Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 627 del 18 aprile 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 627/XV - Discussione generale congiunta sulle Relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, sul D.L. n. 20: "Primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2019/2021. Modificazioni di leggi regionali." e sul D.L. n. 21: "Disposizioni collegate al primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2019/2021. Modificazioni di leggi regionali e altre disposizioni.". (Approvazione di due ordini del giorno. Reiezione di un ordine del giorno)

Rini (Presidente) - Alla presenza di 28 colleghi, possiamo iniziare i lavori di questo pomeriggio. Discutiamo congiuntamente i punti 39.01, 39.02, 39.03, 39.04, 39.05 e 40.01 e 40.02:

- Punto 39.01: "Relazione al Consiglio regionale sul rendiconto generale e sul bilancio consolidato della Regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per l'esercizio finanziario 2017", approvata dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti;

- Punto 39.02: "Relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate dal 1° gennaio 2017 al 25 giugno 2018 e sulle tecniche di quantificazione degli oneri", approvata dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti;

- Punto 39.03: "Relazione sulla gestione dei cofinanziamenti regionali per interventi sostenuti con fondi comunitari", approvata dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti;

- Punto 39.04: "Relazione sul controllo sulla legittimità della gestione della Società di Servizi Valle d'Aosta S.p.A. per il periodo 2013/2017, con specifico riferimento ai contratti di servizio stipulati con la Regione Valle d'Aosta", approvata dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti;

- Punto 39.05: "Relazione sulla gestione del Servizio sanitario della regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste. Esercizio 2017", approvata dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti;

- Punto 40.01: Projet de loi n° 20 présenté par le Gouvernement régional en date du 21 mars 2019: "Primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2019/2021. Modificazioni di leggi regionali".

- Punto 40.02: Projet de loi n° 21 présenté par le Gouvernement régional en date du 21 mars 2019: "Disposizioni collegate al primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2019/2021. Modificazioni di leggi regionali e altre disposizioni".

Ricordo che verranno illustrate inizialmente le relazioni del relatore Marquis e poi i due ordini del giorno, dopodiché si aprirà la discussione generale.

Il collega Manfrin chiede la parola per cosa?

Manfrin (LEGA VDA) - Questione pregiudiziale.

Presidente, finora, dallo scorso Consiglio ad oggi, abbiamo discusso e votato degli impegni politici in quest'Aula. Adesso però ci apprestiamo a votare degli atti amministrativi e chiaramente la situazione va sicuramente vista e rivista alla luce di alcune sentenze, perché sappiamo tutti che all'interno di questo Consiglio siede un collega che è stato condannato in primo grado e che avrà sicuramente il diritto di difendere la sua posizione negli altri gradi di giudizio, ma noi non possiamo non ricordare la sentenza n. 862 del TAR Calabria del 5 ottobre 2017, nella quale, secondo i giudici del tribunale amministrativo reggino, si sancisce che "l'inibizione all'esercizio delle pubbliche funzioni non discende dall'atto del Prefetto (che accerta la sussistenza della causa di sospensione al fine di renderlo noto "agli organi che hanno convalidato l'elezione o deliberato la nomina"), tanto che neppure l'atto va notificato all'interessato, ma dipende dalla preclusione derivante di per sé dalla condanna di primo grado. Diversamente opinando, e cioè se si ammettesse che, prima dell'emanazione dell'atto del Prefetto, il candidato risultato eletto possa porre in essere atti nella qualità conseguente alla proclamazione, si verificherebbe un'elusione delle disposizioni dell'articolo 11 del decreto legislativo n. 235 del 2012. Si ammetterebbe cioè che il candidato risultato eletto, pur se sospeso di diritto dall'esercizio delle funzioni, potrebbe ugualmente disporre di una nomina di carattere fiduciario, di per sé avente una decisiva incidenza sulla designazione di tutti gli Assessori", ciò che urterebbe, ovviamente, con quella che è la sospensione di diritto, cioè "la sussistenza di un'indegnità tale da comportare l'assenza del requisito essenziale per ricoprire l'ufficio, sulla base di una valutazione del legislatore, considerata ragionevole dalla Corte costituzionale mediante sentenza n. 236 del 2015".

Per questo motivo, mi trovo ovviamente obbligato a ricordare a quest'Aula che qualsiasi atto verrà votato con l'apporto determinante di un Consigliere che si trova all'interno di questa fattispecie evidentemente sarà minato fin dalle sue fondamenta.

Presidente - Collega Manfrin, non torno nel dettaglio della questione, perché l'abbiamo già esaminata altre volte. Ricordo solo le sentenze che hanno fondato anche la presa di posizione di questa Presidenza, quindi quelle della Corte di Cassazione del 2015 e del 2017, in base alle quali l'efficacia della sospensione decorre dalla notifica del DPCM.

Giustamente, visto che ha posto a quest'Aula una questione pregiudiziale, chiedo se c'è qualcuno che vuole esprimersi in maniera contraria alla richiesta avanzata dal collega Manfrin. Se nessuno interviene, procediamo al voto. Chi vota a favore chiede quindi il rinvio del punto in oggetto, fondando come giustificazione e richiesta quanto esplicitato dal collega Manfrin. Prego, collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Presidente, io penso che, come lei ha già esplicitato nei Consigli passati e in quello di oggi, non ci sia più da discutere, quindi è inutile che si intervenga uno a favore e uno contro. Io immagino che la posizione presa dalla Presidenza del Consiglio sia quella adeguata.

Presidente - La parola al collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Per riprendere quello che avevo già detto nel precedente Consiglio. Conosciamo le sentenze della Cassazione, ma devo però ricordare a quest'Aula che si trattava di sentenze pronunciate in sede penale, che nulla hanno a che fare con la sede amministrativa o civilistica. Credo che tutti possano comprendere questo. La ratio di quelle sentenze è del tutto diversa da ciò che noi stiamo affrontando adesso. La ratio di quelle norme era una questione di sospensione cautelare e di decorrenza del termine di sospensione, che diventava eccessivamente afflittivo se ci fosse stata l'interpretazione contraria. Questo non è. In questo momento siamo in una situazione del tutto diversa, che è molto più calzante ed è proprio questo il caso, quello della sentenza esaminata dal TAR della Calabria, perché proprio questo TAR ha dichiarato quello che è invece il principio e la ratio - già citati perfettamente dal collega Manfrin - ovvero quella di inibire l'esercizio di funzioni pubbliche a colui che si trova già di per sé in una condizione di "indegnità" (si dice così); non vorrei calcare troppo la mano su questo termine, ma così si esprime il TAR Reggio Calabria.

Questo vuol dire che se noi sappiamo, visto che lo sappiamo, e sappiamo anche che chi potrebbe votare potrebbe essere addirittura decisivo in questa votazione, a favore di un certo provvedimento - in questo caso stiamo trattando un provvedimento molto importante e delicato qual è l'approvazione di bilancio - che potrebbe essere inficiato - anzi, secondo noi lo è decisamente - dal punto di vista amministrativo, è molto delicato intraprendere questa strada. In effetti il TAR Reggio Calabria ci dice una cosa che altri organi giudiziari non hanno mai detto, perché stavano parlando di una situazione penale e non amministrativa: ci sta dicendo che l'atto del Prefetto è soltanto una presa d'atto, ma siccome questo tipo di atto non va nemmeno notificato al soggetto che viene colpito da questo provvedimento, è un atto che di per sé, dal punto di vista amministrativo, non ha significato, nella sua comunicazione. Diciamo che la mancanza dei requisiti che ha il soggetto colpito da questa sentenza è già in sé - ex se, come si dice in diritto - già dal giorno della sentenza.

Attenzione quindi - l'ho già detto l'altra volta - a votare provvedimenti importanti con queste condizioni di vizio dell'atto amministrativo. Io credo che questo sia un monito piuttosto significativo; l'avevo detto l'altra volta, e senza aver visto questa sentenza. Ringrazio pertanto il collega Manfrin che, con una grande ricerca certosina, ha trovato questa sentenza, poiché è l'unico caso in Italia calzante rispetto alla nostra situazione attuale. Niente di penalistico, solo diritto amministrativo e qui, adesso, si sta facendo amministrazione.

Presidente - Il collega Ferrero chiede la parola per cosa?

Ferrero (MOUV') - Presidente, per chiedere la votazione nominale riguardo alla questione di cui stiamo trattando.

Presidente - Sì. La parola al collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Chiedo la votazione segreta in cabina.

Presidente - Non si può chiedere la votazione segreta su questioni procedurali, collega Bianchi. La votazione nominale può essere richiesta, mentre sulle questioni procedurali, da Regolamento, non è possibile. Ci sono altre richieste? Volete una sospensione? La maggioranza chiede una sospensione.

La seduta è sospesa dalle ore 15:47 alle ore 16:43.

Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Sono già state esplicitate le posizioni dell'Aula e, a conferma della posizione di questa Presidenza del Consiglio, vi leggo una nota firmata dal Segretario generale, Christine Perrin, dal Dirigente Affari generali, Silvia Menzio, e dal Dirigente Affari legislativi, studi e documentazione, Sonia Grieco.

"Ai sensi dell'articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235, successivamente alla pronuncia dell'autorità giudiziaria di condanna non definitiva per determinati reati nei confronti di un Consigliere regionale, il Presidente del Consiglio dei Ministri accerta, con proprio decreto, la sussistenza delle cause di sospensione dalla carica di Consigliere regionale, e tale decreto è quindi, notificato dal Prefetto al Consiglio regionale per l'adozione dei conseguenti adempimenti di legge. Nei confronti dell'organo elettivo regionale gli effetti sospensivi che discendono dalla sentenza non si applicano immediatamente, ma solo in seguito alla notifica del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, avendo un effetto costitutivo dell'efficacia della sospensione, come da ultimo ben chiarito nelle sentenze della Cassazione, del 2015 e del 2017, n. 11131 e n. 8618 del 2017. Una tale argomentazione non trova ostacolo nel comma 3 dell'articolo 8 della legge cosiddetta Severino, secondo cui nel periodo di sospensione i soggetti sospesi non sono computati al fine della verifica del numero legale, né per la determinazione di qualsivoglia quorum o maggioranza qualificata. Detta previsione postula necessariamente infatti la conoscenza dell'intervenuto provvedimento di sospensione, in quanto diversamente l'organo deliberante non si potrebbe porre il problema dell'eventuale supplenza e, in mancanza, dell'esclusione dal computo del membro sospeso. Quanto sopra sostenuto, inoltre, trova rispondenza nella disciplina regionale che l'articolo 8, comma 3, della legge Severino fa salva. L'articolo 27 della legge regionale 21 agosto 1995, n. 33, dispone, infatti, che nella prima adunanza successiva alla notificazione del provvedimento di sospensione il Consiglio proceda alla temporanea sostituzione del Consigliere sospeso, ai sensi della vigente normativa. L'articolo 25 della legge regionale medesima, inoltre, fa decorrere dalla data del provvedimento di sospensione la sospensione delle indennità e l'erogazione dell'indennità ridotta, ai sensi del successivo articolo 26, nei confronti del Consigliere sospeso dalla carica. Solo a partire quindi dalla data di notificazione del provvedimento di sospensione al Consiglio regionale, il Consigliere sospeso non è più legittimato a partecipare all'attività consiliare e il primo adempimento che il Consiglio regionale è obbligato a compiere è la ricostituzione del plenum dell'Assemblea, da effettuarsi nella prima adunanza successiva alla notificazione del provvedimento di sospensione. Se è pur vero che la sentenza del TAR Calabria n. 862 del 5 ottobre 2017 si fonda su un'interpretazione di tipo diverso, dichiarando che la sospensione opera di diritto e non discenderebbe dalla notifica del decreto di accertamento, si ritiene che il consolidato orientamento della Corte di Cassazione sopra richiamato non possa considerarsi superato da una sentenza di primo grado".

Detto questo, mettiamo in votazione la questione pregiudiziale. Ricordo che la questione pregiudiziale chiedeva il rinvio della votazione sull'atto in oggetto.

Procediamo alla votazione per appello nominale. Il voto si esprime così: "favorevole" se si è favorevoli al rinvio e "contrario" se si è contrari al rinvio.

Appello nominale

Aggravi: favorevole

Baccega: contrario

Barocco: contrario

Bertin: favorevole

Bertschy: contrario

Bianchi: contrario

Borrello: contrario

Certan: contraire

Chatrian: contraire

Cognetta: favorevole

Daudry: contraire

Distort: favorevole

Farcoz: contraire

Ferrero: favorevole

Fosson: contrario

Gerandin: favorable

Luboz: favorable

Lucianaz: favorable

Manfrin: favorevole

Marquis: contrario

Minelli: favorevole

Morelli: contraire

Mossa: favorevole

Nasso: favorevole

Nogara: contraire

Pulz: contraria

Restano: contraire

Rini: contraria

Rollandin: contraire

Russo: favorevole

Sammaritani: favorevole

Spelgatti: favorevole

Testolin: contraire

Vesan: favorevole

Viérin: contraire

Presidente - Con 19 contrari e 16 favorevoli il Consiglio non accetta la questione pregiudiziale. Possiamo quindi passare alle relazioni dei relatori e alle illustrazioni - così come abbiamo deciso prima - dei due ordini del giorno. Il relatore intende prendere la parola? La parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Il disegno di legge in esame è la prima variazione al bilancio 2019/2021 e comporta una manovra complessiva di 32,9 milioni nel 2019, di cui 22,9 milioni di maggiori entrate e 10 di riduzione di spese; 13,5 milioni di maggiori entrate nel 2020 e 23,5 milioni nel 2021.

Per quanto riguarda le entrate, gli incrementi derivanti dall'accordo del 16 novembre 2018 con il Ministero dell'economia e delle finanze ammontano a 10 milioni nel 2019 e 2020 e a 20 milioni annui dal 2021 al 2025. Il disegno di legge dispone, inoltre, un incremento delle entrate extratributarie pari complessivamente a 12,9 milioni di euro per l'anno 2019 e a 3,5 milioni annui a decorrere dal 2020. Le maggiori entrate per i canoni di concessione di grandi derivazioni di acqua ammontano a 3 milioni di euro annui; il maggiore introito per l'introduzione del canone concessorio per lo sfruttamento del complesso fondiario Skyway è stimato in 3 milioni nel 2019 e 500.000 euro a decorrere dal 2020. Infine, le maggiori entrate a titolo di rimborso dallo Stato per le spese sostenute dalla Regione sul Fondo per gli investimenti e l'occupazione ammontano a 6,9 milioni di euro per il 2019. Sempre nell'ambito delle entrate, si deve sottolineare l'azione con la quale ci si prefigge di alleggerire il peso dell'imposizione tributaria che grava sulle imprese e sul lavoro, tenuto conto della presente situazione di stallo dell'economia. L'impatto dell'agevolazione sul bilancio regionale è stimato in una riduzione di 4.625.000 euro annui nel Titolo I, per il triennio 2019/2021, che trova compensazione nell'incremento delle previsioni di entrata per pari importo e nello stesso titolo relativamente all'addizionale regionale dell'IRPEF.

In parte spesa, sempre in base all'accordo del 16 novembre 2018, nel 2019 si è proceduto alla riduzione di 10 milioni del contributo allo Stato per il risanamento della finanza pubblica.

Le nuove risorse sono state destinate quasi interamente per finanziare spese di investimento. Nel 2019 sono stanziati 26,3 milioni per spese in conto capitale, 3,1 milioni per spese di incremento di attività finanziarie, fondi di rotazione per imprese artigianali e industriali, e attività professionali (collegati alla legge n. 6 del 2003) e 3,5 milioni per spese correnti. Per contro, nel 2020 e 2021 tutte le risorse disponibili sono destinate a spese di investimento.

