Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 549 del 3 aprile 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 549/XV - Interrogazione: "Informazioni relative agli importi dei ticket sanitari riscossi dall'Azienda USL negli anni 2017-2018".

Distort (Presidente) - Punto 15 all'ordine del giorno. La parola all'Assessore Baccega.

Baccega (UV) - I colleghi mi chiedono il numero totale dei soggetti esenti e la loro suddivisione per categorie. Il numero totale di esenzioni dal ticket attivi è pari a 70.633, non è il numero che corrisponde alle persone che pagano il ticket, che sono in realtà 44.547 in quanto 27.336 persone sono titolari di una sola esenzione, mentre 17.211 hanno due o più esenzioni, talvolta si arriva anche a sette o otto. L'Azienda USL mi ha inviato tutto il dettaglio di queste esenzioni, che è corposo, se vuole, glielo faccio avere o glielo giro via mail se ha piacere. Segnalo quindi solo alcune delle principali categorie con il maggior numero di esenzioni, quelle per reddito, per esempio, o per età, sono 22.177, quelle soggette a patologie neoplastiche maligne, da tumori di comportamento incerto sono 5999, quelli per ipertensione arteriosa sono 5086.

Com'è noto, l'Amministrazione regionale ha introdotto nel tempo un complesso di misure finalizzate a favorire in primo luogo l'appropriatezza prescrittiva e su questo campo c'è ancora molto da fare, perché siamo la Regione con la percentuale maggiore di somministrazione di farmaci in proporzione ovviamente, e in subordine a incrementare il valore della compartecipazione alla spesa da parte del cittadino. Si fa ovviamente riferimento al comma 15 della legge regionale n. 13/2014, che prevede: "al fine di concorrere in conformità alle disposizioni statali vigenti e al perseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa sanitaria, la Giunta regionale, previo parere della commissione consiliare competente, individua con propria deliberazione le prestazioni di assistenza...", eccetera. Oltre alle misure sopra richiamate introdotte come detto dalla normativa regionale nel 2015, la legge regionale n. 19 del 2015, la finanziaria 2016, ha introdotto ulteriori quote da porsi a carico dei cittadini non esenti in materia di erogazione della spesa farmaceutica territoriale. A carico degli assistiti non esenti una quota fissa pari a 2 euro a confezione fino a un massimo di 4 euro a ricetta e a carico degli assistiti esenti ai sensi della normativa vigente una quota fissa pari a 1 euro a confezione fino a un massimo di 2 euro a ricetta per l'assistenza farmaceutica convenzionata e la distribuzione per conto... e una fissa pari a 1 euro a ricetta di assistenza integrativa. La quota fissa si applica alle ricette del Servizio sanitario nazionale relative ai medicinali di fascia A e ai prodotti di assistenza integrativa distribuiti attraverso il canale convenzionale e la distribuzione per conto. Sono escluse le prescrizioni di medicinali distribuiti alle dimissioni e attraverso la distribuzione diretta. La Giunta regionale si è riservata la facoltà di rivisitare queste disposizioni basando l'incidenza della quota fissa sulla base dell'indicatore della situazione economica equivalente e sul costo del farmaco del Servizio sanitario regionale ovviamente a saldi invariati rispetto alle previsioni di entrata per il bilancio dell'Azienda USL. Con deliberazione n. 1316 nel settembre 2016 sono state introdotte modifiche intese a rimodulare l'impatto della quota fissa secondo questi criteri a carico degli assistiti, con attestazione ISEE ordinario fino a 10 mila euro una quota fissa pari a 0,50 euro a confezione fino ad un massimo di 1 euro a ricetta di assistenza farmaceutica, e una quota fissa pari a 0,50 a ricetta di assistenza integrativa, codice di esenzione regionale ISO 1. A carico degli assistiti con attestazione ISEE ordinario tra i 10.001 e 25.000 euro una quota fissa pari a 1 euro a confezione fino ad un massimo di 2 euro a ricetta di assistenza farmaceutica e una quota fissa pari a 1 euro a ricetta di assistenza integrativa, invece a carico degli assistiti esenti una quota fissa pari a 1 euro a confezione fino a un massimo di 2 euro a ricetta di assistenza farmaceutica. A carico degli assistiti non esenti con attestazione ISEE ordinario superiore ai 25 mila euro una quota fissa pari a 2 euro a confezione fino a un massimo di 4 euro a ricetta di assistenza farmaceutica e una quota fissa pari a 2 euro a ricetta di assistenza.

