Oggetto del Consiglio n. 508 del 20 marzo 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 508/XV - Interrogazione: "Tempi di attesa per l'effettuazione di visite specialistiche inerenti l'effettuazione di test su attenzione e memoria".
Rini (Presidente) - Punto 13 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Ai due quesiti posti dall'interrogazione, sulla base della nota che mi è pervenuta dalla USL, affermo quanto sto per dire. I minori che presentano difficoltà di attenzione e/o di memoria funzionalmente significative, cioè con interferenza sul funzionamento scolastico, pratico e sulle autonomie, possono essere valutati dagli operatori della neuropsichiatria infantile per un approfondimento, previo invio da parte del pediatra o medico curante. Poiché queste prestazioni non hanno carattere di urgenza clinica, i tempi di attesa per una visita da parte degli operatori, in base a una rilevazione nel febbraio 2019, variano tra i 30 e i 150 giorni in base alle diverse sedi distrettuali.
Al quesito: "quale tipo di informazione venga data a chi si rivolge al CUP per la prenotazione e in particolare se trattasi di problematiche riferite a bambini in età scolastica". Le informazioni agli utenti che si rivolgono ai CUP per prenotare le visite specialistiche inerenti i test specifici su attenzione e memoria, sono due in particolare: la prima visita di neuropsichiatria infantile deve essere prescritta dal pediatra di libera scelta e tale visita viene prenotata attraverso il CUP sportello o CUP telefonico. Le visite successive comprendenti test su attenzione e memoria, devono essere prescritte dallo specialista e sono prenotabili attraverso il CUP. Queste sono le risposte.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Grazie Assessore. Le leggo un passaggio di una comunicazione che ho ricevuto: "Il neuropsichiatra mi invita a fare una valutazione nel reparto di Neuropsicologia del Beauregard di Aosta, presso il dottore - non leggo il nome - per effettuare dei test specifici su attenzione e memoria. Al CUP del Beauregard sostengono che fino a giugno non c'è posto e che da giugno in poi non hanno ancora aperto l'agenda per effettuare le prenotazioni. Conclusioni: mi consigliano di chiamare di settimana in settimana sperando che si liberi un posto e che aprano l'agenda, con la possibilità che la mia impegnativa vada in scadenza e che io debba rifarla. Senza contare che la valutazione viene fatta per verificare il perché di talune difficoltà di un bambino che va a scuola. Dobbiamo aspettare quanti anni perché questo avvenga?".
Questo è il messaggio che ho ricevuto e come l'ho ricevuto gliel'ho letto. Può darsi che, a seguito di questa iniziativa o per il fatto che lei abbia chiesto qualche indicazione in merito, qualcosa si sia mosso e nel frattempo c'è stata una prenotazione per questo bimbo, anzi, più che prenotazione gli hanno detto che il CUP non ha competenza in merito, ma gli hanno detto di rivolgersi direttamente al dottore in questione. Allora bisogna capire se il CUP è e rimane un ente di riferimento a cui rivolgersi e a cui avere tutte le indicazioni del caso, se devo segnarmi sull'agenda telefonica e chiamare di settimana in settimana, se devo andare direttamente dallo specialista, dal dottore in questione come è stato consigliato e come è stato individuato per questo genitore.
Ho anche una telefonata di poco tempo fa, dura dieci minuti, che evito di leggere e commentare e pubblicare perché sarebbe quasi da "Scherzi a parte".
Questa iniziativa aveva l'unico scopo di dire che a delle famiglie che hanno già, io immagino, qualche preoccupazione, perché quando viene consigliato di fare questo tipo di visite soprattutto in età scolastica, probabilmente hanno necessità di avere comunque delle risposte più immediate possibili, evitiamo loro di far fare il giro del mondo, evitiamo di dare delle informazioni parziali o che probabilmente, oltre che non tranquillizzare la famiglia, non danno neanche una risposta efficace e immediata.
(voce fuori microfono)
La ringrazio. Però, immagino che sia già un disagio, per cui non dobbiamo aggiungere disagio al disagio.