Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 492 del 7 marzo 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 492/XV - Petizione popolare per il mantenimento nel tempo degli impianti sciistici di Antagnod-Ayas. (Approvazione di una risoluzione. Ritiro di altra risoluzione)

Rini (Presidente) - Passiamo ora al punto n. 40 dell'ordine del giorno. Chi intende illustrare l'atto? La parola al collega Nogara.

Nogara (UVP) - Come Vicepresidente della IV Commissione, vado a leggere la petizione popolare per il mantenimento nel tempo degli impianti sciistici di Antagnod/Ayas:

"In relazione alla petizione in oggetto, presentata in data 17 dicembre 2018 e assegnata alla IV Commissione consiliare permanente in data 28 dicembre 2018, mi pregio comunicarle le risultanze degli approfondimenti svolti dalla stessa.

In data 10 gennaio 2019, la IV Commissione ha deliberato una serie di audizioni: in data 16 gennaio 2019 ha quindi incontrato il Sindaco del Comune di Ayas, Alex Brunod - primo firmatario - e una delegazione dei rappresentanti dei firmatari della petizione, l'Assessore regionale ai trasporti, Luigi Bertschy, il Dirigente della struttura impianti funiviari, Giuliano Zoppo, e il Presidente della Società Monterosa Ski, Giorgio Munari.

La delegazione dei rappresentanti dei firmatari della petizione - composta da amministratori comunali, maestri di sci, albergatori, commercianti e residenti - ha espresso preoccupazione per l'eventuale chiusura degli impianti di risalita dalla stazione di Antagnod del comprensorio sciistico della Monterosa Ski. Ha precisato che la raccolta firme è partita in quanto venuti a conoscenza di una relazione della società Monterosa, trasmessa al socio e alla Finaosta nel gennaio 2018, dove si prevede di valutare l'eventuale chiusura della stazione di Antagnod e il ricollocamento della seggiovia del Pian Pera - ivi presente - nella stazione di Champoluc, che permetterebbe alla società di realizzare una pista blu, ideale per l'insegnamento nella località Crest, dove verrebbe spostata anche l'attuale scuola di sci di Antagnod. Nel fornire una serie di dati sulle caratteristiche tecniche degli impianti sciistici della stazione di Antagnod, ha evidenziato che la stessa è frequentata da una clientela specifica, costituita prevalentemente da famiglie con bambini e ha illustrato la particolarità e l'utilità che rappresenta l'impianto del Boudin per il comprensorio di Antagnod che, partendo direttamente dal Paese e raggiungendo la zona intermedia della stazione, permette alla scuola di insegnare in modo efficace e graduale agli allievi su una "pista blu" adatta ai meno esperti e di organizzarvi eventi particolari (fiaccolate o garette di fine corso) e consente ai genitori di poter seguire i bambini sulle piste. Ha riferito che nelle ultime festività natalizie, malgrado la scarsità di neve (che era invece presente, per esempio, nella stagione precedente), si è registrato un deciso aumento del numero dei bambini iscritti ai corsi collettivi organizzati dalla scuola di sci. Ha fatto presente che, dai dati desunti da un questionario sottoposto ai clienti della scuola per capire le motivazioni della loro scelta su Antagnod e che cosa farebbero nel momento in cui la stazione di Antagnod non dovesse più esserci o non dovesse più soddisfare le loro esigenze (perché, eventualmente, si trasforma in un parco giochi), emerge che l'utenza cercherebbe un'alternativa diversa in altre stazioni (non necessariamente quella di Champoluc). Ha ricordato che le piste più tecniche del comprensorio di Antagnod in passato ospitavano gli allenamenti della nazionale tedesca e della nazionale francese di sci alpino, che ora, non essendo più innevate, hanno perso tali frequentazioni. Ha affermato che la presentazione della petizione in oggetto è anche imputabile a una mancanza di comunicazione tra l'Amministratore della società Monterosa e il tessuto imprenditoriale locale rispetto alla conoscenza di una serie di dati utili a valutare la situazione esistente. Ha evidenziato che la stazione di Antagnod rappresenta un'importante fonte di lavoro per i residenti (la società Monterosa impiega 15 operai) e un altrettanto importante indotto per la località, in quanto la scuola di sci ha in organico 17 maestri residenti nel comune (oltre a 5 maestri saltuari impiegati nel periodo natalizio e nei fine settimana), il noleggio sci con deposito occupa 2 operai e le strutture ricettive e commerciali, a prevalente gestione familiare, danno lavoro alla popolazione residente. Riferisce a tal proposito che ad Antagnod sono presenti 6 alberghi (con una capienza di 172 posti letto), 7 residence (con una capienza di 182 posti letto), 9 ristoranti, con diverse dislocazioni e servizi sulle piste, 3 negozi di alimentari, 1 macelleria, 2 negozi di articoli sportivi, 1 tabaccaio, 1 palestra con annessa spa. Ha fatto presente che vi sono stati negli anni consistenti investimenti da parte dei residenti in vista di uno sviluppo turistico della località: la realizzazione di alcuni impianti presenti nel comprensorio di Antagnod (come ad esempio la seggiovia del Boudin, il parcheggio a servizio della stazione) è stata possibile anche grazie a investimenti fatti dal Comune, dai residenti e dalla locale scuola di sci. Ha inoltre presentato un quadro della situazione vissuta dagli albergatori di Antagnod e della Val d'Ayas, nonché del Consorzio turistico della zona e sollecita, da parte della Monterosa, dopo gli ultimi anni che hanno visto un importante contenimento dei costi di gestione, di dare avvio a iniziative volte a implementare e sviluppare il comprensorio. Ha evidenziato la necessità che la Monterosa adotti delle politiche tariffarie diversificate per i periodi di minore afflusso turistico sul comprensorio (come, ad esempio, nel mese di gennaio), affinché vi sia la possibilità di incentivare le presenze in tale periodo e venire così incontro anche alle esigenze dei gestori di strutture ricettive di poter lavorare di più in tali situazioni e che sarebbe eventualmente ipotizzabile di far pagare in una forma ridotta (5-10 euro) i biglietti anche ai bambini dagli 8 ai 14 anni che oggi, invece, sono esentati da tale pagamento. Ha evidenziato che l'eventuale accoglimento della proposta del CdA di Monterosa Ski di procedere alla chiusura della stazione di Antagnod provocherebbe il crollo dell'economia dell'intero Paese, cancellando le positività create nel corso degli ultimi cinquant'anni di proficua attività della località. Ha fatto presente che gli operatori economici di Antagnod, stimolati dalla paventata chiusura della stazione, hanno attivato delle politiche di marketing locale per cercare di attirare un maggior numero di turisti nella località. Ha sottolineato che la stazione nell'ultimo anno ha registrato un margine operativo lordo positivo di 22 mila euro, come si desume dai bilanci della società. Ha sottolineato, come si evince anche da un comunicato stampa della Provincia autonoma di Bolzano, che la politica turistica in altre Regioni italiane che presentano similitudini con la Valle d'Aosta, è indirizzata al sostegno dei piccoli comprensori sciistici di paese. Ha sottolineato, infine, la necessità che vi siano delle chiare indicazioni politiche da parte del Consiglio regionale sugli indirizzi che le partecipate devono perseguire per raggiungere determinati obiettivi, affinché gli amministratori delle stesse si comportino di conseguenza.

L'Assessore ai trasporti, Bertschy, nel sottoscrivere la necessità che tutte le località sciistiche valdostane debbano avere la stessa considerazione da parte della politica, ha sottolineato l'esigenza di porre particolare attenzione a come sviluppare la programmazione dei futuri piani di manutenzione e di investimento delle varie stazioni. Ha ricordato che il comprensorio della società Monterosa raggruppa le stazioni di Champoluc, Antagnod, Estoul, Champorcher e Weissmatten che, sia come fatturato, sia come tipologia di stazioni e di clientela, presentano delle situazioni diversificate (alcune località sono più performanti, altre vivono situazioni di difficoltà), accentuate, nell'attuale stagione invernale, da minori precipitazioni nevose. Ha fatto presente che per il futuro l'indirizzo politico è quello di non chiudere le piccole stazioni, ma di valorizzarle attraverso un'alleanza forte con il territorio, quindi tracciando una linea politica attraverso la quale la Regione, in quanto socio, eserciti un'azione di indirizzo sulle società degli impianti a fune, nel rispetto delle leggi vigenti di riferimento, quindi, tenendo conto dei parametri che permettano in futuro di sostenere gli investimenti necessari a mantenere l'ordinario e, possibilmente, di avviare quelli utili al loro potenziamento, con una strategia rivolta ai prossimi 5-10 anni, cercando di non mettere in competizione i prodotti sciistici dei diversi territori.

Il Dirigente Zoppo ha riferito che la società Monterosa in passato ha registrato perdite di esercizio significative, in parte ripianate con risorse pubbliche, ma che negli ultimi due esercizi ha registrato un utile (quasi 2 milioni nell'ultimo anno) e un fatturato di 20 milioni di euro. Ha reso noto che, per quel che riguarda nello specifico Antagnod, dalla contabilità analitica emerge che la stazione, a fronte di una perdita media annua di 300 mila euro, nell'ultimo esercizio, ha visto ridotta la perdita a 180 mila euro e registrato un aumento di 10 mila presenze. Ha informato che il comprensorio di Antagnod necessiterà nei prossimi anni di importanti investimenti per il suo mantenimento: l'impianto Boudin è in proroga e quindi, fra quattro anni, dovrà sostenere una revisione generale per un costo stimato di 400 mila euro, mentre l'impianto Pian Pera, nel 2021, andrà in revisione generale, per un costo di 800 mila euro. Ha comunicato che la sommatoria dei risultati di esercizio delle piccole stazioni della Monterosa ogni anno è negativa di circa 1,3-1,7 milioni di euro.

Il Presidente della società Monterosa Ski, Munari, ha ricordato che, nel 2013, la Regione ha deciso la fusione dei comprensori della cosiddetta "dorsale" Champoluc/Gressoney-La-Trinité/Antagnod dell'originaria società Monterosa con le stazioni di Estoul, Weissmatten e Champorcher, in quanto ha ritenuto di assemblare queste stazioni a un comprensorio più grande - appunto quello del Monterosa - con l'intento di ottenere dei risparmi di tipo strutturale. Ha riferito di essere stato nominato Presidente della società nel 2015 e di aver effettuato una serie di razionalizzazioni, che hanno portato l'azienda a chiudere i bilanci in attivo negli ultimi due anni. Ha osservato che la raccolta firme per la petizione in oggetto è stata attivata sui contenuti di uno studio strategico predisposto ad inizio 2018 dalla Monterosa - richiesto dal socio e dalla Finaosta - con riferimento al finanziamento per il rifacimento della telecabina Champoluc/Crest che preventivava alcune valutazioni da svolgere sulle diverse stazioni della Monterosa. Ha quindi riferito in merito ai contenuti di una relazione, presentata il 30 settembre 2018 dalla Monterosa alla Finaosta ai sensi della legge regionale 20/2016, nella quale la società indica di ritenere indifferibile di avviare un confronto con la proprietà e tutti gli attori coinvolti per discutere sul futuro delle stazioni della società, in modo da addivenire a una soluzione che consenta di salvaguardare l'apertura, consci dell'importante ruolo che queste giocano sul territorio, cercando però di limitarne le ingenti perdite stagionali, che sottraggono importanti risorse da investire sull'ammodernamento del comprensorio principale, che necessita di continui investimenti per non perdere terreno rispetto ai competitor del settore. Ha ricordato che il comma 7 dell'articolo 2 della legge regionale 20/2016 prevede un criterio di riservatezza sui dati contenuti nelle relazioni strategiche presentate dalle società partecipate e di avere quindi operato in tal senso riguardo alla presentazione dei documenti al socio e alla Finaosta. Ha fatto presente di aver ipotizzato, in un'ottica di razionalizzazione aziendale della società Monterosa, la sostituzione dell'attuale seggiovia di Boudin con un tapis roulant che permetterebbe di ridurre i costi di gestione e di manutenzione della stessa, anche in vista della sua futura scadenza tecnica. Ha riferito che per quanto riguarda il marketing, la società Monterosa, in accordo con i consorzi turistici della Val d'Ayas, di Gressoney, di Alagna e di Champorcher, ha realizzato un unico sito internet per una comunicazione univoca del comprensorio ed investe prevalentemente sui canali social Facebook e Instagram e attraverso la pubblicità sulle televisioni locali, soprattutto per intercettare il turismo di prossimità. Ha precisato che oltre alla Regione, sono soci della società Monterosa alcuni Comuni, Unité des Communes e privati e che i componenti del Consiglio di amministrazione della società sono i rappresentanti dei Comuni i cui territori fanno parte del comprensorio.

La commissione, all'unanimità, visti i contenuti della petizione; considerato quanto è emerso dall'audizione dei firmatari, dell'Assessore agli affari europei, politiche del lavoro, inclusione sociale e trasporti; vista la documentazione fornita dalla delegazione di firmatari della petizione in sede di audizione; effettuato il sopralluogo nella località in questione; considerato che la situazione di Antagnod sia comune ad altre realtà valdostane, invita la Giunta regionale ad effettuare un'analisi puntuale dei singoli comprensori che ne evidenzi le relative potenzialità e criticità, al fine di porre in atto, in collaborazione con il territorio, misure e politiche atte a conservare in attività le piccole stazioni sciistiche, laddove le stesse garantiscono il mantenimento della popolazione nelle vallate essendo il principale volano dell'economia locale. La chiusura delle piccole stazioni contribuirebbe all'abbandono progressivo della montagna, facendo venire meno il necessario presidio sul territorio e provocando il depauperamento sociale e culturale delle cosiddette località minori. La commissione ritiene necessario che vengano attuate politiche gestionali, promozionali e tutte quelle iniziative suscettibili di valorizzare le peculiarità di ogni singola località, attirando così target particolari che possano veder soddisfatte le loro aspettative. Il Vicepresidente".