La destinazione delle risorse è coerente con quanto previsto nel DEFR 2019/2021. Le missioni e i programmi del bilancio regionale sui quali si sono concentrati principalmente i finanziamenti, sono le seguenti:

- Missione 13 (Tutela della salute): 33,8 milioni nel triennio 2019/2021, di cui 6,3 milioni di trasferimenti all'Azienda sanitaria locale per gli interventi di investimento e 27,5 milioni per la realizzazione dell'ospedale Parini, a cui si aggiungono altri 81,1 milioni nel triennio 2022/2025;

- Missione 9 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio dell'ambiente): 6,1 milioni nel triennio, di cui 3,9 nel 2019 e un milione annuo nel 2020 e nel 2021, per interventi concernenti principalmente la difesa del suolo, gli interventi di bonifica e ripristino di siti contaminati e le spese per i cantieri forestali;

- Missione 4 (Istruzione e diritto allo studio): 5,5 milioni nel triennio, di cui 4,5 nel 2019, e 500.000 euro annui nel 2020 e 2021 per interventi di investimento su immobili adibiti ad uso scolastico. In particolare, sono destinati 2.700.000 al Comune di Pont-Saint-Martin per la realizzazione di una scuola progettata per moduli prefabbricati, destinata ad ospitare temporaneamente la sede dell'istituzione scolastica Unité des Communes Valdôtaines Mont-Rose e le classi della scuola secondaria di primo grado di Pont-Saint-Martin, in conseguenza dell'attuale chiusura dell'attuale sede scolastica. Si finanzia inoltre, per il 2019, il progetto di fattibilità tecnica ed economica dell'intervento di riconversione a convitto per studenti dell'ex Priorato e Collegio Saint-Bénin, concesso in uso alla Regione con impegno da parte della stessa ad avviare le attività preliminari di indagine e progettazione che sono finalizzate al recupero dell'immobile;

- Missione 6 (Politiche giovanili, sport e tempo libero): sono stati assegnati 5,2 milioni nel triennio, di cui 4,1 nel 2019, 580.000 euro nel 2020 e 550.000 nel 2021. In questo ambito occorre ricordare principalmente i 3,5 milioni destinati agli interventi riguardanti gli impianti a fune, che si aggiungono ai 3,5 stanziati nella missione 10 (Trasporti e diritto alla mobilità). Vi sono poi da ricordare 440.000 euro per la realizzazione del tiro a volo a Châtillon e 150.000 per il ripristino dei campi da golf;

- Missione 18 (Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali): incrementa di 5 milioni di euro l'importo complessivo delle risorse disponibili per la finanza locale e viene destinato in parte ai trasferimenti senza vincolo settoriale di destinazione e in parte a quelli con vincolo di destinazione individuati nell'allegato 2 della legge n. 12 del 2018;

- Missione 14 (Sviluppo economico e competitività): 4 milioni nel 2019, destinati principalmente ad integrare i fondi di rotazione a sostegno degli interventi a favore delle imprese artigiane, industriali e ai liberi professionisti. In particolare l'articolo 13 del disegno di legge, al comma 1, recepisce esplicitamente nell'ambito della legge regionale n. 6 del 2003 l'ampliamento dell'autorizzazione a erogare contributi anche a soggetti che svolgono attività professionali;

- Missione 16 (Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca): 2,6 milioni nel 2019, di cui circa 1,4 milioni di trasferimenti all'AREV per l'organizzazione di rassegne zootecniche e per i premi di partecipazione agli allevatori, e circa 800.000 euro di contributi a favore dei consorzi di miglioramento fondiario per le spese di gestione e di manutenzione. Si introduce inoltre, in favore delle piccole e medie imprese operanti sul territorio regionale di fondovalle nel settore dell'allevamento bovino, una nuova tipologia di aiuto per la monticazione del bestiame negli alpeggi di proprietà o condotti da terzi, al fine di conservare la tradizionale pratica della transumanza, garantendo la tutela e il miglioramento dell'ambiente naturale e il benessere degli animali.

Passerei ora a dare illustrazione del disegno di legge n. 21, riguardante le "Disposizioni collegate al provvedimento di variazione di bilancio", che è stato presentato alla Commissione dalla Giunta. Il presente disegno di legge prevede disposizioni collegate e si compone di 16 articoli, recanti modificazioni a leggi regionali vigenti. Sul predetto disegno di legge il Consiglio permanente degli enti locali ha espresso il suo parere favorevole, così come la Commissione consiliare competente ha espresso il suo parere a maggioranza.

L'articolo 1 modifica la legge regionale n. 4 del 1956, demandando al dirigente della struttura regionale competente in materia di gestione del demanio idrico l'emissione delle ordinanze di istruttoria, per qualsiasi scopo, delle acque pubbliche di cui dispone la Regione.

L'articolo 2 modifica alla legge n. 34 del 1976, al fine di adeguare la disciplina degli obblighi ittiogenici ivi disciplinati al principio di derivazione europea "chi inquina paga", prevedendo l'obbligo, a carico dei concessionari di derivazioni d'acqua pubblica da corpo idrico superficiale per uso idroelettrico, industriale e per scambio termico, a decorrere dal 1° gennaio 2020, di corrispondere a compensazione dei maggiori oneri ricadenti sulla gestione alieutica determinati dalla derivazione idrica, una somma annua aggiuntiva al canone attuale di concessione di importo pari al 2 percento del canone, da versare direttamente al Consorzio regionale pesca.

L'articolo 3 amplia gli scopi della Fondazione per la formazione professionale e turistica di cui alla legge n. 20 del 1991, prevedendo in particolare che essa possa svolgere attività di ricerca, sia attraverso la sperimentazione delle materie prime provenienti dal territorio, finalizzata alla creazione di tecniche e metodi innovativi nel settore enogastronomico, sia attraverso l'estensione della ricerca ai metodi di conservazione, di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti alimentari. È stata inoltre modificata la durata della Fondazione, fissandola al 31 dicembre del 2053.

L'articolo 4 reca disposizioni in materia di incentivazione di produzioni artigianali tipiche tradizionali, modificando la legge n. 44 del 1991. In particolare, si specifica che gli interventi diretti a promuovere le produzioni artigianali tipiche e tradizionali contribuiscono alla conservazione delle caratteristiche culturali della regione, valorizzando lavorazioni artigianali che rischiano di scomparire "mediante il sostegno all'attività di produzione e di vendita dei manufatti", al fine, questo, di ammettere espressamente a finanziamento anche le attività di vendita dei predetti manufatti.

L'articolo 5 dispone in merito alle tariffe del servizio idrico integrato, conseguentemente a quanto affermato nella sentenza della Corte costituzionale n. 142 del 2015, che ha sancito la competenza primaria della Regione in materia di organizzazione del servizio idrico. A tal fine sono state istituite due componenti che, a decorrere dall'anno 2019, concorrono a determinare la tariffa di riferimento: la componente tariffaria aggiuntiva per la promozione della qualità dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione e la componente tariffaria perequativa per la promozione della qualità dei servizi di acquedotto, fognature e depurazione, il cui ammontare è definito ogni anno con deliberazione della Giunta regionale. Le due componenti alimentano due fondi istituiti presso il BIM, destinati a finanziare rispettivamente investimenti nel settore idrico integrato, volti a migliorare la qualità dei servizi resi, e un meccanismo perequativo a livello regionale per l'erogazione agli utenti del bonus sociale idrico.

L'articolo 6 reca modificazioni alla legge n. 19 del 2001, con l'obiettivo di rendere più efficiente la gestione delle risorse finanziarie disponibili sui fondi di rotazione istituiti presso Finaosta, evitando in particolare che la tardiva sottoscrizione del contratto di mutuo a seguito della concessione tenga "bloccate" per un tempo eccessivamente ampio le relative risorse finanziarie. Pertanto, è stato previsto, per i mutui concessi alle imprese turistico-ricettive, per le spese in beni mobili, immobili e immateriali, un termine di 24 mesi per la sottoscrizione del contratto di mutuo, con contestuale erogazione, anche parziale, decorso il quale è disposta la revoca del mutuo già concesso. È stata inoltre modificata la disciplina relativa ai mutui in favore delle imprese commerciali, prevedendo una più corretta individuazione delle spese finanziate, introducendo anche, in questi casi, una disciplina relativa al termine massimo per la sottoscrizione, pena la revoca del mutuo, pari a 24 mesi, estesi a 36 in casi particolari.

L'articolo 7 reca disposizioni in materia di politiche regionali del lavoro, di formazione professionale e di riorganizzazione dei servizi per l'impiego. In particolare, al fine di rendere più efficace ed efficiente il funzionamento del Consiglio per le politiche del lavoro, sono stati modificati i componenti dello stesso. Inoltre, al fine di dare attuazione a quanto previsto dalla normativa statale di riferimento, è stata prevista la stipulazione del patto per il lavoro e del patto di formazione, non solo presso i Centri per l'impiego, ma anche presso gli enti iscritti all'elenco regionale dei soggetti accreditati per i servizi al lavoro.

L'articolo 8 reca modificazioni alla legge regionale n. 25 del 2005, in materia di installazione e localizzazione ed esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiocomunicazioni. Tali modificazioni si rendono necessarie a seguito dei rilievi formati dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con cui si segnalava la necessità di intervenire su talune disposizioni regionali, tra cui la legge n. 25, per uniformarle alla normativa statale ed europea vigente.

L'articolo 9 proroga al 31 maggio 2019 il termine per l'adesione, da parte del Comune di Aosta e delle Unité des Communes Valdôtaines, alla sperimentazione dei voucher da erogare, a titolo di contribuzione alle spese sostenute, alle famiglie i cui figli risultino iscritti ai nidi d'infanzia, attualmente individuato al 30 aprile 2019.

L'articolo 10 riguarda gli obblighi derivanti dai prelievi di materiale inerte. A decorrere dal 2018 la competenza per l'autorizzazione alle estrazioni di materiali inerti in alveo, quando espressamente disposta dal demanio regionale per motivi di sicurezza idraulica dei fiumi, dei torrenti e dei laghi, è stata attribuita alle strutture regionali competenti in materia di attività estrattive. La legge regionale n. 5 del 2008 prevede, per il titolare dell'autorizzazione o della concessione di cava, l'obbligo di versare al Comune sul cui territorio essa insiste una somma a titolo di contributo ulteriore rispetto a quanto previsto nell'autorizzazione o nella concessione, per il pregiudizio ambientale della zona e per l'utilizzo delle infrastrutture pubbliche funzionali all'area interessata dall'attività estrattiva. Nel caso di estrazioni in alveo, fonte di possibili pregiudizi alla vita e alla riproduzione della fauna ittica, le modificazioni proposte dispongono che detta somma sia riversata al Consorzio regionale per la tutela e l'incremento dell'esercizio della pesca Valle d'Aosta, anziché al Comune.

L'articolo 11 introduce modificazioni alla legge regionale n. 20 del 2012, conseguenti alle criticità applicative che si sono presentate dopo la sua entrata in vigore, legate in particolare alla concreta realizzazione dei riordini fondiari, a fronte delle previsioni del necessario consenso del 100 percento dei proprietari coinvolti. Inoltre, relativamente alle modalità di redazione del piano di riordino fondiario, si prevede che tra gli elaborati che lo compongono debbano essere ricompresi anche quelli da cui risulti l'uniformità tra quanto attestato dal Catasto e quanto attestato dalla Conservatoria dei registri immobiliari, dei dati relativi alle proprietà ricomprese nel riordino. Infine, è stata aggiunta una disposizione volta a risolvere le situazioni connesse alla presenza, nell'area interessata dal riordino, di beni intestati a soggetti irreperibili, sconosciuti o deceduti senza eredi, che possono ostacolare, vista la parcellizzazione della proprietà dei terreni, un'efficace ricomposizione fondiaria.

L'articolo 12 reca disposizioni in materia di politiche abitative, modificando la legge regionale n. 3 del 2013. In particolare, è stata introdotta la possibilità che ad indire bandi di concorso per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica possano essere, oltre al Comune territorialmente competente, il Comune capofila per ambiti territoriali sovracomunali, o l'ARER per l'ambito regionale. Tra i requisiti per l'accesso all'intervento, viene inoltre prevista l'insussistenza di morosità nei confronti dell'ente gestore del pagamento di canoni o di oneri accessori, riferiti ad altri interventi ottenuti ai sensi della legge n. 3 del 2013.

L'articolo 13 introduce modificazioni alla legge regionale n. 13 del 2015 (Legge europea del 2015). In particolare, si prevede la revoca del mutuo concesso per la realizzazione di interventi di trasformazione edilizia e impiantistica nel settore dell'edilizia residenziale, che comportino un miglioramento dell'efficienza energetica, qualora il contratto di mutuo non sia sottoscritto entro 18 mesi dalla data di concessione del mutuo medesimo.

L'articolo 14 autorizza il Convitto regionale Institut régional Adolfo Gervasone, in deroga a quanto previsto dalla legge n. 36 del 1986, all'esecuzione, con oneri a carico del proprio bilancio, dei lavori di manutenzione straordinaria finalizzati all'adeguamento dell'edificio sede del Convitto stesso, alla normativa vigente in materia di tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro.

Infine, gli articoli 15 e 16 prevedono la clausola di invarianza finanziaria e la dichiarazione d'urgenza.

Lascerei la parola ai colleghi che vogliono intervenire in sede di dibattito generale e mi riservo di intervenire successivamente a titolo personale e di gruppo.

Presidente - Per l'illustrazione degli ordini del giorno, la parola ora al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Questo ordine del giorno vuole circoscrivere l'attenzione sulla realizzazione dell'ospedale. All'interno del Documento di economia e finanza regionale, approvato nel dicembre, era stato deciso, anche in continuità con quello che il Governo Spelgatti aveva previsto, di destinare prioritariamente i fondi che sarebbero arrivati da Roma per la realizzazione del presidio ospedaliero. In realtà, all'interno della legge n. 12, era previsto anche che vi fosse la conduzione di una valutazione di costi e benefici per la realizzazione del presidio ospedaliero stesso.

A seguito del cambio di governo, era stata poi presentata un'iniziativa da parte del nostro gruppo, nel febbraio 2019, per comprendere quale fosse lo stato di attuazione di questo provvedimento. L'Assessore competente, all'epoca, nella replica, disse appunto che l'Assessorato aveva avuto dei contatti con la società COUP e altri referenti regionali coinvolti nella realizzazione del progetto delle attività collaterali, che questa valutazione era in corso d'opera e che sarebbe stato poi inserito il progetto - soprattutto la valutazione costi-benefici - all'interno del programma pluriennale e annuale della società stessa, che lo deve redigere ai sensi dell'articolo 3 della convenzione della realizzazione del presidio.

Di fatto, abbiamo poi trovato nell'articolo 9 del disegno di legge n. 20 una previsione di spesa almeno per le annualità 2019, 2020 e 2021, salva comunque una sua diversa rimodulazione, come specificato all'interno del dettato normativo, che, come abbiamo potuto apprendere in sede di lavori di Commissione, è stata sostanzialmente parametrata sul progetto originario.

L'obiettivo di questo ordine del giorno è pertanto in continuità con l'iniziativa di febbraio e con la volontà di riuscire ad avere una valutazione finale, un progetto finale di valutazione di costi-benefici; è quello di chiedere al Governo regionale, in particolare all'Assessore competente, di presentare alla Commissione competente in materia le indicazioni e gli indirizzi dati alla società COUP circa la conduzione di questa valutazione costi-benefici - che sicuramente saranno in linea con il dettato dell'articolo 14 della legge n. 12 -, anche al fine di poter comprendere meglio le logiche sottese alla ripartizione delle risorse, come proposto dall'articolo 9 del disegno di legge n. 20 che stiamo discutendo e, in particolare, per poter dare corso quanto prima alle procedure di definizione del programma pluriennale e annuale della società, in maniera tale da riuscire finalmente ad avere una valutazione che possa permettere di comprendere quale sarà l'ammontare complessivo di questa realizzazione e, soprattutto, quando e come i valdostani potranno finalmente avere un ospedale completo e rinnovato.

Presidente - Prima di dare la parola al collega Cognetta, farei solo un'integrazione rispetto a quanto abbiamo detto precedentemente. Da ulteriori approfondimenti, è emerso che la sentenza del TAR che è stata evocata oggi è stata prima impugnata e poi annullata dal Consiglio di Stato; questo giusto per completezza di informazioni.

La parola al collega Cognetta per l'illustrazione del secondo ordine del giorno.

Cognetta (MOUV') - Bene, meno male che c'è l'annullamento della sentenza!

Veniamo al secondo ordine del giorno. Il secondo ordine del giorno è più politico, meno tecnico - anche se nelle premesse ovviamente viene richiamato da un punto di vista tecnico - e focalizza la sua azione su un'indicazione politica, ovvero quella di dare indicazioni, da parte del Governo alla società Finaosta, affinché non rinnovi il mandato degli attuali componenti del Cda della società Monterosa.

Nell'ambito dell'ordine del giorno ci sono le motivazioni legate al disegno di legge n. 20 che stiamo discutendo, che sarà poi votato ed eventualmente approvato, ma ci sono anche le motivazioni per le quali presentiamo questo atto.

