Oggetto del Consiglio n. 702 del 23 maggio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 702/XV - Interpellanza: "Organizzazione di iniziative per sensibilizzare la popolazione sul fenomeno dei cambiamenti climatici".
Rini (Presidente) - Punto n. 48 dell'ordine del giorno. La parola alla collega Nasso per l'illustrazione.
Nasso (M5S) - Buonasera a tutti. Questa interpellanza va nella direzione di rendere più tangibile possibile e alla maggior parte delle categorie una tematica che è davvero molto importante: i cambiamenti climatici. Ne abbiamo già parlato tante volte in quest'aula ed è doveroso, a nostro avviso, riportare l'argomento. Questi cambiamenti climatici sono una delle maggiori sfide della nostra epoca, assieme al problema del riscaldamento globale o mutamento del clima terrestre... perché abbiamo decisamente contezza, soprattutto in questi giorni, non è solo un fattore di percezione del calore, ma anche l'altalena del clima che si sussegue, pensiamo agli ultimi giorni: siamo passati da 10 gradi a 28. Richiamate le iniziative del Fridays for Future che stanno avendo risonanza mondiale, ad Aosta se n'è già svolta una e domani se ne svolgerà un'altra, che sono sicuramente una vetrina per questo argomento, come detto prima, qui nella nostra regione abbiamo la percezione di ciò che accade: pensiamo agli inverni di 10 anni fa e a quelli di 40 anni fa, io non c'ero, ma, guardando le fotografie, vedevo inverni decisamente più rigidi rispetto a quelli dell'ultimo decennio. Ricordato, dunque, l'importante ruolo degli Enti regionali locali nella strategia di azione sui cambiamenti climatici... e penso a recenti conferenze, a cui ho anche partecipato, organizzate da alcuni movimenti dov'è riferito che il grande motore che deve spingere tutta un'evoluzione, una macchina che si mette in moto dovrebbe partire dall'alto, io invece penso che ognuno nel suo piccolo un pezzetto lo possa fare. Sottolineata quindi la grande rilevanza che finalmente questa tematica sta avendo per l'opinione pubblica... io ho un amico un po' burbero che mi dice che è un argomento di moda ormai, anche se è un argomento di moda, ben venga che se ne parli. È per tutti questi motivi che interpelliamo l'Assessore competente per chiedere: "in generale, quali iniziative sono previste in vista di questa nuova presa di coscienza - mi piace chiamarla così - se è stato organizzato, o si intenda organizzare un programma di informazione e sensibilizzazione della popolazione riguardo alla tematica in esame...".
Presidente - La parola all'Assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Grazie, collega, per aver voluto presentare questa iniziativa, così ci dà la possibilità di illustrare quello che si è fatto e soprattutto quello che intendiamo mettere in campo. Innanzitutto penso che l'Arpa, anche dal punto di vista scientifico, abbia fatto un ottimo lavoro a fine 2018 e ci ha permesso di avere uno strumento scientifico per poter decidere, soprattutto mettere in campo delle azioni per i prossimi anni. Indubbiamente le azioni rivolte a ridurre gli effetti sulla società umana e sull'ambiente dovuti al cambiamento climatico si sviluppano in due direzioni: la prima, quella della mitigazione, volta a ridurre progressivamente le emissioni di gas climalteranti responsabili del riscaldamento globale, sempre consci dei nostri piccoli numeri, la nostra aggregazione, anche il contributo che il sistema Valle d'Aosta per ridurre questi gas può mettere in campo e questo Consiglio può legiferare in materia. Ne abbiamo parlato questa mattina proprio sulla programmazione 2021-2027, dove dovremo inserire dei pilastri robusti all'interno della programmazione europea per poter ridurre le emissioni di gas; la seconda è quella, invece, dell'adattamento, forse più sfidante ancora, che mira a diminuire la vulnerabilità dei sistemi naturali e socio-economici, aumentando la loro capacità di resilienza di fronte agli inevitabili impatti del clima che cambia. E questa seconda parte è fondamentale, collega, perché? Perché dai dati scientifici la montagna, come nel nostro caso, sarà quella più fragile, sarà quella che avrà un impatto nettamente superiore a livello proprio di gradi, se non riusciremo nei prossimi 20-30 