Oggetto del Consiglio n. 816 del 10 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 816/XV - Interpellanza: "Modalità di gestione delle domande di mutuo per la prima casa".
Rini (Presidente) - Alla presenza di 25 colleghi, possiamo riprendere i lavori di questo pomeriggio. Siamo al punto 12 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Sono degli argomenti importanti e dei settori in particolare difficoltà. Il rapporto annuale della Banca d'Italia, che abbiamo letto a giugno 2019, sottolinea per l'ennesima volta che non emergono segnali di ripresa; uno dei settori in crisi è quello delle costruzioni, a causa della debolezza del comparto dei lavori pubblici e di quello delle costruzioni residenziali.
Non penso di dire nulla che non sia conosciuto, ma questo settore, negli anni, ha comportato, per quel che riguarda la Valle d'Aosta, la perdita di oltre 2000 posti di lavoro.
Perché allora quest'iniziativa? Perché a tutt'oggi risultano, presso la struttura del Dipartimento di edilizia residenziale, oltre 900 domande di mutuo per prima casa o per ristrutturazioni in attesa di essere finanziate, a causa della mancanza di risorse disponibili sui fondi di rotazione Finaosta, anche a seguito della variazione di bilancio d'inizio 2018, in cui la Regione prelevò alcune decine di milioni dai fondi stessi.
Non ho assolutamente la presunzione di aver con la mia iniziativa indotto, in qualunque maniera, l'esecutivo - e guardo l'Assessore Borrello -, a far ripartire il finanziamento dei fondi di rotazione con la delibera di pochi giorni fa, quella in cui vengono finanziati 30 milioni: 5 milioni per l'attività turistico-ricettiva, 20 milioni per la prima abitazione, recupero fabbricati, siti e centri nuclei abitati, e 5 milioni per i fondi di rotazione per l'agricoltura ai sensi della legge n. 17 del 2016. Ben lungi dal ritenermi l'ispiratore o comunque l'elemento scatenante, ma se fosse sufficiente presentare questi tipi d'iniziative per rimpinguare il fondo di rotazione penso che lo farei molto più sovente.
Detto questo, ho letto con attenzione questo atto e - lo dico già, così le do la possibilità di replicare, poi dirò quello che ne penso nella replica - ritengo queste risorse assolutamente insufficienti. Peraltro quando eravamo colleghi, avevamo condiviso un percorso - previsto in un primo DEFR e che è stato recepito fortunatamente anche nel DEFR di questa maggioranza - che prevedeva di utilizzare risorse derivanti dalla gestione speciale Finaosta per rifinanziare questo tipo di disponibilità finanziaria per i fondi di rotazione.
Detto questo, torno a dire che lo ritengo assolutamente insufficiente, perché nel settore alberghiero sappiamo quante sono le pratiche, in questo momento, in attesa di finanziamento; ma, soprattutto nel settore prima casa e nel settore ristrutturazioni, le domande sono davvero tantissime e sono assolutamente dell'idea che 20 milioni per questo settore siano insufficienti.
A oggi mi pare di poter dire tranquillamente che ci siano 850 pratiche ferme, più 150 delle ultime presentate: siamo nell'ordine di quasi 1000 pratiche. A oggi, a essere fortunati, le prime risposte le si hanno dopo sette mesi, che la pratica sia finanziata o che non lo sia, non è che scatti in automatico il discorso del finanziamento.
Quello che chiedo nell'interpellanza è: 1) quante sono al momento le risorse umane che si occupano di gestire le domande e le istruttorie relative al mutuo prima casa e ristrutturazione; quante previste nel nuovo Piano risorse umane appena approvato, quante a regime e a partire da che data; 2) come si pensa di gestire le tante domande in attesa di essere istruite ed evase, se esistono collaborazioni esterne, se si ha intenzione di avviarne, a che costo a giornata lavorativa e con quale costo totale per la Regione; 3) quando e con quali risorse e di quanto si pensa di ripristinare la disponibilità economica dei fondi di rotazione Finaosta.
Penso che il vostro atto di governo sia già la risposta alla domanda numero 3, anche se su questo torno a dire che sono assolutamente dell'idea che siano insufficienti, per il semplice motivo che con questo finanziamento sui fondi di rotazione vengono a malapena ripristinati i fondi in disponibilità, forse neanche, che sono stati attinti nella famosa variazione di bilancio di marzo 2018.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Borrello.
