Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 660 del 22 maggio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 660/XV - Ritiro di mozione: "Messa in opera di dispositivi di protezione a carico dei guard-rails a tutela dei motociclisti".

Rini (Presidente) - Punto 11 all'ordine del giorno, per l'illustrazione la parola al collega Distort, Vicepresidente.

Distort (LEGA VDA) - Sinceramente diventa un compito impegnativo illustrare un tema così delicato e così sentito profondamente in dieci minuti, perché io sono un motociclista e quindi lo sento in maniera esistenziale. Questa dura lex sed lex la accetto e la subisco. Per quanto riguarda la mozione, come recita il titolo, è la messa in sicurezza dei nastri stradali per la tutela dell'incolumità dei motociclisti. Vorrei semplicemente inquadrare il tema: ma perché proporre una questione relativa ai motociclisti? "Sì, Distort è un motociclista e quindi parla dei motociclisti". No, non sto difendendo una categoria di cui faccio parte, sto portando all'attenzione del Consiglio regionale, in particolare del Governo regionale, un tema che è una risorsa estremamente importante. Sappiamo che il motociclismo è in aumento, il possesso di motociclette e l'utilizzo della motocicletta è un fenomeno in aumento, il motociclismo come mototurismo predilige le mete in territorio montano o comunque le mete laddove le strade sono sinuose, tra l'altro esattamente l'opposto a cui tende un automobilista. Quindi più ci sono curve più il motociclista è contento. Le nostre strade, senza bisogno di creare investimenti particolari, trasformarle in strade a percorrenza veloce, le nostre strade hanno già una vocazione propria per questo mondo. Il motociclista per sua natura si muove sul territorio e giustamente porta con sé poco, perché salvo alcuni mezzi che sono dotati di borse estremamente capienti ma comunque il motociclista non può portare con sé molto, quindi consuma molto sul territorio. È questo il messaggio che voglio dare e voglio portare a quest'Aula. Il mototurismo, il turismo prodotto dal motociclismo, è un propulsore d'indotto estremamente importante per il nostro territorio. Queste sono le situazioni che permettono a un Governo illuminato di prendere una posizione e quindi anche un discrimine per capire il livello d'illuminazione del Governo. Detto questo aggiungo che quindi sotto questo punto di vista il pensare di aver l'attenzione per il motociclismo è veramente un investimento estremamente importante. Queste sono le note positive del motociclismo. In realtà sono altre, possiamo dire la citazione "Quattro ruote muovono un corpo, due ruote muovono l'anima". Questo è vero, chi prova la moto e chi gode della moto si accorge di questo, non è retorica, non è un certo tipo di retorica.

C'è però un aspetto estremamente negativo: il 20% degli incidenti mortali sono a carico di motociclisti. Per contro, la percentuale non corrisponde alla percentuale di traffico perché sul traffico annuale, la percentuale è estremamente bassa. Tuttavia la percentuale degli incidenti mortali è estremamente alta. Questo perché? Io so che chi non è motociclista può dire: "Ma per forza, quando mi sorpassano io vedo delle velocità allucinanti". Non è la velocità nelle statistiche che crea problemi. Il grande problema è l'urto contro il piantone verticale che regge il guard-rail, l'urto al rispetto della velocità, gli 80 km orari; dovesse per qualunque ragione succedere, la moto va in scivolamento, il conducente si stacca dalla moto, scivola, ancora protetto dalla tuta e protetto dal giubbotto e da tutte le protezioni, si farà tanto male ma il grande problema è l'urto contro l'elemento verticale fisso del piantone! Quindi sarebbe persino meglio che passasse sotto il nastro del guard-rail, finisse giù dal muro, ovviamente su certe condizioni e da certe altezze, quello sarebbe meno deleterio. Il deleterio è l'urto, è l'impatto. Quindi per risolvere questo problema che cosa si può fare? Una questione puramente fisica, strutturale: dotare i guard-rail di un nastro a posizione più bassa. Noi sappiamo - tutti abbiamo memoria di come sono fatti i guard-rail - che abbiamo un nastro che normalmente è all'altezza di un autoveicolo, per contenere l'urto di un autoveicolo, ma un corpo umano che scivola sulla strada e va verso il perimetro, verso il ciglio della strada, ha tutte le condizioni dimensionali per passare sotto il nastro continuo. Quindi si tratta di aggiungere un nastro continuo più basso in lamiera pesante, non necessariamente strutturato, perché è sufficiente che ci sia un tipo di barriera che costa tra l'altro, aggiungo anche questi elementi, dai 30 ai 60 euro al metro lineare. È chiaro che se noi lo moltiplichiamo per tutti i chilometri delle strade di competenza, arriviamo a cifre non indifferenti. Vedo l'Assessore alle finanze che comincia a preoccuparsi. Sappiamo benissimo - e penso che lo potrà confermare l'assessore Borrello ai lavori pubblici - quanto costa un metro lineare di nastro stradale con tutto quello che consegue, dalle lavorazioni di sbancamento, di realizzazione di asfalto, di segnaletica di manutenzione e d'illuminazione. Quindi, a fronte del costo unitario, il costo della messa in sicurezza del guard-rail è estremamente contenuto. Questo nella mia mozione.

