Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 649 del 22 maggio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 649/XV - Approvazione del piano pluriennale 2019-2021, per lo sviluppo del sistema informativo regionale, di cui alla legge regionale 12 luglio 1996, n. 16 - Attuazione delle linee guida per l'agenda digitale in Valle d'Aosta.

Rini (Presidente) - Punto n. 77 all'ordine del giorno. La parola al Presidente Fosson per l'illustrazione.

Fosson (GM) - Una breve introduzione per ricordare che il piano pluriennale per lo sviluppo del sistema informativo regionale che è previsto dalla legge regionale n. 16/1996, "Programmazione, organizzazione e gestione del sistema informativo regionale", rappresenta l'agenda digitale valdostana, ovvero un documento di posizionamento strategico delle linee di sviluppo relativo alle tecnologie dell'informazione declinato sulle tipicità territoriali e sulle specificità della Valle d'Aosta. Costituisce pertanto un fattore fondamentale per lo sviluppo economico complessivo dei vari comparti (turismo, agricoltura, artigianato cultura), e per la modernizzazione ed efficientamento dell'Amministrazione regionale attraverso la leva della digitalizzazione.

Questo piano è stato sviluppato in continuità con il precedente piano pluriennale 2014-2018 di cui riprende i sei tematismi principali dell'agenda digitale delle Regioni italiane attualizzando le iniziative strategiche per i prossimi tre anni. L'infrastrutturazione e la cittadinanza digitale, le competenze e l'inclusione digitale, crescita digitale, intelligenza diffusa nelle città e aree interne, la salute digitale, sono tutte declinazioni che permettono di innovare l'interazione con i cittadini, i professionisti e le imprese perseguendo obiettivi generali di efficienza, semplicità e possibilità di accesso a nuovi contenuti e nuovi servizi online. Rappresenta inoltre l'attuazione del piano triennale dell'Agenzia per l'Italia digitale, anche in vista dell'accordo territoriale che l'Amministrazione stipulerà con l'Agenzia. Coglie inoltre l'opportunità di rafforzare la collaborazione con gli enti locali valdostani per una "Agenda del territorio" coerente con il nuovo ruolo di soggetto aggregatore territoriale per il digitale assegnato dal Codice dell'amministrazione digitale delle Regioni. Gli interventi del piano pluriennale saranno declinati come previsto dalla legge n. 16 del 1996 nei piani operativi annuali (i POA), approvati annualmente con deliberazione della Giunta regionale dei quali il pluriennale rappresenta il pre-requisito fondante, e che contengono, oltre all'implementazione delle iniziative strategiche, anche le attività di funzionamento operativo dell'Amministrazione regionale.

Ringrazio pertanto il Coordinatore del Dipartimento innovazione e agenda digitale, il dottor Mignacco e, attraverso lui, tutti coloro che hanno partecipato alla redazione del piano, che rappresenta un anello importante per i processi di innovazione non solo dell'Amministrazione regionale, ma di tutta la Valle d'Aosta nel contesto europeo della Strategia europea 2020 e dell'Agenda digitale europea. Come vedete, questa Amministrazione ha voluto dare continuità a quanto era già stato preparato precedentemente.

Dalle ore 10:08 assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - Nous sommes en discussion générale. Quelqu'un souhaite intervenir? Autrement je vais fermer la discussion. Collègues, je vous invite à vous réserver. La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Due brevi considerazioni. Questo del piano pluriennale è un momento molto importante, da anni è ormai prassi che venga discusso in questo Consiglio. Già nel passato io posi alcune questioni in merito a questi affidamenti diretti riguardanti questo piano pluriennale e ora vorrei riprendere alcuni di questi passaggi.

È un piano molto importante, perché affida comunque nel triennio decine di milioni direttamente alla nostra società in house, che è INVA, glieli affida direttamente in qualità di società pubblica, a cui ricordo aderiscono anche i Comuni valdostani e l'USL oltre che la Regione. È una società molto importante perché comunque, al di là di tutto, l'ho sempre ritenuta un valore aggiunto per il sistema informatico e per la fornitura dei servizi riguardo ai programmi informatici e a quant'altro per il sistema Valle d'Aosta.