Borrello (SA) - La ringrazio per l'interpellanza, perché permette di fare un po' di chiarezza e di dare dei numeri, facendo anche un'analisi rispetto a un'iniziativa che, come ben ha esposto lei, aveva come finalità principe incentivare il mercato dell'edilizia privata, al fine di dare una risposta rispetto alla crisi - una crisi ormai diventata cronica - e al fine di cercare di attivare quel percorso di risalita.
Con i numeri che le fornirò di seguito, si evidenzia la bontà dell'iniziativa messa in campo per creare una scossa nel mercato dell'edilizia privata, a supporto di un settore decisamente in difficoltà, che dobbiamo sempre monitorare, perché è sempre stato un elemento importante per l'economia della Valle d'Aosta.
La sua richiesta è formulata su due aspetti, uno più di carattere amministrativo e uno più inerente alla disponibilità delle finanze. Per quanto attiene ai primi quesiti, cioè quelli di carattere amministrativo, devo riconoscere che il collega Distort già precedentemente aveva monitorato questo tipo di problematica, perché una problematica era, l'avevo già detto su due iniziative. Lei aveva dichiarato che avrebbe monitorato questo tipo di azione, penso che la prossima iniziativa potrà anche fare a meno di presentarla, perché l'ha anticipata il collega Gerandin. Lei comunque mi aveva chiesto quali erano le intenzioni che avevo per aumentare la potenzialità di lavoro dell'Ufficio mutui, proprio sulla base della grande mole di domande, e, nel rispondere alla prima richiesta del collega Gerandin, penso di assolvere anche all'impegno che preso nei suoi confronti qualche mese fa.
L'Ufficio mutui attualmente è composto da due coadiutori B2, di cui uno distaccato presso la mia segreteria, e da cinque tecnici C2. Nel nuovo piano sono previsti un coadiutore e due tecnici C2, richiesti dalla prima data utile, con nota del protocollo n. 9934 delle opere pubbliche del 27 giugno, e relativa modalità di copertura delle posizioni attribuite con la DGR n. 836 del 2019.
Per quanto riguarda gli aspetti più di carattere amministrativo-procedurale, l'avevo già anticipato al collega Distort, ci sono state delle modifiche a livello nazionale per quanto riguarda le professionalità per produrre le perizie di carattere tecnico. È opportuno precisare che, a seguito delle diverse modifiche introdotte - in ultimo nel novembre del 2018 dalle linee guida ABI sulle procedure di valutazione degli immobili in garanzia - il processo, anche informatico, di redazione delle perizie deve essere modificato. Le novità richiedono non solo un aggravio di procedure - redazione e utilizzo di una banca dati contenente valori e stime degli ultimi anni, redazione e inserimento in perizia di nuovi e maggiori dati - ma individuano requisiti più restrittivi per i tecnici abilitati per la redazione delle perizie stesse.
Cosa ha fatto l'amministrazione regionale? L'avevo già anticipato: a tal proposito, la struttura regionale si è attivata con Finaosta per la formazione del personale in servizio; un corso è già stato svolto alla fine del mese di maggio per abilitare i tecnici ai nuovi riferimenti normativi. Ci siamo attivati con Inva e con i servizi informatici regionali per l'aggiornamento dei programmi e per il reperimento di due tecnici, già in servizio dal 1° luglio, cui è affidato il caricamento delle procedure informatiche delle pratiche, sgravando dall'istruttoria iniziale delle stesse i cinque tecnici in organico, che possono così dedicarsi interamente alla redazione delle perizie di stima. Questa attività, nelle more dell'assunzione di cui sopra, della DGR n. 836 del 2019.
Per quanto riguarda la gestione delle domande in attesa, uno dei motivi dei rallentamenti delle procedure, che sono stati realmente percepiti dagli utenti, è la conseguenza dell'allungamento dei tempi dell'ammissione a beneficio causato dal mancato visto sui provvedimenti di ammissione al finanziamento, legato alla mancanza di risorse. Si ricorderà che avevamo fatto una riunione, nell'autunno scorso, anche alla presenza dell'allora assessore Aggravi; abbiamo deciso, con l'Ufficio legale, di modificare alcuni aspetti: non è più una comunicazione di ammissione a beneficio, ma un'impegnativa, con comunicazione di regolarità e completezza della domanda.
