Oggetto del Consiglio n. 676 del 23 maggio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 676/XV - Interrogazione a risposta immediata: "Tutela della libertà di espressione dei docenti e degli allievi nella scuola valdostana".
Rini (Presidente) - Punto n. 22.01 dell'ordine del giorno. La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Questa interrogazione nasce dall'enorme sconcerto provocato in me - e, per fortuna, anche in una parte consistente della popolazione italiana, ma, purtroppo, non da tutti gli eletti in questo Consiglio - dall'incredibile e ingiusto atto di punizione della collega di Palermo, la professoressa Rosa Maria Dell'Aria, docente di italiano presso l'Istituto tecnico industriale purtroppo dedicato a Vittorio Emanuele III, con tanto di provvedimento di sospensione di 15 giorni e dimezzamento dello stipendio dall'Ufficio scolastico provinciale, a conclusione della sua carriera, dopo 40 anni di onorato servizio. Questo caso è balzato all'attenzione nazionale, e non solo, e sta surriscaldando il dibattito politico e sindacale. La risposta è stata corale a partire dall'immediata raccolta di migliaia di firme in poche ore all'onda di protesta sui social e alla mobilitazione nelle piazze italiane e in Valle d'Aosta anche che è solo agli inizi, forse avete visto il video incriminato diffuso sui social. Io credo che la maggior parte dei commentatori non l'abbiano visionato, perché se obiettivamente è ben strutturato, ricco di contenuti di alto livello, vi ricordo che stiamo parlando di ragazzi di 15 anni, di una seconda superiore e si può forse accettare qualche semplificazione di analisi. Allora, a fronte di tutto ciò, noi chiediamo all'Assessore competente come intenda tutelare nella scuola valdostana la libertà di espressione dei docenti, cioè la libertà di insegnamento, e anche la libertà degli allievi, la libera ricerca e la libera espressione del proprio pensiero.
Presidente - Per la risposta, la parola alla collega Certan.
Certan (AV) - Oltre all'articolo 21 della Costituzione, i primi due commi in particolare, dedicati alla libertà di manifestazione del pensiero, vi è poi nello specifico un articolo che legifera e chiarisce a tal proposito. La libertà di insegnamento appunto è garantita dall'articolo 33, ma la legge di settore inoltre sancisce (articolo 1 del decreto legislativo n. 297 del 1994): "nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola stabiliti dal presente testo unico, ai docenti è garantita la liberà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente". All'articolo 2 si dice che il docente deve avere rispetto della coscienza morale e civile degli alunni. Vi è poi il rispetto dei diritti inviolabili dell'articolo 2 della Costituzione: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità...". Chiunque in Italia dunque è libero di esprimere il suo pensiero purché non incorra nelle violazioni del Codice penale per ingiuria, diffamazione, incitamento a delinquere, eccetera. I docenti hanno un compito e un ruolo sicuramente delicato: quello di aiutare gli studenti a formarsi un criterio di libera critica di giudizio sui fatti e sugli aspetti di cronaca ma anche in generale di tutti i fatti che avvengono. La libertà di manifestazione del pensiero dei docenti quindi è subordinata a questo ulteriore valore connaturato alla loro professione di docenti.
Per capire quanto successo nella classe della docente sospesa a Palermo, sarebbe quanto mai opportuno conoscere in maniera approfondita il caso e non limitarsi a leggere le notizie diffuse dai mass media, che a volte sono anche discordanti fra loro. Credo che gli insegnanti abbiano non solo il diritto, ma il dovere di tutelare la libertà di espressione degli studenti, come precisato precedentemente, e il compito di aiutarli a formarsi un criterio di libera critica e di giudizio sulle cose.
Quanto alla tutela nella scuola valdostana della libertà di espressione dei docenti e degli allievi, della libera ricerca e della libera espressione del proprio pensiero, ritengo che la stessa sia un diritto espresso in Costituzione e ritengo che non sia mai stato leso e mi auguro che mai lo sia. Tra le altre cose la Déclaration des droits de l'homme et du citoyen dice: "la libre communication des pensées et des opinions est un des droits les plus précieux de l'homme: tout citoyen peut donc parler, écrire, imprimer librement, sauf à répondre de l'abus de cette liberté dans les cas déterminés par la loi".
Presidente - Per la replica, la parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - La ringrazio, Assessora, per questi importanti richiami normativi e anche per il richiamo alla chiara finalità della scuola, che è quella di esercitare, come ha detto, lo spirito critico degli allievi, educare la riflessione strutturata, nonché all'esercizio della convivenza civile e democratica. Il confronto costante tra il presente e il passato, così come era impostato appunto il video, è inoltre uno degli obiettivi fondamentali della scuola. Ricordo solo proprio a titolo di esempio i miei 26 anni di insegnamento a cui questa vicenda mi ha fatto ripensare, perché mi immedesimo molto facilmente in questa professoressa di Palermo, ricordo anche quegli anni difficili in cui in classe ho avuto allievi dichiaratamente fascisti, persino allieve e a nessuno ho mai negato il diritto e la libertà di espressione come nemmeno i colleghi, perché in definitiva non ci interessa tanto che cosa pensino gli studenti, ma che siano capaci di pensare.