Oggetto del Consiglio n. 535 del 3 aprile 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 535/XV - Elezione del Consigliere Joël Farcoz alla carica di Vicepresidente del Consiglio regionale.
Rini (Presidente) - Alla presenza di 30 Consiglieri, possiamo riprendere i lavori. La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Mi spiace rispondere all'intervento del collega Marquis dopo la pausa pranzo, quindi magari nessuno si ricorda nemmeno cos'è stato detto, però sostanzialmente su questo tema, come ha detto lui, ritengo che sia uno spunto importante per l'Aula: questa è l'unica parte del discorso che ho apprezzato e che mi sento di ribadire. Dopodiché ha ribadito il fatto che la posizione del suo Movimento è di assoluto garantismo, che ognuno risponde solo delle sue colpe personali. Veniamo al garantismo: di fronte alla posizione garantista del collega Marquis, che quando casualmente ritrova 25 mila euro nella scrivania, comincia a ventilare l'ipotesi di un reato particolarmente fastidioso che si chiama corruzione, come quello di cui stiamo parlando esattamente oggi, io non riesco a vedere tanto il garantismo, anzi pensavo festeggiasse per aver reperito delle ulteriori risorse per questa disastrata Amministrazione. Rimane peraltro altrettanto giustizialista nei suoi stessi personali confronti quando nel momento in cui le iniziali accuse ventilate nei confronti del Consigliere Rollandin si ribaltano sulla sua persona, infatti si dimette da Presidente della Regione Valle d'Aosta. Forse quindi adesso ridiventiamo tutti garantisti quando poi invece, quando siamo stati tirati in mezzo noi, abbiamo adottato altre soluzioni. Proprio su questo interviene ulteriormente il collega Marquis citando il caso - immagino quello più recente, uno dei pochissimi peraltro - del Presidente dell'Assemblea capitolina, sostanzialmente il Presidente del Consiglio comunale di Roma. Il Presidente, che era un membro del Movimento Cinque Stelle, il giorno stesso dell'arresto è stato sospeso dal Movimento e a 10 giorni di distanza è sostituito alla presidenza dell'Assemblea capitolina. La nostra posizione quindi non è proprio garantista nei confronti delle persone che appartengono al nostro stesso partito.
Continuo peraltro a non capire perché per certi partiti le responsabilità sono assolutamente personali e i movimenti non devono essere citati, nel nostro caso invece nessuno quasi cita il nome della persona in questione e tutti quanti riportano esclusivamente la sua appartenenza al Movimento Cinque Stelle, movimento che non aspetta nemmeno la condanna del primo grado per far pulizia al suo interno, cosa che invece in quest'Aula non abbiamo visto succedere praticamente mai.
Veniamo alle prospettive che propone il Consigliere Marquis, è inutile aspettare l'entrata in vigore di una legge elettorale che prevede l'eliminazione del controllo del voto, e quindi una maggior difficoltà di infiltrazione mafiosa all'interno di quest'Aula, proponendo quale unica alternativa il fatto di dormire sei mesi. La legge elettorale entra in vigore in solo tre, di cui uno è già passato, quindi ci rimarrebbero solo due mesi ma sono fermamente convinto che non sia indispensabile fermarsi a dormire. Proporremmo a tutte quante le forze in quest'Aula, visto che andremo a affrontare spero a breve una nuova elezione regionale, di attivarci immediatamente per quello che riguarda una legge elettorale che comporti anche discussioni sul tema della governabilità e della rappresentatività. Tutto questo è stato discusso e promesso in I Commissione, ci attiveremo, ma probabilmente, avendo questo tempo a disposizione e una scadenza davanti molto ben precisa, potrebbe essere l'occasione per darci un po' più da fare su questo argomento.
Per quello che riguarda invece l'unico obiettivo di certe forze politiche che propagandano l'onestà e poi, quando finalmente si dovrebbe arrivare all'onestà, cosa che non è così, si fidi Consigliere Marquis... non ci sarebbe più niente da dire. Ecco, mi rendo conto che nel passato la sua forza politica, con un'assoluta coerenza programmatica, si è spaccata in due la passata legislatura per ricomporsi alternativamente in occasione delle elezioni, si è rispaccata in occasione della maggioranza precedente per poi ricomporsi nella nuova maggioranza e, infine, sta per ricomporsi nuovamente e la Stella Alpina probabilmente, se non ho capito male, entro breve, non troppo subito, riconfluirà di nuovo serenamente insieme. Tutto questo di fronte a una cosa che non abbiamo sentito, che non abbiamo capito, al di là del fatto di unire le proprie forze: che cosa sono i programmi elettorali.
La nostra sensazione, Consigliere Marquis, è che non ci sia l'abitudine a scrivere i programmi elettorali e neppure a rispettarli ma anche non ci sia l'abitudine a leggere quelli delle altre forze politiche perché le posso garantire che anche nelle forze politiche che ritengono l'onestà imprescindibile ci sono un sacco di proposte su cosa fare per il bene della Valle d'Aosta.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Marquis.
Marquis (SA) - Per fatto personale Presidente. Guardi, sotto un certo profilo, sono contento di averle dato l'occasione di intervenire e di stimolare il suo intervento, perché probabilmente non avrebbe saputo cosa dire su questo argomento ma, al di là di questo, caro collega Vesan, io la invito a riascoltare l'intervento che ho fatto perché lei evidentemente ha dato dimostrazione di non aver capito cosa ho detto. Io ho fatto un intervento e ho parlato della situazione della Valle d'Aosta, non ho citato il Movimento Cinque Stelle, evidentemente se lei risponde in modo così piccato, vuol dire che ho colto nel segno. Io assolutamente ho fatto riferimento in generale a delle situazioni rispetto a chi fa della legalità un tema identitario e, quando si trova coinvolto nelle sventure che possono capitare a tutti, dopo ha difficoltà a uscirne. Se poi lei pensa che il riferimento era al Movimento Cinque Stelle, evidentemente si trova in una situazione di difficoltà oggettiva.
