Oggetto del Consiglio n. 726 del 3 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 726/XV - Reiezione di mozione: "Impegno della Giunta regionale a provvedere alla sostituzione di due componenti del Consiglio di amministrazione della società SITRASB".
Rini (Présidente) - Point n° 6 à l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole au collègue Vesan.
Vesan (M5S) - Con questa mozione noi diamo seguito a un nostro intervento, già fatto in aula, legato a una interrogazione a risposta immediata sullo stesso argomento. Purtroppo diamo seguito tardivamente, perché questa mozione era stata presentata per la seduta del 22 e 23 maggio, ma non siamo riusciti ad affrontarla fino ad adesso. Forse valeva la pena di discuterne immediatamente dopo l'insediamento, ma dopo essere stata iscritta per tre volte all'ordine del giorno, adesso la affrontiamo.
Questa mozione tende a evidenziare una triste tendenza, che è quella di premiare con incarichi retribuiti non tanto in funzione dell'utilità che possono avere per i valdostani all'interno dell'assemblea nella quale vengono nominati, ma quanto per l'utilità che possono avere per gli stessi candidati le forme retribuite che sono previste dagli incarichi, quindi c'è una lotta strenua a farsi nominare all'interno di questi consessi. Nella veloce e rapida risposta all'interrogazione a risposta immediata mi è stato evidenziato che la retribuzione è stata in realtà ridotta ai sensi di legge, rispetto a quella evidenziata sulla documentazione ufficiale. Adesso, ancora a distanza di due mesi abbondanti - ho verificato ieri, a meno che non sia stato cambiato durante la notte -l'apposita sezione che si chiama "società trasparente" all'interno del sito internet della SITRASB, evidenzia, sì, la nomina dei nuovi membri del consiglio di amministrazione, o almeno la proposta di nomina da parte della Regione, ma non modifica assolutamente quello che era il livello retributivo per loro previsto, che ricordo - almeno quello pubblicato sugli atti tuttora visibili - è di 11.000 euro l'anno più 155 euro di gettoni di presenza. Non è tanto la discussione su quanto sia il valore di questa retribuzione, ma quale sia il criterio con il quale vengono scelte le persone da retribuire. Per avere questo incarico c'è stata una presentazione di curricula che ha interessato ben ottanta persone, che hanno fatto domanda per un posto all'interno del consiglio di amministrazione di SITRASB.
Ribadisco nel dettaglio qual è la nostra proposta, perché già quando ho presentato l'interrogazione a risposta immediata, dei tre minuti che aveva a disposizione il presidente Fosson ne ha usato uno per elogiare le qualità del presidente del consiglio di amministrazione - possiamo fare il suo nome, visto che tutti ne parliamo bene: il dottor Meroi - che era quello che io avevo già detto espressamente non essere oggetto della nostra richiesta. Oggi magari, avendo più tempo, spero che riuscirà a dettagliarmi, in risposta a questa nostra mozione, quali siano i veri titoli che hanno permesso a questa maggioranza di scegliere i tre candidati ad avere una posizione nel consiglio di amministrazione, che non è quella di presidente. Quello che abbiamo potuto verificare noi, per quello che riguarda questa scelta, almeno per quello che si può vedere al di fuori di ciò che succede all'interno della Giunta regionale, che è un consesso non pubblico come quello di questo Consiglio, è che due figure su tre che sono state incaricate in questo consiglio sono state candidate recentemente, nella fattispecie tutte quante dall'Union Valdôtaine. Per i consiglieri Guidi e Cerise, al di là dei loro titoli personali o del loro personale curriculum, secondo noi, ci pare di capire che il criterio di scelta che ha portato a individuare queste due figure sia il fatto che entrambi hanno dato la loro disponibilità, sotto lo scudetto del leone rampante, a candidarsi alle elezioni.
Noi vorremmo tanto che, nel momento in cui andiamo a dare soldi di tutti i valdostani a qualcuno, la motivazione per cui glieli diamo fosse un po' più indirizzata, un po' più rivolta a una utilità di questi personaggi. Se vogliamo far crescere politicamente dei nostri rampanti attivisti del movimento, siamo liberi di assegnare a loro un sacco di figure non retribuite, che spesso e volentieri sono oggetto di poche o nessuna domanda. Ma nel momento in cui scegliamo di dare una retribuzione vorremmo che non fosse un premio in denaro per aver partecipato al concorso delle elezioni, ma che fosse una retribuzione in funzione dell'utilità che queste persone possono realmente dare alle società all'interno delle quali le inseriamo. Purtroppo abbiamo visto, anche nel consiglio di amministrazione di CVA, che ci sono delle figure che vengono incaricate con una retribuzione relativamente bassa, come mi è stato evidenziato nella risposta la volta scorsa, ma a quel punto perché darla questa retribuzione?! Se sono utili perché danno un contributo fattivo al buon funzionamento di una delle nostre partecipate, allora è giusto che siano retribuiti per il valore della loro azione, altrimenti sembra proprio un gettone di assenso, per cui noi nominiamo uno Yes Man di fiducia, che quando sarà all'interno di quel consiglio di amministrazione voterà esattamente quello che gli dice di votare la maggioranza regionale e in cambio di quel voto gli diamo dei soldi.
