Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 487 del 7 marzo 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 487/XV - Interpellanza: "Interventi per la protezione e lo sviluppo del patrimonio linguistico e culturale della popolazione Walser".

Rini (Presidente) - Punto 37 all'ordine del giorno. La parola al collega Luboz per l'illustrazione.

Luboz (LEGA VDA) - Bien que l'argument de l'interpellation se penche sur un autre argument, mais qu'il a toujours à faire en quelque sorte à une spécificité, à une particularité, à une identité, vous me permettrez si je profite de l'occasion que cette interpellation me donne pour rappeler que le 7 mars est une date importante pour notre Région et que cet anniversaire, hélas, n'est presque jamais rappelé pour l'importance qu'il recouvre. "Les souvenirs sont nos forces. Ne laissons jamais s'effacer les anniversaires mémorables. Quand la nuit essaie de revenir pour dissiper les ténèbres, il faut allumer les grandes dates comme on allume les flambeaux": cette phrase, devenue célèbre, fut écrite par Victor Hugo en 1877, quand le 14 juillet n'était pas encore fête nationale en France; c'est pour cela que le 7 mars, date dans laquelle en 1536 fut institué en Vallée d'Aoste le Conseil des Commis - duquel en quelque sorte nous en sommes un peu la suite - devrait être rappelé avec une certaine importance et une certaine fierté.

Torniamo all'interpellanza in questione: una delle ricchezze della Valle d'Aosta, oltre ai beni materiali che abbiamo, dalle montagne alle bellezze naturali passando per i monumenti, ai castelli, eccetera, nonostante il nostro agire -mi viene da dire a volte -, oltre a queste ricchezze naturali, abbiamo delle richieste immateriali di cui andavamo fieri. In cuor mio spero che ancora adesso possiamo condividere tale affermazione. A mio giudizio la nostra ricchezza è il nostro plurilinguismo, un plurilinguismo che in Valle d'Aosta è codificato da norme ben precise; è e rimane alla base della nostra particolarità e deve essere oggi più che mai al centro della nostra azione politica e culturale.

Con questa interpellanza, senza dimenticare l'analisi dell'intera realtà regionale che sicuramente avremo l'opportunità di affrontare in una successiva e corposa iniziativa, vorremmo mettere a fuoco la realtà dell'alta Valle del Lys, ovvero di quei Comuni (Gressoney-La-Trinité, Gressoney-Saint-Jean e Issime) che sono riconosciuti quali territori sui quali risiedono popolazioni di lingua tedesca appartenenti alla comunità Walser e per le quali l'Amministrazione regionale con la legge n. 47 del 1998 detta i principi fondamentali ai quale intende ispirare la propria azione a sostegno della salvaguardia delle caratteristiche e delle tradizioni linguistiche e culturali di dette popolazioni. Ora, proprio attraverso questa legge, la Regione, al fine di favorire la piena partecipazione delle popolazioni Walser nei Comuni anzidetti, istituisce presso la Presidenza della Giunta regionale la Consulta permanente per la salvaguardia della lingua e della cultura Walser con precisi e specifici compiti, quali ad esempio competenze di osservatorio, competenze consultive e propositive in materia di attuazione della presente legge. La Consulta formula pareri e proposte anche attraverso apposite relazioni alla Giunta e viene convocata almeno una volta all'anno oppure ogni qualvolta ne facciano richiesta il Presidente della Giunta o la maggioranza dei suoi componenti.

Proprio con lo spirito di capire, comprendere e promuovere ancora maggiormente, se possibile, l'azione volta a sostenere l'utilizzo di questi antichi e storici idiomi delle popolazioni Walser, siamo a chiedere concretamente siano le attività, gli impegni intrapresi dalla suddetta Consulta e come intende il Governo regionale dare attuazione ai punti enumerati nell'interpellanza, in particolar modo per quanto riguarda lo sviluppo di forme di collaborazione con associazioni e istituti culturali ed universitari e per la ricezione di programmi radiofonici e televisivi in lingua tedesca.

Présidente - La parole à l'Assesseur Laurent Viérin pour la réponse.

