Oggetto del Consiglio n. 810 del 10 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 810/XV - Interpellanza: "Applicazione della clausola della decadenza dei contratti per gli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale colpiti da provvedimenti dell'autorità giudiziaria".
Rini (Presidente) - Passiamo al punto n. 9.11 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Mi permetta solo un piccolo incipit. Anche a me sarebbe piaciuto andare alla celebrazione della Festa del Corpo della Polizia penitenziaria, prendo atto che qualcuno è legittimato e altri no.
Presidente - Collega Manfrin, è legittimato chiunque voglia partecipare. In qualità di Presidente del Governo, credo sia tenuto a presenziare. Anch'io avrei avuto piacere di andare ma se lei, collega, ha intenzione di andare, può tranquillamente andare, le sue iniziative vengono rinviate.
Manfrin (LEGA VDA) - Proprio per evitare il rinvio delle iniziative.
Andiamo nel merito dell'interpellanza. Come ricordiamo tutti, in quest'aula è stato recentemente trattato il tema della decadenza dall'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Pare a distanza di così poco tempo, ma avendo visto quello che è accaduto, di essere stato quasi profetico visto appunto l'insorgere del caso di "malAosta" che ha evidenziato in tutta la sua virulenza la presenza negli alloggi di persone che, se verrà confermato chiaramente dalla verità processuale quanto emerso dalle indagini, quell'alloggio non lo meritavano per niente.
Cominciamo col dire una cosa. La decadenza dagli alloggi se si utilizzano per delinquere o si rappresenta un pericolo sociale non è facoltativa, come il Sindaco di Aosta ha lasciato intendere, bensì, essendo una legge regionale, essa deve essere applicata e fatta rispettare. Detto questo, veniamo al caso concreto. Mi spiace dovermi richiamare sempre alla mia precedente esperienza politica, ma a volte ci viene in soccorso. A febbraio 2016 ricevetti una segnalazione e cominciai ad approfondire uno strano caso di occupazione abusiva. Questo caso riguarda uno degli arrestati del caso di malAosta, di cui ovviamente non farò il nome. Le risposte alle richieste di informazioni arrivarono a maggio ed evidenziarono che il misteriosissimo signor omissis era risultato assegnatario di un alloggio presso il Quartiere Cogne fin dal 1998 e aveva accumulato dal 1998 ad allora, 2016, una situazione debitoria di 23.498,39 euro, quindi non aveva mai pagato il canone di affitto da quando aveva avuto l'alloggio assegnato fino a quel momento. La legge n. 3/2013 sulla morosità è molto chiara, all'articolo 44, "Risoluzione del contratto per morosità", si dice: "la morosità superiore a quattro mesi nel pagamento del canone di locazione o nel rimborso delle spese dirette o indirette per i servizi prestati all'inquilino è causa di risoluzione del contratto, previa intimazione scritta dell'ente gestore di adempiere entro 60 giorni col pagamento della somma dovuta e dei relativi interessi al tasso legale". C'erano quindi tutti gli estremi per mandarlo via, non so quali passi siano stati compiuti ma nulla è stato fatto. Questo è incidentale, nonostante però vi fosse questa previsione, ovvero la decadenza per morosità, e appunto le norme fossero molte chiare: il signore o la signora in questione tra il 2015 e 2016 aveva beneficiato addirittura di un cambio di alloggio, ovviamente palesemente illegittimo non avendo mai pagato un solo euro di affitto. Io già non pago l'affitto di casa mia, addirittura chiedo la mobilità in un altro alloggio più grande e mi viene concesso pur non avendo mai pagato l'affitto. A questo punto si arriva direttamente alla farsa perché non solo si beneficia di un nuovo alloggio, ma si occupa abusivamente quello vecchio. Questo simpatico assegnatario prima non paga l'affitto dal 1998 fino a quel momento, poi chiede l'assegnazione di un nuovo alloggio e, una volta ottenuto, sapete cosa fa? Lascia suo figlio nel vecchio alloggio che lo occupa abusivamente. Su questo punto la legge è chiarissima, articolo 42 "Decadenza dall'assegnazione", sempre legge n. 3/2013: "la decadenza dall'assegnazione è dichiarata dall'ente gestore nei casi in cui l'assegnatario o i componenti il nucleo familiare... g) non abbiano rilasciato l'alloggio di edilizia residenziale pubblica precedentemente occupato a titolo di locazione, qualora beneficiari di una nuova assegnazione o destinatari di un provvedimento di cambio di alloggio". La previsione di legge quindi è chiara.