Io chiedo al Governo di mettere in atto uno studio di fattibilità, quindi è una situazione estremamente edulcorata, io potevo chiedere già di mettere in atto, già di pensare di attribuire un capitolo del bilancio su questo. No, io rimango un passo più basso, semplicemente nell'obiettivo di raggiungere il consenso, perché ogni viaggio, per quanto lungo sia, inizia con il primo passo. Questo lo intendo il primo passo, mettere in atto uno studio, che è l'elemento proprio della impegnativa della mozione, perché si valuti un rapporto e una fattibilità, uno studio che può avvenire attraverso il personale dipendente della Regione che è assolutamente e sicuramente preparato per questo. Questo chiedo e concludo dicendo: è assurdo morire a causa di un sistema che invece dovrebbe proteggere. Grazie per l'attenzione.

Presidente - Altri? La parola al collega Peinetti.

Peinetti (UV) - Ho apprezzato molto l'intervento del collega Distort e da chirurgo che ha svolto il suo lavoro fino a pochi giorni fa devo assolutamente appoggiare questo tipo d'iniziativa perché effettivamente il vero problema degli incidenti, dei traumi stradali, soprattutto dei traumi stradali che coinvolgono i motociclisti, è dovuto all'impatto su strutture fisse che generano la decelerazione. Il vero problema è proprio la decelerazione, il fatto che il motociclista abbia un urto così violento, spesso a velocità anche non sostenute, non necessariamente sostenute, provoca una lesione, un trauma cosiddetto chiuso che è spesso causa di morte immediata o a brevissimo termine del motociclista. Credo che questo tipo d'iniziativa sia assolutamente da sostenere perché, come la legge che introdusse l'obbligatorietà del casco ha abbassato in maniera incredibile i tassi di mortalità nei motociclisti, credo che questo tipo d'iniziativa possa essere assolutamente utile, anche perché ricordiamo che la più alta incidenza di traumi coinvolge spesso dei ragazzi, persone giovani che hanno delle conseguenze spesso anche molto, molto gravi.

Penso che un'iniziativa di questo tipo, che - come ha detto giustamente il consigliere Distort - impegna a uno studio di fattibilità e a una valutazione, debba essere assolutamente sostenuta perché va nella direzione della prevenzione di questi incidenti che sono veramente molto, molto gravi e molto più diffusi di quello che si pensi.

Presidente - Altri? La parola all'assessore Borrello.

Borrello (SA) - Io ringrazio il collega Distort, che già nella precedente seduta aveva presentato l'iniziativa che mai come in questo momento è di attualità, e spiegherò successivamente il perché. Questo momento di discussione dell'iniziativa di indirizzo politico mi permette di fare due considerazioni di carattere generale. Innanzitutto ho apprezzato la modalità con la quale lei ha esposto l'iniziativa, con la passione di chi crede nelle cose che fa e vuole cercare di portare delle migliorie nel contesto normativo esistente, e con onestà intellettuale le risponderò, approfittando di questo momento per definire anche il livello di sicurezza delle strade per quanto riguarda la Valle d'Aosta. È uscito recentemente uno studio a livello europeo che definiva la regione Valle d'Aosta colei che aveva le strade più sicure a livello europeo per rapporto tra numero di abitanti e incidenti. Questo elemento è sicuramente positivo e va a valorizzare l'attività che viene svolta in maniera continuativa rispetto alla manutenzione delle strade o alla realizzazione di nuove strade a livello di territorio regionale e, parallelamente, va a definire una cosa che non deve essere sottovalutata: la tipologia di strade che noi abbiamo in Valle d'Aosta.

