Oggetto del Consiglio n. 531 del 3 aprile 2019 - Resoconto
OBJET N° 531/XV - Communications du Président du Conseil régional.
Rini (Présidente) - On retourne aux communications du Président. Je vous communique que les actes législatifs suivants ont été déposés à la Présidence du Conseil:
- Projet de loi n° 20, présenté par le Gouvernement régional le 21 mars 2019: "Primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2019/2021. Modificazioni di leggi regionali." (2ème Commission)
- Projet de loi n° 21, présenté par le Gouvernement régional le 21 mars 2019: "Disposizioni collegate al primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2019/2021. Modificazioni di leggi regionali e altre disposizioni." (2ème Commission)
- Proposition de loi n° 22, présentée par le Conseiller régional Restano le 26 mars 2019: "Modificazioni alla legge regionale 29 maggio 1996, n. 11 (Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere)." (4ème Commission)
Je vous informe aussi que, à partir du 19 mars 2019, les réunions suivantes ont eu lieu:
- le Bureau de Présidence, la Conférence des Chefs de Groupes, la 1e Commission, la 4e Commission, la 5e Commission, la 3e et 4e Commission se sont réunis une fois;
- la 3e Commission: deux fois;
- la 2e Commission et la Commission spéciale CVA: trois fois.
Il 28 e 29 marzo 2019, si è tenuto il workshop internazionale organizzato dal Difensore civico della Valle d'Aosta, Enrico Formento Dojot, in collaborazione con il Consiglio regionale della Valle Aosta e l'International Ombudsman Institute, organo dei difensori civici. Ventidue difensori civici, provenienti da vari paesi europei, si sono confrontati sul tema "Il lavoro in rete: esperienze e prospettive di una realtà in divenire". I lavori si sono conclusi con l'approvazione della Déclaration d'Aoste, volta a sensibilizzare le autorità italiane sull'istituzione della figura del Difensore civico nazionale.
Io voglio davvero ringraziare, lo faccio a nome dell'intero Consiglio regionale, il Difensore civico che ha organizzato egregiamente questo momento di incontro e di confronto, che è stata anche una bella vetrina per la nostra regione per le sue peculiarità.
Ha chiesto la parola il collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Mi rivolgo a lei quale garante e Presidente di questa assemblea per chiederle, ai sensi del decreto legislativo n. 235 del 31 dicembre 2015, ovvero la cosiddetta legge Severino, in applicazione dell'articolo 8, concernente la sospensione e la decadenza di diritto per incandidabilità alle cariche regionali, che recita: "Nel periodo di sospensione i soggetti sospesi, fatte salve le diverse e specifiche discipline regionali, non sono computati al fine della verifica del numero legale, né per la determinazione di qualsivoglia quorum o maggioranza qualificata", per chiedere quindi, in virtù di questa norma, che la misura citata venga applicata conformemente alle disposizioni di legge al consigliere Rollandin, non computandolo né quale membro di questo Consiglio né per il voto eventualmente espresso all'interno di questa assise. Noi oggi conosciamo la data della sentenza ed è da quella che si farà partire la sospensione, così com'è stato per il consigliere Sorbara. Per questo motivo risulta ininfluente sapere che, tra un mese o tra un mese e mezzo, verranno trasmessi gli atti dal Tribunale, poiché questi - se approvati dal consigliere Rollandin - saranno già minati nella loro legittimità. Questa interpretazione, peraltro, era già stata sostenuta dall'allora Presidente della Regione, Augusto Rollandin, proprio in occasione di altre sospensioni.
Presidente - Collega Manfrin, nella Conferenza dei Capigruppo avevamo deciso di affrontare questo argomento al punto 3.01 dell'ordine del giorno, ma la consideriamo alla stregua di una questione pregiudiziale, quindi volentieri do l'interpretazione della Presidenza del Consiglio, che è la medesima che abbiamo già fornito la volta scorsa. Lei ricorderà che eravamo già tornati sulla questione in maniera puntuale e dico "tornati" perché già nel passato, quando in quest'aula abbiamo dovuto applicare questa norma, si era presa una posizione molto chiara. Non le ricordo di nuovo tutta la nota, lo abbiamo fatto qualche settimana fa e la posizione è la medesima. In estrema sintesi, proprio come stabilito anche dalle sentenze della Corte di Cassazione n. 11.131 del 2015 e la n. 8618 del 2017, l'efficacia della sospensione dei soggetti coinvolti in base alla legge Severino decorre dalla notifica del DPCM al Consiglio regionale. Da tale data il Consiglio deve adottare gli adempimenti conseguenti immediatamente con la sostituzione del consigliere supplente e, fino alla notifica del DPCM, il consigliere coinvolto è assolutamente titolato a partecipare alle attività. Al di là delle sentenze, anche a rigor di logica, quale motivo avrebbe altrimenti l'iter dell'approvazione del DPCM? Basterebbe e sarebbe sufficiente l'emissione di una sentenza e la trasmissione di questa sentenza alla Presidenza, cosa che credo peraltro sia già avvenuta. Mentre invece dopo questo parte un iter che porta all'approvazione, come dicevo, del DPCM che viene trasmesso alla Presidenza che, appunto, da quel momento in avanti porta avanti tutti gli adempimenti.