Chiaramente, al di là di quello che viene espressamente dichiarato in questo ordine del giorno, la società Monterosa è stata oggetto di numerose iniziative, in questi ultimi Consigli. Sicuramente da parte della maggioranza ci sono sensibilità che noi vogliamo evidenziare in merito a quanto è stato svolto fino adesso da codesta società, e quindi ci aspettiamo un dibattito politico rispetto a questo tipo di sollecitazione fatta a quest'Aula, perché immaginiamo che si debba prendere una decisione definitiva su che direzione dare a questo Consiglio regionale riguardo alle mancanze che eventualmente si vedono all'interno delle società partecipate.

Credo che ormai sia anche opportuno, da parte di tutti, prendere una posizione chiara e definita su come gestire le società e su quali sono, secondo i propri giudizi personali, ancorché di gruppo, rispetto a come vanno seguite le prassi, le regole e le indicazioni che dà Finaosta alle società partecipate. Monterosa è solo un esempio, lo ripeto ancora una volta, qualora qualcuno avesse ancora dei dubbi, l'ho già detto in passato in altre iniziative analoghe, sempre riferite a Monterosa: non è una questione personale, è una questione di principio. Se si danno delle indicazioni attraverso Finaosta alle nostre società partecipate, tali indicazioni devono essere rispettate; se non sono rispettate da chi amministra le società, secondo me non è giusto che amministrino delle società.

Con questo ordine del giorno vogliamo quindi finalmente arrivare al dunque e far capire a tutti da che parte si sta, se dalla parte di coloro che vogliono rispettare le regole o dall'altra.

Presidente - Possiamo ora aprire la discussione generale, che ricordo essere congiunta. È pervenuto un ulteriore ordine del giorno, che faremo consegnare, e un emendamento del gruppo della collega Minelli, che però è stato depositato fuori dalla tempistica e pertanto può essere accettato solo se l'intera Aula lo riterrà opportuno. Ora lo distribuiamo. Gli emendamenti vanno depositati entro i termini previsti, l'unica deroga è che venga presentato dall'intero Consiglio; può essere accettato solo se il Consiglio, nella sua interezza, accetta l'accoglimento dell'emendamento. Lo stanno distribuendo. L'ordine del giorno è stato consegnato e sottoposto all'attenzione; altra cosa, invece, è l'emendamento che vi è stato distribuito.

Decidiamo dopo sull'ammissibilità dell'emendamento, così potete prenderne atto. Intanto diamo la parola al collega Nogara, ma non ancora in discussione generale, bensì per illustrare l'ordine del giorno.

Nogara (AV) - Questo ordine del giorno richiama la legge regionale n. 17 del 2016, che prevede la concessione di aiuti ai consorzi di miglioramento fondiario costituiti ai sensi del R.D. n. 215 del 1933.

Considerato il ruolo fondamentale che i consorzi rivestono per l'intera Regione, per quanto concerne la protezione, la tutela e la salvaguardia del territorio, si chiede che la Giunta regionale e l'Assessore competente si impegnino a reperire, in fase di assestamento, i fondi necessari per sostenere gli investimenti sul territorio attraverso risorse da destinare ai consorzi di miglioramento fondiario.

Presidente - Apriamo la discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Presidente, solo per chiedere una sospensione per valutare l'emendamento che ci è stato sottoposto.

Presidente - Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 17:19 alle ore 17:40.

Rini (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Siamo in discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Facciamo questo intervento intanto dicendo che nella nostra riunione abbiamo valutato il tema per cui è stata chiesta la sospensione, per entrare nel merito della questione del bilancio.

Però, visto che lei aveva fatto un cenno a quella sentenza, mi sembra giusto chiarire - anche proprio a livello di garanzia per tutti, perché vedevo esultare qualcuno, quando si è detto che quella sentenza del TAR è stata annullata - che quella parte di sentenza che è stata annullata non c'entra assolutamente niente. Il Consiglio di Stato ha annullato una parte formale e procedurale della prima sentenza, ma non è entrato nel merito, che è poi quello che interessa a noi. Tant'è che il Consiglio di Stato cos'ha fatto? Ha annullato la prima sentenza per questioni procedurali, formali, e ha rinviato nuovamente al TAR, come si fa in questi casi, per pronunciarsi su quella questione, ma non sul merito. Siamo quindi sempre a bocce ferme, siamo tornati al punto di prima. La sentenza che vale è quella che abbiamo citato noi, nel merito, per ora, perché le sentenze vanno tutte lette fino in fondo. Questo lo dico a garanzia di tutti e senza tema di essere smentito, tra l'altro, senza presunzioni.

Presidente - Grazie, collega, come Presidenza non mettiamo assolutamente in dubbio le sue capacità, ma non è stata annullata una parte della sentenza, la sentenza è stata annullata nella sua interezza, perché rinviata per un difetto, ovviamente procedurale, questo è vero. È stata rinviata nella sua interezza e il TAR non si è ancora espresso, quindi ad oggi questa sentenza non è in vigore.

Collega Sammaritani, facciamo una specie di arringa? Prego.

Sammaritani (LEGA VDA) - Permettetemi. Presidente, mi dispiace doverla smentire, il problema è che quando una sentenza viene annullata in parte qua, vale a dire nella parte per cui il giudice di secondo grado trova un difetto procedurale che impedisce di andare avanti altrimenti si farebbe un'attività inutile... lo dice lo stesso dispositivo della sentenza, perché dice che il Consiglio di Stato annulla la sentenza del TAR della Calabria e dispone il rinvio poiché ha accolto i termini indicati in motivazione, quindi limitatamente all'aspetto procedurale; invece rimane in piedi il merito, che chiaramente dovrà essere semmai rivalutato, qualora fosse nuovamente impugnata la sentenza del TAR calabrese.

Presidente - Ho detto esattamente la stessa cosa.

Sammaritani (LEGA VDA) - Il problema è che il TAR calabrese dovrà porre rimedio al difetto procedurale, che peraltro nel caso di specie era un difetto di contraddittorio, quindi un aspetto puramente formale, ma il merito non è stato toccato.

Presidente - Non torno sul dispositivo perché l'ha già letto ed è chiarissimo, ma c'è questo rinvio e quindi attenderemo la pronuncia del TAR. Ci sono altre richieste di intervento? Siamo in discussione generale. Mettiamo in votazione l'accoglimento dell'emendamento presentato dalla collega Minelli in deroga alle previsioni per la presentazione dell'emendamento?

Prego, collega Cognetta, per cosa chiede la parola? Non facciamo dichiarazioni di voto su questo, ma vediamo se accoglierlo o meno. Non è previsto nessun voto sull'accoglimento o meno dell'emendamento, ma l'Aula deve decidere, si può accogliere solamente se l'Aula nella sua interezza è favorevole a tale emendamento, quindi votiamo se accoglierlo o meno.

Cognetta (MOUV') - Allora posso parlare.

Presidente - Se vuole fare una dichiarazione di voto... Nella Conferenza dei Capigruppo mi era parso di capire che la volontà fosse quella di procedere con i lavori e riuscire ad esaurire il punto. Per questo mi sembrava una ragione di buonsenso procedere alla votazione. Se invece vogliamo attenerci scrupolosamente e addirittura fare delle dichiarazioni di voto in merito all'accoglimento o meno di un emendamento, non c'è nessuna difficoltà da parte di questa Presidenza. Prego.

Cognetta (MOUV') - Mi scusi, Presidente, brevemente, perché normalmente non sono certo prolisso nei miei interventi - perlomeno abitualmente mi pare di essere così - e credo di parlare a nome di tutti e dieci, per cui ci sarà anche il mio intervento.

Per quanto riguarda l'emendamento proposto dai colleghi, noi riteniamo che non sia accoglibile l'iscrizione in questo momento, in quanto riteniamo che non sia corretto prolungare i termini della Commissione CVA. Noi pensiamo che la Commissione CVA sia stata abbondantemente sviluppata, che abbia poi fatto una relazione - che non abbiamo discusso, ma che discuteremo nel prossimo Consiglio - sulla quale abbiamo presentato una serie di ordini del giorno, i quali in qualche modo chiedevano tutta una serie di approfondimenti, proprio perché, secondo il nostro parere, questo punto non è stato sviluppato, e questi approfondimenti andavano fatti nelle Commissioni competenti.

Questo è stato presentato ieri mattina, alle 9:00, in questo Consiglio, ed è stato distribuito a tutti i colleghi. Il fatto che si arrivi oggi, alle 17:00, a presentare un emendamento che di fatto vuole scavalcare il termine della Commissione - che era già previsto, che è già stato superato e che ha già prodotto una Commissione per cui è finito lo sviluppo di quella Commissione - per dimostrare in qualche modo politicamente che di aver fatto qualcosa, quando in realtà non è così... Mi spiego meglio, dal punto di vista politico: questo emendamento è strumentale, è per far vedere che qualche gruppo fa qualcosa e qualcun altro non ha fatto nulla. Invece non è così, colleghi! Noi ci siamo impegnati a fondo in Commissione, così come ci siamo impegnati a fondo a scrivere quelle risoluzioni che non abbiamo discusso sul punto. Di conseguenza, venire adesso a presentare all'ultimo momento un emendamento che sposta il termine della Commissione, semplicemente per dimostrare che voi fate qualcosa, a noi non interessa. Tutto qui.

Noi non prevediamo quindi l'iscrizione di questo punto.

Presidente - Non si procederà quindi nemmeno al voto. Collega Minelli, per dichiarazione di voto su questo.

Minelli (RC-AC) - Per dichiarazione di voto. Mi fa specie la dichiarazione fatta adesso dal collega Cognetta a nome di LEGA e di MOUV', anche perché in questo Consiglio è depositata una mozione che ha lo stesso impegno, lo stesso oggetto, e che è stata sottoscritta anche da voi. Sì, è depositata ed è qui, quindi piuttosto bisognava decidere precedentemente di ritirarla.

La ragione per cui l'emendamento viene presentato ora e non ieri mattina, entro i termini, così come era previsto, deriva dal fatto che oggi è stato votato di rinviare il punto sulla relazione CVA all'ordine del giorno. Noi riteniamo - lo abbiamo detto più volte e scritto nelle osservazioni che abbiamo depositato, e che avete sottoscritto anche voi - che fosse necessario prorogare i termini della discussione in Commissione per fare i dovuti approfondimenti.

Questo è il momento in cui è possibile chiedere, con un emendamento, la proroga dei termini di una Commissione che è stata istituita con la legge n. 12 del 2018. Qui si sta discutendo di una variazione di bilancio, quindi di una legge di variazione che insiste su quell'altra. È quindi legittimo presentarlo in questo momento, dopo il fatto che è stata ritirata la discussione sulla relazione, è questo il motivo.

Se poi voi credete che ci sia una volontà di dimostrare che qualcuno fa qualcosa e qualcun altro no, è un problema vostro.

Presidente - La parola al collega Mossa per dichiarazione di voto.

Mossa (M5S) - Io più che altro sono rimasto veramente basito dalle dichiarazioni del collega Cognetta. In tre mesi di Commissione non l'abbiamo visto una volta e lui dice di lavorare per CVA! Non l'abbiamo visto una sola volta, in Commissione, e dichiara che lui ha lavorato per la Commissione CVA. Signori, ma veramente, almeno un po' di decenza, direi! Nei verbali risulta, ci sono i nomi, sono pubblici; andate a vedere se solo una volta appare il nome del collega Cognetta, che oggi dichiara apertamente di aver lavorato per CVA. Ma scherziamo? Ma per favore!

Presidente - La parola al collega Cognetta per fatto personale.

Cognetta (MOUV') - Solo per due osservazioni. La prima: erano trasmesse in streaming, collega. La seconda: parlavo a nome di dieci persone, collega. L'ho detto chiaramente, collega. Per favore, ascolti quello che dico e poi eventualmente mi rimarca.

Presidente - Per fatto personale, ma lo espliciti, perché non l'ha citato. Espliciti il fatto personale, collega Mossa.

Mossa (M5S) - Come replica...

Presidente - No, non c'è replica, c'è il fatto personale, ma io non ho sentito...

Mossa (M5S) - ...che mi chiami "collega" e si rivolga a me e non mi nomini, mi sembra...

Presidente - Espliciti il fatto personale.

Mossa (M5S) - Il fatto personale è che ha detto che la Commissione è stata trasmessa in streaming e in due mesi siamo andati in streaming solo un paio di volte. Questa è la prova che lui non ha seguito i lavori in Commissione.

Presidente - Non è un fatto personale. Procediamo con la votazione. Abbiamo fatto le dichiarazioni di voto, quindi votiamo per l'accettazione dell'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 7

Contrari: 28

Il Consiglio non approva.

Possiamo procedere ora, siamo in discussione generale sui testi di legge e sui tre ordini del giorno. Ci sono delle richieste di intervento? Prego, collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Mi scusi, Presidente, di solito sono più ordinato, ma visto il clima dell'Aula... mi scuso con tutti i colleghi.

Cercherò di essere sintetico, ma ritenevo opportuno fare alcune precisazioni di carattere generale, in particolare sull'insieme della relazione che è stata predisposta e presentata dal collega proponente Marquis. Mi voglio soffermare principalmente su due aspetti, che saranno poi oggetto di alcuni emendamenti.

Il primo è relativo all'articolo 4, ovvero alle maggiori entrate per canoni di concessione di grandi derivazioni d'acqua. Vorrei sottolineare a beneficio di tutti i colleghi che in sede di approvazione del bilancio, alla fine dello scorso esercizio, era stato presentato un emendamento - ed è vero - che prevedeva l'innalzamento di questi canoni con una specifica destinazione: il ripristino del bon de chauffage. L'intenzione era, a fronte di una manovra comunque eccezionale come l'aumento di un singolo canone, di andare a destinare questo provvedimento ad una specifica spesa. In questo caso, invece, troviamo che l'aumento di questo canone finisce nel calderone e la destinazione specifica non viene prevista.

Un'ulteriore destinazione o, meglio, mi perdonerete se la chiamerò "rapina" a una società partecipata molto importante, è questo famoso canone che viene applicato alla società Skyway: 3 milioni nel 2019 e ulteriori 500.000 euro con decorrenza dall'anno successivo.

In sede di II Commissione abbiamo cercato di comprendere le ratio sulle quali si basano queste cifre, queste previsioni. Non le abbiamo comprese e la stessa società controllante, Finaosta, non ci ha dato delle specifiche, soprattutto delle ratio che siano a supporto di tali cifre. È vero, si prevede che sia poi la Giunta a definire, secondo una delibera ad hoc, quelle che saranno le ratio di applicazione di queste cifre, ma noi non le comprendiamo. E poi, ideologicamente, i canoni retroattivi non ci convincono, soprattutto perché oggi c'è una convenzione presente con questa società che prevede tutt'altro: in Commissione ci è stato ben esplicitato dal management della società partecipata il fatto che ci siano degli specifici accantonamenti che devono preservare la manutenzione della società.

A fronte di questo, verrà presentato un emendamento che esporrò successivamente e che vuole evitare una prassi che non condividiamo, quella di andare a cambiare le regole del gioco anche per le società partecipate in corso d'opera con l'obiettivo di "fare cassa".

Sicuramente ci sono degli aspetti che condividiamo, perché penso alla scuola di Pont-Saint-Martin, che tutto il Consiglio, in una mozione, aveva dichiarato di appoggiare, e poi vi è anche - la cito nuovamente, perché è stata spesso oggetto di critica e di posizione - questa variazione che consente di utilizzare parte dei fondi che l'accordo siglato con lo Stato determina soprattutto per l'anno 2019, per l'esercizio in corso.

Per quanto riguarda poi, invece, il discorso dell'ospedale, sicuramente il fatto di aver sottoscritto in parte - anche in questo caso - l'accordo con lo Stato, consente, al netto di quanto detto in precedenza rispetto alla valutazione costi-benefici, che dovrà essere conclusa e che porrà le basi per valutare le modalità di realizzazione dell'ospedale... possiamo sempre dire che, grazie a questo accordo, le relative coperture - che si segua un progetto o un altro - alla fine determinano una cifra inferiore rispetto a quella prevista. È l'accordo che ha consentito di reperire delle risorse e non altre forme come quelle che ho specificato precedentemente.

