Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 808 del 10 luglio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 808/XV - Interpellanza: "Verifica in merito alla sussistenza di negligenze degli uffici regionali sui controlli delle erogazioni regionali al CRER".

Rini (Presidente) - Punto n. 9.07 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Questa interpellanza presenta due questioni distinte: la prima riguarda l'eventuale responsabilità dell'Amministrazione regionale relativamente al percepimento da parte del CRER di circa 100.000 euro di fondi regionali. La Procura ha concentrato le proprie attenzioni dal 2012 al 2015, durante i quali l'ex Presidente del CRER avrebbe presentato una situazione economica diversa da quella effettiva, arrivando a percepire indebitamente, ossia fuori dai presupposti di legge, i fondi regionali di cui sopra. Come sapete, l'allora Presidente è stato condannato a risarcire i summenzionati fondi poiché indebitamente percepiti, in quanto non avrebbe indicato un saldo passivo esistente nei rendiconti e avrebbe omesso di includere i ricavi derivanti dalla gestione di attività commerciali come il Tennis Aosta.

Quest'iniziativa quindi si origina in parte da quanto dichiarato dal Procuratore Luca Ceccanti, che, chiedendo la condanna a un anno di reclusione per l'imputato, ha anche evidenziato la negligenza degli uffici regionali, che, anche se indotti in errore dai bilanci carenti sotto vari punti di vista, non si sarebbero attivati per comprendere la reale situazione del CRER ed eventualmente cessare le erogazioni. A questo proposito urge ricordare all'Assessore competente che risponderà a quest'iniziativa che gli strumenti per operare un controllo c'erano in effetti: da una parte, infatti, l'Assessore alle finanze dell'epoca avrebbe potuto fare qualche approfondimento in più, magari chiedendo agli uffici o magari al diretto interessato; dall'altra, come ho ricordato nel testo della presente iniziativa, la Regione disponeva di ben due dipendenti distaccati presso la struttura del CRER. Questi dipendenti non solo erano e sono distaccati presso tale struttura, rimanendo ovviamente dipendenti regionali e come tali con l'obbligo di fedeltà nei confronti di questo ente, ma tali dipendenti hanno anche partecipato al Consiglio direttivo e come membri potevano e dovevano aver accesso alla documentazione contabile.

Sulla base di quanto riscontrato, quindi vi formulo le mie prime due domande relativamente a questo primo pezzo, che sono: "se sia stata condotta, o vi sia l'intenzione di condurre una verifica sulle negligenze evidenziate dal Sostituto Procuratore nel merito dei controlli sulle erogazioni regionali al CRER; se i dipendenti distaccati abbiano mai segnalato irregolarità contabili o abbiano in qualche maniera segnalato situazioni non chiare relative ai summenzionati finanziamenti".

La seconda questione invece è decisamente oscura. Infatti, nei documenti in mio possesso ho trovato una comunicazione intercorsa fra l'allora Presidente Caminiti e la Banca regionale europea, in cui emerge un'apertura di credito della Banca nei confronti del CRER per una cifra di ben 300.000 euro. A cosa saranno serviti a un ente senza scopo di lucro così tanti soldi mi sono chiesto nell'immediato. La realtà non è chiara, infatti se la Banca dichiara essere un'apertura di credito, qui in aula a più riprese - così evitiamo di dire non è nostra competenza e chiariamo le cose - si è dichiarato che quella cifra in realtà è un mutuo aperto dal CRER per la ristrutturazione della sede. Proprio qui però il mistero si infittisce: come mai, infatti, il CRER si metterebbe a fare opere di manutenzione straordinaria in una sede non sua ma di proprietà della Regione? Spendendo ben 300.000 euro peraltro. Come avrebbe fatto un ente senza scopo di lucro a recuperare i fondi dell'entità che ho appena descritto? E quale banca soprattutto concederebbe a un ente senza scopo di lucro un'apertura di credito di 300.000 euro? Ma soprattutto chi concederebbe a un terzo un mutuo per una ristrutturazione senza una garanzia? A questo punto la domanda diventa: chi ha garantito per il CRER? La Regione era informata che un suo immobile era oggetto di ristrutturazione? Se ne era informata, ci deve essere stato un via libera, e chi lo ha dato? Qualcuno ha forse posto l'immobile a garanzia del mutuo? E com'è possibile se ciò è accaduto? Nel 2017, rispondendo a un'interrogazione del collega Bertin, l'allora Presidente Rollandin ci spiegava che il passivo del CRER era dovuto proprio alle spese sostenute per la ristrutturazione... chiedo scusa, Presidente, posso chiedere un po' di silenzio?

Presidente - Lei ha perfettamente ragione. Invito i colleghi a tenere un tono più basso, si fa fatica a seguire.

Manfrin (LEGA VDA) - ... nel 2017 quindi, rispondendo a un'interrogazione del collega Bertin, l'allora Presidente Rollandin ci spiegava che il passivo del CRER era dovuto proprio alle spese sostenute per la ristrutturazione.

