Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 652 del 22 maggio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 652/XV - Illustrazione della mozione: "Realizzazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica sulla struttura dello stabile di Palazzo Cogne di Aosta".

Distort (Presidente) - La parola alla proponente, collega Pulz, per l'illustrazione.

Pulz (ADU VDA) - Nella discussione relativa a Palazzo Cogne - e mi riferisco in particolare a quella più ampia che si è svolta nella seduta del Consiglio il 21 marzo scorso - è di fatto emersa molta confusione in merito alla valutazione delle diverse perizie effettuate dai vari professionisti. Per tentare di superare troppi banchi di nebbia, ho riletto con cura le conclusioni dell'ingegner Pariset accogliendo l'invito del Consigliere Bianchi ad essere meno superficiale. Ora ringrazio il collega, perché quella critica è assolutamente ingiustificata, in quanto ho vari difetti ma non quello della superficialità; però, grazie a quella sollecitazione, ho scoperto molti altri aspetti interessanti della questione come vi dirò a breve, della serie (mi consenta, collega): "Non tutti i Bianchi vengono per nuocere".

Io non sono né un'ingegnera, né un'architetta - infatti è a queste figure che mi sono rivolta per procedere nel sopralluogo presso Palazzo Cogne -, però so leggere e anche interpretare i documenti e le conclusioni della perizia in questione, come anche delle altre due, le quali dicono che si può affermare che sostanzialmente tutti i solai dell'edificio per motivi diversi presentano un rischio di distacco e il successivo crollo di porzioni limitate di intonaco. Nessuno intende sottovalutare questo problema, perché possiamo facilmente immaginare che tale evento potrebbe anche comportare conseguenze gravi in misura ancora maggiore nel caso del famoso sfondellamento di una pignatta. Dalle perizie che sono state redatte dal 2016, però, sembra che ad oggi si possa affermare con una certa sicurezza che le strutture portanti di Palazzo Cogne non sono in pericolo nel senso che l'edificio non è destinato a crollare. Ci chiediamo anche se davvero, per risolvere questi problemi, ci voglia uno sgombero totale che ora, dopo mesi di estenuante tira e molla, sembra vicino. Continuiamo a chiederci perché non si può procedere più semplicemente a mettere in sicurezza lo stabile, intervenendo a partire ovviamente dal tetto e poi, locale per locale, utilizzando per le attività in corso le aule che si presentano prive di rischio e garantendo quindi a rotazione l'agibilità dei diversi spazi come si fa nelle strutture che non si possono chiudere, per esempio in ospedale, reparto per reparto.

Vi dicevo però che ho avuto modo di andare più a fondo e di scoprire attraverso il provvedimento dirigenziale del 15 marzo 2019 che l'incarico all'ingegner Pariset di eseguire analisi e prove strutturali su alcuni stabili di proprietà regionale, tra cui proprio Palazzo Cogne, era già stato dato nel 2011. La perizia alla quale abbiamo avuto accesso - e questo per me è inspiegabile - è però solo del 2016 e, oltretutto, manca proprio il piano del CCS Cogne. Dallo stesso provvedimento risulta che l'incarico ora è confermato allo stesso professionista e c'è scritto che "L'ottica è quella di ridurre i tempi e di consentire un'integrazione ed un aggiornamento dei dati già acquisiti".

La domanda inquietante è: ma perché la Regione, proprietaria dei locali, non ha mai proceduto, almeno dal 2011, con opere di manutenzione straordinaria che le spettano? È questo il nocciolo della questione che vogliamo ridiscutere. Ad ogni modo ci sembra che il tempo dell'inerzia sia finito e che non si possa più lasciar deteriorare un bene di proprietà regionale. Si deve agire, mettere in sicurezza questo stabile per recuperare tutti gli anni di ritardo, perché le oltre mille persone che frequentano Palazzo Cogne sono stufe - scusate il termine - di questi mesi di stallo di fronte al problema della sicurezza e al problema di salvaguardare questo edificio storico per tutti i motivi che ci siamo già detti e ridetti in quest'Aula, motivi fondamentali come appunto quelli storici, culturali e sociali. Ricordiamo solo brevemente che stiamo parlando di un palazzo che ha oltre 70 anni di vita, che è stato progettato - secondo il gusto di epoca fascista, che di certo non è il mio - da Gio Ponti, architetto molto noto che nel dopoguerra ha poi partecipato alla rinascita del design italiano.

