Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 481 del 7 marzo 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 481/XV - Interpellanza: "Notizie in merito alla creazione di un data base relativo alla raccolta differenziata".

Rollandin (Presidente) - Punto 32 all'ordine del giorno. La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Come è stato più volte precisato in quest'aula, la discarica di Brissogne è formata da quattro lotti. I lotti storici (1, 2 e 3), quelli in cui si potevano ancora smaltire rifiuti indifferenziati non trattati, sono ormai esauriti. La normativa vigente, quella a livello europeo e nazionale, stabilisce che il lotto 4 - quello della discarica di Brissogne - potrà essere utilizzato solo per smaltire o rifiuti indifferenziati preventivamente sottoposti al trattamento meccanico biologico perché si possono estrarre i materiali pericolosi e quelli ancora riciclabili e perché si possa stabilizzare, il che significa rendere non putrescibile lo scarto non riciclabile, oppure rifiuti indifferenziati che residuano da un sistema di raccolta differenziata secondo criteri assai rigorosi che non riportiamo nel loro dettaglio per motivi di tempo e anche perché sono molto tecnici.

L'obbligo di sottoporre i rifiuti destinati allo smaltimento in discarica, trattamento della cosiddetta "bonifica preventiva", risale di fatto a ben 16 anni fa. La logica alla base della norma del 2003 è che è meglio prevenire l'inquinamento prodotto dalle discariche piuttosto che essere poi costretti a bonificarle a posteriori, con spese elevatissime e anche scarsissimi risultati. È infatti molto più sicuro ed efficace agire in modo preventivo proprio sui rifiuti in ingresso, anziché intervenire a posteriori per controllare se vi sia infiltrazione di percolato nella falda acquifera e dispersione del biogas in atmosfera. L'impianto di trattamento a freddo tuttavia è ancora in fase di progettazione, entrerà in funzione chissà forse tra 3 o 4 anni e il lotto 4 sarà inizialmente utilizzabile solo se i rifiuti indifferenziati rispondono ai requisiti tecnici di cui sopra.

Poiché l'Amministrazione regionale dovrebbe già disporre della percentuale di raccolta differenziata raggiunta da ciascun Sub-Ato i cui rifiuti dovranno rispondere a precisi requisiti proprio per essere smaltiti nel lotto 4, pensiamo che tutta questa serie di parametri consentirebbero di creare, anche a costo zero, un database che potrebbe essere molto utile per evidenziare facilmente sia le eccellenze che le criticità dei sistemi di raccolta adottati. Con questo database gli amministratori dei Sub-Ato potrebbero capire subito dove e come intervenire per migliorare l'efficienza e anche l'economicità dei servizi offerti all'utente e sono proprio questi gli obiettivi del nostro discorso: efficienza ed economicità. Chiediamo quindi all'Assessore all'ambiente, che senz'altro condivide con noi questi obiettivi, innanzitutto se sia fattibile questo database; poi con quale criterio statistico verranno selezionati i rifiuti da sottoporre al calcolo della percentuale di raccolta differenziata e con quale frequenza saranno eseguiti i calcoli e le analisi merceologiche. Vorremmo anche sapere chi, tra i diversi soggetti coinvolti (ARPA, Corpo Forestale, Valeco e Sub-Ato), effettuerà la selezione dei campioni e ne attesterà la provenienza, nonché la correttezza delle analisi e dei calcoli. Poi anche vorremmo sapere se questi dati rilevati dalle analisi potranno essere resi pubblici e, in caso contrario, chi sarà autorizzato ad averne l'accesso. In ultimo chiediamo dove e con quali costi - se ne era già parlato con il precedente Assessore, ma ritorniamo sull'argomento - verranno portati i rifiuti valdostani che appunto non potranno essere sistemati nel quarto lotto.

Presidente - La parola all'Assessore Chatrian per la replica; ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Grazie alla collega che ci dà la possibilità di fare qualche aggiornamento sulla questione, sulle criticità, soprattutto su cosa si sta facendo e sulle azioni che stiamo mettendo in campo.