Ecco, questa è veramente brutta politica ed è una brutta abitudine che abbiamo potuto verificare già in tantissime posizioni di incarico affidate dalla Giunta regionale. Vorremmo tanto che, grazie anche all'inserimento moralizzatore della nuova forza che aderisce alla maggioranza, che questa aula potesse dare un segnale diverso. Non si tratta tanto di dare una posizione retribuita a chi se la merita, perché non è un premio. Diamo una posizione retribuita a chi fa del lavoro utile per i valdostani e non solo una rappresentanza - non so come dire - acritica a favore della posizione di una maggioranza che non sappiamo per quali motivazioni abbia individuato queste figure. Anche perché i candidati per questo posto erano tantissimi: ottanta, se non ricordo male il numero esatto.
Ricordo, come ho già accennato in occasione dell'interrogazione a risposta immediata, ma in modo molto molto rapido, che il presidente della Regione Lombardia, proprio per un incarico di questo tipo, affidato a un suo collega che ha mancato l'elezione e che quindi chiedeva di essere altrimenti premiato, è stato oggetto di un'indagine da parte della magistratura. Le motivazioni espresse nell'atto di incarico da parte della Regione Lombardia erano, diciamo la verità, fin più approfondite di quelle che ho potuto vedere nella deliberazione di incarico della Regione, che stabilisce tout court che c'erano un tot di figure che hanno fatto domanda e noi abbiamo scelto quelle. Il criterio per cui due figure su tre - combinazione! - sono state candidate all'interno delle liste dell'Union Valdôtaine e non elette, ci sembra (lo spero) solo una triste coincidenza, ma abbiamo paura che invece sia una normale cattiva abitudine.
Con questa nostra mozione noi proponiamo al Consiglio regionale di impegnare la Giunta ad annullare la delibera o nella fattispecie, all'interno di questa delibera, solamente la nomina dei due consiglieri di amministrazione, Guidi e Cerise, proprio per il fatto che si trovano in una posizione, non dico di conflitto di interesse, ma anzi di vicinanza di interesse, essendo stati candidati nelle liste dell'Union Valdôtaine in recenti elezioni in Valle d'Aosta. Chiediamo che le loro figure siano sostituite, visto che c'era comunque un numero di candidati più che congruo, in modo trasparente e meritocratico, al fine di garantire una delle nostre importanti partecipate, fondamentale per le relazioni con l'intera comunità alpina. Ricordo, infatti, che il consiglio di amministrazione di SITRASB partecipa anche al più grande consiglio, che è quello di SISEX, per quello che riguarda i rapporti internazionali su questo traforo. Quindi speriamo che SITRASB meriti, come non è già tristemente successo in passato, una maggiore attenzione dal punto di vista dell'ottenimento dei risultati e del buon funzionamento della società.
Presidente - Apriamo la discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Bianchi.
Bianchi (UV) - Sicuramente intervengo in quanto per l'ennesima volta c'è un attacco diretto al movimento dell'Union Valdôtaine. Il discorso che fa il collega Vesan è di dire: qui sicuramente sono state nominate due persone che sono riconducibili al movimento dell'Union Valdôtaine, perché sono state in lista, senza menzionare chiaramente, anzi bypassando in maniera molto leggera, i curricula.
Non voglio entrare in merito alle nomine, però parto dal presupposto che, a mio avviso, la scelta dei vari curricula avviene proprio in base alle domande che sono presentate. Se lei pensa che le persone che ha indicato in questa mozione non abbiano le capacità e mette in dubbio le loro capacità per l'amministrazione di quella società, io posso anche entrare nel merito e fare una discussione. Se invece l'attacco è solamente politico, collega! Ormai mi sembra diretto: quelle persone non vanno bene, perché gravitano in una certa orbita. Sono dei liberi professionisti, lavorano, fanno le domande, come ha specificato lei, in ottanta, quindi non vedo il perché ha dovuto specificare che quelle persone devono essere rimosse, per avere avuto un percorso politico magari in un passato anche molto lontano all'interno del mio movimento. Questo lo sento quasi un affronto nei confronti del movimento.