Ecco, colleghi, a questo punto in sede di sopralluogo che è stato fatto nella località di Antagnod, si era deciso, come IV Commissione, di fare anche una risoluzione e questa risoluzione è stata presentata oggi e, se il Presidente me lo permette, io la esporrei già affinché possa essere presa in considerazione.

Dalle ore 17:45 assume la presidenza il Vicepresidente Rollandin.

Rollandin (Presidente) - Credo che sono state distribuite due risoluzioni e credo che possa tranquillamente illustrare la risoluzione collegata con la relazione che adesso ha fatto.

Nogara (UVP) - Vorrei di nuovo ribadire che questa risoluzione è a firma dei componenti della IV Commissione:

"Richiamata la petizione popolare presentata il 17 dicembre 2018 alla Presidenza del Consiglio regionale con cui 403 cittadini sottoscrittori chiedevano il mantenimento degli impianti sciistici di Antagnod/Ayas, considerati di vitale importanza per la località, in quanto fonte di sostentamento economico per i residenti; ricordato che in data 28 dicembre 2018 la petizione veniva assegnata alla IV Commissione consiliare permanente che ne svolgeva l'iter effettuando le audizioni dei firmatari, dell'Assessore competente, del Dirigente della struttura impianti funiviari e del Presidente della società Monterosa Ski; alla luce di quanto emerso in commissione e di quanto appurato durante il sopralluogo nella località in questione; considerato che la situazione di Antagnod sia comune ad altre piccole stazioni valdostane, la cui chiusura contribuirebbe all'abbandono progressivo della montagna, facendo venire meno il necessario presidio sul territorio e provocando il depauperamento sociale e culturale dei villaggi; vista la necessità di contemperare l'indirizzo politico relativo alla salvaguardia delle piccole stazioni con le norme vigenti in materia di sostenibilità delle società a partecipazione pubblica; il Consiglio regionale invita la Giunta regionale a effettuare un'analisi puntuale dei singoli comprensori che ne evidenzi le relative potenzialità e criticità, al fine di porre in atto, in collaborazione con gli Enti locali e le associazioni del territorio, un piano strategico che preveda anche politiche gestionali e promozionali finalizzate alla salvaguardia delle piccole stazioni sciistiche, laddove le stesse garantiscono il mantenimento della popolazione nelle vallate; a definire altresì linee di indirizzo rivolte alle società degli impianti a fune che, nel rispetto delle leggi di riferimento vigenti, consentano di sostenere gli investimenti necessari al funzionamento e, dove possibile, alla riconversione concertata con gli attori del territorio e al potenziamento delle stazioni esistenti, attraverso la valorizzazione delle peculiarità di ogni località, permettendo così di attivare target particolari di clientela che non pongano in concorrenza tra di loro le singole realtà ".

Presidente - Ci sono interventi? La parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Volevo illustrare la seconda risoluzione presentata a firma del gruppo MOUV', del gruppo LEGA e del gruppo ADU, che sostanzialmente, prendendo spunto dalla petizione fatta dagli abitanti di Antagnod e dai documenti che sono stati rilasciati prima in bozza e poi in maniera definitiva dalla società Monterosa e, infine, evidenziando anche quanto accaduto alla società Monterosa rispetto alle stabilizzazioni fatte in maniera impropria a detta degli uffici e più volte illustrate in quest'aula, questa risoluzione chiede di non rinnovare gli incarichi ai membri dell'attuale CdA di Monterosa. Con questa risoluzione crediamo di dare maggiore impulso e voce anche ai sottoscrittori della petizione.

Presidente - La parola al collega Nogara.

Nogara (UVP) - Volevo chiedere una sospensione per una riunione della maggioranza.

Presidente - Accordata.

La seduta è sospesa dalle ore 17:55 alle ore 18:37.

Rollandin (Presidente) - Riprendiamo i lavori e mettiamo in discussione la prima mozione: quella presentata da tutta la commissione che ha fatto il sopralluogo e che avete a vostre mani. Chi vuole intervenire? La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Da parecchio tempo discutiamo dell'argomento delle partecipate, in particolar modo della partecipata Monterosa. Abbiamo ascoltato la relazione prodotta dalla commissione e poi oggi ci troviamo a confrontarci con due risoluzioni che hanno dei contenuti comuni nelle premesse ma si differenziano in quello che potrebbe essere il deliberato. La sostanza però è quella di valutare la conduzione della società Monterosa, ma la conduzione non riferita all'impianto centrale di Champoluc ma nel suo complesso. Direi che potrebbe essere un caso guida, è stato anche riportato nella relazione della commissione, perché lo spirito della legge che ci aveva portati nel 2013 ad accorpare le società minori con le società degli impianti maggiori era lo spirito di cercare di andare verso un aiuto per le società più piccole per mantenere, come ama dire qualcuno qua, il presidio del territorio ma per mantenere la forza lavoro in montagna, purtroppo non sempre questo è avvenuto. Il tutto nasce da una petizione popolare, che è una parte in comune tra le due risoluzioni, presentata nello scorso dicembre del 2018, dove si ribadiva l'importanza delle piccole stazioni per l'economia della Valle d'Aosta, cosa riportata sia nella relazione della commissione ma anche nelle due risoluzioni che adesso stiamo analizzando. Purtroppo la legge Madia ha portato a ragionare in termini diversi rispetto agli obiettivi della legge che ha portato all'accorpamento, infatti noi ci troviamo a privilegiare il ritorno economico e quindi a potenziare certi centri tralasciandone altri. Io vorrei dire che sicuramente il Consiglio di management della società Monterosa in questi tre anni ha operato bene dal punto di vista finanziario perché ha esaurito i suoi compiti, è arrivato a portare in attivo il bilancio della società. Nel giudicare questa operazione posso dire che ha lavorato bene, però non è arrivata al compimento di quello che era stato il mandato generale, vale a dire l'obiettivo principale: quello di mantenere il territorio come ho spiegato prima, e questo non è stato fatto. Questo management, a mio modo di vedere, ha esaurito il suo lavoro. In tre anni ha raggiunto la positività di bilancio, però non ha saputo dare degli input diversi, non ha saputo far crescere le piccole società e lo dimostra nella sua relazione ex articolo 2, comma 5, della legge n. 20 in cui si scrive la descrizione del comprensorio, l'organizzazione aziendale, i principali obiettivi: riduzione dei costi... ci dice poi: "in futuro dovremo ancora lavorare, dovremo far crescere le piccole stazioni". Allora, andando a vedere, visto che mi sono occupato di questo argomento presentando ben quattro interpellanze durante la scorsa legislatura, questi indirizzi gli erano già stati dati, ma cos'è stato fatto da loro? Non è stato recepito niente di quanto questo Consiglio aveva detto al management. Non ci sono state le operazioni, anzi, c'è stata un'attività lenta ma continua di smantellamento delle piccole stazioni, è stato evitato, grazie a delle azioni particolari, e vi posso anche fare degli esempi. Potrei stare qua a parlare per due ore di questo e non voglio perdere tempo visto il poco tempo che ho a disposizione. Vi dico però che, attraverso una politica di modifica dei prezzi, in mancanza di interventi puntuali nelle piccole stazioni, di mancanza di promozione, perché nella relazione c'è scritto: "dovremo fare della promozione", ma non è che si fa la promozione delle piccole stazioni con quattro Twitter e due post su Facebook!

Si è andati verso la distruzione di queste piccole stazioni, per poi arrivare in una relazione e dire: "bisogna potenziare la stazione principale e sulle altre dobbiamo ragionare e ridurle" e ahimè, come avevo anticipato nella conclusione di alcuni miei interventi nel 2018, ridurre - aggiungo - in uno stato di disastro tale che poi non saranno più recuperabili. Questo gruppo dirigente ha esaurito il compito assegnatogli, perché ha fatto i tagli che doveva fare ma non è in grado di ricostruire, lo ha dimostrato nei tre anni perché non ha fatto un'azione degna di questo nome! Oggi, cari colleghi, quindi ammetto il mio grande imbarazzo perché sapevo che saremmo arrivati a questo punto. La minoranza presenta una risoluzione che è solo politica, permettetemelo, voi fate politica come tutti noi qua, io invece parlo di questioni pratiche: della distruzione di alcune località, perché noi abbiamo dato a gestire questa società a delle persone che poco sono capaci, che hanno fatto delle scelte che io non posso condividere, che non posso portare avanti. Ovviamente quindi voto convintamente la risoluzione presentata dalla commissione e voterei convintamente anche l'altra risoluzione, perché mi rivedo in pieno in queste provocazioni che non sono provocazioni, scusate, sono delle considerazioni che hanno un fondamento. Dall'altra parte c'è un ragionamento politico per fare stare in piedi questa maggioranza e mi pone una grossa difficoltà, perché la chiave di lettura, al di fuori di quest'aula, potrebbe essere di una crisi di questi 18, che è appena stata scongiurata con l'entrata del collega Barocco... così non sarebbe.

Io penso di astenermi su questa mozione, però voglio lasciare traccia della mia contrarietà rispetto all'operato di questo management, di una mia richiesta precisa di dimissionarsi domani mattina, se non lo farà, sarà in capo a chi amministra fare le scelte dovute, se queste non avverranno, ne trarrò le debite conseguenze. Io credo che chi si appresta a gestire delle società di questo tipo non debba lasciare attorno a sé il pensiero di essere un partigiano, vale a dire di privilegiare la località dove risiede o anche, com'è emerso alcune volte, di avere magari qualche piccolo interesse a fare una scelta da una parte piuttosto che dall'altra, perché questo è il pensiero di alcune parti della popolazione: il pensiero è quello di aver aumentato il costo di alcune risalite per diminuire la presenza degli utenti, il pensiero è quello di riportare lo sci alpinismo prevalentemente da una parte e toglierlo dall'altra, abbiamo dei rifugi che hanno chiuso e che non lavorano più. Questo non vuol creare economia, creare sviluppo, generare lavoro, dare delle opportunità di crescita, fare praticare lo sport ai nostri giovani. Se noi chiudiamo gli snow park, questi giovani dove vanno a sciare? Poi creiamo uno snow fun, non serve, è inutile, magari lo creiamo al Gabiet, dove i genitori non possono seguire i bambini. Sono tutta una serie di scelte che mi portano a pensare che se fatte in altra maniera, indirizzate in altra maniera, oggi non ci troveremmo questi conti riferiti alle stazioni minori. Avevo avuto modo di dirlo e ben mi aveva risposto l'Assessore dell'epoca, perché l'Assessore dell'epoca, Marguerettaz, al di là del modo folcloristico di confrontarsi, degli attacchi e delle battute che mi rivolgeva, replicando al mio intervento disse: "questa è una partecipata, bisogna lasciarla operare, poi alla fine, quando scadrà, si prenderanno le decisioni, se avranno operato bene o male, noi possiamo dare degli indirizzi", così è stato fatto, quattro interpellanze, una mozione approvata all'unanimità... andiamo a vedere cos'è stato fatto: abbiamo i bar chiusi, non si è riusciti a darli in gestione, abbiamo gli impianti che non funzionano, abbiamo tante negatività. Troviamo poi nella relazione scritto che è quasi anticipato che il prossimo bilancio andrà in negativo: questo è quello che non va, cos'è stato fatto per non farlo andare in negativo? Dobbiamo chiudere le stazioni? Perché a questo arriveremo. Se le dobbiamo chiudere, dobbiamo avere la forza di fare una scelta ben precisa ma dobbiamo essere consapevoli che non si va nell'indirizzo dato dalla normativa. Abbiamo nominato un Consiglio di amministrazione che ci propone l'esatto contrario di quello che il legislatore proponeva e personalmente, da Consigliere, da Amministratore, da sportivo, da ex Amministratore locale - come ha ricordato il collega Barocco -, non posso accettarlo: non posso accettare che si vada verso questa situazione quando in Assessorato c'è una lettera firmata dagli amministratori di uno di questi Comuni, cinque amministratori di cui due in Giunta, che chiedevano di riflettere su questa nomina. È agli atti, con un 116 la potete trovare, magari oggi hanno cambiato opinione, perché uno è passato di livello e allora hanno cambiato opinione, ma questa è la sostanza. Questo è quello che noi troviamo agli atti: gli amministratori che si lamentavano dell'operato della partecipata e, guarda caso, questo è quello che noi troviamo nella nostra soluzione. Paradossalmente oggi ci troviamo a chiedere di dare degli indirizzi a un management che queste cose dovrebbe farle di default, ce l'aveva nella sua mission, allora qualcosa non ha funzionato. Forse è stato bravo a tagliare le teste perché adesso abbiamo un milione di utile ma quel milione di utile non ci dà nessuna prospettiva futura. Se non lavoriamo in una maniera diversa, queste località chiuderanno ed è per questo che personalmente, per quanto possa valere, ha solo una valenza politica, io non do la mia fiducia a queste persone, non posso votare a favore di questa risoluzione. Sembrerebbe peraltro che non si possa formalmente dare degli indirizzi alla Finaosta, però farò di tutto qualora la situazione non cambierà a fine stagione, perché chiedo che il Governo si impegni formalmente in questo senso alla chiusura della stagione senza perdere un minuto di tempo a fare questa valutazione, a dare degli indirizzi precisi perché la valutazione non deve essere solo economica, bisogna guardare la valutazione che viene data all'indotto e oggi, con certe scelte che spero che saranno evitate dopo questa discussione, l'indotto per certe località è pari a zero rispetto a quello del passato, ma soprattutto rispetto alle attese, tali attese che tanti operatori del commercio, tanti operatori del turismo avevano, perché hanno investito per costruire degli stabili, per costruire delle attività, per formarsi, per rimanere a lavorare in montagna. Hanno fatto delle scelte coraggiose e tutti qua tutte le volte lo ricordiamo e lo replichiamo, però non abbiamo il coraggio di affermare, in maniera forte, decisa e precisa, che certe cose devono cambiare ed invitare, come io oggi faccio, e posso essere disatteso, chi ci ha portati a questo apparente e provvisorio stato di benessere economico, ma che ci porterà verso il disastro totale, a lasciare quel posto. L'invito è quello di mettere dei veri professionisti della montagna, abbiamo tanti giovani in gamba, preparati, amanti della montagna, un'esperienza manageriale che possono guardare sia l'aspetto economico-finanziario ma sia l'aspetto di costruzione, l'aspetto creativo, l'aspetto relativo al richiamare turisti... che si occupano di marketing, di promozione, che non si limitano a quattro Twitter e a quattro post e a scrivere: "dovremmo poi lavorare sulla promozione", no, bisognava farlo tre anni fa, non bisognava solo tagliare le teste, bisognava impegnarsi in tal senso e, se uno non ha la professionalità per farlo, delega. Stranamente, oltre al taglio delle teste, e mi limito solo a un piccolo appunto, però poi dopo recentemente mi sembra che abbiamo avuto l'aumento dei dipendenti. Io nel merito di questo discorso non voglio entrare perché non mi interessa, io parlo della promozione di un territorio e la possibilità di vivere in montagna, la possibilità di fare rinascere determinate località. Chiudere gli skilift, i baby, togliere gli snow park, far chiudere gli sci club è una cosa che non mi appartiene. Signor Presidente, Assessore con la delega agli impianti ma mi rivolgo all'Assessore al turismo e sport, che non ha una delega diretta ma credo sia quello che abbia il compito di sovraintendere e coordinare l'intero settore al quale tengo molto, io mi asterrò, e parlo a titolo personale, credo che poi la maggioranza farà una valutazione di questo tipo, però non esiterò, se le cose non cambieranno, a cambiare opinione rispetto a questo settore.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Solo per chiedere una breve sospensione per parlare un attimo tra i firmatari di questa risoluzione.

