Oggetto del Consiglio n. 818 del 10 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 818/XV - Interpellanza: "Risultanze dell'iniziativa volta ad eliminare gli articoli in plastica monouso presso le istituzioni scolastiche della regione".
Rini (Presidente) - Passiamo al punto 15 all'ordine del giorno. Colleghi, possiamo discutere questa assieme al punto 22, della collega Russo? Oppure sono due aspetti un po' distinti? Va bene, allora solo il punto 15. Prego, collega Pulz, per l'illustrazione.
Pulz (ADU VDA) - Buon pomeriggio a tutte e a tutti. Lo scorso 10 gennaio e poi ancora il 21 marzo 2019 questo Consiglio ha approvato all'unanimità due importanti mozioni, a firma rispettivamente 5 Stelle e ADU VDA, che impegnano la Giunta regionale a predisporre ogni azione necessaria affinché, nelle varie sedi della Regione, vengano eliminati gradualmente tutti gli articoli in plastica monouso, con particolare riguardo a quelli legati alla vendita di bevande per mezzo di distributori automatici, nonché dalle sagre e feste che sono, come sappiamo, assai numerose su tutto il territorio regionale.
Tali mozioni sono in linea con il Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con legge regionale n. 22 del 2015, che ha avviato il Programma regionale di prevenzione dei rifiuti, secondo il corrispondente programma nazionale, grazie ai quali sono state introdotte apposite misure per consentire la riduzione della produzione di rifiuti e aumentare la raccolta differenziata dei rifiuti in plastica.
Al fine di evitare il loro pericoloso accumulo, la Commissione europea ha avviato le procedure per disporre l'esclusione dal mercato di determinate tipologie di oggetti in plastica, che dovranno essere fabbricati solo con materiali ecosostenibili.
L'Italia, più di ogni altro Paese, è chiamato a impegnarsi perché, dagli ultimi dati che si possono leggere nello studio di Legambiente e Altreconomia, risulta che beviamo addirittura 8 miliardi di bottiglie di plastica all'anno, malgrado il fatto che l'acqua dei nostri acquedotti sia tra le più controllate al mondo. È una cifra astronomica, se ci pensiamo, che ci rende i primi consumatori di acqua minerale in Europa, secondi nel mondo solo al Messico; dati che mi hanno molto fatto riflettere.
Ogni anno imbottigliamo oltre 14 miliardi di litri d'acqua, con un giro d'affari del cosiddetto "oro blu" che va dai 7 ai 10 miliardi di euro, con 140 stabilimenti e oltre 260 marchi presenti sul territorio nazionale. Un giro d'affari, per le aziende concessionarie, a fronte di un corrispettivo che entra nelle casse delle Regioni italiane di appena lo 0,6% del fatturato.
Oltre il 90% di questa produzione è destinato al consumo in Italia, nel nostro Paese, che registra una crescita dei consumi, e si è calcolato che ogni minuto 33.000 bottigliette di plastica finiscono in mare, dove magari ad agosto andremo a fare un tuffo.
Tornando a livello locale, molto importante è stata la circolare avente per oggetto: "Adozione di misure volte a favorire la prevenzione della produzione di rifiuti nelle strutture pubbliche. Circolare che è stata inviata dall'amministrazione regionale a tutte le istituzioni scolastiche, invitando a predisporre, cito testualmente, "l'esclusione di bottiglie e bicchieri in plastica negli erogatori di bevande, sia fredde che calde, provvedendo a sostituire gli stessi, per quanto riguarda le bottiglie dell'acqua, con erogatori di acqua dell'acquedotto comunale, che consentano anche la distribuzione di acqua frizzante, mentre, per quanto concerne gli erogatori di bevande calde, la sostituzione dei bicchieri e mescolatori per bevande con altrettanti materiali sostituibili: carta, Mater-Bi, legno. Laddove non risulti, nell'immediato, possibile l'esclusione delle bottiglie e dei bicchieri di plastica dagli erogatori, avviare una raccolta differenziata puntuale, tale da consentire la massima intercettazione di tali rifiuti".
Questo diceva la circolare e ciascuna istituzione scolastica si sta quindi impegnando, sebbene un po' a diverse velocità, al rispetto di queste disposizioni, tramite accordi che sono in corso con le società distributrici delle macchinette.
Questo è accaduto a seguito di un confronto proprio con l'Assessorato competente, per cui queste società propongono ora una serie di soluzioni per il servizio senza costi aggiuntivi.