Finisco il mio intervento. Non avrei voluto neanche intervenire, ma mi permetta: molto probabilmente chi ha deciso lo avrà fatto guardando il curriculum, come quando un suo parente molto stretto era all'interno del consiglio di amministrazione di CVA.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Devo dire che anche il gruppo Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta stava curiosamente lavorando sulla nuova composizione del consiglio di amministrazione della SITRASB S.p.A., Società Italiana Traforo del Gran San Bernardo, prima che il Movimento 5 Stelle ci anticipasse sui tempi, sottraendoci l'iniziativa. Chiaramente lo dico a mo' di battuta, perché sono stati, questa volta almeno, più bravi loro. Ora quindi non possiamo che votare a favore di questa mozione, per la sostituzione di alcuni componenti del consiglio di amministrazione sui quali anche noi avevamo avuto segnalazioni in merito alle nomine fiduciarie. I criteri di scelta pare, sottolineo pare, siano nuovamente stati quelli da manuale Cencelli, che noi vogliamo combattere in tutti i modi e in ogni luogo, perché francamente sono un insulto - scusate, l'argomento mi scalda un po'! - per tutti quei cittadini onesti che noi vogliamo rappresentare, i quali il lavoro se lo conquistano a seguito di regolari concorsi in base ai meriti, alle capacità e alle competenze, senza cercare a tutti i costi comode scorciatoie.
Le segnalazioni ci sono arrivate in particolare sulla scelta dell'avocada, dove la d non è un errore. Vorrei dire che questo è solo un esempio che voglio fare. Non vogliamo infatti discutere sulle competenze e professionalità di questa giovane donna, che peraltro non credo di conoscere, ma ci chiediamo in merito alle informazioni ricevute se effettivamente fosse la candidata migliore fra tutti i curricula presentati, un'ottantina. La dottoressa infatti non risulta iscritta all'ordine degli avvocati, ma a quello degli avvocati stabiliti. I nostri colleghi sanno benissimo cosa vuol dire, magari non lo sanno tutti: significa che a oggi risulta un'avvocata straniera, però si tratta di una persona italiana. Questo succede...
Presidente - Scusi collega Pulz. Colleghi,io chiedo semplicemente all'aula, visto che stiamo parlando di una persona che non fa parte di questo Consiglio regionale...
Pulz (ADU VDA) - Certo, infatti non ho fatto nomi.
Presidente - No, il nome è nell'atto. Chiedo di valutare se forse è il caso di farlo in maniera riservata, perché ci sono anche delle persone e delle professionalità riguardo alle quali non credo che noi abbiamo il diritto di entrare. Si fanno nomi e cognomi: c'è nell'atto. Chiedo all'aula di esprimersi su questo. Forse dovevamo pensarci - chiedo scusa io - prima di iniziare la discussione su quest'atto, visto che riguarda persone che non fanno parte dell'aula. Oppure chiedo a chiunque intervenga di non entrare nel dettaglio e nel merito di professionalità che non competono a questo Consiglio.
Pulz (ADU VDA) - Certamente, non mi permetterei mai. Poi, appunto, sto parlando di una persona che non conosco. Ma è un esempio per dire che noi abbiamo...
Presidente - Scusi collega, diamo la parola al consigliere Cognetta.
Cognetta (MOUV') - Lei ha fatto una sollecitazione corretta, però vorrei ricordare a tutta l'aula che già in passato è successo questo e in alcune occasioni, su nostre iniziative, infatti è stata chiusa l'aula. Di conseguenza, a questo punto, direi che ormai l'aula resta aperta, perché o si faceva all'inizio, come giustamente ha detto lei, oppure ormai la cosa è andata, perché sennò ci sarebbe un'evidente difformità di trattamento, cosa che non mi sembra corretta, perché noi all'epoca discutemmo a porte chiuse per diversi casi. Ormai è partita!
Presidente - Ha assolutamente ragione, collega Cognetta. Per questo, proprio perché siamo in seduta pubblica, invito i colleghi a non scendere nel dettaglio di osservazioni professionali che nulla hanno a che vedere con il dibattito in aula e con la questione, così come è stata posta giustamente da chi ha illustrato quest'atto, ovvero dal collega Vesan.
Pulz (ADU VDA) - Certo, grazie. Non intendo assolutamente scendere in altri particolari. Ripeto che questo è solo un esempio sui dubbi che abbiamo rispetto a una scelta effettuata per la nomina di un consiglio di amministrazione che noi però riteniamo estremamente importante, perché non si tratta o non si dovrebbe trattare solo di un ruolo di rappresentanza utilizzato per ricompensare qualcos'altro, ma dovrebbe essere un ruolo fondamentale, crediamo, un ruolo di controllo di questo Consiglio regionale nelle società partecipate della Regione.
Noi voteremo a favore non tanto per le persone coinvolte, ma per il metodo. È una questione di metodo e non vorremmo trovarci a discutere su questo stesso tema per tutte le società partecipate. Quindi auspichiamo che si regolamenti, che ci sia un criterio di giustizia e di equità che equilibri la fiducia alla meritocrazia e alle competenze, in modo che non ci siano più usi e abusi. Però, se sarà il caso, in altre situazioni noi torneremo a discutere di queste nomine discutibili nelle società partecipate, finché non si regolamenteranno le nomine. Lo faremo con non poco imbarazzo, perché - vi riporto questa citazione dello scrittore Corrado Alvaro su cui ho riflettuto in tantissime occasioni e con cui chiudo l'intervento -: "La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile".