Direi quindi che è evidente che la situazione fosse già nota allora ai vertici regionali e agli stessi vertici, oggi con poche variazioni, mi sento in assoluto obbligo di domandare: "quali siano state le garanzie poste a tutela del mutuo/apertura di credito per la ristrutturazione dell'immobile sito in via Guido Rey 20; se l'Amministrazione regionale sia stata avvertita di tale ristrutturazione e delle modalità di finanziamento dello stesso, considerando il fatto che il rientro di una cifra così alta risulta difficile per un ente senza scopo di lucro".

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Testolin.

Testolin (UV) - Prima di entrare nel merito delle quattro domande, solo alcune precisazioni che, come già ho ricordato nella risposta di una precedente interpellanza, occorre ribadire. Il CRER Enti locali è istituito come associazione autonoma tra i dipendenti della Regione, degli Enti locali e dell'Azienda USL e pertanto risponde automaticamente e direttamente agli obblighi assunti nei confronti di terzi. La Regione non è socio del CRER e si trova nella stessa posizione del Celva e dell'Azienda USL, tutti i dipendenti dei citati enti hanno quindi la facoltà di associarsi al circolo ricreativo in questione. La Regione ne ha riconosciuto l'interesse regionale con la legge n. 29/1991 ai sensi della quale ha autorizzato la concessione di un contributo annuo dietro presentazione dei seguenti documenti: il programma di attività dell'anno in corso, il bilancio di previsione e il rendiconto. I rendiconti entrate e spese del periodo 2012-2015 sono stati presentati in equilibrio. Da quanto risulta dalla lettura degli organi di stampa, la motivazione della sentenza sembrerebbe riferita a una mancata indicazione di un saldo passivo esistente nei rendiconti del CRER e all'omissione della registrazione di parte dei ricavi derivanti dalla gestione delle attività commerciali come il Tennis Club Aosta, che era già stato evidenziato dal collega nella presentazione. Il CRER ha però confermato recentemente che le criticità rilevate nel 2016 sono state oggi risolte anche con l'ausilio di un commercialista, come peraltro suggerito dagli uffici regionali, e come anche i rendiconti di entrate e spese successivamente presentati risultano altrettanto in equilibrio. Gli uffici competenti segnalano come il bilancio 2018 sia stato redatto in modo tale da rappresentare più esplicitamente l'intera situazione debitoria, ancorché i bilanci entrate e spese evidenziassero già in passato le spese di gestione in quanto c'era presente la rata annuale del mutuo, quindi capitale più interessi restituiti. Il CRER risulta aver messo in regola il passato così da continuare le proprie attività a supporto dei propri iscritti.

Venendo al primo quesito dell'interpellanza: "se sia stata condotta, o vi sia l'intenzione di condurre una verifica sulle negligenze evidenziate dal Sostituto Procuratore nel merito dei controlli sulle erogazioni regionali al CRER", si informa che non risultano azioni giudiziarie da parte della Procura nei confronti dei Dirigenti regionali e l'articolo apparso su un settimanale valdostano del 22 maggio 2019, a cui penso probabilmente si riferiscano le informazioni, riporta che il Procuratore avrebbe anche evidenziato la negligenza degli uffici regionali che, anche se indotti in errore dai bilanci carenti sotto vari punti di vista, non si sarebbero attivati per comprendere la reale situazione del CRER ed eventualmente per cessare le erogazioni. Tuttavia, il presupposto per l'erogazione del contributo regionale ai sensi della legge n. 29 è correlato al numero dei dipendenti iscritti o soci e all'approvazione del rendiconto da parte dell'organo di vertice dell'ente beneficiario, cioè il CRER.

Circa il secondo quesito: "se i dipendenti distaccati abbiano mai segnalato irregolarità contabili o abbiano in qualche maniera segnalato situazioni non chiare relative ai summenzionati finanziamenti", si comunica che il Coordinatore del Dipartimento bilancio è stato saltuariamente informato per le vie brevi in merito all'andamento della gestione e lo stesso abbia sempre suggerito ai funzionari distaccati, però funzionalmente dipendenti del CRER, di riferire quanto a loro conoscenza agli organi preposti in primis al Consiglio direttivo, così come poi effettivamente è stato fatto.

Per quanto riguarda il terzo quesito riguardante: "quali siano state le garanzie poste a tutela del mutuo/apertura di credito per la ristrutturazione dell'immobile sito in via Guido Rey 20", si informa che l'apertura del credito, come riferito dal CRER, risulta garantita dalle disponibilità finanziarie dello stesso ente da fideiussione personale del Direttivo e del Presidente. Le disponibilità finanziarie dell'associazione CRER sono state gestite in modo tale da permettere di pagare regolarmente le rate. Il debito residuo al giugno 2019 ammonta a 95.000 euro a fronte di un debito originario, che è già stato citato, contratto a suo tempo per 300.000, e la rata annua pari a 12.000 euro è sempre stata pagata regolarmente a dimostrazione che il CRER è in grado, con l'ordinaria attività, di rientrare di questo debito.