Riguardo alla questione che lei ha evocato dei 25 mila euro, le voglio solo dire che l'ho vissuta come un attentato, sono parte offesa in quella situazione. Sono stati trovati 25 mila euro nella scrivania del Prefetto, è stata fatta denuncia, dopo un anno di indagini è stata archiviata una posizione e io mi auguro che le Forze dell'ordine continuino a lavorare per portare alla luce prima possibile quello che è successo ma lei si deve vergognare delle affermazioni che fa! Si vergogni e si ascolti cosa ho detto io in occasione di quel rinvenimento: che era finito un sistema perché se arrivano 25 mila euro nella scrivania del Prefetto, significa che qualcosa non funziona, che qualcosa è da rivedere. Queste sono le mie affermazioni e si assuma la responsabilità di quello che dice perché, guardi, che questa è una questione che ha fatto male a me e alla mia famiglia e non si permetta di giocarci sopra, non si permetta, perché le assicuro che io non lo auguro a nessuno di vivere una disgrazia come quella, di trovarsi coinvolto in una vicenda in cui non ha nessun ruolo di responsabilità, se non quella di aver fatto il proprio dovere. Si assuma quindi le sue responsabilità e pensi al suo progetto e al suo programma e sia serio!
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola la collega Morelli.
Morelli (AV) - Intervengo in questa discussione, che riprende in parte temi che già abbiamo affrontato nella scorsa seduta del Consiglio, temi che vengono riportati alla ribalta da una pronuncia del Tribunale nei confronti del collega Rollandin nel processo sulla corruzione, che costituisce un fatto grave, un fatto importante. Ricordiamo, a onor del vero, che si tratta di una sentenza di primo grado e che il collega Rollandin, come lui stesso ha affermato, potrà far valere il suo diritto a ricorrere e a dimostrare l'infondatezza delle accuse che gli vengono rivolte. Tuttavia, in questa fase dobbiamo prendere atto del fatto che questa condanna porta alla sospensione dalla carica di Consigliere per effetto della legge Severino. Vi è ancora un'indeterminatezza dei tempi ma l'epilogo è segnato: la sospensione, ed è un epilogo che mortifica la principale istituzione valdostana: il Consiglio regionale, di questo fatto siamo tutti consapevoli, così come siamo consapevoli che, per porvi rimedio, sono necessari atti significativi, assunzioni di responsabilità personale, che in qualche modo contribuiscano a sollevare l'Aula dall'imbarazzo in cui si è trovata con questo ulteriore evento, e le dimissioni dalla carica di Vicepresidente immediatamente rassegnate dal collega Rollandin, così come la sua sospensione dal movimento di appartenenza, sono sicuramente due fatti significativi, poi si può disquisire, per gli uni possono essere molto, per gli altri possono essere troppo poco, ma sono fatti che ci sono, esistono. Dopodiché la giustizia farà il suo corso e le procedure verranno applicate com'è previsto dalle norme. Tutto è regolamentato, non è interesse di nessuno assumere atti, votazioni che non siano legittimati. Non siamo in Tribunale, questo è stato detto da tutti, anche se però siamo nell'Aula di un Consiglio e quindi politicamente dobbiamo prendere le distanze da sistemi corruttivi che minano la legalità, l'integrità delle istituzioni della Pubblica Amministrazione a prescindere dalle persone che sono coinvolte. Così come politicamente rileviamo che con questi fatti recenti, con questa sentenza prende fine un periodo politico, forse un'era è un po' eccessivo, ma sicuramente un periodo politico, che è stato caratterizzato da un sistema arbitrario da cui noi abbiamo preso le distanze in tempi precedenti, non sospetti, credo sia anche un po' la ragione di essere politica sia di Alpe che dell'UVP. Oggi la ricostruzione di un'area politica che si rifaccia agli ideali autonomisti, e la diatriba sinistra/destra lasciatemelo dire è un po' secondaria... io voglio ricordare che l'Union Valdôtaine degli albori, quella che nasce dalla Resistenza, vedeva a sottoscrivere quel patto fondativo rappresentanti di tutto l'arco costituzionale, perché, quando la situazione è critica, quando c'è bisogno di ricostruire, forse bisogna prima di tutto serrer les coudes e trovare le mediazioni necessarie. La ricostruzione dell'area autonomista deve fondarsi su valori di legalità chiari e condivisi, sta a noi mettere in campo tutte le regole, le idee, le azioni, le persone che possono far progredire questa Regione e lasciarsi alle spalle il passato. Noi siamo chiamati a gettare le basi e, per quanto mi riguarda, mi ci metto in prima persona anche poi a fare un passo indietro se è utile per favorire l'avanzare di un nuovo corso che dia migliori prospettive più giuste alla nostra comunità. Non sarà facile, ne siamo tutti coscienti ma bisogna avere la capacità di impegnarsi, anche se il contesto magari non è perfetto, se la situazione non è ideale, si fa di necessità virtù, ci si assume un proprio carico di lavoro e le proprie responsabilità e si va avanti. Limitarsi alla critica, colleghi della minoranza, può essere utile ma non è sufficiente così come, lasciatemelo dire, mi paiono un po' pretestuosi certi attacchi al sistema lottizzatore da parte di chi in un brevissimo lasso di legislatura credo che li abbia tranquillamente applicati.
Vorrei concludere dicendo che il tiro al bersaglio che si sta facendo in quest'Aula alla fine lascia un po' il tempo che trova, anche perché mi pare che il bersaglio non si sottragga, non scappi, affronti anche la discussione a viso aperto e credo che questo gli vada riconosciuto.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? La parola al collega Barocco.
Barocco (UV) - Tutta questa certezza che noto nelle critiche mi spaventa, siamo diventati improvvisamente esperti di diritto, non importa se ci sono sentenze della Suprema Corte, siamo degli analisti della storia perfetti. Le critiche sono sempre necessarie se sono fatte per evolvere. Io penso che un'autonomia come la nostra debba evolvere e mai come in questo momento un precetto cristiano mi viene in mente: "scagli la prima pietra chi è senza peccato", questo in quest'Aula, se poi lo allarghiamo al panorama nazionale, forse è ancora più di attualità. In questi decenni si sono succeduti Presidenti, Assessori, da Viérin a Rollandin, a Spelgatti, da Riccarand a Lanièce, a Ferrero, a Vallet, Marguerettaz, dico alcuni nomi a caso. Io nel dubbio attribuisco a loro la buona fede, poi senz'altro tutti possono sbagliare e hanno sbagliato probabilmente, ma se la nostra Valle d'Aosta ha raggiunto i risultati di questi anni, penso che lo dobbiamo al lavoro corale di questo Consiglio regionale. Gli esercizi di memoria vi ricordo servono a tutti, lasciatemi dire o notare alcune... chiamiamole contraddizioni, non lo so... Quando sento parlare della Lega di Bossi e del valore di Bossi all'interno della Lega, io che l'ho conosciuto Segretario della Jeunesse Valdôtaine alle due di notte al siège central, quando proveniva dalla vicina Lombardia dopo aver fatto campagna elettorale... allora disse - e ci sono dei testimoni -: "noi Union e Lega dobbiamo fare da spartineve per raccogliere il voto federalista che c'è in Italia".