Presidente - La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Vorrei solo poter replicare all'intervento del collega Bianchi, che temo non abbia capito il peso della nostra proposta e neanche le motivazioni, perché l'ha preso come un attacco personale nei confronti del suo movimento e così ha subito reagito come un bambino a cui tolgono il giocattolo, aggredendo anche, magari in modo un po' disarticolato, nei confronti dei miei parenti stretti. Per cui vorrei chiarire assolutamente qual è la posizione.
Il collega Bianchi voleva dire, immagino, che mio fratello Marco è stato nel consiglio di amministrazione di CVA, sindaco del Comune di Chambave, candidato sindaco in quota Stella Alpina e candidato nel consiglio di amministrazione CVA in quota Stella Alpina. Con questo il collega Bianchi voleva dire: non siamo solo noi dell'Union Valdôtaine in questa maggioranza che nominiamo i nostri. Ed è vero, collega Bianchi: è la stessa cosa che stavo dicendo io! Non era un attacco personale nei confronti dell'Union Valdôtaine. Purtroppo, ogni volta che bisogna dare un incarico si fa la distribuzione di chi è in una quota e di chi è in un'altra.
Per prevenire eventuali dichiarazioni nei confronti di altri miei parenti, dichiaro fin da subito che il mio papà è stato presidente di Finaosta, nominato in quota Democrazia Cristiana. Il fatto che si facciano le nomine in Valle d'Aosta con questo bieco criterio è qualcosa di conosciuto nella mia famiglia da tantissimi anni. Quindi non sto parlando di una cosa a me sconosciuta. Quello che vorrei, caro collega Bianchi, non è solo che l'Union Valdôtaine cambi registro, ma che lo facciano tutte le maggioranze che siedono all'interno di quest'aula e che decidano finalmente di affidare incarichi retribuiti in funzione delle capacità, o perlomeno che le prendano in considerazione.
Se con la sua risposta il collega Bianchi voleva dirmi che sono stati vagliati tutti gli 80 curricula e che all'interno di quegli 80 curricula gli altri 78 (77 visto che un'altra persona è stata presa) erano inferiori per qualità rispetto ai due che hanno ricevuto la nomina, allora io sono d'accordo. Mi dispiace solo che non si sia dato nessun riscontro in un atto pubblico di nomina di questo esame e di questi titoli, sui quali poi magari gli eventuali esclusi avrebbero potuto ricorrere. Ma se noi facciamo un atto di nomina con scritto "siamo noi che comandiamo, quindi ci scegliamo i nostri", perché è questo ciò che esce da quell'atto, allora noi facciamo veramente cattiva politica, indipendentemente dal fatto che sia fatta da uno dell'Union Valdôtaine o di qualunque altro schieramento che appartenga a una maggioranza politica e che stabilisce che, siccome siamo noi che comandiamo in Valle d'Aosta, a comandare ci mettiamo i nostri. Noi non vogliamo che gli incarichi nelle società partecipate siano un "andiamo tutti a comandare" e un "decidiamo noi" per tutta la Valle d'Aosta. Noi riteniamo che la funzione della politica sia di mettersi a servizio della cittadinanza, mettere a disposizione della cittadinanza tutto quello che si può dare e non solo calcolare tutto quello che si può prendere.
Presidente - La parola al collega Bianchi.
Bianchi (UV) - Vede, collega Vesan, adesso ha corretto il tiro. Quando ha spiegato la mozione è andato dritto nei confronti dell'Union Valdôtaine. Infatti io le ho detto: collega Vesan, analizzi e mi dica che i curricula di quelle persone - io non ho fatto nomi proprio perché, come ha evidenziato il collega Cognetta, siamo in seduta pubblica - non vanno bene, perché non sono all'altezza della situazione ed è quello che lei ha detto adesso. Invece, lei prima ha fatto un passaggio dove chiaramente, secondo lei, queste persone non andavano bene, perché molto probabilmente erano state nelle liste dell'Union Valdôtaine e via dicendo. Chiaramente, io che sono del gruppo dell'Union Valdôtaine, iscritto all'Union Valdôtaine da quando avevo diciotto anni, capisce che mi sento tirato.
A mio avviso quelle persone hanno un curriculum come le altre e possono rimanere all'interno del consiglio di amministrazione. Poi, se non amministreranno bene, sicuramente non verranno confermate, come in altri ambienti.
Il mio esempio nei suoi confronti è stato per far capire che, anche se oggi uno siede in forze politiche diverse dal passato, ha avuto all'interno degli incarichi e ne ha beneficiato. Poi, su quali siano stati i criteri di scelta, a mio avviso possono essere sicuramente positivi per quell'incarico. Dall'altra, e finisco, io immagino che lo stesso criterio che lei chiede oggi in quest'aula, sia però lo stesso criterio che viene adottato a livello nazionale.