Presidente - Accordata.

La seduta è sospesa dalle ore 18:56 alle ore 19:02.

Rollandin (Presidente) - Chi intende prendere la parola sulle due mozioni? Ha chiesto la parola il collega Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Faccio un intervento comune perché ritengo, come già è stato esposto in sede di discussione, che in realtà stiamo parlando di due argomenti totalmente uniti perché se, da un lato, l'attenzione e la curiosità di tutti si concentra giustamente su quella relativa al management, alle scelte che si dovranno e si potranno fare, io credo, come già ho avuto occasione di dire più volte, anche quando abbiamo parlato dei piccoli impianti, che quello che spesso manca e quello che va valutato è il modello di sviluppo, la vision, come direbbero i consulenti, rispetto a un settore che sicuramente e soprattutto da noi ha delle difficoltà in termini di dimensioni, in termini di mercato e io direi che forse la principale difficoltà vera che, al di là di come si pensi, è evidenziato all'interno di quel piano che ha citato il collega Restano, è dei periodi morti, delle settimane in cui, purtroppo, non c'è attrattività. Sappiamo che una macchina, un'azienda che agisce e si muove e ha delle spese, deve avere giustamente una redditività. È stata anche citata la tanto famigerata legge Madia, che non permette più una gestione in linea con quello che era il passato ma porta le società pubbliche, al di là della funzionalità di queste stesse, l'obiettivo sociale, a dover essere gestite sempre di più come se fossero delle società private, e io dico: da un lato, viva Dio perché l'obiettivo principale che dovrebbe guidare chiunque gestisce o possiede un'azienda che sia socio o che sia management, è quello della redditività. Qual è il vero problema che ha avuto il coraggio di dire in maniera così chiara l'ex Assessore Restano e che chi ha letto la relazione può aver valutato? Il fatto che, al di là delle problematiche ragionieristiche, mi ripeto: rispetto a quello che ho già detto negli scorsi Consigli, bisognerebbe avere una visione del futuro e capire soprattutto come poter aumentare il fatturato, la redditività. Spesso e volentieri - poi, ripeto, è più facile a dirsi che a farsi spesso - le potature in ambito aziendale non generano una ricrescita ma portano a un ulteriore problema: quello di andare a segare letteralmente dei settori e delle parti di clientela che forse potrebbero essere valorizzate. Leggendo in dettaglio quella relazione, ci si accorge che forse - e mi ripeto ma a buon grado lo dico - si sarebbe dovuto caratterizzare meglio alcune stazioni, magari portandole verso certi tipi di clientela e magari facendo delle scelte in termini più generali, ovvero ragionare in termini specialistici di quelle che potevano essere le specificità geografiche e di indirizzo di alcune di queste stazioni.

Per quanto riguarda il management - e vengo da un mondo dove diciamo che chi gestisce le aziende viene brutalmente valutato e considerato -, è ovvio che al termine di un percorso il management deve essere valutato secondo vari driver, diremmo, che non sono soltanto quelli legati all'utile economico del periodo, ma bisogna anche considerare le prospettive di crescita, le prospettive di investimento, bisogna valutare sul lungo periodo. Permettetemi una problematica che spesso c'è, e che non ha facilitato sicuramente gli animi e il clima, perché, quando si inizia a ragionare in termini di petizioni, si rischia di passare da una logica economica a una logica più politica forse... la vera problematica è che spesso e volentieri il management di certe società dovrebbe essere effettivamente terzo, deve sicuramente rappresentare magari il territorio - perché no? -, ma chi guida l'azienda molto probabilmente - e io lo credo fermamente - deve essere un soggetto più terzo rispetto a quello che può essere un rappresentante del luogo, perché? Perché spesso e volentieri ci sono soggetti, per quanto in gamba, ma divisibili in realtà piccole, o comunque noi conosciamo benissimo la nostra petite patrie, questo può generare delle disfunzioni o dei disallineamenti di pensieri che poi finiscono in baruffe e se siamo a ragionare in termini di petizioni pro o contro rispetto a una condotta aziendale che un'altra, diciamo che siamo pienamente in questa situazione. Se oggi quindi dobbiamo fare una valutazione dell'operato di questo management, io credo che sicuramente dobbiamo dare atto che dei risultati economici nel breve ci sono stati, i numeri lo dimostrano, ma quello che manca è una visione del futuro. Io penso, ripeto, sulla base di quello che ho letto, delle visite in luogo che sono state fatte e anche di interlocuzione con il management stesso, che manchi una visione di investimento, di caratterizzazione di alcune di queste stazioni ma soprattutto io direi una visione più aziendale e, ripeto, meno ragionieristica, meno legata al mero utile economico.

Penso anche - e qui esco da questo ragionamento - al fatto che un'azienda o le aziende come quelle degli impianti a fune spesso e volentieri - e lo abbiamo detto in quest'aula, forse io un po' meno ma qualcun altro di più - devono garantire anche la sopravvivenza di alcune comunità e devono avere, secondo me, il rispetto degli investimenti che altri privati hanno fatto in loco. Molto probabilmente quello che è mancato, e sono convinto di questa mancanza, è proprio in termini divisivi, di come si è posto un management rispetto a una comunità. È difficile ma è comunque un obiettivo che si deve porre, un must che si deve porre il manager che deve gestire una società di questo tipo fortemente radicata al territorio, fortemente dipendente dall'interlocuzione e dal coinvolgimento degli operatori privati, perché un impianto a fune non può essere nulla senza una scuola sci, non può essere nulla senza gli alberghi, ristoranti e le attività collettive. Spesso in Svizzera, e parliamo sempre della Svizzera, si ragiona e si considera la filiera turistica non soltanto legata agli impianti sportivi veri e propri ma tutta la filiera, tutto l'indotto che viene generato. Io quindi credo che, purtroppo, qualcosa debba cambiare, perché quello che oggi e domani potrebbe non esserci è una visione più aziendale, più votata al futuro e soprattutto una sinergia necessaria che è mancata con il territorio.

Dalle ore 19:03 riassume la presidenza il Presidente Rini.

Rini (Presidente) - La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Io volevo prima di tutto ringraziare il collega Restano a cui riconosco sempre una notevole serietà intellettuale, anche perché tutte le argomentazioni che ha portato oggi in aula sono le stesse con cui ci eravamo confrontati quando lavoravamo insieme in Giunta, quindi ringrazio per aver portato oggi le stesse identiche motivazioni, prendendo una posizione coraggiosa in aula ma coerente rispetto a quello che è sempre stato il suo pensiero e il nostro pensiero. Sottolineo che questa risoluzione non è una risoluzione politica ma è una risoluzione estremamente concreta. Faccio fatica a capire poi però la posizione di tutti i firmatari dell'altra risoluzione e soprattutto quindi tutti i membri della commissione visto e considerato che siamo andati a fare un sopralluogo, abbiamo visto tutta la situazione, abbiamo concertato una risoluzione, secondo me, molto ben fatta in cui vengono dati degli indirizzi estremamente importanti in relazione a quello che deve essere il futuro e la salvaguardia di queste piccole stazioni, abbiamo soprattutto visto come sostanzialmente il manager, che ci ha accompagnato puntasse soprattutto sulla stazione di Antagnod e a togliere determinati impianti che erano quelli chiave rispetto all'attività dell'intero Paese. Abbiamo sentito tutto ciò che ci è stato rappresentato da tutte le persone che abbiamo sentito sia in commissione, sia durante il sopralluogo, e poi però ne traiamo le conseguenze soltanto a metà, cioè traiamo le conseguenze in relazione alla risoluzione della IV Commissione ma non traiamo le dovute conseguenze in relazione al passaggio successivo. Noi quindi non stiamo dicendo: "bisogna fare questo, questo, questo e quest'altro", come ha detto esattamente il collega Restano - e non voglio essere qui ripetitiva e non mi piace tenere bloccata l'aula ripetendo quello che hanno già detto tutti i colleghi, e sposo tutte le parole che hanno detto sia il collega Restano che il collega Aggravi e non vi tedio ripetendo gli stessi argomenti -,nel momento stesso in cui diciamo dove si deve andare... però queste sono indicazioni che sono già state date a chi ha gestito la società fino a questo momento, nel momento in cui prendiamo atto del fatto che non solo non è stato fatto ma che questa situazione si sta andando addirittura ad aggravare visto che le uniche soluzioni che vengono viste sostanzialmente sono sempre quelle di più di tagliare i comprensori sciistici minori e andando ad operare i tagli proprio laddove invece il Consiglio aveva dato indicazioni di andare a implementare, allora automaticamente non si può non fare il passaggio successivo. Tra chi ha firmato la risoluzione come IV Commissione e chi non firma e non vota poi la risoluzione che prende atto delle dovute conseguenze logiche del ragionamento che è stato fatto quindi c'è un'incongruenza di pensiero, c'è un'incongruenza politica. Allora il pensiero è: come mai non dobbiamo revocare i vertici della Monterosa se non hanno ottemperato e se stiamo continuando a chiedere le stesse cose per le stazioni sciistiche minori, se la situazione è peggiorata? E, come al solito, ci risiamo e politicamente parlando è gravissimo, quanto meno per chi vota la prima risoluzione e non vota la seconda, per chi ha firmato la prima ma non vota la seconda. Si lancia il sasso e si nasconde la mano? Si lancia il sasso per accontentare coloro con tutte le stazioni minori? Poi però quel CdA non lo si deve revocare? E quindi dobbiamo accontentare da una parte e dall'altra? Un colpo al cerchio e un colpo alla botte? In politica bisogna prendere delle scelte e bisogna anche essere assolutamente coerenti rispetto a quello che si dice. Oggi bisognerebbe prendere atto del fatto che certe cose non sono state fatte e che il Consiglio si ritrova a chiedere di nuovo le stesse cose. Ripeto: come fate a votare da una parte, a portare avanti una risoluzione da una parte e poi non trarre le logiche conseguenze del ragionamento e delle indicazioni che state dando, visto e considerato che tutto quello che doveva essere fatto doveva essere fatto durante questi tre anni e non è stato fatto. E se non è stato fatto che cosa fa un privato normalmente? A maggior ragione quindi che cosa deve fare l'ente pubblico? Agire di conseguenza e quindi il management va revocato. Bisogna incominciare in questa Valle a ragionare come dei professionisti, non bisogna sempre ragionare con i soldi pubblici e con il fatto di piazzare l'amico, l'amico dell'amico e l'amico dell'amico dell'amico! Bisogna avere dei professionisti e bisogna mettere ai posti di vertice dei professionisti e, laddove si è valutato che comunque non si è lavorato nella direzione indicata, basta, si revoca e si mettono altri professionisti, è molto semplice, il ragionamento è banalissimo. Ringrazio quindi il collega Restano, per adesso ho sentito solo lui fare questo tipo di ragionamento. Mi auguro che gli altri firmatari della risoluzione, quindi quanto meno i membri della IV Commissione, si alzino in piedi e facciano lo stesso tipo di ragionamento, al che apprezzerò la coerenza politica.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - In questa occasione per ribadire sostanzialmente quello che era già stato detto al momento della nomina di questo Consiglio di amministrazione formato da politici e non da tecnici, Consiglio di amministrazione che era la rappresentanza del manuale Cencelli suddiviso per vari... il Sindaco di una parte, il Sindaco dall'altra parte. Lasciamo fare alla politica la politica, lasciamo fare ai Sindaci i Sindaci e mettiamo alla guida delle nostre società partecipate delle persone che abbiano la competenza, l'esperienza professionale e soprattutto una visione di prospettiva, che è quella che manca, una visione su quello che sarà lo sci nel futuro, perché in Svizzera stanno già studiando da anni e sanno che il cambiamento climatico porterà delle trasformazioni che indubbiamente andranno poi a intervenire su tutta la politica turistica. Ecco che allora questa è l'occasione per dare un primo segnale di controtendenza in cui si mette la competenza alla guida delle società partecipate, si fa anche un po' di trasparenza all'interno di tanti appalti che vengono dati da queste società partecipate, perché, senza andare a scomodare gli appalti truccati, sappiamo benissimo - spero che chi ha orecchie per intendere intenda - che si può legalmente eludere la normativa degli appalti, e sappiamo che in alcune società partecipate questo accade. Sappiamo che non sempre le spese vengono fatte in maniera oculata, sappiamo che le assunzioni, senza andare tanto lontano, rispondono a criteri di "familismo" e non certo a criteri di selezione. Ecco che questa è l'occasione per dare una svolta.

