Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 543 del 3 aprile 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 543/XV - Interrogazione: "Studio propedeutico per la riclassificazione della linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier".

Rini (Presidente) - Punto n. 8 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'Assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Nell'interrogazione vengono posti quattro quesiti, il primo è: "quando e in quali date il tavolo tecnico Regione-RFI si è riunito nel corso del 2019". Nell'anno in corso il tavolo tecnico si è riunito il 5 febbraio e si riunirà il 4 aprile, quindi domani. Il protocollo di intesa prevede che il tavolo tecnico si riunisca con cadenza bimestrale. Nel 2018 le riunioni si sono svolte il 12 novembre e il 20 dicembre.

Per quanto riguarda la seconda domanda: "se lo studio propedeutico per la riclassificazione della linea Aosta/Pré-Saint-Didier è stato consegnato da RFI e, se questo non è avvenuto, com'è stato motivato il mancato rispetto del termine di nove mesi", lo studio di dettaglio propedeutico alla riclassificazione della linea Aosta/Pré-Saint-Didier cofinanziato dalla nostra Regione non è ad oggi concluso e l'ho già segnalato al Comitato Valle d'Aosta Riparte in alcune occasioni, ci stiamo vedendo mensilmente. RFI ha fornito diverse spiegazioni per i ritardi che si sono accumulati nel corso dell'attività. Nel corso del tavolo tecnico del 22 marzo 2018, RFI ha segnalato un ritardo iniziale dovuto all'impossibilità di effettuare i necessari sopralluoghi a causa del protrarsi della stagione invernale 2017/2018 (l'anno scorso, quest'anno non abbiamo visto neve sui binari). Nel corso del tavolo tecnico del 17 maggio 2018, ha riferito che si è reso necessario effettuare un'attività di verifica per bonifica da ordigni esplosivi, che inizialmente non era prevista dal momento che, nel corso dei sopralluoghi effettuati, sono state rinvenute sulle spalle di alcuni manufatti targhette risalenti al periodo della guerra, così è stato necessario far intervenire dei militari operativi provenienti da Padova (Forze operative nord, quinto reggimento, reparto infrastrutture). Nel corso del tavolo tecnico del 17 settembre 2018, RFI ha comunicato la propria necessità di dirottare la ditta esecutrice su un altro cantiere di importanza maggiore sulla linea per Modane, sulla quale RFI è dovuta intervenire con urgenza per riparare un ponte.

Nel corso del tavolo tecnico del 12 novembre 2018 e del 20 dicembre 2018, RFI ha inoltre segnalato che i lavori hanno subito un rallentamento a causa di problematiche con l'impresa esecutrice che si sono protratte fino a dicembre, con conseguente necessità di riprogrammazione a partire da gennaio 2019. Nel corso delle varie riunioni del tavolo tecnico, così con specifiche mail e altre interlocuzioni per via breve, la Regione ha sempre chiesto informazioni sull'avanzamento delle attività, stimolato e invitato RFI a individuare e adottare le misure necessarie per far fronte ai vari problemi via via segnalati, come verbalizzato in tutte le sedute. In data 15 gennaio, quindi un mese dopo l'incarico da Assessore, ho sollecitato formalmente con lettera RFI a completare lo studio nel più breve tempo possibile e anche in questi giorni questo è stato fatto. Nel corso della seduta del tavolo tecnico dello scorso febbraio, RFI ha ribadito l'impegno a concludere lo studio entro il termine massimo previsto dal protocollo, ovvero giugno 2019; noi comunque continueremo a sollecitare. Nella stessa seduta RFI ha segnalato che i sondaggi erano temporaneamente sospesi per le avverse condizioni meteo.

In merito al punto 3: "se è stato definito il cronoprogramma degli interventi sulla linea", il tavolo tecnico non ha definito alcun cronoprogramma perché gli interventi di manutenzione straordinaria della linea attendono la conclusione delle verifiche e degli studi strutturali che sono in corso di esecuzione. In esito a tale attività, si potranno valutare eventuali sinergie o ottimizzazioni tra gli interventi di manutenzione straordinaria e quelli per l'innalzamento del carico assiale. È evidente che intervenire due volte, ancorché con finalità diverse sullo stesso tratto di binario, potrebbe comportare una duplicazione dei costi, invece sarebbe ed è auspicabile poter fare un unico cantiere.