Presidente - La parola al collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Diceva giustamente il collega Vesan che bisogna cambiare registro e bisogna cambiarlo sul serio, perché passano le giunte, ma i criteri sono all'incirca sempre gli stessi. Questo piccolo esercito di nominati viene scelto in base alla normativa attuale ed è più che altro un rapporto fiduciario, a volte anche sganciato da altri aspetti, dalle capacità o da quanto si può apportare alle società in questione, ma legata a criteri diversi. Lo evidenziava anche il collega Vesan, in passato come nel presente: ci sono delle nomine che francamente lasciano perplessi. Non si tratta di entrare nel merito delle singole nomine, dei singoli casi, anche perché ce ne sarebbero anche altri, ma piuttosto di intervenire rapidamente su un problema che è quello delle nomine. Da mesi giace nel cassetto una proposta di legge che avevo fatto a inizio legislatura, che affrontava proprio questa questione. Non si può continuare a rimandare, bisogna cambiare registro cambiando le regole con le quali vengono fatte queste nomine, andando nella direzione di premiare maggiormente il merito e le capacità che si possono apportare alle società in questione.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Sarà un intervento veloce. Mi sento un pochettino avvilito: forse con qualche altro collega non posso annoverare tra le mie parentele dei presidenti e dei consiglieri di amministrazione. Quindi mi vedo ancora una volta escluso, messo lì quasi in un cantuccio.
Da tutta questa vicenda che cosa si evince? Si evince che prima di parlare bisogna magari farci un pensierino. Prima di scrivere bisogna pensare due o anche tre volte, perché poi alla fine è facile fare propaganda, fino a quando fa comodo, e poi fermarsi e tornare indietro. Al di là di tutto quanto è già stato detto e se qualcuno avesse ascoltato anche quello che era stato detto nella precedente legislatura sulla questione delle nomine, possiamo passare il tempo a fare mozioni, interpellanze e qualsiasi iniziativa di qualunque tipo, quando per risolvere il problema c'è una sola e unica cosa da fare: stabilire con una legge che invece della discrezionalità ci siano dei requisiti precisi per ciascuna nomina nelle società partecipate, in maniera tale che si faccia una graduatoria, come succede nei paesi civili, che sia basata su esperienze professionali, su titoli di studio e chiuso lì; il problema è risolto così. Quindi continuare con ostinazione ad andare avanti con dei provvedimenti che sono degli auspici: sì, vabbè, farà forse notizia, però non serve a niente, soprattutto quando poi - dico sempre - si inizia a guardare a casa propria e dopo si danno lezioni agli altri.
Presidente - La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Solo una precisazione riferita alla mia querelle con il collega Bianchi. Lo ridico: l'attacco non è nei confronti dell'Union Valdôtaine. È il dato di fatto, cioè le due persone di cui noi chiediamo la rimozione sono state candidate nelle liste dell'Union Valdôtaine. Questo si può dire di circa venticinque persone all'interno di quest'aula e poi...
Voce fuori microfono.
Torno a dire: non era nei confronti dell'Union Valdôtaine. Qualunque movimento perori la causa di un proprio iscritto per la scelta, per noi non va bene. Queste due persone sono state candidate con l'Union Valdôtaine e questo è un fatto. Non ho la più pallida idea all'interno della Giunta se questi siano stati sostenuti dalla Stella Alpina, da UVP o da qualcun altro. Immagino che non siano stati sostenuti dalla Lega o dal MOUV'. Quello che voglio dire è solo che sono figure politiche, perché candidate in occasione di elezioni con lo stemma di un preciso partito, movimento, che fa parte di questa maggioranza. Se questa maggioranza continuerà a ritenere come prioritario per l'assegnazione di un incarico il fatto di avere militato pubblicamente e ufficialmente all'interno delle proprie forze, senza prendersi la briga di illustrare quali siano i reali meriti delle persone incaricate, noi dell'opposizione che non leggiamo i curricula, che non partecipiamo alla Giunta, spero ci consentirete di continuare ad avere qualche piccolo dubbio e, come noi, temo, molti dei valdostani che assistono a questo rito delle nomine e degli incarichi.
Presidente - La parola al collega Peinetti.
Peinetti (UV) - Credo che ci sia un equivoco di fondo in questa iniziativa del collega Vesan. Se una persona fa politica, si candida a fare politica alle comunali, alle regionali, alle nazionali, sarà impedito per tutta la vita ad avere qualsiasi tipo di altro incarico. Credo che questa sia l'aberrazione di un sistema demagogico che fa di tutta l'erba un fascio. Sono perfettamente d'accordo sul fatto che si debbano valutare le competenze, in questo caso all'interno della SITRASB, però penso che non si possa continuare con questa linea demagogica!