Non mi sembra che ultimamente Bossi sia nei primi pensieri e considerazioni della Lega di Salvini. Vogliamo ricordare le difficoltà che ha avuto Bossi per trovare un posto in lista? È questo quindi. Il cambiamento passa senz'altro attraverso le persone ma anche attraverso degli atteggiamenti e degli atti. Signora collega Spelgatti, non si avventuri - glielo dico proprio in tutta tranquillità - in facili equazioni tra durata della carica e professionalità visto che potrebbe avere qualche risultato non di suo soddisfacimento. Sul famoso clientelismo che dire? Qualche Presidente ha recuperato una legge regionale per trovare posto a un attaché, qualcheduno ha nominato degli esimi professori della nostra Università. Già, mi dimenticavo, non è clientelismo, scusatemi, è riconoscimento delle professionalità. Sulle risorse: collega Aggravi e collega Luboz, cercate di coordinarvi, dire che negli anni abbiamo avuto troppe risorse - mi sembra che Luboz abbia detto: "non giustificate" -, ricordo che certe prese di posizione erano di esponenti entrati in questo Consiglio sotto la falce e il martello di Democrazia Proletaria, che poi hanno avuto un'evoluzione fino a Verdi Alternativi, le conosce tutte, e poi stavano come si dice in francese: ils étaient en train de briguer pour une charge à l'intérieur de la nouvelle majorité. Come si diceva prima, quindi scagli la pietra chi è senza peccato. Io penso che le critiche che ci provengono dalla Lega, dal Movimento Cinque Stelle siano senz'altro positive per arricchire il nostro dibattito interno e per migliorare, perché - l'ho detto quando ho preso questa carica - cerchiamo di guardare avanti, quindi non parliamo di epoche ma di evoluzione. Se qualcuno pensava alle epoche, cari amici della Lega, forse era un augurio quando vi hanno dilazionato il pagamento dei 49 milioni in 80 anni, io la vedo così. Io penso che il futuro, il percorso autonomista e federalista si possa compiere assieme. L'Union Valdôtaine non ha mai temuto di confrontarsi con gli elettori. Stamattina si è ricordato Dujany, una grande persona; con Dujany l'Union Valdôtaine ha vinto contro tutti due volte... lei sorride perché si ricorda le corse che faceva... forse dobbiamo recuperare quello spirito, certo, e cercheremo di farlo.
Io voglio anche solo ricordare un dato economico: il bilancio della Regione dal 2011 ad oggi ha perso il 37 percento delle risorse, il 32 percento con il concorso alla solidarietà nazionale, al ripianamento della finanza pubblica, 94 milioni nel 2012 verso lo Stato fino a 237... 247 milioni di euro nel 2015. La solidarietà federalista quindi la Regione Valle d'Aosta l'ha messa in pratica. Sono dati che avete e che sono a disposizione: meno 19 percento delle spese correnti, meno 83 percento di investimenti. Si può fare sempre meglio, però questo è un dato oggettivo da tener presente perché sennò non sappiamo dove viviamo. Queste erano un po' alcune riflessioni, che faccio senza nessuna presunzione ma solo perché, lasciatemi dire - questo forse è un po' l'orgoglio unionista che ce lo fa dire - che quello che l'Union Valdôtaine insieme ai suoi alleati ha fatto in questa Valle, al netto di tutti gli sbagli... qui non è che qualcuno dice di non aver sbagliato, ma andate a vedere il Comune di Traversella che sta qui vicino - adesso non so esattamente il nome del Comune ma comunque è appena al di là di Pont-Saint-Martin - e andate a vedere i Comuni della nostra Valle d'Aosta. Le realizzazioni che abbiamo fatto sono lì, gli agricoltori, che in questo momento stanno penando e giustamente si muovono... e ringraziamo la Consigliera Spelgatti di aver avviato delle entrature con il Ministro all'agricoltura, perché così almeno da loro sente veramente com'è la situazione e può darci una mano e coadiuvare il nostro Assessore all'agricoltura nella plaidoirie dell'agricoltura valdostana. Le realizzazioni della nostra autonomia sono lì, nelle strade interpoderali, nella ricostruzione degli alpeggi. Vogliamo poi parlare di Skyway? L'acquisto di tutte le stazioni, le remontées mécaniques. È chiaro poi che c'è il Casinò, che ha avuto dei problemi; c'è l'agricoltura, però faccio riferimento ai milioni che mancano. Io quindi penso che questi momenti siano senz'altro interessanti, l'evoluzione del pensiero autonomista che stiamo facendo con grande sforzo e difficoltà la stiamo facendo tutti. Io penso che debba essere fatta prima nella nostra testa per cercare di andare avanti e superare personalismi e vicende di questo genere. Io certe affermazioni le ho fatte, non le smentisco ma le ho fatte all'interno del mio movimento, perché penso che al suo interno ci siano le risorse per affrontare i dibattiti a viso aperto e per andare avanti.
Dalle ore 15:30 assume la presidenza il Vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola il collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Pensavo di non intervenire ma le parole del collega Barocco, dell'amico Jean mi hanno ispirato. Io credo che andare a fare dei confronti tra chi è meglio e chi è peggio - e lo dico urbi et orbi e super partes - non porta mai bene. Sicuramente oggi il personaggio Bossi ha fatto il suo tempo, come tanti altri hanno fatto il loro tempo, questo è vero, ed è anche vero che lui ha una memoria maggiore di quello che accadde nel 1993, io allora ero giovane, ma quello che si diceva all'epoca rispetto a quello che poi è stato... e oggi, al di là di tutto e soprattutto dal punto di vista dell'evoluzione dei programmi e dell'ideologia, è cambiato molto. Qui mi lego al discorso bilancistico e soprattutto delle risorse. È vero, forse a volte non si specifica bene quando si dice che la Valle d'Aosta può aver avuto troppe risorse ma voglio cercare di chiarire un aspetto: il personaggio che lei ha citato, che diceva che abbiamo avuto troppe risorse - e io mi dissocio totalmente e penso che anche il collega Luboz si dissoci molto volentieri da quel soggetto -, è diverso rispetto a dire che abbiamo avuto troppe risorse perché forse le abbiamo tolte ai cittadini e abbiamo preferito aumentare la spesa e lavorare sulla spesa quando forse, all'epoca dei riparti fiscali, delle norme di attuazione e anche delle politiche bilancistiche, bisognava pensare a togliere meno ai cittadini, perché è facile avere comunque un gettito alto e spendere, e poi sul come spendere possiamo ovviamente fare tante considerazioni.
