Oggetto del Consiglio n. 682 del 23 maggio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 682/XV - Interrogazione: "Interventi per la bonifica di discariche abusive nella Media e Bassa Valle".
Rini (Presidente) - Punto n. 28 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la risposta all'Assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Collega, leggerò per quanto di competenza quello che mi è stato riferito da parte del Comando del Corpo della forestale. Il collega mi chiede: "se l'Amministrazione regionale fosse a conoscenza degli sversamenti oggetto dell'esposto; in caso affermativo, quali siano state le azioni effettuate per giungere a una bonifica puntuale dei luoghi". L'esposto denuncia citato dalla sua interrogazione è stato presentato alla Procura della Repubblica e ha originato un procedimento penale che è tuttora in fase di indagine preliminare, quindi coperto dal segreto istruttorio, come stabilito dall'articolo 329 del Codice di procedura penale. Il Corpo forestale della Valle d'Aosta è stato delegato dalla Procura a svolgere i relativi atti di indagine. Gli atti svolti dal Corpo forestale e correlata gestione dell'informazione sono di stretta competenza della Procura della Repubblica. Le uniche informazioni che si possono confermare, peraltro già apparse nei giorni scorsi su alcuni organi di informazione regionali, sono relative al fatto che il Corpo forestale della Valle d'Aosta sta effettuando diversi sopralluoghi in varie zone del territorio regionale e che al momento è stata posta sotto sequestro una zona in località Crétaz Boson nel comune di Pontey per l'integrazione della fattispecie prevista dall'articolo 256, comma 3, del decreto legislativo n. 152/2006, che in sostanza individua la discarica abusiva. Una volta identificati i responsabili, sarà possibile attivare le procedure previste dal Testo unico ambientale, il 152 del 2006, per il ripristino dello stato dei luoghi e l'eventuale bonifica. Per quanto riguarda l'eventuale bonifica e ripristino dello stato dei luoghi, nel caso di reati relativi a rifiuti pericolosi o discariche abusive, le azioni di recupero ambientale possono essere messe in atto solo successivamente alla verifica delle responsabilità. Gli interventi di riparazione, messa in sicurezza, bonifica e ripristino gravano esclusivamente sul responsabile della contaminazione, cioè sul soggetto al quale sia oggettivamente imputabile l'inquinamento. Nel caso in cui il responsabile non sia individuabile o non provveda a mettere in atto gli interventi necessari, gli interventi che risultassero necessari sono adottati dalla Pubblica Amministrazione competente, comunale o regionale, così come prevede l'articolo 244, comma 4, del Testo unico ambientale.
Per quanto riguarda gli altri casi di cui si è parlato sui social, si tratta di siti soggetti a fenomeni di micro abbandono di rifiuti speciali non pericolosi del tipo rifiuti solidi urbani. In questi casi i siti risultano già ripristinati in parte o del tutto a opera delle Amministrazioni locali alle quali il Corpo forestale fornisce la sua collaborazione, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, della legge regionale n. 12/2002, e fornendo puntuale informazione alle autorità, anche per le vie brevi, circa il verificarsi di situazioni problematiche sul territorio. Spero di aver dato tutte le informazioni in mio possesso e quanto mi ha fatto avere il Corpo forestale.
Dalle ore 16:52 assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Président) - La parole au collègue Manfrin pour la réplique.
Manfrin (LEGA VDA) - La ringrazio, Assessore, per la sua risposta. Lei ha concentrato anche una parte della sua risposta relativamente alle microdiscariche che, appunto, erano contenute comunque nella denuncia, ma in questa interrogazione, proprio sapendo che quella era diretta competenza dell'Amministrazione comunale, ci siamo concentrati e per un fattore di pericolosità, quindi la presenza di amianto, e per un fattore di competenza, quindi l'adiacenza alla Dora... e proprio esclusivamente agli sversamenti relativi all'amianto. Sono felice però di sapere che, appunto, è stato preso in carico il tutto. Lei però mi ha parlato del sequestro di un'area: quella del Comune di Pontey e non ha fatto menzione invece dell'altra zona che avevo inserito all'interno dell'interrogazione, ovvero quella dell'area verde di Ussel, anch'essa ovviamente con delle criticità relativamente all'amianto. Quello che ritengo però sia un pochino da tenere sotto controllo è che... lei giustamente nella sua risposta mi dice che c'è tutta una procedura a seguito della quale la rimozione è a carico dei responsabili. Il problema è che ci troviamo ad avere a che fare con dei rifiuti speciali, nello specifico dell'amianto, che è stato sversato nell'adiacenza della Dora e un eventuale afflusso d'acqua può portare via questi materiali e quindi creare inquinamento all'interno dell'alveo. Sicuramente questo non è auspicabile, quindi mi auguro che chiaramente, secondo quanto è previsto dalle norme, si proceda a una messa in sicurezza dei luoghi per evitare che questo possa accadere, perché abbiamo una battaglia che è quella di tutela dell'ambiente. Queste sono le battaglie che ritengo siano assolutamente tangibili e importanti. Se non riusciamo a portare a termine nemmeno queste battaglie, almeno mettendo in sicurezza i luoghi e poi la rimozione giustamente avverrà a seguito dei rilievi che verranno fatti dalla Guardia forestale e dalla Procura, è evidente che questo sarà un problema, insomma ci sembrava giusto e doveroso avvertire e ci auguriamo quindi che il tutto possa avvenire con la massima celerità.