Ci si lamenta che in politica non scendono anche le persone della società civile. Quando ci scendono poi bisognerà impedirgli di fare qualsiasi altra cosa dopo: lo trovo un controsenso assurdo! Abbiamo ministri che non sono laureati, abbiamo ministri che non hanno mai lavorato e che ricoprono cariche di altissimo livello nazionale, e siamo qui a dire che un partecipante di un consiglio di amministrazione - che poi, tra l'altro, credo abbia dei compensi anche abbastanza, non dico ridicoli, ma sicuramente modesti - debba non essere mai neanche stato candidato in una lista di un qualsiasi movimento.
Poi, collega Vesan, non si può dire che non era un attacco all'Union Valdôtaine. È un attacco all'Union Valdôtaine, è stato detto chiaramente: facevano parte dell'Union Valdôtaine. Allora troviamo qualcun altro che faccia parte di qualche altro movimento, magari viene più facile.
Io penso che sia importante cercare di portare la gente nella politica, anche la gente della società civile, la gente che tutti i giorni fa un mestiere diverso. Credo che fino a che non ci sarà una regola che vieta a chi è stato candidato, non eletto, anche in una qualsiasi elezione comunale, di fare poi parte di un consiglio di amministrazione o di qualche altra attività pubblica, la trovo francamente un po' una roba giacobina.
Detto questo, credo che abbiano ragione il collega Ferrero e il collega Bertin, che più o meno hanno detto tutti e due la stessa cosa, mi pare: i curricula devono essere valutati nel merito. Se si parla di quello, come ha detto anche il collega Bianchi, parliamo di quello, se no altrimenti parliamo di aria fritta. Se si fa una legge in cui si dice che chiunque sia stato candidato in un qualsiasi movimento politico non può far parte di partecipate regionali, allora è così. Se è così, bene, ma se non è così uno avrà il diritto di presentare un curriculum, essere valutato ed essere nominato?
Non entro nel merito di queste due nomine. Non conosco le capacità di queste due persone per questo tipo di nomina. Non lo so e direi solo delle idiozie. Però penso che fare della demagogia a poco prezzo! Credo che siamo un po' tutti stanchi di sentircelo dire. Entriamo nel merito, dopodiché si farà un ragionamento. Ma da lì a dire che essendo stati candidati non possono essere in alcun modo nominati da altre parti, fa un po' ridere. Fa un po' ridere!
Presidente - Chiudiamo la discussione generale. La parola al presidente Fosson.
Fosson (PNV-AC-FV) - Avevo già fatto alcune considerazioni quando il collega aveva presentato l'interrogazione a risposta immediata. Intanto, riguardo alla retribuzione, dopo la legge Madia i gettoni di presenza non esistono più. Ribadisco che, dai documenti della SITRASB, è stato controllato che la retribuzione annuale è di 6000 euro; io penso che sia il sito che non dica correttamente. Quindi è una retribuzione molto bassa per gli impegni che questi consiglieri si vanno a prendere.
È vero, non c'è una legge e forse bisognerà farla. In questo momento si giudica e si sceglie solo con una scelta fiduciaria. Però mi permetto di dire che è fiduciaria fino a un certo punto, perché siamo andati a vedere in questi elenchi le professionalità esistenti. È vero che ci sono ottanta domande, ma sono solo sei gli ingegneri civili. Quindi, già nella ricerca della professionalità, non tutti gli ottanta erano ingegneri civili. Abbiamo verificato la questione in modo importante, nel senso che già prima nel consiglio di amministrazione della SITRASB c'era un ingegnere ed è stata proprio richiesta una competenza di questo tipo. Tra l'altro, come le dicevo, questi sono elenchi datati perché, come lei sa, la nomina del consiglio d'amministrazione della SITRASB è in ballo da diverso tempo. Per cui alcuni di questi interpellati dicono di no, come sta succedendo adesso per tante nomine, perché la retribuzione prevista è veramente una difficoltà. Se poi, oltretutto, come chiedeva lei e come diceva il collega Peinetti, non devono mai aver fatto vita politica! Questa persona, sì, ha fatto vita politica in passato, però è un ingegnere civile conosciuto, con una professionalità, eccetera.
Anche il genere viene imposto proprio come modalità di scelta. Si è andati a cercare una donna, ma con competenze giuridiche: è una candidata fra quelle esistenti che aveva queste caratteristiche. È stata, sì, una scelta fiduciaria però, mi permetta, cerchiamo di farla anche andando a vedere una personalità e una professionalità specifica. Questo è anche dimostrato e non è da poco: non è da poco! Fa piacere che anche lei stimi l'ingegnere Meroi, però non era detto che una sua riconferma fosse stata naturale e automatica. Il fatto di averlo riconfermato è proprio perché siamo andati soprattutto su una professionalità che lui ha dimostrato in questi tempi.
