Oggetto del Consiglio n. 803 del 10 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 803/XV - Interrogazione: "Rimozione di telecamere presso la struttura sede dell'INVA".
Distort (Presidente) - Passiamo al punto successivo all'ordine del giorno: il punto n. 9. La parola al Presidente Fosson.
Fosson (PNV-AC-FV) - Occorre premettere che la struttura a cui si fa riferimento in questa interrogazione è di proprietà di Autoporto e che INVA occupa, sulla base di un contratto di locazione, parte di tale struttura insieme al Dipartimento regionale Innovazione e Agenda digitale.
Rispetto alle domande, INVA e il citato Dipartimento dell'Amministrazione regionale ci hanno comunicato quanto segue: "Nell'immobile erano sì presenti negli spazi comuni (corridoi, passaggi e scale) una serie di videocamere facenti parte di un impianto di videosorveglianza di proprietà e sotto la responsabilità della società proprietaria dell'immobile, che è appunto Autoporto, e alla quale né INVA, né Regione hanno mai avuto accesso. Tale impianto era già presente al momento dell'insediamento degli uffici dell'INVA e dell'Amministrazione regionale presso la Torre delle comunicazioni, ma non è mai stato attivato. INVA sin dal principio ha invitato Autoporto a farsi carico dell'impianto in quanto facente parte integrante degli impianti locati, ma a tali richieste Autoporto non ha mai dato corso, limitandosi a tenerlo spento, quindi non hanno mai funzionato queste telecamere.
A seguito dell'entrata in vigore del Regolamento UE 679/2016, si è fatta ancora più urgente la necessità che tale impianto venisse preso in gestione non potendo più essere mantenuto nello stato in cui era, installato ma spento, perché tale aspetto comportava una problematica dal punto di vista del diritto. È stata quindi richiesta e convocata una riunione tra i responsabili della protezione dei dati di Autoporto, INVA e Regione, tenutasi in data 3 maggio, per valutare le possibili alternative su come procedere al fine di non contravvenire a quella normativa citata prima. In tale occasione è stata ribadita da Autoporto la necessità di prendere in carico tale impianto alla luce degli approfondimenti normativi del regolamento UE 679/2016 citato prima sui provvedimenti sulla videosorveglianza dell'Autorità di controllo e sulla direttiva dell'Ispettorato nazionale del lavoro n. 5 del 19 febbraio 2018, oppure in alternativa di dismetterlo, come prospettato dalla stessa Autoporto, in modo da non incorrere in possibili sanzioni da parte dell'autorità di controllo.
Il 3 giugno scorso INVA e il Dipartimento Innovazione e Agenda digitale hanno congiuntamente chiesto ad Autoporto di rimuovere quelle telecamere in questione, che non avevano mai funzionato. Il 5 giugno Autoporto ha riscontrato positivamente la richiesta e le telecamere sono state rimosse tra il 10 e l'11 giugno scorso. Tutti i costi di rimozione sono stati quindi sostenuti da Autoporto, come quelli di installazione".
Non è certo una bella storia di collaborazione, ma sono state tolte delle telecamere che non hanno mai funzionato.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Mi ha fatto piacere sapere che lei parla di Autoporto come fosse un'entità estranea di cui non abbiamo alcuna contezza. "La struttura è di proprietà di Autoporto, noi non c'entriamo nulla e quindi va bene così", mi spiace, Presidente, ma non funziona in questa maniera. Su Autoporto, come ben sa, abbiamo anche voce in capitolo, se non sbaglio. Il punto quindi è questo: si è installato un impianto di videocamere e di sorveglianza all'interno di una struttura, non mi ha detto con quali costi, eppure si dovrebbe sapere, quando è stato installato...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
... come no? Nella mia interrogazione c'è scritto: "quali siano stati i costi di installazione e quelli di rimozioni", è al punto 3, io so leggere, non so lei... io glielo ho chiesto...
(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
... lei mi potrebbe rispondere, visto che lei sa leggere, ma mi dice che non glielo ho scritto. Le ho chiesto i costi di installazione e di rimozione, lei non mi ha detto niente, però mi ha detto che le aveva installate Autoporto. Allora, Presidente, se si decide di fare un lavoro all'interno di una struttura, io credo che anche prima che venissero emanate le direttive europee ci fosse l'obbligo, per esempio, di accordarsi con i sindacati per la videosorveglianza interna, questo è stato fatto eventualmente quando c'era questa struttura? Non credo, altrimenti non si sarebbe arrivati a questo punto. La soluzione quindi è che... lei ci dice che queste telecamere sono state installate, non sono mai state utilizzate e poi sono state addirittura rimosse. Io non ho capito neanche la ratio della rimozione: se le telecamere non funzionano, tendenzialmente il problema non sussiste, magari questo non corrisponde a verità, però se le telecamere non funzionano, diciamo che il problema di privacy non esiste. Il problema è: se io investo di soldi per installare delle telecamere, queste telecamere avranno una funzione, e poi le rimuovo, a me non pare proprio una mossa furba, ma anche economicamente vantaggiosa, e mi pare che le sue risposte, da questo punto di vista, siano particolarmente deficitarie.
Presidente, se vuole, glielo annuncio già adesso, magari faccio un'altra interrogazione nel prossimo Consiglio e le scrivo: "la società Autoporto ha installato e poi rimosso...". Se le scrivo così sull'interrogazione lei mi risponde, Presidente, sui costi di installazione e rimozione?
(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
... bene, perfetto, così nel prossimo Consiglio scopriremo finalmente l'arcano su chi le aveva installate e su quanto sono costate.