Oggetto del Consiglio n. 503 del 19 marzo 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 503/XV - Reiezione di mozione: "Impegno per la convocazione del Comitato regionale di controllo dei flussi di traffico attraverso il territorio regionale".
Distort (Presidente) - Punto n. 7 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - La finalità della legge regionale n. 20 del 1994 era, ed è ancora, quella di promuovere ogni iniziativa utile a garantire che i flussi di traffico attraverso il territorio valdostano si rendano compatibili con le esigenze di sicurezza della circolazione, di tutela della salute della popolazione, nonché di salvaguardia dell'ambiente. A tal fine, presso la struttura regionale competente in materia di ambiente, è stato istituito il Comitato regionale di controllo dei flussi di traffico, che ha il compito di promuovere e coordinare le iniziative dirette a monitorare e ridurre gli effetti negativi e i rischi derivanti da tali flussi. Questo comitato da chi è composto? È composto dal Presidente della Regione, l'Assessore regionale competente in materia di ambiente con funzione di Vicepresidente, l'Assessore regionale competente in materia di trasporti, il Responsabile del compartimento della Valle d'Aosta Anas, i Direttori della Società italiana del Traforo del Monte Bianco, della Società italiana del Traforo del Gran San Bernardo, della società Raccordo Autostradale della Valle d'Aosta, della Società Autostrade Valdostane, il Comandante della Polizia stradale, il Comandante della Guardia di finanza, due rappresentanti designati dalle associazioni e dai comitati operanti in Valle d'Aosta per la tutela dei cittadini dagli effetti del traffico di merci su strada, due rappresentanti degli Enti locali, il Direttore generale dell'Arpa e il Comandante del gruppo dei Carabinieri di Aosta. Nel corso delle ultime legislature il Comitato si è dimostrato uno strumento utile per il raccordo tra le istituzioni e la società valdostana in modo da gestire meglio il traffico stradale. Nel corso della presente quindicesima legislatura il comitato non è ancora stato convocato. Siccome la tematica del trasporto di merci su strada risulta quanto mai attuale, anche in ragione delle notizie di cui abbiamo già parlato anche in quest'aula, chiaramente relative ai lavori di manutenzione straordinaria del Tunnel del Monte Bianco, riteniamo opportuno e anche urgente riattivare questo comitato, che è stato istituito, come abbiamo detto, con legge regionale. Con questa mozione quindi noi chiediamo che il Consiglio regionale impegni il Governo regionale affinché sia convocato questo comitato di controllo dei flussi di traffico attraverso il territorio regionale entro il termine di due mesi dall'approvazione del presente atto.
Presidente - La parola alla collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Intervengo perché sono cofirmataria della mozione. La legge che la collega Pulz ha testé citato, la n. 20/1994, è stata l'espressione di un tentativo della Regione a metà degli anni Novanta di creare un argine soprattutto all'incremento pauroso in quel momento del transito di tir al Monte Bianco e lungo la valle centrale, un traffico, lo sappiamo, intenso, inquinante e pericoloso. Il tentativo, come risulta dalla lettura degli articoli di legge, era quello di imbrigliare e ridurre il traffico dei camion attraverso vari strumenti: tariffe e controllo delle emissioni dei camion, maggiori controlli della Polizia stradale, eccetera. Il comitato di cui si parla nella mozione era soltanto uno di questi strumenti, non l'unico. Come sappiamo, il tentativo della legge non ha avuto purtroppo un'applicazione incisiva. Ha prodotto qualcosa, ma il flusso di tir è rimasto elevato. Infatti - ho il dato del 1998 - si erano registrati allora 776.000 transiti di camion e di tir al Tunnel del Monte Bianco. L'anno successivo, esattamente il 24 marzo del 1999, c'è stato il terribile incendio all'interno del Monte Bianco provocato proprio da un tir. Lo ricorderete tutti: 39 morti che, proprio a pochi giorni da quel tragico ventesimo anniversario, voglio ricordare in questo momento. Io non ho ancora parlato oggi, però lo faccio se c'è silenzio, altrimenti evito...
Presidente - Chiedo silenzio in aula. Prego, Consigliera.
