Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 486 del 7 marzo 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 486/XV - Interpellanza: "Interventi per la messa in sicurezza del villaggio di Pramotton in Comune di Donnas".

Rini (Presidente) - Punto 36 all'ordine del giorno. La parola alla collega Minelli per l'illustrazione.

Minelli (RC-AC) - Con questa interpellanza usciamo un attimo dall'Aula del Consiglio regionale e andiamo a Donnas, nel villaggio di Pramotton, che credo sia sconosciuto alla maggior parte dei presenti perché si tratta effettivamente di un piccolo villaggio ubicato sulla destra orografica della Dora Baltea. È un villaggio di 77 abitanti, che è stato più volte interessato in passato da fenomeni, da episodi di esondazione, alcuni dei quali - quelli forse sì, li ricorderete - molto gravi, durante l'alluvione del 2000.

A partire dal 2001 gli abitanti di Pramotton hanno più volte segnalato all'Amministrazione regionale la situazione di criticità e di pericolo in cui vivono; hanno scritto diverse volte sia all'Amministrazione regionale che all'Amministrazione comunale per richiamare l'attenzione sulla loro situazione. Il villaggio si trova sulle sponde della Dora, ma in prossimità della confluenza tra la stessa e il torrente Lys. Lo si vede bene se si percorre l'autostrada che scende verso Torino, perché dall'alto, sopra il villaggio, c'è la torre di Pramotton che vigila un po' su questo punto. I dati che ci sono, anche storici, parlano di molti fenomeni di esondazione; abbiamo dati anche visibili, perché sono state marcate delle tacche sui muri delle case del villaggio. Dal 1734 in poi gli abitanti hanno proprio preso l'abitudine di segnare in due o tre case poste una vicina all'altra i livelli delle esondazioni. Nel 1977 l'acqua era arrivata a 2 metri e 38 rispetto al piano della strada comunale, nel 1978 a 2 metri e 4, nel 1993 a 1 metro e 46, nel 2000 oltre 3 metri, ben oltre i balconi delle case. Come dicevo, sono state parecchie le petizioni inviate all'Amministrazione, l'ultima è del 2008, di 11 anni fa, in cui si chiedeva tra l'altro all'Amministrazione regionale di riesaminare con assoluta urgenza il problema della confluenza Dora-Lys. Sono stata recentemente ad un incontro con gli abitanti di Pramotton e mi hanno detto che a tali segnalazioni e petizioni non è mai stato dato riscontro di alcun tipo, né scritto, né verbale, questo è quanto.

In anni più recenti, e precisamente il 10 novembre del 2015, il Comune di Pont-Saint-Martin, che si trova sulla sponda di fronte, ha inviato una comunicazione al Dipartimento programmazione, difesa del suolo e risorse idriche della Regione per segnalare la criticità proprio a confluenza tra il torrente Lys e la Dora, nella quale si faceva riferimento a possibili soluzioni e si chiedeva un sopralluogo congiunto per valutare eventuali interventi correttivi da porre in atto. Il sopralluogo c'è stato in data 11 dicembre 2015, come si evince anche da una lettera successiva del Comune di Donnas all'Assessore regionale datata 14 dicembre, con la quale si trasmette anche una copia di una proposta progettuale. Non si tratta di un progetto vero e proprio, ma di un qualcosa che forse è anche meno di un progetto di massima, a suo tempo commissionato da alcuni privati proprietari di aziende nella zona, che analizzava le problematiche di tale confluenza e proponeva soluzioni migliorative. Sono varie le soluzioni previste, in particolare quelle che i due Comuni avevano valutato come interessanti e che gli stessi abitanti, ancora proprio in queste settimane, mi hanno detto essere quelle che prendono più volentieri in considerazione, perché sembrerebbero quelle più ottimali per il villaggio di Pramotton. La prima soluzione riguarda degli interventi di sistemazione sulla foce del Lys, che negli anni Ottanta ha subito altri interventi di sistemazione idraulica che hanno aumentato l'angolo di confluenza e di deviazione di parte delle acque verso il ramo di monte. Questo fa sì che in caso di piena si arrivi ad avere una quantità di acque che, in pratica, creano una pressione verso monte. La seconda soluzione presa in esame era la realizzazione di un canale golenale per lo smaltimento di portate straordinarie sulla sinistra orografica. Questa è la situazione e quanto è stato evidenziato.