Siamo in fase di variazione. Comunque, in merito all'emendamento che verrà presentato sull'articolo 5 - e lo voglio sottolineare a beneficio di tutto il Consiglio -, il fatto di prevedere dei canoni retroattivi, che soprattutto possono limitare la possibilità di investimenti futuri di una società in cui comunque questa Regione ha creduto e investito molto, non è un buon segnale per il futuro.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento in discussione generale? La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Solo un'osservazione in merito alla relazione presentata dal Consigliere Marquis sul disegno di legge regionale n. 21, e precisamente all'articolo 2, in cui viene citato - secondo noi con un esercizio di equilibrio assoluto - il fatto di applicare un principio di derivazione europea, che è "chi inquina paga", per fornire un adeguato sostegno economico al Consorzio regionale della pesca.

Il principio del "chi inquina paga" nasce sostanzialmente sui danni ambientali, che devono essere comunque riconosciuti e devono essere posti a carico di chi trae un vantaggio economico dal fatto di produrre un inquinamento. Questo inquinamento si paga come prestazione al servizio pubblico che, con questi soldi, si fa carico del ripristino ambientale oppure della tutela ambientale del bene sul quale è andata a detrimento l'attività produttiva.

In questo caso, invece, la Regione fa aumentare i canoni idrici a carico dei concessionari per offrire una "marchetta elettorale" ai pescatori valdostani, senza far passare questi soldi per il tramite della gestione pubblica e senza fare, in realtà, nessuna vera attività di ripristino ambientale o di tutela ambientale, quanto per sostenere un'attività legittima, ma sostanzialmente di tipo hobbystico.

Lo stesso atteggiamento è in assoluto contrasto, invece, con quello che era il precedente prelievo attuato - non in questa legislatura, nelle precedenti, ma da molti componenti di questa maggioranza - a carico dei sovracanoni idrici, che dovevano passare per il tramite del BIM, finire nelle casse dei Comuni ed essere espressamente utilizzati a fini di tutela del servizio idrico integrato, dei quali, invece, l'Amministrazione regionale si è appropriata per utilizzarli di nuovo, anche questa volta, per tutt'altri scopi che non fossero quelli della tutela ambientale.

Sono quindi veramente perplesso del fatto che si citi questo principio di derivazione europea, fondamentale e importantissimo, per giustificare quella che, secondo noi, altro non è che una generosa elargizione fatta con i soldi degli altri, come al solito.

Presidente - Siamo sempre in discussione generale. Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Faccio alcune considerazioni che sono più di carattere generale; sui due testi di legge, sui singoli articoli e sui singoli emendamenti interverrò poi, se del caso.

La prima considerazione che tenevo a fare è legata al fatto che questa variazione di bilancio penso rispetti i termini legati ad una giusta gestione di un bilancio pubblico. Lo dico perché, all'atto dell'approvazione della Finanziaria - non di quest'anno, ma della legislatura precedente - dissi che le regole per la gestione delle risorse pubbliche sono legate alle reali certezze di bilancio.

Ebbene, questa variazione dà la possibilità a questa maggioranza di avere risorse certe da mettere in gioco, soprattutto partendo da una Finanziaria che aveva risorse certe e disponibilità certe. Dico questo perché non è poco. Mi ricordo quando, in quest'Aula, più di uno di voi ci disse che l'accordo finanziario sottoscritto con lo Stato era un accordo a perdere, un accordo attraverso il quale la Valle d'Aosta non era stata in grado di far valere le proprie ragioni, che avremmo dovuto chiedere di più, che avremmo dovuto fare tante cose. Può anche darsi che ci fossero delle possibilità maggiori, ma quello che abbiamo portato a casa, quello che la maggioranza precedente ha portato a casa e che vi ha lasciato in eredità è un qualcosa di reale e concreto. È un qualcosa che vi permette di fare questa variazione di bilancio e che vi permetteva di farla anche in tempi più brevi, volendo, perché erano risorse disponibili da gennaio di quest'anno.

Questa non vuol essere una polemica nel merito, ma vuol essere solo una presa d'atto del fatto che, rispetto a quando voi ci sollecitavate in questa sede, su come mai non approvassimo un assestamento di bilancio, noi all'epoca purtroppo non avevamo risorse certe per poterlo approvare. Non solo: noi avevamo tutta una serie di risorse da trovare per garantire un bilancio di previsione che all'epoca non aveva la disponibilità finanziaria, perché - ve lo ricordo bene - siete stati obbligati a fare una variazione di bilancio in diminuzione per evitare che lo Stato impugnasse la Finanziaria precedente.

Il mio è dunque un motivo di soddisfazione, penso sia la strada giusta per gestire le risorse pubbliche, vale a dire risorse certe, risorse spendibili dal 1° gennaio, risorse in disponibilità per una variazione di bilancio, in attesa di quello che sarà l'assestamento di bilancio. Torno a dirlo: è motivo di soddisfazione, perché è la strada giusta.

Altro motivo di soddisfazione è che comunque vengono confermate in larga parte le decisioni da noi previste nella bozza di DEFR, che poi voi avete approvato e che comunque vanno in questa direzione, per cui diciamo che una serie di risorse in parte erano già indirizzate. Ci tenevo proprio a dirlo, perché penso, per chiunque debba amministrare nella pubblica amministrazione, che il punto fondamentale da cui partire sia questo.

Per quel che riguarda i contenuti - sul discorso degli emendamenti entrerò nel merito quando si tratterà l'articolo di riferimento - vorrei ancora toccare un aspetto, quello legato all'articolo 10. In questa variazione di bilancio si riconoscono comunque circa 80 milioni - è giusto che i valdostani lo sappiano - di saldi passivi per la mobilità sanitaria interregionale. Anche qui mi pare corretto fare un po' di chiarezza: sono circa 80 milioni riferiti, per più di 38,5 milioni, agli anni 1997-2004 e, per oltre 40,8 milioni, agli anni 2005-2010.

Quello che mi fa specie - tengo a precisarlo - è che questi saldi passivi di mobilità non sono una novità di adesso: leggendo la vostra delibera di Giunta n. 256 del 1° marzo 2019, nella ricostruzione dell'iter, voi dite già che queste somme erano dovute sulla base di accordi tra Conferenza delle Regioni e Province autonome, e riferite addirittura a maggio 2007, quindi già allora si parlava di queste cifre. Io penso che sia del tutto giusto chiudere queste partite. Quello che però mi preoccupa è che abbiamo fatto il giro dei "palazzi romani" a dire che forse queste somme non erano dovute, che forse c'erano stati dei malintesi, quando probabilmente qualcosa che non funziona c'è all'interno di questa Amministrazione, perché non è possibile che da un accordo siglato a maggio 2007, che prevedeva già una serie di risorse da trasferire per la mobilità passiva, ci si debba ritrovare a prenderne atto nel 2019, a prevedere quindici rate da 5,3 milioni che saranno iscritte per quindici annualità, al fine di chiudere dei saldi passivi. Qualcosa non funziona in questa Amministrazione, e probabilmente un momento di riflessione va fatto.

Per quel che riguarda invece gli aspetti più sostanziali della variazione, siamo ben felici che ci siano le risorse per la scuola di Pont-Saint-Martin, come ha detto il collega Aggravi prima. Siamo assolutamente contenti che ci siano risorse in conto investimenti per finanziare i nostri Comuni, la nostra finanza locale. Apprendiamo con favore che comunque ci siano le risorse per portare a 130 giornate i cantieri forestali... 120, chiedo scusa. Le spiego il motivo per cui mi sono confuso con 130, Assessore: 130 sarebbe l'ottimale per far avere loro l'esatto ammontare della disoccupazione, ma 120 sono le risorse in disponibilità. C'è 1.430.000 per l'ARER, per cui sono sicuramente risorse importanti, perché è un settore molto in difficoltà. C'è poi una variazione per quel che riguarda il discorso legato alla monticazione e riferito alle annualità 2020 e 2021, che però sono oggetto di una diminuzione del trasferimento all'AREV; non sono risorse aggiuntive, sono una rimodulazione diversa, dovuta a problematiche anche legate alla possibilità di continuare ad erogare. Lo capisco bene, ma non sono risorse aggiuntive, è una rimodulazione. Ci sono oltre 800.000 euro per i consorzi, e qui poi ci sarà anche un emendamento sul quale discuteremo, con il relativo ordine del giorno.

Ci sono anche 3,5 milioni a titolo di contributo per impianti a fune. Qui io vorrei solo fare una breve riflessione che penso sia condivisa da tutti, tenuto conto di una stagione che sicuramente, sia per l'aspetto degli impianti a fune, sia per quello turistico che per gli impianti di sci, è stata positiva. È stato uno dei pochi aspetti in crescita per quel che riguarda la Valle d'Aosta, per cui è sicuramente motivo di soddisfazione. Vorrei però sottolineare che, a fronte di queste risorse messe in campo, non c'è nulla per il 2020 e il 2021. Lo dico perché la situazione in questo campo, legata agli impianti che io chiamo "investimenti ordinari" e "investimenti straordinari", quelli legati agli impianti di innevamento, alle revisioni obbligatorie o comunque agli interventi per adeguare questo tipo di impianto, nel 2020, da una stima fatta, richiederà oltre 15 milioni di euro.

Qui mi riallaccio un po' alla domanda che avevamo fatto nei question time, laddove dicevamo che probabilmente è necessario fare un momento di riflessione condivisa a 360 gradi sulle risorse in disponibilità, sulle priorità per quel che riguarda sicuramente lo sviluppo ma, io penso, prioritariamente il mantenimento di queste stazioni. Una riflessione va fatta in tal senso, prima di annunciare magari progetti ambiziosi che poi non sappiamo come e con che risorse finanziare.

Concludo qui. Era solo una riflessione a 360 gradi, legata ad una variazione di bilancio che, lo ripeto per l'ennesima volta, darà comunque a parecchi settori una boccata d'ossigeno. Se ci sono risorse certe e vengono destinate, questo per me è sicuramente un bel segnale.

La Valle d'Aosta è in difficoltà, ci sono settori in grande difficoltà che qui non vengono neanche presi in considerazione; sicuramente saranno oggetto di valutazione se e quando si parlerà di un assestamento di bilancio, in occasione dell'approvazione del conto consuntivo. Faccio riferimento ai fondi di rotazione: qui ci sarebbe un'assoluta necessità di avere risorse per far ripartire dei settori nevralgici. Si leggono articoli da tutte le parti, nel settore dell'edilizia si sono persi da 2.500 a 3.000 posti di lavoro e con questa variazione sicuramente non si danno indicazioni o comunque soluzioni a questi momenti di difficoltà.

Capiamo che la variazione di bilancio si fa con le risorse che ci sono, per cui non è che si possa stampare la moneta, sarebbe troppo facile, però nello stesso tempo è corretto evidenziare tutta una serie di settori che ancora sono in grande difficoltà.

Presidente - Altri interventi? La parola al collega Restano.

Restano (GM) - L'intervento che farò sarà centrato sull'ordine del giorno presentato dal Consigliere provocatore Cognetta, perché questo è il suo mestiere, e direi che lo sa fare in maniera egregia. A questa provocazione politica io darò una risposta che politica non sarà, sarà una risposta tecnica, una risposta che considererà quello che è stato il mio percorso all'interno di quest'Aula, quindi di coerenza, di correttezza, una risposta a problemi pratici, che tenderà a salvaguardare le piccole stazioni, in linea con quanto da me sempre portato avanti, e che parlerà nel senso più ampio del termine di giustizia e legalità.

Direi che sulla Monterosa ho già avuto modo di soffermarmi parecchio tempo nel Consiglio del 7 marzo, incentrando la vostra attenzione sull'attività magari in positivo e, in alcuni casi, in negativo. Non intendo ripetere tante delle cose già dette in quei 20 minuti, però voglio sottolineare che dal 7 marzo ad oggi la mia attività per così dire ispettiva, da Consigliere, è proseguita. Mi sono preso delle giornate per andare a verificare come si suol dire "sul campo" qual era la situazione, affinché, eventualmente ne avessi avuto il caso, potessi sottolineare alcune particolarità.

Sono quindi andato sulla pista di Weissmatten per verificare come funzionasse e ho potuto notare che l'acqua, al lago, veniva pompata in continuazione. Ho chiesto informazioni e mi hanno detto: "È tutto l'anno che la pompano su l'acqua". Senonché ho rilevato, con un occhio un po' attento, che mancavano alcune aste di innevamento nella parte alta della pista. Ho chiesto informazioni e mi hanno detto: "No, nella parte alta non si è sparato". Ho guardato com'era battuta la pista: in alcuni punti non era sviluppata in tutta la sua larghezza; era battuta benissimo, però questo ha comportato aver sparato della neve e avere in alcuni punti la pista perfettamente livellata in piano che non seguiva la contropendenza del terreno, bensì con due metri di neve di altezza. Se si fosse tirata in tutta la sua larghezza, con la stessa neve avremmo reso delle piste più praticabili, o magari più difficili da praticare ma più larghe. Le reti di salvaguardia in alcuni punti erano posizionate a 60-80 centimetri d'altezza. Ho chiesto informazioni e mi hanno detto che qualcuno ci è anche passato sotto, con lievi danni, ma fortunatamente è andata bene. Perché dico questo? Non certo per evidenziare degli aspetti negativi, ma quando ho chiesto chi è che dirige la baracca il riscontro è stato questo: "La governance, bisogna rivolgersi alla governance per chiedere, ma non si vede mai".

Poi sono andato a Gressoney, a Staffal, perché si era sempre parlato... magari cito dei luoghi che qualcuno di voi non conosce... A Staffal c'era un campo giochi bimbi ma l'anno precedente è stato spostato a Sant'Anna. Mi dicono che il prossimo anno il gestore che pagava per esercire la sua posizione sui servizi rinuncerà, perché gli incassi sono stati ridotti. Nel contempo, il campo giochi bimbi dove parte la funivia verso Sant'Anna si è svuotato. Sono state scelte legittime, che forse vanno in favore dei maestri di sci, per farli lavorare meglio, ma sicuramente impongono ai genitori che devono seguire i bambini di pagare il biglietto in funivia per salire e poi per scendere, quindi con una doppia spesa che li porterà magari in futuro a rinunciare a questo bellissimo ambiente, a questo bel servizio.

Ho proseguito, ho preso informazioni sull'Indren: si sono spese delle valangate di soldi e a 3.200 metri è chiusa l'ospitalità ai turisti, ma anche ai valdostani che vogliono usufruirne, soprattutto non sono aperti i servizi igienici. Sarebbe un'opera da completare e sulla quale investire del denaro. Altra informazione: vi sembrerebbe la volontà di mettere una seggiovia per superare i 300 metri di strada quando il PRGC del Comune aveva previsto una soluzione alternativa attraverso la costruzione di una strada fissa, un ponte fisso, che prevedrebbe meno costi di gestione e l'opportunità di affittare dei locali. Sarebbe da valutare, ma non l'ho letta nel piano strategico della società.

Faccio un passo indietro perché, andando a braccio, mi sono scordato una cosa. Mantenere a Sant'Anna il campo giochi bimbi a carico della società prevedrà di assumere delle persone, quindi dei costi maggiori. Io sono felice se la gente lavora perché diamo lavoro, ma il bilancio della società prevedrà degli esborsi maggiori. Perdiamo però una gestione, una capacità di fare commercio in quella zona che, secondo me, è un elemento fondamentale per lo sviluppo di una società.

Non mi soffermo su quello che ho rilevato a Champorcher, ne ho già parlato fin troppo e vi tedierei oltremodo, però penso che questo sia esemplificativo per far capire che se pompiamo l'acqua in una pista, senza utilizzarla per tutto l'anno, solo per vedere se il bacino perde... ritengo ci siano altri metodi, magari utilizzando la fluoresceina in altri periodi. Questo è un costo che, se poi mettiamo a bilancio, farà risultare tale pista maggiormente in negativo rispetto a quello che già non lo sia. Sembrerebbe invece che con modiche spese si potrebbe adattare la pista di Coppa del Mondo Leonardo David - mi dicono 50.000 euro, ma poi sapete che questi preventivi, chiamiamoli "al volo", non sono mai affidabili ?, la quale permetterebbe un utilizzo ben diverso e più prolungato nel tempo da parte di squadre agonistiche di quello che attualmente viene utilizzato.

Questo per significare che a volte all'interno di questa Sala noi portiamo degli esempi, guardiamo dei rendiconti, ma se si va a fondo è facile che possano indurci in valutazioni non sempre corrette, e quindi si poteva fare in maniera diversa. A mio modo di vedere le cose si poteva fare meglio, si poteva fare diversamente, si potevano valorizzare determinati impianti, soprattutto direi quelli più piccoli, a cui tanti di noi tengono in maniera particolare, perché mantengono viva la montagna.