Io ho sempre detto che tale società avrebbe dovuto crescere nel tempo, ma a mio modesto parere non è cresciuta a sufficienza. Non è cresciuta neanche per ciò di cui io mi sono sempre battuto, vale a dire il discorso della trasparenza negli affidamenti. Ricordo che in Commissione il Presidente ci disse addirittura che INVA sarebbe stata d'accordo a fornire su tutti i servizi i prezzi Consip... peccato che queste cose vengono solo dette in Commissione, ma poi non vengono perseguite con atti concreti.

Sappiamo benissimo che, per quanto concerne le società in house, gli affidamenti diretti sono assolutamente un atto possibile, però sappiamo anche che la Corte di Giustizia e poi il legislatore nazionale ha fissato dei confini all'interno dei quali l'affidamento può ritenersi ammissibile. C'è un obbligo per queste società a cui viene affidata direttamente questa parte legata a risorse così importanti - lo dicevo e lo ripeto: siamo nell'ordine di decine di milioni nel triennio -, sono obbligatori sia tutta una serie di atti di controllo di diritto amministrativo, sia indagini di mercato. Significa anche che INVA probabilmente dovrebbe produrre un catalogo, dovrebbe avere tutta una serie di dati riscontrabili e chi affida - in questo caso l'Amministrazione regionale - ha l'obbligo di fare una serie di verifiche sulla congruità dei prezzi e sulla qualità del servizio. Questo significa far crescere questa importante risorsa in cui, ribadisco per l'ennesima volta, ho sempre creduto. Questo negli anni non è avvenuto, non ci risulta che sia neanche à la une per questo che è un affidamento triennale e risulta pure che ci sia tutta una serie di osservazioni, di rilievi formulati dal tavolo di coordinamento per l'esercizio del controllo analogo al documento del piano operativo strategico del triennio 2019-2021. Da una rapida lettura pare che PostePay non siano sufficienti per questo controllo analogo e c'è una serie di osservazioni riguarda alla cittadinanza digitale: si dice che l'USL non si avvarrà di INVA per tale servizio in seguito a dichiarazione pervenuta per le vie brevi circa l'impossibilità per l'in house di espletare una gara unica, c'è tutta una serie di carenze che vengono evidenziate in tutte le linee di azione strategica.

Non voglio andare oltre, se non semplicemente ribadire per l'ennesima volta che una società davvero importante, che potrebbe crescere davvero di più, che in questo momento probabilmente si limita a gestire le risorse che le vengono affidate da parte del socio dell'in house, dovrebbe - e io penso che sia compito principalmente dell'Amministrazione regionale - chiedere e soprattutto far sì che ci sia un evolversi riguardo al rispetto delle regole per quanto concerne il discorso dell'affidamento in house. Questo era quanto ritenevo opportuno dire, proprio perché ci sono tutta una serie di confini all'interno dei quali e solo all'interno dei quali si può ritenere ammissibile e legittimo l'affidamento diretto. In Commissione non ho avuto particolari rassicurazioni in merito, per cui ci tenevo quanto meno a farlo presente in questo contesto, in quest'Aula, perché comunque - ripeto - non è sufficiente essere uno dei soci dell'in house per avere diritto ad affidare direttamente alla società in house decine e decine di milioni.

Président - Est-ce qu'il y a d'autres en discussion générale? J'invite les collègues... la parole au collègue Marquis.

Marquis (SA) - Ritengo che questo documento che è all'ordine del giorno sia importante per la pubblica amministrazione, perché tratta sostanzialmente il piano triennale informatico 2019-2021. È fondamentale perché capita anche in un momento particolarmente delicato, un momento su cui è importante promuovere lo sviluppo della società dell'informazione e della conoscenza in Valle d'Aosta, poiché credo che questo argomento abbia una centralità per quello che concerne lo sviluppo anche della nostra regione. È un documento allineato ed in armonia con le direttive di natura europea che sono state recepite anche dall'agenda nazionale e, sostanzialmente, agisce su più livelli.