Punto 4: "se è stato definito il modello di esercizio da attuare alla riapertura della linea", il modello di esercizio che è stato definito è stato delineato e posto a base della gara per l'affido del servizio ferroviario. Si tratta di uno schema non cadenzato che prevede sei coppie di corse tutti i giorni dell'anno, un numero di fermate variabile tra i giorni feriali e festivi, la prima corsa del giorno in direzione Aosta e l'ultima in direzione Pré-Saint-Didier, tempi di percorrenza non superiori a 56 minuti. Con l'aggiudicazione dell'appalto, avvenuta nel dicembre 2018 e attualmente oggetto di un ricorso, è stato poi definito nel dettaglio anche l'orario sulla base dell'offerta presentata dall'impresa risultata prima in graduatoria. L'appalto, come sapete, è stato oggetto di ricorso; tra l'altro, il ricorso verrà discusso il 9 aprile, è una data molto importante per capire se avremo finalmente la possibilità di gestire con un nostro contratto il servizio oppure no. Rispetto a tutto questo, la nostra volontà evidentemente è di sostenere la necessità di concludere questi studi, anche se devo dire che mi ha colto un po' di sorpresa vedere che, come Gruppo Rete Civica, siete già in corso di presentazione di un progetto che fa parte di questo studio: il tram-treno per il Monte Bianco, dove si andranno a spiegare tecnologie del tram-treno e normativa italiana, che, tra l'altro, dalle verifiche fatte dal nostro Assessorato, non abbiamo trovato come riferimento, ci sono delle indicazioni e non ci risulta una normativa vera e propria ma dovrebbero uscire poi delle norme tecniche e specifiche e altre ce ne saranno in futuro. Lo dico perché è molto importante spiegare alla gente che, se vorremo dare continuità alla linea ferroviaria, uno degli ostacoli sarà sicuramente la scelta da fare per come risalire verso Pré-Saint-Didier e poi Courmayeur. Difficilmente si potrà pensare che... non si potrà dare continuità con il servizio ferroviario nazionale... con il tram-treno fino ad oggi quanto meno non abbiamo informazioni su questo, siamo molto interessati anche noi a continuare ad approfondire nella discussione del piano regionale dei trasporti questa possibilità, che, tra l'altro, viene segnalata come una delle più interessanti per collegare il tratto e per recuperare anche l'infrastruttura ferroviaria. Si tratta però di una possibilità che pone parecchi interrogativi, quindi credo sia importante avvicinarsi alla popolazione chiarendoli bene dall'inizio, compreso il fatto che un conto è riaprire l'Aosta/Pré-Saint-Didier con il treno mantenendo l'infrastruttura, un conto è fare altre scelte, tipo quella del tram-treno, che pone rispetto all'infrastruttura degli interrogativi che andranno poi affrontati, e credo che ci sarà l'occasione di farlo durante questa prima discussione del piano regionale dei trasporti, poi durante la fase di discussione qui con il piano strategico e dopo a settembre quando finalmente avremo completato anche la VAS e avremo il piano regionale completato.