Una piccola premessa e poi cercherò di rispondere nel merito ad ogni singolo quesito. Per la gestione delle informazioni riferite alle raccolte differenziate dei rifiuti urbani eseguite dai Sub-Ato, la Regione si avvale dei dati organizzati già in due database coordinati fra loro. Il primo: il sistema informatico di raccolta delle pesate in tempo reale afferenti a tutti i conferimenti effettuati presso il Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani ed assimilati di Brissogne, collegato direttamente con il registro di carico-scarico dei rifiuti per cui ogni pesata ha valore anche legale. Secondo: il sistema informatico ORSO, adottato ormai dalla maggioranza delle Regioni e Province italiane, in cui Valeco inserisce mensilmente i dati complessivi dei diversi conferimenti eseguiti dai Sub-Ato suddivisi per codice di rifiuto CER (codice identificativo del rifiuto come da catalogo europeo) e in cui annualmente i Sub-Ato inseriscono i dati riferiti ai rifiuti non conferiti a Valeco, quali ad esempio rifiuti ed apparati elettrici ed elettronici. Dal sistema informativo ORSO vengono poi elaborati automaticamente i documenti necessari ai Sub-Ato per la presentazione della dichiarazione annuale al catasto dei rifiuti. I database utilizzati consentono quindi le esecuzioni di diverse elaborazioni delle informazioni acquisite e la formazione di report. La struttura regionale competente riceve settimanalmente tutte le informazioni dettagliate sui quantitativi suddivisi per tipologia di rifiuto e per Sub-Ato con il calcolo percentuale di raccolta differenziata conseguito in un dato periodo. Il metodo di calcolo delle percentuali delle raccolte differenziate utilizzate è quello del manuale ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Per quanto riguarda le diverse indagini da effettuare sui rifiuti eseguite da laboratori esterni, vengono adottati metodi ufficiali. Riguardo alla competenza dell'esecuzione delle analisi, essendo in capo al concessionario, le indagini devono essere effettuate da laboratori terzi accreditati che operano in regime di qualità secondo le normative comunitarie. Entrando nel dettaglio: le analisi vengono eseguite con cadenza settimanale sia sulle diverse tipologie dei rifiuti indifferenziati che differenziati, a rotazione tutti i Sub-Ato e sulla media giornaliera regionale, in modo da intercettare i quantitativi prodotti nei periodi di alta e di bassa affluenza turistica. Per le analisi merceologiche si utilizzano le metodiche UNI, per le analisi dell'indice respirometrico è utilizzata sempre un'altra metodica UNI, e l'analisi PCI (potere calorifico inferiore) avviene sempre con la metodica certificata UNI. Sulle singole raccolte differenziate viene utilizzata anche la metodica EDI concordata con il Corepla (Consorzio per il recupero della plastica) volta ad intercettare, nelle diverse frazioni dei rifiuti, gli elementi estranei e le potenzialità di ulteriore recupero di materia. Ci andava questa premessa per focalizzare cosa si fa, in che maniera e su quali normative.

Prima risposta alla prima domanda: "se si intende creare il database". Come ho appena riferito, non è necessario crearlo, poiché vengono già utilizzati due sistemi di raccolta e di elaborazione dei dati sulla gestione dei rifiuti urbani coordinati fra loro che consentono di rispettare le prescrizioni di legge in materia di registrazione delle informazioni e di dichiarazione annuale al catasto dei rifiuti.

Seconda risposta: ai fini del calcolo della percentuale di raccolta differenziata vengono assunte a riferimento tutte le tipologie rientranti nella definizione di "rifiuto urbano", nonché quelle speciali prodotte da utenti domestici espressamente indicati dalla metodica ISPRA. Il dato riferito alle percentuali di raccolta differenziata in Valle d'Aosta non è quindi statistico, ma "reale", ed afferente al 100 percento dei rifiuti prodotti. Il calcolo riferito ai rifiuti conferiti a Brissogne è riportato in modo automatico, è rilevato ad ogni conferimento ed inviato settimanalmente alla Regione. Il calcolo definitivo è annuale, in quanto deve essere riferito a tutte le informazioni che i Sub-Ato inseriscono nel programma ORSO alla fine di ogni anno. Fornisce loro le informazioni su questa tipologia dei rifiuti conferiti dalle piattaforme e quando vengono inseriti i dati relativi ad esempio a piccole quantità di rifiuti inerti conferiti direttamente da privati a isole ecologiche o stazioni di trasferimento. Lo elabora la struttura regionale competente. È da tenere conto comunque che il dato settimanale comunicato alla Regione da Valeco è significativo rispetto all'andamento generale delle percentuali che si conseguono ed infatti è un dato reale tenuto conto che la quasi totalità dei rifiuti differenziati è comunque conferito presso il centro regionale. In merito invece alle analisi merceologiche, facendo una sintesi di quello che ho riferito prima, le diverse analisi vengono eseguite da laboratori esterni accreditati adottando metodiche ufficiali. Le analisi vengono eseguite anche qui con cadenza settimanale sia sulle diverse tipologie di rifiuti indifferenziati che differenziati a rotazione su tutti i Sub-Ato e sulla media giornaliera regionale.