Questo è come si applicano le sentenze. Così come ovviamente si devono applicare le leggi, quindi la legge Severino in seguito a una sentenza, vanno applicate e rispettate anche le sentenze della Corte di Cassazione che su questo hanno chiarito definitivamente la questione. Così come anche da interpretazione della Conferenza dei Presidenti; anche qua non torniamo, colleghi. Ci siamo già tornati in maniera ampia e compiuta in occasione della sostituzione del collega Sorbara.
Detto questo, ovviamente c'è la libertà anche di pensarla in maniera diversa. Questa è la posizione di questa Presidenza. Ovviamente se si hanno idee divergenti, così come abbiamo detto anche in passato, è giusto farle valere nelle sedi e nei modi opportuni. Però chiederei di andare avanti con il dibattito e poi su questo torniamo anche nel punto 3.01. Per la replica rapida su questo, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - No, questo non è un punto su cui poter rinviare il dibattito, nel senso che ci sarà, credo, un approfondito dibattito politico sulla questione in sé. Questa è una questione che prescinde da quel dibattito politico ed è la questione di legittimità degli atti che usciranno da questo Consiglio, anche in virtù dell'espressione di un voto da parte di un consigliere di questo Consiglio e di questa maggioranza peraltro.
Lei ci ha ricordato che è stata data un'interpretazione di un certo tipo nei confronti del consigliere Sorbara. Ora, mi corre l'obbligo di ricordarle però che, per quanto concerne il consigliere Sorbara, è stata data un'interpretazione sugli atti già approvati, che peraltro erano già stati approvati nel momento in cui eravamo in aula ed erano stati approvati nel momento in cui noi non sapevamo che il dispositivo partiva dalla data del 7 dicembre. Noi oggi sappiamo, invece, che il consigliere Rollandin è stato condannato nella data del 28 di marzo. Sappiamo altresì, appunto, che quando arriverà il dispositivo conterà la data di sospensione e la data sarà quella del 28 di marzo e, come è già stato ampiamente spiegato, si fa partire da quella data la sospensione.
Mi limito anche a ricordare che vi è stata una richiesta di interpretazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri proprio su questo tema e la Presidenza del Consiglio dei Ministri non ha dato risposte, quindi è evidente che un'interpretazione univoca non esiste. Infine, mi limito ancora a ricordare che proprio colui che aveva dato l'interpretazione identica a quella che stiamo fornendo noi in questo momento, oggi se ne avvale, invece, per poter esprimere l'opinione contraria. E questo è decisamente un controsenso.
Presidente - Chiudiamo questa parentesi. Collega, in realtà lei ha ricordato il caso del consigliere Sorbara, che è ancora differente. Invece rientrano nella medesima fattispecie i casi dei colleghi Perron, Donzel, Fontana, La Torre e Viérin Marco, dove si è applicata questa disciplina e, ripeto, questa è la posizione. Non è un'interpretazione, ma è un'applicazione di due sentenze della Corte di Cassazione. Ripeto, ovviamente ognuno poi è libero, se ritiene che questa posizione non sia corretta, di appellare nelle sedi opportune. Il collega Sammaritani ha chiesto la parola.
Sammaritani (LEGA VDA) - Su questo tema ero già intervenuto la scorsa volta, in occasione della vicenda che ha coinvolto e coinvolge il collega Sorbara. Effettivamente le sentenze hanno quell'orientamento, ma bisogna sempre ricordare che ci trovavamo in una situazione ampiamente diversa, nel senso che praticamente l'organo amministrativo o comunque l'organo consiliare che assume delle decisioni, nel momento in cui lo fa, evidentemente non può conoscere il futuro, non può leggere nella sfera di cristallo, non può sapere che poi con effetto retroattivo ci sarà la sospensione di quel consigliere.
