Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 483 del 7 marzo 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 483/XV - Interpellanza: "Interventi per la risoluzione delle problematiche relative ai livelli essenziali di assistenza (LEA)".

Rini (Présidente) - Merci. Point n° 34 à l'ordre du jour.

La parola al collega Manfrin per l'illustrazione.

Manfrin (LEGA VDA) - I livelli essenziali di assistenza (LEA), sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini gratuitamente oppure dietro il pagamento di una quota di partecipazione, ovvero il ticket, con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale. Questo per inquadrare l'argomento di tale interpellanza.

Proprio per garantire la qualità di queste prestazioni e di questi servizi, viene effettuato un monitoraggio dal Ministero della salute che viene pubblicato sul sito del Ministero. Purtroppo abbiamo appreso, con grande sconcerto, che questo monitoraggio ha dato un risultato inusitato e non di certo positivo o lusinghiero per la nostra Regione. In effetti la "Griglia LEA" evidenzia come la Valle d'Aosta abbia ottenuto un punteggio pari a 149. Ora, tanto per darci una collocazione, visto che magari non è un dato così conoscibile, mentre quasi tutte le Regioni del nord ottengono un risultato pari o superiore a 200, e mentre 16 Regioni si classificano sopra la sufficienza - ovvero sopra quota 160, che è appunto quella data dai LEA per la sufficienza -, noi veniamo classificati tra le Regioni inadempienti. Queste Regioni inadempienti sono soltanto quattro più la Provincia di Bolzano e sono: Campania, Calabria e Sardegna, oltre ovviamente alla Valle d'Aosta. Quando è uscita questa classifica l'Assessore ha pensato bene di giustificarsi sostenendo che tale risultato fosse dovuto al mancato invio di alcuni flussi informativi obbligatori ai fini della compilazione della "Griglia LEA", nello specifico riguardanti principalmente la copertura vaccinale antinfluenzale e i servizi distrettuali per anziani e disabili. Noi chiaramente prendiamo per buona questa spiegazione e diamo fiducia sul fatto che questa collocazione sia soltanto effetto di un mancato invio, ma questo ci porta però ad un problema successivo. Era già accaduto infatti - ed è stato debitamente segnalato dal collega Luboz - che un questionario riguardante il diabete non venisse consegnato nei tempi stabiliti, ma molto, molto in ritardo, e che rischiasse di minare uno studio importantissimo appunto sul tema.

Quello da lei segnalato è quindi l'ennesimo disservizio legato a questi flussi di informazione. Per questo motivo con questa interpellanza le chiedo: quale sia la ragione del mancato invio dei flussi informativi obbligatori che hanno determinato questo punteggio negativo, che di certo non può farci piacere; quali siano le azioni che si intendono mettere in atto per risolvere le criticità emerse appunto sulla consegna di questi flussi di informazione e quale sarà l'impatto sulle operazioni di accettazione, prescrizione, erogazione e rendicontazione dell'Azienda USL della Valle d'Aosta a seguito dei nuovi livelli essenziali di assistenza previsti.

Présidente - La parole à l'Assesseur Baccega pour la réponse.

Baccega (UV) - In effetti è corretto: il Servizio sanitario nazionale garantisce la sanità a tutti gli italiani anche attraverso il pagamento del ticket. In Valle d'Aosta è la Regione autonoma Valle d'Aosta che spende tutte le risorse necessarie per i suoi cittadini per quanto riguarda tutti i servizi sanitari, ma non solo, ci sono anche i servizi sociali che - lo approfondiremo nel percorso - non sono stati evidenziati.

Il 2017 era il primo anno di pubblicazione di questa classifica, come avete avuto modo di leggere in Gazzetta; tuttavia si è preso atto dei monitoraggi proprio del primo anno di pubblicazione e si sono verificate giustamente - ne eravamo tutti molto perplessi - le ragioni del mancato raggiungimento di un punteggio minimo, quindi di un punteggio così basso. Tutto dipende dai flussi che sono stati inviati, in particolare per quanto riguarda le coperture della vaccinazione antinfluenzale. Nell'evidenziare ovviamente il corretto invio del flusso, si deve constatare che la percentuale di adesione, al momento dell'invio, era inferiore allo standard nazionale atteso; questo ha sicuramente determinato un minor punteggio e ovviamente nel percorso è già stato oggetto di parziale recupero per effetto dell'introduzione dell'obbligo vaccinale e della messa a regime del Piano regionale della prevenzione vaccinale (naturalmente stiamo parlando del 2017). Permangono i bassi tassi di adesione per le vaccinazioni antinfluenzali che dipendono soprattutto dall'approccio culturale ed individuale della popolazione.