Noi chiediamo all'Assessore innanzitutto se si ritiene normale e corretto che richieste formulate da cittadini impieghino così tanto tempo per avere un riscontro - parliamo di oltre 10 anni! - e poi se questa proposta progettuale trasmessa dal Comune di Donnas di concerto con il Comune di Pont-Saint-Martin, cioè l'intervento sulla foce del Lys e la realizzazione del canale golenale, sia ancora all'esame o all'attenzione dell'Amministrazione regionale. Nel caso in cui invece tale proposta sia stata giudicata non accettabile o comunque sia stata accantonata, se non si ritiene opportuno a questo punto riprendere in esame tale proposta, considerato che, sia dagli abitanti che da alcuni Amministratori sentiti, sembrerebbe essere la soluzione più praticabile, e soprattutto, in definitiva, che cosa si intende fare per dare ascolto ad una richiesta così importante che arriva dal territorio e che aspetta da tempo di essere presa in considerazione.

Presidente - La parola all'Assessore Borrello per la risposta.

Borrello (SA) - Collega, mi permetterà di fare prima un'introduzione di carattere generale, visto che questa è la seconda iniziativa che interessa questo Consiglio in merito alla difesa del suolo e alle valutazioni di rischio dal punto di vista idrogeologico. Prima abbiamo parlato dei Comuni di Ollomont, Brusson e Pollein, ora parliamo della località Pramotton nel Comune di Donnas e poi, successivamente, parleremo anche della strada romana delle Gallie riguardo alla difesa della strada stessa. Pertanto mi permetterà di fare una valutazione di carattere generale, che è la seguente: noi dobbiamo sempre valutare l'impatto dell'elemento antropico rispetto all'evoluzione naturale del territorio e da qui l'analisi del discorso della vulnerabilità, della potenzialità del rischio e del rischio residuo rispetto alla vivibilità del nostro territorio. Dico questo perché anche in altre sedi, all'interno della Conferenza delle Regioni, ho condiviso con i Presidenti delle Regioni e con gli Assessori ai lavori pubblici la necessità di far percepire al territorio in generale - non parlo del caso specifico - il fatto che noi non viviamo in un contesto in cui esiste il rischio zero, bensì viviamo in un contesto in cui bisogna prendere coscienza delle criticità nel vivere un territorio di montagna come quello che noi abbiamo la fortuna di avere con tutte le sue bellezze. Da qui l'interazione dal punto di vista dell'analisi dell'elemento antropico rispetto all'evoluzione naturale degli eventi naturali in senso stretto. Dico questo perché, per affrontare tutte le problematiche che ci sono all'interno del territorio regionale, bisogna fare una valutazione rispetto alle priorità, alle criticità e alle disponibilità delle risorse per andare a programmare gli interventi all'interno del territorio regionale. Questo è importante perché è un'analisi di carattere generale nell'ottica della buona amministrazione per affrontare tutte le tematiche e capire le priorità, al fine di rendere il più possibile sicuro il nostro territorio, dato che non esiste il rischio zero.

Nel merito del quesito che lei ha posto, è utile informare il Consiglio regionale che tutte le richieste formulate, sia dai residenti della località Pramotton che dal Comune di Donnas, hanno sempre avuto un riscontro. Le richieste dei cittadini sono sempre state dibattute in incontri pubblici con i tecnici dell'Assessorato, con l'Assessore e con i Sindaci dei Comuni di Donnas e Pont-Saint-Martin. Gli ultimi incontri si sono svolti nel mese di dicembre del 2008, nel febbraio del 2009 ed aprile del 2009, proprio per discutere la proposta alla quale fa riferimento la collega. Agli incontri si sono illustrate le conclusioni dello studio di assetto della Dora Baltea, commissionato dall'Autorità di bacino del fiume Po a seguito dell'alluvione del 2000, nel quale è stato sviluppato un modello idraulico per la simulazione delle piene del corso d'acqua per l'individuazione delle aree in deficit di sicurezza finalizzata ad una proposta di opere di protezione potenzialmente realizzabili a difesa delle aree antropizzate. Gli uffici hanno quindi provveduto ad implementare un ulteriore modello idraulico al fine di simulare l'effetto della piena della Dora, sia per portate variabili, sia per condizioni a contorno, differenti. Gli uffici mi hanno anche preparato tutta una serie di notizie di carattere tecnico, ma io penso che la sua sia una considerazione di carattere informativo e politico di prendere a cuore la problematica, quindi non entrerò nel dettaglio degli aspetti di carattere tecnico. Dirò le tappe successive e poi le formulerò una proposta. Dopo sei anni da questi incontri, nel 2008 e 2009, i due Comuni di Donnas e di Pont-Saint-Martin hanno inviato le richieste alle quali lei fa riferimento e che ha citato nella sua illustrazione. Alla richiesta del 10 novembre del 2015 del Comune di Pont-Saint-Martin, specifica per la questione della confluenza del Lys, ha fatto seguito la nota della Regione n. 16155 del 2 dicembre del 2015, nella quale è stato riassunto lo stato delle valutazioni condotte e si è data la massima disponibilità per un sopralluogo, sopralluogo che è stato fatto l'11 dicembre del 2015; successivamente c'è stata una nota del 14 dicembre del Comune di Donnas nel quale venivano trasmesse le vecchie ipotesi progettuali oggetto degli incontri del 2009.

