Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 475 del 7 marzo 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 475/XV - Interpellanza: "Assegnazioni di risorse professionali al Convitto "Federico Chabod" per garantire assistenza ai ragazzi in età scolare".

Rini (Presidente) - Punto n. 23 all'ordine del giorno. La parola alla collega Pulz per l'illustrazione.

Pulz (ADU VDA) - Torniamo a parlare questa mattina del Convitto regionale "Federico Chabod" o meglio questa volta, delle sue cucine e del personale che vi dovrebbe lavorare per poter sostentare gli oltre 500 ragazzi affamati dopo le lezioni mattutine perché, come diceva il sommo Aristotele nella versione latina, "primum vivere deinde philosophari", cioè solo chi ha soddisfatto i bisogni primari, tra cui quello essenziale del cibo, può poi dedicarsi all'astrazione e quindi allo studio.

In vista dell'anno scolastico 2019/2020 il Convitto fa registrare un deciso aumento delle domande di iscrizione, sia per gli allievi semiconvittori che per i convittori; 60 domande da parte dei semiconvittori restano in attesa di risposta, mentre 30 da parte dei convittori non potranno essere soddisfatte - questo lo si sa già - per mancanza di posti letto, in attesa che vengano realizzati i lavori di trasformazione del Collège de Saint-Bénin, come da mozione approvata all'unanimità con nostra grandissima soddisfazione dal Consiglio regionale mercoledì 6 febbraio 2019. Sono quindi in tutto oltre 90 le famiglie, tra cui molte residenti nelle vallate laterali, che restano in attesa di potersi organizzare in vista del prossimo anno scolastico, in presenza, in particolare, di figli in età di scuola secondaria di primo grado, cioè la cosiddetta fascia "pre-adolescenziale" più a rischio, ed i genitori, e ormai anche di nonni, impegnati con il proprio lavoro, che non riescono quindi a garantire assidua presenza familiare.

Indipendentemente da questi problemi legati alla mancanza di spazio, su cui questo Consiglio si è ampliamente confrontato fino alla felice approvazione della nostra mozione, ci troviamo ora di fronte all'urgenza di un quinto cuoco in organico, oltre ai quattro già previsti, ma di fatto non tutti presenti a causa di trasferimento o altre situazioni personali. Purtroppo un aspirante cuoco che aveva risposto alla chiamata pubblica del Centro per l'impiego non ha superato l'esame di francese e non ha quindi potuto essere assunto. Sapete perché? Perché in cucina, mentre soffriggeva le verdure, non avrebbe potuto canticchiare "carottes, épinards et porreaux". Abbiamo già più volte sottolineato come le esigenze espresse dalle famiglie di servizi di assistenza per i ragazzi in età scolare, laddove non soddisfatte, possono determinare conseguenze sui già allarmanti dati regionali relativi all'abbandono scolastico, molte volte richiamate qui, che superano il 14 percento.

Interpelliamo quindi l'Assessore competente per sapere come si intenda procedere per risolvere questo problema delle risorse professionali da assegnare nel più breve tempo possibile alle cucine del Convitto "Federico Chabod", per poter offrire, in tempi ragionevoli, risposte certe alle famiglie che richiedono assistenza per i loro figli in età scolare. In particolare non capiamo perché, mentre il numero degli educatori da assegnare varia giustamente in base agli iscritti, per le altre risorse professionali il numero non sia mai stato aggiornato, pur in presenza di un forte aumento dell'utenza.

Presidente - Per la risposta la parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Questo del Convitto regionale è sicuramente un tema à la une, credo lo sia anche per delle motivazioni positive, poiché sicuramente l'attività che svolge il Convitto in questo momento, anche sociale e storica, è molto apprezzata. Pertanto, come ha detto lei, vi sono molte richieste, come peraltro vi sono state sempre anche negli anni precedenti, quindi vi sono delle liste d'attesa. Devo dire che non è l'unico Convitto o comunque l'unica scuola che predispone delle liste di attesa (penso al "Don Bosco" o ad altri istituti che anch'essi ne hanno). Quest'anno la Rettrice ci ha comunicato questi dati molto alti che lei ha ricordato: 60 semiconvittori e 30 convittori in più.