Minelli (RC-AC) - ... dopo quella tragedia il tunnel rimase chiuso per tre anni fino al 2002. Alla riapertura, e in presenza di maggiori controlli, il traffico ovviamente si ridusse notevolmente. Arrivo poi il 2008, la crisi mondiale, la diminuzione del flusso di merci e quindi, per un decennio più o meno, il problema ha suscitato meno attenzione. Ora, però, la situazione è di nuovo diversa. I livelli di transito dei tir sono tornati a essere molto elevati e la quota è tornata a circa 600.000 passaggi all'anno. Il problema, dunque, in qualche modo si ripropone. Si ripropone però in una società che nel frattempo si è resa maggiormente consapevole della necessità che le merci sulle lunghe distanze devono viaggiare su rotaia e che occorre ridurre le emissioni inquinanti. Soltanto la settimana scorsa abbiamo avuto la grande manifestazione mondiale contro gli effetti dei cambiamenti climatici e contro l'effetto serra e anche in Valle d'Aosta, anche qui sotto al palazzo, c'è stata la manifestazione di molti studenti. C'è dunque, a nostro avviso, una sensibilità nuova e questa legge del 1994 va ripresa in mano e utilizzata, a partire dalla convocazione di questo comitato, ma non solo. Questa legge, a nostro avviso, va rispolverata in tutti i suoi aspetti, magari anche implementata, visto che sono comunque passati 25 anni, ma era una buona legge, ce l'ho qui davanti. Cito soltanto due articoli: all'articolo 8 bis la legge diceva: "misure per il contenimento della produzione di inquinanti atmosferici", 25 anni fa! e all'articolo 9 si parlava di potenziamento del trasporto ferroviario.
Una riflessione, a nostro avviso, va fatta anche rispetto alla criticità strutturale del tunnel. Ci sono degli importanti lavori di manutenzione da fare, ne abbiamo già parlato in questo Consiglio, ma la prima cosa da fare, anche nell'ottica degli obiettivi che ci siamo dati pochi mesi fa, è di ridurre il transito dei tir che sollecitano fortemente la struttura e che inquinano. Se la Giunta e l'Assessore competente in materia ambientale vogliono fare un'azione che sia ambientalmente utile e quindi se c'è l'impegno di partire da qui, di assumere questa mozione anche come un punto di partenza per mettere in piedi un progetto più ampio, credo che ci sia l'occasione per incidere e per liberare la Valle d'Aosta da un traffico che è dannoso per tutta la Regione e per i suoi abitanti. È vero, l'impegno della mozione chiede la convocazione del comitato, però io penso che si possa partire da questo per fare delle azioni più concrete che vadano nella direzione di un miglioramento sia della situazione ambientale della Regione, ma anche della salute di tutti coloro che vi abitano.
Dalle ore 17:17 riassume la presidenza la Presidente Rini.
Rini (Presidente) - La parola all'Assessore Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Venerdì, come Giunta, abbiamo avuto modo di confrontarci con una delegazione ristretta proprio su dei temi che sono i temi forse in questo momento capitali per la nostra società, metto via il "forse". Le azioni e le misure che mettiamo in campo sono fondamentali, perché la differenza la faremo proprio su questi grandi temi dove la Valle d'Aosta, nel suo piccolo, all'interno del panorama, può fare la differenza cercando di... Quello che ho cercato di riassumere ai ragazzi è stato che la loro preoccupazione è la nostra preoccupazione, ma non basta che ci sia la preoccupazione, bisogna cercare di fare delle azioni, delle misure, che non sempre però ci permettono di dare delle risposte subito e puntuali. Cercando di fare qualche esempio, la percentuale più alta delle emissioni in questo momento nel nostro piccolo modello nella nostra piccola regione è imputata al riscaldamento che utilizziamo per la parte antropizzata per gli edifici. La domanda di una ragazza è stata: "ma allora perché non lo facciamo?", lo facciamo in tempi e modi... ci vanno anche delle risorse di natura economica per modificare l'assetto della sostenibilità di una casa e di un edificio o di diversi appartamenti. Questo per dire che all'interno di un perimetro ci va la buona volontà, ci va la buona norma, ma ci vanno anche delle risorse di natura pubblica.
Torno alla mozione che i colleghi hanno presentato e che in parte hanno già illustrato. Due considerazioni in più. I compiti del comitato sono in prima battuta quelli di promuovere e coordinare le iniziative dirette a monitorare e ridurre gli effetti negativi e i rischi derivanti dai flussi di traffico. Ricordo che il comitato era nato allo scopo di gestire, di avere attenzione rispetto a una particolare situazione creatasi agli inizi degli anni Novanta. Le successive approvazioni dei piani aria, avvenuti con le leggi regionali n. 2/2007 e n. 23/2016, e la messa in atto delle azioni in essi previste ha portato a un deciso miglioramento della qualità dell'aria: questa è la fotografia. Oltretutto è una fotografia che è aggiornata sul sito della nostra Arpa.
Tali valori sono costantemente monitorati da Arpa tramite una rete di stazioni di controllo e realizzati in ottemperanza di quanto disposto dal decreto. I successivi interventi normativi a livello regionale e nazionale hanno pertanto in parte superato praticamente lo scopo per il quale era nata la legge regionale n. 20 nel 1994, quanto meno sotto il profilo ambientale. Come ho detto in premessa, se è capitale questo elemento così fondamentale, i dati ambientali raccolti dalla rete di monitoraggio di Arpa - disponibili, lo dicevo prima, peraltro on-line, e non so se i colleghi hanno avuto modo di verificare in maniera giornaliera i dati caricati e puntualmente trasmessi e caricati sul sito - evidenziano negli ultimi anni l'assenza di criticità particolari e il rispetto dei limiti di legge in un contesto pressoché costante di flusso veicolare e commerciale, che, in virtù delle recenti normative in tema di omologazione dei mezzi, è costituito prevalentemente da veicoli di classe euro 5 ed euro 6.