Per quanto riguarda il terzo punto, che è l'aspetto più legato ai finanziamenti, come le dicevo - e come lei ha anticipato - nel DEFR a cavallo delle due maggioranze avevamo individuato una quota di partecipazione per quanto riguarda il dividendo degli utili. E così è stato, con la delibera portata dal collega Testolin nell'ultima Giunta, dove si è aumentata la dotazione finanziaria dei fondi di rotazione per una cifra pari a 20 milioni.
Gli altri milioni, da 20 a 30 - almeno i 5 del discorso alberghiero - rientrano in quel mega contenitore dell'edilizia, quindi anche questo è un ulteriore supporto che non è incardinato nei mutui prima casa, ma è sempre incardinato nella macro-voce dell'edilizia; a questi vanno aggiunti 4 milioni, che abbiamo recuperato, congiuntamente con l'Assessorato alle Finanze, con un'azione di verifica dei residui presenti nelle pratiche e nelle comunicazioni tra Finaosta e Regione, ai quali vanno aggiunti i 13-14 milioni dei rientri previsti per fine luglio.
Con questi 37-38 milioni diamo una bellissima risposta rispetto alle esigenze delle domande depositate. A tal fine, approfitto per fornire alcuni dati, avranno sicuramente delle valenze di carattere numerico e statistico ma vanno a valorizzare l'impostazione che avevamo dato della normativa, della modifica della DGR del novembre del 2017.
Nel 2017, da gennaio a novembre, quindi prima della modifica, le domande depositate erano 158. Dopo la modifica del 2017, che, ricordo, aveva la finalità di dare una scossa al mercato dell'edilizia privata, nei soli due mesi di novembre e dicembre 2017 le domande presentate sono state 209 - quindi in due mesi più di tutto l'anno 2017 - e 11 nel nuovo allegato E, che concerne il recupero del patrimonio edilizio. Sia le 158 che le 209 e le 11 sono state finanziate.
Per quanto riguarda il 2018, le pratiche presentate sono 513 per l'allegato A e 109 per quanto riguarda l'allegato E. Con questi 38 milioni circa andiamo a coprire 330 delle 513 pratiche presentate, e 66 dell'allegato E sulle 109 presentate. Andremo verosimilmente a coprire le pratiche depositate fino al mese di luglio e agosto 2018.
Un'ultima valutazione riguarda le domande presentate nel 2019. Ripeto: al di là del mero valore numerico, è importante analizzare questo tipo di dato. Sono state presentate 125 domande e questo vuol dire che l'impatto legato alla nuova normativa ha avuto il picco nel 2018, con le 515 domande. Questo vuol dire che, nel valutare le risposte degli ultimi mesi, nella partecipazione a questa misura, potremmo dire che, a tutti gli effetti - e quindi faccio un riepilogo riassuntivo - prima della modifica della DGR che, ripeto, è stata fatta nel novembre del 2017, le pratiche depositate sono 158 e finanziate 158; dopo la DGR del novembre 2017, al 31.12 del 2018, le domande presentate sono 830, finanziate circa 600 - sto sommando i dettagli - e non ho preso in considerazione il 2019, con le 125 domande. Con i rientri di dicembre e con le considerazioni che faremo in seno alla Giunta, in accordo con l'Assessore competente, valuteremo, anche sulla base dell'evoluzione delle domande da qui a dicembre, il reperimento di altri fondi.
Lei mi ha chiesto un dato tecnico-economico: per la nuova impostazione richiesta per la gestione dei mutui e la conseguente necessità di modificare i programmi informatici e creare e gestire nuove banche dati è stato richiesto a Inva un servizio di supporto tecnico di gestione dati e flussi informativi per un anno. Il costo complessivo è di ? 88.740, per un costo, in giorni/uomo, pari a ? 63,75. Questa è la richiesta puntuale che mi aveva formulato e che avevo dimenticato di fornire.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Grazie, Assessore Borrello. Qualcosa si muove, indubbiamente. Il vero problema sono i numeri. Io penso che lei, molto correttamente, l'abbia evidenziato: siamo passati da poco più di 158 domande a un boom di oltre 500 nel 2018, per cui è chiaro che l'aumento è stato esponenziale. È stato esponenziale a fronte di una riduzione delle disponibilità sui fondi di rotazione. Lo ripeterò all'infinito, perché per me è un passaggio incomprensibile quello in cui, nel marzo 2018, si è prelevato a piene mani dai fondi di rotazione.