Credo che sia importante sottolineare qual è la situazione attuale della Valle d'Aosta e quali sono le prospettive sotto questo profilo. È quindi fondamentale ricordare qual è lo stato dell'infrastruttura fisica: la Valle d'Aosta ha creato sostanzialmente il progetto di cablatura, il che vuol dire che ha costituito la dorsale che porta in tutte le valli laterali e nelle località della nostra montagna la fibra ottica. A questo però manca l'ultimo miglio. Adesso è in progetto, attraverso degli accordi con lo Stato, il collegamento alle utenze, perché è questo poi il vero problema: il problema che ancora oggi non tutti - anzi, direi pochi, in rapporto ai cittadini della Valle - possono godere di un servizio di velocità adeguata di accesso a Internet. Entro il 2019 c'è l'obiettivo di portare a 30 megabyte al secondo l'accesso a Internet per tutti i cittadini in Valle d'Aosta e dico che questo è fondamentale, sia per i cittadini, per poter svolgere il loro ruolo individuale ed avere accessibilità a tutto quello che la vita necessita, ma anche e soprattutto al mondo delle imprese. Sotto questo profilo occorre dire che in Valle d'Aosta siamo in ritardo rispetto ad altre Regioni nell'accesso per le imprese. Oggi più di prima l'accessibilità a Internet consiste in un fattore di competitività, quindi sotto questo profilo non possiamo rimanere marginali e abbiamo la necessità, così come previsto nel piano, di poter garantire questa opportunità a tutti. Direi che è anche importante valutare qual è l'impatto per la pubblica amministrazione dell'accessibilità, perché ci possono essere dei risparmi e dei miglioramenti della qualità gestionale mettendo in rete e lavorando insieme tra Regione, Comuni e tutte le aziende quali sono quella ad esempio dell'USL, quella che ha più accesso a livello individuale sotto questo profilo.

È un argomento che ha dei grossi riverberi sulla vita, sul sociale e sull'economia in Valle d'Aosta. Da una parte abbiamo caratterizzato le azioni che sono di completamento dell'infrastruttura fisica e, dall'altra, invece, c'è tutto il concetto dei servizi che devono essere innovati, il nuovo rapporto che ci deve essere con gli enti locali, quindi creare delle sinergie per aumentare da una parte la qualità del servizio e dall'altra parte di ridurne il costo.

Credo che questo argomento sia anche molto importante per sviluppare e mantenere la vita nella nostra montagna perché oggi, più che in periodi meno recenti, c'è la necessità di poter accedere, sia per tutte le professioni, sia per soddisfare le esigenze della vita alla rete. Quindi è giusto monitorare quello che avviene in questo settore, un settore di grande trasformazione. Abbiamo appreso anche attraverso i lavori della Commissione dello sforzo che viene fatto dalla dirigenza nel riorganizzare l'attività da parte di INVA, perché i problemi sono molti, come ha già espresso anche il collega Gerandin, che si è soffermato sul controllo analogo delle società in house. Una società è in house quando si dedica all'autoproduzione di beni e di servizi che garantiscono un'autonomia giuridica, però nello stesso tempo queste società sono controllate dall'ente che ne ha la proprietà o il controllo e sono assoggettate a norme e direttive di carattere europeo che sono molto incerte, non sono così definite.