Come giustamente ha rilevato il collega Manfrin, qui la situazione è diametralmente opposta: adesso già lo sappiamo e quindi tutte le deliberazioni, tutti gli atti che dovessero essere votati da adesso in poi naturalmente sarebbero evidentemente inficiati dal punto di vista amministrativo, perché l'Amministrazione, così come questo Consiglio, sa già quello che succederà. Non ci saranno possibilità, visto che è la sentenza che fa stato in questo caso, seppur ancora non definitiva, quindi ci sarà un procedimento amministrativo che porterà necessariamente all'emanazione di un provvedimento con efficacia retroattiva.
Mi corre l'obbligo anche di sottolineare (vado a memoria, ma ne sono certo) che la ratio di quelle sentenze erano fondate sul fatto che altrimenti, se ci fosse stata l'interpretazione contraria, che cioè la sospensione avesse avuto efficacia soltanto non ex tunc, ma ex nunc, cioè non da allora, quindi dal provvedimento che ne dà origine, ma soltanto dal momento del provvedimento di recepimento di quella sospensione, ci sarebbe stata una funzione più afflittiva, cioè la sospensione sarebbe durata di più; questa è la ratio di quelle sentenze della Corte di Cassazione. Siccome non siamo in un sistema di common law come quello anglosassone, ma siamo in un sistema diverso, credo che sotto questo profilo l'interpretazione da dare a questa vicenda, che come ho già detto l'altra volta nell'altro Consiglio era un unicum, questa volta debba tenere conto che invece siamo in una situazione diversa, perché abbiamo piena coscienza del fatto che le votazioni d'ora in poi saranno inficiate. Credo che un'impugnazione in sede amministrativa potrebbe portare molto probabilmente all'annullamento degli atti che d'ora in poi assumeremo. È una cosa molto delicata, quindi vi invito tutti a riflettere su questo.
Presidente - Collega Sammaritani, ovviamente la Presidenza, anche in passato nei casi in cui la situazione era esattamente sovrapponibile, ha riflettuto profondamente e non solo come Consiglio regionale della Valle d'Aosta, ma anche come Conferenza dei Presidenti. Avete visto anche la nota che aveva presentato l'allora presidente Iacop, peraltro condivisa da tutti i consigli regionali. Questa interpretazione ovviamente viene data in tutti i consigli regionali dove si sono verificate situazioni di questo tipo.
Ci sono altre richieste su altre questioni, sulle comunicazioni dal Presidente? Ha chiesto la parola la collega Morelli.
Morelli (AV) - Solo per comunicare che, in seguito a quanto annunciato già nella scorsa seduta del Consiglio regionale, abbiamo depositato e formalizzato la costituzione del nuovo gruppo Alliance Valdôtaine, formato dai consiglieri dell'UVP e di ALPE. È un passaggio che, come già abbiamo spiegato nella scorsa seduta, va nella direzione di un nuovo progetto che riunisca le forze autonomiste. Vogliamo ribadire anche oggi che questo non è un gruppo chiuso ma che, anzi, auspichiamo che sia un gruppo aperto anche all'adesione e alla partecipazione degli altri gruppi autonomisti. Capiamo che ci sono dei tempi, che la politica ha i suoi tempi e che i passaggi vanno fatti in modo ordinato e progressivo. Sin da ora noi ci mettiamo a disposizione del progetto autonomista e con questo spirito continueremo a lavorare all'interno del Consiglio regionale.
Presidente - Comunico che formalmente è giunta alla Presidenza la missiva in cui si costituisce il gruppo consiliare denominato Alliance Valdôtaine, di cui saranno capogruppo la collega Morelli e vicecapogruppo il collega Nogara.
La parola al collega Bianchi.
Bianchi (UV) - Era stato annunciato già nello scorso Consiglio e oggi c'è la formalizzazione di questo gruppo aperto: sicuramente nell'Union Valdôtaine questo è stato preso in considerazione da molto tempo. Ne abbiamo parlato e discusso nel congresso, con l'elezione del nostro nuovo segretario. Ne abbiamo discusso in parecchie riunioni. Ne abbiamo discusso nell'ultimo Conseil fédéral.
Come è stato approvato all'interno del Conseil fédéral, sicuramente, come ha già detto la collega Morelli, ci va un percorso ordinato per addivenire in un primo momento, mi auspico nel più breve tempo possibile, a una federazione delle forze autonomiste, che poi possa tracciare un percorso chiaro. La collega ha detto giustamente che ogni forza politica ha dei tempi, perché chiaramente deve spiegare e deve farlo passare, quindi chiaramente è bene che vengano rispettati i tempi di tutti, così che si possa spiegare in maniera chiara sul territorio. Un percorso chiaro, per addivenire in autunno a un congresso fondativo. Questo è quello che è stato votato dal Conseil fédéral. Vogliamo far tornare, come ha detto qualcuno, la politica all'interno dei movimenti e quindi dal momento che poi il movimento dell'Union Valdôtaine con la federazione delle forze autonomiste ci traccerà il percorso, noi saremo a disposizione del nostro movimento.