Detto questo, con quelle risorse - lei parla di rientri, ma negli anni ci sono sempre stati i rientri, erano quelli che permettevano di finanziare queste cose - in questo momento andrei ad analizzare le risorse in più che si mettono in gioco, perché i rientri sono una partita di giro, che negli anni hanno permesso di mantenere in piedi il sistema dei fondi di rotazione.
Con questi numeri, io le dico che 20 milioni, più i 4 milioni di residuo, 24 milioni sono assolutamente insufficienti per questo tipo di domande. Lei correttamente ha detto che probabilmente arriveremo appena oltre la metà delle domande avanzate nel 2018, per cui sono assolutamente insufficienti. Se noi davvero crediamo che questo settore vada rilanciato, se crediamo veramente che ci sia la possibilità di rimpinguare la parte delle entrate della Regione - perché ricordiamoci che quando parte un cantiere c'è una ditta che paga l'Irpef, l'Irap e l'Iva, per cui sono entrate per la Regione, non sono costi, io non transigo su una lettura di questo genere - possiamo noi permetterci, le faccio una domanda io, di tenere 350-400 cantieri fermi, perché questo è il dato che avremo in prospettiva, che, se stimiamo solo a ? 150.000 - assolutamente per difetto, perché probabilmente è più logico stimarli a ? 200.000 - lei faccia dei conti su cosa significa: vuol dire far partire probabilmente 80 milioni di lavoro sul territorio regionale.
È di questo che c'è bisogno, è questo che la gente chiede. I Valdostani hanno coraggio, hanno intenzione d'investire, perché non chiedono il contributo a fondo perso, chiedono di avere un mutuo a tasso agevolato. A volte noi gli rispondiamo, quando va bene, dopo cinque mesi e, soprattutto, io non penso che quello che ha messo in piedi - mi permetta, Assessore - con la famosa convenzione con Inva sia la panacea di tutti i mali.
Lei mi ha fornito qualche dato, adesso io le leggo i dati del provvedimento dirigenziale, seguiti dalla convenzione. Si parla di un prezzo di fornitura per un periodo di 12 mesi, ipotizzato, Iva compresa, di ? 216.000, per quel che riguarda i flussi informativi derivanti dalle procedure di sostegno; per quel che riguarda la gestione e manutenzione dell'applicativo regionale altri ? 23.000. Il totale è di circa ? 250.000 per un anno, ma quel che è più importante è che penso che i Valdostani vogliano sapere su che base concludete queste convenzioni, essendo Inva in house.
Il costo a giornata del personale che caricherebbe i dati ammonterebbe a ? 311. Come no? Abbia pazienza, c'è scritto: "Costo medio, Iva esclusa, a giornata", di 255, +22% fa questo dato. E, per il programmatore ? 388.
Leggo anche tra l'altro - ed è per quello che le dico che non può funzionare - che nella convenzione c'è scritto che i gruppi di lavoro opereranno sia presso la sede della struttura regionale che presso la sede di Inva, con il compito di fornire adeguato supporto tecnico, per cui io penso che per quelli che verranno a chiedere informazioni relative alla loro pratica. Il fatto che il lavoro sia svolto presso la sede Inva in questo momento sia tutto meno che utile,
Non solo: qui si dice che: "l'analisi economica del costo viene fatta verificata la congruità dell'offerta sotto il profilo economico, come derivante dal confronto dei costi dei servizi posti da Inva S.p.A. con i costi di mercato, in base all'analisi di benchmarking sui servizi resi da Inva, - per cui noi facciamo l'analisi dell'offerta Inva sulla base dell'offerta Inva! -, evidenziati i dati sopra esposti, si giustifica pertanto l'adozione della soluzione in house".
Fate attenzione, perché torno a dire che con costi del genere, sul fatto che comunque ci si affidi a una società in house, io non dormirei sonni tranquilli.