Penso che parleremo del discorso di Skyway nella variazione di bilancio e, quando ne discuteremo, io sarò molto attento a parlare di questo e non soltanto, e la ringrazio per aver citato questo. Sicuramente, come ho detto nell'intervento precedente, io non butto via nulla di quello che è stato fatto, perché bisogna dare merito e dire che alcune cose sono state fatte bene, altre no.
Un aspetto che ho sempre avuto occasione di criticare, anche dalla "casa" da cui provengo e chi ne fa ancora parte, lei per primo, me ne può dare atto... sul discorso fiscale e sul discorso delle minori imposte ho sempre cercato, un po' come Sant'Antonio nel deserto, di portare avanti questo aspetto sicuramente difficilissimo, perché oggi, quando tutti quanti, penso, leggiamo il bilancio della Regione, un po' di lacrime ce le abbiamo, perché ovviamente vediamo che le cose non stanno andando bene. Questo non soltanto perché abbiamo un cattivo Stato centrale con il quale discutere e trattare è molto complesso perché il cane piccolo con il cane grande perde sempre o comunque, per usare una battuta di gioco, il banco vince sempre, però io credo che anche un errore... forse dobbiamo interrogarci molto anche su quello che sta avvenendo nel settore industriale produttivo ed economico valdostano, magari dovremmo anche dare un'occhiata a quello che la demografia ci sta dicendo: che la Valle si spopola, che i posti di lavoro cambiano e che il modo di fare economia è cambiato. La nuova sfida forse sarà far riaumentare quel Titolo Primo delle entrate con meno risorse: questa è la vera sfida e il vero cambiamento. Tutto il resto sicuramente è vero, andare in Comuni e magari molti amministratori ce lo ricordano anche... chi è al di fuori delle realtà autonome, non solo della Valle, ovviamente ha avuto delle grosse difficoltà a fare investimenti e a far quadrare i bilanci, però anche oggi, andando a parlare con gli Enti locali, anche se siamo stati accusati come Governo... e mi dispiace perché io ho sempre cercato di parlare con gli amministratori, con il privato è più facile che con il CPEL: questo lo ammetto, dal mio punto di vista, è stato così ma lo capisco... ovviamente anche oggi i nostri Enti locali soffrono e probabilmente soffriranno ancora di più perché il bilancio sta perdendo risorse. Forse la vera colpa - come cerco spesso di dire ma non perché mi sono inventato qualcosa di particolare ma perché leggo i dati, e se il bilancio scende, le spese aumentano e comunque abbiamo un certo tipo di propensione -, il vero errore che è stato fatto in passato sul discorso delle risorse non è stato pensare a un momento in cui queste risorse potevano venire meno o comunque sarebbero state minori. Questa è la vera sfida, la sfida che attende tutti e sulla quale oggettivamente penso che avremo tutti qualcosa da dire però, ripeto, cerchiamo di non giocare ai primati perché altrimenti tutti quanti, nel bene o nel male, ci facciamo proprio del male.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Devo pronunciare la frase di rito: non pensavo di dover intervenire invece intervengo, così almeno abbiamo fatto la nostra apertura. Comincio ovviamente parlando di un intervento che mi ha stupito in maniera particolare: quello della collega Morelli, che credo con questa sua dichiarazione a quasi difesa spassionata addirittura della presenza del collega Rollandin qui in aula, penso abbia toccato il fondo della sua storia politica. La questione morale che io ho sentito per anni rivendicare da alcuni banchi dell'opposizione, tra cui quelli di Alpe, immediatamente dopo essere rivendicata a gran voce, incredibilmente si è spenta e si è spenta proprio in un giorno molto particolare, ovvero quello odierno su un punto molto particolare su cui anche Alpe, e soprattutto Alpe, si è battuta strenuamente nel passato. Magari perché oggi ci sono altri ragionamenti da fare, magari perché oggi, come giustamente lei ha detto, è più importante fare rispetto al criticare, è così che lei ha riassunto il ruolo dell'opposizione, il ruolo che lei ha svolto all'interno di questo Consiglio per diversi anni: "l'opposizione critica soltanto". Magari bisogna un po' mettere da parte le divergenze, appianarle in virtù di qualcosa di più grande. Se questo Governo è quello che di più grande c'è da fare per mettere da parte quelle critiche, collega Morelli, guardi, mi aspettavo qualcosina di più sinceramente.
Ancora più divertente è il vedere che da tante parti oggi, da tanti movimenti noi possiamo parlare, definire, raccontare una diaspora unionista che si è frantumata in mille rivoli e in mille correnti. Qualcuno in coscienza ha continuato una battaglia perché ha deciso di uscire dall'Union contestando un certo tipo di sistema, oltre che un certo tipo di persone; qualcun altro invece oggi ha dimostrato, con le sue dichiarazioni, di essersi dimenticata perché è uscito da quella "casa". Mi ha colpito poi particolarmente la spassionata difesa dell'esistente, nonché l'apologia del non cambiamento che il collega Barocco ci ha sciorinato, cominciando dalla questione dei 49 milioni, per esempio, dove la Lega chiaramente è parte lesa. Magari la prossima volta che cita 49 milioni si guardi un pochino intorno e guardi qualche suo collega che magari di milioni deve darne 30 soltanto in questa Regione.