Probabilmente una parte di analisi che è stata fatta è legata alla velocità che si può realizzare nelle nostre strade, che sono strade di montagna e quindi obbligatoriamente le velocità sono ridotte rispetto ad alcuni assetti viari dove c'è la possibilità di prendere velocità e di aumentare il rischio legato agli incidenti. Questo elemento è sicuramente positivo e mi permetto anche di fare una considerazione non in vena polemica, ma per aumentare la consapevolezza degli utenti, cioè: se le strade vengono mantenute, qualche volta ci sono obbligatoriamente dei disagi perché dobbiamo intervenire per asfaltare ecc., e sappiamo benissimo che può capitare qualche coda all'interno delle nostre strade legata anche al fatto che difficilmente abbiamo viabilità alternativa considerata la conformazione del territorio.

Questo è un appello legato all'aumento della consapevolezza della tipologia delle strade che abbiamo all'interno del nostro territorio. La sicurezza stradale dei motociclisti, quindi la tutela delle vite umane, è un elemento prioritario e lo dimostrano tutte le attività che svolgiamo per tutelare i nostri cittadini rispetto alla manutenzione delle strade stesse. Nella preparazione delle risposte mi ero segnato un passaggio legato all'approvazione a livello europeo di un disegno di legge che il Governo italiano stava predisponendo riguardo a quello che viene definito il decreto salva motociclisti. Questo decreto aveva avuto il via libera ormai due mesi fa a livello europeo ed è notizia di questi giorni, c'è una comunicazione di oggi, del 22 maggio, sul sito del Governo e più specificatamente del MIT, Ministero Infrastrutture e Trasporti, dove c'è un passaggio di conversione, di registrazione del decreto legge, quindi si avvierà a breve la discussione per farlo diventare operativo; dal testo presente sul sito del Governo si parla di un paio di mesi in cui verranno declinate e codificate le obbligatorietà d'intervento rispetto alle esigenze del decreto stesso.

Lei è arrivato veramente con un tempismo pazzesco, aveva anticipato... ma c'era stato già un passaggio a livello europeo e parallelamente c'è stato un passaggio di registrazione del decreto a livello governativo per la discussione in aula. Considerazione di carattere generale è legata essenzialmente anche a un altro aspetto, cioè la tipologia di strade interessate da questo tipo di interventi; la comunicazione prende in considerazione tutta una serie di casistiche, per esempio ragiona in termini di obbligatorietà d'intervenire rispetto a delle curve con un raggio minimo di 250 metri. Sto entrando nel tecnico, ma essendo lei motociclista capisce quelle che sono le potenziali pericolosità di una caduta in una curva con tale raggio. Quindi, nell'ottica di approfondire, di analizzare, di definire i dettami all'interno del decreto che in fase di analisi a livello di Governo italiano - come ha già visto stiamo approfondendo in maniera continuativa la tematica - io prendo l'impegno di approfondire ulteriormente questo argomento, dando disponibilità a tutti coloro che ne hanno la volontà, che hanno la necessità di approfondire questa tematica, di fare delle riunioni sia con il dirigente competente per definire i numeri rispetto alle nostre strade regionali e, se c'è la possibilità e la volontà, anche di andare in Commissione per fare un ragionamento più allargato qualora abbiamo la disponibilità dei dettami tecnici di questo decreto.

Un'ultima considerazione, lo dico adesso non avendo ancora avuto modo di approfondire il testo presente a livello di Governo centrale. Noi dobbiamo anche però capire due aspetti: innanzitutto abbiamo già l'esperienza della Strada Statale 27, dove l'ANAS ha già messo queste DSM (dispositivo salva motociclisti), si chiamano così tecnicamente, e abbiamo già un'interazione con l'ente ANAS rispetto ad alcune problematiche che queste producono, soprattutto per le strade di montagna, nello smaltimento della neve; ci sono alcune problematiche legate a questo tipo di ragionamento. Quindi vi sono tutta una serie di aspetti che dovremo approfondire.