L'importante operazione in Valle d'Aosta è senz'altro facilitata dal fatto che la garanzia di potabilità della nostra ottima acqua è elevatissima. Lo dicono i controlli di laboratorio sulle acque potabili di ogni comune valdostano da parte dell'ARPA. Controlli che vengono effettuati mensilmente e che, tra l'altro, effettuano anche i comuni stessi, per conto proprio, tramite il Dipartimento di prevenzione dell'USL.
Ciò consente il posizionamento sereno, tranquillo, nelle scuole, dei distributori dell'acqua, che verranno allacciati alla rete idrica.
Progetti come "A scuola bevo H2O", oppure "Adotta una borraccia da riempire con l'acqua del rubinetto" - progetti che si stanno diffondendo un po' su tutto il territorio nazionale - nella nostra Regione si possono realizzare con maggiore tranquillità, rendendo così protagonisti gli studenti, protagonisti consapevoli della lotta quotidiana all'inquinamento e anche allo spreco - perché noi dobbiamo continuare a bere acqua in bottiglia non si sa - e promotori, nelle proprie case e famiglie, anche di un risparmio economico intelligente e di un beneficio, in termini di ambiente e di salute, che valorizzano, alla fine, questo bene primario indispensabile che è l'acqua.
Tutto questo lo volevamo premettere per dire - fra l'altro, noi di Ambiente Diritti Uguaglianza in Valle d'Aosta abbiamo proprio l'acqua nel nostro stesso simbolo - che vogliamo interpellare, ciò detto, l'Assessore competente al fine di conoscere: innanzitutto le risposte che sono state inviate dalle scuole in Assessorato, proprio a seguito della circolare che citavo, e che invitava - leggo testualmente - "ad avviare tempestivamente idonee iniziative volte a perseguire l'obiettivo fissato, provvedendo a comunicare alla scrivente struttura, entro e non oltre il 31 marzo 2019, i risultati ottenuti, anche al fine di consentire l'esecuzione di un monitoraggio puntuale su tale problematica e, altresì, a comunicare il nominativo di un referente per ognuna istituzione scolastica, responsabile dell'adozione delle disposizioni contenute nella presente nota". Vorremmo quindi chiedere innanzitutto all'Assessore come sta andando questo monitoraggio, quali dati sono emersi e che cosa si è fatto esattamente nelle scuole.
Poi vorremmo sapere quali provvedimenti s'intendano ora indicare alle istituzioni scolastiche, in modo da ottenere soluzioni definitive - perché ormai bisogna arrivare a questo - che armonizzino le diverse risposte, proseguendo l'impegno a installare queste fontanelle erogatrici di acqua in tutte le scuole della regione, utilizzando la rete idrica e la nostra ottima acqua, spronando così gli allievi a utilizzare borracce, meglio se di vetro o di acciaio, o bicchieri compostabili, oppure di carta o di ceramica.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - La collega ci dà la possibilità di fare un aggiornamento rispetto alle azioni che abbiamo messo in campo qualche mese fa. Oltretutto, l'Assessorato ha messo in campo e formalizzato l'approvazione della nuova direttiva dell'Unione europea, prima della sua approvazione. Quando in questo Consiglio parliamo di buone pratiche, non abbiamo neanche bisogno di atti formalizzati e approvati dall'Unione europea. Penso che questo sia un bel messaggio: c'è comunque una certa attenzione e c'è, soprattutto, la volontà di raggiungere determinati obiettivi e, soprattutto, di creare delle condizioni - in questo caso parliamo "solo" di scuola - ma l'obiettivo, come la collega sa, era intercettare un modello pubblico. La scuola è una parte delle azioni all'interno della pubblica amministrazione.
Sono in pratica state bandite, a partire dal 2020, almeno dieci tipologie di oggetti in plastica, fra cui posate, piatti, bicchieri, cannucce e mescolatori per bevande. È stata inviata, fra gli altri, alle istituzioni scolastiche della regione, sia pubbliche che private, una circolare con la quale chiedevamo di essere informati sulle azioni che sarebbero state poste in atto nel più breve tempo possibile, per dare attuazione al nuovo divieto comunitario.
Per quanto riguarda la prima domanda, le posso rispondere che alla circolare, su 40 istituzioni coinvolte, hanno risposto 22 istituzioni scolastiche, che fra l'altro hanno nominato un referente; ognuna al suo interno ha nominato un proprio referente e ci ha comunicato il riscontro positivo.
Dalle informazioni fornite emerge che, attraverso il comune di riferimento, le istituzioni di primo grado e di secondo grado inferiore sono già state coinvolte - dai comuni stessi, dalle Unités e dal Sub-Ato, che poi è il principale detentore legato alla questione raccolta differenziata - nella corretta gestione dei rifiuti ed è stata avviata una raccolta differenziata adeguata.