Mi permetto anche di dire che la domanda in questi elenchi, perché noi scegliamo sempre e solo da elenchi, era stata presentata dalla candidata il 17 gennaio 2018, quindi ben prima che ci fossero le liste e la partecipazione alle elezioni. Queste sono domande fatte da chi prima ha aderito a questa possibilità, senza peraltro magari conoscere o sapere che poi sarebbe stato messo in lista.
Non credo che si possa parlare di una triste tendenza. Mi permetto di dire che la scelta è, sì, fiduciaria, però le professionalità sono state identificate in un modo preciso. La terza professionalità che è stata scelta - è sempre una donna, perché dovevano esserci due donne - è stata indicata dalla comunità locale come persona a conoscenza del territorio.
Con questo io dico che il capitolo nomine - ha ragione il consigliere Bertin - dovrà essere rivisto. Dovremo fare una normativa delle selezioni, però deve essere ben precisato che selezioni a questi prezzi e a queste responsabilità non sarà facile averle. Il fatto di essere stati dei candidati: mi permetto di dire che è gente che si candida anche per cercare di dare un contributo alla vita sociale nel nostro paese. L'aver dato un'adesione a questo non è una grande possibilità di guadagno e la vedo sempre in questa logica di disponibilità a fare qualche cosa per la società.
Noi ci asteniamo su questa mozione, con l'impegno di studiare quella legge per le nomine che è necessaria, perché anche per nomine in grandi società - lo dicevo l'altra volta - con retribuzioni anche più alte, chi era stato nominato non ha più dato la sua adesione, quindi vuol dire che l'impegno è superiore. È un argomento sicuramente da rivedere e ce ne prendiamo l'impegno. Però in questo caso mi sembra che sia stata, sì, una scelta personale di responsabilità, però anche di attenzione alla professionalità del candidato.
Presidente - La parola al collega Vesan, per dichiarazione di voto.
Vesan (M5S) - La nostra dichiarazione di voto, essendo noi proponenti della mozione, è abbastanza palese. Volevo solo evidenziare due punti relativamente agli interventi di chi mi ha preceduto. Nei confronti dell'intervento del dottor Peinetti vorrei ribadire che non c'è nessuna indicazione che vieti a chi ha partecipato alle elezioni di partecipare alla selezione per gli incarichi. Però vorremmo che fosse una selezione per gli incarichi all'interno della quale il fatto di essere stati candidati non desse nessun tipo di punteggio. Abbiamo scoperto, grazie alla dichiarazione del presidente Fosson, che c'erano sei ingegneri civili, però non ci ha detto quale fosse il particolare merito dell'ingegnere civile scelto rispetto agli altri cinque. Non lo ha detto lui adesso, non è stato scritto sull'atto e quindi continuiamo a pensare che per l'incarico fiduciario forse il criterio adottato fosse proprio quello dell'appartenenza politica, a sostegno, appoggio o identità con una maggioranza politica.
Se la retribuzione è scadente e non si trova nessuno per farlo, probabilmente è perché non c'è nessun bisogno del lavoro di queste persone all'interno del consiglio di amministrazione. È espressamente previsto dalla SITRASB che il numero dei membri del consiglio di amministrazione sia riducibile a piacimento. Quindi possiamo tranquillamente decidere di pagarne solo uno, quello che merita, scegliendo chi è la persona più meritevole, invece di distribuire prebende con dei criteri di scelta tristemente non chiari.
Rispondo al collega Ferrero, dicendo che è vero che non c'è una legge e che queste nostre dichiarazioni sono mera e poca cosa, però noi ci attribuiamo, ogni volta che facciamo qualcosa, anche delle responsabilità di tipo politico. La responsabilità di tipo politico di questa maggioranza è aver scelto, senza nessun tipo di motivazione evidenziata e plausibile, dichiarando solo di aver approfondito lo studio dei curricula, ma senza spiegarci perché gli altri cinque ingegneri civili siano più scarsi o perché gli altri eventuali avvocati, non so se ce ne fossero, fossero più scarsi di quello che è stato scelto. Questo non c'entra niente, perché l'incarico fiduciario, secondo noi, è stato fatto tristemente solo con il criterio dell'appartenenza. Quindi noi insistiamo per mantenere questa nostra mozione e per insistere nello stigmatizzare, per quanto possiamo, un certo tipo di atteggiamento.
Presidente - La parola alla collega Pulz, per dichiarazione di voto.
Pulz (ADU VDA) - Penso che sottolineare il punto della militanza politica abbia fatto distrarre dalla vera questione. Oltretutto non posso fare mia alcuna accusa di demagogia, perché è giusto scegliere anche un militante o un candidato di qualsiasi partito, se però questa persona lo merita, quindi occorre ripristinare, appunto, un sistema meritocratico. Vanno regolamentate le scelte in base ai curricula, per rispetto di chi ottiene degli incarichi in seguito a un concorso per le sue capacità e competenze. Visto che questo è un problema che ritorna per le società partecipate della Regione, mi sembra molto interessante l'invito del presidente Fosson, per impegnarsi insieme a lavorare su un disegno di legge serio che tolga l'arbitrio da questa questione. Io poi, tra virgolette, non sputerei sui gettoni di presenza in un momento in cui moltissimi fanno fatica ad arrivare a fine mese. Ribadisco che il voto di Ambiente Diritti Uguaglianza è assolutamente favorevole.