Il mio agire è quindi votato alla coerenza rispetto a quello che ho sempre detto e a come ho sempre agito, soprattutto alla coerenza e alla correttezza rispetto a quello che quest'Aula, questo Consiglio ha normato nell'accorpare le piccole stazioni alle grandi, e all'intento del legislatore, quindi non andando attraverso dei conti che forse non corrispondono sempre alla realtà pratica delle cose, perché magari si potrebbe limare, valorizzare o utilizzare in maniera diversa le nostre risorse per migliorare l'equilibrio economico della società. Sono quindi andato nel senso di quanto deliberato, anche di quanto votato in quest'Aula a seguito della raccolta di firme sugli impianti di Antagnod. Su questi non mi sono soffermato, ma qualche idea diversa rispetto a quanto è stato prospettato si potrebbe portare avanti. Rispetto a quello che abbiamo votato quel giorno sulla valorizzazione delle piccole stazioni, non mi sembra che l'agire della governance della società di cui parliamo sia andata in tal senso, anzi, credo che si potesse fare ben altro.

Volevo poi parlare dell'esempio che la scelta che ci viene proposta può dare rispetto ad altre piccole località, perché, se l'agire è quello che abbiamo visto in questa sede, in quest'occasione, ritengo che anche altre società - mi riferisco e faccio l'esempio della società Pila che gestisce Crévacol, che non è sicuramente brillante dal punto di vista del bilancio - a Cogne o a Valgrisenche alta sarebbero destinate alla chiusura. La nostra intenzione, invece, quella del legislatore, non è questa. Per questo non esprimo un giudizio positivo rispetto a quella che è stata la governance e l'agire dei manager in capo a questa società. Tocco un altro punto: è vero che gli ultimi bilanci sono stati in positivo, però in questa Sala, nel corso di questo Consiglio, mi sembra che il collega Ferrero - e non ricordo chi altro - abbia evidenziato alcuni punti. Il bilancio non parla di un positivo di milionate di euro, forse è di 1,2 milioni. Se teniamo conto della ricapitalizzazione, della rinuncia al debito, dei soldi risparmiati nel mancato pagamento delle locazioni dei terreni, siamo un pochino a rischio, e lo saremo sempre, parliamoci chiaro. Però dobbiamo avere ben presente che il futuro che ci si prospetta innanzi non è sicuramente positivo e ritengo, a mio modesto parere, che con scelte diverse poteva essere un pochino più soleggiato rispetto a quello che penso sarà.

Altro tema - di cui già ho detto - è quello della legalità e della giustizia, e mi riferisco sempre a quanto parlato nei giorni scorsi. Ci sono state alcune sentenze di condanna rispetto all'agire di questa governance; sono state indicate le spese, e ritengo che non siano eccessive, ma questo agire è indicativo di un modo di comportarsi. A mio modo di vedere non è quello corretto nel confrontarsi con una popolazione di montagna, con un gruppo di commercianti, di esercenti, di maestri di sci, vale a dire di persone che esercitano le professioni turistiche della montagna e commerciali che hanno fatto delle scelte di vita e hanno investito (devono pagare dei mutui, devono portare avanti le loro attività). Queste piccole stazioni, che vedono sempre più ridurre l'afflusso dei turisti, si troveranno in seria difficoltà. È per questo che a mio giudizio non è propriamente positivo questo agire.

Ahimè, c'è un parere che non è positivo circa le assunzioni stabili effettuate dalla Monterosa S.p.A. Penso che conosciamo tutti questo parere ufficiale, fatto da questi uffici. Io rispetto il parere che è stato dato, ma mi sento in difficoltà ad esprimere un mio giudizio e a bocciare questo ordine del giorno a fronte di tale parere e di tutto quanto detto in precedenza. Voglio però significare, a onor del vero, cari colleghi, che questa maggioranza si era riproposta di discutere delle nomine tra 15 giorni, a stagione conclusa, che concluderà dopo Pasqua. Piccola parentesi: per tutti dopo Pasqua la Monterosa è già chiusa, proprio quando si prospetta un weekend forse che poteva portare degli incassi importanti. Un po' di neve c'è, un paio di collegamenti per i rifugi sono mantenuti. Anche questa è una scelta discutibile che forse va a danno di alcune categorie che vivono di questo tipo di turismo.

L'aspetto della legalità e la giustizia riferito alle sentenze di cui ho parlato e riferito a questo parere è quindi un aspetto a cui tengo in maniera particolare e che quindi mi porta oggi, limitatamente a un aspetto assolutamente non politico ma di coerenza, di correttezza e nel rispetto del mio percorso fatto fino ad oggi, a votare questo ordine del giorno.

Ribadisco, collega provocatore Cognetta: ne discuteremo tra 15 giorni, e penso che sarà un confronto franco, aperto, votato al cambiamento. Io voto questo ordine del giorno per quello che ho sempre detto e fatto qua dentro, per quello che è stato il mio agire. Mi rimetterò poi al giudizio dell'Aula, come ho sempre fatto, senza esprimere giudizi sui singoli e senza avere dei pregiudizi alcuni nel rispetto delle persone, ma solamente, come ho detto prima, per salvaguardare le piccole stazioni. Correttezza, coerenza e rispetto della legalità.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Nogara.

Nogara (AV) - Il mio sarà un breve intervento. Volevo solo chiarire due cose che ho sentito in Aula ascoltando gli interventi dei colleghi.

Collega Vesan, mi è dispiaciuto un po' sentire quello che ha detto sul Consorzio regionale pesca. Non so se lei conosce la struttura dello stabilimento di Morgex, non so se conosce i progetti che hanno, ma io li ho seguiti per un po' di tempo e le dico che sarebbe bene proseguire con tali progetti ed iniziative. Perché le dico questo? I soldi che si vogliono dare al Consorzio regionale pesca non sono delle "marchette" per i pescatori. I pescatori, di quello che fa il Consorzio regionale pesca, usufruiscono eventualmente solo delle semine fatte nei torrenti, perché le trote vengono allevate nello stabilimento, ma il lavoro del Consorzio - anche se ha sempre avuto un po' dei problemi finanziari - sarebbe impostato sulla ricerca.

Io ho avuto modo di seguire i lavori svolti dal Consorzio: sono lavori che riguardano soprattutto la salvaguardia e il recupero di quelle specie autoctone in via di estinzione, e si cerca di reintrodurle in quei torrenti alpini per la maggior parte banditi alla pesca. Si sta quindi cercando di introdurre quelle specie autoctone che sono sparite dalla nostra regione. Questo lavoro di ricerca - non mi va di dire i nomi, ma ci sono persone specializzate proprio in quello, che sono assunte dal Consorzio proprio per fare quel lavoro -, contando chiaramente gli stipendi per il funzionamento della struttura e gli stipendi per queste persone, se non c'è un finanziamento un po' certo, è difficile da gestire. Io direi che sono iniziative importanti per il recupero di questi torrenti e per il recupero dell'ambiente naturale alpino, perché lì hanno anche delle collaborazioni con degli istituti fuori Valle e con il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Non volevo dire questo per difesa, ma solo per portare come esempio le possibilità e le potenzialità che avrebbe il Consorzio pesca con un'entrata certa. Questo probabilmente - anzi, senza "probabilmente" - è stato fatto proprio con questo scopo.

Mi volevo poi rivolgere al collega Gerandin, mi fa piacere risentire di nuovo la sua solita frase, quella che "i valdostani devono sapere". Sì, ci sono delle criticità e ci sono per tante cose. Io mi ricordo quando lei diceva che i valdostani devono sapere che i cantieri forestali sono solo una "marchetta elettorale", che sicuramente non si sarebbero aperti, che gli operai si dovevano preoccupare per quello che stavamo dicendo in quel momento. La dimostrazione è che sono stati aperti tutto l'anno scorso i cantieri e che quest'anno le giornate sono 120 invece di 110. Qui si cerca di collaborare tra tutti, proprio per venire incontro alle problematiche che tutti conosciamo benissimo, in cui si potrebbe trovare lei e in questo momento ci troviamo noi. Sono tutte problematiche che conosciamo molto bene.

Presidente - Altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - Torno sinteticamente sulla "questione Monterosa". Intanto ho apprezzato la precisione con cui il collega Restano ha portato all'attenzione dell'Aula dei casi concreti, perché sennò si rischia sempre di parlare di "aria fritta". Invece, in maniera puntuale ha indicato tutta una serie di problematiche che non sono certamente esaurite in quelle che ha detto, ma che rappresentano bene la situazione attuale di una società nella quale, giustamente, non si vuole mettere alla gogna nessuno, ma dalla quale emerge un "sistema Monterosa" che non funziona.

Di questo sistema abbiamo potuto parlare già anche nella precedente legislatura. Ci sono tutta una serie di questioni sulle quali ci sono dei punti interrogativi, che riguardano essenzialmente anche la legalità, il rispetto della legalità all'interno di certe procedure e di certi atti amministrativi. Sussistono ancora dei dubbi su questo, dubbi peraltro mai chiariti. Il collega Cognetta poco tempo fa ha evidenziato il problema delle assunzioni fatte arbitrariamente: non ci è pervenuto ancora nulla. Con che metodo sono state fatte queste assunzioni? Chi è stato assunto? Lo sappiamo bene chi è stato assunto. Non stiamo a fare nomi e cognomi, ma sono sempre le solite persone: parenti di alcuni esponenti dell'Union Valdôtaine.

La legalità deve riguardare anche gli affidamenti, perché se da un lato qualcuno sbandiera questo bilancio in attivo - lo ribadisco, ed è stato ribadito anche precedentemente - da qui al 2021 la Regione, dalle nostre tasche - non stiamo a dire se di Finaosta o della Regione - escono 700.000 euro all'anno. Iniziamo a togliere questi 700.000 euro dal bilancio in attivo per un milione, un milione e mezzo, quanti ne rimangono? Iniziamo a togliere i soldi che abbiamo dato quando è stata effettuata la ricapitalizzazione, per la quale ovviamente avevamo votato contro già all'epoca. Se facciamo anche un ammortamento di questi, il bilancio è ancora veramente in attivo? Ci atteniamo a quello che c'è scritto sul documento o andiamo a vedere perché il bilancio è in attivo? Se il bilancio è in attivo forse una delle ragioni è anche perché la Regione ha "cacciato" un sacco di soldi e ha rinunciato a un sacco di soldi.

Tornando sulla questione della legalità, purtroppo ho ricevuto con un po' di ritardo la richiesta di accesso agli atti, ma andiamo a vedere anche tutta la questione degli affidamenti degli "appalti", perché alla fine non sono dei veri e propri appalti. Io ho ricevuto un documento in cui c'è scritto dappertutto "procedura negoziata", "procedura negoziata ristretta". Adesso farò degli approfondimenti giuridici. Alla fine le persone e le ditte che vengono invitate sono sempre ristrette. È un po' come il caffè al bar: "Me lo faccia bello ristretto". Allora certamente, anche da questo punto di vista, in questi raggruppamenti temporanei di imprese, associazioni temporanee di imprese (le ATI) c'è una costante, perché ci sono due o tre ditte locali affiliate ad una ditta di fuori Valle che si spartiscono questi appalti, e in alcuni casi sono appalti veramente milionari, dato che superano e hanno superato i 16 milioni di euro in alcuni casi. Vogliamo andare a vedere se c'è la possibilità di ottimizzare? Uso "ottimizzare" in maniera molto, molto eufemistica per non urtare le suscettibilità di certe persone che so essere molto, molto sensibili.

Il "sistema Monterosa" va riformato e - questa è una considerazione personale - i Sindaci facciano i Sindaci, finiscano eventualmente il loro mandato, e i politici facciano i politici e non si mettano nelle partecipate a fare i manager. I risultati li abbiamo visti dappertutto, dove ci sono ex politici a gestire le società partecipate abbiamo avuto sempre dei buchi, o comunque una gestione che non era a livello di quello che ci si aspetta da una gestione di pubblica amministrazione: delle gestioni raffazzonate, delle gestioni per le quali nel migliore dei casi si può dire "ha fatto quel che poteva". Io però penso che la Valle d'Aosta si meriti un pochettino di più di un "ha fatto quello che poteva". Capisco che questa maggioranza politicamente sia "degnamente rappresentata" all'interno di questo Consiglio di amministrazione, però magari sarebbe opportuno anche fare un passo indietro e andare a vedere se c'è la possibilità di trovare una risorsa a livello manageriale per una gestione diversa, andando forse a dare anche uno sguardo a chi è stato assunto, a come è stato assunto, a che cosa sta facendo e se ha i titoli per farlo.

Qui potremmo sconfinare e andare avanti per delle ore a parlare di questo. Capite, le nostre partecipate sono una cinquantina tra controllate, partecipate e parzialmente partecipate. Dobbiamo iniziare questo lavoro! Adesso c'è l'occasione di iniziarlo con la Monterosa. Date un segnale, date un segnale che si intende cambiare direzione! Soprattutto i politici "trombati" o "semi trombati" nelle partecipate non ci devono più andare. Quando finiscono il loro mandato, basta! O si ricandidano oppure stanno fuori dalla gestione delle società partecipate, soprattutto quando poi si tratta di società che sono presenti - guarda caso - nel territorio di competenza dell'ex Sindaco o dell'ex politico che aveva rivestito prima degli incarichi. È una questione non solo di opportunità ma, ribadisco, di legalità, perché diversamente sarà solo una questione di tempo, non sarà "se" ma sarà "tra poco". Anche qui vi ritroverete con gli stessi problemi a livello contabile e giudiziario che si sono manifestati in altri ambiti. Noi questo lo vogliamo evitare, perché siamo stufi che la Valle vada sempre sui giornali nazionali ed eventualmente sulle televisioni per cose che possono tranquillamente essere evitate da una politica un pochettino, non tanto, più avveduta. Solo questo volevo dire.

Ovviamente apprezzo l'onestà intellettuale con la quale il collega Restano ha affrontato in questo caso l'argomento. In altri casi sono stato molto critico nei suoi confronti, ma questa volta, dato che mi pare dovuto, glielo devo.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Se non ci sono altre richieste di intervento, chiudo... vi chiedo però veramente di prenotarvi per tempo, sennò anche per chi ci segue i lavori diventano difficili da seguire e da gestire, colleghi. La parola al collega Bertin, sempre in discussione generale.

Bertin (RC-AC) - Un commento generale a questi due provvedimenti legislativi (ricordo che siamo in discussione generale per la variazione di bilancio). Questi due provvedimenti legislativi sono il risultato dell'ex bilancio approvato nel dicembre scorso; un bilancio che è nato in un momento particolare di cambio di maggioranza e che, se vogliamo, è stato frutto delle due maggioranze: della maggioranza Spelgatti e della maggioranza Fosson. La variazione è prettamente anche legata a questo bilancio approvato nel dicembre scorso.

Un bilancio che recepisce l'accordo fatto tra lo Stato e la Regione, un accordo a mio avviso non particolarmente favorevole sul piano dei numeri, ma che ha, se non altro, il vantaggio di avere una certezza di entrate, quella che fino a questo momento per un certo periodo non abbiamo avuto. Di certo questo è un fatto positivo, anche se su tale accordo si erano create aspettative molto più grandi legate a rapporti anche personali tra esponenti politici locali e governanti a Roma. Da questo punto di vista c'è, ripeto, un aspetto positivo: se non altro c'è una certezza di entrate. Sostanzialmente la parte più significativa di questo bilancio riguarda questa variazione, questo aspetto di recepimento dell'accordo tra lo Stato e la Regione e la rinuncia, da parte della Regione, a tutti i contenziosi con lo Stato.

È certamente una variazione non particolarmente significativa che va a tamponare le situazioni di emergenza, che sono tante, niente di più. Forse l'intervento più sbandierato e più significativo da un certo punto di vista è quello sull'IRAP; una riduzione però a pioggia, senza criteri qualitativi, che mio avviso è sicuramente debole. La norma di attuazione approvata nel 2017, quella che comunemente è conosciuta come "manovrabilità fiscale", dava ovviamente molte più possibilità. Questo mi pare un intervento minimo e soprattutto criticabile per quello che riguarda questi interventi a pioggia su tutto, indistintamente, senza avere criteri qualitativi e senza dare un'indicazione su dove si vuole indirizzare lo sviluppo di questa Regione.