Evidentemente sollecitati a quel punto gli uffici comunali della mia interrogazione si muovono e il 9 giugno avviano la procedura di decadenza dall'assegnazione, intimando di liberare l'alloggio entro 30 giorni. L'illustre occupante abusivo non si scompone e, con una lettera che arriva oltre un mese dopo, il 13 luglio, rammaricandosi di non aver potuto trovare una soluzione "pacifica e accomodante" - cioè io occupo abusivamente un alloggio ma non sono riuscito a trovare una soluzione pacifica e accomodante ?, chiede la proroga di 60 giorni, dopo essere già in ritardo, scrivendo questa supplica all'altrettanto illustre allora Assessore Sorbara. Tale proroga, in spregio a qualsiasi legge, deve essergli stata concessa, non lo sappiamo, ma a settembre lui si trova ancora lì. A quel punto formulo una nuova interrogazione al Consiglio comunale i primi di settembre a cui, prima ancora che venga discussa in aula, viene fatto seguire un nuovo provvedimento di decadenza in data 8 settembre dove si intima l'APS di concludere il procedimento di decadenza entro 30 giorni. Durante la seduta del 21 e 22 settembre 2016 mi vengono fornite ampie e circostanziate rassicurazioni sulla decadenza dello stesso sempre dall'Assessore Sorbara, senonché vengo in possesso di una mail del 24 ottobre in cui lo stesso Ufficio casa chiede all'APS se l'alloggio sia stato liberato, poiché in caso contrario si sarebbe dovuto procedere con la decadenza. L'APS risponde che nessuno ha liberato alcunché e siamo quindi a quattro mesi dalla scadenza dell'ultimatum dato dal Comune di Aosta. Bontà sua, finalmente il 9 novembre 2016 arriva l'ordinanza di rilascio dell'alloggio ma, sentite bene, non l'ordinanza di rilascio dell'alloggio concesso illegittimamente, io ritengo, e mai utilizzato, ma solo di quello occupato abusivamente.
La legge quindi dice: "se tu sei assegnatario di un alloggio in nuova procedura di mobilità e il tuo alloggio di prima non lo rilasci - chiaramente si specifica l'assegnatario o un componente il nucleo familiare, e questo è un componente del nucleo familiare - se tu occupi abusivamente un alloggio e non lo rilasci, decadi. A mesi di distanza il Sindaco arriva e fa una procedura di decadenza dall'alloggio occupato abusivamente. Mi pare pacifico che l'alloggio occupato abusivamente debba essere liberato, la procedura di decadenza andava fatta invece dell'alloggio nuovo, perché l'inquilino chiaramente non aveva rispettato la legge n. 3/2013, quindi dire che doveva lasciare quell'alloggio è sicuramente pleonastico.
Tutto questo accade a mia insaputa, poiché tratto in inganno dalle informazioni fornite in aula del Consiglio comunale di Aosta, ovviamente. Immaginate quindi la mia sorpresa quando alla fine di tutta questa storia, io, convinto che questa persona fosse stata finalmente cacciata di casa, mi ritrovo questo qui protagonista della vicenda di "MalAosta", o questa qui. Una persona che avrebbe dovuto essere cacciata di casa nel 2016 si trovava ancora in casa nel 2019. La mia prima domanda è stata: che cosa ci fa quello ancora lì? La seconda è stata: quante famiglie per bene, con figli a carico magari, non hanno un tetto sopra la testa e languono nella graduatoria mentre delinquenti e prevaricatori si sollazzano grazie alle proprietà pubbliche?
