Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 482 del 7 marzo 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 482/XV - Interpellanza: "Organizzazione dei Centri per l'impiego per la gestione dell'offerta dei posti di lavoro ai soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza".

Rollandin (Presidente) - Punto 33 all'ordine del giorno. La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Nell'ambito delle politiche di lotta alla povertà, già nel 2015 la nostra Regione si è dotata di una legge, la n. 18, che nel suo titolo recita: "Misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito". È stato questo un primo tentativo di intervenire per contrastare il problema della povertà e per realizzare un meccanismo di protezione sociale di ultima istanza per coloro che avevano perso il lavoro. Dopo l'approvazione di tale legge sono però intervenuti a livello nazionale degli altri provvedimenti legislativi, prima con la norma del reddito di inclusione sociale (il cosiddetto REI), poi più recentemente, proprio in questi giorni, con il reddito di cittadinanza. Ieri sono partite le prime domande.

La nostra legge n. 18 del 2015 aveva una validità triennale, quindi si è esaurita il 31 dicembre scorso, però produce ancora i suoi effetti, e continuerà a produrli per un certo tempo, per quello che riguarda i patti di lavoro che devono ancora essere definiti o sono in corso di definizione. Questi sono adempimenti che si sovrappongono e si sovrapporranno a quelli per il reddito di cittadinanza. Entrambe le normative, quella regionale e quella nazionale, avrebbero dovuto quando ancora c'era il REI e dovrebbero adesso con il reddito di cittadinanza, portare non solo degli interventi meramente assistenziali, ma degli effettivi inserimenti lavorativi attraverso un'offerta di posti di lavoro che doveva essere gestita e sarà gestita dai Centri per l'impiego, cosa che appare quanto mai complessa. È vero che le domande in questo momento non sono da indirizzare ai Centri per l'impiego bensì o attraverso le Poste o attraverso i CAF, però poi saranno i Centri per l'impiego che dovranno gestire l'offerta dei posti di lavoro.

Noi siamo convinti che sia più che necessaria una forte integrazione tra il pubblico ed il privato, in particolare con il terzo settore, per creare una rete che favorisca una reale presa in carico degli utenti e offrire loro delle opportunità che, ad oggi, ci risultano essere difficoltose e carenti. Noi vorremmo sapere dall'Assessore come si stanno attrezzando i Centri per l'impiego - perché già in una risposta precedente l'Assessore ci aveva detto essere sotto organico ed avere delle criticità e delle carenze - per gestire l'offerta di posti di lavoro alle presunte migliaia di persone che prevedibilmente utilizzeranno il reddito di cittadinanza. I dati di ieri comunicati dalle Poste Italiane ci dicono che, nella sola giornata di ieri ed entro le ore 14:00, ci sono state 29.147 domande a livello nazionale, questo solo alle Poste. Bisogna aggiungere tutte le domande pervenute ai CAF che dovranno essere perfezionate, perché per il momento si tratta di prenotazioni, però questa è la situazione. Non abbiamo dati precisi ancora per la nostra Regione, ci sono solo quelli dei CAF e siamo nell'ordine ieri di un centinaio, però come dicevo sono prenotazioni.

L'altra domanda che poniamo riguarda le azioni che sono state già avviate o quelle che si vogliono avviare con le associazioni del mondo economico e del terzo settore per realizzare questa rete di presa in carico di cui parlavo precedentemente. Infine chiediamo come si intende intervenire in futuro - questo è forse l'elemento che ci interessa maggiormente - per coordinare efficacemente le diverse azioni e le misure previste dalle due normative in vigore, vale a dire la normativa nazionale che è passata dal REI al reddito di cittadinanza e la normativa regionale, perché è accaduto - e presumiamo accadrà anche in questa situazione - che ci possano essere delle criticità, in un certo senso delle sovrapposizioni che sono di difficile gestione per chi deve occuparsi della questione e che potrebbero anche generare situazioni di scorrettezza o di non equità nei confronti degli utenti. C'è anche il rischio che succeda quello che è successo in passato con la misura regionale del REI, che chi doveva occuparsene doveva gestire una difficoltà in cui potenzialmente qualcuno non avrebbe ricevuto nulla e qualcun altro addirittura avrebbe potuto beneficiare di due misure. Questo problema è stato sollevato da chi si occupa di tale questione ed io presumo che in futuro, con le complicazioni burocratiche di cui già ci è stato spiegato in passato riguardo all'introduzione del reddito di cittadinanza, potrebbe essere anche più difficoltoso.

Dalle ore 11:12 riassume la presidenza la Presidente Emily Rini.

Rini (Presidente) - La parola all'Assessore Bertschy per la risposta.

Bertschy (UVP) - Intanto io avevo dato la disponibilità a venire in Commissione con i dirigenti - appena la Commissione potrà calendarizzare un incontro - per illustrare il lavoro che si sta facendo, che si dovrà fare e anche la situazione che ci troveremo a governare.