Viérin (UVP) - Merci au collègue Luboz pour rappeler un thème qui est important. Au-delà de toutes les thématiques de ces Conseils qui ont beaucoup d'initiatives, nous croyons que la culture est et reste le patrimoine de notre peuple. Toutes les cultures, les cultures qui sont historiques, les cultures qu'on a reçues et l'intégration d'une communauté comme la Vallée d'Aoste qui a su maintenir une identité qui correspond avec un lieu physique, malgré toutes les émigrations que nous avons eues dans les siècles, non seulement dans les années, sont un exemple de comment une identité peut devenir et rester éternelle, même avec toutes ces difficultés, seulement si ceux qui arrivent ont la possibilité d'en jouir. Nous croyons que les petites communautés et les minorités dans les minorités doivent être défendues, d'autant plus car elles ont un danger en plus; il suffit de penser qu'à Issime ou aux deux Gressoney nous avons une langue et dans les deux langues dialectales, ou mieux les langues qui animent la population Walser, il y a une langue qui correspond à une communauté. Nous croyons que c'est quelque chose d'unique. Je partage aussi le fait que les dates sont importantes. Je crois que celle-ci pourrait être une sollicitation car dans ce lieu, le Conseil, qui est justement un peu ce qu'on a hérité de ce que vous avez évoqué, nous croyons que s'il y avait aussi des propositions préalables à cette Assemblée on pourrait organiser tous ensemble des choses. Je crois que le Bureau de la Présidence, au-delà de l'Administration dans son ensemble, peut être sensibilisé sur cela et je partage que c'est une date fondamentale pour notre système d'auto-détermination qui commence à une certaine date et qu'aujourd'hui vous avez justement rappelée. Quant à l'activité de la Consulta - ce que justement vous avez mis en évidence -, c'est un peu l'occasion pour rétablir les pendules à l'heure, pour comprendre à quel point on en est, ce qui a été fait, mais surtout ce qu'on veut faire; donc j'essayerais de vous rappeler et de rappeler aux collègues ce qu'on a mis en place dans ces décennies. La loi de 1998, qui justement a institué la Conférence Walser, est un début qui a vu s'épanouir toute une série d'initiatives qui ont eu le but de respecter avant tout les initiatives de la communauté Walser, mais aussi sans l'ingérence totale de l'Administration - celui-ci est un débat qui souvent anime notre communauté - afin qu'il y ait des instruments codifiés de différenciation, surtout de aide des minorités, de possibilité de pouvoir s'exprimer, d'apprendre, de cultiver les langues avec un système codifié qui donne donc la possibilité de défendre cette langue.

Come si sa, in questo momento il responsabile della Consulta permanente è il Sindaco di Issime, ma da questi ultimi anni c'è un coinvolgimento anche dei Comuni delle Unités e c'è anche la collimanza con l'essere membro del Centro studi e cultura Walser, che è l'elemento parallelo di conjugaison fra questi due organismi che lavorano tanto per mantenere questa nostra cultura Walser. La Consulta quindi ha un operato istituzionale per la salvaguardia della lingua e della cultura Walser, ma opera anche come Centro studi e cultura, e questo è un qualcosa che ci ha dato la possibilità di mettere in campo iniziative che ricorderò, progetti o eventi anche più vivaci rispetto alla codificazione tout court.

Per quanto riguarda l'inizio di una codificazione sul territorio, sicuramente dal 2003 lo Sportello linguistico è stato uno strumento molto efficace; come ben si sa è lo strumento che, grazie alla legge n. 482/1999, dà la possibilità di avere una mediazione linguistica o comunque un luogo fisico che lavora sulla lingua, tre sportelli linguistici a disposizione dei cittadini per attività di traduzione, di trascrizione, consulenza linguistica, e si è implementato anche il Portale "patoisvda.org", questo proprio per fare una sezione dedicata al Titsch e T?itschu. La Consulta e il Centro studi hanno poi curato la promozione, chiaramente d'intesa con l'Amministrazione, di pubblicazioni e video sulla cultura Walser, e hanno seguito la partecipazione della comunità agli incontri internazionali. Ricordo che quest'anno ci sarà il "Walsertreffen" nel mese di settembre, che sarà non lontano da qui, nelle valli svizzere-allemandes. Ricordo per esempio - ma il collega Luboz se lo ricorderà - che nel "Projé Popon" avevamo fatto un libricino dedicato proprio al Walser, avevamo lavorato su pubblicazioni video, audio e cartacee affinché fossero messe a disposizione della comunità, soprattutto delle giovani generazioni. Il dossier più importante in questo momento, che è di novità ed è il tema principale sul quale si sta lavorando, è quello della candidatura della cultura Walser a patrimonio dell'UNESCO, al di là del dossier che giustamente sta procedendo del Monte Bianco. Avevamo già lanciato in allora la questione del patois, il riconoscimento come patrimonio immateriale dell'UNESCO della lingua Walser e delle parlate Walser, che è di primaria attenzione e che sta procedendo con tutti i crismi del caso. Ne abbiamo parlato anche con i colleghi del Valais, i quali hanno sensibilità comuni su certe aree geografiche. Sapete che i Walser erano una popolazione di migranti, si stabilivano sempre in cima alle valli, il Presidente lo sa, c'è anche il Canton des Allemands nella valle parallela a quella di Gressoney, e tutto questo patrimonio raccolto, anche se disseminato in luoghi di migranti della storia, è molto suggestivo, come anche è stato raccolto negli ecomusei Walser. Altra iniziativa con cui ci siamo confrontati con l'Amministrazione comunale è stata quella di rilanciare un po' l'ecomuseo, la parte del Museo di Gressoney-La-Trinité utilizzato con fondi dedicati.

La seconda parte è stata invece molto puntuale su quali sono le azioni in base alla legge e alle disposizioni che si portano avanti. Parliamo di toponimia. Negli 2007 abbiamo realizzato il cd toponimia nell'alta Valle del Lys, Gressoney, Issime, Gaby nell'ambito del progetto Interreg Walser Alp; è stato un lavoro molto interessante che avevamo anche presentato sul territorio, un lavoro molto, molto puntuale.