Per quanto ci riguarda, abbiamo fatto uno sforzo direi importante come Regione, perché con la legge n. 20/2016 è stato introdotto e disciplinato questo controllo analogo attraverso la verifica del POST, cioè del piano operativo triennale della società, come anche di quello annuale, e nell'analisi di questo documento che è pervenuto anche in Commissione si cerca di contribuire al raggiungimento di questo obiettivo. È un obiettivo sul quale si è concentrato anche il tavolo di coordinamento dove ha evidenziato tutta una serie di situazioni e sul quale bisogna lavorare. Io credo che se tutti assieme sapremo contribuire fattivamente a questo lavoro, potremo anche creare lo stimolo necessario alla società INVA di poter progredire nell'erogazione dei suoi servizi e a renderli sempre più aderenti alle esigenze della nostra realtà territoriale, della nostra comunità, ma anche della pubblica amministrazione.

Président - Est-ce qu'il y a d'autres en discussion générale? La parole au collègue Barocco.

Barocco (UV) - Tralascio, anche se di notevole importanza, alcune osservazioni che ha fatto il Consigliere Gerandin su cui penso la Giunta e l'Amministrazione debbano senz'altro ritornare, anche perché l'audizione in Commissione ha avuto qualche passaggio che denota forse la necessità di un miglioramento nella comunicazione tra la dirigenza regionale e la dirigenza della nostra partecipata.

Al di là di questo, io vorrei soffermarmi sulle prospettive di questo piano. Il piano descrive, dà una fotografia della nostra Regione ovviamente partendo da analisi macro che vedono l'Italia in una posizione senz'altro non di primissimo piano all'interno dell'innovazione tecnologica e della sfida tecnologica all'interno dell'Europa. All'interno di questa fotografia la Valle d'Aosta per alcuni aspetti ha dei dati. Io non scendo nei dati in dettaglio, ma posso dire che la Valle d'Aosta riflette alcune situazioni simili al contesto italiano e si stacca, migliorando le performance, con le regioni del nord, in particolare sia del nord-est che del nord-ovest. Ovviamente sono declinati tutta una serie di interventi che vanno a mettere in evidenza i prossimi interventi della nostra partecipata riguardo a questa che non chiamerei più "innovazione". Dobbiamo fare un passo avanti, questo è il mondo che ci troviamo a vivere, è una componente essenziale del mondo che ci circonda con tutta una serie di sfide che dobbiamo cogliere e soprattutto di problemi di una certa importanza.

Mi soffermo qui su due aspetti. Io penso che su questo tema, in questa relazione viene messa anche in evidenza da parte della dirigenza la necessità di adeguare certe strutture organizzative per meglio rispondere alla sfida tecnologica, e questo va da sé, però dal punto di vista politico credo che dovremmo garantire sempre più un'attenzione a questo settore, un'attenzione politica.

Tornando ai dati, un dato che penso sia importante da sottolineare è quello che dà l'indicazione anche di una certa trasparenza della nostra Amministrazione, è che i Comuni della Valle d'Aosta e le Comunità montane usano il mercato elettronico, l'e-procurement per il 96 percento delle attività che si svolgono, quindi questo è un dato senz'altro interessante, anche se poi forse - come ha prima evidenziato il Consigliere Gerandin - bisogna fare degli affondi su altri settori.

Venendo invece agli aspetti prospettici - e sono segnalati -, se la Valle d'Aosta vuole essere al pari con le sfide odierne, vorrei che un'attenzione particolare fosse rivolta alla proprietà dei dati. È un fattore strategico di sviluppo: i big data, i grandi dati, sono analizzati da tutte le più grandi compagnie del mondo e c'è una sfida in atto tra proprietà del dato e sviluppo dell'intelligenza artificiale. Sembrano temi lontani dalla Valle d'Aosta, ma sono temi che possono e devono interessare la nostra Regione, anche per uno sviluppo economico. Per esempio si apre tutto un interessante argomento che è la correlazione tra big data e destinazioni turistiche e, quindi, sviluppo dell'industria turistica. Dall'analisi di questi big data si possono senz'altro evincere delle soluzioni strategiche anche per il nostro turismo. Pertanto la proprietà dei nostri dati, la proprietà dei dati dei nostri server, la proprietà dei dati degli utenti che interagiscono con i nostri server, è un fattore senz'altro importante e anche delicato. Non voglio aprire qui tutta una serie di riflessioni su proprietà dei dati e privacy che, anche qui, necessiterebbe tutta una serie di approfondimenti di un certo tipo.