In questi giorni stiamo definendo gli ultimi dettagli per la variazione e stiamo cercando di dare corso alla risoluzione da lei presentata, che abbiamo votato all'unanimità come Consiglio, per poter procedere ad una progettazione, ad un concorso per il Saint-Bénin. Stiamo cercando davvero di proseguire in quest'ottica. Nello stesso tempo, insieme al collega Testolin e a tutta l'intera Giunta, stiamo cercando anche di fare un discorso sul Convitto o comunque sull'assistenza convittuale a 360 gradi, perché ci sono anche altre esigenze, ma ci sono già altre approvazioni (penso allo studentato a Verrès, che per il progetto delle aree interne partirà a breve). Stiamo pertanto facendo delle valutazioni a 360 gradi.

Nel dettaglio, per quanto mi ha richiesto sul Convitto "Federico Chabod", l'organico del Convitto è definito ai sensi delle deliberazioni della Giunta n. 622 e 1074 del 2018. Tale organico è determinato sulla base dei criteri per la formazione degli organici delle istituzioni scolastiche ed educative dipendenti dalla Regione previsti dalla deliberazione di Giunta n. 742 del 2017. Per quanto concerne in particolare i cuochi, considerate le diverse assenze segnalate dalla Rettrice del Convitto regionale, nel mese di dicembre 2018 si è provveduto a richiedere al Centro per l'impiego l'avviamento di una unità di cuoco. Dal Centro per l'impiego è stato inviato un solo candidato che non ha superato - come da lei ricordato - l'accertamento linguistico. Per tamponare l'emergenza è stata utilizzata temporaneamente una risorsa dell'Istituto regionale "Gervasone" fino al rientro di uno dei dipendenti assenti, poiché la problematica è che ci sono stati diversi forfait in cucina e quindi la copertura non è più quella prevista. In queste settimane alla suddetta già critica situazione si è aggiunta l'idoneità temporanea di una cuoca del Convitto per un periodo di sei mesi. Di fronte a questa nuova mancanza si provvederà con un trasferimento che avverrà nel mese di aprile. Per quanto concerne l'assegnazione di personale aggiuntivo per consentire l'accoglimento di nuovi utenti, almeno i 60 o una parte di quei 60 che lei ha evocato precedentemente, la legge n. 12 del 24 dicembre 2018 (legge di stabilità regionale per il triennio 2019/2021) prevede che "per l'anno 2019 l'Amministrazione regionale è autorizzata ad effettuare assunzioni a tempo indeterminato nel limite della spesa corrispondente alle unità di personale - anche di qualifica dirigenziale - cessate dal servizio nel medesimo anno e non sostituite". Conseguentemente non è possibile dare copertura a nuovi posti in dotazione organica, ma si è provveduto a coprire il fabbisogno di personale educativo. Per gli altri 60 e 30 convittori quest'anno non è possibile procedere all'assunzione di ulteriore altro personale.

Ripeto: credo sia da tenere conto e da considerare il fatto che sempre più le famiglie si appoggiano anche all'aiuto e all'attività che svolge nell'arco del pomeriggio il Convitto regionale. È una segnalazione da parte delle famiglie, quindi è una richiesta di aiuto che in qualche modo dobbiamo tenere in considerazione. È vero che il Convitto negli anni ha sempre cercato di dare risposte, ma ha sempre anche avuto però delle liste di attesa. La nostra risposta va quindi in questo senso.

Presidente - La parola alla collega Pulz per la replica.

Pulz (ADU VDA) - Grazie Assessora, soprattutto per la valutazione a 360 gradi della questione del Convitto e, più in generale, dell'accoglienza degli studenti.

Crediamo però che dobbiamo veramente impegnarci per trovare queste risorse professionali al più presto, in modo che possano affiancare anche quelle attualmente in servizio, per poter essere prontissime dal mese di settembre. In una fase di preoccupante disoccupazione, qui invece si evidenzia per una volta la necessità di figure professionali urgenti per le quali chiedo: non si potrebbe prevedere un'assunzione in deroga rispetto alla questione del francese? D'altronde è come fanno i dirigenti scolastici autorizzati, in caso di esaurimento delle graduatorie, di fronte a supplenti che non abbiano superato il pieno accertamento della conoscenza della lingua francese. E non parliamo in quel caso della deroga ai dirigenti di lavoro in cucina, ma di lavoro nelle classi, dove il bilinguismo è esperienza reale nelle situazioni quotidiane di insegnamento e di apprendimento nelle scuole valdostane di ogni ordine e grado.