Mentre oggi noi discutiamo l'interpellanza, in Parlamento è in discussione il reddito di inclusione; pertanto gestiamo in diretta una situazione che ieri ha visto la sua partenza ma che è ancora tutta da definire. Soprattutto sono in discussione i rapporti tra Stato e Regione per quello che riguarda l'inserimento dei navigator, risorse sicuramente utili, ma che vanno a ledere la necessaria autonomia che le Regioni hanno nella gestione delle politiche per il lavoro. Speriamo che in Parlamento avvenga, in questa fase conclusiva di discussione politica, la regolamentazione dell'inserimento di queste figure, e che avvenga nella maniera migliore possibile per dare poi la possibilità di poter lavorare. Alcuni dati ieri li abbiamo visti e forse la gente è stata più matura di quello che ci si aspettava: ha avviato la richiesta all'INPS senza riversarsi in massa, quindi questo garantirà un po' più di tranquillità, ma il vero lavoro che il reddito di cittadinanza imporrà al Governo delle politiche sulla povertà e sul lavoro sarà di qui a qualche mese, quando bisognerà sostenere, oltre che al contributo economico e alla disponibilità finanziaria, quei patti per il lavoro e per il reinserimento sociale che diventeranno determinanti per dimostrare che tale misura saprà contrastare il tema della povertà e dell'esclusione sociale. Va combattuto quello, noi dobbiamo fare inclusione sociale.

Questa premessa è per dire che noi ci stiamo attrezzando. Politicamente ho partecipato a due riunioni della Commissione e anche ad un dibattito molto lungo ed approfondito con il Ministro Di Maio assieme agli Assessori della Regione. Stiamo anche un po' cercando di capire quali saranno le regole definitive di questa importante misura. Ancora ieri, nella Commissione Lavoro - io non ho potuto partecipare perché ero qua -, ci sono state delle prese di posizione da una parte e dall'altra; speriamo che poi ci sia una conclusione di questa discussione ed una regola chiara.

I Centri dell'impiego, ad oggi, sicuramente in tutta Italia ma anche qua da noi, hanno bisogno di un potenziamento per poter svolgere al meglio le loro funzioni. Le misure pensate nel 2017 sono ferme, quindi l'assunzione di personale di 4 mila unità era allora stata dimensionata, e una parte di queste erano unità che avrebbero dovuto anche potenziare gli organici della nostra Regione. Nel frattempo però i Centri per l'impiego perdono risorse, perché i pensionamenti ci sono e avanzerà la quota 100 anche in Valle d'Aosta. Nella nostra Finanziaria abbiamo inserito la priorità di assunzione per il rafforzamento e vedremo se svolgendo i concorsi riusciremo a garantire questo potenziamento. Attualmente le unità complessive sono 30: 20 dedicate ai servizi all'utenza e un'altra parte dedicata ai servizi per la domanda offerta. A queste unità si andranno ad aggiungere nel prossimo periodo - che sarà transitorio - i cosiddetti "navigator". Rispetto alla distribuzione di queste risorse non abbiamo ancora notizie di quale criterio verrà utilizzato per garantire il potenziamento dei nostri servizi. Ad oggi non abbiamo un numero per dire in quale maniera si potranno utilizzare queste figure anche se, pur comprendendo le difficoltà di tutte, forse come Regioni sarebbe stato più semplice avere una misura di finanziamento per assumere delle persone direttamente e inserirle in un organico piuttosto che vedere questa assunzione transitare dall'ANPAL nei Centri d'impiego. Sarà comunque una fase transitoria. Appena avremo un criterio di riparto, sapremo su cosa dovremo lavorare. Pertanto, per rispondere alla prima domanda, il potenziamento dei Centri per l'impiego dovrà arrivare da queste misure che ci permetteranno di assumere nuove persone dai concorsi.

"Quali azioni sono state avviate o si intendono avviare con le associazioni del mondo economico e del terzo settore per realizzare una rete che favorisca la presa in carico degli utenti": Noi stiamo lavorando per valorizzare il percorso del REI, che è stato un buon percorso, perché ha permesso agli Assessorati delle politiche sociali e del lavoro di sperimentare un modo di lavorare nuovo che ha creato le condizioni affinché da un lato le persone venissero prese in carico e, dall'altro, perché oltre alla presa in carico si potessero sviluppare i patti di inclusione sociale, i vecchi REI che oggi si trasformeranno nelle misure previste dal reddito di cittadinanza. Il lavoro fatto in questi anni è sicuramente una buonissima base di partenza per non trovarsi all'anno zero, dato che oggi arriva il reddito di cittadinanza. L'evoluzione di quei rapporti che hanno permesso di sperimentare in Valle d'Aosta delle misure innovative e, direi, anche abbastanza positivamente, ci dovrà vedere ancora più attenti per fare in modo che le due strutture, che permetteranno da un lato di prendersi in carico le persone e dall'altro di riavviare le persone nel mondo del lavoro, funzionino sempre meglio integrando - e qui condivido la domanda, come anche credo l'intenzione - con progetti tipo quello che avevamo sperimentato, attivazioni, misure di inclusione sociale, ma integrando il lavoro della parte pubblica con i servizi accreditati per il servizio al lavoro privati. Noi abbiamo bisogno di fare politiche attive con gli enti di formazione. Il gruppo tecnico che abbiamo messo al lavoro credo ci permetterà di sperimentare nuovi e migliori misure, ma i servizi accreditati per i servizi al lavoro in questa fase in cui i Centri per l'impiego sono sottodimensionati possono essere utilizzati con misure anche incentivanti nella realizzazione dei patti per il lavoro, altrimenti non ce la faremo sicuramente. Comunque il dato vero di quante persone utilizzeranno il reddito di cittadinanza lo avremo nella sua applicazione definitiva. Il terzo settore, oltre ai servizi accreditati per il lavoro, con la sua capacità di raggiungere il territorio e di coprire soprattutto le necessità del territorio è un alleato che sicuramente lavorerà con noi. Tra l'altro, verso la conclusione della scorsa legislatura, era stata presentata una misura di incentivazione del terzo settore con un finanziamento che arrivava dal Ministero proprio per l'applicazione concreta della riforma che, ormai, è anche questa attiva, e che permetterà ai tre soggetti (pubblico, privato e soggetti del terzo settore) di costruire quella rete di servizi che è necessaria.