C'è un progetto molto interessante che deve essere seguito con attenzione ed è la creazione del data center presso INVA, quindi penso che quello che si sta facendo è senz'altro positivo. Come ha detto giustamente il Presidente, l'Amministrazione è un continuum, quindi queste cose vanno analizzate al di là della contingenza, però il data center è interessante anche per i nostri Comuni, per gestire la proprietà dei dati dei nostri Comuni e dell'intero sistema "pubblica amministrazione" in Valle d'Aosta. Quello che vi dicevo è anche un'attenzione alle linee prospettiche, quindi consiglierei un'attenzione ai big data, allo sviluppo dell'intelligenza artificiale perché, se possono sembrare distanti, questi sono fattori strategici di successo per un'economia innovativa e che vuole essere al centro di un'Europa che sta correndo. Addirittura, dai dati che traspaiono da una letteratura scientifica, l'Europa ha posizioni di retroguardia nell'analisi e nella gestione di questi importanti fattori di sviluppo economico. Ricordo solo che nei prossimi giorni, a Courmayeur, ci sarà un appuntamento importante sugli smart city e smart village, e anche qui ritengo che INVA debba creare, al suo interno, una struttura di ricerca e di innovazione su questi temi, affinché anche la Valle d'Aosta possa sedersi con cognizione di causa ai tavoli di questo sviluppo e di questa sfida tecnologica.

Président - La parole au collègue Cognetta.

Cognetta (MOUV') - In Commissione, quando c'è stata l'esposizione di questo documento e ai rappresentanti di INVA - il Presidente e l'Amministratore presenti in Commissione - è stato fatto presente quello che diceva la parte finale del documento, ovvero i rilievi fatti dal controllo analogo, c'è stato un momento di forte imbarazzo e di stupore da parte degli amministratori stessi, perché non conoscevano il contenuto di queste pagine. Erano poi cinque pagine, non tantissime, ma che descrivevano in maniera chiara e completa, secondo me, una serie di carenze e di mancanze che INVA ha ormai da tantissimo tempo.

Vede, collega Barocco, è molto bello occuparsi di questioni come big data piuttosto che tutta quanta quella che è l'informatica e la tecnologia, che evidentemente fa passi da gigante, è molto bello, però se politicamente vogliamo affrontare questa questione, dovremmo dire fino in fondo che oggi INVA non è che ci ha dato un supporto così forte rispetto a politiche di sviluppo dell'ICT in Valle d'Aosta; anzi, direi che in molti casi è stato un freno. E perché è successo? Perché INVA non risponde a logiche di mercato. INVA, anche l'ultima volta che è venuta in Commissione, ha continuato a sostenere che bisogna darle il lavoro perché è una società in house. Addirittura è stato fatto un esempio: "L'Amministrazione, quando si rivolge ad un fornitore esterno, mi dice che prezzo le fa costui e noi le facciamo qualcosa meno". L'importante è portare avanti un po' di lavoro, altro che visione strategica, altro che ricerca e sviluppo! Ricerca e sviluppo in INVA? Alla fine poi uno non riesce neanche più ad essere calmo quando sente certe cose perché, non dimenticando i miei trascorsi tecnici e tutta quanta la mia storia di informatico, direi che INVA è da anni che non fa quello che dovrebbe fare, è da anni che non fornisce un servizio adeguato, è da anni che gli enti locali hanno chiesto e spesso e volentieri hanno ottenuto da altri fornitori quello che INVA non dava loro! Allora forse a questo governo, a qualsiasi governo c'è lì, bisognerebbe spiegare che probabilmente innanzitutto la dirigenza non funziona, perché un amministratore che viene a farci un discorso come quello che ci è stato fatto in Commissione è assurdo, e noi continuiamo a tenerlo lì come se nulla fosse. Spero che metterete un nuovo Presidente, visto che questo è in scadenza, e immagino sarà sicuramente un esperto di informatica perché sennò veramente siamo all'assurdo!

