Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 820 del 10 luglio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 820/XV - Interpellanza: "Notizie in merito ai pagamenti alle aziende agricole delle misure previste dal PSR 2014-2020 per la produzione e la commercializzazione di prodotti biologici".

Rini (Presidente) - Punto 17 all'ordine del giorno Per l'illustrazione dell'iniziativa, la parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Il biologico è una delle misure che, per quel che riguarda il discorso del PSR, in questo momento hanno avuto meno risposte in tempi rapidi. Ci stiamo ormai avviando alla fase conclusiva del PSR 2014-2020 e, a breve, quegli agricoltori e quei caseifici che, per quel che riguarda l'attuale PSR, hanno fatto una scelta molto importante di tipo ambientale e commerciale, vale a dire dedicarsi all'agricoltura biologica, dovranno fare delle scelte. Fare delle scelte se continuare, in prospettiva, con il biologico, oppure riconvertire la produzione esattamente alla produzione che viene fatta nella maggior parte delle aziende agricole e dei caseifici valdostani.

Perché dico che devono fare delle scelte? Perché in questo momento l'agricoltura biologica ha tutta una serie di costi aggiuntivi, sostenuti oggi dalle aziende agricole: dal costo del latte in polvere, che è tutto particolare, al costo dei mangimi, a tutta una serie di maggiori controlli a cui sono assoggettate per garantire una vera agricoltura biologica, costi per i quali dovrebbero ricevere una serie di contributi per quel che riguarda la Misura 11 del PSR.

La domanda è questa: "a quanto ammontano a tutt'oggi i pagamenti PSR 2014-2020 sulla Misura 11 alle aziende agricole che hanno scelto produzione e commercializzazione biologica; quali sono le problematiche relative a tali istruttorie e come ed entro quando si pensa di risolverle; come si pensa di assicurare queste aziende agricole in prospettiva, visti gli attuali risultati". Da quanto mi viene riferito, probabilmente abbandoneranno in massa, se non ci sono delle certezze, la produzione biologica.

Questo perché, al di là di quelli che sono stati gli incontri, sicuramente tenutisi, in questo momento il problema è legato soprattutto al rapporto che c'è con AGEA. Chi à tour de rôle ha gestito questo tipo di difficoltà, sa benissimo che l'interlocuzione con AGEA non è assolutamente facile. Ci sono stati degli incontri - perlomeno nel periodo in cui mi sono occupato direttamente - nella sede romana di AGEA, con dei verbali sottoscritti, e ricordo ancora che a novembre 2018 la dottoressa Barrel, che è la responsabile dell'AREA Valle d'Aosta, fece una nota direttamente al Presidente AGEA, in cui si segnalavano le priorità operative della Regione Valle d'Aosta, in quanto ente operativo.

Al punto 4 veniva proprio detto: "Lo sviluppo della Misura 11, agricoltura biologica, ad oggi AREA Valle d'Aosta non è in grado di procedere all'istruttoria di tutte le domande relative al biologico dall'annualità 2015 in poi". È vero che sono numericamente poche domande, circa una settantina di domande per annualità, ma è un settore che noi riteniamo strategico per la Regione Valle d'Aosta, perché tra l'altro la situazione attuale sta penalizzando le aziende che hanno fatto, a suo tempo, una scelta di tipo ambientale e commerciale.

Vorremmo dunque capire quali prospettive attendono chi ha fatto questo tipo di scelta e, soprattutto, qual è il rapporto, in questo momento, tra agricoltori, AREA Valle d'Aosta e AGEA.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Viérin.

Viérin (AV) - Ringrazio il collega Gerandin per quest'interpellanza, per un argomento che lui stesso conosce bene. D'altronde c'è stato un accesso agli atti il 24 maggio, in cui si chiedeva conto sulla questione del biologico.

Collega, malgrado il buon lavoro che AREA sta facendo, giustamente lei ha evidenziato una problematica che non deriva da AREA stessa, ma da AGEA, e le dirò dell'evoluzione del dossier.

Dico questo perché è un problema che non è di oggi e anche quando avevamo avuto occasione di sollecitare affinché questi dossier fossero portati avanti - avevamo avuto modo di parlare anche con i funzionari - e anche quando altri amministravano al nostro posto lo stesso dossier non ha visto alcuna evoluzione, proprio perché è un problema tecnico.

A oggi, come le abbiamo risposto nella domanda che lei ha fatto attraverso l'articolo 116, non sono ancora state liquidate queste misure, per un problema di algoritmo. Figuriamoci come siamo messi a livello nazionale, malgrado ci sia una grande sensibilità, nel voler risolvere i problemi dell'agricoltura e dei nostri agricoltori. Nulla si sta facendo e devo dire che c'è una sensibilità, da parte di AGEA, ma noi ci aspettavamo - visto che c'erano state anche delle sollecitazioni un po' più altolocate rispetto a noi - che ci fosse un'evoluzione di questi dossier.

