Oggetto del Consiglio n. 491 del 7 marzo 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 491/XV - Autorizzazione alla Casino de la Vallée S.p.A. a disporre di immobili, ai sensi dell'articolo 6 del disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent di cui alla deliberazione consiliare n. 1815/XIII del 14 luglio 2011 ai sensi della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36.
Rini (Presidente) - Come da accordi nella Conferenza Capigruppo, passiamo ora al punto n. 39.01 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il collega Ferrero, per?
Ferrero (MOUV') - Mozione d'ordine in relazione al fatto che sono presenti tra i banchi della maggioranza dei Consiglieri che hanno un interesse diretto e concreto in quanto dipendenti della Casa da gioco di Saint-Vincent o che hanno dei parenti nell'ambito della stessa, proprio in relazione al fatto di quanto accade e di quanto è previsto dall'articolo 78 del Testo unico delle leggi degli Enti locali, che recita: "gli amministratori di cui all'articolo 77 devono astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini entro il terzo grado" e ai sensi dell'articolo 97 della Costituzione: "i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'Amministrazione". Qui c'è un palese conflitto di interessi e quindi io chiedo l'allontanamento, ovviamente per la discussione di questo punto, delle persone che si trovano nella condizione di conflitto di interessi; in caso contrario, sappiate che il provvedimento sarà impugnabile e, di conseguenza, ci saranno tutta una serie di possibilità accessorie. Mi interessa sapere che cosa pensa la Presidenza, ancorché fino a questo momento all'interno qui nessuno mai si è posto questa cosa, che è una cosa di una semplicità assoluta, se la pongono nelle assemblee di condominio, non ce la siamo mai posta qui in Consiglio regionale.
Presidente - La questione, come lei ha ricordato, non è mai stata posta e non sono mai stati ravvisati da parte di questa Presidenza dei motivi di conflitto di interesse, però proprio a tutela di quest'aula e delle decisioni che prende quest'aula, io vi chiedo di poter avere il tempo, anche come uffici tecnici della Presidenza, di poter fare i dovuti approfondimenti. Se siete d'accordo, passiamo intanto al punto n. 40 dell'ordine del giorno o sospendiamo? Va bene, sospendiamo e procediamo agli approfondimenti. Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 16:26 alle ore 17:20.
Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Intanto permettetemi di ringraziare il collega Ferrero e grazie per aver consentito questa interruzione e sollevato una questione puntuale, una questione che riguarda ovviamente l'intero Consiglio regionale poiché vi sono colleghi sia dell'opposizione che della maggioranza che, qualora questa interpretazione e questo dubbio sollevato fosse applicabile - e dico non solo in questo settore ma in ogni altro settore: penso ai settori à la une che abbiamo trattato in questo periodo, dall'ambito sanitario ai vigili del fuoco, forestale, qualunque settore che è un settore di interesse -, si troverebbe quindi in condizione non solo di non potersi esprimere ma nemmeno di partecipare alle discussioni in quest'aula. È bene quindi aver richiesto agli uffici competenti doverosi approfondimenti, uffici che ringrazio anche perché in tempi brevi hanno compiuto gli approfondimenti. Vi leggo la nota che ci hanno fatto pervenire: "con riferimento alla questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Ferrero in relazione al palesato conflitto di interessi, ai sensi dell'articolo 78 del decreto legislativo n. 267 del 2000, in capo ai Consiglieri regionali che siano dipendenti della Casino S.p.A. o di loro eventuali parenti o affini, nella votazione dell'atto concernente: "Autorizzazione alla Casino de la Vallée S.p.A. a disporre di immobili, ai sensi dell'articolo 6 del disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent di cui alla deliberazione consiliare n. 1815 del 14 luglio 2011 ai sensi della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36", si osserva quanto segue: si rileva che l'articolo in questione si applica esclusivamente agli amministratori degli Enti locali e non ai Consiglieri regionali. In ogni caso, il divieto in questione rileverebbe solo qualora dalla votazione dell'atto derivasse un vantaggio diretto e personale in capo ai Consiglieri regionali o ai loro congiunti. L'atto in questione consiste in un'autorizzazione che tecnicamente è la rimozione di un limite, da parte del Consiglio regionale, a una facoltà già propria in capo alla Casino S.p.A., proprietaria degli immobili. L'autorizzazione è rilasciata per il soddisfacimento di un interesse pubblico consistente, nella fattispecie, nella inclusione delle operazioni di cui si tratta nel piano concordatario, mentre, per contro, non sussiste un interesse né dell'Amministrazione regionale, né di Casino S.p.A. al mantenimento dei beni. Nulla osta pertanto all'approvazione dell'atto da parte dell'intero Consiglio regionale. Il Segretario generale Perrin, il Direttore della struttura Affari legislativi, studi e documentazioni Grieco, il Dirigente della struttura Affari Generali Menzio, l'Avvocato Dirigente Jans, il Capo di Gabinetto Di Nicuolo". Grazie colleghi.