Infine, per quanto riguarda il quarto quesito: "se l'Amministrazione regionale sia stata avvertita di tale ristrutturazione e delle modalità di finanziamento dello stesso, considerando il fatto che il rientro di una cifra così alta risulta difficile per un ente senza scopo di lucro", si comunica che l'Amministrazione a suo tempo era a conoscenza che il CRER avrebbe ristrutturato l'immobile con modalità di finanziamento che il CRER stesso ha assunto in piena autonomia e responsabilità proprie.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Andiamo per ordine. Ci dite che non è vostra intenzione condurre alcuna verifica perché non vi sono provvedimenti a carico della Dirigenza. Assessore, c'è una sentenza che dice che sono stati versati erroneamente dei contributi che non dovevano essere versati, perché la situazione chiaramente non lo giustificava. Le parole che ha citato - e le cito nuovamente - del Procuratore Ceccanti sono: "la negligenza degli uffici regionali che, anche se indotti in errore dai bilanci carenti sotto vari punti di vista, non si sarebbero attivati per comprendere la reale situazione del CRER ed eventualmente cessare le erogazioni". Mi sembra molto chiaro. Questo diventa ancor più grave alla luce di quello che ci ha detto, cioè che i funzionari distaccati avevano informato l'Assessorato e i responsabili degli uffici e loro gli hanno detto: "parlatene negli organi del circolo". Mi pare che, se vi è una necessità di far cessare dei versamenti, non lo si dice negli organi del circolo ma a fare degli approfondimenti deve essere l'Amministrazione dopo aver ricevuto una notizia di questo tipo, questo mi pare lampante. Io quindi trovo molto grave che non si approfondisca questo tema e non si vada a ricercare le responsabilità, lei ha detto: "saltuariamente informato per le vie brevi", pur avendone avuto notizia, non si è voluto approfondire il tema e, secondo me, è molto grave, vuol dire che allora si sapeva e non si è fatto nulla.

Venendo invece al resto, che è ancora più curioso, lei mi sta dicendo che i vertici del CRER dei tempi hanno garantito con fondi propri 300.000 euro di apertura di credito per ristrutturare la sede del CRER che non è neanche loro. Ora, io mi auguro...

(interruzione dell'Assessore Testolin, fuori microfono)

... lo dicono loro. Io mi auguro di trovare sulla mia strada delle persone che garantiscono con i propri fondi per un ente di cui non sono neanche proprietari e per ristrutturazione di immobili di cui non sono in nessuna maniera responsabili. Non so se lei si rende conto, io prendo atto che lei prende atto di quello che le riferiscono loro, e va benissimo, ma io non posso pensare che ci si fermi a questa spiegazione, dicendo: ho garantito con i miei soldi, 300.000 euro per ristrutturare un immobile che non era neanche mio, non era neanche dell'ente e di cui non sarò proprietario, mi sembra insomma un po' folle.

Sostanzialmente lei ci dice che l'Amministrazione regionale prende atto che ci sono delle persone che affittano un suo immobile, ovviamente non ne sono proprietarie e a un certo punto decidono di ristrutturarlo con 300.000 euro. Voi dite: "va bene, d'accordo, garantiamo noi e facciamo noi tutto, va bene così". Mi sembra una situazione quanto meno bizzarra e bizzarra è dire poco. Trovo che ci sia veramente una grossa superficialità nel derubricare il fatto al semplice errore: "sì, abbiamo avuto un'informazione per le vie brevi però non sappiamo...", anche perché, ripeto, in realtà qui in aula - e l'ha richiamato anche lei - è stato detto che questo era un mutuo a garanzia. Per accendere un mutuo, devo dare delle garanzie, ma posso accendere un mutuo con fondi miei per ristrutturare un immobile che non è neanche mio, che è della Pubblica Amministrazione? Lei ci sta dicendo che ci sono persone che davvero vengono da lei e le dicono: "domani le ristrutturo Palazzo regionale, garantisco io, ho acceso un mutuo in banca e con i soldi miei le rifaccio tutto", e voi dite: "sì, va bene, grazie e arrivederci". Mi sembra siano delle modalità un po' strane, anche perché alla ristrutturazione qualcuno avrà dovuto sovrintendere essendo una proprietà regionale, oppure si è lasciato al libero sfogo di chi lo utilizzava? "Ma sì, ristrutturate, fate quello che volete, non vogliamo sapere nulla, garantite voi".

Io credo che questa vicenda abbia dei contorni tutt'altro che chiariti a questo punto, anzi con questa risposta sono ancora più oscuri, e credo che sarà nostro assoluto interesse fare ulteriore chiarezza e arrivare al nocciolo della questione, perché ci pare davvero di non poter dire che questa questione è chiusa.