Proprio perché, delle 13 Regioni che hanno AGEA come agente pagatore... e non tornerò su questo, collega, perché la vediamo nel medesimo modo, sul fatto di essere dipendenti da questo organismo nazionale che nulla ha avuto, in termini di risoluzione del problema. Altre Regioni hanno fatto altre scelte, hanno avuto la capacità, invece, di autogestirsi, cosa che in futuro noi dovremo fare: autoregolarci con un sistema che sappia conoscere il proprio territorio e sappia dare delle risposte puntuali all'utenza; noi oggi stiamo prendendo le colpe di altri enti, che non sono quelli a cui appartengono le persone che oggi, almeno su questa domanda puntuale, stanno lavorando.

Il collega Luboz, anche giustamente, in questi giorni ha prodotto un 116 per conoscere la situazione attuale. Sarà molto importante, lo dirò in conclusione, che a un certo punto, visto che siamo alla fine della programmazione, si capisca quante domande ci sono, quali sono state pagate, quali non sono state pagate, quali hanno una possibilità di soluzione e quali non hanno una possibilità di soluzione, per poi verificare effettivamente le responsabilità, che non sono di certo in capo alle persone che amministrano, dal punto di vista di indirizzi. Più che andare a Roma il più possibile, più che attaccarsi al telefono tre volte alla settimana... con grande disponibilità dei funzionari di AGEA, soprattutto del dottor Pagliarini, per questo, o anche di Steidl, oppure della dottoressa Loconte; tutte persone che hanno dato grande disponibilità.

Oggi su queste misure biologiche, in particolare la Misura 11, fino a poco tempo fa, delle 13 Regioni, nessuna era stata in grado di procedere all'istruttoria delle domande, perché l'algoritmo di calcolo non era stato predisposto dal SIN, che è il Sistema informativo nazionale.

Io mi chiedo anche, al di là della nostra parte regionale, che cosa si stia facendo a livello nazionale per sbloccare questa situazione. Noi l'abbiamo sollecitato e ogni Assessore... ci dispiace tra l'altro che in questi giorni il collega Leonardo Di Gioia, che è il coordinatore degli Assessori regionali, si sia dimesso dalla carica di Assessore, per la seconda volta, per contrasti che c'erano stati. Noi esprimiamo solidarietà all'assessore Di Gioia che è stato un grande Assessore e Coordinatore di tutti gli Assessori. Avevamo avuto modo di ospitare a Sarre la riunione di tutti gli Assessori e abbiamo ottenuto, in quell'occasione, l'aumento delle superfici coltivabili a vitigno.

Dico questo perché gli Assessori in modo trasversale, non per parte politica, sono alle prese con grandi problemi e, finalmente - non avrei potuto riferirlo nell'ultima seduta del Consiglio, quindi è andata bene che abbiamo rimandato questo atto - l'algoritmo è stato sviluppato. Questa è la notizia positiva. Anche per la Valle d'Aosta, perché poi ogni Regione ha il proprio algoritmo, perché nell'inventarsi le cose, le migliori al mondo, si e ben pensato di fare un algoritmo per ogni Regione!

Oggi manca solo lo step informatico che consenta ad AREA di operare sul portale SIAN per istruire le domande. Io ne approfitto per ringraziare veramente la dottoressa Barrel, che sta facendo un gran lavoro, anche di disponibilità verso l'utenza, che è molto importante.

Collega, lo dico perché so che conosce bene l'argomento: oggi la notizia è che almeno l'algoritmo c'è. Aspettiamo che sia applicato per consentire ai nostri istruttori di operare sul portale SIAN, quindi queste problematiche, che sono nate da tempo... tra l'altro su misure che effettivamente educano le aziende e la comunità in un certo modo, biologico, anche di rispetto dell'ambiente.

L'incontro tecnico con gli operatori di AGEA, in occasione delle bilaterali, è stato riportato. Il grave sotto-dimensionamento del personale, che si percepisce, in AGEA... il nostro personale, in continuo contatto, sta risolvendo... e dobbiamo dire che la risorsa che abbiamo a Roma è fondamentale, perché se non avessimo una risorsa fisicamente lì, che effettivamente monitora tutto ciò che avviene... per esempio, in quest'ultimo periodo se non altro si è sbloccata la maggior parte della PAC e tutta una serie di questioni è stata portata avanti.

Sicuramente la misura del biologico non ha ancora tratto beneficio da quello che, invece, doveva essere il contatto di disponibilità, però bisogna dire che la disponibilità c'è. Comunque noi siamo molto concreti e i risultati sono poi quelli che aspettiamo.

In data 10 luglio, per aggiornare a questi giorni - a oggi - il Direttore sarà a Roma e provvederà a chiedere un nuovo incontro tecnico per analizzare i dossier, fra cui sicuramente, in priorità, anche il biologico.