Lascio ovviamente agli atti la nota e chiedo chi vuole intervenire in discussione generale. C'è qualcuno che vuole illustrare l'atto che non è ancora stato illustrato? La parola all'Assessore Testolin.
Testolin (UV) - Più che per illustrare l'atto, penso che quello che è stato appena enunciato dalla Presidente del Consiglio abbia riassunto esattamente nelle sue intenzioni gli obiettivi di quest'atto, quindi non c'è bisogno di ribadirlo: un'autorizzazione alla Casino S.p.A. a disporre dei beni elencati all'interno dell'atto stesso e le motivazioni sono già state esplicitate, quindi penso che non ci sia molto da aggiungere.
Presidente - Si apre la discussione generale, la parola al collega Mossa.
Mossa (M5S) - Io vorrei fare solo due considerazioni prima di votare questa delibera: l'Amministratore unico nel suo ruolo di ristrutturatore sta facendo semplicemente il suo dovere: tentare di alienare le strutture non-core, cioè quelle che non sono coinvolte direttamente nella principale attività dell'azienda. Stiamo parlando di immobili che, oltre a comportare una spesa di gestione sul bilancio aziendale, che, da quanto abbiamo potuto apprendere, si aggira intorno ai 30 mila euro l'anno, sono strutture in totale stato di abbandono e degrado. L'alienazione dei suddetti beni immobili quindi comporterebbe due vantaggi per la Casino: un risparmio delle spese gestionali dell'azienda come già detto di 30 mila euro l'anno, che moltiplicati per i cinque anni previsti dal concordato, si aggira intorno a 150 mila euro e circa 3 milioni e 200 mila di proventi dalla vendita che andrebbero a coprire circa il 12% dei debiti dell'azienda nei confronti di creditori e tasse che attualmente superano ben i 25 milioni di euro. E fin qui tutto bene o tutto male, dipende dai punti di vista, comunque sia l'Amministratore unico sta facendo semplicemente il suo lavoro. Quello che ci lascia basiti è la stima del valore dei beni immobili nell'ultima perizia. Si pensi che alcuni immobili sono stati valutati un sesto del valore di una perizia effettuata nel 2017. Capiamo la crisi del mercato immobiliare, ne siamo coscienti ma la deduzione a un sesto di un valore rilevato appena due anni prima ci sembra eccessivo. In ogni caso, al di là del valore del valore dei beni immobili, vorrei ricordare a quest'Assise che la Casino è una partecipata al 100% pubblica e i beni della società, come del resto la società tutta, appartengono ai cittadini valdostani.
Detto questo, come molti di voi ben ricorderanno, finanziare una società in situazione pluriennale di passività può provocare non pochi problemi, correggetemi se sbaglio. A nostro avviso, sia che i finanziamenti provengano da iniezioni dirette di denaro pubblico o indirette attraverso i proventi della vendita di beni immobili, sempre di aiuti di Stato potrebbe trattarsi. Consideriamo poi che si è arrivati a questa situazione tragica a causa di scelte scellerate fatte nel passato da un'Amministrazione in cui noi non eravamo presenti. Al di là di tutto, visto che noi siamo sempre della linea: basta soldi pubblici al Casinò in qualsiasi forma essi siano, il Movimento Cinque Stelle si asterrà dal votare questa delibera.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Siamo in discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Marquis.
