Oggetto del Consiglio n. 510 del 20 marzo 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 510/XV - Interrogazione: "Criteri per l'individuazione dei responsabili dei servizi del reparto di ginecologia e ostetricia".
Rollandin (Presidente) - Punto 15 all'ordine del giorno. Per la risposta la parola all'assessore Baccega, prego.
Baccega (UV) - Prima di fornire una risposta puntuale ai quesiti, voglio dare alcune informazioni di carattere generale che riguardano il centro di procreazione medicalmente assistito che ho visitato recentemente. L'infertilità è una patologia emergente e si calcola che circa il 20 percento della popolazione abbia problemi al riguardo; giusto ieri sera una trasmissione in televisione sottolineava questo aspetto. Il valore di 1,39 figli per donna registrato nel 2013 pone l'Italia fra gli stati a più basso indice di natalità. È un dato preoccupante; negli ultimi cinquant'anni il numero di spermatozoi nel maschio si è ridotto della metà e negli ultimi trent'anni l'età media per il concepimento in entrambi i sessi è aumentata di quasi dieci anni. Gli umani hanno un indice di fertilità molto basso rispetto alla maggioranza dei mammiferi e questo spiega anche perché le tecniche più recenti di procreazione assistita offrano dei risultati in costante miglioramento. Ancora più grave è il decremento della natalità che, unito all'età media della madre che attualmente è sopra i 31 anni, fa sì che nella nostra valle stia diminuendo il tasso di natalità.
Il centro, operativo dal 2003, è una struttura semplice afferente alla struttura complessa di ostetricia e ginecologia, che ha visto l'immediato impiego del dottor Massone, quale responsabile, a dipendenza della struttura complessa di ginecologia e ostetricia. Il dottor Massone è in temporanea aspettativa per improvvisi motivi familiari insorti a luglio. L'organico è completato da tre medici e da due biologhe, una ostetrica e una segretaria. Attualmente si eseguono circa 350 cicli all'anno ed è uno dei centri con minori liste di attesa in Italia e che, oltre a garantire la cura alla quasi totalità delle coppie ipofertili della valle, è punto di riferimento per coppie di fuori regione. Poi alla fine darò anche dei dati che sono assolutamente interessanti rispetto alla mobilità attiva.
Vengono trattate con le tariffe previste dal Servizio sanitario nazionale le coppie in cui la donna non ha ancora compiuto il quarantatreesimo anno di età e non ha già effettuato quattro cicli completi di inseminazione intrauterina e tre cicli completi di fertilizzazione in vitro. Se la donna ha compiuto 42 anni può chiamare direttamente il centro PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) per prenotare la prima visita. Il centro si avvale di un laboratorio di seminologia, offre i suoi servizi anche alle coppie non in carico al centro stesso. Gli esami ormonali, sieriologici, batteriologici e anatomici non patologici vengono eseguiti dalle specifiche strutture dell'azienda.
I criteri con i quali sono scelti i responsabili dei vari servizi: dal mese di agosto 2018 fino al mese scorso l'équipe è stata integrata dalla dottoressa Lo Grippo, medico di comprovata esperienza nel campo della PMA, maturata soprattutto presso il centro Promea di Torino, che per volumi di attività è il primo dei centri piemontesi privati. Da settembre 2018 il dottor Mosca è stato nominato referente del centro in attesa del rientro del titolare del posto. Per anni la struttura del centro di sterilità è stata assegnata al dottor Massone, ginecologo dipendente dell'Ostetricia e ginecologia, assente appunto per aspettativa e di conseguenza, in attesa di poter assegnare formalmente con delibera aziendale la struttura semplice PMA a un ginecologo dipendente, il direttore dottor Leo ha assegnato, con lettera protocollata il 13 settembre 2018, in via temporanea in assenza del dottor Massone, la struttura al dottor Stefano Mosca, ginecologo dipendente della Ginecologia per garantire la continuità dell'attività del PMA.
La scelta del dottor Mosca è derivata dal fatto che solo due ginecologi dipendenti dell'Ostetricia e ginecologia sono in possesso del requisito contrattuale denominato "alta specializzazione", ossia il dottor Mosca e il dottor Pica. Quest'ultimo, però, era già stato individuato come responsabile dello screening dei tumori femminili all'utero, per cui la scelta è caduta sul dottor Mosca che si era reso disponibile. Il criterio di scelta del referente del centro è legato ad alcune caratteristiche: il possesso da anni dell'incarico di alta specializzazione, l'anzianità di servizio, l'assunzione a tempo indeterminato oltre i sei mesi di prova per garantire la continuità prospettica del servizio, le capacità maturate nel campo della diagnostica ecografica ginecologica e ostetrica, attitudine a usare le tecniche endoscopiche per la valutazione della morfologia della cavità uterina e per la risoluzione delle complicanze in maniera mini invasiva, quali la gravidanza extrauterina, il sanguinamento dell'ovaio dopo il prelievo ovocitario.
Il dottor Mosca, inoltre, sta frequentando il master universitario di secondo livello presso l'Università di Torino, così come il dottor Leo attuale direttore della struttura, in virtù della sempre e più importante necessità di implementare l'attività legata all'attuale grave decremento di denatalità e all'aumento della patologia.