Mi ha colpito particolarmente il fatto che lei citasse a suo supporto il calo drastico delle risorse di questa Regione come se fosse un fatto positivo. Non sono riuscito a collegare come lei potesse difendere l'esistente e il sistema citando un calo di risorse, risorse peraltro che, come lei ha bene anche detto, sono state in parte determinate dal Governo centrale, in primis da Monti - Governo al quale la Lega non ha mai dato il suo sostegno -, per seguire, con ovviamente la compiacenza di Matteo Renzi e degli amici del PD... amici vostri chiaramente, che hanno tentato prima di distruggere l'autonomia della Valle d'Aosta con un referendum costituzionale e poi la volevano disciogliere in un simpatico "Limonte", che doveva contenere Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta completamente annullandoci. Ricordo che in periodo di referendum costituzionale ricordavo il libro di Renzi: "Dolce stil novo", dove ci spiegava a chiare lettere, scritto nero su bianco, con grandi parole molto chiare, che le autonomie speciali dovevano sparire. Questi sono i vostri amici, questa è la vostra azione politica!
Parlando di politica, lei, collega Barocco, ci ha detto che si siede qui e difende una parte politica dopo aver fatto certe dichiarazioni molto precise, che, però afferma di aver fatto nell'alveo del suo movimento. Io non sapevo che lei appartenesse al grande movimento culturista...
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente Rini.
Rini (GM) - Il collega Manfrin mi ha bruciato l'esordio, quindi non posso che iniziare in questa maniera, però inizio esattamente con lo stesso spirito e lo stesso sentimento con cui sono intervenuta qualche settimana fa, perché non mi appassiona per niente intervenire in questi casi. Non appassiona me e, come ho già avuto modo di dire - e ci tengo a ribadire che di questo sono certa, e lo dico senza presunzione -, non appassiona per niente i valdostani che seguono e che aspettano altre risposte da questa Sala, da queste nostre riunioni e dalla politica tutta a tutti i livelli.
Detto questo, ovviamente ho sentito tante prese di posizione e mi corre l'obbligo di portare anche la visione delle persone che mi sostengono in quest'Aula su questa tematica. In questi giorni ho personalmente vissuto questa pagina con una profonda tristezza, perché abbiamo assistito al brutto fenomeno dello sciacallaggio politico avvenuto un po' bipartisan, e non mi riferisco alle critiche assolutamente lecite di chi porta avanti degli altri percorsi, ma mi riferisco invece piuttosto ad attacchi beceri, personali, villani che nulla hanno a che vedere con il nostro ruolo, che esulano totalmente da quello che deve essere il nostro impegno in quest'Aula. Questo, a mio misero parere, non è utile, non fa bene, non è produttivo, non cambia il sistema, anzi, lo avvelena ancora di più e ci fa entrare in un vortice dal quale poi - credetemi, io di questo ne sono convinta - non ne trae beneficio nessuno. Abbiamo assistito a dichiarazioni di persone che rinnegano il proprio passato e questa è una cosa brutta non politicamente ma umanamente, è molto brutto rinnegare il proprio passato, ognuno di noi ce l'ha, io vado fiera del mio e credo che sia veramente, come dicevo prima, triste vedere questo tipo di atteggiamento. Nel merito il collega coinvolto credo che abbia risposto all'inizio di questo dibattito in maniera puntuale nel merito, ha ovviamente tutto il diritto, quasi il dovere di portare avanti le sue ragioni, difendersi nelle sedi opportune, non è quest'Aula. Credo che chi mi conosce sappia bene che non ho mai paura di parlare, di portare avanti le mie idee, i valori nei quali credo, non ho scheletri nell'armadio, ho sempre detto quello che penso, però, sempre per tornare alla sensazione con cui ho iniziato, è facile parlare oggi, oggi tutti si esprimono su questo. Io credo che - e io l'ho fatto in passato, ho parlato nelle sedi opportune, ho parlato in tempi non sospetti e nelle sedi opportune, attirandomi anche, e lo ricordo, degli insulti e degli attacchi personali violentissimi e vili, però credo che questa sia la politica - tutto quello che stiamo vivendo oggi di politico ha ben poco, è distruttivo. Io quindi credo che si debba guardare avanti cercando di ritrovare un clima diverso, un clima rispettoso, di collaborazione, leale, perché la lealtà poi paga sempre. Torniamo a parlare di progetti, ed è vero, collega, non è sicuramente questione di destra e sinistra, anche se mi permetto di dire che per me ancora qualche valore di ideali anche che compongono una base di partenza con cui ci si approccia alla vita in generale e anche quindi alla politica ce l'ha. Non vuol dire dividersi, non vuol dire separarsi ma vuol dire su certe tematiche avere sensibilità diverse: questo è il valore aggiunto della politica, il valore aggiunto della democrazia. Parlavo adesso di valori, tra i miei valori sicuramente tra quelli liberali ci sono anche quelli cattolici, io ne vado fiera, non ho problemi a ricordarlo.
Vorrei in conclusione di questo brevissimo intervento fare anch'io un piccolo passaggio, un piccolo rimando al mondo ecclesiastico, perché dell'Eucarestia la parte che apprezzo di più è quella della predica, perché è quella dove si cerca di imparare qualcosa, di uscire un pochino più ricchi dal momento dell'Eucarestia stessa. Allora io oggi dico: bene, anche in politica bene le prediche, però facciamo attenzione sempre ai pulpiti, cerchiamo di guardare bene da dove queste prediche provengono. Questo credo che sia un buon esercizio per tutti quanti per quella famosa coerenza, per non rinnegare niente, niente di sé stessi, niente del proprio passato, poi si possono prendere strade diverse, sempre con rispetto però.
Chiudo davvero con un augurio fin d'ora, visto che il punto prevede anche la sostituzione del Vicepresidente, di buon lavoro a colui o colei che prenderà la carica di futuro Vicepresidente del Consiglio, certa che si continuerà in quello spirito che abbiamo cercato in questi mesi - bipartisan fra l'altro - di portare avanti di reale collaborazione costruttiva basata su una valorizzazione forte della nostra identità valdostana e tutte le azioni che stiamo cercando di portare avanti come Ufficio di Presidenza vanno esattamente in questa direzione. Chiudo anche con un ringraziamento al collega Augusto Rollandin per questi mesi di lavoro insieme nell'Ufficio di Presidenza e grazie per l'impegno e la serietà che ha messo a disposizione dell'Ufficio di Presidenza in questi mesi.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Vesan.