Presidente - La parola al collega Marquis.
Marquis (SA) - Abbiamo apprezzato che oggi sia stato dato seguito all'annuncio, che era stato fatto nel precedente Consiglio dalle forze politiche e dai loro rappresentanti in seno al Consiglio regionale di UVP e di ALPE, di costituire un gruppo unico. Credo che sia un passaggio importante all'interno dell'aula, un passaggio che porta a cercare di sintetizzare le posizioni, di unire, quindi di lavorare per consolidare un progetto autonomista che nasce nello scorso mese di dicembre, al quale, come Stella Alpina, abbiamo aderito in modo convinto. Riteniamo che sia importante portare avanti all'interno dei rispettivi movimenti, alla loro attenzione, l'evoluzione di questo percorso che, come ha detto bene la collega Morelli, dev'essere ordinato e progressivo, nel rispetto dei tempi di tutti, perché ritengo che in questo momento molto particolare di difficoltà per la Valle d'Aosta i processi evolutivi più che mai necessitano di partecipazione. Credo che, sotto questo profilo, sia importante sottolineare questo aspetto. Noi, come Stella Alpina, ci confronteremo con le nostre sezioni territoriali, oltre che con gli organismi centrali. Riteniamo di poter dare il nostro contributo, vogliamo confrontarci con le forze politiche autonomiste che hanno siglato questo accordo oggi e cercheremo anche noi di portare avanti in modo positivo, in modo convinto, il percorso politico. Ci auspichiamo che anche le forze politiche che hanno nel DNA l'autonomia possano riflettere, possano valorizzare la convinzione che oggi c'è bisogno di ripartire dal valore dell'autonomia, per poter ridisegnare in modo rinnovato il futuro della Valle d'Aosta, per dare una garanzia alla nostra gente, ai nostri cittadini, di poter guardare con tranquillità al proprio avvenire.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Daudry.
Daudry (AV) - Seulement deux mots pour remercier les collègues de l'Union Valdôtaine et de la Stella Alpina pour les mots qu'ils ont voulu rendre à ce projet, qui a déclenché à travers les groupes au sein du Conseil de l'Union Valdôtaine Progressiste et de l'ALPE. C'est bien évident que cela permet d'éclaircir, non seulement à cette salle, mais surtout aux valdôtains qui nous écoutent, que ce n'était pas une provocation. C'était un travail que nous avons choisi de faire, de faire ensemble, pour commencer d'une façon concrète le travail qui se déclenche à partir de l'accord politique qui avait été signé le 16 novembre dernier parmi les forces politiques. Non è quindi una provocazione quella che abbiamo portato avanti lo scorso Consiglio, ma è un lavoro che vogliamo fare tutti assieme. È un lavoro che vogliamo portare avanti concretamente con un gruppo aperto, con un nome che è aperto, Alliance Valdôtaine, per suggellare quel processo politico di rifondazione autonomista che tutti i valdostani autonomisti che sono fuori da questa aula si auspicano e soprattutto che auspicano da tanto tempo.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Restano.
Restano (GM) - Apprendiamo con piacere per la chiarezza della collega Morelli che ha annunciato la creazione di un nuovo gruppo in seno a questo Consiglio. Parole di chiarezza, perché dopo undici mesi finalmente la situazione si è chiarita un pochino e si chiariscono le posizioni anche ideologiche all'interno del Consiglio.
Una rifondazione dell'area autonomista: noi apprendiamo anche questo con piacere. Ci permettiamo solamente di significare quello che è stato un nostro percorso. Per il nostro percorso parlano i fatti. Noi siamo sempre stati chiari, sia per quanto riguarda la nostra collocazione, sia per quanto riguarda le nostre collaborazioni in seno alle varie componenti di governo di cui abbiamo fatto parte. Fin dall'inizio della costituzione di questo governo ci siamo posizionati con una collocazione di partecipazione, al fine di arrivare a degli obiettivi ben definiti e questo lo stiamo facendo. Non abbiamo fatto parte del raggruppamento dei quindici o dei 6+4+3+2, ma siamo collocati nel Gruppo Misto insieme all'area di pensiero della collega Rini.