Nel ringraziarla per l'iniziativa che mi ha permesso d'illustrare quanto appena detto - manifestando pubblicamente l'impegno di venire a illustrare la tematica una volta avuta la documentazione, sia in fase di confronto con il dirigente, per chi lo ritiene necessario, ma anche all'interno della Terza commissione consiliare -, le chiederei se sia disponibile a ritirare la mozione in virtù degli impegni presi e dell'evoluzione normativa molto recente. È del 22 maggio, alle 11, l'ultima comunicazione del Ministero del MIT, Toninelli; guardo i colleghi del 5 Stelle, rispetto a tale tematica.

Presidente - La parola al collega vicepresidente Distort.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Assessore. Esterno tre considerazioni: la prima è una confidenza. Quando redigevo il testo di questa mozione, mi sono reso conto e sapevo bene che il calibro dell'impegnativa era estremamente ridotto. Non dico che sparavo a salve ma sapevo benissimo di sparare per lo meno con un calibro 22 mentre c'è la possibilità di sparare con un obice per arrivare veramente a un obiettivo e, tolto il discorso delle armi che condivido con lei semplicemente per i nostri comuni passati militari, lo vedo sotto il profilo proprio dell'efficacia del risultato.

Quindi prima considerazione è questa: io sapevo già che il tenore dell'impegnativa era un tenore depotenziato, lo facevo per ottenere il maggior consenso possibile, perché m'interessava quel famoso primo passo nel percorso. Tra l'altro ricordo che la presentazione della mozione era avvenuta prima del raduno del Memorial Spadino, questo incontro internazionale in cui Motards en colère, l'associazione di motociclisti francesi, e l'associazione motociclisti italiani, esprimevano e hanno espresso in questi ormai 20 anni di celebrazione all'unisono il tema della messa in sicurezza delle strade, soprattutto da questo punto di vista.

Pertanto da un lato mi conforta il fatto che lei si prenda un impegno personale, per quanto non vada a risultare nelle azioni del Consiglio approvate -abbiamo però il testo che oggi la tecnologia ci propone registrato, scaricabile e confrontabile - la sua impegnativa, Assessore, la ritengo maggiore di quanto sia la portata del testo che io avevo sviluppato come impegnativa del Governo. Quindi la seconda considerazione è questa.

È ovvio, la terza considerazione è che, a questo punto, con queste condizioni, siccome l'obiettivo è il raggiungimento di una sensibilizzazione e di una messa in atto di misure a protezione dei motociclisti, la messa in atto dei DSM, i dispositivi salva motociclisti, l'obiettivo è quello, quindi a me interessa l'obiettivo. È vero che l'Amministrazione pubblica agisce per atti ma l'assessore Borrello si è alzato in piedi e ha espresso davanti a quest'Aula, davanti a chiunque segue il Consiglio, una presa di posizione, un'impegnativa personale, tra l'altro in attesa della definizione di una normativa in fase di elaborazione dal punto di vista europeo, che potrebbe aprire scenari estremamente più interessanti e su cui tra l'altro una successiva iniziativa di studio tecnico economico potrà prendere in considerazione risorse economiche decisamente superiori o disposizioni tecniche decisamente più azzeccate.

Concludo, caro Assessore con un messaggio riservato a lei personalmente, ovviamente in qualità di Assessore, il fatto è questo: per me la parola ha un valore, la parola registrata ha il valore formale come ho detto, ma sicuramente dal mio punto di vista, così come ho detto in altri casi e così come ritroveremo più avanti in uno dei punti di questo Consiglio, io le ripeto che monitorerò, perché comunque credo profondamente in questo, credo profondamente in questa mozione, nel contenuto, nell'oggetto e quindi terrò sotto controllo la situazione dal punto di vista europeo e mi riserverò di riprendere il discorso e di portarlo alla concretezza che merita.

Concludo, la mozione a questo punto la ritengo ritirata sentendomi, come motociclista ma anche fondamentalmente come cittadino valdostano e per tutto quello che credo nell'indotto prodotto dal mondo motociclistico, sufficientemente soddisfatto da questa prima puntata. Aspetto le puntate successive.