Oggetto del Consiglio n. 767 del 4 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 767/XV - Interpellanza: "Interventi per l'inserimento nel mondo lavorativo di persone con importanti disabilità".
Farcoz (Président) - Point 40 à l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole au collègue Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Penso che questa aula non possa che condividere che in una società civile il compito in particolare della pubblica amministrazione debba essere quello di agevolare l'inserimento nel mondo lavorativo anche di quelle persone meno fortunate, quelle che hanno percentuali importanti di invalidità permanente. Aggiungerei che in questa aula si è parlato sovente di integrazione e questo è un caso che riguarda veramente la possibilità di inserimento nel mondo lavorativo di persone con invalidità permanente, ma è anche un caso di integrazione.
Vengo al fatto. Io volutamente non ho citato né il nome né il cognome di questa persona. Si tratta di un ragazzo di vent'anni, affetto da tetraparesi spastica con decadimento cognitivo conseguente a paralisi celebrale infantile. È un ragazzo che è stato sfortunato sin dalla nascita e al quale è stata comunque riconosciuta una percentuale di invalidità del 100 percento. È un ragazzo che, pur con queste difficoltà, ha continuato a lottare, ha continuato a voler reagire, a non abbattersi ed è un ragazzo che ha cercato di studiare, ha studiato e ha fatto anche sport. Nell'anno scolastico 2017-2018 ha conseguito un attestato di credito formativo al Liceo di scienze umane e scientifico Regina Maria Adelaide con una votazione complessiva di 85 centesimi e questa persona non chiedeva null'altro che avere una possibilità, uno sbocco nel mondo lavorativo.
Vengo alle domande. Ci sono state delle commissioni mediche integrate, la prima il 10 ottobre 2017, il cui esame si è concluso con una riga: "non possiede attualmente capacità lavorative". È ovvio che la famiglia e lui stesso in prima persona non abbiano potuto accettare una definizione del genere. Si è fatto fare una relazione medico legale, chiaramente di parte, di cui vi leggo il finale: "all'esame clinico si presenta su sedia a rotelle, vigile, orientato nel tempo e nello spazio, partecipa volentieri al colloquio rispondendo in maniera congrua alle domande, è affetto da tetraparesi spastica, esprime in modo congruo le sue problematiche e il desiderio di lavorare. Viene riferita un'intensa attività sportiva, sempre nell'ambito delle persone con disabilità. Evidenzia un eloquio spontaneo ricco, con riferite grandi capacità di comunicazione. Tutte queste caratteristiche confermano e sono in linea con la descrizione delle abilità relazionali, organizzative, comunicative e linguistiche descritte nella relazione fatta in seguito al diploma superiore del 7 luglio 2018 al Liceo delle scienze umane e scientifico Regina Maria Adelaide".
C'è poi una seconda relazione della commissione medica integrata del 18 settembre 2018, nella quale fortunatamente qualcosa cambia, perché all'interno delle diagnosi funzionali la diagnosi della minoranza dice che "il ragazzo è autonomo in presenza di condizioni facilitanti, può lavorare all'esterno in ambiente aperto, è idoneo all'uso di videoterminale e personal computer, può essere esposto sia a rumori che a polveri, può stare seduto per la maggior parte del suo turno, può effettuare un lavoro che richiede autonomia decisionale".
Io mi chiedo come mai a meno di un anno di distanza ci possano essere delle commissioni mediche che valutino in questo modo, chi comunque è stato meno fortunato di noi sin dalla nascita. Ma attenzione, non voglio fare processi e non mi interessa andare a capire come mai. Se è possibile sapere qualcosa è interessante, ma non mi interessa fare processi. A me quello che interessa è il punto 3 dell'interpellanza, in cui le chiedo "se ritiene doveroso attivarsi affinché un ragazzo di vent'anni con le invalidità citate in premessa possa avere le giuste opportunità di lavoro che con caparbietà e impegno l'hanno portato al conseguimento dell'attestato di credito formativo con il punteggio 85/100". Aggiungo, perché non c'è nelle domande e le chiederei veramente il suo interessamento Assessore, che tra le altre poco buone novelle che ha ricevuto, c'è quella che tra poco la USL non garantirà più la fisioterapia per tutta la vita a questo ragazzo, che è nato così purtroppo per un errore al momento della nascita.
Dalle ore 10:49 assume la presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Grazie per l'esposizione, collega Gerandin, la parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Collega Gerandin, sarà una risposta a due voci: per quanto riguarda l'aspetto sanitario delle commissioni le risponderò io, poi il collega Bertschy integrerà le risposte ai suoi quesiti. Sicuramente valuteremo attentamente la lettera che ha inviato la USL e individueremo dei percorsi di vita indipendente o dei percorsi alternativi da potergli garantire; ovviamente approfondiremo.