Il problema è che strutturalmente INVA non ha le competenze. Adesso qualcuno dice: "Allora la vuoi chiudere?". No, voglio che funzioni, io vorrei che INVA funzionasse, io vorrei che i dipendenti di INVA facessero dei corsi utili a sviluppare i servizi per la Valle d'Aosta! Io vorrei che l'informatica in questa Regione fosse veramente al servizio del cittadino e non spendere i soldi per fare un data center e poi metterci quello che abbiamo già nei vari server sparsi per la Regione! A cosa serve? Quali sono i servizi che vengono dati in più al cittadino con tutti i soldi che le diamo? Non ce ne sono, non ce ne sono!

All'interno della Regione ci sono dei software per gestire per esempio i cartellini dei dipendenti che sono assurdi. Vogliamo parlare della miriade di dati che trovate negli Assessorati quando fate una domanda e sicuramente viene risposto tempo zero su qualsiasi situazione? Di cosa vogliamo parlare? Del fatto che per esempio all'interno dei servizi sociali, quando vogliamo sapere la posizione di una persona, non si riesce a sapere da anni quanto prende una persona, un nucleo familiare, perché tutte le cose sono spezzettate nei vari Assessorati e si sta ancora cercando di mettere insieme tutto? O di quanto tempo c'è voluto per capire quanto costavano gli asili? Se la ricorda la questione degli asili, Presidente Fosson? L'abbiamo risolta? Spero di sì, non lo so. La cartografia? I biglietti dei castelli? Dieci anni per fare un programma di gestione dei biglietti dei castelli?

Scusatemi, io questo documento non ve lo voto, non posso, è invotabile perché è pieno di fuffa che non dice nulla. Io vorrei vedere un serio piano di ristrutturazione di INVA: portatecelo, discutiamolo e facciamo funzionare INVA fino in fondo.

Président - S'il n'y a pas d'autres interventions, je ferme la discussion générale. La discussion générale est fermé. La parole au Président Fosson pour la réplique.

Fosson (GM) - Ringrazio soprattutto chi è intervenuto e posso confermare che su questo c'è una grande attenzione politica, è sicuramente un settore decisivo per il nostro futuro. Prendo atto di tutte le considerazioni fatte, alcune le avevamo fatte anche noi e ne siamo a conoscenza. Bisogna crescere di più, bisogna cambiare, questo è vero, ma bisogna avere anche un po' di tempo per farlo. Io penso che il percorso intrapreso con la struttura regionale che se ne occupa cominci a dare dei risultati e anche sicuramente la modifica della governance può essere un'occasione per arrivare a far crescere questo settore, affinché INVA dia di più e meglio a tutti i valdostani che hanno estremamente bisogno di questo servizio.

Président - La parole à la collègue Pulz pour explication de vote.

Pulz (ADU VDA) - Le linee guida per l'agenda digitale in Valle d'Aosta sono assolutamente ricche, interessanti e condivisibili, vanno a favore di tutti i cittadini e delle imprese, ma di fatto parliamo di macro voci. Si tratta di un disegno strategico degli indirizzi di fondo per la certo fondamentale evoluzione e il potenziamento del digitale.

Chi di noi per esempio potrebbe dirsi contrario alla cittadinanza digitale? Già solo la definizione ci sembra stupenda, però resta un mistero per tutti, tranne che per gli addetti ai lavori dell'agenda digitale stessa, capire che cosa stia effettivamente dentro quelle macro aree tematiche, come vengono effettivamente sviluppate e realizzate quelle voci, come vengono gestite le ingenti risorse. Di fronte a questo mistero ADU VDA non può che astenersi.

