Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 701 del 23 maggio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 701/XV - Interpellanza: "Definizione dei criteri per l'assegnazione delle risorse alle diverse strutture dell'Azienda USL".

Rini (Presidente) - Punto n. 47 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Leggo testualmente il verbale del Collegio di direzione dell'Azienda USL Valle d'Aosta del 21 marzo 2019. A un certo punto si dice: "Pescarmona comunica che la Giunta regionale ha deliberato in data 15 marzo l'atto di indirizzo per la predisposizione del piano triennale dei fabbisogni di personale dell'Azienda USL 2019-2021. La Direzione ha ottenuto, dopo vari incontri con l'Assessorato della sanità, salute e politiche sociali, di posticipare di due anni l'applicazione dei carichi di lavoro come metodologia per la definizione delle risorse da assegnare alle diverse strutture aziendali". Per questo noi chiediamo: quali motivazioni sottendano e giustificano la scelta e sulla base di quali criteri alternativi a quella dei carichi di lavoro intendano definire le risorse da assegnare alle diverse strutture aziendali.

Presidente - La parola all'Assessore Baccega.

Baccega (UV) - Io sono particolarmente lieto nel rispondere a questa interpellanza, perché già nella premessa si certifica e si sottolinea che tra l'Assessorato della sanità e l'azienda c'è una fattiva collaborazione. Noi, rispetto a quali motivazioni e quali criteri giustifichino le nostre scelte, possiamo trovarle nella delibera di Giunta che lei ha citato: la n. 323 approvata il 15 marzo 2019 e dal titolo: "Approvazione delle indicazioni regionali per la predisposizione del piano triennale dei fabbisogni di personale dell'Azienda USL", ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo n. 165/2001 e del procedimento per la sua approvazione e adozione, che è volta a dare attuazione al decreto legislativo 25 maggio 2017 n. 75 in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche e nel rispetto della specificità del nostro sistema sanitario regionale, cosa che avreste potuto fare anche voi nei vostri sette mesi di lavoro nella vostra Giunta. La deliberazione citata ha previsto la necessaria gradualità, in questo caso biennale, di recepimento da parte dell'Azienda USL degli elementi di innovazione programmatoria, appunto introdotti dalla normativa nazionale, in modo tale che l'azienda possa intraprendere un percorso che gli consenta di avviare ed effettuare un'analisi dell'organizzazione delle strutture e degli uffici correlata alla programmazione degli obiettivi della propria attività. Tutto questo per accrescere l'efficienza, razionalizzare i costi, realizzare la migliore utilizzazione del personale, considerata la vigente normativa in materia di orario di lavoro del personale e tenuto conto della disponibilità finanziaria, del rispetto dei vincoli di pareggio di bilancio aziendale e dei tetti di spesa. Un percorso particolarmente complesso e delicato che verrà effettuato anche attraverso il supporto di esperti esterni che l'Azienda USL dovrà selezionare attraverso avvisi pubblici ovvero attraverso la collaborazione con le università e che comporterà un'analisi degli input della produzione fondata su metodologie di standardizzazione dei bisogni quantitativi e qualitativi, anche previa indicazione di indicatori e dei parametri che consentano di ottimizzare e razionalizzare i propri fabbisogni; una revisione generale complessiva del fabbisogno: questo è pianificazione e programmazione. La proposta di deliberazione della Giunta regionale, in una sua prima versione, prevedeva dei tempi più stretti, ma approfondendo ci si è resi conto che non avrebbero consentito un puntuale ed esaustivo adempimento dei diversi step che ho descritto, necessari per una completa attuazione del mandato. È in quest'ottica che si è ritenuto concordare con l'azienda quella gradualità che è stata prevista nel testo finale della delibera. L'azienda si è già attivata in sede di negoziazione di budget ad assegnare specifici obiettivi alla Direzione medica di presidio e alla struttura complessa Sviluppo risorse umane, formazione e relazioni sindacali per l'avvio del percorso sopracitato, che dovrà, tra l'altro, prevedere il coinvolgimento del Collegio di direzione e delle organizzazioni sindacali. Quanto ho riferito, motiva ampiamente la scelta di applicare con gradualità l'atto di indirizzo nazionale, nonché il percorso per la definizione di criteri standardizzati e condivisi per la definizione dei bisogni qualitativi e quantitativi che ci consentono di individuare e razionalizzare il fabbisogno di personale... Questa comunque è stata la scelta di questa Giunta regionale, che ha avviato il percorso che noi consideriamo virtuoso, perché in itinere ci saranno dei passaggi importanti: mi riferisco alla nomina del direttore generale. Adesso abbiamo un commissario e in questa pianificazione aziendale generale parlo anche della possibile revisione dell'atto aziendale.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Prima puntualizzazione: tanto per incominciare le ricordo che l'Assessorato della sanità sotto la nostra Giunta era in mano a un membro dell'attuale vostra Giunta nuovamente, per cui diventa un po' difficile... non avevamo noi in mano l'Assessorato della sanità. In secondo luogo, le dico questo: la prima cosa che deve essere fatta...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

Presidente - Lasciate parlare la collega, per cortesia.

Spelgatti (LEGA VDA) - ... nel momento in cui bisogna decidere le risorse da assegnare alle varie strutture aziendali, il primo criterio che dovrebbe essere il criterio logico che ha qualsiasi azienda sana, è quella dei carichi di lavoro. Non deve arrivare una normativa a spiegare l'ABC della gestione di un'azienda, come si fa a decidere quali risorse assegnare alle varie strutture se non conoscendo i carichi di lavoro? Questi dati quindi dovrebbero essere già a conoscenza dell'USL, dovrebbero essere pubblici e dovrebbero essere i criteri di base a cui fare riferimento per prendere qualsiasi decisione. Ovviamente a qualche primario i dati relativi ai carichi di lavoro non possono andar bene e non si vuole che vengano resi pubblici e non si vuole soprattutto che emergano questi dati, perché altrimenti si troverebbero delle grossissime incongruenze rispetto al personale all'interno di alcuni reparti - me ne viene in mente in particolare uno - rispetto ai carichi di lavoro e rispetto quindi al personale che ci dovrebbe essere in quel determinato reparto. Io le ricordo che sono stata Assessore alla sanità per circa 20 giorni e in quei 20 giorni avevo fatto partire un ordine di servizio in cui chiedevo direttamente ai primari, quindi sotto gli organi di vertice, di mandarmi tutte delle relazioni per iscritto con tutta una serie di dati che sarebbero stati resi pubblici, quindi per tutti quanti a disposizione, di maggioranza, di minoranza, indipendentemente da chi c'è. La prima cosa che lei ha fatto è stata annullare questo, perché non si vuole che determinate cose vengano fuori e soprattutto non si vuole dare voce ai primari. Io però parto dal presupposto che prima o poi, visto lo sfacelo della sanità in questi ultimi anni, prima o poi qualcuno dovrà rispondere della gestione della sanità valdostana negli ultimi anni e dei risultati che sta portando alla sanità valdostana.

Presidente - Assessore, per? Espliciti il fatto.

Baccega (UV) - La collega Spelgatti ha evidenziato che io ho bloccato un suo provvedimento. Posso dire?

Presidente - Sì.

Baccega (UV) - Le chiedo, collega Spelgatti, è la seconda volta che lei lo dice, un atto nella quale si certifichi che io ho bloccato un suo provvedimento, un atto scritto, lo faccia vedere al pubblico, ne prendiamo atto e io le chiederò scusa: questo non è mai successo! La smetta di raccontarci frottole!