Certamente è un fatto positivo ridurre la pressione fiscale, ma a mio avviso va fatta con un'idea generale di dove si vuole andare e non con la riduzione a pioggia, che è l'equivalente dei contributi a pioggia che per tanti anni hanno caratterizzato la nostra regione. Ci andrebbe un'idea e poi, su quella, indirizzare con criteri qualitativi le riduzioni e, in generale, gli interventi nel settore economico, anche in funzione delle possibilità che la norma di attuazione approvata due anni fa ci dà e che al momento è certamente sottoutilizzata.

Mancano in termini generali molti aspetti, soprattutto non si vede, come ripeto, un indirizzo generale nel quale si vuole andare; si tamponano come si può alcune emergenze, ma certamente non si vede una visione generale di intervento. Manca un investimento - questo è il mio punto di vista, una lacuna piuttosto significativa e grave - nella green economy come per altri settori, per i servizi alla persona, eccetera, e quelli sono lasciati un po' indietro, sono comunque un limite oggettivo a questi provvedimenti.

Ci sono evidentemente anche aspetti positivi, si dà seguito ad esempio alla mozione approvata per un intervento alla scuola di Pont-Saint-Martin. Contemporaneamente, però, altre mozioni, come quella riguardante sostanzialmente la transizione energetica e soprattutto il superamento dell'uso dei combustibili fossili, non vedono nessun investimento significativo e non si vede una concretezza da questo punto di vista; non vi è neanche su un'altra mozione approvata da questo Consiglio, quella sulla Ciclovia Baltea. Rimanendo sulle mozioni approvate, non vi è nessuna risorsa spesa. Come ripeto, non vi è un'idea generale sulla quale si possa capire dove si vuole andare.

Certamente questa variazione non risponde alle gravi difficoltà della nostra Regione.

Presidente - Altri interventi in discussione generale? Chiudiamo la discussione generale. La parola all'Assessore Testolin per la replica.

Testolin (UV) - Alla fine, per le valutazioni espresse dall'Aula, per certi versi mi sento quasi a disagio a parlare di variazione, perché abbiamo monopolizzato un po' la discussione su un altro argomento, che non era esattamente quello che questo tipo di atto voleva proporre, quindi di dare delle risposte alla comunità, compatibilmente con i 32.900.000 euro a disposizione, evidentemente, che sono una percentuale minimale di un bilancio complessivo della Regione, ma che con queste risorse si presenta come una variazione sicuramente all'insegna della serietà, del rispetto degli impegni assunti in quest'Aula con il DEFR in sede di revisione di bilancio, e a favore del lavoro e del territorio in tutte le sue declinazioni, direi.

Dispiace poi anche che questo tipo di azione e di lavoro - come altre volte è accaduto - venga messo sempre in discussione da aspetti più formali e da aspetti che esulano dalla volontà di cercare di lavorare per migliorare un documento o per cercare di dare delle risposte ai nostri referenti, che sono i cittadini valdostani. Non è sicuramente per pagare delle "marchette", come qualcuno ha voluto affermare, ma con serietà si cerca di rispondere alle esigenze che si toccano con mano e a queste si cerca di dare risposta con i mezzi, con i tempi e con le risorse che si hanno a disposizione.

Credo che valga la pena sottolineare come questo provvedimento rispetti gli impegni assunti con il DEFR, enunciati all'interno di questo documento di programmazione che è stato utilizzato per tracciare alcune linee di comportamento e di investimento che avrebbero poi dovuto concretizzarsi con queste risorse, parte delle quali erano già previste, e parte delle quali sono state reperite grazie ad alcuni provvedimenti che ne hanno aumentato la disponibilità per più del 50 percento.

Prima di focalizzarmi sulle entrate, quindi di rispondere parzialmente ad alcune osservazioni poste da certi colleghi, credo sia importante comunque sottolineare alcuni aspetti, che sono aspetti di attenzione al lavoro e che non possono essere trascurati.

Partirò proprio dall'IRAP. Una diminuzione delle pressioni fiscali dimostra l'attenzione che si ha nei confronti delle aziende, che sono quelle che garantiscono in questo momento il tessuto imprenditoriale, il tessuto lavorativo, anche l'occupazione sul nostro territorio. Molte volte si è detto e si sente parlare a tutti i livelli delle necessità di creare degli strumenti che siano facilmente utilizzabili dalle aziende per poterne trarre un beneficio, più grande o più piccolo che esso sia, ma soprattutto la possibilità di utilizzarli senza problemi amministrativi che ne compromettano la validità. Questo è un provvedimento che viene mirato a tutte le aziende destinatarie di un'imposta IRAP che è standard, quindi vengono escluse dall'applicazione tutte quelle aziende che già di loro hanno un'aliquota superiore e quindi vengono considerate favorite all'interno di un mercato complessivo, con un abbattimento del 20 percento dell'imposta (forse un po' di più del 20 percento, perché lo 0,80 su 3,90 punti è un qualcosa di più). L'applicazione è semplice e soprattutto è sicura, non potrà mai essere messa in discussione, neanche dopo due anni quando ci saranno le verifiche sull'applicazione di questo tipo di agevolazione. Soprattutto non verrà calcolato in de minimis, quindi non andrà a incidere sulle agevolazioni previste all'interno dei meccanismi di vantaggio alle aziende, perché questo stesso tipo di applicazione viene considerato, proprio per la sua caratteristica, applicabile a tutti, pertanto lascerà spazio per altre eventuali agevolazioni a favore dell'aziende.

C'è poi il rispetto degli enti locali. Com'era previsto dal DEFR, erano previsti 4 milioni e se n'è aggiunto uno. Dispiace sentire poi che da una parte si apprezza lo sforzo fatto e dall'altra ci sarà una richiesta di riduzione di questo milione che è stato proposto. Avremo magari modo di parlarne all'interno della presentazione di un emendamento, però credo che questo si trasformi anche in quelle che sono delle attività e opportunità di lavoro sul territorio, perché queste risorse sono destinate agli investimenti da parte dei nostri Comuni che vedranno la possibilità di intervenire con le ditte di riferimento, con le attività sul territorio, e saranno sicuramente in grado di farlo nel corso di quest'anno. Sono delle risorse che, quando sono state paventate altre soluzioni da parte dello Stato, sono state valorizzate ed enfatizzate, e adesso che vengono proposte dal Governo regionale vengono addirittura annichilite o si cerca addirittura di ridurle. Questa non è una misura assistenziale, come non era una misura assistenziale quella dell'IRAP. Sono misure che cercano di mettere in giusta evidenza le necessità di lavoro sul nostro territorio e sono evidentemente iniziative diverse da quelle prese a livello nazionale, che invece ci impongono magari di vedere questa pressione fiscale aumentare sotto altri aspetti.

Ci sono poi gli impegni assunti in quest'Aula, che qualcuno ha già ricordato molto onestamente, quello della scuola di Pont-Saint-Martin. È un impegno che non era previsto all'interno del DEFR, ma abbiamo saputo metterlo a regime come impegno nei confronti di una collettività, per non rischiare di perdere sul territorio di Pont-Saint-Martin delle scuole che avrebbero potuto essere delocalizzate, per garantire comunque, in tempi assolutamente coerenti con quelle che erano le possibilità amministrative, di poter dare delle risposte ad una necessità assolutamente importante.

Vi sono poi ancora impegni in investimenti che, per certi versi, erano stati accantonati nella fase di preparazione dell'allora bilancio - dei quali abbiamo dovuto prendere buona nota - e riferiti al settore sanitario: sono stati ripristinati 3 milioni di risorse per quest'anno e 3.300.000 euro per il prossimo anno. Sono stati garantiti fondi che hanno fatto parte di un percorso che è servito per migliorare le liste d'attesa ed è stato dato buon rendiconto dall'Assessore nelle dovute circostanze. Crediamo che queste attenzioni facciano parte di un percorso che vede ogni iniziativa dosata evidentemente sulle risorse, ma anche su un'attenzione puntuale alle necessità.

C'è stata poi l'assegnazione dei 108 milioni di euro che, così come era stato previsto all'interno del DEFR, andranno a definire o a coprire le necessità del nuovo ospedale, così come un'assunzione di responsabilità è stata assolutamente quella di portare a compimento la chiusura della mobilità passiva, della quale qualcuno ha già parlato e della quale si poteva anche interloquire con lo Stato nel momento in cui si è andati a chiudere un percorso diverso, ma ci si doveva comunque confrontare con l'interlocutore che poteva darci delle opportunità da seguire. Questo è stato anche il motivo - per rispondere al collega Gerandin - sul leggero ritardo della presentazione di questa variazione di bilancio, che ci ha vincolati ad aspettare che ci fosse da parte dello Stato e da parte della Conferenza Stato-Regioni un accordo da poter sottoscrivere, per portarci definitivamente a poter destinare le risorse di cui eravamo in possesso alle iniziative che oggi fortunatamente siamo qua a declinare, e non ad alleggerire le pendenze che potrebbero invece condizionare l'utilizzo di queste stesse risorse.

Poi qualcuno le ha citate: ci sono delle iniziative con dei numeri importanti calati sull'agricoltura, così come parzialmente era già stato previsto, ma anche, a mio avviso, con la lungimiranza di dover identificare iniziative che possano sostituire azioni portate avanti finora e che hanno dato risposte puntuali agli agricoltori, ma che da qua in avanti trovano difficoltà di applicazione. Pertanto si è cercato m- secondo me con molta attenzione - di impostare un nuovo discorso che nel tempo si era abbozzato, cercando di avvantaggiare le pratiche di monticazione, di valorizzazione e di sostegno all'ambiente, perché anche questo è sostegno alla sostenibilità complessiva del nostro territorio.

Vi è ancora l'attenzione al lavoro con i 3 milioni di risorse, con i fondi di rotazione per le imprese artigiane ed industriali che, sommati ai circa 550.000 euro di contributi erogabili sulla legge n. 6, creano opportunità di sostegno ad un settore lavorativo che fino adesso non ne poteva usufruire, quello dei liberi professionisti, assieme alle iniziative di efficientamento aziendale che possono trovare nei fondi di rotazione un loro punto di approdo assolutamente interessante.

Chi dice poi che non c'è un'indicazione precisa sull'utilizzo delle risorse ai fini della sostenibilità aziendale, o comunque una tracciatura degli approcci importanti ai quali si vuole tendere, non dice esattamente tutto il vero. Evidentemente ci sono interventi sul 2019 che sottolineano l'attenzione alla situazione ambientale: c'è un milione di euro riservato alle bonifiche di aree che sono da recuperare da un punto di vista ambientale e le giornate di lavoro sul territorio - lo ricordava anche il collega Gerandin - si trasformano in 120. Questa variazione ha contribuito a fornire le risorse indispensabili per poter garantire questo numero di giornate lavorative che si tradurranno in interventi che saranno puntualmente verificati e resi disponibili per dare contezza della bontà delle iniziative effettuate sul territorio. Anche qua vi è ancora la mobilità sostenibile che verrà sostenuta con risorse che vanno a raccogliere una parte importante dell'aumento dei canoni di derivazione anche per gli anni 2020 e 2021 i quali, sempre in un'altra variazione, in un altro emendamento, verrebbero cancellati per altre destinazioni. Questa credo sia una valutazione che ci permettiamo di mettere sul tavolo e di proporre con assoluta fermezza.

Ci sono poi scelte che a mio avviso sono molto opportune e propedeutiche anche a creare i presupposti per rilanciare e sostenere il settore che, come si è detto, quest'anno ha dato dei risultati molto importanti: quello degli impianti di risalita. Abbiamo optato per cercare di trovare e di dare soprattutto delle risorse al comparto in maniera più importante rispetto a quella definita sul DEFR, perché siamo convinti che in questa annualità sia assolutamente necessario garantire tutta una serie di collaudi - tra l'altro previsti all'interno dei piani delle varie società - che sono propedeutici a creare lo zoccolo duro delle situazioni all'interno dei vari comprensori, per poi studiare le modalità di rilancio e di miglioramento dei comprensori stessi, che devono poter continuare a fare la differenza non soltanto in una stagione positiva, magari per motivi più contingenti rispetto ad altri periodi, ma devono poterlo fare in qualsiasi tipo di condizione, garantendo un'offerta di livello per la quale evidentemente non si hanno ancora tutte le carte da giocare, ma per la quale si sta cercando di lavorare per capire quale possa essere lo sviluppo.

Ci sono poi attività magari anche più contenute, quali quella del finanziamento dei "musei.it" per creare delle opportunità sul territorio che, con una spesa minimale, ci permettono di andare a chiudere un biglietto unico per la visita sui musei, non soltanto valdostani, ma anche lombardi e piemontesi; potenzialmente ci potrebbe permettere di entrare in un circuito che vede centinaia di migliaia di persone visitare le nostre infrastrutture museali, i nostri siti. Come riportato anche oggi o ieri mattina in alcune interrogazioni, queste hanno un assoluto rilievo non soltanto dal punto di vista culturale, ma anche turistico. Questo tipo di iniziative, magari anche finanziariamente poco importanti, va assolutamente valorizzato, perché sono molto importanti da un punto di vista concettuale delle opportunità che le stesse aprono.

Per riassumere, prima di entrare nel merito di alcune considerazioni espresse dai Consiglieri, credo che questo prospetto abbia dato un segnale di assoluto rispetto degli impegni assunti, del lavoro tramite l'IRAP, dei lavori dei Comuni, dell'aumento delle giornate lavorative, dei fondi di rotazione per la legge n. 6, degli operai forestali, degli investimenti sugli impianti di risalita; è a favore dei liberi professionisti, degli investimenti nella sanità, negli impianti a fune e nell'edilizia scolastica per quanto riguarda i territori comunali e, ancora, vi è un'assunzione di responsabilità della mobilità passiva dell'ospedale, nonché l'attenzione all'ambiente. Per concludere, citerei ancora un impegno assunto: il collega Bertin ha preferito dire quello che prevedevano alcune mozioni - non sempre approvate, peraltro -, mentre quella approvata sul Saint-Bénin ci permette di dare prospettiva a una situazione al centro di Aosta che, grazie a 286.000 euro, permetterà un intervento di programmazione delle risorse necessarie per arrivare ad un recupero funzionale della struttura.

Solo alcune valutazioni in merito alle osservazioni che sono state fatte, innanzitutto in merito a Skyway. Penso non sia così corretto quello che è stato definito come un "mettere le mani in tasca" a una società partecipata. Ritengo che questo provvedimento sia utile e soprattutto opportuno anche per degli aspetti amministrativi, e sinceramente sono sicuro che anche il collega Aggravi li conoscerà e li condividerà. Evidentemente poi, trovandosi in un'altra posizione, deve esprimere pareri non così simili a quelli che avrebbe potuto sostenere se fosse stato al Governo, ma le assicuro che - so che sfondo una porta aperta - questo tipo di provvedimento è opportuno.

Poi c'è stata un'attenzione particolare alle iniziative da mettere in campo per definire un canone da percepire in merito a questo tipo di azienda. Si sono aspettati tre anni proprio per riuscire a calare su questa azienda dei costi che fossero sostenibili anche alla luce dell'andamento di questi ultimi tre anni, per avere una contezza e andare ad inserire delle spese sostenibili per l'azienda stessa, al fine di comunicarle questo tipo di provvedimento e per definire percentualmente gli importi che sono sostenibili e che rappresentano il corretto posto di un'iniziativa a suo tempo finanziata con soldi regionali, i cui proventi sono destinati - a mio avviso molto giustamente - al comparto funiviario nel suo complesso, dando così una risposta ancora più globale a quella che vuol essere una Valle d'Aosta, la quale lavora all'unisono per presentarsi in maniera coordinata e completa ai suoi fruitori.

Due valutazioni ancora sull'osservazione del collega Vesan, alla quale ha già risposto parzialmente il collega Nogara, ma sulla quale mi permetto di fare una delucidazione solo finanziaria. L'introduzione di questa integrazione della tassa a favore del Consorzio pesca è quella che ci permette di alleggerire le risorse che l'Amministrazione regionale erogava a parte allo stesso Consorzio pesca, proprio per garantire tutta una serie di attività e azioni che sono state correttamente spiegate dal collega Nogara e che vanno proprio nell'ottica della salvaguardia di tutta una serie di peculiarità del nostro territorio e - nella fattispecie, evidentemente - delle ricerche di reintroduzione, anche a livello altamente specializzato e non facilmente perseguibile, di certi tipi di trote nel nostro territorio.