Venendo quindi a questa interpellanza, siccome l'acquisizione del patrimonio immobiliare del Comune di Aosta da parte della Regione è molto recente e risulta necessario comprendere chi e come debba intervenire al più presto su questa situazione tramite questa interpellanza, Assessore, le chiedo: "quanti dei destinatari dei summenzionati provvedimenti - quelli di "MalAosta" - siano assegnatari o componenti di nucleo assegnatario ERP o di emergenza abitativa; quale sia l'organo competente a rilevare e dichiarare decaduti i contratti di assegnazione; se sia intenzione dell'Amministrazione dare corso alla decadenza dei contratti di cui all'articolo 42, lettera g), della legge regionale 3/2013".
Ovviamente, purtroppo, il Regolamento del Consiglio regionale non ci permette di allegare documentazione alle nostre iniziative, altrimenti avrei fornito a tutti i Consiglieri un'ampia documentazione che fa parte sia di atti di accesso agli atti, sia di interrogazioni a risposta scritta, sia di interrogazioni consiliari al Comune di Aosta, sia anche di ordinanze che sono chiaramente rilevabili sul sito del Comune ma che purtroppo sono coperte da segreto istruttorio. Sono disponibilissimo però a fornire tutta questa documentazione all'Assessore e a chiunque ne farà richiesta in maniera da poter inquadrare la persona e far rispettare la legge.
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Borrello.
Borrello (SA) - La tematica è alquanto complessa e lei nella sua interrogazione, che fa seguito ad altre iniziative che lei ha prodotto, ha approfittato... e correttamente e onestamente si è riferito a una discussione incardinata al Comune di Aosta, perché è opportuno anche andare a definire le responsabilità e le competenze in capo all'ente che ha la competenza per quanto riguarda la gestione del patrimonio pubblico. Ribadiamo che, per quanto riguarda l'Amministrazione regionale, proprio in virtù di un accordo di programma circa l'avvenuto passaggio del patrimonio di edilizia residenziale pubblica dal Comune in gestione APS alla Regione in gestione ARER avvenuto nel 2018, io posso parlare in quanto rappresentante dell'Amministrazione regionale per quanto di competenza rispetto all'anno di decorrenza, quindi dal 2018 a oggi.
Per quanto riguarda tutte le discussioni e le argomentazioni che lei ha prodotto - e sono agli atti delle Amministrazioni competenti -, non entro nel merito, questo è utile anche per far capire a coloro che sono meno avvezzi alla materia che, per quanto riguarda l'argomento dell'interpellanza - l'ho già detto più volte ma siamo già in linea rispetto a questo tipo di indirizzo -, è opportuno ribadire che la competenza e i relativi atti di decadenza con procedure e tempistiche prestabilite dalla legge, la legge n. 3/2013, sono in capo all'ente proprietario o che gestisce le assegnazioni. A oggi pertanto l'Amministrazione regionale non è competente in materia ma in virtù - e ne abbiamo parlato - ci sarà anche un'ulteriore piccola modifica di legge nella prossima omnibus, ma, in virtù della modificazione che abbiamo prodotto al fine di poter gestire il patrimonio e il bando regionale, diventerà di competenza regionale a partire dal 2020. In quel momento sarà l'Amministrazione regionale per conto del proprio ente gestore ARER che potrà intervenire per quanto riguarda le procedure di decadenza. Queste procedure verranno attuate dall'ente gestore o dall'Amministrazione competente, quindi tutti i casi che lei ha citato sono ancora in capo all'Amministrazione comunale, che faranno l'istruttoria, provvederanno anche nel caso in cui ci fosse ARER dal 2020 in poi, ma l'ordinanza di decadenza, qualora non vengano recepite rispetto all'ente gestore, deve essere obbligatoriamente fatta dall'ufficiale di governo territorialmente competente. L'istruttoria dal 2020 in poi quindi sarà fatta dall'ARER e l'ordinanza di decadenza deve essere fatta dal Sindaco, lo prevede la legge nazionale giustamente, perché l'ufficiale di governo territorialmente competente è il Sindaco. L'ARER istruisce la pratica per un alloggio nel comune di Aosta, non viene recepita questa procedura di decadenza, l'ordinanza va fatta dal Sindaco di Aosta. Qualora l'alloggio sia a Verrès, l'ordinanza sarà fatta dal Sindaco di Verrès, questo ovviamente per quanto riguarda gli ufficiali di governo.