Sul fatto che le piccole località pesino sul bilancio della Monterosa io penso che, nel momento in cui sono stati fatti certi accorpamenti, questi accorpamenti delle stazioni sono stati fatti anche nell'ottica di dire: "la stazione più grande, quella più redditizia, potrà contribuire in un'ottica di solidarietà a sostenere quelle più piccole", perché queste società partecipate non abbiamo quasi mai avuto il problema che facciano utili, però non è che devono fare utili, devono portare dei bilanci in pareggio e, in un'ottica solidaristica, devono aiutare le stazioni più piccole. Se c'è la stazione più grande che tira, deve dare un colpo di mano alla più piccola, perché nella più piccola c'è tutta una serie di indotto che vive comunque dello sci, dell'impianto di risalita. Questo sta completamente al di fuori della mente di coloro che fino adesso hanno amministrato: ecco perché diamoci un taglio e ripartiamo non dico da zero, per carità, riconosciamo che il bilancio è stato comunque portato abbastanza a posto, una cosa temporanea, però facciamo fare il mestiere a chi lo sa fare e chi si vuole occupare di politica si faccia eleggere o rieleggere e torni a fare il politico.

Presidente - La parola alla collega Nasso.

Nasso (M5S) - Io, per amor di verità, vorrei fare due considerazioni su quanto ha affermato prima la collega Spelgatti, che forse ha partecipato ad un sopralluogo diverso da quello a cui ho partecipato io. Noi abbiamo semplicemente osservato una situazione, riservandoci poi di analizzare meglio la questione in commissione, nulla di più e nulla di meno. Siamo andati là, abbiamo guardato tutti i vari impianti, ci siamo confrontati con albergatori, maestri di sci e quant'altro, abbiamo firmato insieme questa risoluzione, addirittura questa mattina abbiamo proposto una piccola modifica proprio per stare più oggettivi possibili. Questa risoluzione non c'entra nulla con l'altra risoluzione, non è che una debba essere la conseguenza dell'altra, quest'altra è slegata? Adesso non è che quelli della IV Commissione che ne hanno firmata una sono cattivi perché non sostengono l'altra, e via dicendo... sono slegate, infatti l'impegno - non sto a leggerlo, l'abbiamo già letto prima - della risoluzione che abbiamo firmato noi della IV Commissione chiede di "effettuare un'analisi puntuale dei singoli comprensori - eccetera - definire linee di indirizzo...", un'analisi e un approfondimento nella commissione. Questa risoluzione non è né l'inizio, né è correlata con l'altra. Ho trovato quindi davvero infondate le accuse che "chi ha firmato questa risoluzione non sostiene l'altra, non si è per il turismo", è la solita campagna elettorale che comincia proprio a stancare!

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Relativamente a queste due risoluzioni, non posso parlare in merito al sopralluogo, conosco personalmente la realtà delle stazioni minori della stessa Monterosa Ski, fatto salvo l'impianto di Weissmatten, che effettivamente conosco meno, ho sciato ripetutamente in molte delle altre località e quindi conosco la situazione degli impianti. Veniamo quindi alla prima risoluzione, che è quella che esce dalla IV Commissione, che, ancorché stringata, di fatto recepisce l'oggetto di cui stiamo trattando, cioè la discussione su una petizione presentata da 403 abitanti di Antagnod, che chiedono espressamente che il CdA sia disponibile al dialogo con la popolazione e con l'Amministrazione comunale, non abbia come unico obiettivo la massimizzazione dell'utile societario ma si avvicini alle esigenze degli operatori turistici e della popolazione e invogli il turista a frequentare il comprensorio del Monterosa Ski, che è uno dei più belli, eccetera. Questa è la domanda presentata dai firmatari della petizione e, sulla scorta di questo, noi abbiamo fatto audizioni, abbiamo fatto sopralluoghi, abbiamo verificato la situazione. Che cos'è emerso dalle audizioni della IV Commissione? È emerso che il comprensorio Monterosa Ski si trovava in passivo, che, a seguito all'accorpamento con società minori che avevano un pesante passivo, la società nel suo complesso comunque è arrivata a una situazione di utile. Questa stessa società ha evidenziato il fatto che l'utile, conti alla mano, è derivato sostanzialmente dalle località maggiori, quindi dal gruppo di impianti che insistono sul territorio del Comune di Gressoney-La-Trinité e sulla parte di impianti del Comune di Ayas riferiti alle località Champoluc e Frachey. Mentre i singoli impianti non direttamente collegati con il grande comprensorio che arriva fino ad Alagna si trovano ancora in una situazione di passività, ancorché in una situazione economica comunque migliore rispetto ai bilanci precedenti. Sempre in quest'ottica, citato nella seconda risoluzione c'è il fatto che viene evidenziato il passivo, e quindi l'incidenza negativa sul bilancio delle piccole località... e così dichiara: "riteniamo indifferibile avviare un confronto con le proprietà e con tutti gli attori coinvolti per discutere sul futuro di tali stazioni in modo da addivenire a una soluzione che consenta di salvaguardarne l'apertura consci dell'importante ruolo". A me non sembra di leggere in nessuno di questi atti: "ci teniamo gli impianti di Champoluc perché sono i migliori, i più funzionali, i più comodi per il vantaggio personale del Consiglio di amministrazione e chiudiamo gli altri", io non ho letto questo in nessuno di questi atti, né ho visto questa intenzione nel momento in cui sono stati presentati, elaborati, nelle discussioni e nelle testimonianze in seno alla IV Commissione, forse sono particolarmente sciocco io, confido che qualcuno mi corregga se sia questo il caso. Secondo me, quindi la risoluzione uscita dalla IV Commissione che è stata illustrata dal Consigliere Nogara risponde nel merito dei lavori effettuati dalla IV Commissione relativamente a questo punto. La seconda risoluzione che è stata presentata con lo stesso numero, adesso non so come chiamarla, perché non ci sono neanche dei sottopunti che individuino... la petizione cita nelle premesse: "le proposte del piano aziendale". Nella IV Commissione era stato evidenziato dal Presidente del Consiglio di amministrazione che le proposte di chiusura delle società minori erano solamente legate a un piano aziendale di salvataggio qualora la società Monterosa Ski avesse dovuto ricadere nelle condizioni per cui non poteva godere di finanziamenti pubblici perché sottoposta a due annualità di passivo consecutive, se non ricordo male, cosa che non è l'attuale situazione perché arriviamo da due annualità di bilancio in realtà positivo. Questa imminente chiusura della località quindi era solo un'ipotesi teorica finalizzata a un piano futuro per intervenire in questo infausto caso. Sulla scorta di questo, la conclusione rispetto alle premesse citate nella risoluzione due... che, oltre a tutti questi punti, cita anche la stabilizzazione di dieci risorse di personale assunto a tempo determinato, nonostante un chiaro parere espresso dall'Avvocatura regionale, io vorrei citato questo parere e vorrei che fosse evidenziato questo se vogliamo considerare il parere dell'Avvocatura effettivamente come indicazione da parte della proprietà, ma, da un punto di vista della legittimità sulle azioni nei confronti della gestione societaria ed assunzione di personale, io immagino che il Consiglio di amministrazione risponda personalmente di fronte a eventuali illegittimità degli atti e non siano indicazioni date dalla proprietà: "dovete ottemperare in modo legale nei confronti dei vostri atti". Su questo risponde il Presidente, il Consiglio di amministrazione e chi ha determinato queste scelte. Non dico che non siano condivisibili le proposte della seconda risoluzione, dico che sono scarsamente motivate, scarsamente giustificate. Una lunga parte delle premesse non capisco come possa condurre alla richiesta finale ed è sulla scorta di questo che, nonostante l'invito presentato da alcuni dei firmatari, il nostro movimento non ha partecipato alla predisposizione e alla firma di questa risoluzione. Su questo punto quindi, mentre per noi è condivisibile per le motivazioni che ho spiegato, la risoluzione uscente dei lavori della IV Commissione, non ci è dato capire se non viene modificato o, meglio, specificato, perché se esistono degli atti che da parte della proprietà o da parte di Finaosta danno degli specifici indirizzi su come effettuare le assunzioni di personale o se effettuare o non effettuare assunzioni di personale, che sono stati espressamente disattesi, allora possiamo condividere questo tipo di risoluzione ma in questo atto questo tipo di indicazioni non sono leggibili e quindi le motivazioni non sono sufficienti per portarci al nostro appoggio nei confronti di questa risoluzione.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Ringrazio anche il collega Vesan perché ha anticipato parte di quanto volevo dire e lo ha fatto in maniera chiara ed esaustiva. Ho partecipato ai lavori della commissione, alle audizioni del Presidente Munari e della delegazione di Antagnod e ho partecipato al sopralluogo che si è tenuto in quella località. Avevamo esaminato un documento in chiusura di quella giornata, alla risoluzione che abbiamo firmato oggi come componenti della IV Commissione abbiamo proposto una modifica nella parte dell'impegnativa che ci sembra andare ancora maggiormente in linea con le richieste emerse da parte della comunità di Antagnod e che abbiamo condiviso in pieno. Mi sembra che il lavoro che è stato fatto da parte della commissione e il testo che è stato formulato e che avete davanti sia davvero in linea con il percorso che abbiamo effettuato e che abbia recepito le richieste dei proponenti della petizione. Quando abbiamo scritto questo documento, abbiamo anche ragionato che non doveva riguardare esclusivamente la situazione di Antagnod pur avendo preso le mosse dalla situazione di tale comune, tant'è vero che nel testo c'è scritto espressamente: "occorre effettuare un'analisi puntuale dei singoli comprensori che ne rilevi e ne evidenzi le potenzialità, le criticità...", eccetera. La situazione di Antagnod quindi è stata portata a conoscenza di questo Consiglio con una petizione, è una situazione particolare che abbiamo tenuto in debita considerazione ma ce ne sono altre. Il collega Restano prima le ha evidenziate e quello delle piccole stazioni è un problema generale. Io credo che il testo della risoluzione - chiamiamola n. 1, faccio come il collega Vesan, distinguiamo tra 1 e 2 - recepisca quanto è stato detto e le preoccupazioni della commissione e dei Consiglieri che si sono espressi a titolo diverso.

Per quanto riguarda la risoluzione n. 2, la mia valutazione è molto simile a quella che ha fatto il collega Vesan, secondo me, è stata formulata in maniera poco chiara e non è vero, come diceva la collega Spelgatti, che il ragionamento deve essere consequenziale. Non riesco a tirare la linea dalla risoluzione n. 1 alla risoluzione n. 2 e vi spiego perché: io non condivido la visione che ci è stata rappresentata in commissione e poi anche in parte durante il sopralluogo dal Presidente Munari. Non condivido il suo tentativo di sostenere a oltranza, almeno così a me è sembrato, le grandi stazioni e i comprensori maggiori, soprattutto non condivido la sua visione: quella di voler andare nella direzione della creazione di maxi comprensori. Parlo, per esempio - ed è stato evidenziato anche nella discussione che abbiamo avuto in quella giornata -, del collegamento tra Cime Bianche e Cervinia e Zermatt. Mi fa specie che proprio le persone che 15 giorni fa in quest'aula hanno sostenuto questa visione, che è la stessa, adesso ci dicano che questo CdA, che questo Presidente non funzioni. A me sembrava che lo sapessimo anche prima e non condivido proprio la sua linea in generale, a me pare che le due questioni devono rimanere distinte: un conto è la situazione che abbiamo preso in considerazione di Antagnod e delle altre piccole stazioni - questa di Antagnod è inserita nella Monterosa Ski ma ce ne sono anche altre - e la questione del CdA. Se sono state fatte delle assunzioni in modo irregolare, come da alcune interpellanze e iniziative già proposte in Consiglio precedentemente sembra essere emerso, bene, allora si va in quella direzione e si cerca di appurare quello. Se il Consiglio di amministrazione, come il collega Restano ha spiegato nel suo accorato intervento, non ha lavorato correttamente, allora ragioniamo di quello ma separatamente dal recepimento della petizione di Antagnod, anche perché a me sembra che a questo punto si usi strumentalmente la petizione della popolazione di Antagnod per fare un discorso che è di altro tipo e non sono assolutamente una sostenitrice della linea di Munari, però ritengo che le due cose vadano separate, non è possibile tirare questo famoso filo che le unisce. La visione di Munari e di molte altre persone anche qui dentro che la hanno espresso 15 giorni fa è quella di un addomesticamento della montagna, un modo di vedere la montagna nel quale non mi riconosco per niente. Io credo che questa risoluzione che avete presentato doveva essere in qualche maniera scritta diversamente, presentata in un'altra situazione, non insieme a quello che stiamo discutendo in questo momento, anche perché mi pare che il lavoro effettuato dalla commissione sia un lavoro completo che davvero nelle impegnative di questa risoluzione ha tenuto conto di tutto quello che abbiamo sentito e abbiamo capito, soprattutto parlando con la gente, che è quello che mi sembra bisogna continuare a fare in ogni situazione. Io chiedo che questa risoluzione venga modificata nelle premesse, che, secondo me, non sono direttamente collegate all'impegnativa, altrimenti noi ci asteniamo su di essa.