Per quanto riguarda una piccola osservazione del collega Gerandin riguardo ai tempi, ho cercato di esprimermi già prima. In merito invece alla chiusura dell'accordo con lo Stato - che io convengo, ha portato delle risorse spendibili -, questo è però anche frutto di situazioni che si sono create anche grazie alle prese di posizione dei Governi precedenti, perché i 240 milioni di contenzioso derivano da un confronto che l'Amministrazione ha voluto mettere in chiaro nel momento in cui ha impugnato con il Governo Viérin per la seconda volta il bilancio dello Stato. Vi ha messo nelle condizioni di andare a negoziare con una cifra assolutamente importante, assumendosi anche l'onere di dover poi intervenire con una variazione di bilancio "lacrime e sangue", della quale ho dovuto mio malgrado far parte, dando però dei risultati che poi sono quelli che oggi conosciamo.

Finisco con due valutazioni. Alcune proposte, come ad esempio quella dei 15 milioni di euro a favore degli impianti a fune, evidentemente sono ben conosciute da chi segue il dossier; probabilmente esistevano già prima, ma non sono state prese in considerazione, né in un eventuale DEFR, né nel bilancio; così come non sono state prese in considerazione all'interno del bilancio risorse che erano addirittura obbligatorie, quali quelle che garantivano ad esempio la possibilità di rimborso alla RAV e alla SAV dei passaggi che agevolano le tariffe dei residenti con l'utilizzo del telepass. Abbiamo trovato anche in questo caso le risorse necessarie per chiudere la convenzione, risorse che non c'erano nel bilancio di previsione, non erano previste nel DEFR, ma sono state allocate e reperite per dare soddisfazione e garantire che questo tipo di agevolazione potesse essere portata avanti.

Coscienti che si può sempre fare meglio e che il confronto uscito anche da quest'Aula ci possa aver indirizzato su alcune scelte, siamo però convinti che questa sia una variazione di bilancio molto seria, perché dà delle risposte in tempi non facili con il 90 percento delle risorse destinate a investimenti che si tradurranno in sicuri risultati sul territorio. Di questo siamo sinceramente soddisfatti.

Presidente - La parola al collega Aggravi per dichiarazione di voto.

Aggravi (LEGA VDA) - Ovviamente come dichiarazione di voto esprimeremo un voto di astensione, poi ci esprimeremo sui vari articoli di volta in volta e verranno anche espressi sulla base degli emendamenti.

Due piccole repliche. Ringrazio l'Assessore Testolin per avermi dato la possibilità di ricordare alcuni passaggi importanti. Sul discorso della mobilità passiva si è parlato di "assunzione di responsabilità" in questo documento. Penso che l'assunzione di responsabilità dovrebbe farsela chi ha generato questo problema dal 1997 al 2004 e dal 2005 al 2010, perché quello che oggi si va a fare è la sistemazione di un debito che c'era e che andava pagato.

Per quanto riguarda l'accordo con lo Stato, sicuramente non voglio entrare nelle polemiche delle cifre, ma soldi ne ha portati e ha permesso di risolvere una determinata situazione. Sicuramente non poteva comprendere la mobilità passiva per un motivo molto semplice: perché la mobilità passiva riguarda gli accordi tra Regioni, infatti l'accordo è stato raggiunto in Conferenza Stato-Regioni. Di più non dico.

Per quanto riguarda la legge sulla mobilità sostenibile, sinceramente non comprendo molto la ratio dello stanziamento nella missione 20 di questi fondi, in quanto ho partecipato tra l'altro alla riunione congiunta della Commissione III e IV in cui si parla di andare a rivedere ancora in maniera più dettagliata la proposta di legge. Vedendo anche i chiari di luna di questa legislatura, io penso che noi avremo un percorso molto più lungo. Non so se questi fondi, che potevano essere destinati a risorse, a spese e ad investimenti più utili, potevano essere utilizzati, però molto probabilmente si vuole guadagnare l'etichetta di carbon free da parte di questa maggioranza.

Sulla parte relativa ai Comuni, è vero, nel DEFR c'era un milione in meno. Noi crediamo, senza entrare nel contendere delle cifre, nella programmazione. Avevamo stimato 4 milioni di risorse in più e con un emendamento cerchiamo di non toglier delle risorse a una società partecipata. Per carità, lei mi dice che è sicuro della scelta, ma io le dico che in Commissione non ci è stata spiegata la ratio di tutta la querelle sul canone. Noi siamo quindi coerenti con quanto avevamo già proposto in DEFR.

Sull'IRAP avrò occasione di dire la mia - quella è un po' una nostra sfida personale anche con lei, Assessore -, visto che riproporrò l'emendamento che introduce l'agevolazione IRPEF, ma sicuramente le imprese e chi è soggetto passivo IRAP con 800 o 250 o magari anche 1.000, se non su fatturati molto più grandi, potranno assumere un sacco di persone. Ne sono sicuro e gli imprenditori sanno benissimo che queste sono cifre molto utili all'occupazione.

Un'ultima battuta mi sia concessa, anzi due. Sul discorso delle risorse - lo dico perché abbiamo iniziato ieri con una piccola e ulteriore querelle sui benefici fiscali che ha portato la Casinò -, sicuramente avere delle risorse che devono essere accantonate per attutire le perdite di una società partecipata non consentono che il bilancio ne benefici. Soprattutto mi stupisce, perché da parte del Governo nulla si è sentito riguardo alla "questione Monterosa".

Presidente - La parola al collega Gerandin per dichiarazione di voto.

Gerandin (MOUV') - Grazie, Assessore Testolin, abbiamo ascoltato con attenzione. Alcune considerazioni su quanto ci ha detto.

Per carità, una considerazione particolare sulle aziende in merito all'IRAP non può che essere valutata come un percorso di attenzione verso questo settore. Le ricordo, però, anche a seguito del nostro emendamento, che pure un'attenzione sull'IRPEF di questi tempi non sarebbe male. Le ricordo solo qualcosa: è uscita una nuova statistica in cui si dice, riguardo alle esecuzioni immobiliari in Valle d'Aosta, che circa una famiglia su 55 ha la casa all'asta. Siamo passati dalle 382 del 2015 alle 633 del 2018, pertanto siamo la Regione nettamente in testa in termini percentuali, perché ne abbiamo una su 55, mentre la media italiana è una su 75. Allora probabilmente qualcosa non funziona nel settore delle famiglie, per quelle che magari hanno difficoltà a pagare il mutuo e la casa va all'asta, e può darsi che una condivisione della destinazione delle risorse non sarebbe male.

Per quello che riguarda invece il discorso dell'ospedale, è davvero curioso che sul DEFR scriviate esattamente: "Nel corso del 2019 occorrerà valutare definitivamente, alla luce delle circostanze attuali e sopravvenute, anche in considerazione del rinvenimento in corso d'opera di reperti archeologici nell'area del previsto ampliamento, la sostenibilità tecnica, economica e finanziaria dell'intervento rapportandola in termini di costi-benefici", quando poi, senza nessuna valutazione di questo genere, decidete di destinare importanti risorse per il settore dell'ospedale. Io dico... e arriverò anche all'aspetto che mi meraviglia davvero tanto, perché, se da una parte dite che bisogna fare approfondimenti prima di destinare risorse... Lei ha citato un settore, quello degli impianti di risalita, dove dite: "risorse di comparto, garantiamo le revisioni", ma con quello che avete messo non garantite neanche la revisione degli impianti pregressi del 2018 e necessari al 2019! Senza entrare nel merito di quello che può essere il 2020, perché nel 2020, solo per le revisioni, dove voi avete messo "zero" ci sono più di 15 milioni in previsione. Non entro poi nel merito del discorso degli investimenti straordinari, legati a qualcosa che va eventualmente oltre la manutenzione ordinaria, laddove tra le due annualità 2019 e 2020 si prevedono più di 37 milioni di risorse finanziarie.

Per quanto concerne la mobilità passiva, quello che ci meraviglia è che poi alla fine penso che l'unica cosa che vi ha impedito di fare la variazione di bilancio prima è perché prima dovevate avere un accordo di rateizzazione, ma non sul fatto di quanto era dovuto, perché quanto era dovuto ve l'ho detto e l'avete scritto nella delibera. C'è scritto che quanto era dovuto per le annualità pregresse, soprattutto riferite al 1997-2004, era frutto di un accordo firmato il 31 maggio 2007.

Per quanto riguarda invece il discorso delle famose "risorse necessarie" per l'accordo RAV-SAV e per la bonifica ambientale - sicuramente riferita alla falda acquifera nelle vicinanze della Cogne -, noi eravamo ben consci di questo. L'unico problema, non avendo la disponibilità delle intere risorse finanziarie, è che avevamo lasciato un promemoria, per cui non avete fatto null'altro che prendere atto del promemoria e mettere le risorse.

Per quello che riguarda invece l'accordo con lo Stato, non ho voluto entrare nel merito. Continuo ad aspettare, tenuto conto che c'è una grande continuità dell'azione amministrativa. Se non lei direttamente, quantomeno la forza politica a cui appartiene ha gestito per anni questi rapporti con lo Stato, anche attraverso le visite dell'allora Governatore Renzi e quant'altro, laddove si annunciavano dei possibili accordi, ma io sto ancora aspettando che qualcuno dica ai valdostani perché dal 2015, quando tutte le altre Regioni italiane hanno siglato l'accordo con lo Stato, la Valle d'Aosta non è mai stata neanche invitata al tavolo delle trattative.

Dalle ore 19:27 assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole au collègue Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Io vorrei porre l'accento su due questioni che sono state accennate dal mio collega Aggravi e che, secondo me, meritano un momento di riflessione ulteriore.

La prima riguarda la questione Skyway. Ricordo che in Commissione, quando ci fu presentato questo articolo di legge dal Presidente, ci venne detto che su Skyway c'era la possibilità di fare questa operazione, in quanto, all'interno del regolamento della convenzione fatta con la società, era possibile fare questo passaggio, e Finaosta era stata incaricata di verificare il tutto. Abbiamo poi audito Finaosta, Finaosta è venuta in Commissione e ci ha detto: "Stiamo ancora studiando, non siamo ancora arrivati a nessuna conclusione e, in conseguenza di questo, non esprimiamo nessun giudizio sull'operazione".

La prima domanda che mi pongo io è: prendete 3 milioni e mezzo da una società e non si capisce bene a che titolo lo fate. Mi risulta parecchio strano, quando poi c'è in atto una convenzione che dice che quella struttura che hanno in gestione in qualche modo deve essere restituita al termine della convenzione in uno stato di esecuzione corretto e, quindi, dei soldi devono essere accantonati per fare le manutenzioni in maniera corretta. Se però glieli togliete, chissà poi come farà, perché sono stati messi da parte per fare le manutenzioni.

Il secondo aspetto riguarda invece il fondo speciale di parte investimento per il finanziamento del nuovo provvedimento legislativo recante "Misure integrate per l'incentivazione dello sviluppo della mobilità sostenibile sul territorio", che è messo nel Programma 20 "Altri fondi". Fatemi capire: si possono prendere dei soldi, accantonarli in un programma "Altri fondi" senza nessuna legge a supporto? Si può fare? È una bella domanda, perché non c'è nessuna legge a supporto di questo. In futuro faremo una legge e, quando la faremo, avremo i soldi nel programma "Altri fondi". Allora guardate, è semplice: io prendo tutti i soldi del bilancio, li metto dentro "Altri fondi" e poi deciderò come spenderli, farò le leggi ad hoc e mi inventerò come fare, come e quando voglio. Posso farlo a questo punto. Altro che fosse solo il problema dell'etichetta carbon free, fosse solo quello! Mi sembra proprio un artificio contabile. Se è lecito, io sono contento che venga sdoganato in quest'Aula sia il primo che il secondo, perché chiunque si potrà sedere lì e potrà tranquillamente gestire i fondi, sia quelli delle società a cui diamo la convenzione, sia quelli della Regione, come meglio crede, aprendo e chiudendo cassetti.

Mi ricordo un qualcosa che è accaduto qualche tempo fa. Si trattava del bilancio di fine 2013 e riguardava la gestione speciale che poteva essere gestita. Siccome si prelevavano dei fondi in quella Finanziaria - se non ricordo male 40 milioni, poi ridotti a 30 - per fare una certa operazione, si poteva fare, purché non avessimo dato troppa pubblicità alla questione. Lo sottolineo: mi sembra un'operazione simile. Al di là delle parole che vengono dette qui, se manca un supporto sostanzioso - perché, ripeto, Finaosta ci ha detto e ci ha inviato la lettera che dice che non ha ancora studiato come fare -, come le fate le leggi? Questa è la domanda.

Il nostro voto è quindi di astensione, per non dire altro, perché praticamente buona parte di questo è frutto del lavoro del Governo precedente al vostro; non queste cose, ovviamente, solo le ultime che ho detto.

Président - Y a-t-il d'autres interventions? La parole au collègue Vesan.

Vesan (M5S) - Solo un breve chiarimento, essendo stato tirato in causa da un ex Assessore relativamente al Consorzio pesca. Forse non è stato chiaro: nessuno fa commenti sul valore dell'attività del Consorzio pesca.

Il Consorzio pesca, per il quale non siamo noi naturalmente a chiedere di togliere dei soldi, aveva un finanziamento regionale che è stato tolto dalle precedenti legislature per destinarlo a qualcos'altro o ad una mancanza di fondi. Non ci era assolutamente chiaro, però questo è quanto è avvenuto e il Consorzio pesca si è trovato a non poter gestire le attività che gestiva in precedenza. La nostra contestazione era solo legata al fatto di richiamare il principio del "chi inquina paga", che è un'altra cosa. Il principio del "chi inquina paga" è quello sulla scorta del quale si applica la tariffazione puntuale per la raccolta dei rifiuti, per cui chi produce rifiuti più inquinanti deve pagare di più la tassa dei rifiuti. Al tempo stesso è lo stesso principio per cui è possibile applicare tariffazioni differenziate per il servizio di fognatura e di depurazione nel caso in cui l'allaccio presupponga l'immissione negli scarichi di materiali più inquinanti rispetto a quelli immessi da una semplice abitazione. Questo principio presuppone il fatto che un costo della collettività si è ribaltato in modo più pesante su chi produce più inquinamento, e questo comporta invece una riduzione su chi, per usufruire di quel servizio, inquina di meno.

Nulla di questo c'entra col fatto che questa Amministrazione intende recuperare da chi fa derivazione idroelettrica per dare a chi gestisce fondamentalmente la semina, il ripristino, il ritorno di specie autoctone nei torrenti valdostani di piccoli pesci che alla fine, esattamente come il pesante prelievo di tipo idroelettrico, danneggiano l'altra vita, non quella che è legata ai pesci ma dentro i nostri torrenti. Se vogliamo applicare un principio di tutela ambientale sui nostri torrenti, dobbiamo magari porre una maggiore attenzione nei confronti del deflusso minimo vitale, cosa che invece non poniamo assolutamente, né adesso e neanche nell'istituendo piano delle acque.

Pertanto, se vogliamo dire che abbiamo bisogno di soldi da dare al Consorzio pesca perché ci teniamo alla sua attività e li vogliamo prendere dalle società idroelettriche, va bene, è una decisione vostra. Prendete le risorse dove riuscite a trovarle e datele a chi volete darle, ma almeno non raccontateci, in una relazione che accompagna un testo di legge, che questo è fatto ai fini di tutela ambientale, perché così non è.

Président - D'autres qui souhaitent intervenir? La parole au collègue Rollandin.

Rollandin (UV) - Solo due brevissime precisazioni a proposito del pagamento della mobilità passiva. Qui ho sentito spiegare che il ritardo negli anni ha causato questo disavanzo, per cui si è poi trovata una quadra per pagare di nuovo un tot all'anno per questo impegno. Voglio solo ricordare che la mobilità passiva prevedeva, tra le altre cose, un accordo tra le Regioni a Statuto speciale, le quali dovevano poi ripartirsi una somma collegata con l'intervento avvenuto nella "Stato-Regioni". Questo accordo è stato raggiunto solo una volta, perché per caso la Sicilia aveva mandato un funzionario, per cui siamo riusciti a metterci d'accordo, poiché non si riusciva mai a trovarne uno che gratificasse in modo equilibrato le spese delle varie Regioni. Non dimentichiamo che il discorso della spesa sanitaria, della mobilità sanitaria per certe Regioni, soprattutto al sud, comporta dei miliardi, per cui non si riusciva mai a trovare un accordo che in qualche modo desse una valenza corretta.