Si ribadisce ora con forza che la funzione pubblica socio-culturale aggregativa dello stabile deve essere prioritaria, tenuto conto che su questo edificio grava un vincolo di destinazione d'uso al servizio culturale di interesse regionale. Oltretutto queste stesse preoccupazioni sono condivise con l'Amministrazione comunale di Aosta, che ha approvato una mozione, già nel Consiglio del 25 febbraio, con cui la minoranza impegnava il Sindaco e la Giunta ad adoperarsi presso questa Amministrazione regionale per garantire gli usi sociali dell'immobile e l'interesse pubblico delle attività del CCS Cogne, o a rinvenire spazi disponibili nel frattempo, ma "spazi adeguati", non il contentino che di fatto scontenta tutti. L'altro giorno, chi ha potuto partecipare al sopralluogo dei locali proposti all'Amérique, sembra che ne sia uscito piuttosto allucinato per l'incuria che domina quello spazio dove pare che giaccia addirittura un archivio abbandonato, e questo mi fa "drizzare i peli". Peccato che qui non si possono proiettare fotografie.

A questo proposito riteniamo fondamentale che si tenga ben presente che Palazzo Cogne potrebbe continuare davvero ad avere un ruolo sociale e fondamentale e, anzi, a fare da cerniera al tessuto sociale della città. Abbiamo fatto anche mente locale sul fatto che la vicina Università non sarà purtroppo quel Campus che noi sognavamo ad occhi aperti per la nostra città. Palazzo Cogne potrebbe quindi diventare luogo di vita e di aggregazione sociale non solo per le tante associazioni culturali che hanno lì la loro sede e che adesso devono cercarsi un'altra sede, che non è facile - in particolare penso al CCS Cogne in ragione del suo fondamentale ruolo aggregativo in un quartiere molto trascurato e difficile -, ma anche per gli studenti che avranno bisogno di uno studentato da intendersi come uno Student Hotel secondo un interessante modello che si sta espandendo in tutta Europa e per il quale avremmo molta interessante documentazione se la proposta potesse stimolare questo Governo.

Per concludere e arrivare al dunque, con questa mozione noi proponiamo che venga affidata la realizzazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica con relativo preciso cronoprogramma che serve a verificare lo Stato dello stabile partendo chiaramente dalla situazione attuale e dalle perizie che ci sono e quella che sta per essere consegnata, ma ragionando anche sulle cause tecniche dell'attuale situazione, come siamo arrivati fin qui, soprattutto che serva ad imbastire gli interventi per la manutenzione straordinaria sempre più urgente. Il senso di questa mozione, che speriamo vivamente trovi larghi consensi appunto per questa imprescindibile funzione sociale di Palazzo Cogne, è in sintesi di trovare insieme risposte a queste domande che angosciano i cittadini ormai da mesi. Che cosa vuole fare la proprietaria, cioè la Regione, di Palazzo Cogne? Con quale programmazione lo vuole fare, con quali soldi, con quali obiettivi? Queste sono scelte politiche di fondo che spettano sicuramente e responsabilmente a questo Consiglio regionale.

Presidente - Grazie per l'esposizione, collega Pulz. Preso atto che abbiamo cinque minuti allo scadere del tempo che avevamo prefissato per la parte mattutina del Consiglio, per garantire l'organicità del punto della discussione, ritengo che quanto da lei esposto possa entrare nella mente di ognuno di noi e fissarsi nella memoria, in modo da poter avviare nel pomeriggio il dibattito generale con le risposte e le repliche previste.

Pertanto si chiude la sessione mattutina del Consiglio. Ricordo che si riprenderà la seduta pomeridiana alle ore 15:00.

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La seduta termina alle ore 12:55.