Presidente - La parola per il secondo intervento, visto che gli atti sono due, alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Sarò velocissima, volevo rivolgermi soltanto ai colleghi Cinque Stelle e ai colleghi di Rete Civica per dire che mi è impossibile replicare ai vostri ragionamenti in quanto non riesco proprio a cogliere e a stare dietro ai vostri ragionamenti, limite mio sicuramente, ho sicuramente dei grossissimi limiti ma non riesco proprio a capire il filo logico dei vostri ragionamenti e le conseguenze che ne traete. Prendo solo atto del fatto che anche oggi il Movimento Cinque Stelle ribadisce il fatto di essere la stampella di questa maggioranza, prendo atto che finalmente oggi Rete Civica si dichiari la stampella di questa maggioranza, perché ieri siete stati poco chiari anche nel vostro ragionamento visto che avete dichiarato che avreste votato in una maniera, salvo poi votare in un'altra maniera, quindi anche lì non è solo un filo del ragionamento ma è anche il filo logico-politico. Mi è incomprensibile, quindi non riesco proprio a ribattere alle vostre argomentazioni.

Présidente - Le collègue Gerandin a demandé la parole.

Gerandin (MOUV') - Prima di tutto io volevo iniziare con ringraziare i 403 cittadini sottoscrittori della località di Antagnod/Ayas, che hanno penso colto nel segno, nel senso che è merito di questi sottoscrittori se oggi in quest'aula si parla e soprattutto si condivide la necessità di dare un futuro a quelle che vengono chiamate località minori. Sono località che hanno la loro dignità, sono località in cui i comuni cittadini, abitanti del luogo hanno investito, si sono indebitati e hanno soprattutto investito in un futuro di queste località, perché all'epoca, quando hanno fatto gli investimenti, probabilmente mai si sarebbe paventata l'idea di eventualmente arrivare un domani alla chiusura. Penso pertanto sia merito loro e va tutto il mio apprezzamento per aver sollevato un problema concreto, un problema concreto legato a cosa vogliamo fare di queste società, per cui probabilmente già a livello di Governo avrete la necessità di fare qualche ripensamento sul futuro degli impianti a fune, sicuramente le grandi società e i grandi comprensori creati per salvare le piccole società in questo caso e in altri casi non si sono rivelate le soluzioni ottimali, per cui probabilmente un ragionamento più di carattere generale andrà fatto. Continuo a essere dell'idea che il comprensorio unico debba essere la soluzione per il futuro della Valle d'Aosta, lo dico, ne approfitto dell'occasione per dirlo. Come non condividere la risoluzione presentata dalla commissione, ci mancherebbe ancora, non fa altro che fare la sintesi della conclusione dell'opera fatta all'interno della commissione, per cui sono sicuramente favorevole. Da parte mia mi aspettavo forse un qualcosa di più ed ecco perché è nata questa seconda risoluzione. Non voleva essere una risoluzione di carattere politico ma è partita da un problema evidenziato da comuni cittadini - comuni cittadini perché penso che nessuno potrà dire che i 403 sottoscrittori fossero influenzati politicamente -, dalla legittima preoccupazione di 403 cittadini che hanno sollevato un problema reale, concreto. Io lo dico in tutta sincerità, perché ho la fortuna anche di conoscere molto bene la situazione, ci vivo lì dentro e conosco anche quello che è stato l'operato di chi ha presieduto questo Consiglio di amministrazione. Posso dire che è stato, dal punto di vista manageriale, un manager sicuramente coraggioso, perché non ha avuto paura di fare eventualmente delle scelte coraggiose, ha fatto delle scelte che hanno ulteriormente rilanciato la località di Champoluc. C'è qualcos'altro che però non ha funzionato in tutto questo sistema e questa risoluzione a noi ci permetteva non di entrare nel merito della persona, almeno io personalmente non l'attacco come persona, io semplicemente dico che, quando uno è a capo di un comprensorio, deve valutare sicuramente la stazione trainante, ma non può far morire le altre piccole stazioni a discapito della località trainante! Chi è a capo di una società con quasi totalità capitale pubblico non può pensare di gestire una società come fosse il proprio residence, dove io chiudo, apro e soprattutto ne decido il destino senza consultare neanche la proprietà. È gravissimo che sia uscito fuori un piano aziendale, che, com'è stato detto in audizione, non è stato concordato con la proprietà, era idea sua! Ora, io posso avere le più belle idee - torno a dire che riconosco dei meriti, è un ottimo manager, ha fatto crescere la stazione -, ma se io gestisco denaro pubblico, rispetto le regole del pubblico. Qualcuno si dimentica che ci sono state delle gare dove sono stati aggiudicati appalti dove ha perso il secondo grado e dove sono state revocate delle aggiudicazioni.

Allora io non posso gestire come fosse il portafoglio di casa mia, non posso gestire una stazione con coraggio e aumentando il valore, perché indubbiamente è una stazione che è cresciuta con la nuova funivia e quant'altro, rompendo dei rapporti interpersonali. Non posso affiggere alle bacheche il divieto per i dipendenti di andare sui social, perché era un danno per l'immagine della società. Io non posso entrare a gamba tesa con proprietari, Amministrazione comunale, nel senso che io faccio quello che voglio, non è così che funziona la gestione... Torno a dire pertanto che non voleva essere contro una persona, voleva essere contro un metodo, voleva essere contro un sistema, contro un modo di fare, che per noi è inaccettabile alla Monterosa ma in tutte le società partecipate. Allora era questo l'intento di questa risoluzione e che il Movimento Cinque Stelle e Rete Civica non abbiano colto questo, a me dispiace, sinceramente dispiace, però io dico una cosa: in quest'aula chi ha voluto capire ha capito, e ancora una volta di più apprezzo l'intervento del collega Restano davvero coraggioso, perché ha espresso il libero pensiero, quello che ci ha detto in quei mesi in cui eravamo in Giunta, quello che ha detto in quest'aula nella precedente legislatura e che non si è fatto condizionare assolutamente eventualmente da una presa di posizione, che avrebbe potuto magari mettere in difficoltà questa maggioranza ma non è questo l'interesse. A me sinceramente di mettere in difficoltà questa maggioranza non importa. Sappiamo che comunque questa risoluzione non passerà, assolutamente non passerà, per cui non c'è nessun interesse a mettere in difficoltà questa maggioranza. A me interessa personalmente di nuovo riproporre un metodo, un sistema, dove chi amministra il bene pubblico ha regole pubbliche, ha l'obbligo di avere trasparenza nelle aggiudicazioni, ha l'obbligo di percorrere dei percorsi dove tutto il personale abbia le stesse opportunità. Questo è il motivo, per cui non c'è nessun accanimento personale e penso che probabilmente chi mi seguirà nell'intervento dirà cosa veramente abbiamo intenzione di fare di questa risoluzione ma torno a dire che non è un problema. Si è scritta probabilmente male, chiediamo umilmente scusa, ma gli intendimenti erano questi, non voleva essere contro nessuno e neanche voleva essere un sistema per mettere in difficoltà nessuno. Qualcuno dice: "va scritto diversamente e in altra occasione". Ogni occasione persa, collega Minelli, è un'occasione persa per dimostrare che la Valle d'Aosta, soprattutto nella gestione del bene pubblico, può e deve avere un approccio totalmente diverso. Con questo io finisco dicendo che, come manager, per quello che ha fatto per Champoluc, chapeau a chi è stato Presidente.

Presidente - La parola al collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Un brevissimo intervento visto che comunque la discussione si è animata intanto per sottolineare che, come gruppo dell'Union Valdôtaine, appoggeremo in pieno la prima risoluzione, quella firmata dai componenti della IV Commissione, in cui vediamo proprio che ha centrato il problema, infatti, a mio avviso, è una risoluzione che centrava nella discussione. Parlerò poi anche della seconda, però permettetemi di fare un inciso prima di parlare della seconda risoluzione. Mi chiedevo che chi ha parlato prima di me, il collega Gerandin, che adesso non vedo, è uscito, spero che non abbia parenti all'interno della società della Val d'Ayas, perché ha parlato di dipendenti. Io mi auguro veramente che non abbia dei dipendenti, perché sennò il suo collega di partito anche lui dovrà fare l'esposto, perché qui obiettivamente siamo andati veramente fuori tema; dall'altra, e anche chi ha fatto lo show durante la questione del Casinò non lo vedo, ma lui è un part-time qui dentro, va, fa lo show e poi se ne va. Al di là di questo, parliamo di cose serie, la seconda risoluzione, a mio avviso - adesso non voglio prendere sicuramente il posto di qualche insegnante che siede qua -, è andata fuori tema, perché oggi parlavamo di altro e permettetemi anche di fare un inciso sempre nei confronti del collega Gerandin: ai tempi si era provato a comporre un consiglio di amministrazione del territorio, infatti all'interno del consiglio di amministrazione c'erano dei rappresentanti del territorio, non era il manuale Cencelli, era del territorio.

Ha funzionato? Non ha funzionato? Faremo le valutazioni del caso. Non ha funzionato? Si cambia. Ha funzionato? Si mantiene. Il tema di oggi non era quello: il tema di oggi si andava a parlare di un altro problema, che è scritto perfettamente nella prima risoluzione, ecco perché, a mio avviso, la questione della seconda risoluzione è prettamente politica, è stata fatta ad arte, infatti l'intervento del collega Restano, a mio avviso, è perfetto, lui ha una certa linea. Benissimo, l'ha esplicitata ma non è caduto nel tranello politico, ma perché? Perché di qua a poco si faranno le valutazioni del Consiglio di amministrazione per vedere se ha lavorato bene o ha lavorato male, poi possiamo discutere. Giustamente la collega Minelli faceva un discorso degli impianti. È vero, noi sosteniamo gli impianti, ma in ogni caso - mi ricordo dell'intervento che ho fatto l'altra volta - devono essere trainanti. I grandi comprensori, a mio avviso, devono essere trainanti sui piccoli, poi possiamo fare delle discussioni giustamente ma non dobbiamo, a mio avviso, fare risoluzioni solamente ad hoc. La collega Spelgatti ha detto: "bisogna mettere dei professionisti", e su questo devo darle ragione, cercheremo dei professionisti, però da parte nostra i professionisti li cercheremo sul nostro territorio: questo continuerò a ripeterlo per tutto il tempo della nostra legislatura, che poi sia un mese o cinque anni, però cercheremo di non mettere bocconiani, o Assessori di altre Regioni.

Présidente - Le collègue Marquis a demandé la parole.