Abbiamo richiesto comunque all'ARER l'informazione sulla vicenda da lei citata nelle premesse. Con nota del 1° luglio l'ARER riferisce che "non è pervenuta a questa azienda - in virtù del fatto che ancora non è in capo all'azienda, quindi dobbiamo riferirci ad altri enti e altre attività - alcuna comunicazione da parte dell'autorità giudiziaria di nuclei assegnatari di alloggi di edilizia residenziale, né di nuclei assegnatari di alloggi di emergenza abitativa". Nella stessa mail ci ha altresì informato che il Presidente dell'ARER, in applicazione a quanto deciso da questo Consiglio regionale, ha mandato una nota al Presidente del Tribunale di Aosta. Ho detto e ho dichiarato più volte anche agli organi di stampa, io sono in linea per aumentare i livelli di controlli per coloro che sono assegnatari di un bene pubblico perché, come ho sempre detto - e lo ribadisco anche in questa sede -, il diritto alla casa è sacrosanto, sancito dalla Costituzione, ma è altrettanto sacrosanto il rispetto del bene pubblico. Abbiamo quindi approvato la mozione, se ricordate, all'interno di questo Consiglio regionale in data 22 maggio scorso, con una mail per le vie brevi ho trasmesso la mozione al Presidente dell'ARER e l'ho trasmessa ufficialmente il 20 giugno chiedendo di interagire con il Presidente del Tribunale di Aosta. Il Presidente dell'ARER mi ha mandato copia della lettera che è stata mandata al Tribunale di Aosta, ovviamente, qualora lei abbia necessità, mi formulerà un 116 in tal senso, dove noi chiediamo una collaborazione con una procedura da concordare col Tribunale al fine di andare a capire quali sono gli assegnatari che hanno commesso nel contesto di sentenze in giudicato dei reati che possono rientrare nell'articolo 42 della legge n. 3/2013 ai fini della procedura di decadenza di cui sopra. La normativa inoltre prevede la decadenza dell'assegnazione completa, previo parere obbligatorio della Commissione regionale delle politiche abitative all'ente che ha indetto il bando e che ha effettuato l'assegnazione, nel caso di specie il Comune di Aosta, secondo le competenze dei propri organi e nel rispetto degli organi che vengono coinvolti, nello specifico eventualmente il Tribunale, le Politiche sociali e tutti gli interlocutori che devono essere attivati.
Per quanto riguarda le intenzioni, mi sembra chiaro che non solo le ho dette e manifestate all'interno delle sue interpellanze a livello di Consiglio regionale, c'è stata l'approvazione di una mozione e abbiamo dato corso all'approvazione della stessa. A questo aggiungo che l'ARER, quindi io posso parlare dell'Amministrazione regionale, ha in corso una collaborazione, un protocollo con la Guardia di finanza, che deve essere rinnovato perché è in fase di scadenza, ma cercheremo di ragionare in termini di rinnovo, ai fini di trovare i furbetti delle finanze per quanto riguarda errate o fasulle dichiarazioni dei redditi ai fini del mantenimento dell'assegnazione delle case popolari.