Colgo l'occasione nella risposta di dire che ho scritto in questi giorni al Viceministro delle infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi, che recentemente si è recato in Valle d'Aosta e ci ha segnalato di far sentire la nostra voce a proposito di investimenti da fare sulla tratta ferroviaria, di elettrificazione e tutto quanto. Gli ho scritto una lettera segnalandogli che noi da quattro mesi facciamo credo quello che la Valle d'Aosta fa da ormai tanti anni, quindi se avrà il piacere di riceverci, potremo spiegargli le iniziative che abbiamo in corso e soprattutto sarà interessante avere un ulteriore appoggio al Governo nazionale per portare avanti quello che a noi serve: investimenti sull'infrastruttura e attenzione al nostro problema dei trasporti. Bene quindi che anche questo Viceministro si occupi di noi, speriamo che alla fine lo faccia anche il Ministro, oltre che per l'infrastruttura ferroviaria, anche per le questioni dell'autostrada e noi saremo sicuramente attenti a collaborare e a segnalare ogni iniziativa valida per migliorare l'attuale sistema.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Per quanto riguarda la risposta dell'Assessore all'interrogazione, non possiamo fare altro che dirci insoddisfatti, perché, da quello che lei ci dice, non c'è nulla di nuovo in tutto questo se non il generico impegno di RFI di consegnare lo studio a giugno dopo 18 mesi, che ci sembra un tempo francamente esagerato. Ricordo che la Regione ha contribuito alla realizzazione di questo studio per un terzo e RFI ha utilizzato i 400 mila euro dati dalla Regione Valle d'Aosta e, esaurito quel fondo, si è completamente fermata. È questa una vicenda che va avanti dal protocollo d'intesa Regione-RFI, dal 20 dicembre del 2017, e il fatto che questo studio non sia ancora consegnato, comporta delle conseguenze negative. Come diceva, non si può procedere ai lavori di sistemazione della linea Aosta/Pré-Saint-Didier ma non si possono nemmeno valutare bene, correttamente e in modo completo le scelte per il futuro dell'intera tratta da Aosta a Courmayeur, perché manca sostanzialmente un elemento di conoscenza essenziale. Le motivazioni che RFI ha addotto sono impedimenti da imputare al generale inverno dello scorso anno - perché ci dicono che, per le condizioni climatiche, non hanno potuto lavorare nell'inverno del 2017 -, poi dopo sono sopravvenuti gli ordigni bellici; quindi tra inverno e mine della Seconda Guerra Mondiale non si è potuto procedere e andare avanti, poi ci si è messa di mezzo anche Modane e quindi tutto è rimasto fermo.

Nonostante la lettera di cui ci ha parlato l'Assessore e le sollecitazioni che ci sono state da parte della Regione, noi crediamo che non ci sia stato un atteggiamento sufficientemente incisivo. La tolleranza nei confronti di RFI per i suoi ritardi è stata eccessiva. Questo studio distribuito sull'arco dei 18 mesi - dovrebbe quindi essere consegnato a giugno -, occupa un tempo più lungo di quello che ci dicono i tecnici sarà destinato alla ricostruzione del Ponte Morandi a Genova. Considerato che oggi siamo il 3 di aprile e che la consegna deve avvenire a giugno, lo studio in un certo senso quindi dovrebbe essere in avanzato stato di elaborazione e dovrebbe essere praticamente quasi concluso. Quello che noi chiediamo quindi è che l'Assessore si faccia dare il più in fretta possibile gli elaborati che sono stati fin qui prodotti e anche la stima sulle opere necessarie che Rete Ferroviaria Italiana ormai certamente è in grado di dare. Ricordo anche che una stima in realtà era già stata fatta perché RFI aveva calcolato in circa 13 milioni - adesso non mi ricordo se erano 13 o 14 milioni - i costi per aumentare il carico assiale, questo prima dell'elaborazione dello studio che è stato affidato. Ora, quindi Rete Ferroviaria Italiana è sicuramente in grado di confermare e di correggere questa previsione e riteniamo che, dopo tutto questo tempo, ancora aspettarne altro sia francamente una cosa che non va bene.

Vi invito a venire all'incontro di venerdì 5 aprile a Morgex, di cui prima l'Assessore ha parlato. Abbiamo inteso organizzare questa iniziativa con il contributo dell'ingegner Mantovani, che è stato Presidente dell'Associazione italiana per l'ingegneria del traffico e dei trasporti e che è un esperto per quello che riguarda proprio il tram-treno. La normativa italiana in questo momento non concede il doppio utilizzo ma si è in fase di elaborazione di norme, sono allo studio, e nel resto d'Europa già si utilizzano le stesse rotaie non soltanto per il treno ma anche per il tram-treno. Il nostro quindi vuole essere un contributo alla discussione che avremo sia relativamente allo studio specifico per la Pré-Saint-Didier/Courmayeur e più in generale in merito al piano regionale dei trasporti. Vi rinnovo quindi l'invito a essere presenti.