Devo dire che è certamente un dovuto che si presti attenzione al pieno inserimento dei disabili nel mondo del lavoro. La commissione medica integrata per l'accertamento delle condizioni di disabilità e per l'inserimento e l'integrazione lavorativa non ha il compito di proporre dei percorsi di inserimento lavorativi, ma deve accertare le condizioni di disabilità, con conseguente rilascio della relazione riservata agli invalidi civili, ciechi e sordi civili, in base alla legge n. 68 del 1999. Questo accertamento è effettuato dalle commissioni per il riconoscimento dell'invalidità, integrate da un operatore sociale e da un esperto nei casi da esaminare.
La legge n. 68 e il DPCM 13 gennaio 2000, fissano i criteri generali per l'accertamento sanitario riservato agli invalidi civili e deve definire una diagnosi funzionale volta a individuare la capacità globale e il profilo socio lavorativo, acquisendo le notizie utili per individuare la posizione della persona disabile nel suo ambiente, la sua situazione familiare, di scolarità e di lavoro. Inoltre, nell'accertamento la commissione medica deve seguire le indicazioni contenute negli allegati del DPCM, per la compilazione della scheda di cui lei ha citato soltanto una parte. Nella scheda ci sono tutta una serie di altri vincoli che sono piuttosto significativi e che riguardano appunto le attività mentali e relazionali, i fattori ambientali, il profilo socio lavorativo, la necessità di servizi e di sostegno.
La commissione non ha proposto due percorsi, ma ha effettuato una diagnosi funzionale volta a individuare la capacità globale e il profilo socio lavorativo. La commissione medica, per effettuare le valutazioni, si è dovuta attenere appunto a quelle indicazioni e nello specifico ha tracciato due relazioni: quella del 2017 è difforme dalla valutazione che è stata tracciata nel 2018. La relazione del 2018 ovviamente dice che il ragazzo può effettuare lavori sedentari semplici con supervisione e in ambienti senza barriere architettoniche, può lavorare al computer, ma non può lavorare in ufficio, non può lavorare in un magazzino e ci sono tutta una serie di vincoli che in qualche modo vanno a definire un percorso di difficile, difficilissima collocazione; e questo per quanto riguarda il pubblico. Aggiungiamo - collega me lo faccia dire, perché ce l'ho lì - che se voi continuate a sostenere con i vostri colleghi di opposizione "le case prima agli italiani, i servizi prima agli italiani, il lavoro prima agli italiani", pur essendo questo ragazzo di nazionalità italiana, ha un cognome chiaramente extracomunitario e questo probabilmente qualche vincolo glielo mette nell'ambito del privato. Lascio la parola al collega.
Presidente - Per l'ambito di competenza, la parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - Rispetto alla risposta alla terza domanda, se riteniamo "doveroso attivarsi affinché un ragazzo di 20 anni con le invalidità citate in premessa possa avere le giuste opportunità di lavoro che con caparbietà ed impegno l'hanno portato al conseguimento dell'attestato di credito formativo punteggio 85/100". Io credo che la risposta per tutti non possa che essere, al di là dell'assessore, un sì: dobbiamo tutti lavorare perché i giovani, indistintamente dal caso specifico, possano avere delle opportunità, in particolare le persone che soffrono e hanno già meno opportunità degli altri. È chiaro che dobbiamo fare in modo che in un mondo in cui per lavorare bisogna costruire anche l'offerta e avere dall'altra parte la possibilità di garantire questo diritto, tutto questo possa avvenire.
Sulla relazione evidentemente non intervengo. Quello che posso invece aggiungere e che aggiungo volentieri è che, rispetto al tema, l'atteggiamento del Governo è assolutamente di grande attenzione e di grande livello, perché se vogliamo lavorare per far crescere la nostra comunità ed eliminare differenze sociali, il lavoro per le persone più deboli è il primo obiettivo da raggiungere. Il percorso per l'inserimento lavorativo è curato dal Centro per il diritto del lavoro dei disabili e presso i nostri centri per l'impiego, nella rete di enti accreditati al lavoro e alla formazione e nelle cooperative sociali di tipo B. L'utenza è presa in carico dai nostri servizi e dalla rete colloquiata ed è orientata nel mondo del lavoro, al fine di aumentare la propria occupabilità. Per le persone con disabilità sono attivi e finanziati, con fondo sociale e gestiti dagli enti accreditati di cui parlavo, percorsi di formazione dedicati e percorsi di orientamento professionale, con la possibilità di inserimento in percorsi di tirocinio presso aziende, proposti ove possibile anche a soggetti con disabilità fisiche e sensoriali gravi.
Il servizio del Centro per l'impiego mette anche in collegamento aziende in obbligo di assunzione di disabili ai sensi della legge n. 68 del 1999 e utenti con disabilità iscritti al collocamento mirato. Per gli utenti con residue capacità di inserimento nel mondo del lavoro sono anche finanziate dall'Amministrazione regionale borse lavoro che consistono in veri e propri inserimenti in azienda per persone dalle ridotte capacità produttive. Per persone con disabilità fisiche e sensoriali gravi, come lei descrive, ma con capacità intellettive, l'inserimento nel mondo del lavoro è certamente più difficoltoso e necessita di un ancora maggiore sostegno e accompagnamento.