Siamo sicuramente fiduciosi su questa questione, semplicemente perché l'algoritmo è stato superato; questo per sottolineare che il modo di lavorare è diventato insostenibile, anche nel dover poi dare risposte rispetto a dossier che non dipendono direttamente da noi, e soprattutto dai funzionari, dalla parte tecnica che ho citato, ma che, effettivamente, deve comunque dare delle risposte.

Concludo dicendo che la nostra tenacia e la tenacia delle persone che si stanno occupando di queste cose è quotidiana. Le assicuro, lo dico veramente a nome delle persone che stanno lavorando su questo, perché credo che veder soffrire il mondo degli allevatori e degli agricoltori sia qualcosa che ci fa male, quindi la disponibilità, più che lavorare il più possibile, dalle 6:45 del mattino in avanti, in quell'Assessorato, per cercare di risolvere puntualmente...

Perché, ormai, non siamo più a una tipologia di problematica riferita a una categoria; adesso l'esempio del biologico può essere così, ma siamo a caso per caso, a foto-interpretazioni errate, a confusione di prato e pascolo, incapacità di distinguere una ruralità valdostana rispetto a una Pianura padana!

Questo ci deve servire per il futuro, affinché non sia più ripetuto questo "non-decentramento" degli enti pagatori, anche se il dibattito, a livello nazionale, è ancora aperto. Quello che noi abbiamo fatto, insieme agli altri Assessori - soprattutto in sinergia con le Regioni autonome, soprattutto quelle del Nord, - è stato rivendicare una differenziazione e un decentramento nella futura politica agricola, rivendicare la possibilità di vedere ogni Regione autodeterminare, nel rispetto delle regole, i propri pagamenti e i propri avanzamenti dei PSR sulle varie misure. Un altro sistema così sarebbe veramente deflagrante, per un mondo che è già in difficoltà.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Grazie, Assessore. Solo una considerazione: non ho mai pensato che questo ritardo fosse dovuto alla non abnegazione o non preparazione del nostro personale. Lo dico, così almeno siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda.

Io penso che chi sta lavorando in questo momento - soprattutto all'interno delle strutture della Regione, e in particolare, all'interno di AREA, la dottoressa Barrel - sia una risorsa fondamentale se vogliamo provare a risolvere alcuni di questi problemi. Il vero problema è che sia Regione che AREA, in questo momento, stanno predicando nel deserto. Questa è l'amara realtà.

Alla buona notizia, che lei mi riporta: "finalmente sono stati sviluppati gli algoritmi anche per la Valle d'Aosta, manca ancora qualcosa, con lo step informatico", ma le posso dire che gli algoritmi un anno fa erano stati promessi. Addirittura era stato detto anche qualcosa in più: "Voi non potete intervenire, vi diamo i codici di accesso di modo che possiate fare i caricamenti manuali".

Torno a dire: à tour de rôle, chi si è recato in quegli ambienti poi è stato clamorosamente smentito, neanche dall'incapacità dei dirigenti laggiù, ma proprio perché non c'è nessun tipo di rapporto, soprattutto con le ditte esterne, che in questo momento dovrebbero elaborare questo tipo di programmazione.

Detto questo, la situazione è molto difficile, per cui penso che probabilmente con il collega Luboz prepareremo qualche iniziativa per fare un po' il punto della situazione, prima della pausa estiva.

Anche perché - esco un attimo dalla domanda sul biologico - ci sono delle problematiche. Credo che lei sicuramente ne sia a conoscenza, ma in particolare per quel che riguarda l'agro-ambiente, la Misura 10, c'è un vincolo di cinque anni e se non risolviamo il 2015 entro fine anno qualcuno dovrà dare la brutta notizia che sarà stato definitivamente perso il finanziamento.

Proprio dal 116 che avevo chiesto, per l'annualità 2015 il totale dei pagamenti sull'agro-ambiente è del 76%, per cui il 24% - che non è il 24% dell'azienda, attenzione, ma è il 24% degli importi che questi avrebbero - se non lo risolviamo entro fine anno, chiuderemo definitivamente la pratica per questi signori.

Detto questo, non mi risulta che abbiate fatto iniziative di questo genere, ma un piccolo pensierino su una collaborazione con ARPEA (Piemonte) io l'avrei fatto. La scadenza era il 30 giugno, avremmo dovuto farlo entro il 30 giugno, comunque perderemo un anno in più perché, anche facendolo il 30 giugno, avremmo comunque dovuto fare ancora un anno con AGEA, però almeno una verifica delle condizioni di collaborazione io l'avrei fatta. Ad esempio, sul biologico ARPEA ha pagato. È un piccolo esempio: sono 70 aziende, ma avrebbero dato un segnale molto forte a una realtà come la Valle d'Aosta che, in questo momento, soprattutto per gli agricoltori - ve lo posso tranquillamente dire, perché mi hanno autorizzato - se non hanno notizie certe abbandoneranno la produzione del biologico, perché è insostenibile. Hanno dei costi aggiuntivi e non percepiscono nulla.