Per quanto riguarda l'incremento e la fruibilità della ricerca linguistica, negli anni 2007-2013 avevo seguito personalmente un progetto di cooperazione transfrontaliera fra Italia e Svizzera. Avevamo provveduto a progettare per i Comuni un portale identico a quello realizzato per il francoprovenzale e una serie di formazioni dedicate circa l'utilizzo e l'implementazione dello stesso. Questo portale è ancora in fase di implementazione a cura dei Comuni stessi con il personale che era stato formato. Con particolare riferimento alla parte scolastica, che è poi quella che forma le giovani generazioni, grazie all'articolo 40 bis, articolo aggiunto grazie alle norme di attuazione, nell'istituzione scolastica dell'Unité des Communes Walser et Mont Rose viene assicurato l'insegnamento della lingua tedesca, ma come si sa negli anni abbiamo voluto mantenere la differenza del Walser e delle parlate Walser, al di là del tedesco. Quindi ogni anno noi avevamo necessità di inserire degli insegnanti dedicati alla cultura e alla lingua Walser, e questo continua. Pertanto noi assegniamo direttamente all'istituzione specifici fondi per remunerare direttamente l'intervento di un esperto di lingua e cultura Walser nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria a integrazione di quanto svolto in lingua tedesca dal docente con i titoli abilitativi. Inoltre gli insegnanti di tedesco della scuola dell'infanzia e della scuola primaria propongono attività linguistiche - e concludo, Presidente -, prevalentemente orari ludico-manuali, nell'ambito del progetto "L'éveil aux langues" che includono il tedesco e le lingue Walser. Poi abbiamo il percorso didattico che prosegue nella scuola secondaria di primo grado, il tedesco insegnato per tre ore settimanali si conclude con l'esame sulle competenze e conoscenze linguistiche "Fit in Deutsch", in cui poi vi è una certificazione riconosciuta. C'è un altro progetto, proprio un raccoglitore per contenere tutte le fasi del proprio percorso di studi in lingua tedesca e, in relazione alle prove linguistiche, c'è tutta la questione della certificazione che sostituisce gli Invalsi, quindi in quella zona c'è una parte dedicata. Per tornare alla domanda sulla Consulta Walser, tutte queste azioni vengono in qualche modo coordinate, discusse e dibattute all'interno della Consulta stessa, che è anche un interessante nodo di raccordo con le Amministrazioni, perché c'è poi tutto il patrimonio tangibile, quindi con tutte le testimonianze della storia. Abbiamo la valle più religiosa che esista in quel pezzo di Valle d'Aosta. Segnalo che nei prossimi giorni abbiamo un'importante radio nazionale che ci ha chiesto un'indicazione su una valle da raccontare e noi, come indicazione per una trasmissione mattutina, abbiamo dato proprio quella riguardante il Walser; si parlerà di testimonianze anche orali, delle consuetudini, ma anche del patrimonio culturale.

Concordo con il collega Roberto Luboz, che è notoriamente sensibile a tutta una serie di tematiche: ciò che è stato fatto è importante, come è importante che oggi ci sia la necessità di continuare questo raccordo, cercando di stimolare il territorio senza "evaderlo". Soprattutto nell'anno in cui ci sarà il Walsertreffen è importante riuscire a codificare una serie di iniziative, visto che stiamo mettendo in piedi l'agenda unica per la codificazione degli eventi di tutta la valle, affinché il tutto diventi patrimonio della comunità valdostana tutta, in particolar modo di questa parte di Valle d'Aosta che è sempre suggestiva, ma che ha necessità di continuare a vivere, soprattutto di esistere.

Présidente - La parole au collègue Luboz pour la réplique.

Luboz (LEGA VDA) - Merci Monsieur l'Assesseur. Oui je témoigne votre attachement, déjà qu'on vous étiez Assesseur à l'instruction, sur les langues minoritaires, sur le patois, le Walser et surtout aussi sur notre français. Je partage qu'il ne faut jamais baisser la garde, parce que l'homologation est à nos portes, donc il faut toujours chercher à maîtriser au mieux nos langues et exercer aussi leur utilisation dans tous les domaines possibles: dans les familles, dans notre œuvre tous les jours. Je termine ma réplique seulement par une réflexion que j'ai lu il y a quelques instants d'une certaine Anna Wierzbicka que c'est une linguiste australienne, née en Pologne, elle dit: "Vivre sa vie à travers deux langues différentes signifie vivre en deux différents espaces socio-sémantiques; passer d'une langue à une autre et inversement c'est comme voyager entre deux mondes différents. En fait cela signifie aussi plus que cela, car en changeant son univers socio-sémantique on ne change pas seulement l'environnement, mais aussi soi-même".

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Solo per chiedere una breve sospensione.

Presidente - Direi che, vista l'ora, possiamo anche sospendere i lavori. Riprendiamo quindi alle ore 15:30. Vi comunico solo colleghi che alle 15:30 apriremo con una breve Conferenza dei Capigruppo. La seduta è tolta.

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La seduta termina alle ore 12:38.