Marquis (SA) - Com'è già stato ben detto dall'Assessore Testolin, l'iniziativa in esame è incardinata nella procedura concordataria che è stata attivata negli ultimi mesi dello scorso anno dall'allora Assessore Aggravi. È proprio in questo contesto che l'Amministratore unico Rolando ha evidenziato, nell'ambito del percorso di definizione del piano di concordato, la difficoltà a sostenere i costi di gestione dei beni non-core in questa difficile fase che la società sta attraversando. Il 23 gennaio scorso, sempre l'Amministratore unico, ha comunicato alla Regione, che ha condiviso con il Commissario giudiziale, la necessità di disporre dei beni che non sono funzionali a livello strategico per la gestione della società nell'ambito della procedura concordataria. Pur essendo però la società titolare del diritto di proprietà dei beni immobili che erano stati conferiti dalla Regione, per effetto dell'articolo 6 del disciplinare che regola i rapporti tra la Regione e la Casa da gioco, per poter eventualmente alienare o cedere i beni, occorre una delibera del Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale. A questo scopo le Commissioni consiliari II e IV si sono fatte carico di esaminare la proposta di esprimere il parere necessario per portare oggi in aula il provvedimento in discussione. Sono stati auditi i rappresentanti dell'Avvocatura regionale, l'Amministratore unico e ognuno dei Commissari, nonostante la scarna documentazione disponibile - questo anche in considerazione della circostanza in cui la società sta operando ai fini del concordato -ha dato il proprio contributo con la massima disponibilità e con il massimo senso di responsabilità ed è stato persino organizzato un sopralluogo per poter vedere quali sono effettivamente i beni che vengono trattati e sono oggetto del presente deliberato.
Detto questo, io esprimo l'auspicio che la cessione dei beni sia un'opzione residuale proprio per quello che ha detto il collega Mossa, quindi subalterna a tutte le altre iniziative che possono essere utili a garantire l'attuazione del piano di ristrutturazione aziendale, e questo perché? Perché le condizioni di vendita nell'ambito di una procedura concordataria non sono quelle che si potrebbero concretizzare nel mercato ordinario: questa è proprio la ragione per cui c'è una grossa differenza tra il valore dei beni oggi rispetto a quello che può essere il valore dei beni in una condizione di mercato.
Présidente - Le collègue Ferrero a demandé la parole.
Ferrero (MOUV') - Io voglio portare un'opinione strettamente personale. Da circa una quindicina-una ventina d'anni che cosa si è fatto per la Casa da gioco di Saint-Vincent? La Regione ha messo la mano nella tasca destra, ha tirato fuori il portafoglio, ha trovato il cash, i contanti e ha fatto ricapitalizzazioni, lavori, di tutto e di più. Io non entro nel merito di questioni tecnicistiche che riguardano il concordato o meno. Oggi che cosa si fa? Si mette la mano nella tasca sinistra sempre dell'Amministrazione, si tirano fuori le monete d'oro, il patrimonio immobiliare, che, di fatto, va a sostituire quello che precedentemente era una specie di esborso di contante. Cos'è cambiato rispetto a prima? A mio avviso, non è cambiato niente, perché le mie tasche, le tasche dell'Amministrazione sono sempre le stesse. Se io prendo il contante o prendo dei beni, alla fine il risultato qual è? Il risultato è di andare sempre a mettere dei soldi in quel buco nero che è, purtroppo, la Casa da gioco, dato che fino adesso non c'è stata una ristrutturazione, non c'è stato un rilancio, non c'è stato sostanzialmente nulla. Per quanto mi riguarda, quindi nulla di nuovo sul fronte occidentale, si continua ad andare avanti, a spendere e a buttare sostanzialmente dei soldi, bisognerà poi vedere poi se gli immobili saranno venduti o meno, ma di principio sono contrario al fatto che ammesso e non concesso che è stato chiarito che sono stati buttati dei soldi precedentemente... adesso si dice: "adesso vendiamo gli immobili e non spendiamo più i soldi" ma gli immobili sono nostri, sono comunque di una partecipata regionale, quindi i soldi escono sempre dalla stessa tasca!
Rispetto ovviamente e ringrazio la Presidente per l'analisi che ha fatto riguardo alla questione del conflitto di interessi, ovviamente non concordo assolutamente con la questione e quindi mi riservo nelle sedi opportune di presentare le iniziative di tutela, che andranno anche - non lo valuterò io, lo valuteranno i miei legali - nel senso di annullare l'eventuale delibera che verrà adottata oggi. Anticipo sin d'ora che al momento della votazione io mi assenterò dall'aula dato che non voglio avere nulla a che fare con una delibera che, per quanto mi riguarda, alla luce della documentazione che ho visto, è una delibera che sarà adottata in violazione di un principio costituzionale.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Daudry.
Daudry (UVP) - Semplicemente per chiedere la votazione segreta.
Presidente - Possiamo quindi aprire la votazione segreta. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 24
Favorevoli: 23
Contrari: 1
Astenuti: 10
Il Consiglio approva.