Vesan (M5S) - Una replica al fatto personale. Il collega Marquis ha detto che non ho capito che cosa ha detto, forse le sue accuse sono state un po' troppo velate. Mi scuso per la mia durezza di comprendonio, sono però qui a esprimere la mia più profonda soddisfazione relativamente al fatto che le sue dichiarazioni non riguardassero assolutamente il nostro movimento sia quando parlava dell'onestà millantata, sia quando parlava della mancanza di programmi. Grazie collega Marquis. Vorrei esprimere, per quello che riguarda la tristissima realtà, la questione dei 25 mila euro, la mia personale solidarietà e il mio più profondo dispiacere alla sua famiglia per l'odissea che ha dovuto subire in occasione di questa indagine, al tempo stesso vorrei accodarmi alla sua speranza che la Magistratura riesca a venire a capo di questa cosa, che ancora, purtroppo, è un triste vulnus per la nostra Amministrazione.
Per quanto riguarda le dichiarazioni del collega Giovanni Barocco, che, complice la sua grande esperienza con il carnevale di Quart, sta per organizzare probabilmente la marcia dell'orgoglio unionista di cui ci ha citato e che proporrà questa Union Pride in giro per la Valle d'Aosta, vorrei invitare tutti quanti a fare una maggiore attenzione nel citare riferimenti biblici che abbiamo sentito già due volte in quest'Aula, cioè quelli relativi al Vangelo di Giovanni su Cristo e l'adultera: che chi è senza peccato scagli la prima pietra, perché, fatto in quest'Aula dove abbiamo la moquette, probabilmente uno può farlo serenamente e disinvoltamente, fatto in giro per la Valle d'Aosta dove i cllapèi [traduzione letterale dal patois: le pietraie] abbondano, potrebbe essere decisamente più rischioso.
Dalle ore 15:53 riassume la presidenza Il Presidente Rini.
Rini (Présidente) - La parole au collègue Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Voilà donc deux considérations assez rapides sur la question. Je ne parlerai pas de la personne d'Auguste Rollandin - vous connaissez déjà ma position à cet égard: il a géré l'administration publique à sa façon, donc il est responsable de ce qu'il a fait - mais plutôt du système. Je commence avant tout à répondre aux provocations du collègue Barocco. Conseiller Barocco, remonte au 1998 notre dernière discussion politique, justement sur cette affaire et on revient après 20 ans là, et je ne peux pas accepter le fait qu'on n'est pas les mêmes, qu'on n'a pas la conscience en place, parce que nous on a vraiment la conscience en place. Je vous souviens qu'en 1993 je faisais partie de la Lega Nord aux temps de Bossi et on a discuté pas mal de fédéralisme, il y avait le projet Miglio si vous vous rappelez, donc une position institutionnelle particulière pour la Vallée d'Aoste et je vous propose d'aller revoir l'histoire. En même temps que je défendais la culture valdôtaine et l'institution valdôtaine, vous étiez en 1993 occupés avec des choses beaucoup moins plaisantes, et en particulier les histoires des enveloppes, donc on laisse tomber... et je m'arrête là, ne cherchez pas des critiques sur la question culturelle et sur la question de l'honnêteté avec la Lega parce que se te tazeuille lo nite di vipe te no-z-acape [traduzione letterale dal patois: se stuzzichi il nido delle vespe, ci trovi]. Vous savez bien donc que, si on parle de futur, on va se confronter; si on parle d'autonomie, on va se confronter, mais laissons tomber le passé s'il vous plaît. Pour ce qui est de l'Union future, Rollandin a été son système et il y en a d'autres qui continueront après Rollandin, ils n'auront sûrement pas sa capacité mais j'espère qu'ils chercheront au moins d'essayer d'une façon différente de gérer la machine publique et surtout que, comme on espère, ils mettent la question identitaire et autonomiste au premier lieu mais quand même toujours en respectant, si possible, les règles élémentaires de la gérance du bien public.
Presidente - Collega Marquis, per fatto personale.
Marquis (SA) - Volevo solo ringraziare il collega Vesan per le parole che ha espresso, per le scuse che mi ha rivolto e soprattutto volevo concludere anch'io con una battuta: nel secondo intervento ho ritrovato in lui i toni e i modi e le sue origine democristiane che sono figlie del foyer familiare in cui è cresciuto e in questo mi ritrovo pienamente.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? La parola al collega Bianchi.
Bianchi (UV) - A differenza degli ultimi che mi hanno preceduto negli interventi, volevo intervenire, ma volevo intervenire perché ormai è un intervento abituale, in tutti i Consigli passiamo una mezza giornata o una giornata a discutere di problematiche, se volete, estremamente importanti ma che, come ho già avuto modo di sottolineare in altri Consigli, non dovrebbero riguardare quest'Aula perché le sentenze si applicano, le leggi anche. Vale a dire c'è stata una sentenza, il collega Rollandin è stato condannato ma c'è anche una legge chiarissima che ha ricordato la collega Russo: la legge Severino, che va a normare in maniera chiara quello che accade all'interno di qualsiasi Consiglio: parlo di Consigli regionali, Consigli comunali, provinciali a livello nazionale. Obiettivamente ad oggi, come ho già avuto modo di dire in passato, quindi si è voluto fare un po' di demagogia politica, ci sta, ci mancherebbe, fa parte del gioco, però, a mio avviso, come qualcuno ha già avuto modo di sottolineare, dietro ogni sentenza, permettetemi di dirlo, c'è sempre una persona fisica, c'è una famiglia, e qui parlo in generale. Anche alcuni interventi, a mio avviso, sono stati molto pesanti e io chiederei proprio all'Aula, magari sono la persona meno indicata a chiederlo perché sono uno abbastanza sanguigno, che dice quello che pensa... però in ogni caso in queste situazioni, a mio avviso, quando si interviene soprattutto su situazioni di questo tipo, sarebbe più opportuno mantenere un livello un pochino più basso, ma lo dico anche a me stesso. Quello che sto dicendo lo ho anticipato anche la collega Pulz dicendo che lei nello scorso Consiglio ha fatto un intervento che sicuramente la sua forza politica o lei personalmente lo sostiene, c'è chi sarà d'accordo, chi no, ma, guarda caso, non ha detto chi, e non voglio saperlo... ha avuto degli attacchi da una forza politica. Non sarà la stessa forza politica di quando è stata attaccata un'altra collega di un'altra forza politica (i Cinque Stelle) quando si è permessa di evidenziare cosa avrebbe votato a livello nazionale all'interno della piattaforma Rousseau? No, perché qui ormai è così. È chiaro che se gli attacchi vengono fatti nei confronti del Movimento dell'Union Valdôtaine o delle persone che risiedono, che sono state elette all'interno di quel movimento, è normale che, bene o male, per quanto riguarda il livello nazionale - e ho già avuto modo di dire anche questo perché mi ripeto, discutiamo sempre delle stesse cose -, io ho avuto modo di dire: non voglio tirare in mezzo nessuno nella discussione ma ce n'è per tutti. Parlo di livello nazionale ma potrei parlare di altre Regioni qui vicino, o magari qualche Comune, o qualche società partecipata. Vogliamo mettere un Consiglio a tema e andiamo a discutere dei problemi delle altre Regioni? Non penso che sia il mandato che abbiamo: quello che abbiamo è di dare delle risposte ai valdostani.