Dalle ore 12:52 assume la presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola la presidente Rini, per dichiarazione di voto.
Rini (PNV-AC-FV) - Molto brevemente, vista l'ora e visti gli interventi. Devo dire che dopo l'intervento del collega Peinetti avevo pensato di non prendere la parola, perché ha riassunto perfettamente quello che pensiamo e la nostra posizione. Però devo dire che le successive dichiarazioni di voto hanno raggiunto un tale livello di irrealtà che mi pare opportuno fare qualche precisazione.
Abbiamo scritto, secondo me, in questa ora (più o meno) un'altra brutta pagina. Come ho detto prima, è una pagina che tira in mezzo anche persone che nulla c'entrano con quest'aula, tra l'altro con dei toni che davvero sempre di più...! Ho letto che alcuni colleghi ieri parlavano del senso di frustrazione, in seguito alla seduta del Consiglio regionale. Beh, vi garantisco che lo provo anche io. In questo senso, spero davvero che siano sempre meno le persone che seguono direttamente il Consiglio, perché stiamo raggiungendo talvolta dei momenti imbarazzanti. Come il momento di outing oggi del nostro collega e amico, che stimo personalmente, però oggi credo che con questo suo outing sulle nomine (peraltro sono parecchie le nomine che ha avuto nella sua famiglia), abbia dato questa immagine politica: io so bene che si faceva così, perché mio papà e mio fratello sono stati nominati nelle partecipate per appartenenza politica!
Credo che non faccia bene a nessuno scendere e tirare davvero così in basso il livello della discussione in quest'aula. Credo che ci siano delle società partecipate e ci siano invece i concorsi pubblici, perché la collega Pulz adesso diceva di rispettare chi fa i concorsi; sono due cose molto diverse e guai a confonderle. Sono assolutamente favorevole a quello che ha molto bene riassunto il presidente Fosson e a cui ha fatto prima riferimento il collega Bertin. Mettiamo dei parametri chiari, oggettivi, guardiamo il merito, ma credo che in quest'aula venire a fare dei processi a persone che, come dicevo prima, non sono qua! Se qualcuno ha dei dubbi sulle competenze, lo dica, lo segnali! Sulle competenze di liberi professionisti che lavorano nel mondo privato e che non fanno i consiglieri regionali come noi!
Poi sulle competenze allarghiamo il discorso, visto che tanto qua usciamo dagli schemi, usciamo dalle norme! Mettiamo un po' di competenze anche per tutti noi che ci proponiamo e ci candidiamo in seno alle competizioni elettorali, che male non farebbe, visto troppo spesso i tristi esempi, sia a livello regionale ma anche a livello nazionale! Credo che il collega Peinetti abbia riassunto molto bene la situazione.
Questo credo che sia un tema che più volte è stato affrontato negli ultimi anni, se non sbaglio, alla fine della scorsa legislatura e anche all'inizio di questa legislatura. C'è una proposta di legge depositata, se non sbaglio, del collega Bertin peraltro. Da lì iniziamo un discorso serio, ma serio per davvero, che esuli dai singoli casi e dalle persone che nulla hanno fatto, se non proporsi a delle competizioni elettorali. Davvero, facciamo pace con noi stessi! Vogliamo che le persone della società civile si mettano in gioco, anche in seno alle campagne elettorali e quindi poi possano anche, come tutti, avere le stesse identiche opportunità e non essere qua massacrati? Sono peraltro persone con dei titoli di studio. Ognuno guardi prima a casa propria e poi a casa degli altri, prima di giudicare.
Facciamo un ragionamento serio e compiuto. Credo che sia un ottimo punto di partenza il progetto di legge che è depositato e creiamo dei criteri oggettivi. Ma tutto il resto che è stato detto qui oggi lo trovo francamente abbastanza triste e abbastanza squallido e me ne dissocio totalmente. Mi allineo ovviamente alla dichiarazione di voto del Presidente, quindi ci asterremo su questo atto.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Vesan, prego.
Vesan (M5S) - Volevo chiedere, siccome si tratta di persone, il voto segreto nei confronti di questa mozione.
Presidente - Abbiamo i requisiti per accettare la richiesta di voto segreto da parte di cinque consiglieri, quattro del Movimento 5 Stelle e uno di Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta. La votazione a scrutinio segreto è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 17
Favorevoli: 14
Contrari: 3
Astenuti: 17
Il Consiglio non approva.
Vista l'ora, dichiaro chiusa la seduta del Consiglio e riprenderemo i lavori alle ore 15:30. Buon pranzo.
La seduta termina alle ore 13:00.