Président - D'autres interventions pour explication de vote? La parole au collègue Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Per esprimere la dichiarazione di voto del gruppo LEGA. Il gruppo LEGA, come membri della passata Giunta, concorda con la replica finale fatta dal Presidente Fosson, ovvero serve del tempo per cambiare le cose.

Noi, nella nostra esperienza governativa, avevamo cercato in questo ambito di porre rimedio e di iniziare un percorso di evoluzione, direi proprio di seria riforma, perché - come ha sottolineato in maniera decisa il collega Cognetta - in Commissione abbiamo avuto effettivamente dei momenti anche un po' imbarazzanti e soprattutto, leggendo le risultanze del controllo analogo, tutta una serie di dubbi e di perplessità, io direi anche di vulnus che ha il sistema oggi.

Sicuramente un domani possiamo parlare di grandi programmi, grandi progetti, però spesso e volentieri è bene prima fare le cose semplici per poi complicarsele e soprattutto anche valutare giustamente le tempistiche di intervento e di realizzazione degli investimenti. Pensare oggi di realizzare un data center nel 2019, che è un qualcosa di fisico, quando altre realtà l'hanno fatto molto prima e oggi effettivamente si parla di nuvole - io penso che andremo alla stratosfera a livello di evoluzione, più che di nuvola - è qualcosa che ci dimostra e ci dice che forse nel tempo dovevano essere fatti investimenti seri, dovevano essere date linee di indirizzo di programmazione di un certo tipo, ma forse soprattutto chi doveva realizzare queste linee di programmazione doveva lavorare in questo senso. In più sicuramente c'è stata anche l'occasione in Commissione di vedere manifestate certe criticità legate agli enti locali, e quindi all'Amministrazione a 360 gradi. Penso che anche articoli di giornale tempo fa hanno posto in rilievo tutta una serie di problematiche legate soprattutto a questioni di mercato, di prezzo e di realizzazione, perché se per un intervento il mercato mi dà un certo numero di giornate e la società in house ne dà molte di più, vuol dire che forse non è il mercato che sbaglia, ma che la nostra società in house deve migliorare in termini di efficienza e, quindi, anche di costi, perché i giorni e il tempo sono costi.

Da parte nostra non c'è pertanto una contrarietà al piano pluriennale, perché comunque il percorso descritto è una continuità rispetto a quello che era iniziato. Ci sarà comunque un voto di astensione coerente a quello che è stato il voto in Commissione.

Président - La parole au collègue Bertin pour explication de vote.

Bertin (RC-AC) - Questo è un settore estremamente importante nel quale evidentemente si gioca anche il futuro di un territorio, un settore nel quale bisogna investire e nel quale però anche la tempistica ha un senso.

Come sottolineava il Consigliere Barocco, su questi aspetti si giocherà una parte importante dell'avvenire di un territorio e taluni di questi, che sembrano essere distanti da noi, non lo sono poi così tanto. Resta il fatto che dal punto di vista operativo siamo in ritardo su molte questioni, come quella di dare al più presto a questo territorio una connettività di alto livello, che non è soltanto un rispondere alle esigenze delle attività economiche, ma oramai anche per il turismo diventa essenziale, perché ci si sposta anche in funzione della connettività. Al di là di questo, l'intera macchina burocratica regionale dovrebbe certamente utilizzare maggiormente questi aspetti per dare risposte in tempi più brevi e anche per trovare un rapporto diverso, più collaborativo con i cittadini.

Certamente ci sono molti problemi e criticità che sono già state evidenziate, che sono lì da molto tempo e che necessitano di un cambio di velocità. Per questo il nostro sarà un voto di astensione.

Président - La parole au collègue Barocco pour explication de vote.

Barocco (UV) - Il voto è favorevole.

Ovviamente concordo con alcuni rilievi che sono stati fatti dall'Aula, però vorrei anche sfatare alcuni miti. Il data center e anche il cloud hanno un luogo fisico dove sono depositati i dati. Il data center che esiste, che si sta progettando e costruendo presso gli uffici di INVA, è un luogo fisico di deposito dei dati. L'architettura che viene studiata è senz'altro un'architettura web service e cloud. Il problema purtroppo è che non è ancora stato completato il catalogo dei servizi che vengono domiciliati presso questo data center.