Oggi però, se dovessi essere preciso e affermare quale operazione possiamo fare, io non mi sento di andare oltre agli indirizzi che abbiamo dato finora, anche perché stiamo lavorando all'interno dei Centri dell'impiego per capire rispetto al dato dei disoccupati e degli inoccupati cosa è possibile fare, per capire veramente qual è il dato di rioccupazione delle persone, poiché c'è un dato storico che non contrasteremo mai. È inutile parlare di un numero se poi quel numero è riferito a persone che non potranno mai più essere reinserite.

Sull'ultima domanda: "come si intende intervenire per coordinare efficacemente le differenti azioni", le misure del reddito ad inclusione si sono esaurite al 31/12; nel frattempo entreranno in funzione nuove misure, ma entro settembre dovranno essere esaurite le azioni finanziate al 31/12. Il tentativo con alcune Regioni è stato quello di chiedere di poter sommare le due misure. Oggi però la risposta a quella proposta non è stata data. Vedremo cosa succederà in fase di conclusione, perché l'ideale sarebbe poter dire di sommare e non di sostituire le misure nazionali con quelle regionali, ma non abbiamo ancora la risposta. Io credo che la cosa migliore da fare è riuscire a capire se i progetti personalizzati del reddito ad inclusione che hanno permesso di dare delle risposte alle persone potranno essere trasformati in progetti definitivi, da inserire alimentando il reddito di cittadinanza, senza ricominciare da zero, perché altrimenti tutta l'esperienza fatta con il REI va perduta.

Presidente - La parola alla collega Minelli per la replica.

Minelli (RC-AC) - Grazie all'Assessore per la risposta articolata e complessa, ma complessa e articolata è la materia, quindi ci sta.

Come ci aspettavamo, abbiamo compreso che la situazione per il momento è ancora di attesa più che di confusione e che bisogna ovviamente attrezzarsi. Le unità che in questo momento lavorano presso i Centri per l'impiego sono e saranno assolutamente insufficienti, ma come lei ha detto c'è anche questo problema delle risorse che dovranno pervenire. Concordo con lei che sarebbe stato più semplice, soprattutto per i numeri e per la realtà che noi abbiamo, se ci fosse stato un trasferimento e la Regione avesse potuto assumere direttamente tali persone. È ovvio però che sarebbe mancata poi la formazione, perché non credo che ci si improvvisi dall'oggi all'indomani. Capisco che bisogna aspettare gli sviluppi della discussione anche in Parlamento, e quindi credo che dovremo poi ritornare su questo argomento più avanti.

Per quello che riguarda la seconda domanda e la relativa sua risposta, i rapporti con il terzo settore e la valorizzazione delle esperienze pregresse - che sono state positive, ne conveniamo -, credo che sia più che opportuno continuare su questa strada e far tesoro di tutte le buone prassi del passato. Concordo con lei che la misura del REI ha funzionato. Personalmente preferisco e continuo a preferire l'impostazione del REI, anche se non abbiamo ancora visto gli esiti del reddito di cittadinanza.

Per quanto riguarda la terza parte delle nostre richieste, in particolare la questione di come tenere insieme le due misure, quella nazionale e quella regionale, io credo che in futuro su questo la Regione dovrà fare una riflessione approfondita, perché sono convinta che, relativamente alla nostra possibilità di avere delle competenze regionali in alcune materie, potrebbe davvero essere utile dotarci di strumenti che ci permettano di fare un lavoro più mirato alla nostra realtà, ovviamente avendone la disponibilità. Parlavo dell'integrazione delle misure: in questo preciso momento una semplice integrazione non è possibile, ma io credo che la Valle d'Aosta, proprio per le sue possibilità date dallo Statuto e con un lavoro preciso che dovrà in qualche modo interessare la Commissione paritetica, può anche pensare di riuscire ad arrivare ad una sua competenza in questo. Credo che dovremmo sforzarci di lavorare in tale direzione. Noi dobbiamo proprio impegnarci per analizzare a fondo questa questione e vedere quali sono le possibilità che gli scenari futuri ci potranno riservare.