Oggetto del Consiglio n. 771 del 4 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 771/XV - Interpellanza: "Azioni di sensibilizzazione nei confronti dell'associazione Forte di Bard per un riordino della gestione complessiva della medesima".
Rini (Presidente) - Punto 44 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Torniamo su una questione a proposito della quale, al di là delle assicurazioni che erano state date dal presidente Fosson sulla competenza e la professionalità del nuovo presidente dell'associazione Forte di Bard, mi sembra che addirittura siano stati fatti dei passi indietro rispetto al passato. Perché dico questo? Ho chiesto semplicemente all'associazione Forte di Bard di avere i dati relativi all'organico del personale che lavora. Mi interessava sapere che profili professionali ci sono, quali sono i titoli di studio sulla base dei quali sono stati selezionati i dipendenti e tutta una serie di questioni. Questo non per un vezzo, ma per riuscire a capire quali sono i meccanismi segreti che stanno dietro alle scelte delle persone che sono state assunte, anche perché ricordo che alla fine del 2014 un dipendente, che non si capiva bene che cosa stesse facendo, era rimasto folgorato toccando un cavo da 15.000 volt. Dico questo perché alla mia richiesta sulle dotazioni organiche e sui profili professionali, la risposta del Forte di Bard è stata: "con riferimento alla dotazione organica si precisa che trattandosi di dati personali, non è prevista la pubblicazione e pertanto rientrano anch'essi nella sfera personale del dipendente".
Scusate, ma qui non si tratta di tutela della privacy! Qui qualcuno deve spiegare bene alla signora Badery che nel 2016 una sentenza del Consiglio di Stato - il Consiglio di Stato è l'ultima istanza e non è che c'è un'autorità superiore, c'è solo il Padreterno - su di un ricorso che era stato proposto da me e dal collega Cognetta, sentenziava questo: "Il ricordato articolo 116 attribuisce invero ai consiglieri regionali un incondizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere di utilità all'espletamento delle loro funzioni, anche al fine di permettere di valutare con piena cognizione la correttezza e l'efficacia dell'attività svolta dall'amministrazione, anche indirettamente tramite le società partecipate - e sentite, sentite! - nonché di esprimere un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio". Ecco, questa frase io la dedico all'associazione o al gruppo martiri della Corte dei Conti. Qui il Consiglio di Stato dice: "nonché di esprimere un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio".
Quando si fa un 116, cioè quando si fa una richiesta di documenti, non è una cosa per divertirsi, ma è per riuscire a capire come vanno le cose e se sono state fatte correttamente. Qui la novella presidente del Forte di Bard dice: "no, non si può, non si può accedere a questi dati", ma dice anche di più, "i titoli di studio dei dipendenti sono stati valutati nel corso della procedura di assunzione dell'associazione e attengono alla sfera personale"!? Ma come, io non posso sapere se un dipendente che è stato assunto in una società partecipata ha un titolo di studio, oppure no? Perché non mi è concesso questo? Tanto più - qui proprio si supera la fantasia - che l'associazione mi aveva fornito questi stessi dati, con una richiesta di accesso agli atti che avevo fatta nel 2014.
Che differenza c'è tra la nuova gestione e la vecchia gestione? Volete farci rimpiangere la vecchia gestione adesso con la Badery? Io non lo so, abbiate pazienza! È, bene o male, la maggioranza che sceglie le persone. Abbiamo visto con quali meccanismi: ci sono i manuali "cencelliani", ci sono le famiglie all'interno di certi comuni. Per carità, va bene così! Però qui si sta tornando indietro rispetto al passato. Voglio ricordare che è un passato in cui, a fare il suo lavoro con la qualifica di elettricista c'era una persona che, se non sbaglio, aveva il diploma di liceo linguistico. Quindi, se partiamo da questo presupposto, sarebbe interessante capire come sono state individuate e affidate poi le competenze.
Un'altra questione, che non è di secondaria importanza e alla quale non si è messo mano, è che il personale del Forte di Bard è inquadrato con il contratto del commercio. Sulla base di questo contratto al personale, che è selezionato non si sa bene come, sono attribuiti dei superminimi. Il superminimo è una specie di retribuzione aggiuntiva che va fuori dalle regole contrattuali, a volte sono attribuiti dai premi e guardando negli anni ci sono delle progressioni di carriera, cioè degli aumenti nel livello, che non si capisce da che cosa siano giustificati. Io ricordo che sostanzialmente il personale che opera al Forte di Bard fa il lavoro che fa il personale regionale in un ufficio mostre, con una bella differenza, perché se andiamo a vedere i salari, le retribuzioni, per lo stesso profilo professionale lì alle volte beccano il doppio - non ricordo se siano state fatte delle variazioni - senza nemmeno l'obbligo di timbrare, perché c'è ancora il registro cartaceo con la firma. Quindi siamo a una specie di situazione medievale nella gestione del personale, dalla quale senz'altro qualcuno probabilmente ha dei benefici.