Concordo quindi con il Consigliere Aggravi, ci sono dei ritardi su cui dover intervenire, però effettivamente è un data center che ha delle caratteristiche di sicurezza perché ridondante ed è anche un disaster recovery. Pertanto nel caso in cui ci sia un'evenienza catastrofica, i nostri dati, quelli che saranno depositati lì, saranno al sicuro. Il problema è che per esempio i Comuni - porto la loro voce - non hanno ancora questo catalogo, che cosa si farà in questo data center e si stanno indirizzando, come è in alcuni casi, verso dei server e dei cloud che sono fuori regione. Ovviamente la gestione del dato è mondiale, però c'è comunque un luogo fisico dove i nostri dati sono depositati. Questo solo per cercare di colmare e dare qualche informazione in più. Chiaramente c'è la necessità di seguire INVA da vicino e concordo che bisogna cominciare a risolvere i problemi quotidiani, ci mancherebbe, però cerchiamo anche... Consigliere Cognetta, il mio era forse un auspicio e concordo con lei che INVA debba essere un fattore e un moltiplicatore di sviluppo. Ci sono state delle criticità, però cerchiamo di non buttare via anche il bambino con l'acqua sporca. Effettivamente l'audizione ha lasciato perplessi non solo i membri dell'opposizione, ma tutti i Commissari.

Presidente - La parola al collega Aggravi per fatto personale. Lo espliciti.

Aggravi (LEGA VDA) - Esplicito il fatto personale. Quello che io esprimevo non era un problema di natura ingegneristica, infatti dico che è vero, il cloud ha bisogno di un luogo fisico, anche perché sennò i dati non sapremo dove andare a metterli, giustamente, però il problema è che siamo nel 2019 e lei capisce...

Presidente - Io chiedo che ci si attenga al fatto personale.

Aggravi (LEGA VDA) - Mi sono attenuto al fatto personale.

Presidente - Prego, collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Solo per affermare due cose. La prima è il nostro voto contrario. La seconda: vorrei poi che il collega Barocco magari valutasse se il data center è o sarà in zona alluvionabile oppure no, perché magari in zona alluvionabile è quando vogliamo fare un disaster recovery, cioè andare poi a recuperare qualcosa quando si crea il disastro e, guarda caso, l'alluvione è proprio dove c'è il data center; lì è il massimo del divertimento, perché poi noi riusciamo a fare anche queste cose, tra parentesi.

Poi, visto che ci siamo, vorrei chiedere a nome di MOUV' e LEGA la votazione per appello nominale.

Presidente - Altri per dichiarazione di voto? La parola al collega Daudry.

Daudry (AV) - Per chiedere la votazione segreta in cabina a nome della maggioranza.

Presidente - La votazione segreta si svolge elettronicamente, quindi non in cabina. Si procede con la votazione segreta, seduti al proprio posto. Prego, collega Daudry.

Daudry (AV) - Scusi, probabilmente ci siamo spiegati male, ma visto che c'è un po' di méfiance nei confronti dell'informatica, vorremmo la votazione in cabina con le palline.

Presidente - Collega, la ringrazio per la méfiance del sistema elettronico, ma visto che siamo ovviamente in tema, il sistema funziona ed è certificato; pertanto possiamo procedere con la votazione segreta elettronica, quindi dal posto. Si procede con la votazione in cabina esclusivamente se il sistema elettronico non funziona.

Chiedo se ci sono altre persone che vogliono intervenire per dichiarazione di voto. Se non ci sono altri interventi, apriamo la votazione segreta.

(Si procede mediante votazione a scrutinio segreto)

La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 22

Favorevoli: 18

Contrari: 4

Astenuti: 13

Il Consiglio approva.