Attualmente, il referente incaricato, che è in contatto continuo con il direttore, perché la delicatezza delle pratiche necessita di medici preparati per migliorare i tassi di bambini in braccio e diminuire le complicanze, è affiancato nel servizio dalla dottoressa Arfuso, che ha maturato la sua esperienza in infertilità presso l'Humanitas di Milano e che è in possesso di expertise della diagnosi ecografica in 3D e delle malformazioni uterine, e anche dalla dottoressa Loi, che oltre ad un periodo di frequenza a Barcellona presso l'Istituto Marquez di fama europea nel campo della PMA, ha frequentato il centro universitario PMA di Cagliari. Per quanto riguarda il programma di screening, il referente è il dottor Pica che ha sostituito, dopo opportuno periodo di affiancamento, il dottor Bruna che ha cessato il servizio per pensionamento. Il criterio di scelta è stato lo stesso del precedente, ovvero incarico di alta specializzazione, anzianità di servizio, assunzione a tempo indeterminato oltre i sei mesi di prova per garantire la continuità prospettica. È affiancato attualmente dal dottor Kavege e dal dottor Robba, assunti in periodo di prova.
In conclusione, dopo aver fatto questo sopralluogo, come vi ho detto, a tutto il reparto infantile, ginecologia e ostetricia, ritengo che lo stesso vada implementato e sistemato in una collocazione più dignitosa, più ampia, più funzionale. Daremo indirizzo all'azienda USL di procedere in questa direzione, in quanto il centro ospiterà anche il Centro Nazionale Trapianti, CNT. Si tratta di un intervento fondamentale in quanto l'accreditamento nazionale, che avverrà al termine dei lavori, consentirà l'introduzione della fecondazione eterologa, così come è previsto dai LEA. Quindi potremmo avviare il relativo percorso legislativo simile a quello del Trentino. Concludo evidenziando che (dato 2017) la mobilità attiva di interventi e persone provenienti da altre regioni è superiore alle 500 persone.
Presidente - Per la replica la parola al collega Cognetta.
Cognetta (MOUV') - Risponderei prima alla parte generale, rispetto a tutto quello che riguarda il mondo della procreazione medicalmente assistita, e poi verrei al punto. Se c'è una cosa che ha omesso, Assessore, è che è un grosso business quello sulla fertilità, è un grossissimo business, ne siamo tutti consapevoli e quindi spesso si cerca in qualche modo, come dottori, di entrarci per riuscire ad avere dei vantaggi che sono ulteriori. Questa è una cosa positiva, perché vuol dire che in qualche modo quelli della Valle d'Aosta sono dei servizi appetibili.
Sicuramente c'è un errore, a questo punto, Assessore, perché io ho qui il curriculum del referente, il dottor Stefano Mosca, e non vedo la specializzazione in ostetricia. Eppure è una cosa che ho chiesto specificatamente alla USL in due occasioni, di avere questo curriculum, ma non mi è stato trasmesso. Allora mi chiedo: c'è qualcosa che non funziona? O non mi è stato trasmesso o non c'è. Io spero non mi sia stato trasmesso. Ho qui il foglio - se vuole gliene do copia - e trovo strano, a questo punto, che non ci sia. Spero, ripeto, che sia solo una dimenticanza.
Poi ho chiesto il curriculum di altri dottori. Per carità, ce n'è uno in prova, come giustamente ha fatto notare lei, che ha un curriculum di sei pagine: con specializzazione, più tutta una serie di partecipazioni a master e docenze, quindi è stato anche docente - parliamo della stessa specializzazione, non stiamo parlando in generale, stiamo parlando sempre della questione della procreazione medicalmente assistita - che però non è stato oggetto di promozione, ma si è preferito, a vedere i dati, una persona che non ha un curriculum tanto "pesante" quanto l'altro.
Ci sarà sicuramente un errore nella trasmissione dei dati! Io a questo mi devo attenere, ai fogli che ho in mano che, ripeto, ho chiesto per due volte. Perché se invece non è una questione di trasmissione, lei comprenderà e converrà con me che c'è qualcosa che non funziona in quel reparto. Le posso dare tranquillamente tutto, così converrà con me che quello che lei mi ha risposto, se da un punto di vista tecnico è corretto, però si scontra con l'evidenza dei dati che ho in mano io. Non gliene sto facendo una colpa, assolutamente, sto dicendo che forse una segretaria si è dimenticata un foglio, ma se non è così, allora è stato commesso un abuso che la pregherei di sistemare. Non è l'unico e gliene farò vedere degli altri: adesso cominciamo da questo, così una cosa alla volta sistemiamo tutto. Quindi sarà mia cura portarle all'attenzione altre questioni simili, sempre di incarichi dati a chi non ha proprio tutto in regola o che, magari rispetto ad altri colleghi, ne ha di meno. Se vogliamo andare sulle competenze, allora dobbiamo guardarle fino in fondo le competenze, altrimenti si rischia di fare dei possibili favoritismi. Per carità, non voglio dire che ci sono, ma si rischia la possibilità che si pensi che ci siano stati dei favoritismi.