Permettetemi di dire, che come ho già avuto modo di dire, siamo garantisti, prendiamo atto della condanna, il collega Rollandin ha dato le dimissioni da Vicepresidente, come lo avevamo già anticipato nello scorso Consiglio, c'è stata questa condanna di primo grado, io mi auguro che, come ha detto anche lui, avrà modo di dimostrare la sua estraneità a quei fatti: me lo auguro come persona, come amico, come collega di partito, ma questo lo auguro a chiunque abbia in passato e in futuro passi in questa macchina, perché è chiaro, non lo nascondiamo, che forse molto probabilmente è più colpito un movimento rispetto ad altri, è indubbio, siamo presenti nel Consiglio regionale dal 1946, non siamo nati l'altro ieri, quindi è indubbio che amministrativamente possiamo correre con dei problemi. Io immagino che in ogni caso queste persone che hanno avuto sia in passato e che avranno in futuro... non lo so, magari toccherà a qualcun altro, a qualche altra forza politica... assicuro che da parte dell'Union Valdôtaine non verrà fatta demagogia com'è stata fatta!
Mi permetto solamente di fare un appunto alla collega Spelgatti quando ha parlato e ha ricordato la nascita della Lega, Miglio e Bossi nell'Union Valdôtaine. Io mi riconosco e mi riconoscevo ai tempi - sono un pochino più giovane del mio collega Barocco, sarò arrivato magari dopo la Jeunesse - in quella Lega come unionista ma mi riconoscevano in una Lega federale. Oggi la Lega di Salvini, a mio avviso, è ben lontana dalla Lega che voleva Miglio, e lo ricordo anche al collega Lucianaz. Qualcuno ha parlato di un cambio culturale, io condivido che ci debba essere questo cambio culturale, tranquillamente, ma, a mio avviso, se il cambio culturale non parte da qui dentro, non possiamo cercare che i valdostani abbiano un cambio culturale.
Presidente - La parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Vedo che la lettura politica del quadro nazionale, soprattutto di quello che viene portato avanti dalla Lega, non vi è assolutamente chiaro ma diciamo che è poco importante perché non avete chiaro neanche quale sia il quadro della politica valdostana e non avete soprattutto chiaro di dove volete andare e che cosa volete fare, e questo ormai è un male che vi affligge da molto tempo. Comunque se dobbiamo rispondere, collega Bianchi, le rispondo, il progetto di Salvini... direi che stiamo portando a casa un regionalismo differenziato e quindi le altre Regioni stanno lottando per avere più margini di autonomia, chiaramente tutto questo senza minimamente toccare le Regioni a statuto speciale, che sono sacre, nonostante tutto quello che avete fatto per distruggere l'autonomia e per far sì che tutto questo fosse ormai un qualche cosa appartenente soltanto alla storia, ma, nonostante tutto quello che avete tentato di fare per distruggere l'autonomia, l'autonomia c'è una forza politica che la difende come qualcosa di sacro, ed è la Lega, tanto che oltretutto, oltre all'autonomia delle Regioni a statuto speciale, lotta per avere più margine di autonomia per tutte le altre Regioni che lo richiedono e da nord a sud ci sono sempre più Regioni che stanno facendo questa richiesta. Ricordo, tra l'altro, come ben già ricordato dal collega Manfrin, che solo per un miracolo non è passato il referendum di Renzi, che era stato appoggiato, tra l'altro, anche dall'Union Valdôtaine, perché oggi di autonomia, se fosse passato quel referendum, non parleremmo più visto che avremmo una riforma completamente centralizzata dello Stato. Grazie a Dio c'è stata poi un'inversione di tendenza incredibile perché da quello scampato referendum siamo passati invece al referendum vinto da parte di Lombardia e Veneto per ottenere margini di autonomia molto maggiori rispetto a quelli che addirittura speravamo si potessero raggiungere e quindi non solo abbiamo scampato il pericolo che voi avete appoggiato appoggiando il referendum di Renzi, ma abbiamo vinto una battaglia epocale che può cambiare i destini di tutta Italia. Venire a dire quindi che non capite bene quello che sta facendo Salvini... non ho dubbi sul fatto che non siate in grado di capirlo...
(interruzione del Consigliere Barocco, fuori microfono)
... collega Barocco, la prego di intervenire sempre di più in Consiglio perché, se vuole affossare l'Union Valdôtaine, è sulla strada giusta per cui io la prego, la invito, la sollecito a intervenire sempre di più. Non entro nel merito degli attacchi che ha fatto perché sono decisamente, e uso il termine che utilizza la collega Pulz, di bassa lega, quindi, finché, come al solito, gli interventi contro la Lega si limitano a ripetere quei tre concetti che abbiamo già sviscerato in tutti i Consigli in questi sei mesi, per noi va benissimo. La prego e la sollecito di intervenire sempre di più.