Marquis (SA) - Pur non essendo membro della IV Commissione, ho partecipato attivamente ai lavori per esaminare tale questione, perché ritengo che sia un argomento importante per lo sviluppo turistico delle nostre realtà di montagna. Ho partecipato anche al sopralluogo e credo sia stato un momento di condivisione importante per tutti dove abbiamo cercato di avere una visione comune, abbiamo avuto modo di renderci conto qual è l'inserimento di questi impianti nel contesto dell'insediamento circostante. Abbiamo visto due realtà completamente diverse: quella di Estoul e quella di Antagnod, e credo che sia stata una giornata ben spesa, perché ci ha arricchito e siamo tutti tornati con una consapevolezza più forte della situazione. Abbiamo fatto una riunione successiva al sopralluogo nel comune di Ayas, dove abbiamo condiviso un po' la sintesi di quella che è stata la giornata, un pensiero che è stato trasversale direi, forse perché eravamo fuori dall'aula, l'aria buona di alta montagna ci ha portato a essere tutti più condivisivi, e credo che questo fosse un segnale importante, almeno io l'ho colto in questo modo e sono stato particolarmente soddisfatto che si è riusciti a presentare una risoluzione condivisa su un argomento che poteva essere la premessa per la continuazione di un lavoro nell'organismo consiliare. Mi spiace che si sia innestata oggi all'ultimo minuto una risoluzione di parte su un argomento che è a corollario direi, non strettamente legato al tema che noi avevamo individuato e avevamo trattato. Mi pare una cosa fatta di corsa per inseguire un qualcosa, per cercare di costruire una cosa dell'ultimo minuto, può essere con delle opportunità di tipo politico o può essere che noi non abbiamo questa capacità di sintesi alla quale voi siete già arrivati prima per capire qual è la strada giusta da percorrere per risanare e per valorizzare queste realtà. Sicuramente gestire una società come la Monterosa non è facile, una società che ha diverse realtà, un impianto principale e delle stazioni minori dislocate sul territorio, che anche loro hanno il diritto di vivere, hanno il diritto di poter dare il contributo allo sviluppo della comunità. Qui però bisogna contemperare due esigenze: quella di mantenere in vita queste piccole stazioni e, dall'altra parte, quella di far quadrare i conti societari perché questo la legge lo prevede. In questi anni sicuramente, già come ha detto anche il collega Restano, sono stati fatti dei lavori significativi per contenere i costi. Purtroppo a volte bisogna essere anche decisi quando si interviene, come si fa nella gestione della propria azienda, della propria famiglia per poter portare i risparmi, perché, quando si gestisce come si gestisce nel pubblico, a volte si possono anche rovinare i conti societari. Credo quindi che la responsabilizzazione sia una cosa importante. Forse in questi ultimi anni c'è stata una concentrazione della direzione societaria al taglio delle spese e forse è venuta meno la visione verso il futuro, la visione di prospettiva, di rilancio, di marketing, di sviluppo. Forse quindi c'è stata una visione necessaria ma non sufficiente. Io credo che lo scorso autunno, in previsione della scadenza del mandato, è stata fatta una scelta ragionevole da parte del Governo, è stato detto: "proroghiamo il mandato sino a fine stagione, diamoci il tempo necessario per fare le valutazioni del caso per capire che futuro dare alla società". Questa quindi era una testimonianza della delicatezza della situazione e della necessità di fare degli approfondimenti e delle valutazioni sui risultati. Come ha evidenziato prima il collega Bianchi, il mandato è stato caratterizzato da una scelta di dare una rappresentatività del territorio; sicuramente si poteva fare una scelta diversa, scegliere dei manager super partes che non fossero legati alla rappresentanza della territorialità. Io credo che, arrivati a fine del percorso, siamo chiamati ad una valutazione, è stata fatta una scelta giusta? È stata fatta una scelta sbagliata? È stata fatta una scelta che può essere migliorata, che può essere cambiata, che deve essere cambiata del tutto? Io credo che siano queste le premesse da fare prima di arrivare alle conclusioni della seconda risoluzione che è stata presentata. È per questo che dico che forse noi non abbiamo la capacità di sintesi che hanno avuto i proponenti, necessitiamo dei giusti approfondimenti e riteniamo che una materia come questa, di questa importanza strategica per il futuro societario necessiti un approccio serio, un approccio al quale noi dobbiamo dedicare attenzione. Non può essere una risoluzione presentata alle otto meno un quarto dell'ultimo giorno del Consiglio che fa prendere una decisione di questo genere e così importante per lo sviluppo delle nostre stazioni turistiche. Riteniamo quindi che sia un pochettino prematura nella valutazione e noi auspichiamo che anche da parte dei proponenti ci possa essere una riflessione in questo senso, di poter continuare il percorso in modo serio che è stato portato avanti in commissione consiliare, è stata coordinata direi in modo molto positivo dal collega Nogara, e quindi dare continuità a questo percorso per arrivare a fare gli approfondimenti necessari per arrivare a una sintesi conclusiva. Credo che questo sia il percorso migliore e nel rispetto del valore di queste infrastrutture per il territorio. Anch'io vorrei ringraziare i proponenti della petizione che è stata fatta, è sempre una cosa molto positiva quando il territorio si mobilita per partecipare alla vita democratica e contribuire alla discussione politica, è stata sicuramente un'occasione importante per noi, perché ci ha consentito di fare tutta una serie di audizioni e di capire dai vari portatori di interesse qual è l'esigenza del territorio. Ritengo che una sintesi alla quale si può addivenire, a conclusione dell'intervento, è che forse bisogna cercare di fare il sistema di unire maggiormente tutte le forze, gli operatori economici, gli operatori del territorio, tutti i portatori di interesse devono essere coinvolti in una programmazione strategica, quella programmazione che è stata richiamata nella prima risoluzione, alla quale aderiamo convintamente e credo che forse bisogna andare sicuramente in questa direzione, perché non è mai troppo il dialogo, non è mai troppo il confronto e troppo spesso le scelte che sono state fatte sono state carenti della giusta partecipazione e condivisione sugli obiettivi comuni.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Ho ascoltato con molto interesse gli interventi di tutti i colleghi e avrei alcune cose da dire di carattere prettamente politico, quindi lascerei per un attimo da parte il testo di questa risoluzione e farei un ragionamento per un attimo che esula dall'argomento in sé. Io credo che quello che è accaduto in quest'aula è speculare a quanto è accaduto ieri, c'è un pezzo di maggioranza che ha detto sostanzialmente che questa gestione non funziona, poi lo possiamo ammantare di mille parole, poi possiamo dire che la risoluzione è scritta male, poi possiamo raccontare quello che volete, però c'è una divisione anche in maggioranza. Faccio mie le parole del collega Restano di ieri, perché questo è il dato di fatto!

Io credo quindi che, al di là del voto sulla singola risoluzione, voi dite raffazzonata, qualcuno ha detto non tecnicamente precisa, non ha nessuna importanza, c'è un dato politico che deve emergere quando si lavora in quest'aula e il dato politico di oggi è che la maggioranza ha una frattura. La frattura è dovuta a una questione tecnica in questo caso, la gestione fatta in questo periodo dal CdA della Monterosa non è gradita a tutta la maggioranza, bisogna prendere atto di questo. Possiamo poi disquisire se qualcuno ha i parenti, non ha i parenti, "l'hai scritta così, l'hai fatta cosà", la sintesi - per andare incontro a quanto detto dal collega Marquis - è questa, così come credo - e adesso entro invece a parlare della risoluzione - che, quando 403 abitanti scrivono che c'è qualcosa che non va, forse vogliono anche delle azioni rispetto a quello che non va. Non basta che lo scrivono e ce lo portano, oppure facciamo una bella chiacchierata e diciamo ai 403 abitanti che ci siamo tranquillamente e amenamente divertiti andando a fare una bella gita, dopodiché tutto resta come prima? Può essere un modo per rispondere anche questo. Io invece ho fatto un po' di sintesi e sulla Monterosa l'ho fatta da un po' di tempo, non è che l'ho fatta ieri, ho presentato nella passata legislatura e in questa diverse iniziative. Ho fatto anch'io i sopralluoghi senza la IV Commissione, sono venuto a parlare con gli abitanti, a cominciare da quelli del villaggio Cuneaz; si ricorda, Assessore? Ne abbiamo parlato, che fa sempre parte del pacchetto Monterosa, poi ho parlato con gli uffici e mi sono molto informato sulle assunzioni, e ne ho parlato in quest'aula per due volte spiegando nel dettaglio tutto quello che c'era che non andava, che non riguarda solo la Monterosa nel caso specifico delle assunzioni.

Allora il dato politico finale, secondo me, è che bisogna dare onore al merito per quanto fatto dal collega Restano, perché non succede certo spesso in quest'aula di vedere qualcuno della maggioranza che esprime il proprio pensiero in maniera così libera e schietta e comprendo quando poi dichiara il voto di astensione, lo comprendo, perché se avesse votato a favore di questo e il resto della maggioranza contro, la conseguenza sarebbe stata naturale rispetto a una maggioranza di 18, diciamoci le cose come stanno! Se qualcuno pensa che litigando nell'opposizione ci si diverta, a me non fa tanto divertire, ve lo dico chiaramente, non ascolto neanche più certi discorsi, me li faccio scivolare via tranquillamente, perché io lavoro contro la maggioranza, non contro una parte dell'opposizione! La mia attività è contro la maggioranza, ma è la stessa attività che avete fatto voi quando eravate in opposizione, perché è quello il nostro lavoro a seconda dei ruoli. Non troverei quindi niente di strano a fare un qualcosa di raffazzonato all'ultimo momento se so che quello può mettere in difficoltà la maggioranza, è una logica conseguenza. Io quindi credo che quello che qui si pensi come uso strumentale è semplicemente uno strumento di lavoro. Le risoluzioni sono nel Regolamento, io potevo scrivere qualsiasi cosa e chiedere la testa di chiunque, fosse esso collegato al punto, veniva comunque discusso e istruito, perché è una questione politica. Le questioni tecniche le fanno i tecnici oppure si fanno in commissione con l'ausilio dei tecnici. Spesso qui si dimentica questa cosa.

Devo anche aggiungere una cosa molto importante: credo che il sacrificio del collega Restano non sia stato vano. Aver dimostrato questa spaccatura, nonostante le pressioni che sicuramente avrà subito, perché ci sono stato anch'io in maggioranza e so cosa vuol dire... le pressioni che sicuramente avrà subito per non arrivare a questo punto, tant'è che c'è stata una riunione quando è stata presentata questa risoluzione, che è durata più di mezz'ora, non è roba da 5 minuti, collega Marquis, si sentiva da fuori quello che succedeva, quindi non c'era bisogno di avere la sfera di cristallo. Il suo sacrificio che non è un sacrificio ma è una presa di posizione giusta e corretta corrisponde a un messaggio politico che io voglio fare e i firmatari vogliono fare, perché qui si ragiona in termini di messaggi politici e non solo di questioni tecniche. Il messaggio politico che voglio lanciare al collega Restano, visto che ho fiducia in quello che ha detto, quindi è che questa risoluzione, per quanto riguarda i firmatari, viene ritirata, perché io ho fiducia in quell'uomo e in quello che ha detto. Avete capito il messaggio politico? Lei, Presidente, lo ha compreso? Voi, Assessori, lo avete capito? No? Adesso glielo spiego io: continuerò a lavorare in questo senso, è chiaro? Non è mica facile?

(interruzione dell'Assessore Bertschy, fuori microfono)

... ecco, glielo spiega lei, benissimo, il collega Bertschy mi sta dicendo che glielo spiega lei, mi sembra una cosa positiva. È questo il punto ed è questo il ragionamento che si fa, chiaro? Avete capito, lo so che lo avete capito.

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Vorrei illustrare la posizione del mio Movimento nei confronti della seconda risoluzione visto che c'è la possibilità di intervenire su entrambe. Questa risoluzione è stata proposta in quest'aula ed è stata proposta anche al nostro Movimento, sulla scorta di questo, c'è stato chiesto se la firmavamo. Abbiamo chiesto se potevamo leggerla prima pensando che potesse invece avere un qualche interesse che cosa c'era scritto all'interno della risoluzione ma, per fortuna, il collega Cognetta ci ha finalmente spiegato che poteva scriverci qualunque cosa tanto poi la ritirava... grazie per averci chiesto la firma. Oltre a questo, ci ha spiegato che in realtà questo non è un intervento legato alla Monterosa Ski, non è un intervento legato a questi impianti, non è un intervento legato al consiglio di amministrazione, è solamente un dato politico. Siamo contenti, noi pensavamo che quest'Amministrazione lavorasse per atti come ci ha ripetuto il collega Chatrian fino allo sfinimento e come ci è stato ripetuto anche fino alla nostra prima seduta anche dal collega Cognetta, che ci ha detto che se scriviamo male gli atti, è meglio se non li presentiamo: questo ci ha detto alla nostra prima presenza in quest'aula. Ebbene, qui invece noi gli atti li scriviamo solo per ridere, fare battute e fare gli interventi politici. Quando ci siamo incontrati non direttamente con il Consigliere Cognetta ma con il Consigliere Aggravi firmatario e che è tornato a riproporci la firma su questa risoluzione, noi abbiamo evidenziato le lacune all'interno del testo e che poteva essere condivisibile arrivare a una richiesta di intervento su quello che riguarda il rinnovo o meno del CdA ma questo doveva essere motivato. Non posso infierire nei confronti del mio collega Segretario Restano, che ha parlato a nome della maggioranza e quindi nessuno ha chiesto la sua firma su questa risoluzione, però il Consigliere Gerandin ha evidenziato un sacco di punti discutendone in quest'aula sulle motivazioni profonde che invece portavano a presentare questa risoluzione, motivazioni nel merito, non motivazioni legate allo show da attore fatto appena adesso dal collega Cognetta. Queste motivazioni potevano tranquillamente essere inserite in questa risoluzione. Noi non abbiamo detto: non ve la firmiamo, grattatevi, ma abbiamo detto: se la motiviamo adeguatamente, siamo disponibili a firmarla e la risposta, probabilmente politica perché in realtà questo era un pezzo di carta straccia, è stata: "o la firmate così o niente". Noi quindi non l'abbiamo firmata, perché noi in quest'aula invece non siamo qui a lavorare contro la maggioranza, noi siamo qui a lavorare per i cittadini valdostani che ci pagano uno stipendio per produrre degli atti finalizzati al buon funzionamento della Regione autonoma Valle d'Aosta. Se lei è qui per combattere lotte personali contro qualcuno che l'ha spodestata dalla sua posizione di maggioranza, è libero di farlo ma la preghiamo in futuro di non coinvolgerci in questo, che invece, esattamente come ieri, è il vostro ennesimo giochetto.

Presidente - La parola al collega Nogara.