Un'altra considerazione: l'allora Assessore e collega Baccega aveva rinnovato la disponibilità ad effettuare degli incontri in tal senso. Io posso dire che, alla luce di quanto lei ha enunciato, di tutte le considerazioni che ho fatto in premessa e alle valutazioni di analisi tecnica che dovranno essere effettuate, non faremo questo all'interno di quest'Aula rispetto all'alimentazione, agli studi sulle portate idrauliche, ma do la disponibilità per quanto riguarda l'analisi della problematica, disponibilità che è consequenziale a quanto è stato fatto all'interno dell'Assessorato.

Mi permetto solo di dire questo, collega: che il tutto si rifà a quanto ho detto nella mia nota introduttiva rispetto all'attività svolta dall'Amministrazione pubblica nel momento in cui deve andare a monitorare potenziali situazioni di emergenzialità. È poi importante capire anche qual è l'azione posta in essere rispetto alla tutela dei cittadini e le eventuali responsabilità annesse e connesse. Non si può "mettere in sicurezza" il 100 percento del territorio, è utopia, è una cosa che veramente non si riuscirà a fare. C'è però tutto un ragionamento legato alla previsione e prevenzione dei potenziali rischi e, nel caso specifico - così lo annuncio anche a parziale rassicurazione -, in questo contesto, la gestione dell'emergenza rimane la prevenzione in relazione alla capacità di prevedere con un anticipo di almeno 24 ore la possibile situazione di emergenza. Il sistema regionale di allerta idraulica e geologica ha quindi implementato anche lo scenario idraulico della Dora Baltea fra quelli oggetto di previsione e di allertamento, con la finalità di garantire la massima sicurezza potendo adottare specifiche misure di evacuazione. Questo è lo stato dell'arte in essere per quanto riguarda il sistema di allertamento, ma nulla toglie la disponibilità a ragionare e a continuare questo rapporto con gli interlocutori qualora lei lo ritenesse opportuno.

Presidente - La parola alla collega Minelli per la replica.

Minelli (RC-AC) - Assessore, per quanto riguarda il rischio idrologico della nostra Regione, siamo consapevoli di quanto sia importante, ma se esiste una scala da 1 a 10 il villaggio di Pramotton sta a 9 per la sua particolare ubicazione. Pertanto, per quanto concerne la programmazione futura delle risorse, che sono sempre scarse e per le quali bisogna considerare al primo posto la sicurezza, credo che questa sia una delle realtà che meritano attenzione.

Riguardo agli incontri avvenuti con la popolazione, io le ribadisco - non ho motivo di mettere in dubbio quello che lei mi sta raccontando - che le persone con cui io ho parlato sono probabilmente diverse, ma mi hanno detto che non sono state sentite. Io penso che ci sia stato un incontro, una serie di colloqui sicuramente con le Amministrazioni comunali che, ovviamente, rappresentano i loro cittadini, ma penso anche che occorra dare importanza alle sollecitazioni provenienti dagli abitanti stessi. Verificherò e, in caso contrario, le chiedo poi anche di fare un passo successivo e di incontrarli.

Per quanto riguarda i sopralluoghi effettuati, a dicembre 2015 ce n'è stato uno - come evidenziato da entrambi - e all'ultimo, quello del 2017, so che c'è stato il collega Baccega, tanto è vero che l'Amministrazione di Donnas aveva chiesto di intervenire sull'accumulo di materiale che negli anni è aumentato nell'alveo della Dora Baltea e so che entro fine 2019 tale intervento dovrebbe essere realizzato. Anche questo, essendo di fronte all'abitato, con questa quantità di materiale, contribuisce a rendere più problematica la situazione.

Accolgo volentieri la documentazione, anche se è molto tecnica; ovviamente non ho le competenze per comprenderla appieno, ma credo che sarebbe anche utile, se possibile, trasmetterla alle persone stesse. Le chiedo un'altra cosa, Assessore: secondo me sarebbe decisamente importante creare un tavolo tecnico tra la Regione e i due Comuni, a cui però possono partecipare, in rappresentanza degli attuali 77 abitanti del villaggio, almeno uno o due rappresentanti che fin dall'inizio hanno seguito la situazione. Questo proprio per evitare di creare le polemiche che già ci sono state in passato e che ci sono attualmente, nell'interesse ovviamente di tutti: dei cittadini, dell'Amministrazione regionale, delle Amministrazioni comunali e anche di chi si fa interprete di queste istanze.