Successivamente c'è stata un'evoluzione politica, l'abbiamo appreso oggi, con la creazione di nuovo gruppo che va a semplificare il quadro, ma a volte la copiosa documentazione stampa ci porta un pochino più avanti e ci dice che questa è una rifondazione autonomista di centrosinistra. Possono esistere altre formazioni autonomiste di centro o centrodestra. Noi questo non lo abbiamo mai nascosto: Pour Notre Vallée è un gruppo di centro, ma ha la dignità di rappresentare chi, autonomista fuori da quest'area, si ritiene di centro o di centrodestra.
Noi continueremo a lavorare per gli obiettivi di questo governo e continueremo a sostenere il presidente Fosson. Ma mi sembra doveroso rappresentare quella che è la nostra collocazione. Esistono da oggi gli autonomisti di centrosinistra o di sinistra, ma è bene sapere che esistono gli autonomisti di centro/centrodestra. In una recente riunione di Pour Notre Vallée e di Area Civica ci siamo confrontati su questo e siamo stati molto chiari: noi siamo di centro. Esistono gli autonomisti di centro.
Sono contento che si ritorni a parlare di politica e si faccia chiarezza. Siccome non mi sono mai sottratto e ho sempre declinato le opinioni della nostra area di pensiero, colgo questa occasione per significarle nuovamente, affinché i colleghi che già le sanno - ma anche la popolazione che ci sta ascoltando - sappia che noi non tradiamo i nostri principi, non tradiamo le nostre idee e andremo avanti per la nostra strada.
Presidente - La parola al collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Mi allineo anch'io all'aula, essendo contento di una razionalizzazione del quadro e soprattutto, a beneficio di chi al di fuori dell'aula non ha una visione completa, della chiarezza che è stata fatta finalmente, perché questa mattina durante l'ora di pausa abbiamo avuto, soprattutto per chi è un po' fissato con i numeri come me, un momento di défaillance, in quanto avevamo una riunione di maggioranza in cui mancavano dei pezzi, perché avevamo da questa parte tre elementi che non partecipavano a quella riunione. Le parole dette in questo momento dal collega Restano non mi chiarificano, la comprensione di questa situazione, perché mi dico: se una maggioranza è a diciotto e mancano tre elementi, forse da una parte c'è un elemento di razionalizzazione, ma dall'altro mi manca un elemento.
Sicuramente nelle comunicazioni del Presidente avrò la mia risposta, ma credo che oggi l'elemento di dubbio che rimane è proprio questo: stamattina erano in diciotto o erano in quindici? Da questo punto di vista, se mancavano tre elementi nella riunione di maggioranza, probabilmente non erano in diciotto.
Dalle ore 11:13 assume la presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola la collega Rini.
Rini (GM) - In realtà non pensavo di intervenire su questo, ma mi sembra opportuno fare un po' di chiarezza. Innanzitutto ovviamente mi unisco anch'io: credo che in un momento di indubbia confusione nel panorama politico generale, dove si va a semplificare e a chiarire ci sia sempre un messaggio positivo e quindi assolutamente, per quello che mi riguarda, questo aiuta, come hanno ben ricordato i colleghi che mi hanno preceduta, a fare chiarezza.
Mi preme chiarire, anche per chi ci ascolta e per chi con noi collabora, la mia posizione che dentro quest'aula è una posizione personale, mentre invece fuori da quest'aula è una posizione corale di chi ha iniziato un percorso con me, di chi lo ha condiviso già all'interno del movimento in cui sono stata eletta e poi ha seguito dei passaggi diversi, che ho avuto già modo di spiegare e sui quali non intendo ovviamente tornare, anche per non rubare altro tempo prezioso a quest'aula.
Il gruppo di persone che con me porta avanti un progetto è fermamente convinto della necessità di semplificare il quadro politico. Per questo motivo, anche per una questione di chiarezza, viste le continue notizie che emergono, noi presenteremo il nostro progetto in maniera ufficiale venerdì 12 aprile, quindi la prossima settimana. Da lì ci sarà una componente politica all'interno di questo progetto, dei delegati che avranno proprio la delega e il ruolo di parlare con le altre forze politiche, per trovare dei punti d'incontro dove, ovviamente, ci sono gli ideali comuni.
Noi abbiamo in quest'aula - io e le persone che mi sono a fianco - sostenuto questo progetto di maggioranza che, come è stato ricordato, è un progetto non politico, ma amministrativo di governo e noi ovviamente su questa posizione ci siamo. Ripeto, questo passaggio servirà anche a chiarire le posizioni e ad avere anche persone titolate che vanno a parlare con le segreterie dei movimenti non a titolo personale, ma in maniera organizzata.