Presidente - La parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Ho ascoltato attentamente e voglio comunque esprimere due parole. Può darsi che quello che dirò sia magari un po' fuori dagli interventi fino adesso sentiti in quest'Aula. Non entrerò minimamente nel merito della sentenza di un Tribunale proprio perché penso che le sentenze si applicano e non tocca a noi commentarle proprio perché quest'Aula non può e non deve essere un Tribunale. Esordirò dicendo che, per quello che mi riguarda - e penso che sia il pensiero di tanti valdostani -, oggi è comunque una triste giornata, non c'è nulla da festeggiare, anzi è un'altra brutta pagina per la Valle d'Aosta e permettetemi di dire che penso sia anche un momento di sconfitta della politica valdostana. La Magistratura in questo caso ha fatto ciò che la politica negli anni non è stata in grado di portare avanti: dico questo perché a me personalmente sarebbe piaciuto che certe cose si fossero risolte sulla base di scelte politiche e amministrative diverse che segnassero... già a partire dal 2010, dal famoso accordo sottoscritto con lo Stato, in cui si portò a casa il discorso dei dieci decimi. Mi permetto di ripetere, come ho già detto in quest'Aula nella precedente legislatura, che non mi interessano tanto i processi retroattivi ma io in quest'Aula mi sarei aspettato un po' di autocritica sulle scelte politico-amministrative negli anni; questo perché? Perché comunque da quegli anni in cui il collega Barocco accennava alla drastica riduzione di risorse... è vero, noi in quegli anni ne avevamo davvero tante, non troppe - attenzione, non ho mai detto: troppe - e quello che la politica ha sbagliato in quegli anni è stato di distribuire e di non far crescere. Collega Rollandin, penso che lei sia stato colui che ha determinato le scelte politiche e amministrative di quegli anni fino ad oggi. Noi, quando abbiamo sottoscritto quest'accordo, abbiamo avuto ancora per anni una compensazione da IVA di importazione ma in quegli anni abbiamo preferito distribuire, dare eventualmente la mancetta, dare il contributo, non abbiamo mai fatto crescere la Valle d'Aosta. A me dispiace e l'ho detto per come in questi anni si è gestito la vicenda Casinò... qualcuno prima diceva che in quest'Aula sono intervenuto e non ne ho mai azzeccata una, non lo so se è davvero così, però, ripeto, io in quest'Aula negli anni ho detto che la Casino peccava a livello di trasparenza, che il bilancio del Casinò non era trasparente e che le imposte anticipate non andavano per nessuna ragione iscritte. Il percorso con cui è stata gestita CVA, il percorso delle turbine cinesi in cui comunque c'è sempre stato un confronto diretto tra chi gestiva la Regione e chi gestiva queste società... Possiamo andare avanti con il Forte di Bard, questo bilancio regionale in cui si sono fatte delle scelte dove si è deciso di indebitarsi in gestione speciale per aggirare le norme del Patto di stabilità, una gestione speciale che grava ancora adesso e che un po' alla volta dovremo cercare di ridurre, se non cancellare: quei quasi 290 milioni di differenza tra residui attivi e residui passivi in cui ci siamo svegliati tre anni e mezzo fa e, a causa di tale disavanzo, noi per tre-quattro anni non abbiamo potuto o non potremo utilizzare l'avanzo di amministrazione. In quell'operazione che io ho sempre definito di prelievo forzoso - prelievo forzoso forse è un complimento - di 50 milioni di avanzo di amministrazione degli Enti locali - unico caso in Italia -, con la quale abbiamo veramente messo le mani nelle tasche dei Comuni - quelli che erano per anni un vanto della politica di questa Regione e principalmente del suo partito: l'Union Valdôtaine, dove la maggioranza dei sindaci sono espressione dell'Union Valdôtaine -, ci siamo entrati non a gamba tesa, peggio ancora. Per quanto riguarda il mancato accordo con lo Stato, abbiate pazienza, io ho chiesto più volte in quest'Aula: diteci qual è la verità sul fatto che la Regione Valle d'Aosta nel 2015 è stata l'unica Regione a statuto speciale o Provincia autonoma che non abbia sottoscritto un accordo con lo Stato. Ci è costato la bellezza di qualche centinaia di milioni non averlo sottoscritto alle pari condizioni con cui è stato sottoscritto l'anno scorso; se l'avessimo sottoscritto nel 2015, avremmo qualche centinaia di milioni in più. Non voglio dire oltre, se non dire che io ho questi rammarichi, il resto non fa parte... e non devo essere io né a giudicare, né a commentare, però su questo io le dico che ho tutti i rammarichi veramente per non essere riuscito a farle cambiare idea, non essere riuscito a farle pensare che probabilmente il bene della Valle d'Aosta era... e si doveva gestire in maniera diversa.
Politicamente lei lascia il vuoto, non ha voluto che amministrativamente nulla crescesse al suo fianco, perché nulla le facesse ombra in questi anni e penso che sia probabilmente il più grosso vuoto che la politica valdostana avrà: dico questo perché sono assolutamente convinto che non potranno essere artifizi o aggregazioni con l'intento di confondere le idee che potranno mutare il futuro panorama valdostano; in patois la chiamano: piquetta [traduzione dal patois: vino scadente] possiamo imbottigliare delle damigiane di piquetta ma non sarà mai Barolo: questa è la verità e lo dico con un po' di rammarico.
Per quello che riguarda invece alcuni interventi dove si dice che nessuno vuole fare ordinaria amministrazione ma bisogna raccogliere le idee, le idee vanno raccolte ma devono essere raccolte se ci si confronta su una base di trasparenza, su una base di progettualità. In quel breve periodo di governo che ho condiviso con qualcuno io le uniche idee che ho sentito sono quelle di dire: "andiamo avanti con il passato, riconfermiamo quelli che dobbiamo riconfermare, soprattutto cerchiamo di nascondere le verità". Non è quello che chiede la Valle d'Aosta, che le verità escano, che siano a galla e che il futuro della politica valdostana sia un futuro più sereno.
Detto questo, io non so cosa ci sia da raccogliere in questo Consiglio, l'ho già detto. La nuova legge entrerà in vigore il 1° di giugno ma al 15 di giugno sarà operativa in quanto ci saranno i tempi tecnici per la promulgazione. Bene, pensiamoci tutti perché quella è una data oltre la quale questa politica non ha più senso di esistere.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Se non ce ne sono, possiamo procedere alla votazione che si effettuerà in cabina. Prima di procedere ci sono delle indicazioni? La parola al collega Bianchi.
Bianchi (UV) - Come maggioranza, noi proponiamo come Vicepresidente il Consigliere Farcoz Joël.
Presidente - Possiamo quindi procedere all'elezione del Vicepresidente. Invito gli scrutatori ad avvicinarsi al tavolo delle votazioni, il collega Barocco sostituisce il collega Farcoz.
Esito della votazione:
Presenti: 35
Votanti: 35
Schede nulle: 6
Schede bianche: 4
Hanno riportati voti:
- Farcoz: 18
- Rollandin: 3
- Daudry: 2
- Barocco: 1
- Russo: 1
Presidente - Proclamo quindi eletto Vicepresidente del Consiglio il Consigliere Farcoz a cui rinnovo i miei auguri per un proficuo lavoro in Ufficio di Presidenza.