Nogara (UVP) - Innanzitutto mi scuso, mi sono dimenticato, quando ho presentato la relazione della commissione, di ringraziare tutti i suoi membri, perché, secondo me, abbiamo fatto un ottimo lavoro tutti assieme, abbiamo sempre condiviso qualsiasi cosa, qualsiasi decisione, qualsiasi riga che abbiamo scritto in quei giorni. Voglio ringraziare tutti quelli che hanno firmato anche questa petizione, perché a me non è mai successo di trovare sia qui in commissione, sia ad Antagnod... quando abbiamo fatto il sopralluogo, abbiamo trovato tutti: io dico tutti perché abbiamo trovato i commercianti, i maestri di sci, gli operatori turistici del settore e in tutti si è visto l'amore che hanno per la loro terra, i loro impianti, le loro piste, ed è proprio per questo che è stata fatta anche questa relazione ed è una cosa che - ne abbiamo discusso anche fra i membri della commissione - ci ha un po' stupito, però gradevolmente, ci ha colpito perché tutti hanno detto che vogliono mettere del loro. Prima nell'intervento del Consigliere Aggravi si parlava proprio di quello che succede in Trentino, degli operatori turistici, di albergatori che mettono dei soldi proprio per queste iniziative, mi ha dato proprio quell'impressione, ed è proprio per questo che alla fine della relazione che è stata fatta dalla IV Commissione si è messo proprio il fatto di stimolare anche queste iniziative molto importanti, e questo è tutto quello che di positivo si è trovato. Io ho ascoltato un po' tutti per quello che era stato detto, volevo fare un intervento finale proprio come Vicepresidente della commissione per tirare un po' le somme e per chiudere, vi dico la verità che ho avuto qualche difficoltà... e mi riferisco sempre a lei, Consigliere Aggravi, perché è stato l'unico un po' che ha preso una linea che è stata quella... perché lei ha parlato di un amministratore che, sotto l'aspetto amministrativo, il suo lo ha fatto, poi può avere sicuramente altri problemi per altri settori. Io non capisco tanto il Consigliere Cognetta, che mi parla di una maggioranza fratturata. Io vorrei chiedergli qual è la sua minoranza che non è fratturata, siete del MOUV' in tre e avete detto tre cose completamente diverse, allora spiegatemelo per cortesia! Il Consigliere Gerandin ha detto che questa non era assolutamente una mozione politica, anzi era una questione prettamente tecnica. Va bene, non si voleva fare la guerra a nessuno. Lei ha detto esattamente il contrario. Il collega Ferrero che ha parlato prima dei parenti, non parenti, di tutte queste cose, denunciava tutti, in queste situazioni non so cosa vorrà fare. Allora parlare di una linea, in questo caso forse non era così centrata, lei ha fatto proprio un discorso politico, il suo obiettivo è quello di sfondare la maggioranza, però di tecnico politico ma di tecnico assolutamente niente, perciò, da un certo punto di vista, questo Amministratore le può andare bene.

Per quanto riguarda la risoluzione, Consigliera Spelgatti, lei ha detto: "l'abbiamo proposta", noi non l'abbiamo vista, potevamo forse anche discuterne. Lei ha detto che se si firmava una mozione, bisognava firmare anche l'altra, secondo me...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

... almeno proporla o no? Io glielo ho proposta perché eravamo rimasti d'accordo, come commissione, che avremmo fatto una risoluzione proprio per rendere più incisivo il lavoro che era stato fatto. Mi aspettavo forse almeno di sentire: "guardate che noi forse qualcosa vogliamo fare". Adesso trovarci questa che, come ci spiega il Consigliere Cognetta, è una cosa prettamente politica, invece lei mi ha detto che è una cosa tecnica... capite che è un po' difficile riuscire a capire dove si può andare. Si poteva poi magari trovare una soluzione perché l'abbiamo discusso proprio io e lei di certe cose che in quel comprensorio potevano andare o non andare, si poteva arrivare a un accordo, a un qualcosa. Vi dico la verità: secondo me, una cosa anche positiva che abbiamo visto - e l'ho citato anche nella relazione - è che noi ci troviamo con una stazione come Antagnod che aveva due anni fa un passivo di 300 mila euro, l'anno scorso di 180 mila euro, vediamo che cosa ha quest'anno, c'è un miglioramento anche in quello, c'è la volontà anche, come vi ho detto già prima, da parte degli operatori del settore della zona di darsi da fare, e quella io la trovo la cosa più positiva che abbiamo visto in quei giorni quando abbiamo parlato con queste persone. Mi ricordo benissimo gli albergatori soprattutto quando sono venuti qui in aula a parlare in commissione, che dicevano: "Munari ha fatto bene fino adesso, però adesso bisogna cominciare a investire", e probabilmente questa è una cosa che avevano ragione nel dirla. Probabilmente manca un po' di dialogo con tutti gli operatori del Monterosa Ski, perché è quello che alla fine è emerso. Qualcuno ha parlato di tagliare le teste, probabilmente ci voleva anche quello, è stato fatto e adesso investiamo. Secondo me, doveva esserci una discussione di questo tenore all'interno di quest'aula per vedere che cosa si può fare di buono ma non tanto ad Antagnod... per carità, sicuramente ad Antagnod, perché ci siamo resi conto come questa stazione sciistica sia importante per quel territorio, ma in tutte le piccole stazioni sciistiche della regione: questo era il discorso che, secondo me, oggi in quest'aula bisognava fare. Il collega Gerandin ha detto di fare una stazione unica, probabilmente questa può essere la soluzione, invece qua alla fine ci si è un po' battibeccati su cose forse personali, mi sembra, oppure su cose vecchie che sono già emerse tante volte in questo Consiglio, anche perché, da una parte, si parla di persone che non sono capaci a fare il loro lavoro, da un'altra parte, si dice - io ho preso proprio qua i dati - che gli amministratori sono grandi manager, manager coraggiosi, non l'ho detto io, lo avete detto voi, lo ha detto il suo collega di Movimento. Non è assolutamente negativo quanto ha detto il collega Restano e io spero che in quest'aula, sia che sia di minoranza che di maggioranza, ognuno dica le cose che effettivamente crede e pensa ma, come diceva la Consigliera Minelli o il Consigliere Vesan, è anche proprio per lavorare non tanto per farsi la guerra uno con l'altro ma magari per riuscire a fare un qualcosa di buono per la nostra Regione. Io comunque ringrazio ancora tutti quanti hanno collaborato per questo lavoro sulle piccole stazioni sciistiche della nostra regione.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Sto immaginando che molto probabilmente, proprio mentre noi in aula stiamo discutendo di cose che sostanzialmente con la petizione della popolazione di Antagnod a questo punto mi pare c'entrino poco, visto che 400 e più persone erano così interessate a portare avanti le loro istanze, buona parte di queste persone in questo momento siano in streaming ad ascoltarci. Io credo che, se fossi al posto di una sola di queste persone, sarei profondamente offesa, perché una necessità reale, un bisogno di persone che vivono e operano sul territorio e che sono in questo momento in una situazione critica di difficoltà... vedono utilizzare la loro situazione, le loro istanze, le parole che ci hanno portato in commissione e che hanno ripetuto durante il sopralluogo, e che io ho ascoltato con grande attenzione e che ho giudicato importantissime sia perché erano precise, chiare, appassionate, sia perché denotavano uno spirito di gruppo che si trova ancora in tante realtà della Valle di Aosta ma sempre meno... immagino che queste persone sedute davanti alla TV o al computer a sentir parlare di questioni politiche e sentire questi ragionamenti che sono stati fatti in quest'aula utilizzando il loro argomento principe non possano che sentirsi strumentalizzate, e mi dispiace molto perché invece, secondo me, questo era stato un momento importante in cui il Consiglio, la commissione avevano valorizzato un tentativo di partecipazione popolare che ha un suo valore intrinseco, quindi io sono arrabbiata di questa cosa.

La collega Spelgatti ritiene di avere dei limiti nel comprendere la ratio del nostro ragionamento; mi spiace, collega, questo è un problema suo ammesso e non concesso che sia esattamente così. Quello che invece non è certamente nei suoi limiti e anche di alcuni dei suoi colleghi è la capacità di strumentalizzazione che lei riesce a fare delle posizioni e degli interventi altrui. Collega Gerandin, io condivido molte delle cose che lei ha detto oggi e che ha detto altre volte, lei conosce molto bene la situazione di quella Valle, perché ci vive e conosce le persone singolarmente, quindi mi spiace anche che ci sia stata questa differenziazione al vostro stesso interno, lei ha parlato di una questione, il Consigliere Cognetta ha parlato di un'altra, si capisce che sono delle posizioni diverse, si capisce, è chiaro. Lei mi ha ammonita prima dicendo che non bisogna perdere le occasioni, che ogni occasione persa è andata. Io sono convinta che l'occasione oggi l'abbiate persa voi, nel senso che se c'era la volontà - ed è una volontà che io ritengo condivisibile - di discutere del CdA della Monterosa, la sua composizione, il ruolo del suo Presidente, che è un ruolo condotto in una maniera che ho già detto non condivido, avete sbagliato i tempi. Questa cosa era da costruire in maniera diversa e poteva trovare l'appoggio e il sostegno di altre persone qui dentro, perché non ho nessuna remora a dire che non condivido quel tipo di gestione ma è stato impostato in maniera sbagliata. Le due cose in questo momento non dovevano andare insieme ma non perché non riesco a capire il ragionamento politico che ci sta dietro, l'ho capito benissimo, non sono proprio una cretina, l'ho capito, ma io torno a dire che quello che mi dispiace profondamente è che la popolazione di Antagnod sia stata usata: questa la ritengo una cosa scorretta e anche intollerabile.

Presidente - La parola alla collega Nasso.

Nasso (M5S) - Avrei voluto non cedere a questa provocazione ma ho ceduto. Mi sembra di essere nel film "Enigmista" o "Il Codice da Vinci", non lo so, una pièce teatrale molto ben costruita dove sono stati presi per il naso Restano, gli Ayassini, noi qui dentro, quelli fuori e via dicendo. Bravissimi, io non ne sarei in grado. Quello che mi dispiace è che abbiamo un'infinità di punti all'ordine del giorno parecchio importanti e che per questo "giochino politico" abbiamo davvero perso un pomeriggio. Io sono proprio un po' turbata, siamo tutti pagati profumatamente, noi oggi qui dentro abbiamo fatto niente per il vostro "giochino politico", così Restano si è emozionato perché pensava a una roba che poi non era vera, poi ritirata, io a scervellarmi per capire, firmarla, chiedere... tempo perso. La prossima volta se mi avvertite, me ne vado in ufficio, lavoro, faccio altro e voi fate tutte le vostre pièces. La mia attività politica è un'attività pro quello che ritengo giusto, se qualcosa di giusto lo propone pinco, pallo, tizio o quell'altro, lo sostengo. Per il gioco dei ruoli, è vero, siamo maggioranza e minoranza, ma se trovo qualcosa di intelligente che voglio sostenere proposto dalla maggioranza, lo voto, non per partito preso non lo voto perché credo che quelli che mi abbiano votata mi abbiano votata per portare avanti un interesse comune, perché non è che se oggi voi proponete una roba che io condivido ve la voto e se domani è passata lì non la voto più, se la condivido, la voto lo stesso, credo che questo sia un mandato. Chiedo scusa se mi permetto di dirlo, ma credo che abbiate proprio una pessima figura con un'iniziativa molto sentita. Mi dispiace che non abbiate sentito le parole del maestro di sci, degli albergatori, eccetera, e dovrete poi darne conto di questa recita che avete messo in piazza questo pomeriggio. Ho finito.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Io pensavo di non intervenire più ma intervengo più per fatto personale che per quello che ho detto, che è stato anche riassunto benissimo dal collega Nogara, il quale ha compreso la finalità del mio intervento. Io penso di essermi sempre contraddistinto per cercare dei punti di mediazione e di sintesi, anche quando ho subito dei processi in quest'aula. Caro collega Vesan, se lei è offeso per qualcosa, è un problema suo, nel senso che in quest'aula se non vuoi firmare delle mozioni o delle iniziative che ti vengono proposte, non le firmi; se non si trova un punto di sintesi, non si arriva al punto di sintesi; se ne discute e si vota a favore, ci si astiene o contro. Se lei è offeso, non è colpa mia! Sinceramente sentirmi dire che io sono venuto più volte a chiederle una firma quando non è vero... forse può fare spettacolo, forse ce l'avete con la Lega, non lo so, forse l'esperienza di governo a Roma... personalmente spero che finisca presto. Detto questo, però io le dico sinceramente che se non la vuole firmare, non la firma, com'è successo in altre occasioni.

Dall'altro punto di vista dare a intendere sempre che qua si spreca i soldi e qualcuno non lavora, sinceramente mi si perdoni ma lo dico, penso a nome di tanti, ognuno deve guardarsi a casa sua, ognuno deve pesare le sue iniziative, ognuno deve pesare il lavoro che fa e in cuor suo, e soprattutto di fronte ai propri elettori, ne risponderà, ma fare i censori qui, o andare a dare dei voti sinceramente non mi piace. Non c'è soltanto una parte che lavora e che si guadagna lo stipendio, ce ne è anche un'altra. Magari sono giochini, magari sono segnali, ma perdonatemi, dove siete arrivati? Qui dentro si danno anche dei segnali e chi è fuori farà le sue valutazioni e valuterà questi segnali perché qua di atti amministrativi se ne fanno anche tanti ma si fanno tanti atti politici e un segnale al di fuori conta molto di più di tante iniziative che non arrivano a nulla! E comunque benvenuti in Consiglio regionale.

Presidente - La parola al collega Rollandin.

