Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 509 del 20 marzo 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 509/XV - Interrogazione: "Stato attuale dell'opera riguardante la realizzazione del Vallo di La Saxe in Comune di Courmayeur".

Rini (Presidente) - Per la trattazione del punto 14 all'ordine del giorno non vedo l'assessore Borrello. Potrebbe essere impegnato nella manifestazione nel salone al piano di sotto? Nell'attesa possiamo passare alla trattazione del punto 15 all'ordine del giorno? Il collega Aggravi chiede la parola per mozione d'ordine.

Aggravi (LEGA VDA) - Chiedo scusa Presidente, ma mi sento un po' discriminato! Nella mozione precedente si rinvia tutto - va benissimo e capisco - e adesso...

Presidente - Ecco, è arrivato l'Assessore! Chiedo scusa, ma è solo perché c'è l'evento qui sotto e non so quali sono gli assessori coinvolti. È arrivato l'assessore Borrello, per cui possiamo trattare il punto 14 all'ordine del giorno.

Dalle ore 11:57 assume la presidenza il vicepresidente Rollandin.

Rollandin (Presidente) - La parola all'assessore Borrello.

Borrello (SA) - La tematica in oggetto è di particolare attualità, viste anche le ultime notizie giornalistiche rispetto al procedimento penale che era in corso. Entro nel merito dei quesiti che lei ha posto: il primo, "quale sia lo stato attuale dell'opera realizzata con riferimento alla sua funzionalità protettiva, sicurezza strutturale e impatto sul territorio locale". Per quanto riguarda questo punto l'opera, così come costruita, adempie alla funzione per la quale è stata realizzata di protezione degli abitati di La Palud e Entrèves. Si ricorda che il rilevato è stato progettato facendo riferimento allo scenario che era ritenuto più verosimile all'epoca della costruzione del vallo, che era di un possibile crollo stimato di 1 milione e 600 mila metri cubi. Al fine di acquisire tutti gli elementi necessari si sta, in maniera continuativa, determinando la capacità di resistenza del vallo così come realizzato, in modo da confrontarla con i diversi scenari di crollo in corso di aggiornamento - spiegherò poi successivamente a cosa è dovuto l'aggiornamento - in modo tale da assicurare una gestione flessibile della sicurezza delle aree e fornire indicazioni puntuali del livello di protezione che viene assicurata, inoltre legata alle opere di mitigazione continuativa che vengono prodotte sull'opera: drenaggio e quant'altro.

Pur ancora in assenza di un dato definito riguardo quanto sopra, si può già comunque dire che sulla base dei primi approfondimenti relativi agli scenari di crollo, che tengono conto della mutata dinamica del movimento franoso, soprattutto grazie all'efficace azione del sistema di drenaggio realizzato negli ultimi anni, ci si aspettano volumetrie potenziali minori rispetto al milione e 600 mila metri cubi, che il rilevato è in grado di contrastare efficacemente. Quindi, a seguito della costruzione del vallo e delle opere di drenaggio oggi si prospetta una evoluzione del movimento franoso con una volumetria inferiore a quella di progettazione.

Per quanto riguarda quello che è stato definito l'impatto dell'attività cantieristica sul territorio, si può definire ultimata l'attività di cantiere per la costruzione del vallo, anche perché nel secondo punto che lei ci chiede mette in evidenza quella che potrebbe essere l'evoluzione rispetto alla pista di cantiere e quindi le opere collaterali. Con riferimento al secondo quesito, come già ricordato dal Consigliere nel documento che ha prodotto, è in corso di definizione la procedura per la trasformazione della pista di cantiere utilizzata per la realizzazione del vallo a uso comunale, che è stata finanziata al Comune di Courmayeur con la delibera di Giunta regionale n. 43 del 21 gennaio 2019, per l'importo di 700 mila euro. Questa era una volontà di concerto con l'amministrazione comunale, già con la precedente e confermata dall'attuale, sia in termini di sicurezza di accessibilità per la Val Ferret, sia per quanto riguarda la fruibilità della viabilità comunale in senso stretto.

