuni interessati, perché credo che le stesse cose che sono state spiegate a noi oggi, da un punto di vista tecnico, sia corretto siano rese note alla popolazione, che avrà modo, immagino, di esternare molto meglio di quanto abbia fatto io tutte le sue preoccupazioni.