Il 28 dicembre 2017 abbiamo revocato questa deliberazione approvando nuove disposizioni per la determinazione delle quote fisse e per le prestazioni farmaceutiche e di assistenza integrativa. Ho elencato il percorso dei passaggi dei provvedimenti che hanno coinvolto questo percorso. Per effetto delle disposizioni di cui al provvedimento, l'ultimo che è stato adottato nel 2017, la compartecipazione alla spesa da parte del cittadino si è ridotta nel corso del 2018 in misura considerevole. Tutto ciò premesso, con riferimento ai punti 2 e 3 dell'interrogazione, si specifica che la quota fissa di bilancio dell'Azienda USL, identificata quota fissa a carico assistito spesa farmaceutica, identifica in via esclusiva le entrate derivanti dalla misura sopra descritta il cui valore per il 2017 è stato correttamente di 2 milioni 196 mila e il valore a consuntivo 2018 relativo a questa misura è di 1 milione e 564 mila, quindi con una riduzione significativa.

Dalle ore 19:27 riassume la presidenza il Presidente Rini.

Rini (Presidente) - Per la replica, la parola alla collega Minnelli.

Minelli (RC-AC) - Ringrazio l'Assessore per i dati che ci ha elencato. Le chiedo cortesemente di volermeli girare perché lei ha citato tante cifre ed è difficile ricordarsele tutte. La nostra interrogazione discende da una situazione che si sta verificando in questo periodo nel resto del Paese, in particolare in Piemonte dove la Giunta Chiamparino, a partire dal 1° marzo, ha deciso l'abolizione del ticket sulle prestazioni farmaceutiche, più precisamente la quota di compartecipazione farmaceutica a carico dei cittadini. Questo perché la situazione generale della popolazione è andata in questi anni peggiorando e sempre più alto è il numero, la percentuale di cittadini, che non solo sono in condizioni di povertà relativa ma magari non hanno l'esenzione per reddito perché quella è proprio un'esenzione per redditi bassissimi, però questo implica anche - e i dati recenti che si occupano di tutela degli ammalati lo evidenziano - che si sta arrivando a una situazione in cui ci sono persone che rinunciano a curarsi a causa del costo elevato delle medicine. Noi riteniamo che il diritto alla salute sia uno dei diritti primari garantito dalla Costituzione e quindi questa situazione è una situazione preoccupante sulla quale bisognerà intervenire perché la salute è una priorità più di altre che comunque riteniamo altrettanto importanti.

I dati che lei ci ha fornito, se ho inteso bene, sono dei dati importanti riguardo a chi ha già delle esenzioni per il ticket. Ha chiarito giustamente che questi oltre 70 mila non sono persone... però abbiamo parlato di 44.547. Mi colpisce il dato delle esenzioni per reddito perché uno se lo aspetta: 22 mila persone, ma il dato delle persone che sono esenti per patologie, per malattie gravi, che è un dato altissimo: le persone in Valle d'Aosta con un'esenzione per malattie - e credo che qui siano compresi i tumori - sono 19 mila...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

... 11 mila... questo è un dato che fa riflettere e che esula da quello che io le ho chiesto ma sicuramente preoccupa e sappiamo che ogni anno, purtroppo, aumentano.

Per quello che riguarda la questione della quota, i 2 milioni e 197 mila sono quelli che noi chiedevamo se erano verosimilmente compresi ma, se ho inteso bene, è effettivamente così. Io credo che su questo argomento ritorneremo ancora e ci sarà probabilmente da parte nostra anche un'iniziativa per vedere se esiste la possibilità anche per la Regione Valle d'Aosta di cambiare la normativa in questo senso e di cercare di andare incontro all'interesse della popolazione, che sta vivendo una situazione di disagio dal punto di vista economico molto importante.