Non abuserei della parola autonomia. Io credo che tutti noi qui siamo profondamente regionalisti, amiamo la nostra regione, la Valle d'Aosta ce l'abbiamo nel cuore, la sua storia, la sua cultura, ma mi permetterei di dire soprattutto il suo futuro. Con questa ottica credo che si dovrà lavorare ed è questo lo spirito che compone chi con me sta portando avanti questo percorso, quindi mi sembrava giusto annunciarlo in questa che è la sede opportuna, anche per fare chiarezza di dove siamo collocati.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Vesan.
Vesan (M5S) - Adesso mi trovo un po' stranito in quest'aula, perché non capisco bene quali sono le regole per gli interventi. Quindici giorni fa la presidente Rini ha lasciato intervenire brevemente la collega Morelli impedendo qualunque ulteriore dibattito, dicendo che la discussione non era prevista e che non c'era ancora la formazione del gruppo. Adesso è arrivato un foglio consegnato informalmente e immediatamente si apre tutto un dibattito per decidere se l'Union Valdôtaine è di destra o di sinistra.
Questo è un dibattito che esiste da secoli. È la famosa posizione ni gauche ni droite, che poi veniva ribaltata ogni volta che serviva un'alleanza a livello nazionale. Tale posizione l'abbiamo già sopportata in quest'aula, credo, per un numero di anni sufficiente. E il fatto che si formino i due gruppi degli unionisti di destra e degli unionisti di sinistra è un'informazione che non so veramente quanto possa interessare a chi segue il Consiglio, né quanto possa interessare allo stesso Consiglio. Il sospetto è che, essendo ormai prossime le elezioni europee, bisogna fare delle dichiarazioni pubbliche per riuscire a ottenere l'apparentamento con la forza nazionale di riferimento e che questa volta, essendo un po' incerta la situazione, non siete riusciti semplicemente a convergere su una sola forza politica, essendo in questo momento, a livello nazionale, tutte e due un po' in ribasso.
Una volta fatti gli auguri ai nuovi sette appartenenti a questo gruppo, che detiene addirittura la maggioranza della Giunta e che quindi immagino con questa composizione darà un nuovo sprint e un nuovo orientamento a tutto il lavoro della maggioranza, confido che possiamo proseguire con i lavori del Consiglio.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Morelli.
Morelli (AV) - Rapidamente, perché non era nostra intenzione monopolizzare l'attenzione del Consiglio. La nostra è semplicemente stata la formalizzazione di un atto annunciato. Concordo quindi con il collega Vesan e lo ringrazio anche per gli auguri di buon lavoro.
Non è un mistero per nessuno che a ottobre, esattamente l'8 ottobre 2018, diciotto consiglieri abbiano siglato un patto per una nuova maggioranza, così come non è un mistero per nessuno che, invece, il 16 novembre 2018 i movimenti ALPE, UVP, Union Valdôtaine, Stella Alpina ed EPAV abbiano siglato un altro tipo di documento, che va nel senso di un progetto politico autonomista. Quindi non c'è nessuna contraddizione nel fatto che ci si sia riuniti in quindici e poi in diciotto. Il collega Restano ha voluto - anche un po' provocatoriamente, forse, ma è una provocazione simpatica - mettere i puntini sulle i e definire quella che è la loro posizione nell'arco costituzionale. Noi non abbiamo nessun problema a definirci. Noi siamo autonomisti, federalisti, progressisti sicuramente, ma insomma non abbiamo bisogno che gli altri poi ci diano delle definizioni.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - A dire il vero non avrei voluto intervenire ma, visto che si è aperta tutta una discussione politica su questa questione, lo faccio anch'io. Non mi piace, anche perché da ex di qualcosa, poi alla fine sono sempre discussioni spiacevoli.
Non mi stupisce la costituzione di questo nuovo gruppo, se non per la tempistica, anche perché già in passato vi erano stati alcuni tentativi in questo senso, ai quali peraltro mi ero un po' opposto, perché... vabbè, per quanto mi riguarda, mi ero opposto! Anche perché vorrei ricordare che ALPE, quando si è costituita aveva degli obiettivi e delle prospettive diverse da quelle di réunir e réussir In questo senso oggi non si fa altro che prendere atto di un cambiamento legittimo e anch'io auguro buon lavoro al nuovo gruppo.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Sarò brevissimo. Per prima cosa voglio sicuramente augurare buon lavoro a questo nuovo gruppo.