Per questo abbiamo inserito nella direttiva sull'utilizzo del fondo regionale per l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità, approvata con delibera n. 675 del 24 maggio scorso, una azione di tutoraggio intensivo dedicato proprio a soggetti con disabilità fisiche e sensoriali gravi, per supportare queste persone in percorsi formativi, in tirocini e nell'inserimento lavorativo individuando, se necessario, ausili anche informatici, derogando la formazione all'uso degli specifici ausili individuati. Questa azione prevedrà inoltre il tutoraggio del percorso, il sostegno al lavoratore e al datore di lavoro nella gestione dell'inserimento lavorativo.
Questa delibera diventerà attuativa concretamente nei prossimi mesi e ha tre linee di azione. Una ha anche la possibilità di una prima sperimentazione per incentivi per l'inserimento lavorativo di persone con disabilità. È una delibera che ci deve aiutare a fare questa azione puntuale che arrivi alle persone, che arrivi alle difficoltà che le persone vivono, anche perché non ci sia ombra di dubbio che tutto quello che si può fare venga fatto.
Dico anche, in termini politici e amministrativi, che i famosi 600 mila euro che sono stati recuperati negli anni, che sono oggetto del finanziamento di questa delibera e che sono una somma che si è costituita attraverso le risorse che provengono dalla inapplicazione della legge n. 68, e quindi dalle sanzioni che vengono comminate all'azienda, sono una prima risorsa sulla quale lavorare. Tuttavia stiamo lavorando per rendere coerenti i progetti che finalizzeremo nei prossimi mesi con la programmazione del Fondo sociale 2021-2027, dimodoché queste somme, una volta esaurite, possano dare continuità ai progetti attraverso l'utilizzo della programmazione del fondo sociale del 2021 e che quindi l'azione spot non sia legata al semplice utilizzo delle risorse che ci sono oggi, ma sia un'azione strutturale, puntuale, di programmazione e che arrivi veramente alle persone.
Dobbiamo lavorare per questo ragazzo, ma dobbiamo lavorare per tutti i ragazzi che hanno questa necessità e fare in modo che non ci siano dubbi sul fatto che l'amministrazione pubblica fa tutto il possibile.
Presidente - Per la replica la parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Ringrazio l'assessore Bertschy, penso che abbia dato la risposta più sensata a un caso che è stato portato ad esempio, immagino non l'unico caso per quello che riguarda la Valle d'Aosta. Considerato che comunque voi sapete di che persona si tratta, io chiederei davvero ai servizi che si occupano di queste persone meno fortunate eventualmente di prendere contatto, di aiutarli, di indirizzarli in questo percorso, perché non tutte le volte le informazioni, dovute su quelle che sono le iniziative importanti messe in campo, sono recepite. Per cui la ringrazio per la risposta che mi ha dato.
Assessore Baccega, io penso davvero che lei oggi abbia toccato il fondo, nel senso che mi vergogno io al posto suo per i cittadini valdostani. Ma davvero, lei è una vergogna! Se lei è l'Assessore alla sanità e alle politiche sociali, poveri valdostani! Ma veramente, poveri valdostani! E parlo dei valdostani in generale! Le ricordo che, quando ha parlato dell'integrazione di una persona che non ha il cognome valdostano, queste persone sono residenti in Valle d'Aosta da trent'anni! Allora lei si informi prima di dire delle bestialità del genere, nessuno di noi ha mai detto che queste persone non vanno aiutate! Ma si figuri! Cittadini italiani, valdostani e residenti da trent'anni! È una persona che ha questa invalidità a causa di un errore fatto all'atto della nascita, riconosciuto con delle sentenze e per il quale hanno avuto anche un rimborso danni! Complimenti Assessore, ma complimenti veramente!
Sul discorso delle commissioni mediche, io le ho letto esclusivamente quei passaggi. La prima ha sbarrato tutti i "no", tutti i no ha sbarrato! La seconda gli ha dato qualche opportunità, qualche "sì" che probabilmente gli permetteranno di poter perseguire quell'opportunità di cui parlava prima il suo collega Bertschy.
Ma davvero, io non ho mai sentito da parte di nessun assessore una cosa del genere! E lei dovrebbe essere l'assessore anche alle politiche sociali?! Ma aiuto! Ma veramente aiuto, poveri cittadini valdostani! Io mi vergognerei! Chieda scusa a questa persona, si alzi e chieda scusa! Le chieda scusa, perché se è invalido, lo è grazie alla sanità valdostana! E in questo momento lei dice "ah no, le difficoltà sono legate al cognome"! Veramente, io penso che abbia non toccato il fondo, ma peggio, peggio, peggio che toccato il fondo!
Le dico ancora una cosa, così almeno penso che le possa rovinare la giornata definitivamente. Questa persona è stata talmente mortificata dopo il percorso che ha fatto, dopo che ha cercato di studiare, di fare, di riprendere un'attività motoria con sport e quant'altro, e sa cosa mi ha detto? Che se non trova una soluzione ha pensato anche di suicidarsi. Ce l'avrà sulla coscienza lei!