Concludendo, pur non rilevando elementi di criticità che possano comportare una convocazione urgente del Comitato regionale di controllo dei flussi di traffico dato che i dati risultanti dal monitoraggio, che sono comunque già pubblici, sono positivi, riteniamo, come Governo regionale, proprio nella logica di trasparenza e di garantire un confronto, di trasparenza sulle informazioni, anche leggibili a tutti, di convocare il prima possibile il comitato. Chiederei a questo punto ai colleghi che hanno presentato l'iniziativa di ritirarla e, compatibilmente con il carico di lavoro all'interno del dipartimento e anche della Presidenza della Regione, di convocare il prima possibile il comitato in modo da mettere in evidenza, come dicevo, meglio ancora di quello che c'è già - che oltretutto è on-line ed è trasparente ed è aggiornato, che è la parte più importante, ed è sotto soglia in maniera robusta -, i dati aggiornati.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Assessore, di nuovo, come poco fa per il lupo, noi non capiamo la logica della sua richiesta. Se lei ha la ferma intenzione di convocare il comitato come ha dichiarato - e noi le crediamo sinceramente -, perché la maggioranza non dovrebbe votare o dovrebbe astenersi rispetto a questa mozione, che chiede proprio di convocare il Comitato di controllo dei flussi di traffico attraverso il territorio regionale entro il termine di due mesi dall'approvazione del presente atto? Ora, Assessore, consideri che comunque la fine di aprile, come lei ha detto... comunque la metà di aprile è tra meno di due mesi, quindi noi le offriamo addirittura la possibilità di fare un figurone davanti alla cittadinanza perché lei soddisferà i nostri desideri quasi nel momento stesso in cui noi li esprimiamo. La invitiamo quindi a prendere al volo questa offerta, perché non è detto che capiti spesso. Noi quindi chiediamo che venga messa ai voti la nostra mozione.
Presidente - La parola al collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - La convocazione del comitato è anche un'occasione di confronto su un aspetto comunque significativo che riguarda il trasporto merci in Valle d'Aosta in particolare. Francamente si fa fatica a capire la posizione della maggioranza in questo senso, visto che la volontà è quella comunque di convocare il comitato, perché non approfittare e votare questa mozione che dà questa indicazione, che non fa altro che rafforzare una decisione, a quanto pare, già presa.
Presidente - La parola all'Assessore Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Per ribadire l'impegno che ci assumeremo, che mi assumo nel convocare il comitato, ribadendo che ad oggi non ci sono criticità, ma che comunque l'obiettivo è quello di rendere ancora più trasparente la fotografia e lo stato dell'arte, non ci interessano le parole o il figurone, ma ci interessano esclusivamente i fatti e saranno quelli che faranno la differenza. Grazie ancora ai colleghi che hanno presentato questa iniziativa.
Presidente - La parola al collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Per manifestare sostegno a questa iniziativa dei colleghi che va nel senso di monitorare con attenzione l'evolversi di una serie di situazioni che potranno avere degli effetti, io spero non devastanti, ma molto importanti su tutta l'economia valdostana. L'eventuale chiusura di cui si è parlato, ad esempio, per citarne solo una, del Tunnel del Monte Bianco a cascata avrebbe dei riflessi importantissimi sugli introiti di SAV e di RAV, cioè le due società che gestiscono le tratte autostradali. Il fatto che ci sia un organismo che segua con attenzione, monitori e acquisisca i dati relativamente a queste prospettive, oltre che a tutti gli altri discorsi che sono connessi ai flussi di traffico, a nostro avviso, è un'ottima idea, perché consentirebbe veramente di osservare, di tenere sotto controllo una situazione in corso di evoluzione che potrebbe avere degli esiti molto negativi. A nostro avviso, quindi l'iniziativa va sostenuta e speriamo veramente che poi ci possa essere anche un cambiamento di idea da parte vostra, perché sennò questa tattica del rinvio sempre a data da destinarsi, con una specie di pacchettino delle nuove intenzioni ben confezionato: che si sta già facendo, si sta già vedendo e si vedrà, diventa un po' una questione ripetitiva che sinceramente alla lunga non ci convince neanche. A noi piacciono i termini precisi, fissati: "che cosa faccio, entro quando". A qualcuno magari non fanno troppo comodo, forse anche perché magari non si pone grossi interrogativi su un futuro che potrebbe anche non esserci.
Presidente - Non ci sono richieste di intervento. Possiamo porre in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti : 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 18 (Baccega, Barocco, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Morelli, Nogara, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.