L'altro aspetto che voglio ricordare a chi ha sollevato questi temi è il fattore Siope. Non è una sigla qualsiasi, era un fattore devastante per la nostra Regione, perché, in base al calcolo Siope, noi avevamo una quota di partecipazione esagerata rispetto alle nostre potenzialità. Pertanto, facendo valere quest'aspetto, anche con l'aiuto - lo voglio ricordare - dell'attuale Sottosegretario Garavaglia che dirigeva la parte sanitaria nell'ambito della Stato-Regioni, si era trovata una compensazione per la Valle d'Aosta, affinché non fosse mortificata due volte, dal fattore Siope e dalla non correttezza della ripartizione tra le Regioni a Statuto speciale, per cui si era proceduto con l'accantonamento e si era detto che si sarebbe visto in seguito come riuscire a ridurre. Nel frattempo per noi questo era un vantaggio, perché non si pagava, quindi si sarebbe poi trovata una soluzione in qualche modo parallela alla valutazione corretta dei fattori Siope, cosa che non è stata ancora fatta. Questo spiega il perché: non ci siamo dimenticati di pagare, ma semplicemente non ci conveniva pagare in quel momento.

Per quanto riguarda gli accordi con lo Stato, vorrei ricordare due aspetti. Il primo: la Regione, dopo una discussione fatta in quest'Aula in cui era stato preso l'impegno con una risoluzione di arrivare al pareggio di bilancio, ha ottenuto tale pareggio un anno prima delle altre Regioni a Statuto speciale. Questo ci ha permesso di poter utilizzare i fondi che avevamo in più, perché sennò, non avessimo avuto il pareggio di bilancio, con la tagliola che c'era non si sarebbero potuti usare, anche se avessimo avuto dei soldi, non li avremmo potuti utilizzare. Dico questo ad onor del vero, ci sono i testimoni: è un ragionamento che abbiamo fatto in quest'Aula e credo sia giusto ricordarlo, perché ha dato la possibilità di evitare, soprattutto in campo sanitario, di avere esborsi notevolissimi proprio per la mobilità. Nel frattempo abbiamo poi modificato anche per altri settori. Questo è messo insieme al discorso di aver pareggiato il bilancio e di aver nel contempo mantenuto un'attenzione nell'ambito dei fondi che ancora dovevamo avere. Voglio ricordare anche la ripartizione dei 520 milioni, i quali annualmente ci danno la possibilità di averne 120 ogni anno, e sono stati recuperati.

Concludo dicendo che, in merito al discorso della sanità, non ci eravamo quindi dimenticati o non avevamo fatto i conti o avevamo lasciato perdere, ma semplicemente eravamo coscienti di poter raggiungere con il tempo gli obiettivi che in effetti sono stati raggiunti.

Président - Si nous n'avons pas d'autres interventions, nous procédons au vote des ordres du jour. La parole à l'Assesseur Testolin.

Testolin (UV) - Solo per due doverose risposte alle domande del collega Cognetta e per rassicurarlo nel merito, spero.

L'articolo 5 prevede l'introduzione della possibilità di un canone ed è facoltà della Regione poterlo fare; quindi, partendo da un'iniziativa legislativa, evidentemente a scendere ci sono tutta una serie di attività che vanno ad allestire una variazione di bilancio. Per fare un esempio, è come dire che, se io introduco un'addizionale IRPEF, devo stimarne la caduta riportata e introduco un dato a bilancio che è discendente dall'introduzione di una nuova norma. In questo caso sono state fatte delle proiezioni rispetto a quello che potevano essere dei canoni attuati, applicabili, e sono stati riportati prudenzialmente in bilancio. Tant'è vero che a breve arriveranno ufficialmente dati che abbiamo già in maniera ufficiosa e che riprendono in maniera percentuale rispetto al fatturato dell'azienda in questione una quota parte delle risorse da destinare in qualità di canone. Da quel punto di vista siamo assolutamente tranquilli del percorso che possiamo mettere in piedi.

Per quanto riguarda il fondo speciale, invece - la domanda mi pare altrettanto interessante -, volevo solo segnalarle che ad oggi esiste già tale fondo con degli stanziamenti. Erano stati previsti dall'allora Giunta Spelgatti e dal collega Aggravi, e l'attuale Governo non li ha modificati in sede di approvazione di bilancio: per il 2019 corrispondono a un milione di euro, e per gli anni 2020 e 2021 corrispondono a 1.200.000 euro. Siamo andati semplicemente ad implementarli, perché crediamo che ci debbano essere delle coperture di un certo tipo per credere nella direzione che abbiamo indicato. Se vuole le indico anche il capitolo, ma è un po' stretto, non riesco a leggerlo: UO 230-19.

Président - La parole au collègue Bertin sur l'ordre de jour.

Bertin (RC-AC) - Su cos'è che stiamo votando?

Presidente - Siamo sulla votazione dell'ordine del giorno n. 1, quello sulla COUP.

Bertin (RC-AC) - L'argomento è già stato affrontato diverse volte e l'opinione sulla questione è piuttosto conosciuta: riguarda l'accorpamento e uno studio più approfondito rispetto alle possibilità di sviluppo dell'ospedale, un ospedale che finora ci è costato tantissimo e del quale non vediamo la fine.

Oggettivamente è assolutamente condivisibile; quindi, come già fatto in passato, voteremo per questo ordine del giorno.

Presidente - Altri interventi? La parola all'Assessore Baccega.

Baccega (UV) - Io ho la sensazione che questo ordine del giorno sia stato presentato soprattutto per sollecitare la Giunta e l'Assessore affinché prosegua l'iter a suo tempo individuato attraverso il DEFR, ovvero la revisione del progetto già approvato dell'ospedale Umberto Parini, in modo tale da renderlo concretamente rispondente alle necessità dei valdostani.

Devo dire che questo indirizzo è stato preso ed è partito un iter che ha dato seguito a tutta una serie di approfondimenti, di sopralluoghi in cantiere, ha dato il via ad una lettera che l'Assessorato ha inviato alla COUP sottolineando quali erano gli aspetti previsti dall'articolo 14 della legge n. 12/2018, ovvero i veri indirizzi che la COUP dovrà rispettare per andare nella direzione di formulare, entro sei mesi dal conferimento del relativo incarico e senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale, un'apposita relazione che trasmetterà alla Giunta regionale e alla Commissione consiliare competente. Verremo certamente in Commissione a presentare il risultato di un iter che è già sicuramente avviato. Ci sono stati diversi incontri di una Commissione che si è formata, un gruppo di lavoro per l'avvio delle attività di valutazione costi-benefici che prevede anche l'inserimento della Bocconi School of Management. Per entrare nel vivo della valutazione effettiva, c'è un piano di lavoro assolutamente interessante. Voglio quindi rassicurare il Consiglio che l'iter è avviato e con la fine di luglio certamente avremo i risultati di questa relazione, che suppongo sarà piuttosto corposa e approfondita.

Diciamo che gli indirizzi sono quelli della legge n. 12 e l'iter è avviato. Pertanto sotto questo punto di vista dico che o ritirate l'ordine del giorno oppure la maggioranza si asterrà, perché noi abbiamo assolutamente individuato il percorso e lo stiamo rispettando appieno.

Dalle ore 19:45 riassume la presidenza la Presidente Emily Rini.

Rini (Presidente) - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per le conferme che mi ha dato e sinceramente sono un po' deluso perché, da tutto quello che mi diceva, io mi aspettavo il vostro voto favorevole. Sinceramente, visto che siamo sostanzialmente d'accordo sull'impegnativa e siccome io tengo particolarmente a che ci sia un punto di comunanza anche amministrativa su quest'aspetto, non ritiro l'ordine del giorno e sono sicuro che in sede di votazione cambierete idea e voterete a favore di questo ordine del giorno, che va in linea con quanto lei ha appena letto.

Presidente - Ci sono altre dichiarazioni di voto? Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, metto in votazione l'ordine del giorno n. 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 22 (Baccega, Barocco, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Restano, Rini, Rollandin, Russo, Testolin, Vesan, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Ordine del giorno n. 2. Le dichiarazioni di voto sono già state fatte, quindi possiamo passare alla votazione... Scusate, ha chiesto la parola il collega Bertin per dichiarazione di voto.

Bertin (RC-AC) - Per dichiarazione di voto. Questo argomento riguarda le nomine, una questione piuttosto importante, sulla quale peraltro nel lontano settembre dell'anno scorso avevo presentato una proposta di legge che si è arenata in II Commissione. In questi mesi tale proposta di legge doveva essere la base di partenza per un gruppo di lavoro che avrebbe dovuto poi produrre una legge in tempi brevi. Questo era stato approvato in Commissione unanimemente nel mese di dicembre scorso, ma da lì in poi questa legge si è arenata. Ho più volte sollecitato il Presidente della Commissione di riprendere questo provvedimento e, francamente, incomincio a essere un po' seccato del fatto che rimanga arenato in Commissione ormai da molti mesi. La cosa è estremamente seccante anche perché, come ci rendiamo conto, la questione delle nomine è comunque rilevante.

Per quello che riguarda questo ordine del giorno, l'opinione sull'operato della governance - come si usa dire - della Monterosa Ski l'abbiamo già espressa diverse volte, e certamente non corrisponde ai criteri che una legge sulle nomine adeguata dovrebbe avere.

Presidente - Altre dichiarazioni di voto sul secondo ordine del giorno? Presidente Fosson.

Fosson (GM) - Il Governo propone un voto contrario su questo ordine del giorno, perché pensa di valutare l'argomento a breve, con attenzione e precisione, tenendo conto di tutte le osservazioni. Non è con un ordine del giorno che si possa decidere una cosa di questo tipo, e l'avevamo già detto in passato. Pertanto lo valuteremo a breve, tenendo appunto conto di tutte le osservazioni.

Presidente - Non ci sono altre richieste, quindi lo mettiamo in votazione. Apriamo la votazione sul secondo ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 18

Contrari: 17

Il Consiglio approva.

Passiamo ora al terzo ordine del giorno. Ci sono dichiarazioni di voto? Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Credo sia quello riferito alla concessione di aiuti ai consorzi. Su questo mi permetterei di fare alcune riflessioni, anche perché penso di aver capito, scambiando due parole con l'Assessore Testolin, che tale ordine del giorno dovrebbe essere alternativo all'emendamento presentato. L'emendamento lo illustrerò nel momento dell'illustrazione, per cui non entrerò nel merito dello stesso, ma mi permetterete di fare alcune riflessioni.

La situazione riferita ai nostri consorzi è delicatissima, perché rischiamo di perdere un patrimonio che appartiene sicuramente alla cultura, al territorio e alla tradizione della Valle d'Aosta. I consorzi fanno, a volte col famoso volontariato, con le famose corvées, quello che i nostri Comuni non possono più fare. Sono una parte fondamentale per il futuro e la salvaguardia del territorio della Valle d'Aosta. I contenuti dell'emendamento, il perché di questo emendamento lo motiverò, ma vi entrerò dopo.

Ora voglio semplicemente dire che, per quanto riguarda il mondo dei consorzi, una situazione di così grande difficoltà non può essere ridotta ad un ordine del giorno. Qualcuno, che politicamente in quest'Aula ha molta più esperienza di me, che ha un'esperienza decennale in politica, in un contesto riferito a un ordine del giorno presentato all'epoca al Parlamento italiano e firmato dal nostro Senatore, disse: "Un ordine del giorno non si nega a nessuno". Bene, io penso che non possa essere questa la risposta, perché un ordine del giorno - mi permetterete - che impegna in prospettiva senza nessun riferimento a una copertura finanziaria, non è una risposta seria, in un momento di così grande difficoltà: non è una risposta seria per il semplice motivo che probabilmente questo ordine del giorno non riguarderà più questa maggioranza, e probabilmente neanche più questo Consiglio, perché probabilmente, vista l'aria che tira, viste anche le votazioni e altre cose, io dico che difficilmente ci saranno le condizioni per arrivare all'assestamento di bilancio. Noi sappiamo che tutti gli impegni presi da precedenti amministrazioni finiscono con l'amministrazione quando finirà l'amministrazione che li ha approvati.

Assessore Testolin, vi chiedo e le chiedo di ritirare questo ordine del giorno, di fare uno sforzo e di discutere dei contenuti dell'emendamento, perché in questo momento abbiamo la necessità di avere risposte certe. Faccio solo un breve passaggio: nei contenuti dell'emendamento, tra l'altro, si danno delle disponibilità economiche, sono disponibilità che avrete in più, per cui non andiamo a intaccare in alcun modo i contenuti del bilancio attuale. Ve lo chiedo proprio perché penso che siano davvero in tanti coloro che hanno il sentore della gravità del momento per quanto riguarda il futuro dei nostri consorzi e dico questo perché penso che sia un momento molto importante per dare una risposta concreta.

Presidente - La parola all'Assessore Viérin.

Viérin (AV) - Intanto per condividere il fatto dell'importanza dei consorzi, importanza che - come spesso è stato ricordato -, si deve ritrovare anche negli atti concreti, dato che l'Amministrazione parla per atti.

La prima considerazione è che per i consorzi, nel bilancio che noi abbiamo trovato praticamente pronto, c'era una parte, ma la parte che oggi viene proposta, quella di mettere 2 milioni in più già sul 2019, non c'era; quindi si poteva fare, dato che effettivamente questi consorzi sono fondamentali e vanno sostenuti. Vi diremo anche come pensiamo di farlo noi. Su questa variazione, in una parte di collegato, ci sono norme molto importanti per i consorzi, molto importanti perché daranno la possibilità di chiudere i 21 riordini - peraltro non ancora chiusi - con 7 milioni di euro fermi, non utilizzati. Abbiamo appena approvato una delibera che ha sbloccato 820.000 euro di fondi per le spese di gestione e inserito 750.000 euro di lavori che daranno la possibilità di arrivare nelle graduatorie e per coprire tutta una serie di problematiche.

Lo spirito dell'ordine del giorno che il collega Nogara ha illustrato, il nostro impegno, è intanto quello di chiudere i 21 riordini, mettendo delle norme semplificatorie che vanno a dare la possibilità per tutte le particelle di persone che non sono più reperibili; questo è uno dei motivi per cui i professionisti hanno avuto grandi difficoltà, e dobbiamo ringraziare anche i notai dell'Agenzia delle Entrate perché ci stanno dando una mano; poi di aumentare le spese di gestione (le percentuali erano state aumentate, ma i fondi non erano sufficienti, e oggi lo saranno); infine, di predisporre un piano triennale dal 2020 in avanti per avere delle risorse, che sono quelle oggetto dell'ordine del giorno, che i consorzi potranno spendere, perché in questo momento non si possono prevedere delle risorse senza un piano che vada a riprogrammare gli investimenti oggi desueti, poiché tanti hanno rinunciato al vecchio elenco, o comunque non sono più interessati.

Condivido che sui consorzi di miglioramento fondiario vi sia una priorità, e lo spirito dell'ordine del giorno va proprio ad accogliere quanto propone il collega Gerandin, dicendo: "andiamo a mettere ulteriormente dei fondi per i consorzi, sia per le spese di gestione che per gli investimenti sul territorio, ma non lo facciamo tecnicamente con la previsione fatta nell'emendamento, bensì con una previsione in fase di assestamento del bilancio, che preveda sul triennale un piano che stabilisca anche che cosa si voglia fare, con quali priorità: non so, le prese, la priorità deve essere l'acqua, il territorio e quello che noi tutti conosciamo. Questo per dire che condividiamo appieno le considerazioni sulla priorità dei consorzi, è la priorità che in questo momento può mantenere il territorio, può dare la possibilità effettivamente di continuare a esercitare l'esprit communautaire che noi abbiamo; aggiungo anche la possibilità di essere oggi più attenti nella nostra gestione dell'acqua, ad avere un uso rurale delle acque piuttosto che altri utilizzi. È anche una delle motivazioni per cui oggi, nell'elenco che illustrerà le risorse che abbiamo messo, sarà una priorità per le autorizzazioni legate alle derivazioni e a tutte le questioni legate all'acqua.

Vi è quindi la massima attenzione per un piano che deve essere triennale, che deve avere risorse certe, almeno questi 2 milioni che il collega sollecita e che, ripeto, sono risorse fondamentali; devono però essere programmate, perché poi i fondi che mettiamo nel 2019 devono essere spesi nel 2019. Abbiamo pertanto la questione dei 7 milioni di questi riordini che vanno chiusi, quella delle spese di gestione con gli 820.000 euro e i 750.000 che vengono aumentati, e quella di riuscire a programmare un investimento adeguato che possa rilanciare l'azione dei nostri consorzi.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Se non ci sono richieste, mettiamo in votazione il terzo ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 14 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Minelli, Mossa, Nasso, Russo, Spelgatti, Vesan)

Il Consiglio approva.