Oggetto del Consiglio n. 673 del 23 maggio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 673/XV - Interrogazione a risposta immediata: "Indicazione delle voci costituenti gli investimenti programmati dalla società CVA".
Rini (Presidente) - Punto n. 20 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola alla collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Anche questo question time era stato presentato per lo scorso Consiglio, che era anche quello in si è discusso della questione della CVA. Nella settimana che ha preceduto quel dibattito in Consiglio regionale, l'Amministratore delegato della Compagnia valdostana delle acque è più volte intervenuto tramite gli organi di stampa per chiedere delle rapide decisioni, per prospettare degli scenari negativi e, a nostro avviso, per indirizzare la discussione del Consiglio regionale verso la quotazione in Borsa, che, come sappiamo, era caldeggiata da tempo dai vertici della società. Noi abbiamo ritenuto queste esternazioni scorrette in quel momento, alla vigilia del Consiglio regionale, da parte di chi dovrebbe essere un esecutore e non un ispiratore delle scelte del Consiglio. Nell'intervista al TG3 che è andata in onda il 26 aprile e poi nelle interviste ai vari giornali l'Amministratore delegato ha, tra l'altro, affermato che CVA sarebbe da tempo pronta a investire dai 250 ai 300 milioni di euro, ma di essere bloccata nel procedere dai vincoli derivanti dal decreto Madia. CVA è una società totalmente controllata dalla Regione, quindi è evidente che questi investimenti devono essere stati concordati con l'Amministrazione regionale. Ciò che vogliamo sapere dal Presidente del Governo riguarda esattamente questo, cioè quali siano le singole voci che portano alla somma di 250-300 milioni di euro di questi ipotizzati e programmati investimenti.
Presidente - La parola al Presidente Fosson.
Fosson (GM) - Ritorniamo a parlare di CVA, che ci comunica che l'affermazione oggetto di questa interrogazione discende dal piano industriale della società approvata dal Consiglio di amministrazione in quanto atto di una totale competenza e condivisa con l'azionista della stessa, che non è la Regione bensì Finaosta. Il piano era stato regolato in considerazione di due possibili scenari: uno scenario base, che prevedeva investimenti di circa 120 milioni di euro e teneva conto delle limitazioni poste all'operatività della società dalle norme vigenti e in particolare dal D.lgs. n. 175/2016 cosiddetto "decreto Madia" e dalle norme in materia di anticorruzione e trasparenza; secondo, uno "scenario sviluppo", che prevedeva investimenti per circa 270 milioni di euro in cui gli obiettivi di investimento erano stati definiti sulla base del presupposto della non applicabilità della legge Madia, per esempio, per effetto della quotazione in Borsa o per intervenuta modifica normativa. CVA ci specifica inoltre che la definizione degli investimenti negli scenari suddetti è prevalentemente indirizzata nel settore della produzione di energia da fonte rinnovabile in coerenza con le normative di settore europee e italiane, che prevedono la forte crescita della produzione di energia da fonte rinnovabile. L'ammontare degli investimenti ipotizzati dalla società è stato valutato in funzione della capacità finanziaria della stessa per il prossimo triennio e in relazione al contesto attuale di mercato e di tale tipologia di impianti. L'affermazione dell'Amministratore delegato di CVA in merito ai 250 e 300 milioni di euro che CVA sarebbe pronta a investire fa pertanto riferimento a quanto previsto nel cosiddetto "scenario sviluppo", che al momento è in stand-by. Sul fatto dell'aver concordato degli interventi o questo intervento non c'è stato nessun accordo, è stata una decisione dell'Amministratore delegato di CVA.
Presidente - La parola per la replica alla collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Queste cose erano scritte nel piano industriale. Lo scenario base e lo scenario sviluppo li avevamo visti anche noi, ma la domanda riguardava esattamente quali erano le singole voci che portavano a questi investimenti. Noi abbiamo letto di parchi eolici, ma niente di più, quindi io torno a dire che mi aspettavo una risposta più puntuale per quello che riguardava proprio le singole voci. Mi sembra che sia un po' generico, mi sarebbe stato utile conoscerle perché, in base a queste scelte, è anche più facile capire gli intendimenti per il futuro. Visto che ho sostenuto e continuo a sostenere che per il futuro di CVA è necessario procedere in una certa direzione, attraverso una norma di attuazione, ribadisco che una società che opera sul mercato e che va all'acquisto di parchi, non è possibile che usufruisca di questa norma.