Alcune considerazioni. Abbiamo assistito oggi in aula a un mini congresso di maggioranza che durava cinque minuti a testa. Penso che interessi davvero poco ai valdostani. Se con questi interventi si voleva fare chiarezza, penso che il valdostano sia ancora più confuso di prima, perché è lecito cambiare idea in politica, ci mancherebbe ancora, ma io non penso che nessun valdostano in questo momento abbia bisogno di sentire le giustificazioni. Per cui, è lecito questo percorso e auguri di buon lavoro, ci mancherebbe ancora. Se quello che voleva uscire era il messaggio di una maggioranza magari un po' litigiosa, ma che comunque nei numeri c'era, penso che il messaggio chiarissimo che esce è che questa maggioranza, che una volta era di 6+4+3+2+2+1, adesso probabilmente è di 7+6+2, che non è neanche più maggioranza, per cui ci limitiamo a quindici.
Anche perché quello che ha detto prima il collega Aggravi penso che sia di una gravità assoluta! Penso sia legittimo che i valdostani sappiano che, in quella che è stata la riunione di maggioranza, chi era l'ospite sgradito erano i due presidenti - il Presidente del Consiglio e il Presidente della Regione - e un segretario dell'Ufficio di Presidenza. È corretto che lo sappiano i valdostani. Immagino che se il futuro della Valle d'Aosta sarà legato a un'azione amministrativa incisiva nell'interesse dei valdostani, probabilmente bisognerà prendere atto che questi numeri non esistono più, nel senso che tre figure apicali del nostro ordinamento, il nostro Consiglio e il nostro esecutivo, erano ospiti sgraditi nella riunione di maggioranza. Ne prendiamo atto anche con dispiacere, perché, torno a dire, in questo momento... L'ho sempre detto: se avete i numeri governate, se non avete i numeri andate a casa! Andiamo a casa, scusate!
Dalle ore 11:23 assume la presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - La parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Visto che si va avanti all'insegna del politicamente corretto e tutti quanti stanno facendo gli auguri per la nascita di questo nuovo gruppo, non posso astenermi nemmeno io e il gruppo Lega dal fare anche noi gli auguri per questo nuovo parto, per questo nuovo gruppo, per questo nuovo che avanza, per questa novità che si è inserita all'interno del Consiglio e del panorama politico valdostano, perché con queste grandi novità sicuramente il futuro dei valdostani cambierà completamente. Ci sono delle prospettive completamente differenti rispetto a quelle degli ultimi quarant'anni di politica. Questo cambio continuo di nomi e di casate in questo tourbillon, in questa effervescenza che c'è! Noi facciamo sicuramente tanti, tanti, tanti cari auguri.
Abbiamo serie difficoltà a comprendere questo modo di far politica e di ragionare, perché noi siamo quadrati, abbiamo delle idee, le portiamo avanti, lavoriamo per questo. Noi non riusciamo a capire, ma sicuramente siamo noi che non siamo così aperti di vedute come lo siete voi. Quindi tanti, tanti cari auguri per questo nuovo che avanza.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - Volevo semplicemente ringraziare i gruppi Stella Alpina e Union Valdôtaine per non aver aderito così velocemente, altrimenti il dibattito stamattina non si sarebbe più fermato. Per tutto il resto, credo che interpretare le riunioni degli altri, collega Gerandin, sia scorretto e soprattutto farlo pubblicamente. Le riunioni politiche fanno parte dei gruppi di maggioranza e credo che ne abbia fatte anche lei. Non ci oseremmo mai dire che quando non vi riunite insieme come minoranza escludete delle persone. Abbiamo delle appartenenze politiche e c'è una federazione che sta andando avanti. Con i presidenti Fosson e Rini c'è un rapporto di collaborazione politica e amministrativa. Niente di più di tutto questo. Poi se lei vuole creare il caso, come piace a lei, continui così! A noi non è che interessi molto tutto questo.
La maggioranza fa un suo percorso. Che questa sia una maggioranza che dibatte e che ha dei numeri limitati lo sappiamo dall'inizio, ma la vostra non è che era tanto differente. Tra l'altro non vediamo come potreste mettervi insieme per farne un'altra! È evidente e sappiamo che lo scenario da settembre in avanti sarà quello delle elezioni e ognuno si preparerà come meglio può e come meglio crede. Però interpretare una riunione di maggioranza e cercare anche di screditare la figura istituzionale dei due presidenti, quando questo non è avvenuto, credo che sia scorretto, collega Gerandin.
Poi se vogliamo tutte le volte...! E lo dico nel giorno in cui abbiamo commemorato una persona che si è distinta per modo di fare, modo di agire, modo di parlare e modo di comportarsi. Quindi, se vogliamo recuperare anche un po' di dialogo con le persone, sono preferibili interventi come quelli del collega Vesan, ironici ma educati, piuttosto che cercare di fare di tutto un fatto politico.