Io sollecito ancora una volta la maggioranza e il Presidente a intervenire, a far capire che qualcosa laggiù deve cambiare, a farlo capire alla nuova presidente, alla nuova direttrice, perché sono tutti nuovi, ma la situazione attualmente mi sembra che stia peggiorando. Tanto più che il 5 febbraio scorso ho chiesto se esistono dei magazzini, ho chiesto se esiste un contratto di trasporto e ho visto la risposta: "non c'è nulla". L'8 maggio, dopo un articolo de La Stampa, ecco che il contratto di trasporto appare e la risposta che era stata data precedentemente negativa invece diventa positiva e mi trasmettono una copia del contratto. Allora io non lo so se qui siamo a giocare, oppure a fare sul serio.
Volete mettere mano all'associazione in maniera seria? Vogliamo adottare quanto era stato adottato precedentemente, quindi ci rivolgiamo ad altre autorità? Ci costringete a fare un ulteriore ricorso al TAR e poi al Consiglio di Stato per avere i documenti, così almeno si spendono altri 10-20-30 mila euro buttati dalla finestra, quando c'è già una sentenza che dice che abbiamo diritto ad avere i documenti? Io sinceramente non capisco che gioco sia, comunque penso che sia venuto il momento di mettere mano alla cosa e penso, alla luce dei primi atti, che chi è stato posto alla direzione o comunque alla presidenza, non abbia adempiuto a quelli che erano i suoi doveri.
Presidente - Per la risposta la parola al presidente Fosson.
Fosson (PNV-AC-FV) - Collega Ferrero, non è un gioco, questo glielo posso garantire. La dottoressa Badery è subentrata in una situazione difficile, la sua competenza e le sue capacità organizzative sono note. Sul fatto che non siano arrivati tutti i dati lei ha ragione, ma attraverso una comunicazione arrivata da poco c'è un impegno a fornire alcuni dati; non si può mandare un insieme di dati così non specifici.
Quello che le posso dire io è che c'è un impegno a migliorare tutto il quadro, perché le potenzialità e la realtà del Forte di Bard sono certamente determinanti per il forte stesso e per tutto il territorio che è attorno. Mi assumo personalmente l'impegno di seguire quanto lei ha segnalato.
Presidente - Per la replica la parola al collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Voglio chiarire innanzitutto una cosa e la voglio chiarire alla signora Badery, perché sia chiaro in maniera definitiva: fornirmi i dati non è un favore, è un suo dovere! Se lei non riesce a capirlo torni a fare... no, capo del personale direi di no, come dipendente regionale! Torni a fare quello che vuole, ma lasci il Forte di Bard, perché i doveri sono doveri e i favori sono un'altra cosa, e ormai mi sono seccato di queste cose.
Io non voglio fare minacce, però i dati che ho richiesto io li voglio entro una quindicina di giorni sulla mia scrivania. Diversamente, il nuovo ricorso che farò al TAR sarà una nuova perdita di tempo, ma non importa: se ci vogliono le maniere forti, andiamo avanti così. Unitamente al ricorso sarà fatta una segnalazione alla Corte dei Conti sulla responsabilità soggettiva da parte del presidente che mi ha negato gli atti, quando c'è un ricorso che chiaramente prevede che questi atti vengano dati al consigliere regionale. Di conseguenza, si assumerà anche la responsabilità patrimoniale delle spese che sosterremo noi come gruppo consiliare e delle spese che eventualmente sosterrà l'associazione Forte di Bard nel corso della procedura di ricorso.
Se non si capisce che il presupposto per consentire alle opposizioni di fare un buon lavoro è di disporre dei dati, che non devono essere né nascosti, né rinviati a data da destinarsi, né dire che non ci sono e poi dopo saltano fuori, allora c'è qualcosa che non va. E allora bisogna avere il coraggio. Dico la verità, nell'ambito del Forte di Bard è già successo una volta: se c'è da tagliare qualche testa, state pur tranquilli, io preferisco tagliare quella dei vertici, poi dopo vedremo sotto.