Rollandin (UV) - Sarò brevissimo su due aspetti, il primo: la proposta della commissione credo sia stata apprezzata da tutti ed è finita come quello che meglio riassumeva, quello che è stato fatto con sopralluoghi e con iniziative varie e su questo credo che discuterne sarebbe ultroneo. Un po' più di discussione invece merita l'altra risoluzione, che parte da alcuni concetti e alla fine arriviamo a un punto che dice: "ma facciamo fuori questo". Mi sembra che sia un po' semplicistico. Vorrei ricordare solo due cose, non per obbligo perché la commissione ha visitato Antagnod, poi ha fatto anche un breve passaggio a Estoul, quindi devo ringraziarli, perché sono andati a rivedere questo angolino che non ha le stesse caratteristiche di Antagnod, però è lì. Ora, il problema vero di tutto quello che è stato oggetto di questa discussione, sul come, perché, come dobbiamo arrivare, che cosa dobbiamo fare... qui c'è un organo di gestione che è la commissione uscente, quelli che oggi sono in scadenza... il comitato di gestione della Monterosa non è di oggi, era lì quando ci eravate voi ed è ancora lì in proroga fino alla fine del mandato. Ora, questo Consiglio di amministrazione, da un punto di vista della gestione finanziaria, com'è stato ripetuto, ha avuto dei risultati importanti. Il problema vero qual è? Le piccole stazioni che fine fanno? Non è che qualcuno, come diceva Gerandin, vuol far morire qualcun altro o ridurre le piccole stazioni, il problema è di capire se funziona il teorema che dobbiamo fare delle compensazioni tra quello che guadagna la Monterosa nel suo complesso intervallivo, chi guadagna e, per fortuna, guadagna bene, se deve prendersi carico anche di quello che invece non può arrivare a prendere la piccola Estoul, Antagnod e Champorcher, e così ci sono altre situazioni. Cogne è in perdita, nessuno ne parla, però sappiamo che se non ci fosse Pila, che compensa questa perdita, saremmo nella stessa posizione, e così potrei fare per altre situazioni. Poi ci sono le situazioni dei Comuni che hanno gli impianti a fune, dicendo sottovoce che sappiamo che dopo tre anni dovrebbero essere... Perché faccio questi piccoli esempi? Per dire che il vero problema è uno: o accettiamo che ci siano per la nostra caratteristica montana, che vuol dire avere anche le piccole stazioni, se ci crediamo, dobbiamo tener conto di questa compensazione, oppure il discorso non avrà mai un risultato. Allora i 403 che aspettavano e che giustamente hanno parlato in modo corretto hanno rappresentato una piccola parte, lei è già andata come altri a Champorcher e ne trovava altri 500, a Estoul ne trovava 30 ma la questione, tenuto conto delle proporzioni, è sempre la stessa. Chi paga? Possiamo allargarlo a tutta la Valle, adesso c'è la Monterosa, ma non cambia il tema finanziario, cambia il tema di prospettiva, che è già quello che si vorrebbe fare ed è quello che dovrebbe essere fatto di collegare sempre al meglio e sempre più in alto gli impianti di risalita, perché questa è un'osservazione banale ma che ha già portato tanti disguidi in certe stazioni che non si regge più, perché se guardiamo Crevacol, se guardiamo gli altri, che cosa stiamo a dire? La situazione è la stessa. Non è una questione di gestione, la gestione è se io nello stesso comprensorio prima perdevo, adesso non solo non perdo ma guadagno. Qualcosa sarà successo, poi andiamo a verificare ed è quello che si dovrà fare, cioè come si è arrivati a un certo risultato, con quali criteri, con quali azioni, vedere se quello che c'è deve ancora cambiato, questa è un'analisi che deve ancora essere fatta ed è corretta, finisce lì il discorso, tutto il resto è poesia. Noi abbiamo avuto delle esperienze, voglio ricordarlo, noi in quest'aula abbiamo discusso di Monterosa di più che di tutti gli altri impianti, perché regolarmente ogni anno dovevamo versare soldi per sostenere le perdite della Monterosa, quindi dibattiti a non finire. Il risultato era che alcune cose si potevano fare, altre però sono chiaramente in itinere e dovranno essere fatte.

In conclusione io capisco l'abilità del collega Cognetta, che ha voluto mettere in politica un aspetto che era prettamente tecnico e amministrativo, poi che giustamente ci sia anche - ed è bello che ci sia - chi vuole giustamente sottolineare alcuni aspetti, piuttosto che altri, deve evidenziarli nel momento in cui se ne parla, ma se questo deve necessariamente produrre certi effetti, io credo che la discussione qui dentro quest'aula abbia portato oggi a delineare due cose chiare: che chi ha voglia di leggere, di ascoltare e di seguire ha un'idea molto chiara - e qui lo hanno detto -, chi invece non vuole vedere le cose come sono, come emergono e come devono essere trattate non troverà mai la soluzione, perché questo è un modello ripetuto. Oggi abbiamo discusso della Monterosa, potevamo ripeterlo per altre tre volte e facevamo la stessa discussione e trovavamo le stesse tematiche e le stesse difficoltà. Questo è sicuramente il pane che ci aspetta, quindi dobbiamo solo capire con che companatico vogliamo mangiare. Io credo che politicizzare queste situazioni non sia positivo. È giusto che ci siano degli indirizzi, la risoluzione dà questi indirizzi e allora credo che sia giusto votare la risoluzione e chiaramente astenersi sull'altro tema che non era congruente con quello che invece era un principio da attuare con molta precisione, con la giusta osservazione e con le giuste misure per trovare le soluzioni adatte.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Molto, molto brevemente. Ci sono delle situazioni tecniche e delle situazioni politiche. Spesso queste situazioni non si possono disgiungere. Collega Rollandin, non dobbiamo dimenticare che quasi alla fine della scorsa legislatura a questa società che va così bene abbiamo dato 16 milioni di euro e non lo dimentichiamo, perché sennò poi sembra che non gli abbiamo più dato niente. Per quanto riguarda la gestione - nella quale non sono entrato nel merito ma qui avrei molto da dire perché conosco tutte le relazioni che ci sono state, i bilanci e così via -, se ne potrebbe parlare per ore come ha detto lei, e non solo di Monterosa, come giustamente ha detto lei. Vede, il fatto politico che ho rilevato io è che non accade spesso che un certo numero di abitanti in qualche modo esprima un dissenso, o comunque delle perplessità su quello che accade in un posto. Allora mi è sembrato opportuno evidenziare questo fatto, al di là delle questioni tecniche, infatti io non sono entrato nelle questioni tecniche, avrei potuto entrarci e parlare per un bel momento. Allora, vede, io credo che la distinzione non è tra chi vuole metterla in caciara e chi invece vuole parlare seriamente, perché anche qui sintetizzo un po' quello che ha detto lei. La differenza, secondo me, sta tra chi vuole risolvere le cose in un modo e chi in un altro.

Per quanto mi riguarda, io vorrei che le soluzioni non fossero in qualche modo divisive. La soluzione trovata per un certo periodo di tempo poteva funzionare, lei l'ha applicata anche in altre partecipate. Io ho già visto altre partecipate in passato nelle quali sono stati cambiati i membri del CdA e sono successi dei ragionamenti per i quali sono state modificate le modalità di gestione di quelle partecipate. Allora io credo che politicamente il lavoro che doveva essere fatto alla Monterosa è stato fatto e adesso è ora di cambiare registro. Volevo quindi sollecitare questo cambio. Rispetto al passato, io ho detto semplicemente di non lasciare le stesse persone e neanche di toglierle, ho detto solo di non rinnovarle. Era questo il messaggio che qualcuno in maggioranza ha recepito, ed è un altro messaggio anche questo, e basta. Era questa la sintesi secondo me. Poi se uno vuol dire: "no, l'hai messa in caciara"; no, in realtà, io ho ottenuto il mio risultato: il risultato è che parte della maggioranza ha capito che quel ciclo è finito e mi basta già.

Presidente - Chiudiamo la discussione generale se non ci sono altri interventi e diamo la parola in replica all'Assessore Bertschy.

Bertschy (UVP) - Credo che, nel rispetto di chi ci ha ascoltato fino adesso e anche di voi che siete intervenuti, l'intervento sarà molto breve e soprattutto per ringraziare innanzitutto i cittadini che hanno proposto questa petizione perché hanno colto nel segno, hanno obbligato la politica a interessarsi di un problema, a costruire un confronto, andare a vedere e conoscere il problema e, infine, a definire una linea strategica. Quella che emerge dalla conclusione della petizione, dopo i vostri interventi, è una linea strategica, un indirizzo chiaro che il Governo raccoglie, un indirizzo che, tra l'altro, in Consiglio regionale è emerso più volte, la necessità è quella di continuare nel percorso che ha portato alle prime fusioni per incorporazione e a fare in modo che oggi questa scelta continui a produrre i benefici per la quale è stata adottata. Noi quindi lavoreremo su questo, lavoreremo per cercare di far nascere maggiori sinergie, maggiori collaborazioni, maggiori alleanze, perché sul territorio le persone non trovino divisione nelle società di gestione degli impianti ma piuttosto interesse per il lavoro che portano e i benefici che possono produrre. Un secondo ringraziamento va a tutti coloro che hanno cercato di conoscere un settore, che comunque è un settore particolare, io immagino che le audizioni vi abbiano permesso di avere dati, di conoscere meglio le situazioni e, attraverso questa conoscenza, di produrre un'azione politica: quella che avete portato all'attenzione del Consiglio regionale con la risoluzione che sarà la risoluzione l'unica che oggi parla delle cose da fare: quella che riguarda come approcciare il tema delle piccole stazioni in uno sviluppo dei comprensori sciistici... ci dite come lavorare. L'impegno da parte nostra sarà di portare in commissione i documenti che mancano, di continuare nel lavoro che abbiamo iniziato ormai da 90 giorni e di fare in modo che voi possiate continuare a fare il vostro lavoro in Consiglio e in commissione con la maggiore conoscenza possibile di tutto il dossier. Per il resto evidentemente sono passati tanti fatti politici oggi in aula, ieri e oggi, sui quali non sta a me come Assessore argomentare. Ci sono dei momenti in cui evidentemente nella trasparenza che la politica sempre più dovrebbe avere, si può sostenere una buona idea della maggioranza, si può contrastare una buona scelta della maggioranza, si può dire in maggioranza che non si è d'accordo su una scelta: questo è far politica in maniera trasparente. Se poi uno pensa che tutto questo serve per far cadere la maggioranza, è libero di crederlo e di illudersi. Non è così che cadrà questa maggioranza, bisognerà fare altre cose. Credo che la politica è in moto fuori dal Consiglio regionale, i movimenti stanno lavorando, ci sono tanti appuntamenti alle porte, vedremo cosa succederà, non è questo l'argomento che era in discussione oggi. Il Governo non è condizionato dall'intervento del collega Restano, anche perché il Governo non dovrà fare nomine, le dovrà fare Finaosta, quindi non è un'indicazione di una persona che può condizionare l'azione di un Governo. Ognuno si senta libero di dire quello che pensa, io spero che non nascano altre petizioni. Adesso ne è nata una pro, quella contro è già passata, speriamo che non ne nasca una intermedia. Io lascerei vivere quella comunità, la politica dovrebbe cercare di occuparsi di quella comunità senza dividersi sulle persone. Io immagino che questo sia il più bel messaggio che il Consiglio regionale possa lanciare per i prossimi mesi della Valle d'Ayas ma anche della Valle di Champorcher e dei comprensori che aspettano da noi scelte politiche opportune, non solo decisioni sulle persone.

Presidente - Collega Vesan, vuole intervenire per dichiarazione di voto sulla risoluzione?

Vesan (M5S) - Per fatto personale solo per difendere la mia onorabilità quale Consigliere, anche perché le mie figlie la sera guardano lo streaming del Consiglio. Collega Aggravi, lei mi accusa di essere un politico scadente e riconosco che ci siano assolutamente delle differenze per quello che riguarda il nostro modo di fare politica, è un giudizio che posso serenamente sopportare. Mi accusa anche con questo suo "benvenuto nel Consiglio" di essere probabilmente un pivello incapace per quello che ho fatto fino adesso, e anche questa è un'accusa che posso serenamente sopportare. Il "benvenuto in Consiglio" a noi è stato dato dai nostri elettori ed è l'unico "benvenuto" in quest'aula che veramente mi importi. Lei però mi ha accusato di mentire e questo veramente non sono assolutamente in grado di reggerlo e quindi vorrei citare espressamente come si sono svolti i fatti. La firma su questa risoluzione, chiamiamo 40.2, non so come vogliamo definirla, è stata chiesta non da lei, perché non è quello che ho detto, ma è stata chiesta dal collega Cognetta alla collega Nasso, è stata sollecitata di nuovo dal collega Cognetta alla collega Russo, in tutte queste fasi non siamo riusciti ad avere il testo della risoluzione, abbiamo capito che poi effettivamente era irrilevante, e solo in terza battuta ci siamo rivolti a lei e le abbiamo chiesto se era possibile, al fine di firmarla, di modificare il testo. Lei, caro collega, mi ha risposto con un'espressione che la contraddistingue anche in certi altri suoi interventi: ghe pensi mi [traduzione dal dialetto milanese: "ci penso io"]...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

... no, non c'è nessuna volontà di modificare il testo della risoluzione e quindi non l'abbiamo firmata, tutto lì. Se poi a questo segue la dichiarazione della collega Spelgatti, che dice: "chi vota la prima deve votare anche la seconda, altrimenti è la stampella della maggioranza", a noi sembra di aver spiegato invece perché non abbiamo firmato e non eravamo intenzionati a votare la seconda risoluzione. Facciamo politica così, a livello elementare, diciamo che vogliamo una cosa, facciamo quella cosa.

Presidente - La parola al collega Aggravi per fatto personale.

Aggravi (LEGA VDA) - Per fatto personale due battute semplicissime: sulla veridicità dei fatti, io non so chi ha chiesto che cosa. Io ho parlato con la sua collega Nasso e quindi mettetevi d'accordo e poi sono venuto da voi. Chiuso questo. Sul restante, caro collega Vesan, excusatio non petita, accusatio manifesta. Chi vuol capire capisca, i miei cugini non guardano il Consiglio regionale e fanno altro.

Presidente - Metto in votazione la risoluzione della commissione, l'altra è stata ritirata. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.