anni, diciamo Valle d'Aosta 2050, a ridurre per quanto di competenza le nostre azioni. Le misure di mitigazione e di lotta al riscaldamento globale sono dei principi adottati e coordinati dai Governi a livello nazionale e internazionale, che indicano la necessità di adottare approcci intersettoriali nella definizione di mirate strategie di contrasto da attuare in modo coordinato da parte di tutte le Nazioni nella direzione di ridurre il più possibile l'emissione di gas climalteranti. Penso anche all'evento dibattito che abbiamo organizzato principalmente dalla collega Certan, dal collega Viérin e dalla Presidenza del Consiglio sabato scorso, dove la pensée de Chanoux metteva già in evidenza quella che era non la criticità, ma le opportunità che noi oggi dovremmo invece essere in grado di valutare se ci sono delle criticità e nello stesso tempo anche delle opportunità. Penso all'iniziativa dei ragazzi di qualche settimana fa e che domani nuovamente torneranno in piazza a manifestare, che è servita a mettere in evidenza, a stimolare... lo vedo come un pungolo, lo vedo come uno stimolo a noi eletti per approvare le giuste azioni e le giuste leggi. Le misure di adattamento rispondono invece alle problematiche locali, quali i fenomeni derivanti dall'aumento delle temperature e sono fortemente legate al territorio, alla cultura e al grado dello sviluppo economico. Le misure di adattamento e le relative azioni, solitamente meno impattanti sul piano economico, rientrano maggiormente nella sfera di competenza degli Enti locali. Ognuno ha la sua competenza, ma ci va una strategia, ci va una regia. Si deve però anche considerare che qualunque strategia o qualunque investimento messo in atto a livello locale non potrà rallentare i cambiamenti climatici, perché dobbiamo anche essere onesti intellettualmente. Non so se condividete o non condividete, ma dobbiamo esserlo nel senso che non è nelle nostre possibilità nell'immediato fermare l'aumento della temperatura del globo e tantomeno innescare una regressione delle stesse. Noi possiamo fare la nostra piccola parte, all'interno del nostro contesto, ma sarà difficile che si possa calmierare. Penso che dobbiamo fare la nostra parte e su quello sono assolutamente d'accordo. A maggior ragione è dunque necessario mettere a punto strategie, investimenti locali atti ad affrontare le conseguenze.
Non voglio ribadire l'ordine del giorno che abbiamo approvato, ma che poi deve essere condito di contenuti e di azioni come ne abbiamo parlato questa mattina, piuttosto che le misure di adattamento legate ai progetti transfrontalieri con la parte della Svizzera e della Savoia. Ricordo che il concetto di resilienza è relativamente nuovo, ma strategico, penso che questo sia un concetto fondamentale: per "resilienza" si intende la capacità della popolazione, ma anche dell'organizzazione dei sistemi vulnerabili di adottare soluzioni e tecnologie, ma anche comportamenti nuovi e intelligenti, utili non solamente per resistere, ma per cambiare con il clima che cambia, cioè accompagnare il cambiamento. Penso che sia questa anche la sfida, oltre al legislatore, che è fondamentale: accompagnare il cambiamento e quindi, se non anticipare, almeno allinearsi. I risultati del progetto "Adapt Mont Blanc" costituiranno le informazioni di base per la definizione della strategia regionale di adattamento climatico. Il continuo bombardamento mediatico sul tema dell'emergenza climatica fa ritenere che anche da noi ben poche persone, penso, non siano a conoscenza dell'argomento, con il rischio al contrario che la sovraesposizione mediatica potrebbe ingenerare effetti contrari a quelli desiderati. Proprio su questo colgo l'occasione, cogliendo lo stimolo che lei mi dà e ci dà per divulgare queste informazioni insieme all'Arpa, a Montagna Sicura e anche all'Assessorato dell'istruzione e cultura, quindi scuole, università, parte scientifica e parte produttiva, cercare di raccordarsi e quindi arrivare alla comunità e al cittadino singolo in modo che sia edotto nel senso bello del termine e quindi che abbia tutti gli elementi per poter di conseguenza agire e accompagnare la strategia. È anche doveroso essere precisi, e su questo fornire due numeri. Quelli di