Per quanto concerne le istituzioni di secondo grado superiore, le singole scuole hanno da tempo avviato iniziative, sia volte alla corretta raccolta differenziata sia volte all'attuazione della circolare di modificazione dell'utilizzo dei contenitori per bevande monouso.
Per quanto riguarda, invece, la seconda domanda, l'Assessorato ha previsto di reinviare una circolare a tutti gli enti coinvolti a febbraio, quindi anche alle istituzioni scolastiche, sia per sollecitare riscontro alla nota precedente, sia per chiedere di operare le necessarie modificazioni riguardo all'utilizzo degli oggetti monouso non più impiegabili prima dell'inizio del nuovo anno scolastico.
Su questo, di concerto con l'Assessore Certan - e quindi con la nuova Sovrintendente - l'intenzione è, in maniera capillare, di raccordarsi ulteriormente e quindi essere ancora più efficaci, in modo da raggiungere il prima possibile l'obiettivo, sollecitare le istituzioni che a oggi non hanno ancora risposto ma, al di là del sollecito, l'obiettivo è un po' più grande, dobbiamo dircelo: è collaborare anche con il Sub-Ato stesso - quindi con chi ha il dossier in mano - in modo da eventualmente mettere in campo anche misure e azioni, insieme agli istituti, per raggiungere quell'importante obiettivo.
Come dicevo prima, penso che ogni tanto sia anche bello affrontare certi temi ambientali e anche educativi prima che ce lo dica l'Unione europea o la Comunità europea. Penso che ogni tanto dobbiamo anche dirci che le cose funzionano. Cerchiamo di farle funzionare ancora meglio. Con la collega Certan cercheremo di essere ancora più capillari e diretti, per raggiungere, come dicevo prima, questi obiettivi, che poi sono obiettivi che fanno bene alla comunità, che fanno bene anche alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi ma, soprattutto, che ci danno una prospettiva che va in una certa direzione; anche se non l'abbiamo nel nostro DNA, ma partendo proprio dai presupposti, lasciamo da parte un attimo le parole e passiamo ai fatti: io penso che in questo caso sia l'azione migliore che si possa fare. Oltretutto alcune istituzioni hanno messo in campo dei progetti pilota in base ai quali -soprattutto al loro monitoraggio e alla misura dell'effettivo raggiungimento dell'obiettivo - metteremo in campo ulteriori misure di raccordo assieme all'Assessorato all'Istruzione.
Presidente - Per la replica, la parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Grazie, Assessore, per la sua attenta e sensibile risposta. Finalmente anche la politica sembra aver capito che la strada che è stata imboccata con il consumo di plastica è una rotta suicida per il pianeta e che, quindi, va invertita, con grande impegno e urgenza.
I nostri allievi, poi, hanno, più di noi, che siamo diversamente giovani, coscienza del fatto che non abbiamo un pianeta B, dopo aver riempito questo di plastica. Ed è proprio la scuola - e di questo siamo convintissimi - a doversi fare promotrice di fondamentali cambiamenti delle cattive abitudini.
In Valle d'Aosta, per fortuna, le buone pratiche sono già state avviate, per citare solo le scuole superiori, che conosco meglio, in particolare sono state avviate con grande impegno all'Istituto Regina Maria Adelaide e al liceo linguistico di Courmayeur. Si tratta ora di sostenerne la diffusione in tutte le istituzioni scolastiche a ruota, nonché, crediamo, nelle feste, soprattutto quelle ad alta frequentazione di giovani, senza più perdere, però, nessuna preziosa occasione. Come il recente Trofeo di calcio Mc Lion, ex trofeo Topolino e Snoopy, che ha scatenato, giustamente, le ire dell'Associazione Valle Virtuosa, il cui motto, bellissimo, è "Nous n'héritons pas de la terre de nos ancêtres, nous l'empruntons à nos enfants". Il Gruppo Alpini si è infatti sforzato, in quell'occasione, di procedere con rigore alla raccolta differenziata, mentre, purtroppo, le attività commerciali, anche quest'anno come gli anni scorsi, hanno mescolato alla fine ogni cosa senza alcun senso civico, nemmeno nell'epoca di Greta Thunberg, che è la nostra epoca.
Una vera occasione persa, crediamo, per educare tutti quei giovanissimi - pare ce ne fossero moltissimi - con le loro famiglie, radunati nella bella area di Gressan. Procediamo quindi con l'impegno e speriamo che questi incidenti di percorso non succedano più.