Terza risposta: faccio presente che dalle analisi merceologiche eseguite in 30 anni con metodiche ufficiali e secondo cadenze temporali precise dalle indagini eseguite dal 2014 per determinare l'indice respirometrico, risulta che il rifiuto indifferenziato attualmente conferito presso il Centro regionale di Brissogne presenta le caratteristiche merceologiche e un indice respirometrico tali da consentire lo smaltimento nel quarto lotto di discarica. Questo perché sono ampiamente rispettati i criteri ISPRA ed è accertato che sussistono tutte le condizioni per il rispetto dei criteri tecnici per stabilire quando il trattamento non è necessario ai fini dello smaltimento dei rifiuti in discarica, ai sensi dell'articolo 48 della legge n. 218 del dicembre 2015 (documento ISPRA). Se è stato conseguito l'obiettivo di riduzione della frazione del rifiuto urbano biodegradabile in discarica, deve essere garantito - ed è garantito - che sia stata conseguita una percentuale di raccolta differenziata almeno pari al 65 percento. Infatti l'obiettivo di riduzione della frazione biodegradabile nel rifiuto urbano previsto per il 2018 dal decreto legislativo 31/2003 è stato raggiunto e questo è fondamentale, collega. Sulla base delle analisi merceologiche eseguite negli ultimi mesi emerge infatti che il livello di 81 chili/anno per abitante è stato raggiunto. È stato conseguito a livello regionale l'obiettivo del 65 percento di raccolta differenziata, l'indice IRDP eseguito regolarmente sul rifiuto indifferenziato è stato rilevato mediamente intorno ai 300 milligrammi, in valore notevolmente più basso dei 1000 milligrammi indicati come valore limite da ISPRA, quindi siamo nettamente inferiori. Ne consegue che il rifiuto indifferenziato prodotto in Regione presenta tutte le caratteristiche ad oggi per essere avviato in discarica, almeno nella fase transitoria, fino all'avvio del nuovo sistema impiantistico.

La risposta alla quarta domanda: "chi - tra ARPA, Corpo Forestale, Valeco, Sub-Ato - effettuerà la selezione di campioni e ne attesterà la provenienza e la correttezza anche delle analisi e dei calcoli". Eseguire secondo le cadenze fissate dalla Regione i campionamenti e le analisi sia merceologiche che del PCI che del IRDP, è un onere a carico di Valeco per contratto; in futuro, nel momento in cui ci sarà un nuovo concessionario, del nuovo concessionario. Il campionamento dei rifiuti da sottoporre ad analisi, così come le analisi stesse, sono eseguiti da un laboratorio accreditato seguendo metodiche ufficiali. Al termine delle analisi il laboratorio rilascia regolari certificati. La provenienza dei rifiuti è attestata in via fiscale al momento dell'accesso al Centro regionale di Brissogne. I conferimenti da sottoporre alle diverse analisi sono quindi individuati al momento del conferimento.

Ultima risposta: i dati relativi alle analisi potranno essere condivisi ad esempio nell'ambito dell'osservatorio dei rifiuti, come già annunciato nel passato Consiglio, entro fine marzo-primi di aprile, e anche resi pubblici inserendoli proprio nel rapporto annuale dell'osservatorio stesso.

Ho cercato di rispondere in maniera puntuale sapendo che avevamo 10 minuti a disposizione, quindi concentrando il più possibile, ma perimetrando cosa si sta facendo, cosa si farà con il nuovo concessionario, chi fa che cosa, chi ha la competenza e anche la responsabilità nel momento in cui si attestano comunque certi valori, certe percentuali e certi risultati. Spero di essere stato chiaro, soprattutto in merito ai dubbi che la collega ha sollevato nell'illustrare l'iniziativa. Ci ha dato la possibilità di fare una fotografia molto attenta e, come vede, tutta una serie di lavoro è già stato fatto e sarà fondamentale nel passaggio di competenze da Valeco al nuovo concessionario.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Assessore, ci rendiamo conto che le richieste sono state tante e quindi le chiediamo anche questa volta, come avevamo già fatto nel precedente Consiglio, se è possibile avere una risposta scritta, visto che ci ha fornito puntuali precisazioni.

Le nostre richieste - lo vogliamo sottolineare - mirano a garantire alti standard di qualità e di efficienza, il principio già più volte richiamato del "chi inquina paga" e l'equità dei servizi e delle tariffe imposte agli utenti dei vari Sub-Ato. Ci hanno colpito le parole del Presidente dell'ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione), il quale, parlando della questione nazionale - non certo della Valle d'Aosta - diceva che la gestione dei rifiuti è uno dei settori più infiltrati della criminalità organizzata, e aggiungeva che la situazione degli appalti in materia di rifiuti è caratterizzata un po' in tutta Italia da una violazione sistematica delle regole del Codice degli appalti. Bisogna quindi davvero sempre vigilare affinché ci sia trasparenza e rispetto delle procedure; questo garantisce innanzitutto il rispetto dell'ambiente, della salute pubblica, nonché il contenimento delle tariffe.

Ci risulta che, a seguito dell'emergenza discarica 2014, l'Assessorato abbia realizzato un ampliamento tramite riprofilatura della discarica, il che ha consentito di prolungarne la vita. Secondo noi, se la politica davvero volesse gestire correttamente i rifiuti, all'indomani degli importantissimi risultati referendari del 2012, avrebbe dovuto avviare - ma siamo ancora in tempo - la politica dei rifiuti zero, questo è il nostro punto di vista. In questo modo avremmo ridotto ancora di più la produzione complessiva dei rifiuti, aumentato ancora di più la percentuale della raccolta differenziata e, soprattutto, applicato tariffe più eque ai cittadini virtuosi. Avremmo allontanato il momento dell'emergenza e concesso forse quei tempi tecnici per adottare una gestione pubblica della discarica con ricadute economiche vantaggiose appunto sui cittadini virtuosi, in definitiva su tutta la collettività e non su pochi. Grazie comunque per la sua articolata risposta che apprezziamo.