Presidente - La parola al collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Solo una battuta a seguito dei vari interventi che sicuramente stanno chiarendo sempre di più i quadri valdostani. Prima mi sono dimenticato e lo voglio fare adesso: esprimere solidarietà ai due presidenti e in particolare al Presidente della Regione, perché al di sotto del suo apice si sta muovendo di tutto. Sicuramente, al di là dell'avversità politica, in questo momento non ha una vita facile, ma ha una missione molto complessa, e soprattutto ancora più complessa, ripeto, se a certe riunioni purtroppo lui non era presente. Buon lavoro.
Presidente - La parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Solo una breve replica. Vede, collega Bertschy, se ho detto qualcosa di inesatto mi corregga! Ho detto qualcosa di inesatto? No. C'è stata una riunione in cui tre cariche istituzionali non erano presenti. Io ho semplicemente detto questo. Non ho aggiunto nulla di più, se non il fatto che mi ricordo una dichiarazione dello stesso presidente Fosson che diceva: quando probabilmente non avrò più i numeri farò le mie scelte.
Io esprimo semplicemente la mia preoccupazione, in quanto valdostano, se con questa operazione, collega Bertschy, volete dare un senso di solidità. Perché c'è un altro fatto politico: in questo momento il nuovo gruppo è il gruppo di riferimento in questo Consiglio. Avete sette eletti, al pari della Lega, per cui quello che è stato il gruppo di riferimento della politica valdostana negli anni, l'Union Valdôtaine, ormai è retrocessa al terzo gruppo in questo Consiglio. È un fatto politico questo! Io non sono entrato in una discussione politica, però da cittadino valdostano la mia era esclusivamente una preoccupazione, perché se con questa operazione volevate dare un segnale di solidità a questa maggioranza, io ritengo che dopo questa riunione a fasi alterne, in cui qualcuno è gradito e qualcuno lo è meno, io penso sia un segno di debolezza. Ma lo dico come una preoccupazione per i valdostani e non in segno di nessun tipo di polemica di alcun genere. Se ho offeso qualcuno, ritiro quello che ho detto. Ho fatto solo un'analisi politica in un momento di gravissima, penso, instabilità politica, mancanza di decisioni e quant'altro.
Présidente - A demandé la parole le collègue Nogara.
Nogara (AV) - Sinceramente sono un po' allibito. Noi ci siamo limitati a ratificare quello che avevamo detto nello scorso Consiglio. Non so se dà fastidio. Adesso vedo che il consigliere Gerandin, come al solito, lancia la bomba e poi se ne va. Siamo abituati da anni a sentire che il consigliere Gerandin dice: I valdostani devono sapere. I valdostani devono sapere quante volte il consigliere Gerandin ha detto delle cose che non stavano né in cielo né in terra e che non si sono avverate.
Voglio dire che abbiamo fatto questo gruppo perché - non so se qualcuno si ricorda -è da quando siamo nati come Union Valdôtaine Progressiste che cerchiamo di unire le forze progressiste, autonomiste e chi parla più o meno la stessa lingua. Adesso non andiamo nelle sottigliezze di sinistra, destra, centro, sopra, sotto, eccetera! Noi vogliamo portare avanti un discorso costruttivo. Sembra che questa cosa dia fastidio da morire. Ma che cosa è cambiato? Abbiamo fatto un gruppo unico. A qualcuno può piacere, a qualcuno può non piacere. Noi stiamo lavorando per questo. Vedremo!
Poi il consigliere Gerandin è qua che fa i conti e dice: siete in quindici, forse in sedici. Forse non si ricorda quando erano in dieci loro e lui era seduto lì e non faceva una piega, non apriva bocca! Forse queste cose bisognerebbe ricordarsele un po'. Non voglio fare polemica, per carità, ma volevo solo spiegare quali sono i nostri obiettivi. Il nostro obiettivo come Union Valdôtaine Progressiste è sempre stato quello di riunire e raggruppare chi ha le stesse sensibilità. Noi in questo momento, con alti e bassi, come tutte le maggioranze, come tutte le minoranze, stiamo lavorando e stiamo lavorando anche bene. Poi se a qualcuno dà fastidio che siamo il vecchio, se a qualcuno dà fastidio che siamo il nuovo - qui bisogna anche capire cos'è il vecchio e cos'è il nuovo - io dico che forse ho già una certa età, però di testa ragiono in un certo modo, posso essere nuovo, posso essere vecchio. Qua ognuno la pensi un po' come vuole. Noi cerchiamo di andare avanti per la nostra strada e di fare bene.