Sono a conoscenza che il Comune ha avviato la procedura di progettazione e di acquisizione dei diversi pareri necessari per l'approvazione del progetto e il consiglio comunale di Courmayeur ha dato il via libera a tale opera nella recente riunione dell'11 marzo scorso. Gli uffici regionali stanno inoltre ultimando, per quanto riguarda le opere collaterali, la progettazione dell'intervento di sistemazione idraulica della confluenza fra il torrente Pra Moulin e la Dora di Ferret a integrazione delle opere di difesa già in atto, per un importo stimato di 620 mila euro; sono le opere collaterali che lei mi chiedeva al secondo punto.

Sugli aspetti più di carattere politico programmatorio, per quanto riguarda il bypass è intenzione procedere a uno studio di fattibilità dell'intervento per la galleria drenante e scolmatore della Dora di Ferret in sponda sinistra della Dora stessa, al di sotto del movimento franoso. Lo studio deve mettere a sistema tutta la documentazione geologica e idrogeologica acquisita in questi anni e, sulla base di studi e valutazioni già acquisiti, definire una o più ipotesi di galleria con i relativi costi. Dico questo perché è una valutazione di carattere politico rispetto alla funzionalità dell'opera che viene fatta in fase di valutazione, per capire quali sono gli scenari che noi vogliamo mettere in campo: se fare una galleria tecnica in senso stretto per quanto riguarda le opere di drenaggio o, approfittando di un'opera da predisporre, fare delle valutazioni rispetto a quello che potrebbe essere l'utilizzo di questa infrastruttura anche per questioni viabilistiche o valutazioni di carattere di sicurezza e di accessibilità della Val Ferret in contesti di difficoltà, ad esempio, valanghe, inondazioni e quant'altro. Però è una valutazione che vorremmo fare a seguito di uno studio di fattibilità.

Per quanto riguarda il terzo punto, "se siano previsti per il futuro interventi atti a contemperare l'impatto che tale opera ha determinato sugli abitati e le attività produttive della zona", bisogna dire in maniera molto diretta che a oggi si era concentrati nella realizzazione dell'opera e non si sono fatte delle valutazioni in merito alle operazioni di mitigazione dell'impatto. Bisogna dire - questo, secondo me, è un elemento importante soprattutto per gli abitanti delle frazioni di La Palud e Entrèves e di maggiore interesse per la comunità locale - che, con la conclusione del collaudo delle opere in primavera, sarà possibile rivedere le cartografie degli ambiti inedificabili. Sappiamo che l'amministrazione comunale sta già lavorando in tal senso e questo creerà sicuramente degli indubbi vantaggi per quanto riguarda le attività edilizie della zona, perché dopo tanti anni di blocco rispetto a quelle che erano le possibilità di intervento all'interno delle due fazioni, permetterà nuovamente ai cittadini di poter programmare degli interventi rispetto alle proprie proprietà o attività commerciali.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta esaustiva e completa. Credo che dalla sua risposta possiamo desumere delle nuove informazioni, in particolare riguardanti l'entità della potenziale frana che, se si può sintetizzare, scopriamo essere più piccola del previsto. Rimango in attesa perché, pur non essendo un tecnico, conosco bene la zona e conosco soprattutto la portata della Dora di Ferret, per cui penso che quell'opera senza un bypass non lo so quale finalità potrebbe avere, soprattutto in termini di sicurezza per gli abitati locali.

Per andare più nel pratico, la ringrazio di aver specificato il fatto che, una volta terminato il collaudo e quindi compreso che l'opera è funzionante, si potrà ridare attività a tutta una serie di operazioni che erano in corso e soprattutto di sviluppo dell'area, che oggi sono bloccate per ovvie ragioni riguardanti gli ambiti inedificabili.

Riguardo alla strada non entro nella valutazione che hanno fatto le due amministrazioni. Sicuramente l'accesso della Val Ferret è complesso, perché è una valle a fondo chiuso e non può che beneficiarne la zona. Spero ovviamente che i lavori non aumentino un impatto già molto pesante che quest'opera ha portato soprattutto all'abitato di La Palud.