Per questo devo dire - e prendo spunto da una sua sollecitazione - che proprio dal 2018 con il Presidente e con gli uffici dell'ARER abbiamo attivato un piano di rientro delle morosità, do dei numeri perché è importante che si sappiano. La morosità nel corso degli anni - quindi sto parlando di oltre vent'anni - è arrivata a circa 2 milioni di euro, dall'anno scorso abbiamo fatto un piano di rientro invasivo nel rispetto dei dettami della legge n. 3/2013, andando a parametrare con i valori di ISEE che vengono dichiarati... quindi se tu hai un valore ISEE che ti permette un piano di rientro, quindi non è che andiamo a fare azioni che sono eccessivamente invasive rispetto alle finanze delle singole famiglie, a oggi posso dire che annualmente andiamo a recuperare da 150.000 a 200.000 euro delle morosità che non sono state verificate nel corso degli anni. Questa è sicuramente un'azione importante.
Io approfitto - e lo dico al di là del fatto che è sempre lei che mi fa queste interpellanze - per dire che è importante che si sappiano certe cose, anche a livello di questo momento di dominio pubblico vi fa capire che l'Amministrazione regionale c'è, che vogliamo dare un segnale anche per mezzo di questi momenti pubblici al fine di far capire che dobbiamo rispettare il bene pubblico. L'ho sempre detto, penso di essere consequenziale alle parole che ho detto anche agli organi di stampa, sempre però nel rispetto degli organi competenti, perché noi possiamo arrivare fino a un certo punto, possiamo fare le segnalazioni e arriveranno poi altri organi che devono, in maniera integrativa con il nostro ruolo, verificare i casi specifici.
L'ultima considerazione che faccio è la seguente. Qual è un'attività che non è codificata? Noi riceviamo come Amministrazione regionale, ma siamo anche in linea con il Comune di Aosta, tante segnalazioni di eventuali casi di abusi, occupazioni, oppure anche formulate da lei, che vengono formulate anche nell'ottica della rappresentanza del pubblico ufficiale. Noi ci adoperiamo in maniera immediata per fare segnalazioni alla Questura, la quale devo ringraziare pubblicamente perché è sempre ben disposta per far tutti i controlli all'interno del quartiere qualora ci siano degli elementi di potenziale pericolosità. Posso segnalare, per esempio, che alcuni cittadini e alcuni rappresentanti mi hanno segnalato dei locali abbandonati che venivano utilizzati per utilizzi impropri, ho avuto questa segnalazione e ho comunicato immediatamente al Questore il quale ha subito provveduto per andare a definire i potenziali rischi.
Io penso che, al di là del merito, l'importante è far capire che c'è una voglia di far rispettare il bene pubblico nel rispetto della legge sapendo che ci sono degli ambiti di competenza.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - La ringrazio, Assessore, per la sua risposta articolata e che, come già altre volte, contiene anche degli elementi ulteriori rispetto all'oggetto dell'interpellanza, questo è importante anche per avere un ritorno immediato. Un'unica cosa non ho compreso, cioè nel momento in cui nel 2020 l'Amministrazione regionale erediterà tutta la gestione, se per allora non ci saranno azioni da parte del Comune di Aosta, a quel punto la Regione sarà legittimata nell'intervenire anche sulle situazioni pregresse...
(interruzione dell'Assessore Borrello, fuori microfono)
... perfetto, questo è importante. La ringrazio per aver fornito dei dati anche riguardo alle segnalazioni. Giustamente è stato ricordato che vi sono occupazioni abusive e devo confermare che sia relativamente al piano di rientro... anch'io ho avuto sentore di questi dati e adesso lei li ha esplicitati, sono assolutamente importanti, avere un rientro di questo tipo evidenzia anche che forse in passato non c'era tutta questa voglia di andare a chiedere gli affitti arretrati e magari invece adesso si è imposto un nuovo registro, quindi è un dato positivo. Un altro dato positivo è che si sta intervenendo in maniera puntuale anche a seguito di segnalazioni sulle eventuali situazioni di illegittimità. Quello che sarà assolutamente necessario sarà intervenire e andare a siglare al più presto un protocollo d'intesa con il Tribunale, di cui già è stata fatta la comunicazione e ringrazio per averci messo al corrente, per avere anche un punto di riferimento sul quale andare a basare l'azione di legalità e di pulizia anche all'interno degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.