solito non mentono mai, soprattutto se sono aggiornati. Se sono vecchi, di solito ci portano fuori strada, ma se sono aggiornati, possono essere utili alla causa. È anche doveroso precisare che la riduzione dell'emissione di gas climalteranti è un'azione che l'Amministrazione regionale sviluppa da tempo, ma che deve ancora sviluppare probabilmente con ulteriori azioni, basti ricordare le scelte del passato sul rinnovamento del parco, il teleriscaldamento, l'efficientamento energetico degli edifici, che è la parte preponderante, più del 50%. Lì penso c'è ciccia e massa critica per fare la differenza, ma anche lì abbiamo cercato, come Governo regionale, quando abbiamo incontrato i ragazzi, i giovani liceali dicendo: "a ogni scelta che il legislatore può imporre, dall'altra parte ci deve essere o un sostegno - non mi piace il termine "contributo" -, o una detrazione fiscale che possa permettere al proprietario della singola unità abitativa e della singola palazzina, o del singolo edificio, dal punto di vista energetico, di fare un investimento di un certo peso e livello". In ultimo non dimentichiamoci che, per quanto riguarda la qualità dell'area, da noi abbiamo un basso valore pro-capite di emissione CO2; la Valle d'Aosta ha circa 1 tonnellata a persona quando a livello nazionale siamo intorno alle 11 tonnellate a persona. Ogni tanto diciamoci anche i dati belli, quelli che fanno la differenza e il nostro sistema naturale e le nostre riserve, il fatto che più del 30% del territorio valdostano ha una tutela ambientale legata ai due parchi, legata a tutti i siti boscati che abbiamo ci permettono di avere questa qualità. Questo risultato non basta, quindi non possiamo fermarci allo stato dell'arte, occorre lavorare ancora di più nella direzione di ridurre le emissioni e soprattutto di prepararci agli effetti dei cambiamenti che inevitabilmente colpiranno il nostro territorio. Al di là dell'informazione, al di là di come ulteriormente andremo a - termino l'intervento - ...come posso dire? spiegare ai singoli cittadini, noi pensiamo che sia il momento di agire e quindi di mettere in campo delle azioni.
Termino dicendo che negli ultimi anni anche l'iniziativa "Trekking Nature", che coinvolge più di 250 ragazzi dall'età dai 9 ai 16 anni, anche su questo si può oltretutto rilanciare in una maniera anche più innovativa. Ci porterà a trattare durante questi turni il cambiamento climatico, quindi l'educazione delle nostre giovani generazioni che sono il futuro del nostro piccolo sistema Valle d'Aosta, RAI, Arpa, Montagna Sicura, guide alpine, maestri di sci... la possibilità comunque di educare le giovani leve... si va in quella differenza, ma dall'altra parte ci va però anche la parte legislativa, che deve essere di sostegno, deve essere mirata e che deve comunque fare la differenza in maniera oggettiva in modo da avere anche un termometro per poter valutare gli effetti...
Presidente - Concluda, collega.
Chatrian (AV) - ... scusi se ho rubato qualche secondo in più.
Presidente - Per la replica, la parola alla collega Nasso.
Nasso (M5S) - La ringrazio, Assessore, per la risposta, per i dati scientifici che mi ha fornito e avevo già approfondito la questione. Io volevo soffermarmi di più sull'aspetto anche divulgativo. Bene ha detto lei quando si è riferito ai ragazzi, che tante volte hanno da insegnare loro molto più di altri agli adulti. Grazie a questa mobilitazione, a questo argomento, sta veramente tornando à la une. Riguardo al dato che ci ha riferito, 1 tonnellata- 11 tonnellate, io avevo letto che quest'enorme differenza rispetto ad alcune altre Regioni era dovuta al fatto che non perché noi fossimo particolarmente virtuosi, ma perché avessimo tanta vegetazione, l'ha detto, lo ripeto. Ha elencato assolutamente delle notevoli iniziative.
Per quanto riguarda la scuola, mi permetto di spezzare una lancia a favore anche degli insegnanti, perché questa è una tematica trasversale a tante materie e gli insegnanti - penso agli insegnanti di materie scientifiche e non solo - so che stanno affrontando, come sempre hanno fatto, ma ancora di più in questo periodo, l'argomento. La ringrazio quindi per la risposta e, insomma, ben venga che quest'attenzione sia sempre più elevata.