Un altro flusso, quello riguardante i "contaminanti degli alimenti di origine vegetale", ha avuto dei problemi nell'invio che potrà essere superato, nel corso del 2019, con la riorganizzazione delle competenze del Dipartimento di prevenzione. La prevalenza dei dati valutati non accettabili riguardano i servizi distrettuali e residenziali per anziani e i servizi per disabili laddove le altre Regioni li inseriscono nel Servizio sanitario, mentre noi li abbiamo nell'ambito del sociale. In particolare si riferisce presumibilmente ai modelli che io ho qui STS 24 e FLS 21 che sono dei modelli di trasmissione dati. Tutto questo è quindi riconducibile al mancato invio dei dati concernenti tutte le attività erogate presso le microcomunità, che in Valle d'Aosta sono classificate come strutture socio-assistenziali, mentre in altre Regioni sono annoverate come strutture socio-sanitarie appartenenti quindi all'area della sanità.

Com'è pensabile che una Regione come la Valle d'Aosta e una Provincia come Bolzano, che sono sempre al massimo delle graduatorie nazionali per quanto riguarda i servizi offerti ai cittadini, siano capitate così in basso? Proprio perché anche la Provincia di Bolzano, come la Valle d'Aosta, ha avuto questo problema di mancanza di flussi. Pertanto al momento non sarebbe corretto popolare questa parte della griglia al pari di quelle relative all'assistenza domiciliare integrata che, nel modello regionale, afferisce ancora all'area sociale.

Per quanto è stato detto, è evidente che il mancato raggiungimento del punteggio minimo previsto a livello nazionale è dovuto esclusivamente a problemi di classificazione delle strutture e dei servizi a livello regionale, certamente non a livello dei LEA, che sono di altissimo livello in Valle d'Aosta, e che vedono la nostra Regione tra le più performanti a livello nazionale, soprattutto nella rete dei servizi territoriali. Le inchieste di Agenas sono ben definite e ci vedono sempre ai primi posti. Sul territorio - il dato è effettivo - spendiamo indicativamente il 50,5 percento della spesa sanitaria in Valle d'Aosta, ovvero 129 milioni riferito al 2017.

A partire dal primo gennaio 2019 è entrato in vigore il decreto interministeriale concernente l'adozione del nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell'assistenza sanitaria. Il decreto, predisposto di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, si compone di sei articoli e, ai sensi della legge n. 56/2000 - quella sul federalismo fiscale - configura il nuovo sistema di valutazione, monitoraggio e verifica dell'attività sanitaria erogata dai soggetti pubblici e privati in tutte le Regioni del Paese, con la finalità prioritaria di mettere in relazione i LEA effettivamente assicurati dalle suddette Amministrazioni nei rispettivi territori con le dimensioni dell'efficienza e dell'appropriatezza organizzativa, dell'efficacia e della appropriatezza clinica e della sicurezza delle cure. Il sistema, che si articola attraverso un insieme di indicatori relativi ai tre macrolivelli di assistenza, prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera, persegue l'obiettivo di descrivere e monitorare l'azione dei LEA incentivando il miglioramento della qualità dell'assistenza erogata, proprio sulla base di un elenco di indicatori da utilizzare per valutare sinteticamente l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Relativamente a questo nuovo decreto, la Regione autonoma Valle d'Aosta sarà presente con tutti i dati e allora i riscontri al Ministero della salute saranno ovviamente inseriti anche per le parti oggi attribuite alle politiche sociali che ci faranno fare quel passo indietro integrando l'assistenza sanitaria che eroghiamo ai cittadini valdostani.

Presidente - Per la replica la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, la ringrazio per la sua risposta, però credo che si sia cercato un attimo di spostare l'attenzione. Già quando erano usciti quei dati negativi per la Valle d'Aosta si era detto che il problema era quello dei flussi informativi. Ora si dice che in realtà non sono i flussi informativi, ma è la classificazione delle strutture. Il problema è che lei poi ha sostenuto che c'è un percorso di eccellenza della sanità valdostana, ma non l'aveva però fornito nell'intervista. Recentemente è uscita invece una valutazione sull'efficienza dei servizi sanitari nazionali in cui la Regione Valle d'Aosta si colloca sul 30-35 percento. Leggo brevemente: "Complessivamente i livelli di soddisfazione di circa 100 esperti rispetto alle performance attuali, sono relativamente scarsi e anche i migliori risultati raggiunti sono infatti ben lontani da una performance ottimale". Ora io mi auguro che con questa riorganizzazione, con questi nuovi flussi, con il superamento di questi problemi di classificazione si possano raggiungere i livelli ottimali, ma credo che ad oggi gli indicatori ci dicono che la situazione è un'altra.